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Decadicum

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    La creatività libera e distrae le menti, così come ogni genere di surrogato di "felicità" permette l'evasione psicologica dalla depressione esistenziale

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  1. Povera piccola dolce fanciullina (lo dico in senso affettivo e di compassione, poichè leggendo la tua storia mi ha fatto sia tenerezza per te e la tua relazione sia rabbia nei confronti dei tuoi parenti). Spero per te che a distanza di 3 anni da questo tuo post le cose siano migliorate, e soprattutto il signore con cui stai ti stia continuando a rendere felice. I tuoi parenti sono cosa da denunciare, perchè solo un genitore davvero schifoso può lasciare i figli a 18 anni solo perchè maggiorenni e devono farsi una strada (da un lato è vero che devono farsi una strada, ma è anche vero che devono comunque aver il tempo di trovarla, non così in automatico ti gettano fuori di casa), ed anche perchè, da quello che ho capito, anche quando stavi con i tuoi ricevevi abusi, quindi effettivamente si tratta di persone schifosi più che denunciabili.
  2. In questo mondo non esiste nessuno che non viene sparlato: anche la persona più illustre dal punto di vista sociale (nel senso che è una brava persona; carismatica; ecc) avrà sempre qualcuno che lo sparlerà. Anzi, ti dico che su 10 persone che conosci, sempre almeno 1 avrà un qualche pregiudizio nei tuoi confronti. La società si basa sia su lati positivi come cooperare con gli altri ecc, ma anche di lati negativi come invidia, odio ecc... purtroppo tutto questo non si può cancellare, e non puoi impedire alle persone di criticare te o gli altri. L'unica cosa che puoi fare è fregartene del giudizio altrui, facendo quello che ti piace e mettendo in primo piano le tue qualità e le tue passioni (come ha detto Pisi nel commento sopra di me). Anch'io come te un tempo badavo molto al giudizio degli altri, ma ora come ora me ne sto disinteressando altamente, proprio perchè ormai ho la consapevolezza proprio matematica che su 10 persone ci sarà sempre 1 che ha qualcosa contro di te (come ho già sopracitato).
  3. Buonasera a voi (anche se per me nessun giorno ormai è più "buon") Non mi dilungherò a raccontare quali sono i miei disagi psicologici dato che l'avevo già fatto anni fa in un post...quello che voglio fare con questo post è più che altro uno sfogo, nulla più, anche perchè ormai ho imparato quanto la gente se ne freghi degli altri quando si tratta di aiutare veramente fatta eccezione se tale aiuto non abbia un secondo fine che sia in denaro o per appagare il proprio ego. Preciso che non sono un troll come qualcuno potrebbe pensare, ma semplicemente indignato dalla società e dalla vita la quale sinceramente mi ha anche stancato. Immagino che non risponderà nessuno o se lo faranno saranno sempre in pochi, tuttavia in questo momento mi sento la necessità di dovermi sfogare in tal modo. Sono un trentenne fallito che nonostante abbia cercato disperatamente un lavoro sono riuscito a trovarne uno che mi dà poco e quel poco sono costretto a dividerlo con mia madre la quale a sua volta mantiene un completo nullafacente come il mio patrigno (che se ha un lavoro, egli lo perde inventandosi la qualunque scusa poichè in verità non ha voglia di lavorare; l'ho invitato a voler ritornare a lavorare da me e con mia madre, e la sua risposta è stata proprio il silenzio di cui se l'è pure presa perchè è un tipo che se non sei d'accordo con lui se la prende con te e non ti parla per settimane); a sua volta odio il fatto di essere troppo buono e di non riuscire a sfogare la mia rabbia con la paura di doverci andare troppo pesante e quindi di nuocere al prossimo; mi fa rabbia che mia madre ora che ne abbiamo bisogno ha gettato via migliaia di euro per darli ad una truffatrice con la quale continua ad avere ottimi rapporti sociali quando meritasse di essere denunciata; sono stanco della maleducazione e dell'insensibilità delle persone; sono stanco di vivere una vita precaria sia socialmente parlando con