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Stiamo insieme da 10 anni e lei non vuole convivere


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Buongiorno a tutti. Questa è la prima volta che scrivo su un forum solo che necessito di sentire pareri esterni ed imparziali.

Io e la mia compagna abbiamo quasi 30 anni e stiamo insieme da 10 anni ormai. Da quando ho iniziato a lavorare ho sempre cercato di starle vicino, anche rinunciando ad aspetti della mia carriera più proficui, il tutto trovando un compromesso tra relazione e lavoro. Qualche anno fa lei ha trovato lavoro vicino casa, in una cittadina a mezz'ora di distanza ma non è mai riuscita a fatsi andare giù quella realtà lavorativa, spesso finendo addirittura per piangere o chiudersi. Inutile dire che ho provato in tutti i modi a starle accanto e questo a dir suo l'ha apprezzato. Da ottobre, per motivi lavorativi si è trasferita da una piccola cittadina, a una grossa città di un'altra regione, luogo in cui dovrà trascorrere 4 anni per poi tornare a casa e aver la possibilità fare quello che le piace, il tutto col mio pieno appoggio e supporto (io stesso l'ho invitata ad accettare questo percorso in quanto per lei sarebbe un' ottima possibilità di crescita lavorativa e soprattutto), nonostante dove fosse prima avesse la possibilità di un contratto più stabile. Io ho un lavoro a tempo indeterminato che mi permetterebbe di trasferirmi da lei il prossimo anno, ciò giovando in primis sull'aspetto di coppia (cosa per me più importante) e in secondo sulla mia carriera ed esperienza lavorativa. Dopo un primo momento in cui sembrava piacerle il pensiero, dopo essersi confrontata con i suoi genitori, il quale le hanno detto di pensarci bene che poi è un impegno, mi dice che per lei è una scelta immatura in quanto poi sarebbe costretta a stare in casa alle festività e ad altri eventi per non lasciarmi solo, e quindi a vedere meno i suoi genitori e il suo cane. A parte averle detto che non avrei avuto problemi a stare solo alle festività in quanto comprendo il rapporto che ha coi suoi genitori e il suo cane, e aver ricevuto sempre una negazione alla convivenza, le ho posto successivamente il quesito sul fatto che se io allora dovessi andare via in questi anni in un'altra città per una mia crescita professionale,  sarebbe ugualmente "costretta" a scegliere chi vedere: la sua risposta è stata "sarebbe una cosa diversa in quanto tu avresti casa tua e io mia". Questo argomento è sfociato facilmente nella discussione di una casa, di una famiglia ed etc.. in quanto solo durante essa viene fuori che esiste una possibilità che questi anni possano diventare da 4 a 5 o 6. Lei, da una parte giustamente, mi ha fatto presente che dopo un mese di lavoro in questa nuova realtà questo argomento la stressasse, di quanto non potesse darmi risposta e che per lei non vede il futuro ma solo il presente, che lei anche dopo i 40 farebbe i figli e che averli prima piacerebbe anche a lei ma ha la carriera e basta davanti per ora(a che io dopo i 38 non vorrei farli per via di probelmatiche si età dei nostri genitori etc..).

Chiarito le nostre posizioni individuali il discorso non è stato più tirato fuori, e ormai a quasi 2 mesi dall'inizio del suo lavoro (e un mese dal discorso) non so cosa pensare.

Sicuramente c'è della paura che la relazione possa finire per una distanza o che possa accadere altro, penso sia normale, ma quello che mi pesa davvero e capire perché non voglia convivere. Lei dice che a noi ci tiene, che mi ama e che vuole stare con me, ma ad ogni passo di convivenza, anche fatto in passato, non ha mai detto si. Non penso nemmeno che una convivenza possa intaccare la sua carriera in quanto le ho sempre dato supporto e motivata (anche a suo dire). In fine c'è anche da dire che quando vivevamo nella stessa città (entrambi a casa dei nostri genitori in quanto lei fosse contraria ad andare a vivere ognuno per conto nostro o insieme) non usciva mai in settimana o faceva fatica, mentre ora, sentendosi costretta per fare unione coi colleghi, continua ad uscire in settimana, manadami poi dei messaggi dicendo che questa vita non fa per lei ma che non può fare l'associale.

Ho la sensazione di essere diventato solo una comodità ma che lei non abbia quel desiderio e quella certezza di noi che in realtà provo io. Questa sua incertezza del domani mi sta consumando, e unitamente al suo continuo dire che è presto per un convivere e addirittura a prospettarsi dei figli tra 7, 8 o 9 anni, mi sta facendo dubitare sia sulle sue parole che sulla coppia.

