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sospiro

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  1. è che sono solo venuto bene nella foto... io sono brutto brutto brutto... cmq grazie per i complimeti Joker... ;-)

  2. sospiro

    Ancora un week end a casa

    Da quello che ho capito... sei di Milano (o perlomeno abiti in una zona molto trafficata nei pressi di Milano)... mmm.... il caos della città non ti lascia il tempo per guardare dentro te stesso? No non credo, sia questo il problema… tu credi di aver già guardato dentro te stesso è invece ti stai sbagliando, se lo avessi fatto davvero non saresti qui a piangerti addosso… hai 34 anni se non sbaglio (ho letto molte tue discussioni e quindi i particolari della tua vita li evinco da ciò…), bhè io ne ho 23 e posso dirti che qualche capello bianco sui lati della testa comincia a spuntarmi, mi ritroverò tra un po’ di anni ad avere già una miriade di sfumature sul bianco/grigio a tingermi il cranio (sempre se non mi cadano prima tutti i capelli…), tu dirai: “e che me ne frega?” Bravo, la domanda è giusta perché me la pongo anch’io...: che me ne frega se sto invecchiando? Non posso di certo sfuggire alla legge universale del CAMBIAMENTO! Non si è mai troppo vecchi per dire che non si possono avere nuove amicizie anche se io non so dirti bene cosa sia l’amicizia: me lo puoi spiegare tu? (te lo chiedo seriamente, vorrei che mi facessi capire cosa brami…) Poi… Avrai un hobby? Cosa ti piace fare? Ti piace leggere? Che cosa leggi? …rispondi anche a tutte le domande che non ti ho fatto ma che tu ipotizzi che io ti possa fare… (dovresti ridere alla precedente frase: è un modo per farti capire che vorrei conoscere qualcosa di te oltre a quello che ho estrapolato dalla tua triste descrizione…) Dai dai… Non esitare… Scherzaci su se vuoi… Per le cose serie c’è sempre tempo…
  3. ah ah... non mi ero accorto del fatto.... forse è stata una scelta inconscia.....

  4. oh oh... grazie per l'accoglienza dopo la mia breve assenza...

