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la verità.....discuterci su...


mio

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la verità è come la nuova ragazza di un amico...

lui ci parla di lei e il gruppo se la immagina

alcuni fanno una cena insieme a lei per conoscerla altri non possono o non vogliono farlo...

di nuovo insieme coloro che l'hanno vista raccontano la loro impressione, naturalmente diversa per ognuno...

coloro che ascoltano reagiscono in vari modi...

c'è chi affina l'immaginazione che già si era fatto

c'è chi crede a uno e chi all'altro...

qualcuno sentendo impressioni diverse e a volte opposte crede che nemmeno esista

altri ancora pensano che ce ne sia più di una.....

solo davanti a lei, senza giudicarla ma osservandola poi furono tutti uno con un unica visione.....ma come incominciarono a discuterne caddero di nuovo in confusione.....

ma lei era indipendentemente da loro....

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interessante...

la verità.

io non credo esista la verità in quanto dogma, in quanto verità assoluta e finita, in quanto punto conclusivo o di arrivo di una ricerca personale.

penso piuttosto che esistano tante verità che mutano e che assumono forme diverse e delle quali prendiamo coscienza durante il nostro percorso. quindi preferirei chiamarle prese di coscienza più che verità, perchè il temine verità mi riporta alla stasi, ad un arrivo e io non credo agli arrivi ma piuttosto alle partenze:)

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interessante...

la verità.

io non credo esista la verità in quanto dogma, in quanto verità assoluta e finita, in quanto punto conclusivo o di arrivo di una ricerca personale.

penso piuttosto che esistano tante verità che mutano e che assumono forme diverse e delle quali prendiamo coscienza durante il nostro percorso. quindi preferirei chiamarle prese di coscienza più che verità, perchè il temine verità mi riporta alla stasi, ad un arrivo e io non credo agli arrivi ma piuttosto alle partenze:)

concorderei quasi quasi,,,

ma perchè dividere......

ogni attimo ha la sua verità....

cio che continua non è vivo....esso frammenta l'uno in molti....la verità che è inconoscibile, mutevole in piccole verità statite e false....

la vita è nascere e morire continuamente....

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la verità è inutile.............

utile o inutile.? Che importa?

solo essa è...e sarà comunque..sia essa utile o inutile...

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concorderei quasi quasi,,,

ma perchè dividere......

ogni attimo ha la sua verità....

cio che continua non è vivo....esso frammenta l'uno in molti....la verità che è inconoscibile, mutevole in piccole verità statite e false....

la vita è nascere e morire continuamente....

sono assolutamente d'accordo con questa tua frase: "la vita è nascere e morire continuamente...."

quindi la *verità* è prendere coscienza del mutamento, della continua evoluzione personale..del vivere nel presente, nell'attimo, come giustamente dici.

ma queste sono visioni personali, non trovi?

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ma queste sono visioni personali, non trovi?

dipende da "chi" osserva....

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io trovo molto vere anche le illusioni.. i sogni .. le speranze ..

trovo molto vero tutto il caos che genera la mente.

è ovviamente sono veri , sono illusioni, sogni speranze, sono "pensieri".

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Ciao mio, come dici tu fare pensieri è sbagliato....io non so piu' come uscirne, mi sento in trappola nei miei stessi pensieri, credo che continuando cosi io possa solo arrivare alla depressione.....e non è la prima volta. :clapping:, come vorrei caomprendere me stessa, è questo il nocciolo, vero?

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io trovo molto vere anche le illusioni.. i sogni .. le speranze ..

trovo molto vero tutto il caos che genera la mente.

si.. credo che sia vero il Sentire, il percepire. quindi tutto ciò che fa parte del nostro essere.

ma come è difficle però! sentirsi..

