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  1. Ciao, avrei bisogno di parlare con qualcuno. Ho 28 anni e prima che iniziasse il covid ero in terapia da uno psicoterapeuta per svariati problemi, tra cui ansia e depressione. Con l'arrivo del covid ho interrotto le sedute per paura del contagio... Praticamente ho passato gli ultimi due anni senza terapia, quasi del tutto chiuso in casa (vivo ancora a casa dei miei genitori). All'inizio questa cosa ha fatto precipitare ancora di piú il mio umore e mi sono trascurato ancor piú di prima, ora però voglio rimettermi in sesto e riprendere in mano la mia vita. Una delle cose che dovrei fare subito per ripartire è riprendere le sedute con la mia psicologa, solo che ho ancora paura di essere contagiato dal covid. O meglio, la paura di ammalarmi io stesso adesso riesco a tollerarla e ad accettare il rischio che potrei ammalarmi, ma continuo a pensare che potrei portare il covid ai miei genitori, e questo mi blocca. Ho scritto qui sperando che mi desse una mano a schiarirmi le idee, perchè non posso continuare a rimanere fermo nella depressione. E poi mi farebbe bene parlare di tutte le altre questioni che mi hanno portato in terapia la prima volta, dato che non parlo mai con nessuno. Qualcuno è interessato ad ascoltare? P.S.: non so se su questo forum scrivono anche psicologi, nel caso ci fossero e volessero offrire spunti, fate pure.
  2. Buongiorno, è la prima volta che mi imbatto in questo sito web. Mi trovo in una situazione davvero difficile e vorrei condividerla con voi sperando che magari qualcuna sappia capirmi. Sei mesi fa, dopo aver vissuto una gran delusione d'amore, ho incontrato un ragazzo della mia età (25 anni) ed in brevissimo tempo è scoppiato l'amore tra noi. Da subito mi ha riempito di attenzioni, mi ha portato a conoscere i suoi genitori, mi ha coinvolto in qualsiasi attività familiare (anche le vacanze). I suoi mi hanno accolto in maniera incredibilmente gentile, ribadendo sempre quanto mi fossero grati per aver riportato nella loro casa l'armonia, che mancava da tanto, troppo tempo. Inizialmente non capivo a cosa si riferissero, ma poi pian piano la situazione mi è risultata più chiara. Il mio (ormai ex) ragazzo mi confessò di avere un disturbo chiamato "passivo-aggressivo" che lo portava occasionalmente ad avere attacchi di rabbia improvvisi. La notizia un po' mi spaventò sul momento, ma feci finta di nulla perché non volevo si sentisse sbagliato, e quindi gli promisi che avrei cercato di aiutarlo, magari trovando insieme un professionista. Poco tempo dopo, anche sua madre, in un momento in cui eravamo sole, mi parlò di questa situazione, dicendomi che in più occasioni aveva avuto lei stessa paura di suo figlio, il quale in momenti di rabbia aveva addirittura distrutto alcuni mobili del salone. Mi chiese di convincerlo ad andare da uno psicoterapeuta, visto che lei non ci era riuscita, ma anche i miei sforzi sono stati inutili e lui si è rifiutato di farsi aiutare. Nei miei confronti gli attacchi di rabbia improvvisi o magari scaturiti da una semplice cosa che gli chiedevo o facevo notare sono stati abbastanza frequenti, ed in quelle occasioni io non riuscivo a reagire, mi mettevo a piangere e notavo che più piangevo, più lui mi urlava contro. Stiamo parlando di un “uomo” di due metri per 115 chili, contro una ragazza alta 1.60 per 53 chili di peso. Durante questi attacchi mi diceva cose del tipo “ti ho dato tutto, sei una persona sola, i tuoi amici non sono veri amici, vogliono solo usarti e sfruttarti, ti cercano solo se gli servi, hai una famiglia di m***a, non sembri una che si è laureata con 110 e lode, ma una che ha a malapena la terza media”. Alla fine di questi attacchi si calmava e poi mi chiedeva perdono in ogni modo, dicendomi che non pensava davvero quelle cose e che “non rispondeva di se'”. Non so perché, ma io ogni volta l'ho perdonato senza nemmeno pensarci troppo. Il giorno dopo questi attacchi, magari, mi ricopriva di attenzioni, mi portava a cena fuori, mi scriveva messaggi meravigliosi ed ogni giorno mi ripeteva in continuazione quanto mi amasse, chiedendomi subito dopo “e tu quanto mi ami?”. Anche io glielo ripetevo sempre, ma perché davvero provavo un amore smisurato che andava oltre qualsiasi cosa. Anch'io l'ho ricoperto di attenzioni, di regali, di pensieri, di sorprese, non perdevo mai occasione per ripetergli quanto per me fosse meraviglioso e quanto valesse. L'ho aiutato a laurearsi, perché quando mi ha conosciuto diceva di essere una persona sola e si era fermato da 3 anni con l'università. In due mesi gli ho fatto fare gli ultimi esami e la tesi e così ha potuto concludere quel capitolo rimasto in sospeso. Nel frattempo, ha avuto delle liti violente anche con altre persone; stava svolgendo un tirocinio al quale ambiva da molto tempo, ma dopo un mese è stato cacciato via, con la motivazione che “il suo atteggiamento irrispettoso non era in linea con ciò che cercavano”. Non ha mai alzato le mani su di me, ma le sue urla, le sue bestemmie (sapeva che ero molto credente), i suoi scatti di ira mi spaventavano. Lo sapeva, perché io gli chiedevo di smettere, ed una volta, quando ha esagerato al punto da urlare di notte per strada dicendo cose senza senso come se fosse in preda ad un delirio, gli dissi spontaneamente: fermati, ma sei pazzo? Questa parola lo fece imbestialire e da allora dovetti stare molto attenta a pronunciarla anche quando mi urlava contro, perché gli faceva letteralmente perdere il senno. Quando era al volante, insultava violentemente chiunque gli capitasse a tiro ed una volta ha inseguito un uomo che gli aveva tagliato la strada, urlandogli di scendere perché così “lo avrebbe ammazzato”. In queste occasioni andava così veloce con la macchina che io lo imploravo di smetterla perché mi spaventavo, lui si scusava e poi subito dopo rincorreva qualcun altro; faceva così soprattutto con automobiliste donne, usava parole ignobili anche verso di loro e spesso mi diceva “a quello/a lo ammazzerei, gli staccherei la testa, lo brucerei” o cose così. Non ho mai avuto il coraggio, nel corso dei mesi passati insieme, di parlare di queste vicende con le persone a me care, perché non volevo farle preoccupare e dentrodi me speravo che piano piano lui potesse rinsavire grazie all'amore che gli stavo dando. Da quando si è laureato ed ha iniziato la specializzazione, si è montato molto la testa, sentiva che si stava riscattando da anni di immobilità e “fallimenti” ed ha iniziato anche a frequentare dei colleghi che con una scusa o l'altra non mi ha mai presentato. Erano mesi che di notte facevo un sogno ricorrente, cioè che lui spariva dalla mia vita, non rispondeva più ai messaggi ed alle telefonate, e mi svegliavo piangendo. Mi sembava davvero strano tutto ciò e quando gliene parlavo mi prendeva per pazza e ribadiva ogni volta che lui fosse diverso dai miei ex fidanzati e che mai e poi mai sarebbe sparito. Ebbene, qualche giorno fa, quando mi ha comunicato la sua intenzione di andare ad una festa in casa di uno di questi nuovi colleghi ed io, sempre con molto timore, gli ho detto che ero preoccupata perchè in un momento di pandemia come quello che stiamo vivendo non mi sembrava una scelta responsabile, mi ha aggredito di nuovo (ma questa volta telefonicamente), arrivando di nuovo ad offendermi ed umiliarmi. Mi ha sentito piangere, ero debole, e gli chiedevo di smetterla di urlare e di vederci per parlare e chiarirci con tranquillità, ma lui mi ha detto solo “piangi, piangi, sei brava a fare solo questo...vedrai quanto ti farò piangere ancora” e da quel momento è sparito nel nulla. Niente più messaggi, ne' telefonate. Nulla. Fino al giorno prima, mi aveva ripetuto mille volte quanto si sentisse fortunato a stare con me, quanto io fossi indispensabile nella sua vita e quanto lo avessi fatto “rinascere”. Diceva che ero l'amore della sua vita e che mai mi avrebbe lasciato, anzi temeva che un giorno a causa del suo carattere potessi farlo io, ma ogni volta gli ripetevo che non sarei mai riuscita a lasciarlo. Lui sa bene quanto io stia soffrendo, perché mi conosce; sa che sto piangendo da giorni e che non riesco a toccare cibo, ma l'unica cosa che ha saputo fare è stata uscire a divertirsi con i suoi amici. Non ho avuto cenni nemmeno dalla sua famiglia, alla quale vorrei tanto dire tutto ciò che sto scrivendo qui, ma so che alla fine lo difenderebbero dicendo che “in fondo, è un ragazzo davvero buono”. Lo pensavo anch'io, ma ora comincio a dubitarne. Razionalmente, sono consapevole che questi comportamenti non appartengono ad una persona stabile ed affidabile, ma che sono propri di una persona che potrebbe diventare ancora più violenta. Quando prevale la mia parte sentimentale, però, mi attribuisco delle colpe che so di non avere in realtà, visto che l'ho trattato sempre con amore incondizionato e che mi sono sacrificata in tutto e per tutto per lui. Quello che io gli ho dato è stato dettato dal puro amore, ma penso che ciò che ha dato lui a me servisse solo a “compensare” ed in qualche modo far passare inosservato il suo lato “oscuro”.
  3. Salve a tutti, vi scrivo perchè ho come l'impressione di avere un problema e non so da cosa può essere dovuto e se è una cosa passeggera che con l'età sparirà o mi terrò sempre incollata. Il problema è che quando sono con una ragazza che mi piace tanto ho una fortissima ansia, sento come qualcosa in mezzo al petto come si scaldasse e respiro più lentamente, come se fossi appena soffocato. per fortuna non mi capita ogni volta che sono con una ragazza ma finora è successo solo con due (che sono quelle che mi sono veramente piaciute e a cui ero veramente affezzionato, con le altre non mi sono mai sentito totalmente sincero), e neanche ogni volta che ero con loro sono in momenti particolari ad esempio se dovevamo uscire o ci ricominciavamo a sentire. Posso capire che un po di ansia è normale quando si esce con qualcuno che ti piace, magari per paura di deludere le sue aspettative ma quello che non mi spiego è perchè mi venga in determinati momenti dove "non ne ho bisogno", ad esempio ieri sera una di queste ragazze mi ha scritto che gli mancavo, quale motivo avre di essere ansioso rispetto a questo? Poi la percepisco come una ansia diversa: se faccio un esame universitario ho il timore di far male perchè ci tengo e ho un pò di ansia, ma non è assolutamente in questa forma e sopprattutto dopo una decina di minuti passa, mentre questa rimane come un residuo anche per uno o due giorni dopo il fatto e come ora sento un peso, e credo quasi sia una cosa intrinseca a me e che in realtà non passi ma me ne dimentichi. Grazie mille per le risposte e per l'aiuto. PS sono nella sezione giusta o devo spostare il post?
  4. Fenix