  5. Posso considerarti la mia versione femminile... Sono sempre stato un ragazzo molto emotivo e sensibile, ho passato tanto tempo a farmi domande che poi ho scoperto inutili (ora ci rido su con gusto)... tutte le mie storie d'amore sono finite male, sono sempre stato lasciato, ho passato un paio d'anni a scrivere poesie, trovando la malinconia nascosta in ogni angolo del mondo, poi d'improvviso ho scoperto la natura vuota delle cose... è stata una rivelazione: è come se mi fossi ricordato qual'era il mio stato d'animo di bambino, ho scoperto "l'intuizione" della realtà, anzi a dire il vero l'ho ricordata perchè quando me la sono trovata davanti era come se fosse sempre stata lì, come se da bambino avessi sempre fatto uso di quest'"intuzione" nel comprendere le cose e le situazioni. Ti ho introdotto questo per farti capire che l’autorealizzazione è una via piena di insidie che io personalmente non sono ancora riuscito a scorgere appieno, la mia via può sembrare completamente diversa dalla tua: io ho avuto la fortuna di imbattermi in un libro giusto una volta dove c’era scritto che non c’è niente e nessuno che possa farmi comprendere l’autorealizzazione, quest’ultima la si può soltanto intuire da sé. Lo so è un controsenso ma io lo definisco il più bel controsenso che abbia mai sentito (un po’ fa ridere…): un libro per l’autorealizzazione che ti insegna che non si può spiegare l’autorealizzazione… Fantastico! Se non esiste libro che ti possa aiutare a sviluppare la forza della tua mente, perché dovrebbe esistere qualcuno in grado di farlo? Al massimo quella persona (psicologo o chi per esso) può indicarti la via: tu non devi fermarti a guardare il suo dito che indica ma ti devi voltare ed imboccare questa via, ricordando che quest’ultima la si percorre da soli (può sembrare triste ma è realmente così…). Vorrei citarti 2 storielle zen seguite dalla relativa poesia di Mumon: di una ti spigherò il significato (così dicendo sbaglio perché queste storielle non le si devono spiegare, si raccontano da sé), dell’altra non ti spiego il significato vorrei che tu la comprendessi (è questo il metodo con cui vorrei farti capire che da soli si possono abbattere tutte le barriere della mente, è fondamentale che tu la voglia davvero capire però, può sembrare uno scherzo senza senso di primo acchito, invece scrutando meglio ci si accorge che è profonda saggezza). Un monaco disse a Joshu: <Sono nuovo del monastero. Ti prego di insegnarmi.> Joshu domandò: <Hai mangiato la tua zuppa di riso?> Il monaco rispose: <Si, l’ho mangiata!> Joshu disse: <Allora faresti bene a lavare la tua ciotola.> Poesia di Mumon: E’ troppo chiaro e perciò è difficile vederlo. Uno sciocco una volta cercava un fuoco con la lanterna accesa. Se avesse saputo che cos’era il fuoco, Avrebbe potuto cuocere il suo riso molto prima. Questo è quello di cui ti stavo parlando, la chiave di lettura è la seguente: Joshu non ha potuto fare niente per il monaco che cercava di alleviare le proprie sofferenze mentali (non aveva nulla da insegnargli), eppure ha fatto molto, ha mostrato al monaco la via per la corretta presenza mentale, Joshu non ha potuto uccidere la sofferenza dentro il monaco, gli ha però suggerito il modo per compiere un gesto semplice con coscienza. Mentre il monaco andava a lavare la sua ciotola col cuore affranto per la scarsa (a prima vista) risposta del maestro, si accorse che la sofferenza dentro di lui era scomparsa perché la sua dedizione nella pulizia della ciotola era l’unica cosa che letteralmente aveva in mente. Ecco che una cosa semplice (troppo chiara per essere vista) ha realmente saziato il monaco di beatitudine (le parole del maestro sono valse di più di tutto il riso che si era mangiato!). Wow… E’ stato il monaco ad uccidere la propria sofferenza… Hyakujo voleva mandare un monaco ad aprire un nuovo monastero. Disse ai suoi allievi che avrebbe affidato l’incarico a chi avesse risposto con più acutezza a una domanda. Posò un vaso sul pavimento e domandò: <Chi sa dire che cos’è questo senza nominarlo?