Essere un fantasma a volte, a volte un bersaglio mobile,
solo con te stesso o contro tutti.
Sentirsi uno che non ha futuro per quanto sgomita
ed è bravo, perchè gli altri sono quasi tutti figli bene
e hanno la strada spianata (per oltre la metà dei miei compagni
delle superiori questo avvenne).
Essere una persona strada,
essere chiamata Larva, Essere vista non come una ragazza
ma non si sa che cosa.
Non potersi scaricare con nessuno, portare a scuola il peso
dei casini di casa e viceversa.
Un campo di battaglia durato 5 anni.
Poi al 5°anno ti vedi dimagrire, pesare 40 kg, stare poco bene,
e nessuno che ti dica cosa hai?
Alunni, insegnanti ( a parte 2).
La scuola per me era come una melma in cui affogare.
Certo avevo ottimi voti, ma dal lato umano era una m***a.
C'era nella mia classe una persona che aveva una brutta
depressione (non ero io), che mollo' al 5° anno,
alla faccia dei medici che le dicevano del supporto della classe.
Una in un'altra classe di parac***o, faceva finta, e le han alzato
tutti i voti.
Ci diventi un pò cattivo in certe situazioni.
Ma quando ti trovi con tutti insegnanti (o quasi), sessantottini
senza voglia di insegnare, che viene sbuffando solo per lo stipendio,
che non sanno la loro materia, ma non sanno neanche loro cosa è
la vita, cosa devi fare?
6 ore al giorno 5 anni, se potessi avrei preso licenza media e basta.
ALmeno l'università non ti costringe a stare a contatto stretto
con questi frustrati (e ce ne sono), che scaricano il loro nervoso su di te o la loro apatia.
Tuttavia all'università si praticava un razzismo verso i figli di operai
per fortuna bilanciato da grandi uomini, dei maestri di vita.
Un Grazie al prof. Conti che mi aiuto' in un momento in cui volevo
mollare tutto, solo con delle parole di incoraggiamento.
Perchè il prof. è prima di tutto un educatore.
Dopo la famiglia ma è educatore.
Insegnare è una missione ragazzi, se non lo hai nel cuore, ciao.