Egocentrum
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e cosa è cambiato da ieri (in senso lato) a oggi che tu ti senti più sicuro di te?
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Dunque, essendo il consenso parte della prestazione, o adducendo che esso lo sia, dovreste, PRIMa del consenso stesso, effettuare una diagnosi, nella quale dichiarate che la persona che appone la firma, è in quel preciso momento, capace di effettuare una scelta consapevole.
La contraddizione emerge nel fatto che se si rivolge a voi,presenta il sintomo di un disagio che a priori, impedirebbe di compiere una qualsiasi scelta, fosse anche mi rivolgo a un cognitivo anzichè ad un analista, con l'aggravante che la persona non può e non deve necessariamente essere competente in materia.
la conseguenza giuridica sarebbe che porre davanti a questo soggetto, un foglio da firmare, è un abuso di potere, il paziente vi potrebbe accusare di manipolazione psicologica, e con ragione.
M?
come mai questa visione cosi rincojonita/ritardata del paziente?
La firma, se sottoposta a una persona in difficoltà psicologiche,non dico psichiche, puà adombrare un'estorsione, a livello legale, di Diritto puro.
Non si tratta di una garanzia, a quel punto, ma di un impegno che il paziente si assume, quindi il consenso sarebbe parte integrante della prestazione terapeutica, purchè egli/ella, ne sia consapevole.
Sono stata sufficientemente chiara?
beh si, sei stata sufficientemente chiara sul fatto che te, percependo ed interpretando una firma come una costrizione/obbligo/estorsione, non la gradisci, dato che il non firmare e l'evitare tutto quello che tu ci reputi correlato, ti permette di fare... cosa?
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A me sta cosa che il preservativo possa dare fastidio a uomo o donna che sia, mi sembra na gran cavolata. Un preservativo è cosi sottile che non capisco che fastidio possa dare. A me dà più fasitidio aids, pancione e malattie infettive varie. Continua a usarlo ese fanno capricci mandale a quel paese.
il lattice, o le sostanze profumate/ritardanti/stimolanti che vengono spalamate su alcuni profilattici speciali, potrebbero dare irritazioni ad entrambi, dipende dalla vulnerabilità di ognuno.
per il resto, l'interferenza che anche il preservativo più sottile del mondo agisce su un rapporto sessuale, già anche a partire dai preliminari, è innegabile (sia a livello psicologico che fisico, riguardo la sensibilità), ma di certo non è un motivo sufficiente a giustificare il rischio che si corre nel non usarlo, soprattutto con chi si conosce appena
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[*]vero, è l'unico episodio ma proprio per questo lascia basiti, non mi era davvero mai capitato
[*]con lei è capitato alla prima volta, quindi si parte subito in salita. Per lei il 100% degli incontri con me (1, ma così è) è stato fallimentare, adesso si parte già con l'ansia di sistemare le cose e non poter fallire di nuovo. Sai, se sei in una coppia vera e propria, magari consolidata, puoi pure parlarne, ma in queste storielle così una ha anche delle - giuste - aspettative.
* ti è mai capitato di perdere l'erezione in momenti successivi invece?
* sei sicuro che le aspettative a cui fai riferimento, fossero le sue? anche perchè se come dici queste sono cose di cui all'inizio non si parla, mi sembrerebbe strano che te le abbia comunicate...
Certo che le donne ci mettono del loro: o le trovo tutte io, o l'avversione al preservativo è piuttosto diffusa. Quella precedente lo sopportava ma quando ci vedevamo "la prima" doveva essere senza, questa ha già detto che "le dà molto fastidio". Bel casino, mi sa che mi toccherà ricorrere alla pomata Luan che ho comprato tempo fa ma non ancora provato...lascia perdere le creme/pomate, perchè oltre a non essere sicure per gravidanze e malattie/infezioni varie, oltre ad anestetizzare a te, anestetizzano pure a lei, dato che andranno a contatto anche con la sua pelle, e la cosa potrebbe rivelarsi controproducente
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può essere, ma non sempre;
cmq, a te (che dici essere cosi) chi te lo ha infranto il cuore?
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io sono per ora shockato e spaventato ovviamente e non so come approcciare la cosa, appena parlo di psicologo e psichiatra inizia a innervosirsi dicendo che non e' mica pazza, era 'solo' arrabbiata.
qualcuno mi saprebbe dire se devo rivolgermi ad uno psicologo o uno psichiatra? e soprattutto come mandarla?
per il momento diciamo che non è ne pazza ne arrabbiata, ma che il vivere certe situazioni ha accentuato, fino/oltre al limite, alcune sue caratteristiche;
per mandarcela, potresti proporle di andare a parlare da uno psicologo (specializzato in terapia della coppia magari) insieme, e vedere che succede; solitamente, se ci andrete e proseguirete, dopo un pò farete delle sedute in singolo, che serviranno anche per risolvere questo tipo di dilemmi
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Riguardo i giudizi degli altri su di me sono cose che possono farmi piacere, dispiacere, riflettere, ma non credo debbano farmi paura
ma infatti io non t'ho chiesto cosa dovrebbero fare
razionalizzatrice che non sei altro
cmq, potresti farmi degli esempi di giudizi degli altri (possibilmente realmente accaduti) per ognuno di quegli effetti che hai citato?