> L’abate disse: <Nessuno può dire che sia una scarpa di legno!> Isan, il monaco cuciniere, rovesciò il vaso con una pedata e se ne andò. Hyakujo sorrise e disse: <L’abate ha perso!> E Isan divenne il maestro del nuovo monastero. La mia domanda è: Stellina, perché Isan, rompendo il vaso, ha risposto in maniera corretta? La risposta è dentro di te, e quella giusta sarà quella che ti darai senza chiederti se sia giusta o meno, perché non avrai bisogno di chiedertelo quando sarà davvero quella giusta (scusa il gioco di parole)… magari adesso ti starai chiedendo: Come può questa pu*****ta farmi sconfiggere le mie paure? Bhè basta che ti porti dietro questa storiella ogni istante in cui non sai cosa fare, prima di andare a dormire, che ne so, il momento giusto potrebbe essere quando cominci a star male… quando più ti senti pronta per pensarci… e poi forse, lentamente, capirai…
  6. Ciao stellina, noi tutti siamo sperimentatori (volontari o meno) di emozioni, fa parte della natura umana. Forse capisco il tuo stato d’animo: ti attanaglia la paura di non riuscire a controllare il tuo futuro e/o le cose (o persone) che ti circondano, mentre a te piacerebbe avere tutto sotto il tuo controllo (magari mi sbaglio, sto solo supponendo…). Ti immagino una persona razionale e ordinata, ma la tua razionalità viene meno quando ti scontri col disordine del mondo: hai paura del cambiamento che può giocare a tuo sfavore (o perlomeno a sfavore dei TUOI SENTIMENTI!) Non posso dire con certezza quali siano le cause del tuo “malessere”, se è dovuto ad una scorretta educazione durante l’infanzia o chissà cosa, in questo caso io considero futili le cause perché anche pur conoscendole, non gioverebbero al tuo stato d’animo: io vorrei provare a farti fare un ragionamento sulla vita reale, però forse dicendoti ciò che ti sto per dire potrei peggiorare le tua situazione, quindi se non ti va, non leggere oltre. La prima cosa da dire è che nessuno può controllare l’andamento della propria vita. Figuriamoci della vita altrui… Chi non ha paura della morte? Mah… il ragionamento sarebbe troppo complesso, ma se passi tutta la vita angosciata dalla morte, quando trovi il tempo per gioire della vita? Vedi, noi esseri umani abbiamo una grande fortuna: il progresso ci permette di superare molte delle barriere della sofferenza fisica… Capita a tutti di ammalarsi, ma fortunatamente possiamo usare le medicine per curarci (non parlo dei casi incurabili). Molti stati di malessere fisico sono poi accompagnati da malessere psicologico ovviamente, e viceversa. Ora quello che voglio farti capire è che non esiste cura al di fuori di te stessa che possa aiutarti a “guarire” dalle tue paure: un mal di denti lo combatti con un antidolorifico magari, ma un malessere psicologico con che cosa lo combatti se non con uno strumento della mente? (anche gli psicofarmaci hanno solo un effetto temporaneo, quindi non è una cura per l’estirpazione definitiva del proprio male). Ho notato che a questo mondo in pochi si accorgono di avere i mezzi per superere da soli le proprie paure, e anche facendo loro presente questo, non comprendono appieno il loro potenziale. Non bisogna abbandonarsi ai propri pensieri negativi, non mi stancherò mai di dire che i pensieri che noi abbiamo in testa NON SONO noi stessi, sono solo i nostri pensieri: chi pensa che il proprio essere sia l’insieme di tutte le proprie esperienze vissute e/o dei propri sentimenti, limita fortemente se stesso! Se tu aspetti di sentirti dire da uno psicologo qualcosa che ti possa essere d’aiuto, allora vai da quest’ultimo, se invece non vuoi aggrapparti agli altri perché credi che in te stessa ci siano tutti i mezzi per superare gli ostacoli della mente, allora puoi cominciare sedendoti in silenzio e cominciare a ridere delle tue paure… All’inizio sarà difficile perchè se tutto fosse facile, nulla sarebbe facile! Il mio è stato solo un discorso generale: non ho voluto mostrarti un metodo in specifico ma se vuoi posso farlo…
  7. sospiro

