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come si fa una terapia con uno psicologo?


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io vorrei sapere una cosa.come si fa a fare correttamente una terapia da uno psicologo?

mi spiego,io ci vado da un paio d'anni ormai.e mi sembra totalmente inutile.esco da lì e penso di aver perso tempo.ho letto in giro di gente che piange dallo psicologo,che litiga o si arrabbia con lo psicologo.io non faccio nulla di tutto questo.parliamo tranquillamente,anche se devo dire che vado solo quando sto in periodo "su",e comunque non mi soffermo sulle cose interiori quanto sui fatti,che poi lui interpreta.quando sto male non vado,non riuscirei a parlare,e lui sa perchè.

però ci sono cose che non riuscirei mai a dirgli,ma è proprio necessario che lui sappia tutti i fatti miei?io non credo.dove sbaglio?c'è qualcuno che sente benefici dalla terapia?

grazie in anticipo.

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Se posso azzardare un parere.. è probabile che siano proprio quelle cose di cui non "riusciresti mai a parlare" con lo psicologo che potrebbero portare una svolta decisiva alla tua terapia che definisci inutile.. Come mai non riusciresti a parlarne? Imbarazzo? Paura? Non-voglia? Convinzione che siano inutili?..

Fossi in te, proverei a fare un piccolo sforzo.. magari funziona!

Un abbraccio e in bocca al lupo.

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ciao..grazie per la risposta.perchè non riesco a raccontargliele...non so di preciso,perchè penso che siano cose personali,perchè lui è un maschio,perchè magari penserebbe male,perchè non le ammetto nemmeno con me stessa certe cose,perchè non le ho mai raccontate a nessuno.non lo so quale di queste motivazioni.forse tutte insieme.però lui stesso dice che solitamente le persone raccontano nemmeno un decimo dei loro fatti personali in terapia.quindi non dovrebbe essere proprio essenziale.o si?

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Cara Kali.. credo che la risposta te la sia data da sola.. in gergo tecnico si chiamano resistenze.. e sono le peggiori nemiche di una buona terapia!

:p E' vero quello che ti ha detto il tuo psico, che la maggior parte della gente racconta ben poco. Personalmente credo sia proprio quella fetta di "popolazione clinica" a pesare sui risultati spesso poco incoraggianti delle ricerche sull'efficacia della psicoterapia.

Pensaci.. puoi partire da questa consapevolezza. Parlerei proprio di questa cosa di cui ti sei resa conto, con il tuo psico. Se non l'hai già fatto. E poi vedi insieme a lui su cosa si può lavorare.

Un abbraccio!

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Ah, comunque.. tranquilla che non pensa male, senz'altro ne ha già viste di tutti i colori! Quando hai a che fare ogni giorno con il malessere e con le aberrazioni della gente, il giudizio tende a sospendersi, o perlomeno ad attenuarsi. E ricordati che c'è il segreto professionale. Nessun altro saprà mai nulla.

Ciao!!

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ciao..grazie per la risposta.perchè non riesco a raccontargliele...non so di preciso,perchè penso che siano cose personali,perchè lui è un maschio,perchè magari penserebbe male,perchè non le ammetto nemmeno con me stessa certe cose,perchè non le ho mai raccontate a nessuno.non lo so quale di queste motivazioni.forse tutte insieme.però lui stesso dice che solitamente le persone raccontano nemmeno un decimo dei loro fatti personali in terapia.quindi non dovrebbe essere proprio essenziale.o si?

Ciao dea :wink: ;

Perchè non gli chiedi anche se ti indirizza verso una terapeuta donna, magari con lei hai meno resistenze.

Comunque anche io ho provato resistenze quando ho fatto le prime sedute, questo perchè mi era stato consigliato dalla mia ex (psicologa anche lei, ) e avevo paura che raccontando a lui le mie ombre, le avrebbe poi trasferite a lei (al momento eravamo ancora insieme :wink: )

Fortunatamente ho incontrato un terapeuta per me valido (esistono anche quelli che per te non lo sono), ora mi sento libero di sfruttare appieno la possibilità che ho di appoggiarmi a lui e riconoscere le mie ombre.

