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Elettroshock


Stefano72

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Ciao a tutti, un mio amico che soffre di disturbo bipolare e ossessivo compulsivo, vorrebbe provare a sottoporsi a elettroshock presso l'Ospedale di Pisa. Ha 40 anni e da diversi anni assume psicofarmaci, senza però ottenere risultati soddisfacenti. Vorrei un vostro parere in merito. Qualcuno di voi oppure un vostro conoscente si è sottoposto a questo trattamento? Non so proprio cosa dire al mio amico...grazie in anticipo.

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Ciao a tutti, un mio amico che soffre di disturbo bipolare e ossessivo compulsivo, vorrebbe provare a sottoporsi a elettroshock presso l'Ospedale di Pisa. Ha 40 anni e da diversi anni assume psicofarmaci, senza però ottenere risultati soddisfacenti. Vorrei un vostro parere in merito. Qualcuno di voi oppure un vostro conoscente si è sottoposto a questo trattamento? Non so proprio cosa dire al mio amico...grazie in anticipo.

Ciao Stefano72,

gli Elettroshock sono stati utilizzati per la prima volta nel trattamento dei malati di mente, dagli psichiatri Italiani Ugo Cerletti e Lucio Bini.

La terapia elettroconvulsivante (T.E.C.), viene utilizzata maggiormente nel trattamento della depressione, soprattutto nei casi in cui siano presenti sintomi psicotici, quali delusione e allucinazioni, nei casi gravi.

L'elettroshock possono produrre amnesia, incapacità ad apprendere, danni cerebrali irreversibili, paura, apatia, perdita di creatività, caratteristiche queste che ne fanno un ottimo mezzo di controllo della personalità, la tecnica stà nell' indurre le convulsioni tramite una corrente elettrica costante (tipicamente 0,9 Ampere) attraverso il cervello per mezzo di due elettrodi applicati in specifici punti della testa, previa apposizione di un gel, una pasta o una soluzione salina per evitare bruciature della pelle.

Poiché nelle moderne apparecchiature viene somministrata una corrente costante, la tensione varia fino a un massimo che tipicamente è di 450 volt, ma solitamente si colloca a valori pari a circa la metà. Spesso le macchine sono programmabili in joule, in modo che il terapista possa somministrare la minima energia possibile, riducendo la durata dello shock. Il manifestarsi delle convulsioni viene constatato con un monitoraggio elettroencefalografico.

Ma attenzione, in Italia una circolare del Consiglio Superiore di Sanità, datata 1997, riafferma a chiare lettere che un tale trattamento, ancorché possibile, può essere attuato soltanto dopo aver ottenuto il consenso informato del paziente e solo dopo che tutte le altre possibilità si sono dimostrate inefficaci.

Un saluto.

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ancora esistono queste barbarie? il bipolarismo e' una malattia genetica e nn credo che una scossa

possa far molto.

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