    non mi sento viva...

    ottima risposta, ma io ho fallito perchè ho creduto di non essere riuscito ad aiutare concretamente SOLA. non può che scolpirsi un sorriso sul mio volto quando vedo qualcuno che cita le parole di san tommaso (non si è certi che sia davvero lui, ma questo che importa!).... anch'egli si è sforzato a trasmettere qualcosa pur sapendo che la maggioranza delle persone avrebbe fatto fatica a capire X SOLA concretamente è difficile aiutare qualcono quando ancora si agrappa agli altri: bisogna riuscire a coltivare l'amore attraverso il non attaccamento alle persone o alle cose, lo so detto così sembra facile ma questa è soltanto una premessa, chi vuol leggere l'intero libro della vita non può fermarsi al primo capitolo: l'infanzia!
  8. sospiro

    non mi sento viva...

    con la mia affermazione volevo capire quali fossero le parole più adatte da usare per far capire a questa ragazza dove guardare. non posso spiegare ad un bambino cos'è la teoria dei quanti, bisogna prima insegnargli a scrivere e a leggere, poi a fare le operazioni, poi i problemi più grandi.... non è facile.... ogni tanto capita che a questo mondo esca un genio che comprende ancor prima di spiegargli qualcosa, io provo ad aiutare ma l'interpretazione è diversa per tutti: altrimenti non sarebbe l'interpretazione! il tuo caso è un esempio concreto: hai detto una cosa giusta ma non hai capito cosa volevo intendere: capisco cosa provano i maestri zen quando vorrebbero trasmettere un insegnamento! ho fallito nel mio compito ma ne sono uscito con un nuovo insegnamento, questo sarà il mio ultimo post qui (non è colpa di nessuno se me ne vado, è che qui ho già fatto quello che dovevo fare, adesso concludo soltanto dicendo quello che volevo far capire a “SOLA”): “RIVOLTO A SOLA” Ci sono domande che poni a te stessa e domande che poni agli altri, te ne sei accorta? Se io ti chiedo che ora è perché non ho l’orologio per controllare, la domanda è posta a me stesso o a te? La domanda è posta a me stesso ma ricerco risposta negl’altri perché è l’unico modo per ottenere qualcosa di soddisfacente, questa è l’unica via se non posso sapere l’orario in altro modo, non posso inventarmelo (se poi mi dici l’ora sbagliata, quello è un altro discorso!). Se io ti chiedo cos’è la vita, la domanda è posta a me stesso o a te? La domanda è posta a te perché in questo caso io ho capito che non posso trovare una risposa che mi soddisfa negl’altri. Ogni risposta che mi viene data è giusta, ogni risposta che mi viene data è sbagliata: giusta perché è un pezzetto di realtà, sbagliata perché non è la realtà stessa. Non ricercare la vera risposta negli altri, essa è solamente dentro di te e non può essere raccontata ad altri! Con qualsiasi risposta sulla vita che avresti potuto presentarmi, avresti colto soltanto un tulipano in un campo: non esiste soltanto quel fiore che hai in mano, hai provato a guardarti intorno? Le vedi le viole e le margherite, le rose ed i papaveri? In questo campo in cui non passano le stagioni, eppure dove è presente un eterno cambiamento, non puoi far altro che osservare ed immergerti in esso. Il fiore che hai in mano non sa che ora lo stai annusando, gli altri fiori che non hai colto non sanno che ora li stai osservando: che magnifica opportunità hai tu per godere della loro bellezza! In questo tuo campo ha cominciato a piovere improvvisamente, ti sentirai sicuramente a disagio sotto questa pioggia che scalfisce il tuo flebile guscio chiamato pelle, non puoi di certo fermarla ma puoi guardare con attenzione le tue mani, sicuramente non sono pulite come lo potrebbero esserle dopo una bella lavata, allora perché non sfrutti la pioggia a tuo vantaggio per darti una risciacquata? Fatti una doccia sotto la pioggia! Spogliati! Non c’è nessuno che ti può guardare, cosa devi temere? Ti accorgerai che lentamente le gocce cominciano a cadere sempre in quantità minore. Ciò che è fatto è fatto, ciò che sarà fatto sarà fatto, ora stai solo nel presente! Quando il cielo sarà limpido allora apparirà il sole, sfrutta tutto il tempo per farti abbracciare dalla sua luce, quando la terra sarà riarsa cadrà nuova pioggia. Non posso dirti io cosa sia la vita ma posso dirti che essa racconta tutto di sé, non lo fa di certo per i fiori: lo fa per te, senza però aspettare la tua attenzione. Sta a te renderti conto del cambiamento: devi essere un tutt’uno con esso, solo allora sentirai le parole che non escono da nessuna bocca, ma non sarà facile scorgerle subito, non hai mai usato le orecchie fino ad ora, non sai ancora che suono hanno quelle parole! Ascolta!
  9. sospiro

    esaurimento...