la gente che mi discrimina sia dal punto di vista economico. Quanto vorrei andarmene via se solo avessi i soldi od un appoggio, il quale in teoria avrei attraverso amici fidati ma il problema è che tale appoggio dal punto di vista concreto chissà se si applicherà mai o se effettivamente andandomene via le cose dovessero migliorare, poichè anche altri problemi mi attanagliano, ma almeno fino a 2 anni e mezzo all'anno scorso, grazie ai miei "surrogati di felicità" riuscivo a tenere a freno il mio esistenziale problema, ma adesso con sti nuovi problemi collegati principalmente a mia madre, non so se riuscirò più a farcela... quello che io chiamo "decadicum" (ovvero il punto di non ritorno), me lo sento molto vicino...le amicizie quelle poche che ho sicuramente aiutano molto, ma di sicuro ho perso le speranze con le relazioni sentimentali con una ragazza...nemmeno un'amicizia femminile ho poichè quelle che ho avuto sono durate tutte poche poichè non hanno mai mostrato un interesse per me...nemmeno in amicizia...non so nemmeno io perchè ho sentito la necessità di doverlo scrivere così pubblicamente dato che non mi aspetto un aiuto (che come ho già accennato secondo me finirà per essere semplicemente visto con qualche rispostina così e nulla più), forse perchè sono ormai disperato? Un giorno forse "esploderò", anche se per fortuna/sfortuna sono molto riflessivo e penso troppo alle conseguenze che possono accadere, cercando di evitare il più possibile quelle negative per quanto alla fine esse sembrano ricadermi addosso come una matassa di escrementi. Vorrei morire...peccato che non abbiamo un pulsante che uno lo preme e muore in automatico, altrimenti lo avrei premuto da molto tempo...non posso neanche suicidarmi poichè significherebbe arrendersi ed io per quanto sto male non sono arrivato ancora al punto da considerarla l'unica scelta possibile...
  4. Decadicum

    Voglio morire

    tutti noi siamo contraddittori e ne tengo conto anche delle mie contraddizioni. Sul fatto che il resto non influisce sulla depressione esistenziale, in parte è giusto a mio vedere poichè essa rimane sempre, ma è errato pensare (sempre dal mio punto di vista) che una situazione più favorevole non possa comunque aiutare a non pensarci, almeno a me personalmente tra finire in mezzo ad una strada (come sto rischiando attualmente) ed avere un lavoro che può comunque aiutarmi ad avere qualcosa con cui posso distrarmi dal mio problema principale, è ovvio che quest'ultima è una condizione molto più conveniente. Se mi dici che tutti quelli che hanno la depressione esistenziale ci pensano a prescindere, ti rispondo sì, è ovvio, ma se mi dici che il resto non può aiutare a far stare un po' meglio, beh... anche quello è soggettivo (d'altronde l'ho scritto anche a sinistra sotto la mia foto cosa secondo me e per me aiuta a distrarre la mente dalla depressione esistenziale). Riconosco che il mio commento (nonchè primo che abbia fatto qui) sia stato fatto con un certo senso di rabbia (iniziale per motivi personali che non starò qui a dire, ma sempre correlati a ciò che ho detto) verso un contesto in cui si suppone di dover porre fine alla propria vita quando ci sono molte più speranze di chi invece riversa in circostanze ben più peggiori oggettivamente parlando, poi è ovvio che dal punto di vista soggettivo c'è chi si approccia in maniera differente. Il progresso non è negativo oggettivamente parlando, anzi sono tra i primi a sostenerlo, ma se non si riesce a superare certi meccanismi mentali di protezione e si va a cercare qualcos'altro con cui non pensarci e senza riuscirci, vuoi perchè non ci riesci o vuoi perchè nel mio caso rischi di perdere quelle cose che ti fanno stare bene e ti permettono di non pensare a certi problemi esistenziali, rischi di farti ulteriori domande che ti fanno sentire sperduto, e perdi completamente il senso dei valori che la società ha costruito o che tu stesso hai costruito al suo interno. La realtà è crudele in senso oggettivo, ma siamo noi a costruirci quello che ci fa stare bene, ma quando non ci riusciamo e/o rischiamo di perdere quello che abbiamo