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Ciao,

sono nuova del forum, vi scrivo per avere un aiuto.

Sto cercando un'informazione in particolare: dove posso trovare dei consigli di carattere psicologico per difendermi dal mobbing? Su internet c'è molto, ma tutte le analisi o i le schede informative si concludono col consiglio di raccogliere quanti più dati è possibile per poter intrapprendere un'azione legale. Io invece vorrei evitare di arrivare a questo livello. Sono convinta che ci possa essere una strategia psicologica da seguire per neutralizzare gli atteggiamenti di mobbing di cui si è vittima.

Qualcuno mi può consigliare qualcosa?

Grazie! Tutti i consigli sono graditissimi!

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Il primo suggerimento che mi viene in mente nasce da questa considerazione: se sei bersaglio di atteggiamenti

prevaricatori mentre altre persone accanto a te non lo sono, significa che almeno dal un punto di vista della difesa

personale le loro strategie funzionano. Quindi se cerchi spunti vale la pena di osservare prima di tutto quelle: hanno

il vantaggio non indifferente di essere già "ritagliate" sull'ambiente in cui lavori... o viceversa l'ambiente in cui lavori

è ritagliato su di esse (boh?).

Ovviamente può anche darsi che le strategie di difesa personale si traducano più o meno intenzionalmente in attacchi

o sponde per attacchi verso altri... ma questo è un altro discorso.

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Purtroppo la mia posizione all'interno dell'azienda mi rende più soggetta al mobbing. E sono l'unica in quella posizione, per cui osservare i colleghi può essere d'aiuto solo parzialmente.

Nel senso che sono entrata da poco e sono stata messa in formazione accanto alla persona che sostituisco (che è stata promossa a un livello più alto, e non entro nel merito delle strategie che ha usato....), che è la mia mobber ed è l'unica a potermi formare, essendo l'unica che ricopriva quella posizione per cui sono stata assunta. Siccome ho una formazione più alta della sua (sono laureata, ho master e perfezionamenti, ho anni di lavoro alle spalle in ambienti prestigiosi nel settore), questa persona teme visibilmente che io possa superarla, e, anzichè insegnarmi ad essere autosufficiente nel lavoro, mi boicotta in continuazione, insegnandomi procedure sbagliate, sbraitando in continuazione, rimproverarmi per errori che mi ha indotto a fare, dandomi la copa dei suoi errori. Un vero strazio, insomma.

Tengo duro e cerco di non rendergli mai facile il gioco di farmi perdere le staffe o di farmi sentire in colpa. La mia reazione la sta portando ad un'escalation di rabbia, però, perchè vede che non ottiene mai soddisfazione dalle mie reazioni. Da un lato me la rido per il male che fa al suo stomaco; dall'altra però la situazione sta visibilmente degenerando, e la tipa ha la possibilità di influenzare la dirigenza (grazie alla sua fervida attività di leccac..ismo).

Ti ringrazio per il consiglio!

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mamma mia che rutta situazione...ma per quanto tempo è prevista la sua presenza al tuo fianco...se ho ben capito lei è con te solo per formarti poi cambierà posizione....si tratta del tempo che ci vuole per sostituirla o comunque poi resterai sotto la sua "aurea"????

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Scusa, non ho capito una cosa... ma se sei tanto più formata ed esperta, che bisogno hai della sua formazione?

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Scusa, non ho capito una cosa... ma se sei tanto più formata ed esperta, che bisogno hai della sua formazione?

Niente di folle, sono neoassunta e giustamente mi si mette in affiancamento per imparare la mansione specifica che dovrò svolgere in azienda, dato che ogni azienda ha le sue procedure. Io ho una buona formazione teorica, ma la pratica è cmq da imparare.

La tipa invece è lì da qualche anno, quindi nonostante non abbia il mio cv ha un ruolo consolidato.

Detto questo.... consigli?

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mamma mia che rutta situazione...ma per quanto tempo è prevista la sua presenza al tuo fianco...se ho ben capito lei è con te solo per formarti poi cambierà posizione....si tratta del tempo che ci vuole per sostituirla o comunque poi resterai sotto la sua "aurea"????