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ciao ;)

non so forse avete ragione.però non ci riuscirei,lo so già.una volta,una sola,lui mi ha fatto una mezza domanda diciamo..chiedendomi una cosa su un argomento specifico,di cui io non parlo mai,non so nemmeno perchè mi ha chiesto questa cosa,e io ho subito sviato.e da una parte mi è preso male,non perchè avrei voluto rispondergli sinceramente,quello no,ma perchè lui magari pensava il contrario rispetto a quella che sarebbe stata la reale risposta (è un discorso contorto e allucinante lo so già).in ogni caso farmelo cambiare non è possibile perchè si tratta di un servizio pubblico,non pago una lira,mi passano persino la terapia farmacologica,quindi devo solo starmene zitta.e comunque a parte il fatto di essere maschio lui è bravo quindi mi spiacerebbe offenderlo,è stato l'unico dottore a sapermi prendere,non mi forza la mano,non insiste.lui sa perfettamente che non sono capace di esprimermi a livello emotivo,e forse capisce più di quando immagino non lo so.ma è davvero così necessario raccontare i fatti?voi raccontate tutto?e vi trovate bene?

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Kalì, due anni di terapia sono tanti per non aver ottenuto nessun risultato...che senso ha andare da uno psicologo solo quando si sta bene? E' come andare dal medico quando il dolore non c'è più!...

Ho l'impressione che tu consideri la psicoterapia semplicemente come un modo per giustificare te stessa, dicendoti che stai lavorando per stare meglio, quando in realtà sai che non è vero...il problema è: vuoi risolvere i problemi o no?

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ciao ;)

ma è davvero così necessario raccontare i fatti?voi raccontate tutto?e vi trovate bene?

Be si Kali, il discorso secondo me (oltre alla presenza di una tua reale volontà come chiede Verbena) è che dovresti realizzare che lo psicologo è li per te, per appoggiarti e contenere quello che la tua mente non riesce a delineare. Non si tratta di coraggio, dire quello che è il tuo pensiero è semplicemente utile a conoscerne la sua natura e la sua verità. Puoi continuare a vivere ugualmente se non lo esprimi credo....anche se credo con meno consapevolezza delle tue possibilità....

Che ne pensi?

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leftfiel, ha scritto che va dallopsicologo dell'asl. :LOL:

Ciao Kali, ci si rivede, abbiamo un'altra cosa in comune a quanto pare, lo psicologo dell'asl, solo che la mia è donna.

Sai è normale che sia difficile raccontargli alcune cose è successo un pò a tutto credo, altrimenti se fossero tutte rose e fiori non saremmo li.

Io ho cominiciato proprio con il dirle che avevo un pò di paura a parlarle sinceramente e pian piano mi sono aperta. Credo però che tu non credi molto in questo tipo di terapia. Io penso che la psicoterapia è un pò come l'omeopatia, bisogna crederci e portare avanti la cura fino a sortire i rrisultsti, se ci si ferma prima o ci si scoraggia è perchè non ci crediamo davvero.

Poi, potrebbe esserci un altro motivo, e cioè che tu e il tuo dottore non siete compatibili, ma n credo sia questo il caso, vedo che ne parli bene.

Neanch'io ho mai piatno o mi sono mai arrabbiata di fronte alla mia psicologa, poprio perchè non mi sono aperta del tutto, passo tutta l'ora a parlare del tempo, altre volte però dico cose importanti e poisento i risultati. Insomma prova a pensare che lui sia un diario e non aver paura del giudizio, vedrai che anche la cosa peggiore per lui sarà normale anzi ti farà capire cose che tu non riesci a capire da sola. Facci sapere, ciao...

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io credo invece che due anni siano pochissimi .

ma la cosa importante è : chi ti da i soldi per la terapia ?.

Scusa, ma quanto dura in media una terapia, prima di ottenere dei risultati validi?

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credo che cambia da persona a persona, comunque non è una cosa di di mesi...credo :oops: !

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io ho pianto eccome, ma in un anno il mio ha tirato fuori troppo e poi non ha saputo gestire il tutto.

Le mie ombre le ha gettate su mio marito e mi ha mandato molto in crisi con lui.

Datango ha ragione questo uno psicologo non lo deve fare.

Dipende da ch trovi.

il mio era un comportamentista della asl e pure rinomato, e quando gli ho detto che la terapia era peggiorativa ha detto che se stava a fallendo era colpa mia che non mi tiravo su.

E certo mi hanno buttato fuori dal lavoro per mobbing colpo finale dopo 3 anni da incubo, nessuno mi dava lavoro, ho fatto solo 3 mesi da ragioniereper sistemare dei bilanci e poi 8 mesi niente.

Io do' troppa importanza al lavoro lui dice, ma dice anche che è un bisogno mio fondamentale.