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"ci tiene a te", come cosa? Come un "fratello", come un "amico con cui fa anche sesso da ormai 10 anni" o come un "marito" con cui costruire un futuro? 

Se lei fosse un uomo, il ragionamento sarebbe "quasi" normale, l'uomo è generalmente meno propenso ad un legame stabile e più propenso verso una carriera, noi donne amiamo maggiormente la stabilità, la famiglia (anche con figli fatti più tardi dei 30 anni!!) insieme alla carriera. 

Fa dei cambiamenti per i colleghi, per il posto di lavoro e mette i genitori al di sopra della sua futura famiglia, quando in realtà potrebbe pensare a costruire una famiglia come fecero i suoi genitori alla sua età.

Purtroppo sembra che uno dei professionisti che risponde con messaggi privati in questo forum stia molto occupato in questo periodo, perchè se ti rispondesse ti darebbe degli articoli che sono davvero pratici e utili per le coppie e per capire le relazioni. 

 

Quel che ti posso dire io è che sembra che ti voglia un sacco bene, che ti apprezzi moltissimo, che sicuramente soffrirebbe nel perderti, ma non vedo "amore", vedo affetto che poi quando gli aggiungi il sesso si confonde con l'amore. Ma non sembra proprio che lei sente quel che senti tu. Sembra che l'idea di pensare a un futuro con te sia uno stress non un piacere. Adesso ci sei, per lei va bene, ma ti prende per scontato? Questo non andrebbe mai fatto, nessuno è mai scontato, neanche un fratello carnale o un genitore, perchè possiamo rovinare una qualsiasi relazione sociale o familiare se non la coltiviamo.

 

Non so che dirti, ma nella mia vita non c'è nulla al di sopra di mio marito, voglio un bene pazzesco ai miei, compresi fratelli e sorelle perché siamo unitissimi, adoro il mio cagnolino e non so se vivrei senza, ma lascerei tutto per mio marito con la certezza (che mi ha dimostrato) che lui farebbe altrettanto per me. Non esiste un "io", esiste sempre e solo un "noi", e tutto viene visto alla luce del "noi", mai di uno solo dei due. 

Trenta anni non sono 16 anni. Dai 30 ai 60 è la parte più bella della vita, e credo che il vero amore voglia condividere le cose più belle con la persona amata, invece di volerle relegare ad un futuro di cui poi si ha anche timore di parlare e scandire. 

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  • 2 weeks later...

Tu pretendi da lei che viva con te, che rinunci alla vita che fa, che rinunci al pensiero della carriera.... Questo lo ritieni amore? 

Posso dirti che io ho fatto quello che dici tu edopo 10 anni d'amore sai com'è finita? Che io odio lui, che era meglio se lui mi aiutava e mi supportava nella mia carriera ( avremmo avuto molti molti  più soldi invece di lamentarsi che i soldi suoi non bastano per le bollette) e io sarei stata felice. 

Invece sono molto tridte  depressa e disperata e lo tradisco di continuo ( anche se sono online). 

Quindi cosa vuoi davvero per lei, per la petsona che ami? Che sia felice o che venga da te ad ammuffire e diventare depressa? 

Il 24/11/2023 alle 17:24 , scettica ha scritto:

Se lei fosse un uomo, il ragionamento sarebbe "quasi" normale, l'uomo è generalmente meno propenso ad un legame stabile e più propenso verso una carriera, noi donne amiamo maggiormente la stabilità, la famiglia (anche con figli fatti più tardi dei 30 anni!!) insieme alla carriera.

Mi spiace dire che non siamo più nell'800 ma sembra che le donne stesse vogliano restare nel passato. Per una donna non deve esistere solo marito e figli e basta guardarsi intorno ler capire poi come si finisce sposandosi. 

Insomma, sono passati gli anni in cui una donna doveva per forza rinunciare a tutto e davvero sono scioccata che una donna dica che se fosse stata un uomo.... Ma siamo nel 2023!!! Il matrimonio o la convivenza non sono un obbligo. Neanche fare figli è un obbligo. 

Mi spiace Walter ma tu non ami davvero la tua ragazza. Le stai mettendo una pressione per realizzare quello che è il tuo di sogno. 

Se lei non lo vuole lasciala libera di farsi la sua vita. È chiaro che avete obiettivi diversi. Fattene una ragione e inizia a capire che non siamo più al medioevo e una donna non serve solo a sposarsi e fare figli. 

