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nello

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  1. I politici hanno una gran sleppa (bocca che parla) ovviamente ci metto tutti, in particolare non tollero più chi non sa cogliere le critiche costruttive e si autoincensa (berlusconi) e chi si lamenta senza ragione ma per posizione rappresentativa (Bertinotti) infatti ieri sera ho provveduto a girare canale perchè al di là delle contingenze i 2 hanno in particolare il dire di confermare solo stessi. Scusa la mia scetticità (credere poco) ma non mi fido nè del Berlusca nè del Bertignao. Preferisco...... sentire uomini - donne di cultura non politici. Ciao Tex Risaluto merry.
  2. Vorrei votare ma mi sembra di mettere in un recinto l'interdinamica tra amici.... gli amici li vorrei per : ridere e scherzare andare in bicicletta facendo turismo mentre nuoto in mare bordeggiando la costa andare a fare delle gioiose mangiate (non esagerate) in posti belli discutere di poesia e sentimenti ho chiesto troppo? allora esagero : preferirei amici donne con cui consolarmi dopo delle fatiche sportive... e tutto il resto (niente mancia e lo spendiamo) gli amici ...................grande percorso del nostro divenire Io. SPERO CHE CROLLI LA TORRE DI PISA ED I LIVORNESI NON TROVINO PIU' NASELLI PER FARE IL SUGO ALLA LIVORNESE. ABBASSO FIRENZE E TUTTI I BUCAIOLI INCLUSI
  3. ciao merry benvenuto a sentirci.
  4. Un saluto di cuore a aioblu and xela che leggo sulla barra........... chissà se un giorno tramite la redazione o per nostra diretta iniziativa ci potessimo incontrare per fare una cena o più insieme e parlare ... tracciando qualche ipotesi di futuro interiore..............sarebbe davvero bello. vado a letto con questo buon proposito e saluto tutti i comunicatori confidando che la serenità ci pervada............... UGO DALLA VETTE
  5. Grande Tex Quien Sabe? che ci riserverà il nostro destinao. Bang ..... Bang.......... Bang................ Zip.............. Zip...................... SuperZip................... Actungh....................... Tatatatatatatatatatatatattatatatatata Tatatatatatatatatatatatatata una mitragliata.... psassami del rumh e una apeches da scrocchiarmi le ossa Patate e bistecca Oste Zip................ bang.................. Gnamm....Ganmm............. ANCHE QUESTA VOLTA CI SIAMO SALVATI. salutami la papaia e i Fuoristrada Pik Up inclusi e Pine Up escvluse, ora anche gli indiani si sono motorizzati..... o armotizzati.... But?
  6. Avere insegnanti scadenti Avere insegnanti senza progetto educativo Non avere maestri ma "professori" Avere correttori e non formatori Avere insegnanti che pensano allo stipendio sopratutto..... mah............................................................................. qualche insegante buono l'ho avuto ma erano una ristretta minoranza.........
  7. TEX muta il tuo messaggio finale in : se andate in texas fatevi delle uova all'occhio di bue ed evitate di lasciare le tazze del cesso scoperte, la puzza della popò vi entrera' nel cervello, poveri umani. Ehi Tex come va con Kit Carson Zip Zip Bang bang .................per dindirindina.... degli Apaches ubriachi........ CIRO E' TORNATO (ora con il braccio rotto posso scrivere idiozie)
  8. TEX : mi farò barbie.. diamine Vecchio trombaiolo..............
  9. nello

    TRAINING AUTOGENO

    Ascolta, non è una nuova terapia... noi nello sport agonistico la pratichiamo dal 1970-1971... addirittura direi che è vecchia ma utile come primo approccio verso la concentrazione del gesto agonistico... quanto ai libri non saprei dirti.... Enciclopedia dell'atletica... guarda nella psicologia sportiva....... Ciao.