    Ho bisogno di aiuto

    Salve a tutti. Mi trovo in un momento difficile della mia vita e ho pensato che confrontarmi con qualcuno mi potrebbe aiutare. Ho 26 anni e ho passato gli ultimi 3 anni a casa senza studiare nè lavorare. Gradualmente ho ridotto le mie interazioni sociali al minimo, e ultimamente non esco quasi proprio mai. La mia vita è stata un lento declino. Soffro d'ansia da quando ero molto piccolo, e la situazione è peggiorata molto poi a 14 anni in seguito a un'esperienza traumatica,che mi ha generato una depressione. Finite le scuole superiori mi sono iscritto all'università, ho fatto due anni con molta fatica, e poi non so neanche perchè ho smesso gradualmente di frequentarla e non ci sono più andato... Le relazioni che avevo le ho quasi tutte interrotte. In pratica mi sono rovinato la vita da solo. Scrivo qui perchè veramente sono stufo di stare così, è il momento di dire basta e affrontare la situazione una volta per tutte. Parlare con altre persone della mia vita mi aiuta a uscire per un pò dalla mia testa e tornare nella realtà. Nelle vita ho perso così tante cose belle per non si sa bene per quale motivo. Grazie a chi risponderà e mi aiutare a fare chiarezza o perlomeno a parlare un pò.
  5. Sono una paziente oncologica. Ho un cancro raro, difficile da trattare che sembra rispondere sempre peggio a ogni trattamento. Ho quindi preso la decisione di attendere i risultati nuove sperimentazioni nella speranza che riescano a trovare delle nuove cure che stanno sperimentando proprio in questo momento. Sembrano positive, nel caso lo fossero potrebbero entrare in profilassi nel giro di quello che spero sia un tempo relativamente breve e che mi trovi ancora in vita. Onestamente? non ho altissime speranze. Sono relativamente giovane, ho 42 anni, e sono sempre stata positiva e piena di vita e voglia di fare. Ho anche preso spunto da questo grosso problema con cui ho iniziato ad avere a che fare 12 anni fa, per fare scelte che fossero migliori per me. Per decidere meglio della mia vita, seguire i miei desideri e cambiare tante cose. Ma ultimamente mi sto arrendendo all'ansia e alla depressione. La situazione del covid19 non aiuta. Avrei dovuto raggiungere il mio fidanzato il 15 marzo, è americano e abbiamo una relazione a distanza da 4 anni. Anche se, alla fine, abbiamo vissuto insieme quasi due anni, facendo avanti e indietro fra america e italia. Ovviamente tutte le frontiere sono chiuse e niente. Io sono bloccata qui, nemmeno a casa mia, ma da mia madre. Avendo metastasi polmonari sono un paziente a rischio e non posso uscire nemmeno per fare la spesa. Quindi mi ospita lei fino a che i medici mi diranno come muovermi. Sto già prendendo antidepressivi da circa un anno, quando ho avuto un episodio di depressione maggiore in seguito all'ennesimo trattamento che non solo è andato male e mi ha fatto soffrire moltissimo, ma ha peggiorato la situazione. Uso brintellix (mezza compressa perchè sono molto sensibile ai medicinali) . In piu' ho avuto attacchi d'ansia piuttosto pesanti, sempre in quel periodo, che cerco di tenere sotto controllo con ansiolin quando ne sento il bisogno (cercando di non abusarne) Ultimamente stavo arrivando vicino ad un altro episodio di depressione maggiore. Un mese fa ho iniziato ad avere forti attacchi di ansia, a non avere energie, a non riuscire ad alzarmi dal letto e ad avere pensieri costanti di morte. Non solo paura di morire, ma l'idea di essere inutile e soltanto un peso e che la mia morte avrebbe liberato i miei cari dalla persona che sono diventata e che, onestamente, non riconosco, non amo e non voglio essere piu'. Ho cercato aiuto e da tre settimane mi segue via skype una psicologa del reparto oncologico. Mi sta lentamente aiutando. Ma ieri notte mi sono spaventata perche' ho avuto un attacco di ansia mentre dormivo. O almeno SPERO lo fosse. Mi spiego: di solito i miei attacchi di ansia si presentano prima di tutto con fame d'aria. Iperventilazione. Mi sembra di soffocare, comincio a fare respiri profondi fino a che non trovo quello giusto, che mi da' sollievo per un po' per poi ricominciare. Poi tachicardia, opressione al petto e debolezza del tipo che si sente prima di svenire. Spesso prendere dell'ansiolin (o valium) serve a calmarmi, a volte la sensazione va e viene per tutta la giornata. Negli ultimi mesi, da quando e' scoppiato il coronavirus e sapevo che la situazione sarebbe diventata complicata per me, ho avuto sempre piu' attacchi di ansia, sempre piu' spesso. Gli unici momenti nei quali sono libera di sicuro sono quando faccio esercizio leggero (immagino per la regolazione della respirazione) o dormo. Ieri notte pero' mentre sognavo ho avuto mancanza di aria. Non mi sono svegliata, sono riuscita a respirare dopo pochi istanti, ma mi sono spaventata moltissimo quando mi sono svegliata perche' non so se sia possibile avere un attacco di ansia mentre si dorme o se fosse altro, cioe' un problema respiratorio fisico. Avete esperienze a riguardo? vi e' mai capitato di avere un attacco di ansia nel sonno e senza svegliarvi? Martedi' ne parlero' con la psicologa, ma se nel frattempo qualcuno avesse esperienze da condividere mi aiuterebbe molto. Grazie mille
  6. salve a tutti. ho trovato questo forum cercando soluzioni per la mia ansia, e ho deciso di registrarmi e aprire un topic. ho 21 anni, premetto che non voglio andare da specialisti perchè non credo di essere a quei livelli, di averne bisogno a tal punto. voglio risolvere il problema, o almeno diminuirlo, da sola, ma non so come fare, magari voi ci siete passati e sapete darmi qualche consiglio. già dalle prime gite scolastiche di più giorni notavo difficoltà ad addormentarmi, soprattutto la prima notte. addirittura al mattino avevo la febbre (credo perchè quando non dormo/mi stanco troppo reagisco con qualche lineetta)e rimanevo spossata e intontita per tutta la giornata. non mi rendevo conto dell'ansia che mi accompagnava, ma da 2-3 ho imparato a riconoscerla: fitte allo stomaco, fitte alle mani e mal di pancia. e la consapevolezza, mi dico 'questa è ansia'. non riesco a controllarla in certe situazoni, mi viene (forse anche attacchi di panico, ma non so bene cosa siano e come si manifestino) nelle occasioni più disparate, prima di un evento importante come credo sia normale (per esempio esami importanti, viaggi) ma soprattutto, ed è la cosa che vorrei far sparire, mi viene quando devo dormire fuori casa o addirittura come ho recentemente constatato, quando devo dormire in casa mia con qualcuno senza i miei genitori. qualcuno inteso come semplici amiche, in stanze differenti. lo trovo assurdo ma il mio corpo reagisce così e non ne capisco nemmeno il motivo. due anni fa sono entrati i ladri in casa, senza che io o i miei genitori fossimo presenti e quest'ansia mi è rimasta, se sono a casa da sola controllo ogni stanza. ma l'ansia prima di dormire risale a molto tempo fa, quindi non mi viene da collegarla con questo fatto. non dormo mai a casa di amiche, e questo non mi dispiace poi così tanto, mi dispiace vivere male i viaggi e le vacanze. se sono con i miei genitori l'ansia è quasi nulla, se sono con amici è invivibile. sono molto attaccata ai miei genitori, questo sicuramente influisce. per concludere, senza dover andare da uno psicologo, mi rivolgo a chi ci è passato, cosa potrei fare? i sonniferi aiuterebbero? Ringrazio già per le risposte, burro-ne
  7. animo

