Tentato suicidio.

[Ospite Sirenen]

E' un argomento delicato e difficile da trattare per me.

La notte di capodanno avevo bevuto, avevo bevuto tantissimo.

Io e il mio ragazzo eravamo appena tornati a casa, mi sono spogliata velocemente e mi sono messa il pigiama. Stavo delirando, correvo da una parte all'altra(ho sfocati ricordi, e penso che in parte ero cosciente), piangevo, avevo paura che lui mi volesse lasciare.

Ad un tratto sono schizzata dal letto, e sono corsa verso l'angolo cottura, gli ho detto tutta frettolosa *amore devo tagliarmi le vene*, ho aperto il cassetto e ho afferrato il coltello. Stavo per farlo, quando lui mi ha afferrato il polso. Ho cominciato a tremare, e ho corso dall'altro capo della stanza, piangendo, scusandomi. Anche lui ha iniziato a piangere, e quando ho sentito la sua voce tremare mi sono avvicinata, e l'ho abbracciato. Anche lui mi ha abbracciata, mi ha stretta, forte forte.

Ho promesso di starmene buona, mi sono messa sotto le coperte, ma un altro paio di volte mi sono rialzata. Lui dopo, quando sono andata in bagno, ha tolto proprio il cassetto, e mi sono "arresa" mettendomi a letto. tentanvo ogni volta di graffiarmi il polso sinistro, infatti ho ancora delle cicatrici. Dopo il sonno mi ha sconfitta, e sono crollata.

Prendo lo xanax da fine ottobre, è il tezo periodo nella mia vita(che io ricordo) che soffro di ansie e attacchi di panico. Ora la mia psicologa - dalla quale sono andata solo una volta - mi ha dato una cura omeopatica, e infatti da stasera non prenderò più lo xanax.

Quello che mi preme, la mia paura è... perchè l'ho fatto?

Ok il buttarmi per terra e sparara xxxxxxx per l'alcol, ok tutti gli effetto della sbornia... ma il tentato suicidio e la "mezza" consapevolezza è normale?

Questa cosa mi ha fatto pensare tantissimo.

[AlessandroMartinelli 0]

Ciao Sirenen,

la consapevolezza anche se parziale, vuol dire tanto ed è molto importante, è quella che ti ha impedito di fare un gesto inutile, assurdo e terribile.

Non ti sei fatta del male, non per merito del tuo ragazzo, ma per merito tuo, non ti sei voluta fare del male, perchè ti vuoi bene.

Il volersi bene è un bellissimo sintomo, vuol dire amare la vita, amare se stesso e aver voglia di migliorare, giorno per giorno...costruire qualcosa.

Un caro saluto.

[Ospite LeGoLaS]

Ti consiglio di andare al + presto dalla tua psicologa e cercare di ricostruire insieme con lei quella notte.

Io riprenderei lo Xanax e lascerei stare, per adesso, la cura omeopatica ( in cosa consiste? ).

Chicca82 sposterei l'argomento in Chi Mi Aiuta?

[Ospite Sirenen]

Sinceramente ho paura a parlarne...mia madre non sa nulla, e non voglio nemmeno che sappia nulla. Ho resto a posta il blog privato, in modo che lei non lo trovi nulla di ciò che quella notte è accaduto.

Non voglio riprendere lo xanax, sono stufa di prendere psicofarmaci... io lo so che non mi servono.

Sto prendendo la Serotonina D6. Non mi fa nulla ma ormai non capisco più che cosa ho... non mi fa niente nulla.

[Ospite LeGoLaS]

La terapia migliore é parlarne..

[Ospite Sirenen]

Lo so ma ho paura... una mia amica quando tentò il suicidio fu ricoverata in un ospedale psichiatrico... mi viene l'angoscia solo a pensarci.

[S. 0]

non per andare sempre controcorrente,ma sinceramente è proprio lo xanax, che lascerei perdere,se fossi al posto tuo...

[Ospite LeGoLaS]

Adoro chi risale la corrente ma.. cos'è che non ti convince dello xanax? Credo sia il farmaco migliore e con meno effetti collaterali.. facilmente eliminabile e sospendibile confronto ad un generico antidepressivo e di efficacia pressoché immediata.

[afrodite 0]

Ciao carissima Sirenen...

sono Afrodite e ho letto il tuo messaggio. Quello che ti è successo è molto importante e certamente non è quel genere di cose che si fanno senza una ragione. Dici di soffrire di attacchi di panico e ansie e tutto questo deve avere sicuramente un'origine.Credo sia importante per te trovare una persona che sia in grado di capire la tua storia, che sappia ascoltare non solo le tue parole ma anche i tuoi occhi e nella quale porre la tua fiducia..Secondo me i farmaci non sono il metodo migliore per affrontare questo genere di cose in quanto essi vanno sono ad agire temporaneamente sul sistema nervoso senza curare la tua sofferenza.

L'ansia e gli attacchi di panico si curano con il dialogo mirato, facendo emergere le paure nascoste e i conti in sospeso con noi stessi.

Devi avere tanta forza dentro te e trovare un motivo valido per affrontare tutto questo e superarlo.

Io ti sono vicina e sono a tua disposizione

Un abbraccio :abb

[Ospite Sirenen]

io penso sempre che i farmaci sono solo una cura placebo, e che il momento in cui usiamo le nostre totali facoltà mentali ne usciamo.

Ho deciso io di smettere quel farmaco, dopo che ho avuto l'istinto di ingerirne più pasticche. Basta, devo uscirne anche con le mie forze, devo diventare una donna... non posso restare attaccata a queste cose.

Grazie afrodite, ti ho scritto un mp... ricambio l'abbraccio.

[S. 0]

Sirenen, il tuo mi sembra un ottimo proposito, e nella maggior parte dei casi condivido quanto hai scritto riguardo ai farmaci. però c'è un altro rischio che si corre, che è quello di sentirsi onnipotenti, che da soli ce la si può fare sempre&comunque. non è così, non sempre e non per tutti. a volte essere forti vuol dire anche sapere fin dove arriviamo, conoscere i nostri limiti, e quando i limiti sono arrivati, saper chiedere aiuto.

Un abbraccio,

S.

[Ospite Sirenen]

Hai ragione! Ho ripreso un appuntamento dalla mia psicologa, vorrei comunque parlarle di ciò che è accaduto a capodanno.

Ci sono tante situazioni non concluse, non capite nella mia vita.

Forse facendoci luce uscirò da tutto questo.