Esatto, cambierà posizione, quindi si tratta di pochi mesi, spero. E' per questo che nel mio caso non ha senso raccogliere materiale x una causa legale, conto di liberarmene prima e adesso si tratta solo di trovare il modo giusto per resistere alla persecuzione senza che la mia salute mentale ne risenta.

E poi non voglio rovinarmi l'ambiente di lavoro, questa incompetente sta già spargendo cattivi giudizi su di me, e il peggio è che in tanti sono portati a crederle perchè pensano 'Chi la conosce meglio di lei, dato che ce l'ha a fianco tutto il giorno?'

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Niente di folle, sono neoassunta e giustamente mi si mette in affiancamento per imparare la mansione specifica che dovrò svolgere in azienda, dato che ogni azienda ha le sue procedure. Io ho una buona formazione teorica, ma la pratica è cmq da imparare.

La tipa invece è lì da qualche anno, quindi nonostante non abbia il mio cv ha un ruolo consolidato.

Detto questo.... consigli?

Mmmhh... no, nessuno. Mi spiace.

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consigli proprio no..più che altro un in bocca al lupo affinchè riesca ad acquisire il prima possibile tutte le conoscenze utili a poter proseguire da sola e liberarti i lprima possibile della tipa ...mi spiace...

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.....

grazie ragazzi per il tentativo di darmi una mano.

Purtroppo devo constatare tristemente che il web potrebbe fare molto di più per questi temi. Invece tutto quello che si trova è una generico 'bisogna rivolgersi a uno psicologo'. Gli psicologi on line sono molto poveri di consigli gratuiti.... ed è un vero peccato, perchè spesso basta avere gli strumenti psicologici a portata di mano per imparare a reagire ed evitare di finire per qualche decennio in cura da uno psichiatra.

Io mi ritengo fortunata per aver riconosciuto subito cosa sta succedendo e per avere la capacità di elaborare una strategia di reazione, sfiancante quanto quella della mia aguzzina. E chissà quanto resisterò... Ma quella là ha già fatto delle vittime, l'ultima è una ragazza che è arrivata a dimettersi, non trova altro lavoro e tuttora è in cura dallo psichiatra.

Non sarebbe male se la categoria riflettesse un pochino su questo.

Grazie e ciao a tutti

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.....

grazie ragazzi per il tentativo di darmi una mano.

Purtroppo devo constatare tristemente che il web potrebbe fare molto di più per questi temi. Invece tutto quello che si trova è una generico 'bisogna rivolgersi a uno psicologo'. Gli psicologi on line sono molto poveri di consigli gratuiti.... ed è un vero peccato, perchè spesso basta avere gli strumenti psicologici a portata di mano per imparare a reagire ed evitare di finire per qualche decennio in cura da uno psichiatra.

Io mi ritengo fortunata per aver riconosciuto subito cosa sta succedendo e per avere la capacità di elaborare una strategia di reazione, sfiancante quanto quella della mia aguzzina. E chissà quanto resisterò... Ma quella là ha già fatto delle vittime, l'ultima è una ragazza che è arrivata a dimettersi, non trova altro lavoro e tuttora è in cura dallo psichiatra.

Non sarebbe male se la categoria riflettesse un pochino su questo.

Grazie e ciao a tutti

Da uno psicologo si va se si hanno problemi psicologici. Il mobbing non è un problema psicologico.

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Scusa, non ho capito una cosa... ma se sei tanto più formata ed esperta, che bisogno hai della sua formazione?

e' un cavillo Ste a favore dell'azienda puramente " legale a tutti gli effetti " per rompere i cog.... a chi si vuole romperli

poteva essere anche il contrario e cioe' che la vecchia assunta prenda formazione dalla nuova assunta

su questo non c'e' nulla da fare

te lo possono mettere anche per iscritto ed addirittura con il termine TEMPORANEO ( senza una data alcuna )

il datore di lavoro o chi ne fa le veci decide quando tu sei "formato"

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Scusa, non ho capito una cosa... ma se sei tanto più formata ed esperta, che bisogno hai della sua formazione?

e' un cavillo Ste a favore dell'azienda puramente " legale a tutti gli effetti " per rompere i cog.... a chi si vuole romperli

poteva essere anche il contrario e cioe' che la vecchia assunta prenda formazione dalla nuova assunta

su questo non c'e' nulla da fare

te lo possono mettere anche per iscritto ed addirittura con il termine TEMPORANEO ( senza una data alcuna )

il datore di lavoro o chi ne fa le veci decide quando tu sei "formato"

Ciao Simon, credo di capire di cosa parli... la favola della "formazione" che darebbero le aziende è un'arma con la quale è stata sterminata

la mia generazione (oddio... "sterminata" è un po' esagerato... diciamo "piegata", va!).

