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frncs

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messaggi di frncs

  1. ossia che siamo fatti d'acqua....è falso :icon_neutral:

    Ma no scusa, come fai a dedurne questo? Io ho risposto che è vero che siamo fatti d'acqua, ma non è dimostrato che l'acqua sa trattenere delle informazoni (per esempio da forme geometriche) e trasmettercele per guarire. Per cui dicevo: dire che la prima cosa (= il fatto che siamo fatti d'acqua) è VERA, non significa che sia vera anche la seconda (=la radionica ci può guarire).

    Se per esempio proponessi di guarire qualcuno facendogli bere dell'acqua santa, non potrei dimostrare la validità del mio metodo dicendo che il corpo umano è fatto per il 75% d'acqua, perché questo, per quanto vero, non dimostra un bel niente.

    E guarda che ora io non sto contestando la radionica, ma solo il tuo modo di ragionare, il modo in cui usi (o non usi) la logica.

    non parlavo della seduta psicologia ma degli antidepressivi per esempio....

    Non è vero. Parlavi proprio delle sedute psicologiche infatti avevi scritto: "senza andare dallo psi con 50 euro ti compri mezzo pezzo di coca... ". Io stavo rispondendo a questo tuo intervento e l'avevo anche quotato. Guarda che per iscritto non è facile negare quello che si è detto un secondo prima, perché restano le tracce. A voce purtroppo si può. Il premier insegna. E non mi dire che dicendo "andare dallo psi con 50 euro" intendevi dire comprare gli antidepressivi percé non è credibile come risposta. Tra l'altro gli antidepressivi li passa la mutua.

    le analisi della radionica no....sarebbe più corretto che ancora non sono riconosciute non che non sono scientifiche....

    un po' come dire che lo studio di quello che aveva dato l'allarme al terremoto...non è riconosciuto, ma magari è scientifico...semplicemente e difficile da dimostrare matematicamente (che è quello che la scienza pretende)

    Non sarebbe affatto più corretto. Se un giorno saranno verificate con il metodo sperimentale diventeranno scientifiche. Per ora non lo sono. Per dimosrare la validità di certe terapie si richiede la verifica dell'efficacia, fatta in modo scientifico, cioè su un certo campione ecc. Hai visto il filmato che ha postato qualcuno proprio in questa discussione? Lì era spiegato molto bene.

    Io non sono una scienziata, non posso esprimere pareri scientifici sulle tante tecniche e pratiche che il mondo propone. Ti ricordi quando per la cura dei tumori uscì la moda del metodo Di Bella. Pure lì si parlava di guarigioni ecc, ma poi si rivelò tutto un errore. E chissà quanta gente, trascinata dalla speranza, ha interrotto le cure ufficiali per tentare quella falsa strada. Siccome non voglio cadere preda di imbrogli ed errori, preferisco affodarmi a chi ha il compito di verificare, ossia (credo) l'organizzazione mondiale della sanità. Poi chiaro che anche le autorità scientifiche possano fare degli errori, non riconoscere delle novità terapeutiche ecc. Ma sono convinta che di certo ne fanno meno di quanti ne farei io se mi affidassi alle mie scarse conoscenze in materia o alle mie speranze cieche.

  2. è vero priscilla, sono situazioni diverse, ma purtroppo possono entrambe essere poco piacevoli

    tra l'altro nel mio caso a peggiorare la situazione si è messa di mezzo la mia omosessualità per cui mia madre ha dovuto definitivamente dire addio all'idea del matrimonio e compagnia bella e io in sottofondo ho pure il pensiero di averla delusa anche in questo..... :(:

    Per il matrmonio non perdere le speranze. Magari prima o poi la smetteranno di sindacare sulle scelte sessuali della gente e così, se vorrai naturalmete, potrai accontentare tua madre .

  3. la psicoterapia pretende di risolvere i problemi mentali un campo ancora completamente o quasi oscuro...mentre il fatto che siamo fatti di acqua praticamente, è un fatto.