  10. Ciao Tex bentornato. E' sempre un piacere leggerti e vederti barettato sulla copertina del forum.
  11. SALUTO TUTTE LE DONNE RICORDANDOLE CHE HANNO VINTO UN PREMIO PRESSO IL MIO UFFICIO : SCOPA VOLANTE, MANTELLO E NASACCIO. CIAO BEFANE DI OGNI ETA' RAZZA E RELIGIONE.... Vi voglio bene.......... a modo mio. UGO DALLE VETTE noto estintore di FRANK SINATRA
  12. nello

    giudizi

    Combatto quotidianamente contro i giudizi e le tesi aleatorie degli accadimenti (invenzione degli avvocantucoli). Non solo le combatto ma le assalgo tecnicamente. Il giudizio degli altri è sempre da ascoltare ma da non applicare o condividere quello lo lasciamo al processo valutativo personale possibilmente a medio tempo.
  13. nello"]Desidero che la vita mi dia delle risposte" vescovo sei tosto....le risposte sono al tomba del pensiero...e la vita non da risposte...smettila... Le risposte nella tecnica sono essenziali alla soluzione dei quesiti così nella vita ci si pongono degli obiettivi o traguardi e si cerca di raggiungerli oppure tu sei il mago merlino della parola psichica che fa solo domande per creare dipendenza comunicativa? "Desidero che la vita mi porti verso una comunicazione interiore come quando eravamo ragazzi" io quando ero ragazzo facveo il pilota militare...è stata un'esperienza terribile..ma entusiasmante....ma fuggivo dalla famiglia, dagli affetti e cercavo nel volo una dimensione che ho trovato dopo molti anni....e debbo dire che oggi il mio desiderio è di essere libero di pensare.... Bene ci stai riuscendo mi pare che sei libero anche di parlare... ma forse non hai avuto una bella infanzia e gioventù.... io il militare l'ho fatto nella squadra nazionale militare di pentatlon e ti giuro che è stato bello anche se non ripetibile e da non ripetersi pwerchè non apprezzo le gerarchie militari.... "Desidero pensare che ce la posso fare" che ce la posso a fare.... cosa??? A vivere serenamente affrontando i problemi interiori affettivi.... visto che sono assolutamente solo a livello di riscontro morale sensuale, che ce la faccio a non riempirmi di debiti... ma questo è un discorso di ordine esclusivamente personale per il quale so come deve agire al di là dei risultati oggettivi. "Desidero che i miei figli siano sereni e studiosi" al 50% dipende da te e al 50% da loro..vedi di fare la tua parte...caro vescovo lo so che per voi prelati è difficile....voi siete per l'immacolato... Al di là dei numeri se puoi spiegarti meglio grazie... quanto alla mia frase è un pensiero ada alta voce scritto che legittima le aspirazioni verso una serenità interiore e socilae dei propri figlioli.... quanto al vescovo ora mi hai stancato : sei proprio uno psichitara che insiste sempre sui propri concetti comunicativi e attribuitivi ... non ti stai facendo una bella pubblicità a ripeterti pedissequamente La nostra diversità è che la vita ha un'interiorità comunicativa attraverso la propria sensibilità che può definirsi poetica o decadentista ma non psichiatrica.... peccato che tu l'abbia capito e insisti sul tuo scettro da psichico.... ciao mattioli sei sempre bravo a comunicare comunque.... perchè sai tirare fuori discorsi interiori da me-..... e da molti altri, e la tua è una qualità considerevole per il mestiere che fai... tuttavia come dettoti sopra hai anche i tuoi limiti.... oppure Tu sei il papa con tanto di Bolla (da magut = muratore) papale? Come stanno le tue sorellonze?
  14. CESARE PAVESE Tratta da: Città di Campagna Paternità Fantasia della donna che balla, e del vecchio che è suo padre e una volta l'aveva nel sangue e l'ha fatta una notte, godendo in un letto, bel nudo. Lei s'affretta per giungere in tempo a svestirsi, e ci sono altri vecchi che attendono. Tutti le divorano, quando lei salta a ballare, la forza delle gambe con gli occhi, ma i vecchi ci tremano. Quasi nuda è la giovane. E i giovani guardano con sorrisi, e qualcuno vorrebbe esser nudo. Sembran tutti suo padre i vecchiotti entusiasti e son tutti, malfermi, un avanzo di corpo che ha goduto altri corpi. Anche i giovani un giorno saran padri, e la donna è per tutti una sola. È accaduto in silenzio. Una gioia profonda prende il buio davanti alla giovane viva. Tutti i corpi non sono che un corpo, uno solo che si muove inchiodando gli sguardi di tutti. Questo sangue, che scorre le membra diritte della giovane, è il sangue che gela nei vecchi; e suo padre che fuma in silenzio, a scaldarsi, lui non salta, ma ha fatto la figlia che balla. C'è un sentore e uno scatto nel corpo di lei che è lo stesso nel vecchio, e nei vecchi. In silenzio fuma il padre e l'attende che ritorni, vestita. Tutti attendono, giovani e vecchi, e la fissano; e ciascuno, bevendo da solo, ripenserà a lei.