Ma in questo caso avevo fatto quella domanda perché mi sembrava che non fosse tanto l'azienda a imporre "formazione", quanto Marisol ad

esigerla dalla sua presunta aguzzina, e mi sembrava strano da come aveva descritto se stessa e l'altra.

Poi però da come m'ha risposto credo di aver intuito che intendesse "direzione", più che "formazione"... e allora il discorso cambia.

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Da uno psicologo si va se si hanno problemi psicologici. Il mobbing non è un problema psicologico.

concordo....secondo me uno psicologo può far poco in questi casi...

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concordo....secondo me uno psicologo può far poco in questi casi...

Può essere di grande aiuto nell'arginare le ricadute, ma il problema in sè è un problema che investe troppe "sfere" per

poter pensare di ridurlo ad una sola questione di strategia psicologica. Sarebbe anzi una riduzione ingiusta sia nei confronti

della persona colpita che dello psicologo stesso, perché è un po' come caricare sulle loro spalle tutto il peso di un problema

che è anche e soprattutto sociale, gestionale, politico, economico, legale e sanitario (non solo nel senso di sanità psichica).

In quegli ambiti ci sono strumenti molto più adeguati delle strategie psicologiche, e figure che rispetto agli psicologi sarebbero

da richiamare all'attenzione sul problema con ragioni molto più concrete.

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Può essere di grande aiuto nell'arginare le ricadute, ma il problema in sè è un problema che investe troppe "sfere" per

poter pensare di ridurlo ad una sola questione di strategia psicologica. Sarebbe anzi una riduzione ingiusta sia nei confronti

della persona colpita che dello psicologo stesso, perché è un po' come caricare sulle loro spalle tutto il peso di un problema

che è anche e soprattutto sociale, gestionale, politico, economico, legale e sanitario (non solo nel senso di sanità psichica).

In quegli ambiti ci sono strumenti molto più adeguati delle strategie psicologiche, e figure che rispetto agli psicologi sarebbero

da richiamare all'attenzione sul problema con ragioni molto più concrete.

diciamo che lo psicologo può più che altor sostenere psicolgicamente chi ne è colpito ma sconfiggere il mobbing è compito di altre figure...qualcora sia fattibile, visto la natura del reato...

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diciamo "piegata", va!

cosi suona meglio Ste :D:

ci hanno piegato ma non spezzato

Ci siamo anche lasciati piegare e molti (forse i più) si sono piegati preventivamente!

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Può essere di grande aiuto nell'arginare le ricadute, ma il problema in sè è un problema che investe troppe "sfere" per

poter pensare di ridurlo ad una sola questione di strategia psicologica. Sarebbe anzi una riduzione ingiusta sia nei confronti

della persona colpita che dello psicologo stesso, perché è un po' come caricare sulle loro spalle tutto il peso di un problema

che è anche e soprattutto sociale, gestionale, politico, economico, legale e sanitario (non solo nel senso di sanità psichica).

In quegli ambiti ci sono strumenti molto più adeguati delle strategie psicologiche, e figure che rispetto agli psicologi sarebbero

da richiamare all'attenzione sul problema con ragioni molto più concrete.

Ok, è vero che il mobbing è una disfunsione degli ambienti di lavoro. Ma prendi il mio caso: si tratta di una sola persona (e non dell'amministrazione) che fa mobbing verso di me, a insaputa dei suoi superiori, i quali se ne stanno rinchiusi nelle loro stanze e usano il parere poche persone (tra cui lei) per farsi un'idea su come proceda nei vari reparti.

Da quello che vedo in questo caso si tratta solo del problema psicologico del mio mobber, che si scarica su di me perchè mi teme, mi invidia, mi odia, ecc. In fondo è risaputo che il mobber sceglie la sua vittima anche per ragioni di ordine psicologico, quindi di psicologia stiamo parlando, non di sociologia! almeno nel mio caso.