    Che siamo fatti in gran parte d'acqua sì, nessuno lo mette in dubbio, ma che l'acqua ricordi una forma che le è stata avvicinata un po' meno. Dire che la prima cosa è vera non convalida in nessun modo la seconda.

    senza andare dallo psi con 50 euro ti compri mezzo pezzo di coca e un paio di pastiglie e vedi come sorridi...quelle più che medicine sono "sedativi"....e poi mi pare di leggere qua e la che spesso fallisce e non risolve nulla dopo anni e anni...una cosa scientifica invece è scientifica al 99% almeno....

    Non voglio difendere la psicologia, ma il paragone con la coca non va, perché anche se fossero entrambe costose e entrambe inefficaci a risolvere i problemi psicologici, la coca provoca dei danni fisici (indiscutibili) e la psicoterapia no. Il problema della coca non è il costo (almeno non ho mai sentito nessuno sconsigliarla per questo motivo) ma i danni.

    a me il medico preleva il sangue e spesso nemmeno lo vedo eppure mi cura....

    E che c'entra? Le analisi del sangue sono fatte in maniera scientifica (metodo sperimentale=ipotesi, verifica, conferma dell'ipotesi o sua falsifiazione). Le analisi della radionica no.

    Il discorso di vedere lo psicologo, parlarci, cercare di capire i propri problemi, serviva a distinguere la psicologia (una non scienza) dalla radionica (un'altra non scienza), non puoi estenderlo alla medicina (scienza). Diciamo che uno vuole almeno una delle due cose: o una terapia scientificamente dimostrata o almeno una terapia fondata su qualcosa di comprensibile come la parola, il contatto, ecc.

  4. in effetti se io volessi andare in america senza documenti non mi ci farebbero entrare.

    ma credo che neanche un americano potrebbe entrare in italia senza documenti.

    quindi la questione non è razziale, a me sembra che in genere senza documenti non si possa viaggiare.

    se io arrivo in granbretagna con un gommone non mi fanno sbarcare.. e se ci riesco mi rispediscono in italia al primo controllo.

    cioè se poi vogliamo dire che sia giusto accogliere gente che fugge da una guerra questo è un altro discorso.

    bisognerebbe dare lo status di rifuggiati plitici a tutti e per me si potrebbe anche fare.

    pero' bisognerebbe comunque distinguere tra chi scapp ad auna guerra o chi da una sentenza e s equella sentenza è giusta o ingiusta.

    insomma bisognerebbe avere dei mega campi di accoglienza in cui ricostruire la vita di ognuno . e valutare di volta in volta..

    un lavoraccio... ma si potrebbe fare ?. oppure diventerebbe una specie di ellis island. ?

    Mi sa che ti sbagli. Secondo il diritto internazionale, la convenzione di Ginevra mi pare, avresti il diritto di sbarcare (in qualsiasi stato che, come l'Italia, abbia firmato quelle convenzioni). Dopo averti fatto sbarcare dovrebbero controllare almeno se per caso tu non abbia diritto di asilo, e solo dopo decidere il da farsi. Se per esempio uno è scappato da uno stato in cui c'è una dittatura e che quindi non gli darà mai i suoi documenti, ha diritto a essere accolto. Semplicemente perché se volesse venire in modo regolare non potrebbe mai farlo dato che non ha i documenti. L'Italia ha violato questa convenzione. E non a caso gli organismi internazionali hanno contestato il provvedimento.

    Inoltre esiste anche una carta dei diritti umani (firmata anche dall'Italia) che andrebbe rispettata, e che prevede il diritto alla vita. QUindi prima di rimpatriare la gente bisognerebbe per lo meno arsi carico di chi è in gravi condizioni di salute. E per farsene carico bisogna prima esaminarle.

    Davvero non capisco perché alcuni cerchino di difendere un provvedimento così inumano. In questo caso non si tratta di accogliere chiunque (quello è un altro discorso), non si chiedeva di fare restare quella gente in Italiaper sempre, ma di garantire loro i diritti che hanno in quanto esseri umani.

    Quanto al razzismo, ne parlavamo perché la discussione si era allargata ad altro.

  5. Non ti 'lambiccare'....,,USA IL 18 GIUGNO DI OGNI ANNO......e basta......e le unghie NON mangiartele....fà male e sono brutte......

    Arrivederci lessandro

    Fossero le unghie brutte il problema mio...