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misa che ho sbaglito tempo verbale...
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uno dei sentimenti più folli è la passione, l'impulso sessuale, potete leggere se volete, un romanzo significativo: "Follia" di Patrick Macgrath, ove la passione sessuale è distruttiva per i protagonisti, e alla fine si adombra pure l'esercizio di un potere totalitario da parte dell'analista.
a te è mai capitato che la passione sessuale abbia avuto tali effetti?
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ma, sai, i pazienti non sanno neanche cos'è una psicoterapia, all'inizio, quindi figuriamoci indirizzi correnti e tipo di intervento, e poi è così caotica la faccenda che è bene che non ci si confondano più di tanto.
e 'nfatti è proprio per questo che se (dovrebbe) mette davanti il "consenso informato"
consenso informato che non informa solo del costo della terapia, ma anche dei modi e dei tempi della stessa; il paziente deve poter valutare e decidere. se il paziente non vuole sapere niente invece perchè si vuole affidare totalmente magari, beh, è un altro discorso, ma sono elementi che (in teoria) non passano inosservati al terapeuta...
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non era un simbolo per me,ma c'era qualcosa di molto particolare tra me e lei......contento!?
io no, tu invece sei contento di averlo detto?
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embè, ti senti in colpa perchè probabilmente hai delle convinzioni morali che ti suggeriscono che rubare è sbagliato, quindi niente di grave
più che altro sarebbe interessante soffermarsi su "non voglio diventare come mio fratello"... cosa è diventato tuo fratello? e tu cosa sei?
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Mi domando perchè mi è successo. L'eiaculazione precoce è un problema che ho e andrebbe anche risolto seriamente, ma l'impotenza non mi era mai capitata. Ripeto, con lei ma anche da solo in questi giorni ho sempre avuto delle normali e soddisfacenti erezioni, per questo non mi pare calo del desiderio.
Come si risolve una cosa del genere nel breve? Pillola blu+ritardanti?
grazie
ma che cosa c'entra l'impotenza riguardo quell' unico (?) episodio?
probabilmente il grosso coinvolgimento emotivo dovuto alla "temperatura" più alta del solito tra voi 2, ha fatto si che il tuo organismo mobilitasse più risorse (adrenalina) nel tentativo di essere all'altezza, ottenedo però l'effetto contrario (l'adrenalina è un vasocostrittore, l'erezione invece è un fenomeno che si verifica grazie alla vasodilatazione).
quindi, per il momento, cerca di non dare più peso del necessario al fenomeno isolato (?) in questione, altrimenti rischi di aumentare la sostanza in circolo, comrpomettendo ulteriormente la possibilità di avere l'erezioni nel momento desiderato, che su alla lunga rischia di diventare un momento temuto.
diverso è il caso dell'eiaculazione precoce che sembri avere da tempo, la quale indubbiamente avendo un certo peso psicologico, potrebbe aver catalizzato il fenomeno psicofisiologico di cui sopra...
dunque se vuoi curare qualcosa, non curare un disturbo che al momento non cè (che tra l'altro se ci provi a casaccio con la pillola blu, rischi di eiaculare non più a 4 spinte, ma magari a 2 se non anche prima di entrare), ma pensa a questo, che potrebbe essere anche una causa di quell'altro
domanda tecnica: con i preservativi ritardanti quanto durano, in media, i tuoi rapporti sessuali?
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anche se sparava cagate,era pur sempre un simbolo per tutti noi. grazie
per te era simbolo di qualcosa in particolare?
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Ci sono state volte in cui ho avuto un fifa blu di cose irrisorie, tipo un interrogazione o un colloquio di lavoro...altre in cui pur non facendo nulla di speciale mi sentivo molto agitata...
i giudizi degli altri nei tuoi confronti, per te sono cose irrisorie?
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Mi stai facendo preoccupare...basterà la camicia di forza?
basterà la camicia di forza pe fa che? a tenerti (ancora?) legata/bloccata in situazioni del genere?
Ehehe ma allora decidi...vuoi tutto (e allora tradisci per avere quello non ti da la tua compagna?) o ti accontenti (e allora non tradisci?)
questo dipende da cosa io sono in grado di fare, gestire e sopportare (non te lo ebbi già scritto poi?)
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Forse nel tuo analista hai trovato un "amico" speciale, una persona con la quale ti trovi bene,
ma sti "amici/amiche" speciali non si chiamavano escort o smili, na vorta?
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Ma tu sai trovare qualcos'altro che conti? Sempre che si creda in un Dio, ma anche non credendoci...
che conti per chi? e per cosa?
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se becchi chi è capace di integrare, non puoi più inquadrarlo ed etichettarlo.