In ogni caso, sapete cosa si dice a lavoro della sua ex vittima? nessuno (tranne una sua collega-amica) si è accorto che è stata mobbizzata, tutti dicono che era una persona polemica e pesante, che si lamentava, aveva spesso scontri con la tizia e metteva i puntini sulle i!!! e questo perchè LEI è riuscita a farla percepire così da tutti, rovesciando la realtà!

Quello che dico è: i miei sforzi di reazione nascono anche dall'osservazione di questo precedente. So che il giorno che scoppierò e le risponderò come la gente normale fa verso una persona bugiarda, allora gliel'avrò data vinta, perchè il terreno dello scontro è il suo terreno, quello in cui domina. E nel giro di 2 settimane sarò io la polemica, la precisina, la pedante!

In definitiva: avere a disposizione di mouse dei consigli di carattere psicologico su come gestire l'emergenza diretta può o no essere d'aiuto in casi come il mio???

La mia risposta è che certo, non risolverà tutti i casi di mobbing, perchè il mobbing è qualcosa di molto complesso, ma se non altro darà degli strumenti alla gente per essere più consapevole ed evitare di cadere troppo facilmente nella trappola di questi maledetti.

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Ciao Simon, credo di capire di cosa parli... la favola della "formazione" che darebbero le aziende è un'arma con la quale è stata sterminata

la mia generazione (oddio... "sterminata" è un po' esagerato... diciamo "piegata", va!).

Ma in questo caso avevo fatto quella domanda perché mi sembrava che non fosse tanto l'azienda a imporre "formazione", quanto Marisol ad

esigerla dalla sua presunta aguzzina, e mi sembrava strano da come aveva descritto se stessa e l'altra.

Poi però da come m'ha risposto credo di aver intuito che intendesse "direzione", più che "formazione"... e allora il discorso cambia.

Beh, la direzione la chiama 'formazione', in realtà si tratta di un affiancamento.

Ma poi.... c'è un modo per dimostrare che quello che lei (non) mi spiega non mi e stato spiegato davvero, e che non è vero che sono io che non lo capisco? perchè è chiaro che è questo che lei andrà a dire ai capi (mentre in realtà non mi spiega le cose, o le spiega sbagliate, e alla prima occasione grida nella sala, in modo che i colleghi sentano: 'è la centesima volta che te lo spiegooo! Non capisci nienteeee').

Poi volevo chiedervi: secondo voi è più giusto tacere questa situazione di mobbing nell'ambiente di lavoro o magari iniziare a dirlo a qualche collega in più, in modo che anche gli altri inizino a interrogarsi? ho paura che se parlo mi si etichetti come polemica, e se non parlo finisca x fare solo il gioco di quella pazza... In genere vedo che la pazza è temuta nell'ambiente, la si considera molto competente e brava...

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Ok, è vero che il mobbing è una disfunsione degli ambienti di lavoro. Ma prendi il mio caso: si tratta di una sola persona (e non dell'amministrazione) che fa mobbing verso di me, a insaputa dei suoi superiori, i quali se ne stanno rinchiusi nelle loro stanze e usano il parere poche persone (tra cui lei) per farsi un'idea su come proceda nei vari reparti.

Da quello che vedo in questo caso si tratta solo del problema psicologico del mio mobber, che si scarica su di me perchè mi teme, mi invidia, mi odia, ecc. In fondo è risaputo che il mobber sceglie la sua vittima anche per ragioni di ordine psicologico, quindi di psicologia stiamo parlando, non di sociologia! almeno nel mio caso.

In ogni caso, sapete cosa si dice a lavoro della sua ex vittima? nessuno (tranne una sua collega-amica) si è accorto che è stata mobbizzata, tutti dicono che era una persona polemica e pesante, che si lamentava, aveva spesso scontri con la tizia e metteva i puntini sulle i!!! e questo perchè LEI è riuscita a farla percepire così da tutti, rovesciando la realtà!

Quello che dico è: i miei sforzi di reazione nascono anche dall'osservazione di questo precedente. So che il giorno che scoppierò e le risponderò come la gente normale fa verso una persona bugiarda, allora gliel'avrò data vinta, perchè il terreno dello scontro è il suo terreno, quello in cui domina. E nel giro di 2 settimane sarò io la polemica, la precisina, la pedante!