creato a tale scopo siamo perduti. Poi certo, ci può essere il barbone felice così come il miliardario che soffre tantissimo di depressione esistenziale, ma anche quello è soggettivo, e dipende da moltissimi fattori che possono essere culturali, religiosi, di esperienze ecc. Ps:concludo qui l'argomento onde evitare di finire fuori contesto rispetto all'argomento principale del post. Posso comunque garantirti che ho le idee molto chiare, ma sul primo commento ammetto che ho un po' esagerato facendomi prendere più dalle emozioni, che comunque non me la sono presa con l'autore del post, bensì con condizioni similari che in quel specifico momento ho ritenuto banali, ma è pur vero che il punto di vista soggettivo fa approcciare in maniera diversa gli individui, quindi c'è chi si suicida perchè ha perso in un videogioco (casi del genere ci sono stati, ed ovviamente condanno più di ogni cosa sotto l'ottica relativa a tale contesto) così come c'è chi non si suiciderebbe in nessuna situazione al mondo. Considerami quello che vuoi (troll; uno che si sopravaluta i problemi [quest'ultima, cosa che fanno in realtà tutti]; un ragazzo confuso ecc), tanto continuerò ugualmente ad esprimere i miei pareri come tutti, ed in caso abbia offeso qualcuno chiedo scusa.
  5. Ciò è un bene se potete permettervelo, anche se con il covid 19 viene un po' complicato... in caso dipende da dove abitate attualmente e vedete se conviene
  6. capisco... concordo con "soffice": oltre averti detto di non preoccuparti, sfogati con tuo marito in merito a tale situazione, in seguito godetevi la vita senza alcun rimorso, poichè alcuno ne dovreste avere.
  7. La gente non comprende cosa sia il vero amore e si sofferma a dare pregiudizi in base all'età o al orientamento di genere e sessuale di una persona. Non sentirti vergognata, sono loro che dovrebbero vergognarsi nel creare giudizi morali basati su preconcetti legati all'età. Certo, fa strano sapere da parte della società che una ragazzina si sia approcciata ad un uomo adulto che poteva essergli padre se non addirittura nonno, ma se tale amore è affiorato in modo spontaneo da parte tua e senza alcun sollecitazione da parte dell'uomo con cui stai (in quel caso se era lui ad averci provato con te si tratta di vera e propria pedofilia, poichè un uomo di 40 anni più grande non può provarci con una ragazzina, quindi lui sarebbe stato da accusare e non tu), ed anzi esso si è comportato con te sempre in modo gentile e mai interessato fin da subito a stabilire una relazione simile, allora non c'è nulla che vada male. Vivete pure la vostra vita. Però rifletti se davvero effettivamente sei innamorata, o se costui ti ha "corrotto" per secondi fini fin da subito. In caso se sei convinta che non ci sia stato alcun abuso psicologico o fisico da parte sua, e se tutto è stata una tua scelta spontanea ed anzi lui per certi versi non era d'accordo all'inizio ed anzi preoccupato della cosa... vuol dire che è una brava persona... l'importante che tu sia felice e non devi pensare a quello che pensano gli altri. Comunque, capisco cosa significa essere pregiudicati per idee ed altro... non pensare al giudizio altrui, chi è empatico capirà di suo la situazione, chi non lo è si arrangerà... tanto, tutti in un modo o nell'altro hanno qualcosa da ridire sul prossimo... non c'è nessuno che ha una reputazione talmente impeccabile da non essere criticato da altri
  8. guarda, se è vero che ha perso fiducia nell'amore, allora puoi stare tranquillo che farà la stessa cosa esatta anche con un altro, in caso contrario allora ha mentito.. Probabilmente lei voleva lasciarsi andare, ma rimembrando a quello che è successo con la relazione passata si è tirata indietro. Consiglierei di stargli vicino comunque in quanto essere umano in cerca di consolazione, poi può darsi che dall'amicizia prolungata può nascerci qualcosa a lungo periodo, ciò che importa è che vi sia un interesse. Non è tanto la "friendzonata" come si suol dire il problema, ma quando l'interesse anche d'approccio relazionale è totalmente stroncato con tanto di rifiuto totale da parte dell'altra persona.