    ti ho preparato il pranzo, ti ho messo le posate in mano, ti ho spalancato la bocca, se non hai fame non posso obbligarti a mangiare. ho donato il cibo della liberazione a chi era già sazio di sofferenze. Chi mangia da questo piatto è perchè ha davvero fame. non posso dirti altro..... speravo di averti dato una piccola speranza almeno...... e soprattutto spero che tu stia meglio un giorno.... ci rincontreremo dove non servono parole, gesti o azioni per farsi capire... addio...
  10. sospiro

    non mi sento viva...

    chiediti cos'è la vita. mettici tutto il tempo che vuoi per rispondere: 1 secondo, 1 minuto, 1 ora o 1 giorno. dai la risposta più completa che a tuo parere riesci a dare. Se non ci riesci, non postare nulla, vorrei solo capire a che livello sei.
  11. Vorrei provare a dirti qualcosa per aiutarti, cerca di capire ciò che vorrei dirti senza prendere una posizione, senza pensare che sia giusto o sbagliato, senza pensare perché lo sto facendo, senza essere intimidita, senza essere rallegrata… Lo so è facile da dire ed è difficile da fare: un consiglio lo si dà facilmente, il problema è metterlo in atto, se non ascolti le parole degli altri, esse non ti potranno essere d’aiuto. Se ascolti, tutte le parole degli altri potranno esserti d’aiuto, mi sembra che tu stia già imboccando la strada giusta, ma non sono nessuno io per dirtelo, lo devi capire da sola. Ora, se tu credi davvero d’essere i pensieri ossessivi che ti vagano per la mente, fermati qui e non leggere oltre, se invece vuoi capire poniti al di fuori di essi! Non è possibile che ogni istante della giornata tu abbia un’ossessione in testa, te ne sei accorta? Lo sai che puoi coltivare i pensieri che più desideri se è questo che vuoi davvero? I pensieri cattivi si moltiplicano se tu alberghi in essi, se li lasci da parte essi lentamente si affievoliscono… Prova a chiederti cos’è la retta presenza nella realtà. Hai una mente potente e non devo dirtelo certamente io questo, te ne devi accorgere tu! E’ come se tu stessi usando un lanciafiamme per accendere una candela, quando invece basterebbe un fiammifero, basta strofinarlo un po’ sulla pietra per far sì che si accenda e rimanga acceso per il tempo dovuto. Non rendere le mie parole come caviale dato ai porci, come potranno essi apprezzarne davvero il gusto? Lo so è difficile, devi ancora capire come prendere in mano il fiammifero e sviluppare abbastanza forza per strofinarlo! Non usare più il tuo lanciafiamme per accendere una candela o quest’ultima non la si potrebbe più utilizzare per quello che realmente è il suo scopo, mettilo da parte per qualcosa di più grande! Poni al centro della tua vita la tua ricerca: in mano ora hai la candela, c’è ancora abbastanza luce solare perché tu possa metterti a cercare i fiammiferi, quando li avrai trovati prova ad accenderli, se oggi non ci riuscirai avrai tempo domani, passerai soltanto altre due, tre o quattro nottate al buio (non importa quante, ne hai già passate tante, cosa vuoi che siano un paio in più?) , una volta che avrai acceso la candela ti accorgerai che in fin dei conti alla notte devi dormire, a che ti serve la luce? Ti basterà quella del giorno!
  12. sospiro

    esaurimento...

    stai imboccando la via ma fai attenzione, non seguire le orme di chi prima di te si è incamminato, potrebbero portarti in un luogo in cui tu non ti identifichi, capisco che freni le parole perchè sarebbe un eterno circolo vizioso e con questo stai cominciando ad indossare i suoi panni, ora devi accorgerti che quella luce è sempre stata lì, se non avessi conosciuto così a fondo il buio non l'avresti mai aprezzata come la stai apprezzando ora. non darti mai tregua, la vita non è quiete ma movimento e tu devi armonizzare il movimento con la tua quiete così da viaggiare con lui tenendolo per mano. non voglio dargli un nome perchè significherebbe limitarlo, contrapponi a quel vento la tua maestria di immergerti in esso e vedrai che non è esso che ti sospinge ma sei tu dargli una consistenza, non sei tu che nasce in lui, ma è lui che nasce in te, tu sei creatrice di quel vento, tu sei creatrice di quella luce... tutto il resto è alienate, tutto il resto è futile...
  13. sospiro

    esaurimento...