    Eiaculazione E Psiche

    Salve, vorrei porvi una questione un po' spinosa. Da molti anni ebbi l'idea di cercare di non eiaculare quando faccio attività sessuale. Da un po' di tempo questa idea è diventata una realtà. Secondo voi che ripercussioni può avere sulla psiche? Ciao
  8. Salve, sono qui perché sento il bisogno di confrontarmi con qualcuno che non mi guardi come si guarda un cucciolo bagnato e tremante, o peggio, come un relitto umano...ho 31 anni e penso che la mia vita sia finita...lotto con la depressione da quando ho 18 anni(età in cui ho iniziato a prendere antidepressivi ma che ho scelto di sospendere quasi un anno fa) in questo tempo ho avuto brevi momenti di serenità cui seguivano, peró, periodi di profondo malessere e frustrazione..sono sempre stata una persona molto sola, perchè le volte che provavo ad avvicinarmi a qualcuno puntualmente venivo delusa e ferita e questo, col tempo, mi ha spinto a chiudermi sempre di più in me stessa fino ad isolarmi completamente.Attualmente non riesco quasi ad uscire di casa perché non riesco a stare in mezzo alla gente...Da Novembre frequento un bravo psicoanalista che mi sta aiutando molto, anche se per me é molto difficile aprirmi con lui. Le cose sembravano andare meglio(avevo anche ripreso a studiare per prendere una laurea specialistica) ma senza accorgermene sono piano piano risprofondata del baratro della disperazione, non riesco a vedere una via d'uscita ed ho paura che la mia vita non possa più cambiare. Ringrazio in anticipo chi vorrà confrontarsi con me o raccontarmi la sua esperienza.
  9. ho il doc da più di un anno, e per tanto tempo mi ha tormentato anche se nell'ultimo periodo sono stata davvero benissimo, quasi per sette mesi! ho avuto una paura orribile, quale quella di poter diventare schizofrenica. che mi passò dopo poco. ora invece giro su instagram e trovo un post sulla schizofrenia e le voci nella testa, che si danno nomi, che hanno personalità..mi ha così impressionata che ora ne ho il terrore peggio di prima. di notte io ho sempre avuto paura di sentire voci. mi sono resa conto invece che, tornando a casa la sera stanca, ho tantissimi pensieri per la testa e impressionandomi che ne so, sento il mio nome ripetuto ma solo quando penso a questa cosa (e posso controllarlo, quindi sono solo io). ora invece penso siano reali, che io possa impazzire. è una malattia che può prendere a tutti se si vuole e io non ne sono esclusa..quali sono i pensieri degli schizofrenici?
  10. Ciao a tutti, ho un disturbo di ansia grave che condiziona tutta la mia vita da più dieci anni ormai (ho 26 anni). Non riesco a fare niente in tranquillità, questo mi porta a stare male: non riesco a portare a termine niente (università, lavori..). Ho appena iniziato un nuovo lavoro e vorrei abbandonare tutto. Domani dovrebbe essere il mio secondo giorno e vorrei solo scappare via da tutti e non presentarmi. Non darò un futuro né a me stessa né al mio fidanzato così facendo. Io non ce la faccio più. Così non si riesce a vivere, al massimo si sopravvive.
  11. Buongiorno a tutti, sono una ragazza di 25 anni e da poco più di 3 mesi mi sono trasferita col mio ragazzo in un'altra città, per lavorare. Sono stata sempre una persona ansiosa e un po' ossessiva col sapere dove e con chi era il mio ragazzo, ma da quando ci siamo trasferiti la cosa è lentamente peggiorata. Per farla breve, io sono stata un mese senza lavoro, e ho sofferto un po' di solitudine perché durante il giorno ero sempre sola. Già lì le cose non erano buone, e ho iniziato a pensare di andare da uno psicologo, a causa di crisi d'ansia che avevo. Iniziando a lavorare mi son detta "adesso che lavorerai avrai la mente impegnata e avrai meno tempo per preoccuparti". Peccato che dopo nemmeno due settimane di lavoro ho iniziato a fare trasferte due o tre volte a settimana, e questo ha iniziato a distruggermi. Lo stare sola lontano da casa, il tornare la sera stanca, ma soprattutto il non avere tempo per me. Non frequento altre persone se non il mio fidanzato, che ormai è stanco dei miei attacchi di panico, che sono diventati troppo frequenti e che gli impediscono di vivere, in quanto ad esempio se una sera deve uscire e far tardi e io non posso stare con lui perché il giorno dopo ho una trasferta, ho crisi di panico molto forti, con pensieri orrendi, e lo costringo a stare a casa, causandogli tristezza e rabbia. Non ho hobby, non fequento nessun tipo di corso, perché appunto non ho tempo la sera... Il weekend torniamo sempre a casa nostra, che è l'unico momento in cui sto bene (almeno fino ad ora è stato così), quindi ho praticamente solo 4 sere (dal lunedì al giovedì) in cui eventualmente organizzare le mie passioni. Ad andare dallo psicologo ho iniziato, ho fatto solo 3 incontri perché ora è in ferie e fino a Settembre non lo vedrò, e questo mi pesa molto. Quello che mi stavo chiedendo è se tutto questo sia causato dalla solitudine in cui sono finita, e se frequentare corsi e conoscere altra gente mi possa aiutare. Non so, fare sport, palestra... Sto sperando fortemente che mi possano aiutare a superare questa orrenda situazione in cui mi trovo. Ho sempre più paura di avere paura, gli attacchi si moltiplicano, a volte mi sveglio la notte, faccio fatica a calmarmi... e inizio ad avere paura che possa fare del male a me stessa se continuo così, come se potessi impazzire e non rendermi conto delle mie azioni. Secondo voi mi potrebbero davvero aiutare quelle cose? Io comunque le inizierò, ma ho paura di non ricevere alcun beneficio e buttarmi ancora più giù, perché mi renderei conto di essere persa e che non c'è niente che mi aiuta.