  9. Innanzitutto parti dal presupposto chi ami esattamente, se tuo marito o la tua amante...perchè se tu ami di più la tua amante, anche se tu hai un bambino, non significa che non te lo puoi portare con te... poi, se ci sono situazioni abbastanza cruente con tuo marito, a maggior ragione puoi sfruttare l'occasione per lasciarlo ed andare con la tua amante. Se invece costui è un uomo che si è sempre comportato bene con te ed anzi sei tu che in un certo qual modo gli stai facendo un torto attraverso il tradimento, allora in quel caso hai le seguenti scelte: -dimenticare la tua amante (ne dubito se la ami così tanto) -vedervi quando vi capita, ma mantenervi in contatto come pseudo amiche (scelta consigliata, d'altronde tra donne, utilizzare appellativi molto affettuosi non va nell'occhio come nel caso di due uomini o di un uomo insieme ad una donna) -abbandonare tuo marito per andare ugualmente con la tua amante [scelta opzionale se portarti tuo figlio o meno] (scelta sconsigliata, poichè se tuo marito è una brava persona, sarebbe da persone miserabili come si suol dire) -diglielo a tuo marito (potrebbe essere consigliato o sconsigliato in base al temperamento che ha lui stesso... ci sono persone che per qualche tipo di perversione gli fa anche piacere sapere che la moglie o il marito li tradisce...nel caso di un uomo l'impatto è minore di una donna che tradisce con un'altra donna...ahimè più per una questione ancora patriarcale insulsa, visto che comunque, in un rapporto monogamico e "tradizionale" la fedeltà dovrebbe essere le fondamenta reciproche a prescindere dalla sessualità dell'individuo, almeno che non eravate già d'accordo fin dall'inizio ad avere un rapporto più aperto...ci sono molte persone che hanno rapporti aperti ed ugualmente possono interagire amorevolmente anche con gli altri, ma ciò implica che come lo fa un partner, lo dovrebbe fare anche l'altro...è pur vero che ci sono anche quelle persone che andrebbero su tutte le furie, quindi vedi un po' tu se intraprendi tale scelta) -lasciar che sia il tempo a decidere, ovvero non fare nulla al momento
  10. Buonasera a tutti. Per chiunque, alla fine, approcciarsi alla creatività come valvola di sfogo è utile pur di trovare un'evasione tale da sfuggire alla realtà. Quanti di voi fanno ciò e in che maniera? Dal mio punto di vista attraverso la narrazione letteraria di storie, recitazione amatoriale e disegno.