    Quanto al 18 giugno, l'ho già detto, agirò piena di speranze (al bando il cervello e i suoi lambiccamenti).

  6. Buongiorno,

    Mi avete fatto ridere un pò.....finalmente......!!

    Il sig.Radionico dice che NON è l'anno bisestile ma solo la data del 18 GIUGNO DI OGNI ANNO.

    Intendevo dire che nell'anno bisestile (che è una convenzione stabilita perché la terra nel girare intorno al sole in realtà non ci mette 365 giorni esatti, ma sei ore in più e queste sei ore in più in quattro anni formano un giorno intero che viene piazzato a febbraio per equità visto che è il mese più corto) il 18 giugno risulta scalato perché c'è un giorno in più a febbraio. Quindi l'influsso lunare che di solito c'è il 18 dovrebbe a rigor di logica esserci il 17. Almeno credo. Anche se l'astronomia non è il mio forte.

    Poi ve ne dico un'altra......

    Se volete delle unghie forti,resistenti e che non si spezzino facilmente, bisogna TAGLIARLE SOLO DI VENERDI.....

    e NON bisogna perdere i giorni del Capricorno (FASE LUNARE)

    Uffa, io me le mangio tutti i santi giorni.

    Però potrei cercare di mangiarle più che mai nei giorni giusti. Varrà lo stesso?

  7. occhio che io qui, con questo dubbio, lo scorso anno ho rischiato il linciaggio! :vava:

    Attenta tu, che lo rischi di nuovo per la storia dei peli. Soprattutto dopo il 18 giugno, quando scatterà la tolleranza zero di noi, nuova razza glabra, nei confronti della razza primitiva dei pelosi.

  8. ok, ma adesso tu mi hai fatto sentire una ignorantona!!!! Coem la mettiamo???? :Waiting:

    Perdonami, dai.

    Poi non direi ignorante, solo un po' frettolosa nella lettura e nelle deduzioni. Secondo me per pregiudizio verso l'autore, cioè il povero signor radionico, che diventerà il mio guru se l'esperimento di giugno riuscirà. Fino ad allora sospendo giudizi e pregiudizi.

  9. Ciao,

    è inutile dirti che non sono razzista tanto non mi credi.

    Pensi di attribuirmi 'razzista' solo per le poche righe scritte?

    Hai mai provato a prestare aiuto a immigrati invece di parlare solo di teoria?

    Le poche righe che hai scritto esprimono un concetto razzista, perché implicano un giudizio su delle persone dato non in base al loro comportamento ma in base alla loro razza.

    Non presto aiuto a nessuno.

    Non credo però che abbia il diritto di avere un'idea sulla società e sui valori che questa dovrebbe tutelare solo chi abbia militato in qualche associazione di volontariato.

    Ciao zazà,

    hai visto a Piazza Garibaldi cosa succede?

    Io sono realista ,e da sola in quel posto sopratutto a una certa ora non posso viaggiare.Ti pare una cosa giusta?

    Di certo non faccio tutta erba un fascio , in mezzo a loro ci sono anche italiani.

    Cioè sei napoletana?

    Sei napoletana e in metropolitana hai paura degli immigrati?

    Io sono originaria di Napoli, ci ho vissuto e ci torno spesso. Ho anche assistito a diversi scippi. A volte ho avuto paura di fronte a urla e risse per strada. Tutte le volte gli attori erano manifestamente napoletani (si capiva dai tratti e dall'accento). MI chiedo come sia possibile che in una città come Napoli, dominata com'è dalla camorra, attribuire il problema della scarsa sicurezza e della delinquenza agli extracomunitari. Ma lo guardi ogni tanto il TG regionale? Prova a calcolare quanti dei crimini (omicidi, rapine, ecc) che purtroppo riempiono ogni giorno la cronaca, prova a contare dicevo quanti sono commessi da extracomunitari e quanti da campani. Il problema (in particolare a Napoli, ma non solo) dell'economia, del lavoro, della delinquenza piccola e grande non sono gli extracomunitari ma le organizzazioni criminali. Sono loro che soffocano le imprese e il lavoro. Dici di preoccuparti per il futuro, il lavoro, i disoccupati, e allora perché non te la prendi con i veri criminali, invece che con dei poveri disperati che cercano solo di tirare avanti.