    Ti hanno mostrato la via ma ti sei voltata. Per il suolo che hai calpestato oggi, il male non esiste, perchè dovrebbe esistere per te? Solo quando si è in un vicolo cieco si possono scorgere le fenditure nei muri. Oltre quelle fenditure ci sono tutte le parole che non hai detto e la tua anima. Se riuscirai a portarmi quest'ultima io te la guarirò, se non ci riuscirai allora essa è già in pace. Come posso mostrarti o dirti altro se non ti togli quella benda dagli occhi e quei tappi dalle orecchie? Vorrei provare a darti una mano ma senza avere la presunzione di riuscirci davvero: a volte non so aiutare nemmeno me stesso, ora vorrei provare a fare un tentativo con te, se vuoi ascoltarmi bene altrimenti fa lo stesso... Mi paragono ad un violinista autodidatta che suona al pubblico per la prima volta, finora ho composto melodie solo per me stesso, non so come potranno sembrarti alle tue orecchie ma posso dirti che io le ho apprezzate, altrimenti non sarei qui a suonarti le loro note… Potrei cominciare dicendoti che la sofferenza non esiste, ma così facendo salterei tutto un sentiero da percorrere senza che tu comprenda davvero il perché: non si può costruire una casa dal tetto senza prima affondare nel terreno delle solide fondamenta. Prova a cercare nel mondo questa sofferenza, dove si nasconde? Sotto il divano del salotto? Dietro alla siepe nel giardino? Una volta che l’avrai trovata, tagliale la testa, falle una foto e posta sul forum l’immagine del tuo trofeo… Magari fosse così semplice: questo non succederà perché la sofferenza non sta da nessuna parte, è “solo” dentro di te! Io ti consiglierei di fare quanto segue: una volta che sarai pronta siediti da qualche parte, magari in un posto dov’è situato un orologio a parete o qualcosa che faccia un rumore su cui tu possa concentrarti, sottolineo che bisogna davvero volerlo per cominciare. Ora concentrati sul ticchettio dell’orologio, piano piano ascolta i suoi battiti e comincia a farti assurde domande come per esempio: “Chissà questo suono cosa pensa di me?” oppure “Questo suono lo sto sentendo davvero o è solo finzione?” oppure ”Dove inizia e dove finisce questo suono?” Sono domande a cui non troverai risposte se queste ultime le ricercherai al di fuori di te stessa! Come la sofferenza esse sono dentro di te, molti guardano gli oggetti con la mente senza guardare con gli occhi, la mente vela la realtà con i preconcetti che vi sono stati inculcati. La mente è la nostra più grande nemica ma allo stesso tempo la si può trasformare nella nostra più grande alleata. Lentamente dovresti accorgerti che mentre ti poni quelle assurde domande non stai più pensando ad altro, ti sta prefiggendo la meta di rispondere e basta. Qui scatta il ragionamento successivo: una volta trovata una risposta che ti può soddisfare pensa come se tu fossi il ticchettio che stai sentendo, come reagiresti di fronte alla tua situazione attuale? Quale sarebbe il tuo stato d’animo? (ti stai ponendo al di fuori dei tuoi pensieri, essi non sono la vera te stessa!) Non lo potresti mai capire perché non possiederesti un intelletto ed è qui che la mente si trasforma nella nostra più grande alleata: il ticchettio che sentiamo non sa che non sta soffrendo perché non ha mente (come può godere/soffrire del suo stato?), noi che abbiamo la mente possiamo capire che mentre ci immergiamo in quel ticchettio tutto il resto scompare e non stiamo soffrendo (solo leggendo quello che ho scritto dovresti già sentire gli effetti di cui parlo perché sei immersa nella lettura). Il primo passo per stare bene è cominciare a soffrire, il secondo è trovare la causa, il terzo è sorpassare la causa col metodo che ho descritto (ce ne sono tanti, io ti ho mostrato una goccia dell’oceano), il quarto passo non lo farai perché sarai seduta a riposare per la dura battaglia che hai vinto. E’ molto difficile fare questo giochetto, eppure con la volontà ci si può riuscire: una volta padroneggiato ciò, non pensare di aver sconfitto la sofferenza, essa tornerà, ma forse la prossima volta avrai addosso l’armatura della volontà, la prossima volta ancora potrai proteggerti con lo scudo dell’imparzialità, la prossima volta ancora la sofferenza si scontrerà con le mura della vera realizzazione saldamente ancorate al terreno della tua mente, tu nemmeno te ne accorgerai. A quel punto meriteresti una sberla!
  14. sospiro