  11. Se ti può consolare, almeno tu l'università l'hai potuta fare ed oltre allo studio, al fatto di sentirti meno competitivo e al fatto di non riuscire a dare gli esami non penso che hai problemi gravi, senno l'università non lo porresti nemmeno come problema... hai problemi di lavoro effettivamente? Rischi di finire in mezzo ad una strada se non ti dai da fare? Qualcuno in famiglia tua lavora? Sei stato vittima di abusi? Hai problemi fisici o psicologici come la depressione esistenziale?... pensa che c'è gente che sta molto peggio di te...da ciò, cerca anzi di trarre forza di rassicurazione e di darti da fare per te stesso e chi ti sta vicino... prova a non forzare lo studio e a farlo in concomitanza a qualcosa che ti piace fare per distrarti, oppure tale cosa falla come premio in base a quanto studi
  12. il nulla è ciò che non esiste o che non è definito dai concetti di esistenza conosciuta, quindi tutto ciò che va al di là del concreto osservato è nulla. Cosa vuoi dire con "una vita tornerà sempre a nascere e questo mi blocca nel suicidio"? Se intendi che una volta morti può esserci il concetto di riciclo della materia, quindi come la materia non si distrugge è impossibile che noi scompariamo, allora ciò può essere possibile laddove ciò è implicato anche per un batterio e per qualsiasi forma vivente, ma questo è difficile poichè i corpi quando vanno in decomposizione, una parte viene divorata da organismi di svariata natura (talvolta del tutto se gli organismi sono piccoli o poco complessi), l'altra invece resta nel luogo in cui è collocata. Per salvarmi dal suicidio, per me è stato più conveniente creare "surrogati di felicità" in cui imprimere le mie attività cerebrali per poter distogliere la mia mente, come ho già detto questo funziona fino ad un certo punto poichè richiede dinamismo nel cambiare tale surrogato quando è diventato obsoleto o quando non è più utile ai fini della distrazione mentale. Sul fatto che per il nulla noi non abbiamo alcuna rilevanza e siamo tutti la stessa cosa ti do più che ragione, ma questo vale anche per l'esistenza: per l'universo noi siamo nulla e omologati a qualunque cosa della nostra tipologia strutturale.
  13. Buonasera a tutti... come ho già accennato in alcuni miei post soffro di depressione esistenziale, ma la depressione esistenziale è un male poco conosciuto, o almeno in pochi ne soffrono per davvero... questo male nasce dalla perdita del senso della vita; del fatto che l'esistenza è fine a sé stessa e che quando avviene l'irreversibilità degenerativa dell'entropia (comunemente chiamata morte per gli esseri viventi, e distruzione per tutto ciò che non ha a che fare con quest'ultimi) non c'è in senso concreto un ancora di salvezza. La depressione esistenziale colpisce quegli atei che come me non solo non credono più a nulla per via di ragionamenti razionali e per l'osservazione di fatti concreti che dimostrano l'inesistenza (dunque smentiscono) di certe speranze religiose o paranormali, ma non riescono nemmeno a trovare appigli nella realtà che li spinge a continuare a vivere in modo sano, quindi decidono: o di creare "surrogati di felicità" che li distrae dal loro disagio come nel mio caso, anche se non è detto che possa durare per sempre, quindi arrivati ad un certo punto a causa di qualche altra problematica il problema riaffiora, ma potrebbe riaffiorare in qualunque circostanza essendo che i più razionalisti che non hanno alcun appiglio concreto (che sia qualche ambizione od affettività relazionale stabile o di carriera o comunque un qualcosa che non può corrodersi nel tempo se non con tempi molto lunghi) e che se li creano in sta maniera (appunto con surrogati di qualunque genere e tipologia che non hanno obbiettivi saldi se non quello di essere solo una distrazione) si pongono comunque il problema che primo o poi tutto perderanno o che con il passare del tempo ciò che è diventato il mezzo di distrazione diverrà obsoleto, quindi il timore che ciò avvenga o che primo o poi perderanno di efficacia tali surrogati, può portare chi sceglie tale soluzione al ritorno totale alla depressione esistenziale... io invece temo la perdita di tali surrogati e sono consapevole che non potranno raggirare in eterno il mio problema laddove altri problemi personali si risolvano; suicidarsi quando la perdita di scopi abbinato ad una vita pessima sotto diverse sfaccettature raggiunge un livello tale da chiedersi "perchè continuare a vivere se dopo non c'è nulla? La vita di per se non ha un senso, siamo noi a crearci