judi, leggere il tuo post mi ha entusiasmato... c'è tanta libertà... e che bello sentirti parlare così! sono davvero contenta per te, ma veramente dico!
e leggere di come è andata la tua seduta, non può che farmi fare il paragone con la mia, e farmi quindi riflettere sull'andamente di una psicoterapia... e di come gli alti e bassi della vita siano un circolo senza fine.
Sono tornata in terapia " a tempio pieno" full! La psicologa dice che non può lasciarmi in un momento come questo. Le ultime due sedute sono stati un massacro vero e proprio. L'ultima poi che ne parliamo a fare. Mi ha spiegato un pò cos'è la metamedicina e stiamo lavorando su questo. Insieme stiamo sperimentando (forse più io che lei) l'andare a ritroso nel tempo, chiudendo gli occhi e immedesimarsi completamente con la bambina che si è stata. Un lavoro quasi impossibile da fare, anche perchè a me frena molto l'imbarazzo nei suoi confronti, e ciò si verifica col fatto che quando si tratta di parlare a me-bambina io non riesco a pronunciare parola, ma probabilmente non lo riuscirei a fare nemmeno da sola. Sono usciti fuori due episodi della mia vita, davvero troppo significativi. Durante il primo caso, non ho retto le lacrime: la dottoressa, mentre io ero sempre con gli occhi chiusi, per aiutarmi a sbloccarmi e farmi piangere (dice che è assurdo che io non ci riesca!) si è alzata e mi ha accarezzato le spalle, tranquillizzandomi senza dire nulla, come si fa con i bambini, e dopo che le lacrime sono scese se ne è tornata al posto. Nella seconda seduta, abbiamo ricominciato con lo stesso processo, lei non si è mossa stavolta, ma io non sono riuscita a pingere tanta era la rabbia che avevo in corpo. E mentre tenevo gli occhi chiusi mi sembrava di fluttuare: è stata una sensazione assurda, non riuscirei a spiegarlo a parole. Assurda! Insomma, alla fine della seduta mi ha chiesto come mi sentivo, e io ho replicato con un "a pezzi". La cosa ancora più assurda di tutte è che in quell'episodio si riflette la bulimia, è come se avessi trovato la genesi della mia malattia, ed è stata una scoperta del tutto inattesa sia per me che per lei. Forse era stupita davvero quanto me. L'unica cosa che mi "rassicura" è ò'avere scoperto che le mie abbuffate sono una ribellione, una trasgressione.... e io ho sempre ritenuto di essere una ribelle di nascita... strano ma questo mi rassicura, perchè rende più vicina la bulimia al mio esistere, a Joker, è una cosa mia, sono io, e stavolta non nel senso dispreggiativo, ma inteso come debolezza, fragilità,ESSERE. So che posso sembrare una pazza squinternata (e chi dice che non lo sai davvero), però mentre scrivo mi accorgo che tutto ciò mi ha fatto avvicinare alla mia malattia... odiandola sì, ma con delle motivazioni, che prima avevo sperimentato per metà. Penso che capire la genesi di un qualcosa, sia di fondamentale importanza. Collocare e collegare fa scoprire. Forse questa volta riesco ad accettare coscientemente la bulimia... perchè sì, dopo tanti anni, ancora non riesco ad accettare i miei disturbi alimentari... e col senno di poi mi sto accorgento di non aver accettato nemmeno l'anoressia, nonostante ancora penso che in quel momento, con i chili in meno e con le ossa sporgenti, ero molto più bella... ero PULITA! La ricerca degli spigoli ossei non si è mai arrestata, tanto che ancora mi rassicuro con i gomiti o le ossa del bacino, ma forse piano piano riuscirò a capire DAVVERO che anche allora non stavo bene, quella non era vita, era schiavitù proprio come lo è ora... e che in realtà non ero poi così pulita come il mio cervello mi suggerisce.
Spero che con queste frasi più esplicite del solito riguardanti i miei comportamenti, non abbia intaccato la vostra sensibilità; non vorrei dar fastidio a nessuna di voi, quindi se ci sono problemi famelo presente che rimuoverò il post.
Scusate il malloppo, ma ho preferito scrivere qui queste cose, anzichè su un quaderno... anzi mi è venuto del tutto spontaneo e naturale scriverle qui.
Joker