  10. Ma forse una risposta dopo tutto quello che ho scritto me la MERITEREI......non vi pare?????

    Grazie resto in attesa.......................fiduciosa.

    Per Digi

    in difesa di alessandro

    "fiduciosa" era l'attesa, era accordato con "attesa" insomma.

    Poi dite che non ha ragione a sentirsi incompreso!

    E mi scordavo ma avevo anche un'altra domanda.......

    sapete mica di Dottori allopatici che ne fanno uso....??? sempre del pendolino......

    Se sì la domanda è sempre in che termini........

    Grazie a Tutti Alessandro

    Vi indico una data PARTICOLARE che NON E' PROVATA SCIENTIFICAMENTE ma FUNZIONA, provare per credere.....

    ricordatevi del 18 GIUGNO di OGNI ANNO......solo il 18 giugno dall'alba a MEZZOGIORNO.

    Tutte le piante o i peli del corpo ESTIRPATE/I in queste poche ore......NON RICRESCERANNO PIU'........

    ATTENZIONE..............NON ESAGERATE NEL TOGLIERVI I PELI DAL CORPO......perchè dove lo fate NON RITORNANO....solo il 18 giugno,dall'alba a mezzogiorno (anche se piove).........e vi ricordo NON TAGLIARLI MA ESTIRPARLI....è diverso.

    Provate questa cosa.....poi ci domanderemo tutti come è possibile e perchè la Scienza NON la spiega........(solo perchè NON LO SA'....come del resto NON lo sà NESSUNO!!)

    aRRIVEDERCI aLESSANDRO.

    Caspita!

    Me lo segno subito. Giuro che provo.

    Queste sì che sono notizie.

    Se non crescono più metterò al bando il mio indistruttibile scetticismo. Parola mia.

    Ma mi chiedo: funziona anche nell'anno bisestile? Per fortuna comunque non è questo il caso.

  11. Incoraggiante '-'

    Dopo l'astinenza da lexotan, mi toccherà anche svenire ogni due minuti quando smetterò con l'antidepressivo :D

    Non vedo l'ora -.-

    :cry:

    Non ti preoccupare. Pare che con gi antidepressivi sia molto diverso. Non dovrebbero dare dipendenza. Basta smettere poco per volta. Sono gli ansiolitici a dare dipendenza, infatti è sconsigliato usarli a lungo.

  12. In Italia ci sono immigrati dapertutto...A mio parere il governo agisce bene...gli immigrati a confronto dei disoccupati italiani percepiscono un tot di euro al giorno offerti dal governo...poi lavorano in nero...alcuni guadagnano lo stipendio base,altri un pò di meno ma quanto basta per costruirsi un futuro BUONO...Poi molte giovani donne immigrate entrano nel giro della prostituzione(a loro insaputa),altri/e nel giro di contrabbando illecito di droghe e altro...

    Povera Italia!Che fine faremo?

    Un giorno i nostri figli saranno dominati dagli immigrati che che come le formiche prenderanno Potere.

    Sfruttando gli immigrati disposti per disperazione a lavorare al nero, si sono arricchite moltissime imprese italiane. Gli irregolari sono pagati ancora meno perché non possono aspirare a un contratto regolare e quindi sono in un certo senso più facilmente ricattabili.

    Gli imprenditori seri che non vogliono assumere gente al nero chiedono da anni di aumentare il numero degli immigrati regolari perché hanno bisogno di forza lavoro. E si tratta di lavori che i disoccupati italiani non vogliono fare.

    Del resto anche molti "disoccupati" italiani lavorano al nero. Purtroppo per loro e per tutti.

    Perché non si fanno i controlli e non si punisce chi assume al nero personale regolare o irregolare? Sarebbe più semplice e meno disumano. Eppure non si fa. E' chiaro che conviene a molti lasciare le cose così come sono.

    Il potere purtroppo è difficile che lo prendano gli immigrati. E' più probabile che se lo terranno stretto quelli che li sfruttano e li criminalizzano.