In definitiva: avere a disposizione di mouse dei consigli di carattere psicologico su come gestire l'emergenza diretta può o no essere d'aiuto in casi come il mio???

La mia risposta è che certo, non risolverà tutti i casi di mobbing, perchè il mobbing è qualcosa di molto complesso, ma se non altro darà degli strumenti alla gente per essere più consapevole ed evitare di cadere troppo facilmente nella trappola di questi maledetti.

Scusa Marisol, la lettura del tuo intervento mi lascia un po' basito. Racconti tutta una serie di comportamenti che (se verificati) connotano

il mobbing, dal fintotontismo dell'amministrazione fino alle diffamazioni dei colleghi... come fai in questo quadro a pensare che si tratti solo

di un problema psicologico di un'unica aguzzina?

Spero che tu non mi stia dicendo che davvero credi di poter affrontare la cosa con strategie psicologiche finalizzate a contrastare il suo presunto

potere di rovesciare la percezione della realtà di superiori e colleghi?

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no Marisol non c'e' nessuna prova che tenga circa il fatto che sia tu a non capire o lei a non spiegare bene , hanno un piano ben preciso quindi qualsiasi cosa tu dica o faccia sara' sbagliata ed a loro non gliene puo' fregar di meno.

Piu' o meno sei nella mia situazione e quella di altri 2 milioni di persone , devi sopportare come tutti sopportano il mobbing a meno che tu non hai in mano ottime carte per intraprendere azione legale.

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Scusa Marisol, la lettura del tuo intervento mi lascia un po' basito. Racconti tutta una serie di comportamenti che (se verificati) connotano

il mobbing, dal fintotontismo dell'amministrazione fino alle diffamazioni dei colleghi... come fai in questo quadro a pensare che si tratti solo

di un problema psicologico di un'unica aguzzina?

Spero che tu non mi stia dicendo che davvero credi di poter affrontare la cosa con strategie psicologiche finalizzate a contrastare il suo presunto

potere di rovesciare la percezione della realtà di superiori e colleghi?

Nessuna diffamazione da parte dei colleghi. Loro hanno solo un concetto molto professionale della tipa, e per questo deduco che sia molto difficile che si accorgano che invece è un'incompetente prevaricatrice. Poi magari tra sè e sè possono pure pensare che qualche volta esageri, ma non centrano il problema, anche perchè lei è tanto più stronza con me quando più è simpatica e gentile con gli altri. Di sicuro non si sono accorti di nulla con l'ultima mobbizzata, se sono arrivati a definirla polemica.

L'amministrazione non fa la finta tonta: non vede proprio, è rinchiusa nei suoi uffici. E usa come orecchie quelle della tipa e di pochi altri.

Che questo sia un atteggiamento che favorisce i casi di mobbing, questo è ovvio. Ma a me non interessa sanare l'azienda, nè dimostrare che lei è una pazza, mi interessa solo finire la mia presunta formazione senza ammalarmi prima!!! Poi ognuno per la sua strada!

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Marisol, temo di essermi spiegato male... per "diffamazioni dei colleghi" mi riferivo a quelle che hai introdotto con questa frase:

sapete cosa si dice a lavoro della sua ex vittima?

Quelle sono diffamazioni, o perlomeno denigrazioni, i cui responsabili sono quelli che le fanno. Che poi si dicano cose indotti da

qualche David Copperfield capace di far vedere la realtà al contrario... beh... non cambia molto il succo, ma può anche essere che

sia così. Sono convinto però che grattando un po' la superficie si scopre che quasi mai è davvero così...

Anzi... da un punto di vista psicologico può anche darsi che la tua aguzzina sia convinta di avere tutti in pugno, allo stesso modo

in cui ne sei convinta tu... e questo potrebbe essere un punto debole (come sfruttarlo, è un altro paio di maniche).

Ci sarebbe molto da dire anche su quello che dici del fatto che l'amministrazione non fa la finta tonta, ma non vede proprio ... ma

forse sarebbe meglio prima focalizzare un po' che cosa si intende per mobbing e per atti mobbizzanti. A volte sono le cose più

evidenti che ci sfuggono: lo sai vero perché lo chiamano "mobbing", e non ad esempio "bossing", o "bullying"?

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