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spiegati meglio mio

chi osserva...??

fino a che sussiste un centro, un io, che osserva tramite il pensiero ci sarà sempre frammentazione. E' il pensiero a creare me ed il resto, senza pensiero, diciamo con un attenzione presente, non c'è divisione.

dunque tu hai detto:

ma queste sono visioni personali, non trovi?

per me no, ma vedo che per voi lo sono....

per me....quel me che mai osserva perchè io personalmente se osservo vivo in totalità cio che osservo, non lo analizzo, non lo commento , non lo giudico, non c'è un Mio che osserva, c'è pura osservazione...

ma tutte queste parole rendono il semplice complicato, ed il banale un miraggio.... :clapping:

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Ciao mio, come dici tu fare pensieri è sbagliato....io non so piu' come uscirne, mi sento in trappola nei miei stessi pensieri, credo che continuando cosi io possa solo arrivare alla depressione.....e non è la prima volta. :clapping:, come vorrei caomprendere me stessa, è questo il nocciolo, vero?

sbagliato..?

mai usato il termine sbagliato.....pensare sempre, chiaccherare sempre nella nostra testa distrae, distrae e toglie la possibilità di un'attenzione nel presente, un'attenzione passiva di cio che è, li dove la pace dimora....

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chi osserva...??

fino a che sussiste un centro, un io, che osserva tramite il pensiero ci sarà sempre frammentazione. E' il pensiero a creare me ed il resto, senza pensiero, diciamo con un attenzione presente, non c'è divisione.

dunque tu hai detto:

ma queste sono visioni personali, non trovi?

per me no, ma vedo che per voi lo sono....

per me....quel me che mai osserva perchè io personalmente se osservo vivo in totalità cio che osservo, non lo analizzo, non lo commento , non lo giudico, non c'è un Mio che osserva, c'è pura osservazione...

ma tutte queste parole rendono il semplice complicato, ed il banale un miraggio.... :ola:

si un pò complicato lo rendono, io poi sono un a zuccona:) però mi interessa capire il tuo punto di vista, che da quello che ho capito non è il tuo ma è un punto di vista privo di un io ....mmmmm :clapping:

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si un pò complicato lo rendono, io poi sono un a zuccona:) però mi interessa capire il tuo punto di vista, che da quello che ho capito non è il tuo ma è un punto di vista privo di un io ....mmmmm :clapping:

è vista......

:ola:^_^

un bambino è cio che esattamente fa un bambino nei primi anni, solo che lui è inconsapevole...

noi siamo sia ricordi , che il loro risultato...

in un caso abbiamo scopi, vedette e speranze....nell'altro siamo consapevoli del passato , conosciamo cio che è stato, ma lo comprendiamo......

scopi, speranze, vendette = io-

l'io è pensiero...nulla più....

se ti aggredisce un cane e sei terrorrizzata, mentre ti affanni non c'è io.....pensaci....accade anche quando ti arrabbi.....

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è vista......

:rolleyes::;):

un bambino è cio che esattamente fa un bambino nei primi anni, solo che lui è inconsapevole...

noi siamo sia ricordi , che il loro risultato...

in un caso abbiamo scopi, vedette e speranze....nell'altro siamo consapevoli del passato , conosciamo cio che è stato, ma lo comprendiamo......

scopi, speranze, vendette = io-

l'io è pensiero...nulla più....

se ti aggredisce un cane e sei terrorrizzata, mentre ti affanni non c'è io.....pensaci....accade anche quando ti arrabbi.....

si, l'io è pensiero, ma sei comunque tu..un io pulito da contaminazioni educative e culturali, da traumi e dalla paura che questi generano credo sia l'obiettivo di tutti, o di molti, e sia il fine per arrivare a percepire la propria essenza, pura. e fin qui siamo d'accordo.

però, non so, io non ci sono molto per la vacuità dell'esistenza:) (non so se è a questo che fanno riferimento le tue riflessioni) ...è un concetto al quale ho provato ad avvicinarmi in un certo periodo, tempo fa, leggendo qualche testo sul buddismo..ma non lo sento mio, e devo dire che forse per la mia testolina è un pò troppo difficile da comprendere.

il buddismo ancor prima di una religione è una filosofia.. e credo che in certi casi possa allontanarti ancor di più dal Sentire..che è lo scopo fondamentale per riconoscerci. chiaramente questa è la mia idea e da persona che del buddismo ne sa davvero poco.

