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Trovato 6 risultati

  1. Sono una paziente oncologica. Ho un cancro raro, difficile da trattare che sembra rispondere sempre peggio a ogni trattamento. Ho quindi preso la decisione di attendere i risultati nuove sperimentazioni nella speranza che riescano a trovare delle nuove cure che stanno sperimentando proprio in questo momento. Sembrano positive, nel caso lo fossero potrebbero entrare in profilassi nel giro di quello che spero sia un tempo relativamente breve e che mi trovi ancora in vita. Onestamente? non ho altissime speranze. Sono relativamente giovane, ho 42 anni, e sono sempre stata positiva e piena di vita e voglia di fare. Ho anche preso spunto da questo grosso problema con cui ho iniziato ad avere a che fare 12 anni fa, per fare scelte che fossero migliori per me. Per decidere meglio della mia vita, seguire i miei desideri e cambiare tante cose. Ma ultimamente mi sto arrendendo all'ansia e alla depressione. La situazione del covid19 non aiuta. Avrei dovuto raggiungere il mio fidanzato il 15 marzo, è americano e abbiamo una relazione a distanza da 4 anni. Anche se, alla fine, abbiamo vissuto insieme quasi due anni, facendo avanti e indietro fra america e italia. Ovviamente tutte le frontiere sono chiuse e niente. Io sono bloccata qui, nemmeno a casa mia, ma da mia madre. Avendo metastasi polmonari sono un paziente a rischio e non posso uscire nemmeno per fare la spesa. Quindi mi ospita lei fino a che i medici mi diranno come muovermi. Sto già prendendo antidepressivi da circa un anno, quando ho avuto un episodio di depressione maggiore in seguito all'ennesimo trattamento che non solo è andato male e mi ha fatto soffrire moltissimo, ma ha peggiorato la situazione. Uso brintellix (mezza compressa perchè sono molto sensibile ai medicinali) . In piu' ho avuto attacchi d'ansia piuttosto pesanti, sempre in quel periodo, che cerco di tenere sotto controllo con ansiolin quando ne sento il bisogno (cercando di non abusarne) Ultimamente stavo arrivando vicino ad un altro episodio di depressione maggiore. Un mese fa ho iniziato ad avere forti attacchi di ansia, a non avere energie, a non riuscire ad alzarmi dal letto e ad avere pensieri costanti di morte. Non solo paura di morire, ma l'idea di essere inutile e soltanto un peso e che la mia morte avrebbe liberato i miei cari dalla persona che sono diventata e che, onestamente, non riconosco, non amo e non voglio essere piu'. Ho cercato aiuto e da tre settimane mi segue via skype una psicologa del reparto oncologico. Mi sta lentamente aiutando. Ma ieri notte mi sono spaventata perche' ho avuto un attacco di ansia mentre dormivo. O almeno SPERO lo fosse. Mi spiego: di solito i miei attacchi di ansia si presentano prima di tutto con fame d'aria. Iperventilazione. Mi sembra di soffocare, comincio a fare respiri profondi fino a che non trovo quello giusto, che mi da' sollievo per un po' per poi ricominciare. Poi tachicardia, opressione al petto e debolezza del tipo che si sente prima di svenire. Spesso prendere dell'ansiolin (o valium) serve a calmarmi, a volte la sensazione va e viene per tutta la giornata. Negli ultimi mesi, da quando e' scoppiato il coronavirus e sapevo che la situazione sarebbe diventata complicata per me, ho avuto sempre piu' attacchi di ansia, sempre piu' spesso. Gli unici momenti nei quali sono libera di sicuro sono quando faccio esercizio leggero (immagino per la regolazione della respirazione) o dormo. Ieri notte pero' mentre sognavo ho avuto mancanza di aria. Non mi sono svegliata, sono riuscita a respirare dopo pochi istanti, ma mi sono spaventata moltissimo quando mi sono svegliata perche' non so se sia possibile avere un attacco di ansia mentre si dorme o se fosse altro, cioe' un problema respiratorio fisico. Avete esperienze a riguardo? vi e' mai capitato di avere un attacco di ansia nel sonno e senza svegliarvi? Martedi' ne parlero' con la psicologa, ma se nel frattempo qualcuno avesse esperienze da condividere mi aiuterebbe molto. Grazie mille