  13. Mimmuccio,

    sarebbe?

    p.s. non sono razzista! Ma in certi posti (metropolitana ecc.)non posso più passare da sola perchè invaso dagli immigrati che solo a guardarli mi fanno paura...

    come puoi dire di non essere razzista allora?

    Guarda che il razzismo consiste proprio in questo, nel giudicare le persone non per le loro azioni personali, ma per la razza o provenienza o classe sociale, a cui appartengono.

  14. Mi colpiva l'esperimento fatto da uno psicologo...

    ''Il cervello interpreta in modo personale le cose dette,e le adatta alla propria figura personale.E' un pò come i giochi enigmistici in cui si chiede al lettore di completare le linee,ognuno ci può vedere un cavallo,un paesaggio ecc...ecco perchè gli oroscopi ci azzeccano sempre...Il cervello ricorda più dei successi che degli insuccessi...più le parole azzeccate che quelle non...''

    Anche a me mi ha colpito. In fondo si potrebbe dire la stessa cosa della psicoterapia. Nemmeno la psicologia è una scienza. E non lo dico per difendere la radionica (lungi da me), ma solo per sottoporvi un dubbio.

  15. Purtroppo per buona parte degli italiani la vita è sacra solo certe volte.

    E' sacra la vita degli embrioni.

    E' sacra la vita dei malati terminali.

    E' sacra la vita di persone in coma da anni e anni.

    E' sacra la vita di chi odia la vita e vuole suicidarsi, è sacra suo malgrado.

    Invece la vita degli extracomunitari irregolari, che siano giovani o vecchi, donne o uomini, sani o meno sani, speranzosi o depressi, la loro vita insomma non lo è. Non è sacra. Può essere tranquillamente sacrificata alla nostra paura e al nostro benessere.

  16. quando è capitato che la mia avesse detto o fatto qualcosa che mi aveva ferita , dopo un po' di tempo e con grosse difficoltà ero risucita a dirglielo anche perchè la mia incazzatura stava facendo da tappo a tutto e la terapia stava regredendo

    ma perchè non riusciresti a dirglielo ? ho anche un'altra domanda: quando dici che riesci a criticare lui e la terapia lo fai con lui ? cioè lo critichi apetamente ? perchè s eè così non capisco quale sarebbe la differenza in questo caso ?

    Sì, quando lo critico lo faccio con lui. Non so bene quale sia la differenza. Diciamo che le mie critiche (quelle che faccio) sono più generiche, cioè riguardano la terapia nel suo insieme, la sua inefficacia, la stessa teoria che ne è alla base. MI sa che quello che mi è impossibile è dire che un certo comportamento ha avuto un effetto negativo su di me. (Persino qui mi è difficile usare le parole giuste.) Ma, pensandoci, non è solo questo. Forse mi è facile contestare qualcosa quando so che l'altro può difendersi, perché la ragione non sta dalla mia parte ed è solo una questione di opinioni. Quando so di aver oggettivamente (o quasi oggettivamente) ragione, non ci riesco. Mi imbarazza accusare, mettere in imbarazzo l'altro. L'imbarazzo lo provo io al posto suo (o prima di lui) e non riesco a sopportarlo. Forse mi sento in colpa per la rabbia che sento e fingo di non averla. Non lo so.

  17. Sabina, io francamente m'incazzerei......ma dato che sono diplomatica gli proporrei di recuperare i venti minuti persi aggiungendoli alla seduta ordinaria, mi sembrerebbe più che giusto, la correttezza ci deve essere da entrambe le parti!!!

    .......così magari proverai l'ebbrezza dei 50 minuti :He He:

    Jsabina ma quando glielo dirai a quest'uomo che sei incazzata con lui??? :boxing:

    jsabina ho l'impressione che il fatto che non sia stato puntuale e che ti abbia fatto pagare la seduta possa scavare un solco tra di voi, possa allontanarti da lui

    la cosa migliore sarebbe se tu riuscissi a dirgli che non ti è piaciuto il suo comportamento, che l'hai trovato poco corretto farti andare lì sapendo che avevi i minuti contati e farti fare una seduta di 10 minuti

    se ti riesce incazzati, altrimenti parlagli con calma, ma l'importante è che tu riesca a tirar fuori quello che hai dentro !!