    nuovo passo

    parole che valgono più di tutto l'oro del mondo! chissà chi lo ha capito davvero....
  15. Tu sai ed egli sapeva.... chi sono io per dirti questo? hai colto nel segno!
  16. Vi è qualcosa di eterno che trascende ogni forma ed ogni sostanza; non pensate che sia la mente, l’animo o l’ego, poiché nella realtà non vi è alcuno di questi elementi: essi sono soltanto riflessi della nostra condizione che albergano come fantasmi dentro se stessi. Ciò di cui sto parlando è quel qualcosa che trasforma un seme in una pianta, ciò che rende cenere le cose arse, ciò che permane dall’inizio senza principio e ci guida verso la fine senza termine: niente nascita, niente morte. Anche quando ci sembra che i giorni trascorrano tutti allo stesso modo, esso attua il proprio compito: ora dopo ora, minuto dopo minuto, secondo dopo secondo… inafferrabile. Non ha bocca per proferir giudizio: sta nel grande come nel piccolo, nel ricco come nel povero, nel tutto come nel nulla. C’è chi crede di poter farlo proprio rendendosi così tanto ricco di presunzione e povero di perspicacia da porsi alla stregua dell’uomo che cercava il falò con la lanterna in mano. C’è chi passa un’intera vita a cogliere con gli occhi le sue impalpabili illusioni, ad ascoltare con le orecchie il suo canto muto, ad afferrare con le proprie mani le impronte che esso lascia nel tempo, senza però riuscirci: esso agisce aldilà del tempo, dello spazio, della materia, della parola… C’è chi si ferma a dargli un nome perché non sa andare oltre, quando invece la vera comprensione arriva davvero nel momento in cui si abbattono tutte le barriere dell’intelletto. Quindi ora uscite dalle vostre menti dualiste che vi hanno imposto: non prendete né per giusto né per sbagliato quello che state leggendo, prendetelo e basta. Il bene ed il male non esistono, come il sopra e il sotto, l’interno e l’esterno… questa è la realtà, qui non ci sono obiezioni: i concetti che sono in noi non sono nella realtà! Leggete e rileggete questo discorso fino ad essere un tutt’uno con esso, fate vostre queste parole come se foste stati voi a scriverle, poi gettatele via e dimenticatele. La religione rende ciechi, la scienza rende sordi, entrambe non sono complete e se vi ponete in mezzo allora siete muti, in ogni modo mentre siamo svegli noi stiamo dormendo, come possiamo allora raccontare ciò che sogniamo!? Se risponderete a questa domanda sbaglierete, se non risponderete a questa domanda sbaglierete… se capirete allora sarete la gioia stessa!
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