Purtroppo non si vive di aria e io non sopporto di dipendere da un uomo fosse anche mio marito.

poi frasi del tipo

TROVATI UN LAVORO IN 7 GIORNI ALTRIMENTI CROLLERAI,

provaci te,

35 anni lauereata che neanche le fanno fare l'operaia, presso le agenzie interinali perchè è vecchia e donna.

IO HO SBATTUTO MALE E NON HO IL CORAGGIO DI ANDARCI.

MI TROVO MEGLIO CON UN UOMO CHE CON UNA DONNA E' VERO, MA QUESTO E' DIVENTATO DURO, PIENO DI GIUDIZI, TUTTO IL NEGATIVO CHE AVEVA MIO PADRE E LO SAPEVA COME ERA MIO PADRE, CERTO

CHE COSI ' AIUTI UN BEL POì' LA GENTE.

ma sarà che non sono voluta stare al suo gruppo salute dove mette tutti dentro come un minestrone e dove guadagna 12 euro a persona per 30 persone, in 4 ore.

non male vero?

Avoglia a terapie individuali.

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La durata della terapia dipende da un po' di fattori. Intanto dall'indirizzo seguito dallo psico (se è psicoanalista anche 15 anni, se cognitivista, strategico, o simili in genere un anno o due). Poi è anche soggettivo, nel senso che dipende dal lavoro individuale che uno riesce a fare su se stesso SOTTO LA GUIDA dello psico.

Ovvero: se uno va dallo psicoanalista e parla del tempo, la terapia può proseguire davvero all'infinito; se prima o poi parla di ciò che davvero lo fa stare male, allora forse in un paio d'anni se la può cavare. Questo per semplificare all'estremo naturalmente.

Un bravo psicoterapeuta (e Kali, penso che il tuo lo sia) deve saper rispettare i tempi di chi ha davanti, senza forzare la mano di fronte a resistenze, senza dare feedback che il cliente/paziente non sarebbe pronto ad affrontare in quel dato momento in quanto troppo forti/dolorosi/spiazzanti/sconvolgenti etc. La psicoterapia è innanzitutto un lavoro di riflessione su se stessi, che non può che venire dall'interno. Una guida (lo psico) è fondamentale, ma non è lui che fa il lavoro. Dovrebbe limitarsi a facilitare il recupero o lo sviluppo degli strumenti per fare questo lavoro interiore.

Nel momento in cui ci si rende conto di avere delle resistenze o cose del genere.. beh, è già un enorme passo avanti. Datti ancora tempo, Kali, vedrai che questa consapevolezza pian piano maturerà fino a portarti a volerne sapere di più e ad agire in questo senso.

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quoto in pieno V. Coraggio Kali, tutto dipende da te, lo psicologo, è solo una guida.... :abb

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ciao a tutti.scusate se non ho più risposto ma nei weekend solitamente è difficile che mi metta al pc.ho letto tutte le vostre risposte,e volevo specificare una cosa perchè forse non sono stata molto chiara.io non vado da lui a parlare del tempo o sciocchezze simili.io parlo di quando sto male.però riesco a farlo solo quando sto abbastanza bene (è un controsenso lo so).quando invece sto veramente male mi chiudo in me stessa e resto lì,isolata da tutto,magari continuando a sorridere alle persone,a fare le solite cose,oppure rinchiudendomi in casa,o facendo altro ancora.però non riuscirei a spiegare in quei momenti come sto.

per le cose che non dico,ovviamente mi riferivo solo ad alcuni fatti specifici,che reputo "personali",non a tutta la mia vita,sennò andrei veramente solo per parlare del tempo.

sul fatto che tutto dipende da me,come ha detto digi e qualcun'altro,forse è vero che io tendo ad aspettarmi delle "risposte" da lui..non lo so.io da sola non credo di essere in grado di analizzarmi.mi conosco.mi distorco le cose da sola,me le racconto in altri modi,quindi in che senso dipende da me?

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Esatto.. proprio perchè da soli è difficile (se non impossibile) analizzarsi senza distorcere tutto è necessario fare lo sforzo (sottolineo sforzo) di affidarsi a una guida competente. Ma ciò non toglie che la guida non possa pensare al nostro posto e risolverci i problemi con la bacchetta magica. E nessuno dice che sia facile, in genere anzi questo lavoro fa un male cane, per un po'.. ma è il solito discorso: è dal dolore che si impara..