    I vostri consigli, per quanto sicuramente giusti e ragionevoli, mi stupiscono. Io lo so che sbaglio tutto. Ma se provo a metteri al posto di jsabina so non potrei mai dire una cosa del genere allo psi. Non ci penserei nemmeno. Proprio non potrei. Eppure non ho problemi a criticare in generale lui e la terapia. Ma una cosa del genere non gliela potrei proprio dire. Al massimo penserei di smettere di andarci. Poi magari non smetterei nemmeno perché non riesco a decidere mai niente e semplicemente mi sentirei ancora un po' più lontana da lui e dalle sue parole. Ma non direi nulla. Davvero voi ci riuscireste?

  18. Alcune volte capita di essere rifiutati proprio dalle persone a cui teniamo e che più ci interessano.

    A me capita soprattutto con gli uomini. So di non essere una bellezza, ma mi capita spesso e volentieri di sentirmi invisibile, e di non destare il minimo interesse negli altri. Attorno a me vedo persone sicure di sè, interessanti, attraenti e piene di vita, mentre io sono sempre ferma ed incapace di reagire. Ogni rifiuto, ogni atteggiamento di indifferenza, li avverto come una sconfitta, e mi abbatto sempre di più.

    Voi come reagite di fronte ad un rifiuto? Qual è il modo migliore?

    Io impedisco il rifiuto. Basta escludere il mondo e il mondo non potrà rifiutarci. Ma è un metodo (che attuo ovviamente senza volerlo) che non consiglierei a nessuno. Il risultato è una catastrofe.

  19. quanto scriveteeeee!!

    :)

    comunque com'è finita la mia seduta di lunedì scorso?

    mi presento in orario come da lui suggerito.. aspetto.. sperando.. imbarazzata di averlo chiamato.. cinque minuti ritardo.. dieci.. quasi quindici!!

    mi saluta sorridente e fa: ehh non ce l'ho fatta.. farfuglia, io MI SCUSO di avergli messo fretta.. ma l'ho detto in modo formale, ero scazzatissima con lui, e mi risponde PUO' CAPITARE..

    !!!!

    cioè io dico, può capitare che io ho bisogno di fare il mio orario normale, sgrunt, e pur sapendolo non riesci a far niente di niente?! ovvero ha fatto lo stesso identico ritardo.. neanche un minuto in meno..

    ora io capisco che la paziente prima di me, boh, non so cos'ha, e mi spiace, forse non riesce a contenerla, però cavolo, io non è che voglio fare la gelosa, eppure un minimo di importanza, quella "di cui ho diritto" no eh?!

    comunque poi abbiamo iniziato la seduta, avevo DIECI minuti, ho parlato superficialmente di cose di lavoro, dove lui ha espresso dei pareri su cui io non sono assolutamente d'accordo, purtroppo (quindi aggiunto scazzo all'incazzatura..).. poi gli ho detto che non riuscivo ad iniziare nessun discorso per parlarne tre minuti e che me ne andavo..

    bah..

    quindi sono abb scocciata, inoltre non la penso come lui su un discorso di lavoro, abbiamo mentalità diverse, e questa cosa non so, me lo fa sentire lontano..

    eppure il nostro psi non deve necessariamente avere le nostre idee no?!

    però non so, penso debba avere una "autorevolezza", si debba avere stima, per questo mi spiace che la pensi in quel modo..

    vaaaabbbbbè!

    ciao!

    jsabina

    Dieci minuti è impossibile. Ma era prevedibile che non riuscisse a evitare il ritardo, se lo fa sempre. (Per Digi non è che lui non ha voluto prolungare la seduta è che lei doveva andare via prima per prendere un treno mi pare e glielo aveva annunciato sperando che lui evitasse il solito ritardo). Io, fossi stata in te, non ci sarei andata proprio.

    Quanto al ritardo, non è mica detto che lo faccia per concedere più tempo alla paziente precedente. Secondo me il ritardo si accumula nel corso della giornata, paziente dopo paziente, ed è per questo che non ha potuto evitarlo. Magari i pazienti, proprio come te, sono abituati a questo e si presentano con qualche minuto di ritardo.

