Posso condividere anch'io la mia esperienza, adesso ho 29 anni, e la prima esperienza di psicosi l'ho avuta a 22 anni, mentre lavoravo d'estate durante la pausa estiva universitaria, ho iniziato a pensare che le persone che mi stavano attorno parlassero in codice, come se dietro ad ogni frase banale ci fosse un secondo fine, un messaggio in codice da interpretare, e che associavo alla religione. Una volta stavo talmente tanto in paranoia con sti pensieri di Dio, Gesù, vita, morte, eccetera, che stavo per svenire, mi sono fermato dal lavoro e sono andato in bagno, dove mi sono guardato ed ero tutto giallo in faccia. Al tempo avevo una fidanzata, che per un periodo ho continuato a frequentare, ad un certo punto le paranoie sono passate dal linguaggio altrui (del quale ero arrivato alla conclusione: questi matti parlino come vogliono, io parlo chiaro e tondo), alla persecuzione, ero convinto che mi ascoltassero tramite il microfono del cellulare, e che i fatti che vedevo al telegiornale dipendessero da quello che io dicevo o non dicevo a casa mia. Poi ad un certo punto ho iniziato a pensare anche che mi leggessero il pensiero con i satelliti, cosa che mi ha fatto completamente esaurire, mi sentivo violato nell'intimo, e poco dopo ho lasciato la mia ragazza perché non volevo essere un peso per lei, e anche perché non volevo coinvolgerla in quella "consapevolezza" della lettura del pensiero. Ho passato ore intere a non pensare a niente oppure a pensare "tilt, tilt, tilt" per non fare sentire i miei pensieri. Dopodiché sono stato portato a vedere degli psichiatri e ho fatto il mio primo ricovero in psichiatria. Questo mentre ero nell'estate tra il secondo anno e il terzo di università. Poi non so come sono riuscito a prendere la triennale. Successivamente e periodicamente (circa ogni anno) mi tornavano queste paranoie della lettura del pensiero, pensavo che parenti, amici, colleghi (si, nel frattempo ho trovato anche lavoro) mi sentissero il pensiero. E giù altri ricoveri in psichiatria. Fortunatamente sono uno che cerca sempre di rialzarsi. So o passati 7 anni dal primo ricovero, e un anno dall'ultimo ricovero. Nell'ultimo ricovero non pensavo che i satelliti mi sentissero i pensieri, pensavo fosse dio direttamente, e pensavo che dovevo evitare di fare pensieri brutti, solo che più volevo evitarli e più ci andavo incontro. Ad un certo punto, ero in crisi acuta, dopo una serie di paranoie sull'aldilà, sul potere dei miei pensieri che potevano fare del male agli altri, ho deciso che dovevo dimostrare che i pensieri brutti che avevo avuto non erano i miei, volevo dimostrare che avrei dato la mia vita piuttosto che pensare male degli altri (credendo che il mio pensiero, ascoltato da dio, poi si realizzasse), allora nella notte, dove non riuscivo a dormire, ho preso un coltello e ho iniziato a tagliarmi i polsi e la gola. Ad un certo punto visto che probabilmente non avevo tagliato arterie e la situazione andava per le lunghe ho chiesto aiuto, sono stato portato in pronto soccorso e poi in psichiatria. A questo punto non so quali idee malsane, irreali, dannose mi aspettino nel futuro, spero di non averne più.
In tutto questo delirio sono riuscito a mantenere il mio lavoro. Non sono diagnosticato come schizofrenico, ma con episodi di psicosi acuta.