  15. CESARE PAVESE Poesie tratte da: Antenati I mari del Sud (a Monti) Camminiamo una sera sul fianco di un colle, in silenzio. Nell'ombra del tardo crepuscolo mio cugino è un gigante vestito di bianco, che si muove pacato, abbronzato nel volto, taciturno. Tacere è la nostra virtù. Qualche nostro antenato dev'essere stato ben solo &endash; un grand'uomo tra idioti o un povero folle &endash; per insegnare ai suoi tanto silenzio. Mio cugino ha parlato stasera. Mi ha chiesto se salivo con lui: dalla vetta si scorge nelle notti serene il riflesso del faro lontano, di Torino. "Tu che abiti a Torino…" mi ha detto "…ma hai ragione. La vita va vissuta lontano dal paese: si profitta e si gode e poi, quando si torna, come me a quarant'anni, si trova tutto nuovo. Le Langhe non si perdono". Tutto questo mi ha detto e non parla italiano, ma adopera lento il dialetto, che, come le pietre di questo stesso colle, è scabro tanto che vent'anni di idiomi e di oceani diversi non gliel'hanno scalfito. E cammina per l'erta con lo sguardo raccolto che ho visto, bambino, usare ai contadini un poco stanchi. Vent'anni è stato in giro per il mondo. Se n'andò ch'io ero ancora un bambino portato da donne e lo dissero morto. Sentii poi parlarne da donne, come in favola, talvolta; ma gli uomini, giù gravi, lo scordarono. Un inverno a mio padre già morto arrivò un cartoncino con un gran francobollo verdastro di navi in un porto e augurî di buona vendemmia. Fu un grande stupore, ma il bambino cresciuto spiegò avidamente che il biglietto veniva da un'isola detta Tasmania circondata da un mare più azzurro, feroce di squali, nel Pacifico, a sud dell'Australia. E aggiunse che certo il cugino pescava le perle. E staccò il francobollo. Tutti diedero un loro parere, ma tutti conclusero che, se non era morto, morirebbe. Poi scordarono tutti e passò molto tempo. Oh da quando ho giocato ai pirati malesi, quanto tempo è trascorso. E dall'ultima volta che son sceso a bagnarmi in un punto mortale e ho inseguito un compagno di giochi su un albero spaccandone i bei rami e ho rotta la testa a un rivale e son stato picchiato, quanta vita è trascorsa. Altri giorni, altri giochi, altri squassi del sangue dinanzi a rivali più elusivi: i pensieri ed i sogni. La città mi ha insegnato infinite paure: una folla, una strada mi han fatto tremare, un pensiero talvolta, spiato su un viso. Sento ancora negli occhi la luce beffarda dai lampioni a migliaia sul gran scalpiccío. Mio cugino è tornato, finita la guerra, gigantesco, tra i pochi. E aveva denaro. I parenti dicevano piano: "Fra un anno, a dir molto, se li è mangiati tutti e torna in giro. I disperati muoiono così". Mio cugino ha una faccia recisa. Comprò un pianterreno nel paese e ci fece riuscire un garage di cemento con dinanzi fiammante la pila per dar la benzina e sul ponte ben grossa alla curva una targa-réclame. Poi ci mise un meccanico dentro a ricevere i soldi e lui girò tutte le Langhe fumando. S'era intanto sposato, in paese. Pigliò una ragazza esile e bionda come le straniere che aveva certo un giorno incontrato nel mondo. Ma uscí ancora da solo. Vestito di bianco, con le mani alla schiena e il volto abbronzato, al mattino batteva le fiere e con aria sorniona contattava i cavalli. Spiegò poi a me, quando fallí il disegno, che il suo piano era stato di togliere tutte le bestie alla valle e obbligare la gente a comprargli i motori. "Ma la bestia" diceva "più grossa di tutte, sono stato io a pensarlo. Dovevo sapere che qui buoi e persone son tutta una razza". Camminiamo da più di mezz'ora. La vetta è vicina, sempre aumenta d'intorno il frusciare e il