    Le mentalità diverse sono inevitabili. Forse lui dovrebbe cercare di non far emergere la sua, perché il paziente poi ci può trovare un appiglio per mettere in discussione tutto quello che dice. Insomma per giustificare la sua sfiducia. Che forse è dovuta ad altro. Forse la tua rabbia è dovuta anche al fatto che devi fare un secondo lavoro per pagare i pochi minuti che lui ti concede. Quindi ogni sua parola in proposito ti fa innervosire (per quanto il suo discorso avrebbe dato fastidio anche a me).

    Ma per il resto ti trovi bene con lui?

  20. Che dire... sembrerebbe che non ci sia niente che non vada. Ma non è vero...

    Io non verso una lacrima da mesi. E, per me, non è una cosa positiva. Da mesi, ormai, l'unica cosa alla quale mi sento davvero affezionata, è la mia camera. La mia piccola, stretta, deliziosa cameretta, il mio rifugio. È normale, visto che da mesi, ormai, vivo chiusa qui. Esco, certo, per carità... ma non molto spesso. Non abbastanza spesso.

    So che è "normale" per una depressa essere affezionata al dannato letto su cui passa almeno metà della sua inutile giornata, ma non lo sopporto. Non lo sopporto perchè io, la bella e deliziosa bambolina, sono sempre stata "perfetta". Non lo sopporto perchè tre anni fa, questa deliziosa creaturina riusciva a badare a mille impegni, ad avere una buonissima media in un liceo impegnativo, a tenere in ordine una casa di quattro piani. Adesso, questa ridicola ma graziosa creaturina, non riesce che a leggere poche inutili pagine in un giorno, buttata nel caos della propria stanza, lasciata a marcire nel letto.

    Mi sento così inutile e patetica, mi faccio ribrezzo da sola. È vero, non mi provoco più tagli su tutto il corpo, non metto più le dita in gola per vomitare ogni pasto, mangio regolarmente, ora... Ho ripreso a bere, ma con gli amici, mai da sola, come facevo una volta. E questi, lo so, sono lati positivi. Ma almeno, quando le mie braccia sanguinavano, quando morivo dentro per lo schifo che mi facevo, piegata sul water a vomitare... almeno, allora, mi sentivo viva; ero viva. Ero utile, ero attiva.

    Adesso non sono nient'altro che un vegetale. Anzi, peggio. Sono quella bambola che qualcuno voleva diventassi. Sono bella ed inutile come un soprammobile. Bella e vuota come una bambola di porcelana sul cui viso si fa largo qualche crepa.

    Capisco quello che scrivi. Anche io ho vissuto per anni e ancora ora in bilico fra le crisi autodistruttive e un'apparente quiete che però era solo assenza di vita. Però se non ricordo male sei giovane. Fai l'università? Approfitta dei lati positivi della fase di apparente pausa del male per studiare, disegnare, scrivere. Dedicati a una cosa insomma. Prova a deviare verso una cosa che ti interessa le forze distrutttive che senti. Certo non basta fare così per stare meglio, ma almeno poi in seguito ti troverai qualcosa. Non credere che dica così senza sapere che a volte non si riesce né a leggere né a fare niente. Dico solo di farlo appena puoi. E che anche la propria stanza può trasformarsi in un intero universo. Nell'attesa forse di trovare il coraggio di uscire e inoltrarsi nell'universo di tutti.

  21. si ma il punto è che noi gli diamo tutta questa importanza!!!! Capisco che è così anche per lo psi, sotto certi aspetti anche la mia psi è idealmente imponente per me e rispettoa me...ma so anche che se non ne aprlo lì dentro non ho davvero possiblità di uscita....

    Diciamo che uso degli stratagemmi tutti miei, a votle anche inconsci per parlarne, ma farlo mi aiuta proprio a far cadere l'immagine che io mi sono creata....e a svelare il meccanismo becero che attuo....