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si, l'io è pensiero, ma sei comunque tu..un io pulito da contaminazioni educative e culturali, da traumi e dalla paura che questi generano credo sia l'obiettivo di tutti, o di molti, e sia il fine per arrivare a percepire la propria essenza, pura. e fin qui siamo d'accordo.

però, non so, io non ci sono molto per la vacuità dell'esistenza:) (non so se è a questo che fanno riferimento le tue riflessioni) ...è un concetto al quale ho provato ad avvicinarmi in un certo periodo, tempo fa, leggendo qualche testo sul buddismo..ma non lo sento mio, e devo dire che forse per la mia testolina è un pò troppo difficile da comprendere.

il buddismo ancor prima di una religione è una filosofia.. e credo che in certi casi possa allontanarti ancor di più dal Sentire..che è lo scopo fondamentale per riconoscerci. chiaramente questa è la mia idea e da persona che del buddismo ne sa davvero poco.

vacuità dell'esistenza.....

e se ti dicessi che solo in quella vaicuità puoi vivere cio che eralmente sei,,,,

perchè l'io pulito o sporco sempre identificazione ed illusione è......

sull'idea che a volte allontana concordo....

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Mio, ho letto parecchie volte tutto quanto (ci metto un po' a capire ehehehe), posso farti un paio di domande/considerazioni?

Sembra che parli dell'ISTINTO quando dici di escludere l'io... quando ti arrabbi o hai paura, o più in generale hai una "botta di adrenalina" il razionicio viene offuscato, e quello che rimane è l'istinto no?

Non mi piacerebbe vivere perennemente in preda all'istinto, nè credo che rappresenti quello che veramente sono... anzi, "quello che veramente sono"... lo dicono le parole stesse, sono i miei pensieri. Escluderli mi renderebbe "passivo" rispetto l'esterno, no?

Se un bambino non avesse nessun contatto con l'esterno, nessuna contaminazione sociale, culturale, e tutto il resto, cosa rimarrebbe? Poco più che un animale che sopravvive? :;):

Interpretando in modo diverso la cosa però posso arrivare ad un mio "scopo":

avere sensazioni, quante più ne posso provare... fino a poco tempo fa pensavo di voler avere il controllo assoluto sulle mie sensazioni, ora ho capito una cosa importante: voglio lasciarmi andare pienamente alle sensazioni ("escludere l'io" se preferisci), ed avere poi la "forza" di riprendere il controllo quando ho ricevuto abbastanza soddisfazione dalla sensazione stessa... magari "ricordarla" un po', ed essere in grado di ripetere l'esperienza se mi è piaciuta. Sto parlando di cose "pratiche", mica elocubrazioni generiche (quelle non le capisco nemmeno ghghghghgh) :;):

Mi rendo conto che il mio obiettivo è il contrario del raggiungimento dell'essenza pura: la consapevolezza totale. Sicuramente anche questa utopistica, ma forse più "umana"... se non posso escludere la cultura, le esperienze, i sentimenti, tutto, allora è meglio provarne e conoscerne quanti più possibili! Il confronto fra cose anche totalmente discordanti, è per me il solo momento di crescita. Posso ascoltare tante "verità", alla fine non saprò quale (ammesso che esista) sia quella giusta, però avrò capito quanto sia stupido essere "integralista" e magari avrò capito gli aspetti positivi e negativi di ognuna, sempre riguardo la mia persona ovviamente...

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Mio, ho letto parecchie volte tutto quanto (ci metto un po' a capire ehehehe), posso farti un paio di domande/considerazioni?