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Il 3/12/2023 alle 18:48 , diamanda ha scritto:

Tu pretendi da lei che viva con te, che rinunci alla vita che fa, che rinunci al pensiero della carriera.... Questo lo ritieni amore? 

Posso dirti che io ho fatto quello che dici tu edopo 10 anni d'amore sai com'è finita? Che io odio lui, che era meglio se lui mi aiutava e mi supportava nella mia carriera ( avremmo avuto molti molti  più soldi invece di lamentarsi che i soldi suoi non bastano per le bollette) e io sarei stata felice. 

Invece sono molto tridte  depressa e disperata e lo tradisco di continuo ( anche se sono online). 

Quindi cosa vuoi davvero per lei, per la petsona che ami? Che sia felice o che venga da te ad ammuffire e diventare depressa? 

Mi spiace dire che non siamo più nell'800 ma sembra che le donne stesse vogliano restare nel passato. Per una donna non deve esistere solo marito e figli e basta guardarsi intorno ler capire poi come si finisce sposandosi. 

Insomma, sono passati gli anni in cui una donna doveva per forza rinunciare a tutto e davvero sono scioccata che una donna dica che se fosse stata un uomo.... Ma siamo nel 2023!!! Il matrimonio o la convivenza non sono un obbligo. Neanche fare figli è un obbligo. 

Mi spiace Walter ma tu non ami davvero la tua ragazza. Le stai mettendo una pressione per realizzare quello che è il tuo di sogno. 

Se lei non lo vuole lasciala libera di farsi la sua vita. È chiaro che avete obiettivi diversi. Fattene una ragione e inizia a capire che non siamo più al medioevo e una donna non serve solo a sposarsi e fare figli. 

Nessuno pretende che lei rinunci, anzi.. l'ho appoggiata e le ho detto io in primis di andare quando lei era dubbio per noi e per la sua famiglia. Ci tengo anche a sottolineare che mentre la sua famiglia era titubante e le metteva dubbi, io le ho detto a fare questa esperienza perché se no se ne sarebbe pentita. Poi, mi spieghi come la convivenza cone impedirebbe la sua carriera? Sarebbe anche gioviale per me fare questo trasferimento nella città in cui lei ora lavora e lei lo sa.

 

Convivenza non vuol dire sposarsi o far figli. Come dice lei non siamo nell'800 e in una casa ci si aiuta. Piuttosto sarebbe un valore aggiunto alla sua carriera avermi li con lei e avere un supporto vicino fisicamente pronta a spronarla, nonché anche per la mia carriera.

 

Riguardo fare famiglia io non voglio neanche costringerla a fare famiglia o cos'altro possa impedirle di seguire il suo obbiettivo ma nella coppia ci sono anch'io, non solo lei. Se ci si ama ci si viene incontro ma a sto punto il venire incontro è che lei sceglie la sua strada e io la seguo come lei è più comoda? Lei sceglie quando e come convivere, dove, quando fare figli e io sono solo una figura a lei vicino ma nullo? Ciò che voglio io insomma non conta? Allora, se facessi come la mia compagna vuole, come dice lei nella sua risposta io sarei "giustificato" a tradirla anche solo online? Bel modo per giustificare un tradimento, che anche se online, rimane tale. Io invece preferisco subito mettere in chiaro che se le cose non sono fatte per costruire un futuro PER NOI DUE è meglio chiuderla ora prima che sia tardi e non arrivare a tradimenti per cose di cui non siamo costretti ad accettare.

 

Se non avessi voluto che si realizzasse non l'avrei appoggiata dall'inizio ma non è così. Ho affrontato il discorso con lei perché in una coppia a parer mio ci si deve venire incontro. Allora quando io potevo andare via perché lei me l'ha fatto pesare parlando delle difficoltà della distanza o di quanto sarebbe stato più comodo stare vicini? Io allora sono quello che dovrebbe essere depresso ad aver deciso di seguire lei rinunciando in parte a me?

 

La convivenza dopo 10 anni, soprattutto quando si parla di 4 anni (o forse 6 anni) di distanza, non mi sembra qualcosa di così "maschilista" o anomala, a prescindere dal sesso maschile o femminile. In una coppia se si sta bene dopo un po' si brama di stare insieme il più possibile e non quandi capita.