    Su certe cose hai ragione. Però il punto è che io non tendo affatto a dare grande importanza alle persone che ho intorno. E tanto meno allo psi. Anzi tendo piuttosto a sminuirle. E forse è proprio per questo che quando qualcosa, di solito una piccola cosa apparentemente insignificante, supera la barriera della mia indifferenza riesce a essere devastante. Proprio perché è un fatto inatteso, insomma. E infatti di solito più che le parole sono i toni o i gesti. Perché le parole si sa che possono essere pericolose e allora, per una malsana abitudine, le faccio passare attraverso una specie di filtro preventivamente predisposto, che le depura da ogni pericolo, da ogni punta. Così mi arrivano già morte. Senza pericolo e senza interesse. Solo da dove non me lo aspetto, ogni tanto, qualcosa riesce ad arrivare direttamente a me, senza passare per i filtri soliti. Del resto succede sempre più di rado. E non credo che questo sia un bene.

    Forse dovrei prima imparare a dare importanza a cose e persone, o almeno a riconoscere l'importanza che do a cose e persone, e poi imparare a dargliene di meno. O di più. Chissà. Il fatto è che sono convinta che ormai sia tardi e che non ci siano possibilità di uscita. A forza di percorrere la stessa strada si scava un solco e a ogni passaggio si fa più profondo, finché diventa impossibile venirne fuori.

  22. ti capisco molto bene frncs...è un meccanismo che attuo anche io molto spesso..diciamo che in particolar modo con una certa categoria di persone (i prepotenti, quelli sicuri di sè, forse in generale quelli che si sentono onnipotenti o che io sento tali)...ma hai mai provato a parlare di questi paerticolare aspetto con lo psi....?????

    A me può succede con tutti, e soprattutto con chi ha più importanza per me. NAturalmente anche con lo psi. (Anzi siccome ora vedo praticamente solo lui, succede solo con lui). Non posso parlargliene proprio perché mi sento in dovere di fare finta di niente. Ne ho come una specie di vergogna. Diciamo che invece di sentirmi indignata, mi sento indegna.

  23. personalmente ho qualche problema in generale a manifestare l'aggressività al momento giusto nel senso che tendo ad accumulare per poi sbottare

    in passato mi accadeva più di frequente, negli ultimi tempi devo dire che sono migliorata e riesco ad esprimere di volta in volta critiche a comportamenti che non mi piacciono senza accumulare.

    ovviamente mi capita che più sono legata a una persona più mi è difficile esprimere le critiche perchè temo di rovinare il rapporto

    nel caso della psi poi entra in gioco anche il mio istinto di protezione nel senso che ho paura che le mie critiche (che spesso mi rendo conto essere esagerate rispetto al fatto) potrebbero ferirla e quindi ho paura di fargliele. ovviamente sono soltanto mie paranoie perchè lei ha le spalle più che forti e poi sa perfettamente che spesso e volentieri i miei attacchi nei suoi confronti nascondono ben altro

    detto ciò, anche con la psi sto lentamente imparando a comunicarle quando fa qualcosa che mi dà fastidio o mi ferisce..... ma che fatica !! :Rolling Eyes:

    A me capita una cosa un po' diversa. Non ho mai avuto problemi a criticare me stessa e gli altri. Quello che mi è impossibile è manifestare l'effetto negativo che qualcosa in un altro (una parola, un comportamento ecc) ha avuto su di me. Mi sento obbligata a fare finta di niente, a fingere insomma un'assoluta indifferenza.

    QUando critico qualcosa non ho paura di rovinare il rapporto (forse perché in fondo ritengo che il rapporto tra me e un altro non ci sia mai) né di poter ferire l'altro, perché mi sento impotente e sento gli altri assolutamente indifferenti a me. QUindi non riesco a immaginare di avere nessun effetto su di loro.

    E forse è proprio perché gli altri mi sembrano del tutto indifferenti e lontani che mi sento in dovere di apparirlo anche io. In realtà anche io in genere mi sento indifferente e lontana, anzi più indifferente e lontana di chiunque altro, però certe volte qualcosa detta o fatta da altri mi distrugge, mi fa precipitare in un abisso di disperazione e di vergogna. Allora, in quei pochi momenti in cui la mia odiata indifferenza viene meno, devo simularla. Sorrido come se niente fosse. Parlo d'altro. Rimando il precipizio. Poi quando torno a essere sola tutto crolla e vorrei solo essere morta.

    La psicoterapia non mi aiuta, perché anche lì succede così. Io lo so e saperlo è inutile perché non posso fare diversamente.

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