Sembra che parli dell'ISTINTO quando dici di escludere l'io... quando ti arrabbi o hai paura, o più in generale hai una "botta di adrenalina" il razionicio viene offuscato, e quello che rimane è l'istinto no?

no, non solo. Se fosse così saresti una bestia.

Non mi piacerebbe vivere perennemente in preda all'istinto, nè credo che rappresenti quello che veramente sono... anzi, "quello che veramente sono"... lo dicono le parole stesse, sono i miei pensieri. Escluderli mi renderebbe "passivo" rispetto l'esterno, no?

Se un bambino non avesse nessun contatto con l'esterno, nessuna contaminazione sociale, culturale, e tutto il resto, cosa rimarrebbe? Poco più che un animale che sopravvive? :;):

direi di no....."passivo" no! sei passivo se esso , o meglio la percezione che se ne ha, ti comanda. Se sei in quello stato da me indicato , esterno ed interno corrispondono....

Interpretando in modo diverso la cosa però posso arrivare ad un mio "scopo":

avere sensazioni, quante più ne posso provare... fino a poco tempo fa pensavo di voler avere il controllo assoluto sulle mie sensazioni, ora ho capito una cosa importante: voglio lasciarmi andare pienamente alle sensazioni ("escludere l'io" se preferisci), ed avere poi la "forza" di riprendere il controllo quando ho ricevuto abbastanza soddisfazione dalla sensazione stessa... magari "ricordarla" un po', ed essere in grado di ripetere l'esperienza se mi è piaciuta. Sto parlando di cose "pratiche", mica elocubrazioni generiche (quelle non le capisco nemmeno ghghghghgh) :;):

è sempre l'io che cerca sensazioni....il presente non lo puoi ripetere come esperienza....

Mi rendo conto che il mio obiettivo è il contrario del raggiungimento dell'essenza pura: la consapevolezza totale. Sicuramente anche questa utopistica, ma forse più "umana"... se non posso escludere la cultura, le esperienze, i sentimenti, tutto, allora è meglio provarne e conoscerne quanti più possibili! Il confronto fra cose anche totalmente discordanti, è per me il solo momento di crescita. Posso ascoltare tante "verità", alla fine non saprò quale (ammesso che esista) sia quella giusta, però avrò capito quanto sia stupido essere "integralista" e magari avrò capito gli aspetti positivi e negativi di ognuna, sempre riguardo la mia persona ovviamente...

per sapere qual'è la verità giusta la devi vedere da te.....altrimenti è un pensiero non un fatto a farla da padrone....

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Mio, ho letto parecchie volte tutto quanto (ci metto un po' a capire ehehehe), posso farti un paio di domande/considerazioni?

Sembra che parli dell'ISTINTO quando dici di escludere l'io... quando ti arrabbi o hai paura, o più in generale hai una "botta di adrenalina" il razionicio viene offuscato, e quello che rimane è l'istinto no?

no, non solo. Se fosse così saresti una bestia.

Non mi piacerebbe vivere perennemente in preda all'istinto, nè credo che rappresenti quello che veramente sono... anzi, "quello che veramente sono"... lo dicono le parole stesse, sono i miei pensieri. Escluderli mi renderebbe "passivo" rispetto l'esterno, no?

Se un bambino non avesse nessun contatto con l'esterno, nessuna contaminazione sociale, culturale, e tutto il resto, cosa rimarrebbe? Poco più che un animale che sopravvive? :;):

direi di no....."passivo" no! sei passivo se esso , o meglio la percezione che se ne ha, ti comanda. Se sei in quello stato da me indicato , esterno ed interno corrispondono....