  2. Io vivo con mia madre e a novembre la padrona di casa ci ha mandat* via. Abbiamo trovato una casa ma la nuova padrona non firmava il contratto e a causa dei pettegolezzi che girano in città su mia madre ci ha mandat* via anche lei. Io soffro di attacchi di panico e tra febbraio e maggio scorsi non sono uscit* di casa perchè non aveva senso più nulla. Ho provato a mischiare le medicine che trovavo in casa con la speranza che mi succedesse qualcosa. Pensavo di esserne uscit*, ma ci sono ricadut* a novembre a causa del problema di cui ho scritto all'inizio. Adesso per alleviare la rabbia e la frustrazione mi mordo. Sto seriamente pensando di morire per togliermi di mezzo, così mia madre avrà meno impicci e sarò più felice anche io. L unico intoppo è che sono troppo codard* e ho paura di soffrire. Mi ero aggrappat* al fatto che a Luglio ci saremmo trasferit* e invece è balzato anche il trasferimento. P.S. È iniziato tutto a causa di mio padre che ha Smesso di farsi sentire e lui del la storia di novembre e anche del seguito non sa nulla.
  3. Buongiorno a tutti, sono una ragazza di 25 anni e da poco più di 3 mesi mi sono trasferita col mio ragazzo in un'altra città, per lavorare. Sono stata sempre una persona ansiosa e un po' ossessiva col sapere dove e con chi era il mio ragazzo, ma da quando ci siamo trasferiti la cosa è lentamente peggiorata. Per farla breve, io sono stata un mese senza lavoro, e ho sofferto un po' di solitudine perché durante il giorno ero sempre sola. Già lì le cose non erano buone, e ho iniziato a pensare di andare da uno psicologo, a causa di crisi d'ansia che avevo. Iniziando a lavorare mi son detta "adesso che lavorerai avrai la mente impegnata e avrai meno tempo per preoccuparti". Peccato che dopo nemmeno due settimane di lavoro ho iniziato a fare trasferte due o tre volte a settimana, e questo ha iniziato a distruggermi. Lo stare sola lontano da casa, il tornare la sera stanca, ma soprattutto il non avere tempo per me. Non frequento altre persone se non il mio fidanzato, che ormai è stanco dei miei attacchi di panico, che sono diventati troppo frequenti e che gli impediscono di vivere, in quanto ad esempio se una sera deve uscire e far tardi e io non posso stare con lui perché il giorno dopo ho una trasferta, ho crisi di panico molto forti, con pensieri orrendi, e lo costringo a stare a casa, causandogli tristezza e rabbia. Non ho hobby, non fequento nessun tipo di corso, perché appunto non ho tempo la sera... Il weekend torniamo sempre a casa nostra, che è l'unico momento in cui sto bene (almeno fino ad ora è stato così), quindi ho praticamente solo 4 sere (dal lunedì al giovedì) in cui eventualmente organizzare le mie passioni. Ad andare dallo psicologo ho iniziato, ho fatto solo 3 incontri perché ora è in ferie e fino a Settembre non lo vedrò, e questo mi pesa molto. Quello che mi stavo chiedendo è se tutto questo sia causato dalla solitudine in cui sono finita, e se frequentare corsi e conoscere altra gente mi possa aiutare. Non so, fare sport, palestra... Sto sperando fortemente che mi possano aiutare a superare questa orrenda situazione in cui mi trovo. Ho sempre più paura di avere paura, gli attacchi si moltiplicano, a volte mi sveglio la notte, faccio fatica a calmarmi... e inizio ad avere paura che possa fare del male a me stessa se continuo così, come se potessi impazzire e non rendermi conto delle mie azioni. Secondo voi mi potrebbero davvero aiutare quelle cose? Io comunque le inizierò, ma ho paura di non ricevere alcun beneficio e buttarmi ancora più giù, perché mi renderei conto di essere persa e che non c'è niente che mi aiuta.