 

Per ciò che concerne i figli. A me sarebbe paiciuto avere famiglia e sposarmi prima dei 30 anni, lei lo sapeva ma ho messo in conto che stando con lei per vederla realizzata dovevo rinunciare a questo mia meta e rinviarla ma l'ho fatto PER LEI perchè voglio vederla felice. Si, le ho solo detto che io dopo i 38 non li voglio per vari motivi personali che io rilevo di particolar importanza, ma ho specificato che nonostante questo, se lei non si sentisse pronta per allora, sarei anche pronto a non avere figli e stare con lei; lei mi dice che anche dopo i 40 li farebbe e che non sa se starebbe con me se io dopo i 38 le impongo questo limite o che comunque sarebbe infelice.

 

Quindi secondo la sua risposta io se la amassi, quello che ho fatto per lei non conta niente, le rinunce che ho fatto non valgono nulla e ciò che voglio io dev'essere annullato? E lei invece per dimostrarmi il suo amore deve fare i suoi interessi?

 

È normale che quando eravamo vicino facevo fatica ad uscire con lei in settimana e ora esca tutti i giorni o quasi con le sue amiche o i suoi amici perché "si sente obbligata".

 

Io l'ho appoggiata in ogni suo passo, ho messo da parte le mie esigenze per lei, le mie amicizie, la mia famiglia, il mio lavoro e il tempo per me stesso per starle accanto quand'era triste per il suo lavoro e per la sua vita; ho rinviato il comprare casa quando economicamente non ci sarebbe costato un nulla, ho detto so quando vileva casa che tra l'altro sarebbe stata vicino alla sua famiglia per cambiare poi idea, casa che ha scelto lei la posizione e tutto senza prendere in considerazione cosa volessi io; ho perso vacanze con amici perché a lei non andava, eventi perché non se la sentiva e non le ho mai rinfacciato niente; ho provato a farle me stesso tutti i giorni e ora che IO le dico "conviviamo amore, è un'opportunità per entrambi e staremo vicino!" mi sento dire di no perché alle feste poi dovrà decidere se stare con me o la sua famiglia, perché poi dovremmo ospitare anche i miei genitori e perché non le va.

 

Lei parla tanto di quanto io non amo lei e allora lei come dimostra di amare me? Non vuole convivere, in 2 mesi ho passato un mese io li e lei 5/8 giorni qui perché le scoccia prendere il treno, le scoccia uscire prima, le scoccia spendere soldi per il biglietto ed ecc..Ma a dir suo Diamanda, sarei io a non amare lei perché le chiedo una convivenza in questo percorso che farebbe bene alla coppia e al lavoro.

 

Quindi non mi parli di 800 come se io fossi un uomo che voglia impormi sulla mia compagna. Per il resto le do ragione, se gli obbiettivi non sono affini è inutile continuare una relazione e da quello che sto capendo la mia ragazza ha altre priorità, priorità nella quale io risulto solo un qualcosa di eventuale.

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Il 3/12/2023 alle 18:48 , diamanda ha scritto:

 

Mi spiace dire che non siamo più nell'800 ma sembra che le donne stesse vogliano restare nel passato. Per una donna non deve esistere solo marito e figli e basta guardarsi intorno ler capire poi come si finisce sposandosi. 

Insomma, sono passati gli anni in cui una donna doveva per forza rinunciare a tutto e davvero sono scioccata che una donna dica che se fosse stata un uomo.... Ma siamo nel 2023!!! Il matrimonio o la convivenza non sono un obbligo. Neanche fare figli è un obbligo. 

Mi spiace Walter ma tu non ami davvero la tua ragazza. Le stai mettendo una pressione per realizzare quello che è il tuo di sogno. 

Se lei non lo vuole lasciala libera di farsi la sua vita. È chiaro che avete obiettivi diversi. Fattene una ragione e inizia a capire che non siamo più al medioevo e una donna non serve solo a sposarsi e fare figli. 

Totalmente in disaccordo, mi spiace, ma siamo nel quasi 2024  e la donna può tranquillamente essere libera di amare un uomo e desiderare avere un futuro con lui ed una famiglia con lui esattamente come l'uomo può decidere di amare una donna e fare una famiglia con lei. 

L'uomo è libero di fare rinunce per stare con la donna che ama e la donna è libera di fare rinunce per stare con l'uomo che ama, se non si è disposti a rinunciare a qualcosa, allora semplicemente non c'è amore. Non si tratta di subordinazione, ne di non voler avere una carriera o altro del genere, ma se davvero ami qualcuno, sia che sei uomo o che sei donna allora vorrai spontaneamente fare delle rinunce per la persona che ami, se invece metti al primo posto solo quello che è la tua vita, sia che sei uomo o donna, significa che non ami realmente l'altra persona ma ami di più te stesso/a.

Chi dice il contrario non ha un partner, non ha qualcuno che ama davvero o che lo ama davvero.

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