Interpretando in modo diverso la cosa però posso arrivare ad un mio "scopo":

avere sensazioni, quante più ne posso provare... fino a poco tempo fa pensavo di voler avere il controllo assoluto sulle mie sensazioni, ora ho capito una cosa importante: voglio lasciarmi andare pienamente alle sensazioni ("escludere l'io" se preferisci), ed avere poi la "forza" di riprendere il controllo quando ho ricevuto abbastanza soddisfazione dalla sensazione stessa... magari "ricordarla" un po', ed essere in grado di ripetere l'esperienza se mi è piaciuta. Sto parlando di cose "pratiche", mica elocubrazioni generiche (quelle non le capisco nemmeno ghghghghgh) :;):

è sempre l'io che cerca sensazioni....il presente non lo puoi ripetere come esperienza....

Mi rendo conto che il mio obiettivo è il contrario del raggiungimento dell'essenza pura: la consapevolezza totale. Sicuramente anche questa utopistica, ma forse più "umana"... se non posso escludere la cultura, le esperienze, i sentimenti, tutto, allora è meglio provarne e conoscerne quanti più possibili! Il confronto fra cose anche totalmente discordanti, è per me il solo momento di crescita. Posso ascoltare tante "verità", alla fine non saprò quale (ammesso che esista) sia quella giusta, però avrò capito quanto sia stupido essere "integralista" e magari avrò capito gli aspetti positivi e negativi di ognuna, sempre riguardo la mia persona ovviamente...

per sapere qual'è la verità giusta la devi vedere da te.....altrimenti è un pensiero non un fatto a farla da padrone....

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vacuità dell'esistenza.....

e se ti dicessi che solo in quella vaicuità puoi vivere cio che eralmente sei,,,,

perchè l'io pulito o sporco sempre identificazione ed illusione è......

sull'idea che a volte allontana concordo....

perchè hai tanta antipatia per l' identificazione e l' illusione ?..

la vita senza queste cose sarebbe davvero triste..

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perchè hai tanta antipatia per l' identificazione e l' illusione ?..

la vita senza queste cose sarebbe davvero triste..

antipatia? Sia mai!

dico solo che sono quel che sono.....illusione, ed identificazione che è sempre illudersi di essere altro...

vivere per loro porta dolore e sofferenza, per me questo è cio che osservo non è un giudizio. :;):

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vacuità dell'esistenza.....

e se ti dicessi che solo in quella vaicuità puoi vivere cio che eralmente sei,,,,

perchè l'io pulito o sporco sempre identificazione ed illusione è......

sull'idea che a volte allontana concordo....

eh... potrebbe essere... è che non lo sento appartenermi totalmente come concetto.

io così lontana dalle emozioni e dalla loro percezione una cosa del genere mi allontanerebbe ancora di più dal Sentire, che è invece il percorso che mi sono prefissata di intraprendere.

sono molto affascinata dalla disciplna buddista, ma credo che come la meditazione, necessiti di una mente *stabile*, ovvero una mente che ha ben chiaro il suo sentire. trovo sia un percorso di vita che una persona può intraprendere quando ha risolto, non penso che sia il mezzo per risolvere.

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no, non solo. Se fosse così saresti una bestia.

E allora cosa? Puoi usare delle parole o dei concetti concreti? Eliminato l'io (mi suona cacofonico così, posso chiamarlo "coscienza"?), cosa rimane? Visto che le percezioni passano sempre da lì... :;):

direi di no....."passivo" no! sei passivo se esso , o meglio la percezione che se ne ha, ti comanda. Se sei in quello stato da me indicato , esterno ed interno corrispondono....

Si ma cosa significa? Ti ripropongo la stessa domanda che ho scritto "Se un bambino non avesse nessun contatto con l'esterno, nessuna contaminazione sociale, culturale, e tutto il resto, cosa rimarrebbe?" :rolleyes:

è sempre l'io che cerca sensazioni....il presente non lo puoi ripetere come esperienza....

Ma infatti sono cosciente della mia coscienza :D: per questo cerco sensazioni... e parlo di "ricordi" non di "stasi nel passato"... nel senso di guardare al futuro sapendo come arrivare a quella sensazione...

Secondo me la virtù sta nella consapevolezza.

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