fischiare del vento. Mio cugino si ferma d'un tratto e si volge: "Quest'anno scrivo sul manifesto: &endash; Santo Stefano è sempre stato il primo nelle feste della valle del Belbo &endash; e che la dicano quei di Canelli". Poi riprende l'erta. Un profumo di terra e vento ci avvolge nel buio, qualche lume in distanza: cascine, automobili che si sentono appena; e io penso alla forza che mi ha reso quest'uomo, strappandolo al mare, alle terre lontane, al silenzio che dura. Mio cugino non parla dei viaggi compiuti. Dice asciutto che è stato in quel lungo e in quell'altro e pensa ai suoi motori. Solo un sogno gli è rimasto nel sangue: ha incrociato una volta, da fuochista su un legno olandese da pesca, il cetaceo, e ha veduto volare i ramponi pesanti nel sole, ha veduto fuggire balene tra schiume di sangue e inseguirle e innalzarsi le code e lottare alla lancia. Me ne accenna talvolta. Ma quando gli dico ch'egli è tra i fortunati che han visto l'aurora sulle isole più belle della terra, al ricordo sorride e risponde che il sole si levava che il giorno era vecchio per loro.
  16. LA POESIA CHE AMO DI PIU' : Autore : CESARE PAVESE Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio. Così li vedi ogni mattina quando su te sola ti pieghi nello specchio. O cara speranza, quel giorno sapremo anche noi che sei la vita e sei il nulla. Per tutti la morte ha uno sguardo. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Sarà come smettere un vizio, come vedere nello specchio riemergere un viso morto, come ascoltare un labbro chiuso. Scenderemo nel gorgo muti. 22 marzo 1950
  17. Desidero che la vita mi dia delle risposte Desidero che la vita mi porti verso una comunicazione interiore come quando eravamo ragazzi Desidero pensare che ce la posso fare Desidero che i miei figli siano sereni e studiosi
  18. Un sincero ciao a tutti a chiaretta in particolare.
  19. La beneficienza di fatto è diventata un'industria della richiesta fatta una volta non ci si schioda più di dosso la ripetitività della continua richiesta.... chi chiede offerte o elemosina si attiva con una pressione emotiva tale da essere asfissiante..... non ho fiducia nell'industria dell'elemosiina .... meglio aiutare direttamente.........
  20. Un desiderio? per me è essere come sono nel tempo : stare bene di salute fisica e mentale quanto al resto anche se è negativo : va bene lo stesso : sto bene di fisico e di testa e per me è tutto.... anche se ho pochi soldi non desidero più soldi ma solo più tranqullità... Non ho desideri veri : nemmeno che mi ami una donna.... tanto non durerebbe...... sono veramente felice sto veramente bene : non ho desideri. Sono forse indirizzato alla pazzia? Il desiderio non lo provo per me la vita è realtà non immaginazione....
  21. Viaggiare in bici anche di notte......... essere come sono....... o altro ..... in realtà non ho nessun desiderio vero in questo momento!
  22. Ehi il natale nell'epoca attuale è ogni giorno.... ricordiamoci che in questa era abboiamo tanto dalla vita e prendiamo tanto dalla natura...... cerchiamo di essere più sereni e leali con noi stessi e impariamo a convivere anche con l'idea che siamo fortunati.... poi se vogliamo piangerci adosso Io vi do la spalla ma non piango! Ciao. Non è che pretendiamo tutto e subito. Tipo alla Nanni Balestrini degli anni '70 il quale scrisse un libro sulla rivolta operaia in Fiat : VOGLIAMO TUTTO. .... non ottennero un c a z z o........................o poco meno........
  23. bene grazie chiara..... va bene anche se è virtuale.... tu come stai? (non sono Baglioni!)
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