il senso di essa e le varie religioni per sopprimere la paura della morte.. scomparire non è poi così male fino infondo", talvolta questo può essere compiuto anche come cosiddetto "suicidio razionale", ovvero avere la piena consapevolezza della propria azione auto-lesionistica più estrema e che questa per quanto sia la soluzione definitiva la si intraprende come scelta nonchè fuga consapevole dalla realtà della vita che ha perso completamente il suo senso; farsi aiutare, ma tale cosa è difficile per chi soffre davvero di depressione esistenziale, poichè ciò implica un cambiamento di pensiero del soggetto che vuole essere aiutato tale da esser convinto di sbagliarsi, e ciò non si deve dall'essere ottusi per qualcosa di infondato, ma proprio dal fatto che non sussistano nè prove e nè ragionamenti razionali tali che possano smontare pezzo per pezzo il punto di vista iper-razionale che gli sta rovinando la vita... Chi soffre di depressione esistenziale oltre essere iper-razionale è a sua volta paradossalmente una persona creativa (almeno parlo per me), quindi sapere che nulla ci attende o che comunque quando si perde un proprio caro non lo si vedrà mai più fa molto soffrire.. immaginate di avere qualcosa (una sorta di coscienza morbosa per certi versi) che giorno dopo giorno ti fa valutare l'insensatezza di ogni cosa e ti fa essere obbiettivi verso tutto... la ragione è ciò che ti salva dagli inganni, ma a sua volta ti fa vedere l'amara verità, poichè la realtà è amara se si va oltre l'etica e la cultura umana post-moderna delle società più civilizzate... siamo soli con noi stessi in mezzo all'infinità esistenziale...questo senso di solitudine e di dispersione è quello che i religiosi non possono mai provare poichè hanno già il loro pacchetto di risposte pre-fabbricate e si accontentano di esse, ma ciò vale anche per quegli atei che semplicemente non si pongono questo problema poichè hanno comunque ambizioni di vita ed ancora maggiormente pensano che la vita è una e va vissuta...la depressione esistenziale annichilisce il senso del credere, e rafforza con iper razionalità l'evidenza dei fatti, ma a sua volta uccide l'immaginario che può essere usato solo a fini creativi, poichè "la realtà verificabile dell'esistenza non prevede fantasie astratte", ciò significa che ciò che accade nel piano concreto è semplice nell'atto stesso in cui si verifica, ma quando ciò non si manifesta in senso ovvio e viene solo spiegato in modo ambiguo e solo con le parole e non con fatti concreti (come è dio per la religione, o il vedere il fantasma) non è in realtà verificabile...in pochi riescono a comprenderne la natura di tale senso depressivo senza giudicarlo in modo superficiale..ed ancora più pochi possono capire quanto sia terribile in realtà... Ps: Mi sono limitato più che altro a spiegare concettualmente che cos'è la depressione esistenziale, a cosa può portare e come ci si sente nell'averla... probabilmente se ho dimenticato qualcosa l'aggiungerò in seguito, inoltre non mi sono soffermato alle ragioni di perchè io l'abbia maturata, senno ci sarebbe da spiegare molto di più.
  14. ottimo. Mi fa piacere che abbia potuto aiutarla in qualche modo
  15. A prescindere dall'etica, le soluzioni sono: -spiegargli come il rapporto fratello e sorella sia malsano almeno per una possibile progenie, dato che le malattie genetiche e mentali sono molto più comuni fra gli incesti essendo che non avviene alcun mescolamento genetico, cosa invece che avviene fra persone diverse (se siete credenti a differenza mia, metteteci anche l'aspetto religioso) -portarli da uno specialista in loco per eventuali terapie ed accertamenti -accettare a malincuore la cosa se proprio non ci sono altre soluzioni, o almeno pregarli di non farlo in pubblico o dinnanzi a voi -separarli in qualche modo (scelta sconsigliata da parte mia in quanto ci può essere il rischio di forzare ancora di più il legame, al punto da generare un senso di odio da parte loro, il che li spingerebbe comunque ad unirsi alla prima possibilità) -far distrarre le loro menti in qualche attività che possa distoglierli dal loro pensiero -capire ulteriormente perchè si amano così tanto -picchiarli (scelta sconsigliata in quanto la violenza a fini educativi fa degenerare in altra violenza) -stare più in loro presenza PS: alcune di queste soluzioni potete intraprenderle anche in contemporanea, anzi sarebbero idonee, come quella di essere più presenti e farli interessare ad altro.
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