Con "parlare del tempo" intendevo in generale non affrontare il nocciolo della questione! :D

Un abbraccio

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dipende da te significa che se veramente vuoi uscire dalla solitudine, dal sorriso finto perchè non puoi spiegare il vero dolore e tutto il male che ti fai cercando di spiegarti le cose, allora devi affidarti totalmente al tuo psicologo, e quoto V quando parla di sforzo, perchè così è però te lo garantisco (ci sono passata esattamente come lo descrivi tu!), se riesci ad aprirti, lui in una cosa ti aiuterà di sicuro, a capire che non sei tu strana, è che la tua vita è stata così e devi imparare ad accettarla e soprattutto a guardare avanti. Il resto certo dipende da te, di base ci deve essere fiducia in questo tipo di terapia, altrimenti non è efficace abbastanza.

Mi permetto di suggerirti un approccio. Potresti parlargi ad esempio del forum, di quello che ci hai scritto e che noi ti abbiamo risposto, dei tuoi dubbi, rispetto alla terapia e al fatto che non riesci ad aprirti in toto, magari è un modo per addentrarti nell'argomento, sempre che tu lo voglia fare... :wink:

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ecco.io lo so che avete ragione.lo so.razionalmente intendo.però poi..

io il discorso che ho fatto qui sul forum gliel'ho fatto una volta,anche se per metà.non ho detto niente della parte riguardo le cose che non riesco a dirgli.per il resto lui lo sa che se salto una seduta è perchè stavo male e non riuscivo ad andare.penso che lui sappia che non riesco ad avere contatto con la parte interiore diciamo.

però se gli dicessi anche la seconda parte,ovviamente la sua domanda sarebbe di cosa si tratta.e mi viene un'ansia allucinante anche solo al pensiero di dirgli queste due o tre cose.per questo continuo a domandarmi se è proprio proprio necessario.cioè se non si può fare una cosa utile anche senza entrare nei dettagli.

sto girando intorno alla questione vero?

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:) si, brava! Ma tu non devi affrontare l'argomento tutto in una volta, quando non te la senti di continuare ti fermi, sai credo che lui sappia anche qual'è il tuo problema ti lascia libera di affrontare le cose poco per volta. E sai che penso che tu le stia affrontando. Dai Kali, non demordere!

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Concordo con Digi, avere foga di risolvere i propri malesseri, potrebbe crearci delle aspettative che possono essere disattese e creare delusione.

Secondo me ciascuno di noi ha un suo modo e i suoi tempi per comprendere che la nostra essenza è qualcosa che non può essere giudicata, però può essere osservata e compresa. La terapia psicologica esiste per appoggiarci ad essa e cominciare un cammino che non ha ne strade ne tempi definiti.

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Ciao Kalì !!

penso che la difficoltà a dire le cose che stanno davvero a cuore sia un problema un po' di tutti.Io,per esempio, ce l'ho.

Una cosa che mi sta aiutando è sondare il terreno: E' capitato per caso: mi sono ritrovata, casualmente, a non censurare una cosa che mi ero riproposta di non dire o che temevo di non riuscire a dire. Bene, la cosa che più mi ha colpita è che l'analista ha ripetuto quel che avevo detto con estrema naturalità, come se fosse una cosa normale, da non contrappuntare più di tanto.Non che la svilisse, semplicemente la sua reazione mi faceva capire che non succedeva niente di grave, e questo rispecchiava la risonanza così forte che quei contenuti acquisivano perchè ero io a dargliela.

Questo e altri episodi simili mi hanno confortata sul fatto che potrò raccontarle di tutto senza che l'analista gridi allo scandalo, o si indigni, o cambi opinione su di me, ammesso che ne abbia una.

Io penso che nella resistenza che si fa nel dire le cose nostre più cruciali ci sia un bel di timore per la reazione di chi ascolta, come ci accadeva quando eravamo piccoli e c'era sempre qualcuno che aveva qualcosa da ridire sul modo in cui noi eravamo, sulle cose che facevamo e su quello che dicevamo.Purtroppo quella gente giudicante che ha costellato la nostra infanzia ha lasciato un segno in noi, fatto anche di severi giudizi coi quali continuiamo a perseguitarci proprio come facevano quelle persone lì.

Ora, però, ci sta davanti una persona diversa e molto più rispettosa.

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si, Ilaria hai ragione è capitato anche a me!!!! Brava hai reso l'idea... :wink:

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si, Ilaria hai ragione è capitato anche a me!!!! Brava hai reso l'idea... :wink:
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