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Dedicato ad ARLEY, e a tutte le donne del forum


juditta

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Donne in rinascita

Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.

Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.

Che uno dice: è finita.

No, non è mai finita per una donna.

Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.

Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.

Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.

Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.

Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.

E sei tu che lo fai durare.

Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.

Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.

Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.

Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.

Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così".

E il cielo si abbassa di un altro palmo.

Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua.

In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.

Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.

Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.

Ed è stata crisi, e hai pianto.

Dio quanto piangete!

Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.

Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.

Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.

E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance?

E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!

Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore.

"Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?"

Se lo sono chiesto tutte.

E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile.

Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?

E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.

Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.

Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.

Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.

Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.

Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.

Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.

Parte piano, bisogna insistere.

Ma quando va, va in corsa.

E' un'avventura, ricostruire se stesse.

La più grande.

Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.

Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.

Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse".

Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.

Per chi la incontra e per se stessa.

È la primavera a novembre.

Quando meno te l'aspetti...

Testo originale Diego Cugia, alias Jack Folla

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Manca la colonna sonora, ma la si può trovare qui. :Star:

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Manca la colonna sonora, ma la si può trovare qui. :Star:

Questo blog è bellissimo, l'ho scoperto per caso in questi giorni...ogni tanto su internet si scovano delle perle!

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............ è così difficile...OGNI VOLTA ripartire da sè stessi........... sembra impossibile, come oggi lo sembra a me...eppure conosco bene l'ebbrezza del decollo............

".passerà anche questa stazione senza far male...."

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Dio mio. Questa poesia è stupenda. Mi ha fatta rabbrividire.... :Party:

L'ho stampata. Cosi' posso rileggerla tutte le volte che non ho voglia di presentarmi di nuovo...che non ho voglia di conoscere quella tipa che sta venendo fuori e che non riconosco come me stessa....

Juditta, non ti ringraziero' mai abbastanza.

Sei un tesoro.

:Party:

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Bellissima Judi,grazie mille :Worried:

e mitico Diego :blink:

(io consiglio anche i suoi libri,oltre quelli su Jack Folla, "No" in particolare)

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Ho pubblicato questa poesia così, d' impulso! Mi ci sono imbattuta, l'ho letta velocemente, e ho pensato: "E' perfetta per tirare su Arley, oggi che è così demoralizzata!". E l'ho pubblicata.

Ma ora che l' ho riletta più volte con calma, penso che sia davvero meravigliosa.

E mi fa pensare che noi donne a volte (quasi sempre) pensiamo che gli uomini non ci capiscono...e poi ci sono degli uomini che ci comprendono molto più profondamente di quanto non facciamo noi stesse...

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la poesia è bellissima, non ho avuto tempo di leggerla prima, le avevo solo data un'occhiata ma oggi, mentre la leggevo mi sono sentita chiamare in causa, ed è bello che le parole scritte vengano da un uomo, uno fra quelli che noi crediamo non ci capiscono, non ci seguono.....nei lunghissimi incasinati discorsi che ci/gli facciamo!!!!!

Mi piace moltissimo questo pezzo:

Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?

E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.

Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.

Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.

Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.

Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.

E' vero noi donne ci rialziamo sempre, io sono l'esempio vivente della forza di volotà, quest me lo dice anche mio marito (almeno questo!), la forza di volontà nel vivere davvero e non sopravvivere, andare avanti!!!! Perchè rinascere vuol dire riprendere tutto dinuovo nelle proprie mani e dire IO CI SONO!!!!!

Oggi è stata una giornata dura per me....la chiacchrata di ieri con mia sorella mi brucia ancora dentro....però per la prima volta sto ricomponendo davvero il puzzle e ciò mi spaventa da morire ma allo stesso tempo tutto questo dolore mi fa rendere conto di quanto sia VIVA!!!!

Grazie juditta, è davvero un bel pensiero....

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