  4. Buongiorno , ho trovato questo sito navigando in rete , in quanto ho appena avuto un attacco di panico dopo mesi , vi raccomando la mia storia: Ho avuto un primo attacco di panco quando è venuta a mancare una mia zia che consideravo una madre ( era la gemella e viveva in casa mia) presa dal dolore di quella perdita importane non ho dato peso alla cosa credevo che era quello che si provava in un momento cosi .....Dopo circa due anni sono ricomparsi , avevo paura di uscire e a volte erano anche violenti ( sono arrivata a non controllare le mani quindi a graffiarmi) sono stata in cura sia da una psicologa sia dalla neurologa , ho fatto tutto il percorso anche con goccie di ansiolitici e una cura antidepressiva , e ho imparato il training autogeno per respirare e rilassarmi ...e sono stata bene per circa 5 anni non ho avuto nessuna "ricaduta" anzi anche nei momenti di più stress sono sempre riuscita a gestire l'ansia e calmarmi.Ora da un anno mi sono trasferita per lavoro in Abruzzo ( sono Campana) con il mio futuro marito ci sposeremo il 7 settembre 2018 a maggio 2017 sono finita in ospedale per un attacco di panico che non sono riuscita a fermare è stato fortissimo tanto è vero che ho dovuto rifare la cura di ansiolitici. L'estate e andata sempre con qualche episodio tenuto sotto controllo , ho smesso la cura e a settembre mi si è presentata la rosea di Gilbert in sintesi uno sfogo nervoso dovuto allo stress.Oggi a lavoro mi sono dovuta chiudere in bagno per potermi calmare e credevo di non riuscirci , è stato bruttissimo rivivere tutte queste sensazioni ( batticuore sudorazione , brividi mancanza di aria) non voglio parlarne con il mio compagno per non allarmarlo di nuovo e non causare altre preoccupazioni , io so benissimo che il "problema" è il distacco e il fatto di non riuscirmi ad ambientare in questo nuovo paese ...scusatemi lo sfogo ma stavo impazzendo
  5. Ciao a tutti! Da alcuni mesi soffro di ansia e attacchi di panico, non ho mai avuto problemi del genere e non so bene come gestire questo problema Può aiutarmi? per favore
  6. Fino a dicembre sono aperte le iscrizioni al Corso di specializzazione sulla clinica psicoanalitica dei nuovi sintomi che si occupa di offrire le coordinate teoriche e cliniche relative alle nuove patologie della contemporaneità quali sono le anoressie, le bulimie, l’obesità, gli attacchi di panico, le depressioni, i fenomeni psicosomatici, le tossicomaniee l’iperattività. Un’attenzione particolare verrà dedicata anche agli interventi in ambito scolastico,alle nuove famiglie e alla pratica analitica in piccoli gruppi Il corso si rivolge a psicologi, psichiatri,psicoanalisti, psicoterapeuti e più in generale agli operatori nel campo della salute mentale e a tutti coloro che intendono approfondire le problematiche psicopatologiche relative alla nostra epoca e al disagio sociale che la caratterizza. Jonas Onlus, da dieci anni attivo in campo psicoanalitico, collabora con la scuola di specializzazione psicoanalitica IRPA (diretta da Massimo Recalcati) per mettere a servizio degli allievi la conoscenza clinica maturata e il rigore teorico dei docenti IRPA. Il corso si articola in 7 sabati da gennaio a giugno 2014 per un totale di 42 ore. Costa 500 euro, 250 euro per gli under 30. Alla fine verrà rilasciato un attestato di frequenza. Il corso si svolgera a Milano, nella sede di Jonas (via Giovanni da Procida 35/a). Un'edizione parallela del corso sarà attiva a Pesaro, sempre da gennaio 2014. Tutte le info su http://www.jonasonlus.it/corso-di-specializzazione-sulla-clinica-psicoanalitica-dei-nuovi-sintomi

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