  12. Buonasera dottori mi chiamo Federico e sono un ragazzo di 24 anni, vi racconto in breve la storia della mia vita: sono nato prematuro di 7 mesi nel 1993 dopo una gravidanza difficile alla fine è andato tutto bene (a mia madre avevano detto che non poteva avere figli), purtroppo sono figlio unico mi sarebbe piaciuto avere un fratello o una sorella (magari entrambi). Nel 1995 è venuto a mancare mio nonno (il padre di mia madre) avendo neanche due anni non me lo ricordo. Nel 1998 a mia madre hanno diagnosticato un tumore maligno all'intestino, operata d'urgenza alla fine per fortuna si è risolto tutto nel migliore dei modi (avendo 5 anni non me lo ricordo benissimo quel periodo sicuramente bruttissimo). Nel 2003 durante una vancaza in Tunisia mia madre si è sentita male accusando forte mal di testa e vertigini (io di quella vacanza mi ricordo io da solo con mia madre nel letto del hotel con un asciugamano dietro alla testa che piangeva dai dolori, questa cosa infatti mi ha segnato moltissimo, infatti da quella vacanza negli anni successivi tutte le mattine mia madre si svegliava alle sei di mattina per andare a lavorare, io mi svegliavo insieme a lei per poterla salutare, poi mi mettevo davanti al telefono ed aspettavo una sua telefonata che fosse arrivata a lavoro e che non gli fosse successo niente. Nel 2005 ho traslocato casa e dalla campagna di siamo trasferiti al paese, avendo le scuole vicino casa la mattina mia madre andava a lavororare con mio padre e questa cosa mi tranquillizzava molto (però aspettavo sempre una sua telefonata appena arrivava, altrimenti non andavo a scuola tranquillo). Nel 2006 durante la terza media ho avuto la sfortuna di avere una professoressa con cui non mi trovavo molto bene (infatti ogni volta che in classe c'era lei io o piangevo oppure preso dal panico mi dovevo far venire a prendere da mia nonna perchè a stare in classe insieme a quella persona non ci riuscivo) infatti a fine anno mi ha bocciato, tutto questo mi ha provocato molta ansia (infatti la sera prendevo alcune gocce di valeriana solo al pensiero che la mattina dovevo andare a scuola e poi per un periodo accusavo forte mal di stomaco) Nel 2010 una mattina mi sono svegliato preso da un attacco da panico, dolori al petto e tachicardia (sicuro di avere un infarto) mi sono fatto portare al pronto soccorso, dopo controlli al cuore mi hanno detto che ero sanissimo, questa cosa si è ripetuta per vari mesi e dopo prove dello sforzo, lastre toraciche ed elettrocardiogramma mi sono convinto che stavo bene, mi sono fidanzato forse non ci ho più pensato ed è passato tutto (tranne qualche extrasistole ogni tanto). Nel 2013 ho avuto una brutta esperienza con problemi che vanno avanti ancora oggi in tribunale. Arriviamo a due mesi fa il mio problema inizia con una forte diarrea, bruciore retrosternale (dietro la scapola sinistra) e perdita di peso sono andato a cercare i sintomi su internet (mi sono uscite le peggio malattie) preso dal panico ho iniziato ad avere risvegli con tremori notturni, crampi allo stomaco, bocca impastata e lingua bianca e varie fissazioni (mi pesavo 10 volte al giorno, controllavo con una lampadina il colore delle feci, mi specchiavo sempre per vedere il colore della lingua ecc) vista questa situazione sono andato dal mio medico che mi ha prescritto una pasticca al mattino di Omepranzolo per lo stomaco (secondo lui forse una gastrite), 10 gocce di Ansioten prima di cena per stare più calmo e una pasticca di Circadin (melatonina) per riuscire a dormire, dopo alcuni giorni sono partito con i miei amici per capodanno e vedendo che i sintomi erano migliorati ho smesso di prendere questi medicinali. Tornato dalle vacanze per circa dieci giorni sono stato benissimo, fino ad una mattina quando ho iniziato a risentire bocca amara e lingua bianca, bruciore restrosternale, eruttazioni frequenti, feci molle, flatulenze maleodoranti (uovo sodo), crampi alla bocca dello stomaco e tremori notturni, a questo punto ho fatto le analisi del sangue e delle urine (entrambe perfette, tranne un valore l'alfa amilasi alta, valore che ho sempre avuto alto e il dottore mi ha detto che dipende dalla saliva) a questo punto sono andato a fare una visita da un gastroenterologo che dopo una visita accurata mi ha prescritto una pasticca di Debrum ogni pomeriggio per un mese (secondo lui si trattava di colon irritabile e un po di ansia) dopo due settimane di cura stavo benissimo ero completamente rinato, mi sembrava di essere ritornato ad un mese prima quando ancora non era successo niente. Però purtroppo un'altra mattina ho iniziato a risentire la sensazione di bocca impastata (dentro di me mi sono detto speriamo che non ricomincia tutto da capo, eppure sto prendendo il Debrum e sta andando tutto bene) come non detto ho iniziato a risentire nuovamente il bruciore restrosternale, quella stessa mattina sono dovuto correre al bagno a defecare (sicuramente causato dall'agitazione che mi stava prendendo) poi per il resto della giornata sono stato bene, arrivata la notte sono ritornati i tremori notturni, ma questa volta è ancora peggio perchè ho iniziato a svegliarmi 2/3 volte a notte (facendo sogni strani e incubi, crampi forti alla bocca dello stomaco, bocca impastata la notte e la mattina quando mi alzo dal letto, sto per ore in dormi-veglia non riusciendo a dormire avendo pensieri brutti e negativi) questa situazione va avanti ancora oggi a distanza di una settimana, a questo punto a iniziato a riprendere l'Omepranzolo al mattino, le gocce di Ansioten e il Circadin prima di dormire sperando che la situazione si risolvi come è gia successo. Voi cosa ne pensate di questa situazione?
  13. Salve a tutti, vorrei confrontarmi con voi sul tema già espresso nel titolo. Come dicevo, mia figlia ha 18 anni. Da un mese a questa parte, circa, mia figlia non ha più voglia di andare a scuola. Ha già fatto molte assenze dall'inizio dell'anno. È una ragazza molto attiva ed è invece molto costante nello sport e nel seguire il corso di teatro, inglese e francese. Al momento si sta anche esercitando a guidare con un istruttore per prendere la patente. Ha sempre fatto molte attività extrascolastiche di sua iniziativa e ci si è sempre dedicata con costanza e precisione. A scuola ha sempre avuto (anche adesso) un rendimento discreto. Ha degli amici con cui esce regolarmente sebbene mi dica di non averne voglia e di essersi stufata di loro, con molti di loro ha tagliato i contatti. Ultimamente, però, ha iniziato a trascurare la cura di sé, il modo di vestire ecc. Da quel che mi ha detto il rapporto con i suoi compagni di classe (che non è mai stato dei migliori) le causa ansia, angoscia e stress che sfoga fumando e mangiando tanto. Si sente presa in giro e fraintesa dai suoi professori e non si sente stimata o benvoluta. Mi ha raccontato che più volte le è capitato di essere stata presa in giro per il suo modo di vestire e per il suo aspetto. Inoltre, spesso i suoi compagni di classe ridono quando parla o quando viene interrogata, sebbene a mio avviso non ci sia veramente niente per cui deriderla. Ho parlato con i suoi insegnanti e si dichiarano totalmente sorpresi da queste sue dichiarazioni. Ho provato a proporle di andare da uno psicologo ma non vuole sentirne parlare. Mia figlia ha tanti sogni e progetti per il futuro e ho paura che questa situazione possa bloccarla. Cosa ne pensate? Come dovrei comportarmi? Perché si comporta così?
  14. Carsit

    Dubbi sul mio comportamento

    Buongiorno a tutti. Sono un ragazzo di ventisei anni che fra non molto - manca una manciatina di esami - dovrei finire la laurea triennale. Questo grosso ritardo è stato ottenuto in egual misura da una errata scelta di facoltà nei primi due anni nonché dei problemi di salute che mi hanno limitato non poco. La mia asma, per farla breve, è di tipo intrinseco perché scaturita - in maniera cronica - da una leggera compressione di una porzione di polmone a seguito di una operazione di scoliosi. Volevo chiedere, in particolare alle persone affette da depressione o disturbi simili, ambito in cui sono piuttosto ignorante, se i miei sintomi e le mie reazioni possano essere ascrivibili a qualche disturbo particolare. MI capita di fare esercizi respiratori (a casa) per 1-2-3 ore a giorno, magari immobilizzato a letto e con poca motivazione nello studiare o vedere altri membri della mia famiglia; inoltre mi sono reso conto, qua mi tocca esser sincero, che alcune volte ho paccato il mio giro di amicizie perché accampavo scuse sulle mie condizioni di salute (alle volte non stavo bene, ma in alcuni casi non ero proprio invogliato a uscire). Più volte mi è capitato di rimanere in fissa, sdraiato sul letto, e pensare agli anni "buttati" nell'università nel tentativo, tanto caparbio quanto stupido, di proseguire e cercare di chiudere il percorso. Mi sono reso conto di aver sviluppato una sorta di autodifesa contro pericoli e stimoli esterni, adottando un comportamento rinunciatario e piuttosto pessimista rispetto al carattere allegro che mostro in compagnia/pubblico; e mi è difficile accettare, pur facendolo ora in questo spazio, che dovrò convivere l'intera vita con una patologia che mi limita a livello di ore da dedicarle (gli esercizi respiratori, come detto prima) e che mi costringe, quotidianamente, a partire con un gap fisico/mentale che svuota la mia persona di motivazioni e voglia di riaffrontare la vita con il giusto piglio. Passo giorni senza riuscire a studiare con efficienza né coltivare rapporti d'amicizia con costanza. Ora non capisco se la mia mancanza di motivazione nello studio sia da imputare all'asma o se l'asma - con annessi disturbi psicologici - abbia giocato un ruolo tremendo in questo ampio lasso di tempo. Volevo sapere cosa ne pensate di questo breve quadretto ed eventuali suggerimenti. Mi rendo conto di star vivendo molto male, ma non riesco più a dare una svolta alla mia vita.
  15. Sara95

    Bisogno di conforto

    Ciao a tutti, sono Sara ho quasi 23 anni ed è la prima volta che scrivo in questo forum.....per parlare brevemente di me posso dire che soffro di ansia e crisi di ansia da ormai 3 anni, sono seguita da uno psicologo ma oggi avrei bisogno di sostegno o comunque di qualche consiglio da chi vorrà aiutarmi.... Vivo con mia madre e il suo compagno, a me lui non è mai piaciuto e questa convivenza mi è stata imposta forzatamente, nonostante tutto ho cercato di convivere pacificamente e così è stato finchè dall'estate scorda mia madre e lui hanno iniziato a litigare pesantemente a qualunque ora del giorno e dalla notte rendendo l'atmosfera in casa invivibile tant'è che io sto sempre chiusa in camera mia...comunque per venire al punto vi racconto cosa è successo ieri Sono andata in bagno a fare il bagno e più tardi ho sentito il compagno di mia mamma lamentarsi con lei che ero stata troppo tempo in bagno e che lui ne aveva bisogno allora quando l'ho visto gli ho detto che poteva tranquillamente dirmi che aveva bisogno del bagno e che io sarei uscita, lui ha iniziato a urlare ad a attaccarmi con frasi tipo: io ho 20 anni in più di te ed esigo il rispetto, io mi sono alzato alle quattro questa mattina te cosa hai fatto oggi? perchè non te lo sei fatta prima il bagno lasciando intendere che io stia in casa tutto il giorno a non fare niente e poi si è alzato in piedi e sempre urlando si è tirato giù i pantaloni facendo vedere che lui ha l' ucce*** che lui è un uomo e è superiore.... io sono veramente rimasta shoccata, mia madre ha visto tutto ciò....hanno litigato ma alla fine non si è arrivati a nessuna conclusione io sto veramente male, la mia ansia è alle stelle e più ho ansia più mi arrabbio con me stessa perchè sto male per un idio*** del genere, vorrei riuscire a fregarmene e a non stare così male, mi sento che non c'è soluzione e senza via di uscita...avete qualche consiglio sul cosa potrei fare? cosa potrei fare per sentirmi meglio? sono veramente spaventata e scossa e non vedo via di uscita, anche solo una parola di conforto sarebbe veramente d'aiuto grazie a tutti e scusate per la lunghezza del post
  16. Salve, questa notte ho sognato che una persona dopo essere resuscitata per non si sa quale motivo, è venuta da me e mi ha detto che nel tempo della sua morte aveva visto la mia e che sarebbe stata tra pochi giorni in un incidente stradale con una mia amica.. Mi sono svegliata da stamattina ed ho paura che possa succedere davvero.. In questi giorni sono molto ansiosa, e si, ho paura di poter morire da un giorno all'altro. E con il sogno di stanotte sono proprio in uno stato di terrore puro e non so che fare per farmi passare questa ansia e soprattutto questa paura. Vi prego aiutatemi e tranquillizzatemi se possibile. Grazie in anticipo
  17. Sara95

    Bisogno di conforto

    Ciao a tutti, sono Sara ho quasi 23 anni ed è la prima volta che scrivo in questo forum.....per parlare brevemente di me posso dire che soffro di ansia e crisi di ansia da ormai 3 anni, sono seguita da uno psicologo ma oggi avrei bisogno di sostegno o comunque di qualche consiglio da chi vorrà aiutarmi.... Vivo con mia madre e il suo compagno, a me lui non è mai piaciuto e questa convivenza mi è stata imposta forzatamente, nonostante tutto ho cercato di convivere pacificamente e così è stato finchè dall'estate scorda mia madre e lui hanno iniziato a litigare pesantemente a qualunque ora del giorno e dalla notte rendendo l'atmosfera in casa invivibile tant'è che io sto sempre chiusa in camera mia...comunque per venire al punto vi racconto cosa è successo ieri Sono andata in bagno a fare il bagno e più tardi ho sentito il compagno di mia mamma lamentarsi con lei che ero stata troppo tempo in bagno e che lui ne aveva bisogno allora quando l'ho visto gli ho detto che poteva tranquillamente dirmi che aveva bisogno del bagno e che io sarei uscita, lui ha iniziato a urlare ad a attaccarmi con frasi tipo: io ho 20 anni in più di te ed esigo il rispetto, io mi sono alzato alle quattro questa mattina te cosa hai fatto oggi? perchè non te lo sei fatta prima il bagno lasciando intendere che io stia in casa tutto il giorno a non fare niente e poi si è alzato in piedi e sempre urlando si è tirato giù i pantaloni facendo vedere che lui ha l' ucce*** che lui è un uomo e è superiore.... io sono veramente rimasta shoccata, mia madre ha visto tutto ciò....hanno litigato ma alla fine non si è arrivati a nessuna conclusione io sto veramente male, la mia ansia è alle stelle e più ho ansia più mi arrabbio con me stessa perchè sto male per un idio*** del genere, vorrei riuscire a fregarmene e a non stare così male, mi sento che non c'è soluzione e senza via di uscita...avete qualche consiglio sul cosa potrei fare? cosa potrei fare per sentirmi meglio? sono veramente spaventata e scossa e non vedo via di uscita, anche solo una parola di conforto sarebbe veramente d'aiuto grazie a tutti e scusate per la lunghezza del post
  18. Buongiorno a tutti, ho sempre sentito dentro di me qualcosa che non è mai funzionato correttamente, così tramite internet ho fatto diverse ricerche e sono riuscito a collegare la mia sintomatologia al "Disturbo evitante di personalità". Attualmente non ho nessuna diagnosi professionale, ma dalle varie informazioni che ho recepito in rete mi ci ritrovo abbastanza. Forse è causato anche da fatti che mi sono capitati negli ultimi anni, come il mio Divorzio e una relazione che è finita recentemente... Ho il costante TERRORE di essere rifiutato da tutti e questo mi spinge a chiudermi sempre più in me stesso limitando le uscite giornaliere solo per recarmi in ufficio e svolgere le commissioni necessarie per tirare avanti la baracca... Vorrei riuscire a confrontarmi con qualcuno che capisca la mia situazione in modo da migliorare il mio stile di vita... la volontà c'è tutta e c'è sempre stata, ma qualcosa mi blocca sempre.. Grazie Steve
  19. Ho 63 anni, e vivo a Rimini. Da sin da bambino soffro di complesso di inferiorità con conseguente isolamento, ansia e depressione maggiore. Ho frequentato alcuni psicoterapeuti ma nessuto e riuscito a sciogliermi il nodo del complesso d'inferiorità che ha radici sin dall'infanzia. Sebbene la fiducia negli psicoterapeuti sia scesa al minimo, voglio tentare un'ultima volta. Mi occorono suggerimenti per scegliere lo psicoterapeuta nel raggio di 100 km sulla base delle Vostre esperienze positive. Attendo i Vs suggerimenti/proposte sui nomi di psicoterapeuti.
  20. leprechaun

    Ho bisogno di aiuto

    Premetto che non avrei nulla di cui “lamentarmi” perché so che non mi manca nulla. Una famiglia, una casa, mio padre ha un lavoro stabile ecc. Eppure sono almeno un paio d’anni a questa parte che mi sento come inghiottita dall’ombra, anche se fin da bambina mi è capitato qualche episodio simile ma mai così intenso. Sono una ragazza di 20 anni, da quel che mi sento dire di bell’aspetto; trovo sempre più difficile relazionarmi alle persone, che mi siano care o no, anche se sono circondata da persone che mi vogliono bene (tuttavia sono sempre stata introversa). Credo che peggio di sentirsi soli sia il sentirsi soli in mezzo a tanti. Soprattutto quando qualcuno a te molto vicino ti chiede cos’è che non va ed anche se in quel momento vorresti urlare e sfogarti per tutta la rabbia e il dolore che hai dentro, non riesci a dire nulla perché hai un’orribile sensazione di non essere capita. E poi mi ritrovo con le mie crisi di pianto la sera nel letto (almeno una a settimana, ma non è raro che possa succedere quotidianamente) oppure appena mi trovo da sola in casa. Esco di casa sempre più raramente e lo faccio anche con difficoltà, oppure se lo decido spontaneamente me ne pento poco dopo. Se prima odiavo il fatto di non conoscere molte persone e uscire poco, adesso provo inquietudine e ansia al solo pensiero di varcare la porta di casa. Non ho più degli hobby o passioni che avevo prima, mentre in passato mi tenevo impegnata tra studio (ho sempre avuto una media dei voti alta) e sport a livello agonistico (con qualche piccola soddisfazione a livello nazionale, avendo iniziato tardi), adesso invece mi capita di passare ore a fissare il vuoto, o dare buca a richieste di uscita per restare chiusa in casa a fare NULLA. A studiare trovo una difficoltà enorme e adesso in palestra salto diversi allenamenti (l’anno scorso poi mi sono fermata per 7 mesi). Ho paura di essere entrata in una strada senza via d’uscita e che in futuro possa commettere qualche grossa stupidaggine in preda ai miei momenti di disperazione, più il tempo passa e più peggiora la cosa. Ho pensato cose così brutte che ho paura di raccontare e mi fanno provare vergogna verso me stessa, tanto che vorrei sparire da questa terra ma non trovo la forza di fare neanche quello. Mai avrei pensato di trovarmi in questa situazione, arrivare a non sopportarmi più, e tutto questo accade in un silenzio assordante perché non riesco proprio a parlarne con nessuno, nemmeno i miei fratelli/sorelle a me sempre vicini perché odio il solo pensiero che possano provare pena per me. So di avere bisogno di aiuto ma non trovo neanche la forza di chiederlo perché già ammetterlo a me stessa è stata un’impresa eclatante, mi ripeto che prima o poi andrò da qualcuno ma continuo sempre a rimandare questa decisione. (Chiedo scusa per la lunghezza del post)
  21. Ciao a tutti! Mi rivolgo a voi perché ho bisogno di un consiglio. Per motivi che non vi sto ad elencare durante il periodo dell’adolescenza sono stata sottoposta a visite periodiche dallo psicologo. La situazione però era complicata: inizialmente iniziai con una psicologa in privato che però adottava tecniche decisamente non adatte al mio tipo di problemi di conseguenza mi sono recata presao il consultorio e mi è stata assegnata una psicologa. Per due mesi mi ha seguita, poi è entrata in maternità e io non l’ho mai più sentita. Dopo mesi, quando ormai mi ero rassegnata all’idea di arrangiarmi sono stata chiamamta da una psicologa dello stesso distretto che aveva ripreso in mano i casi dell’altra psicologa. Questa volta mi sono trovata estremamente bene, poi però ha cominciato ad avvisarmi all’ultimo che non poteva, non la vedevo per settimane per poi doverla aspettare perché sempre estremamente in ritardo finché non mi sono resa conto che averci a ce fare mi metteva più ansia che non andarci dato che ogni volta le mie speranze di poter finalmente avere qualcuno con cui sfogarmi venivano deluse cinque minuti prima dell’orario stabilito della visita (oltre che fare viaggi per niente). Per un anno non ho avuto più contatti con psicologi o quant’altro finché per un attacco di panico non sono finita al pronto soccorso, poco dopo aver compiuto 18 anni. Sono stata assegnata poi ad una psichiatra dell’ospedale con cui finalmente mi trovavo bene. Ottima persona, affidabile e decisamente utile al mio problema. Ovviamente però come tutte le cose belle è durata poco perché dopo qualche mese mi annuncia che sarebbe stata trasferita in un’altra città perché avevano accettato una domanda di trasferimento da lei fatta qualche anno prima. Ora sono anni che non vado e per quanto io stia abbastanza bene e riesca ad andare avanti lo stesso sento davvero il bisogno di avere qualcuno con cui poter parlare perché nel momento del bisogno devo affrontare tutto da sola, non ho nessuno a cui chiedere aiuto. Studio all’università e la pago lavorando in un bar le sere e i weekend quindi non posso assolutamente permettermene uno privato e a quanto pare finite le superiori non esiste alcun istituto pubblico che fornisca assistenza psicologica... Avete idee su come possa fare? Ne ho veramente bisogno...
  22. gianporfi

    Sto impazzendo?

    Ciao a tutti mi chiamo Gianluca e ho 23 anni.Prima di consultare come ultima spiaggia uno psicologo vorrei sapere anche un vostro parere, il tutto iniziò 3 anni fa con forte tachicardia notturna e senso di soffocamento..ripetuto per circa due mesi (luglio e agosto) in breve non ho dormito quasi per due mesi se non qualche oretta siccome appena mi coricavo arrivavano le palpitazioni a mille e gola chiusa..poi a furia di respirare in iperventilazione per ore mi addormentavo.Iniziano le analisi, cuore OK (ecg, eco, ecodoppler, hotler), analisi del sangue con emocromo OK, spirometria OK, successivamente inizio a ripetere emocromo completo ogni 3 mesi e l'unica cosa che salta all'occhio è giusto una piccola carenza di ferro (sistemata con ferrograd).Il 2016 tutto ok nel senso mi dico "ok ho l'ansia", ogni tanto al cinema mi veniva il panico, cosi come nei luoghi aperti, quando stavo solo, quando dovevo far qualcosa insomma questo affanno e oppressione toracica era sempre presente però non mi allarmavo più di tanto anche grazie al collega XANAX.Il 2017 è stato un trauma, arriva l'estate e vedo un servizio su HIV e altre malattie (premetto che non vado con escort ed ho una, ed unica avuta, ragazza) mi sale il panico, mi sento malato, inizio a pensare che ho l'aids che me la sono presa con i tatuaggi che ho. Esattamente il giorno dopo corro dal medico mi faccio prescrivere le analisi da fare e 10 minuti dopo corro al laboratorio analisi che dopo qualche ora me le mandano per email siccome mi avevano visto agitatissimo (ovviamente negativo l'esito).Il punto non è tanto il perché delle analisi ma volevo spiegare bene il fatto siccome da quel momento l'ansia è andata alle stelle.Sono letteralmente impazzito, qualche mese dopo verso novembre sento un servizio sulle malattie polmonari e di nuovo arriva il panico, tremo, sudo, non dormo, piango. Vado dal medico, mi dico ho la gola chiusa da 2 anni e respiro male sicuro ho qualche malattia ed iniziamo, Rx Torace tutto apposto, Rx Cranio tutto apposto, ecografia alla gola qualche linfonodo reattivo, tac con contrasto alla gola solo qualche linfonodo attivo e ovviamente emocromo perfetto, pankreas, reni e fegato perfetti.Mi tranquillizzo un po ma purtroppo chi ipocondriaco ed ansioso non sta a cercare su google i propri sintomi?Leggo delle malattie neuromuscolari e li cado di nuovo in un vortice infinito, di nuovo analisi del sangue, visita medica di base + visita medica neurologica (che mi diagnostica forte ansia associata a depressione).In effetti si ragazzi...io non ragiono più, mi alzo la mattina già soffocato con il pensiero di cosa posso cercare oggi su google per i sintomi che ho, non penso ad esempio a cosa mangio, a cosa devo fare a lavoro, a cosa fare questa sera o che film guardare.Mi alzo e dico, non sto bene, non respiro, ho la gola chiusa, ho le gambe stanche, le vertigini, mai un sorriso, parlo in maniera confusionale, questa non è vita. Mi sento stanco, triste, non mi riesco a concentrare, non riesco a pensare ad un futuro. Penso di andare da uno psicologo, intanto ho iniziato da appena 4 giorni una cura di Sereupin la mattina e xanax 0.25 diviso metà mattina metà sera.Per favore ogni risposta è ben accetta, scambiare opinioni mi aiuta.
  23. feedee993

    Ansia o altro ??

    Buonasera mi chiamo Federico ed ho 24 anni. Da circa un mese accuso diversi sintomi, ma non riesco a capire se si tratta di ansia oppure altro. I sintomi che sto accusando sono lingua bianca e bocca amara, agitazione generale con le gambe che non riescono a stare ferme e tremori notturni allo stomaco, braccia e mani e quindi problemi di insonnia (mi sveglio circa 3/4 volte a notte con mille pensieri brutti e mi viene il mal di stomaco e tremori), inizialmente diarrea poi feci molli e a volte le feci sono bicolore (marrone chiaro o marrone scuro), eruttazione e flatulenze (a volte puzzano di uovo sodo), in questo mese sono passato da 67kg a 64kg, lo stomaco mi brontola spesso. Sono stato dal mio medico di famiglia e inizialmente mi ha dato l'omepranzolo pensando fosse gastrite, poi dopo alcuni giorni ci sono andato di nuovo raccondandogli tutte le mie paranoie (mi peso alla bilancia circa 10 volte al giorno e il peso è sempre diverso varia anche di alcuni chili, ogni dolore che sento cerco i sintomi su internet è quindi trovando le peggio malattie mi faccio prendere dal panico e mi autoconvinco di avere quella malattia, in un mese ho pensato di avere dalle 10 alle 20 malattie tra lingua, stomaco, fegato ecc, adesso ogni volta che vado a defecare prendo la lampadina per vedere se le feci sono marrone scuro o nere, poi ultimamente mi guardo costantemente allo specchio per vedere se sono più magro e ogni volta che vedo uno specchio guardo di che colore è la lingua, tutti i pantaloni mi sembrano che mi stanno più larghi e sono entrato nel panico quando ho visto che l'orologio mi stava un po largo al polso) a questo punto mi ha somministrato 20 gocce di Ansioten la mattina e 20 la sera ed una pasticca di Circadin prima di dormire e poi mi ha consigliato una visita da uno psichiatra parlando di ansia, ipocondria e depressione .. per sicurezza ho prenotato anche una visita da un gastroenterologo e vorrei fare le analisi del sangue, ma ho una paura tremenda perché già mi vedo tutti i valori sballati e già mi immagino il gastroenterologo che mi prescrive la gastroscopia e già mi viene l'ansia sia di quando la devo fare che di quando devo prendere il risultato. La cosa che mi da più fastidio è questa sensazione di bocca amara con lingua bianca, la paura di defecare per il colore delle feci, la paura di andare a dormire per svegliarmi alle 4 di notte con tremori e brutti pensieri. Non riesco più ad uscire da questa situazione, non riesco a capire se c'è veramente qualcosa che non va oppure se tutti questi sintomi sono colpa di questa maledetta ansia. Ieri ero convito che avevo o un ernia iatale o una gastrite o ulcera per colpa dello stomaco, oggi avendo bocca impastata e peti che puzzano di uovo marcio penso che sia il fegato. I miei genitori cercano di tranquizzarmi tutti i giorni, ma io non ci riesco e questa situazione mi pesa moltissimo perché vedo i miei preoccupati e vorrei che questa non succedesse. Quanto vorrei tornare ad un mese fa quando tutto andava bene, quando dormivo 6 ore tutte di fila, quando uscivo con i miei amici senza avere sempre in mente pensieri brutti o senza stare sempre con il cellulare in mano per vedere tutti i sintomi !! Che dite sto diventando matto?? Cosa ne pensate di tutta questa situazione ?? Sto male o si tratta di vera e propri ansia ??
  24. Angelo87

    Pensieri strani

    Salve a tutti,mi sono iscritto a questo forum perchè da circa un anno e mezzo sono entrato in una spirale dalla quale non so uscire completamente. Tutto cominció un anno e mezzo fa mentre ero a lavoro, dopo un periodo di forte stress fisico e psicologico.Mi venne un colpo d’ansia mentre pensavo al male che potevano farmi degli integratori che assumevo per via dello sport che faccio. Ebbi una sorta di vertigine accompagnata da un attacco di panico e da quel maledetto giorno cominció tutta una serie di controlli fisici in ogni parte del mio corpo figlia di una forte ipocondria acquisita negli anni. Non voglio dilungarmi su tutto quello che mi è capitato in questo anno e mezzo in cui ho avuto un cambiamento radicale dei miei pensieri e del mio modo di vivere. Quello che mi è rimasto di tutto questo sono dei pensieri strani e assurdi che tornano ripetutamente ad attaccarmi e a provocarmi una forte paura nel vivere.Pensieri su che cosa sia la vita,su chi sono,sul perchè siamo fatti così,pensieri sulla terra,sulla natura. Pensieri che prima non facevano parte di me,e che sono entrati nella mia testa a causa di varie cavolate lette qui su internet nei vari forum sull’ansia e la depressione. Come faccio a liberarmene?non mi sto vivendo nè godendo la vita pìu,ho cambiato 3 psicoterapeuti e sono stato anche da uno psichiatra.Ho iniziato una cura con ansiolitici a Ottobre integrata con degli antidepressivi.A inizio anno mi sentivo meglio ma a causa di una discesa della mia libido sono andato dallo psichiatra e abbiamo deciso di comune accordo di ridurre i dosaggi.Da qualche giorno questi pensieri vanno via via facendosi di nuovo presenti nella mia testa e ho paura di ricadere nella spirale orribile in cui sono stato per un anno e mezzo.. Qualcuno che ha giá vissuto un’esperienza simile?
  25. NICOLETA

    ANSIA

    Buongiorno Io mi sono appena iscritta, soffro ormai da due anni di ansia, tutto e partito dallo stress lavorativo, ho provato diversi integratori tipo Oligosol (litio) e Oligosol (manganese e cobalto) poi bush flower, e anche altri tipi integratori che mi sono stati consigliati da una dottoressa Diciamo che mi sono aiutati il litio e il manganese avevo fatto 2 cicli all' anno solo che io soffro di reflusso gastrico e gastrite penso che sia dovuto tutto al ansia, praticamente sento lo stomaco sempre contratto e un nodo in gola ma tutto il giorno e questo mi fa venire il reflusso gastrico e sto malissimo. Avevo preso omeprasolo da 40 mg come mi ha consigliato il medico perche 1 mese fa avevo una tosse teribile per colpa di questo reflusso, e prima di iniziare l'omeprasolo stavo un pò meglio con l'ansia, come ho iniziato prenderlo a cominciato un ansia che non rieco più controllare.Adesso ho smesso e cerco di prendere gaviscon ... Cosa mi consigliate per l'ansia un psicologo può aiutare, qualcuno di voi l'ha mai provato Grazie

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