Molti terapeuti, ad oggi, non possono e non vogliono giustamente più essere definiti, questo è un approccio più corretto al problema delle correnti più adatte a questo o a quel sintomo.
e beh, ce credo che non vogliono essere definiti, altrimenti capace che quello che ne uscirebbe non sarebbe proprio un bel nomignolo
dici che è per questo che spesso i pazienti non hanno la minima idea del tipo di specializzazione (e relative tecniche di intervento) del professionista a cui si rivolgono?
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Buongiorno a tutti.. Qualche settimana fa ho visto un ragazzo bellissimo ad una festa, io ero con il mio ragazzo e lui con degli amici, mi ha attratto sin da subito, è alto capelli castani e occhi azzurri ed ha 11 anni più di me! Ma tralasciamo..
quella sera
ballavi insieme a me
e ti stringevi a meeeee
turututtuduttu
all'improvviso
mi hai chiesto lui chi è
eeeeeheee, lui chi èèèèè
turututtuduttu
un sorriso
e ho visto la mia fine sul tuo visoooo
il nostro amor dissolversi nel ventooo
ricordo
sono morto in un momentoooo
Come devo uscirne fuori? Cioè però alla fine, credo di nn essermi affezionata a lui, e quindi di poterne fare a meno, ma il fatto è che spero che mi mandi un sms! Ma perchè?GRAZIE A TUTTI COLORO CHE RISPONDERANNO, E BUONA GIORNATA :)
perchè la volpe che non arrivava all'uva sperava che cascava dall'albero chiedi?
P.S. non so quanti anni hai, ma sec me il tipo ti ha dato una chance con la richiesta di sms, che tu con quella risposta infantile hai sprecato; per questo, probabilmente, essendo abituato ad altri tipi di relazioni con l'altro sesso, ha già deciso di passare oltre.
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Io voglio uscirne, penso che la soluzione sia uno psicologo. Ma non so come parlarne a mio padre.
lui sa delle ultime cose che hai scritto?
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Certo so benissimo che un giorno non tanto lontano, quando sarò di fronte a LUI, dovrò saper rispondere alla fatidica domanda: "Quanto amore hai portato?"
scusa ma come fai a sapere che ti farà quella domanda li?
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Qualcuno ha scritto qui che dall'analista si va per "fare filosofia".
In un certo senso sono d'accordo, e proprio in quel senso credo che in ogni caso porti beneficio, visto che non è poi nè semplice nè frequente poter analizzare la propria visione delle cose e della vita , nel comune quotidiano...
certo, è tutta una questione di trovare il professionista adatto a quelli che sono i propri bisogni/problemi/disturbi in quel momento;
l'importante è che la scelta sia una scelta informata (devi sapere a cosa serve il percorso che andrai a fare, per cosa è più o meno efficace) e soprattutto libera (devi poter scegliere quella più o meno adatta per investire il tuo denaro)
tornando alla psicoanalisi, è possibile che abbia effetti terapeutici, cosi come è possibile (molto di più direi) che delle svolte di vita ce li abbiano mentre tu la stai facendo (alla fine in 10 anni possono succedere tante cose), ma non sono quelle le sue finalità.
se tu vuoi andare in terapia per curare degli attacchi di panico, per dire, devi sapere che ci sono altri tipi di terapie molto più efficaci e che si occupano proprio di quello, poi, sta a te la scelta su dove, chi, quanto, per quanto tempo, sborsare; alla fine, nessuno ti impedisce di curarti il mal di denti (magari ci riesci pure, chissa) dall'endocrinologo, però poi non dare la colpa alla Medicina se non ti passa
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La nostra mente la decide in maniera arbitraria, ma il punto ora è un altro...hai appena trovato una miracolosa cura contro gli attacchi di panico
...eliminare tutto ciò che li provoca, nel caso dell'esempio basterà eliminare tutte le gocce d'acqua visto che la causa di tali attacchi se ho capito bene la attribuisci a ciò che li genera 
oh, ma che fai le finte?
il succo dei messaggi precedenti era proprio quello di mettere in luce l'irrilevanza (quasi) totale dello stimolo (goccia d'acqua, bastone, carezza ecc), al punto da arrivare alla conclusione che ti ho sottolineato (anche se "mente" è troppo generico);
e dunque, se davverò ciò che fa la differenza è l'interpretazione che la nostra mente da allo stimolo, per curare gli attacchi di panico (o le fobie specifiche), "basterebbe" intervinire a quel livello
eliminare o evitare tutte le gocce d'acqua, oltre ad essere uno spreco di risorse (michia, come distruggere il paesaggio che si guarda quando basterebbe cambiare o mettere gli occhiali), rischierebbe pure di alimentare il problema; tantè che questa qui è la tipica soluzione "fai da te" che i fobici adottano: ho paura dei piccioni (giusto per ri-tirarli in ballo)? semplice, basta evitare le strade dove stanno; però i piccioni volano, magari cambiano strada... meglio evitare anche quelle altre; però se mi vengono sotto casa (o sul balcone)? madonna santissima, mejo chiudermi dentro e non uscire più.
tu hai mai avuto un attacco di panico, Lis?
Anche se non serve a nulla
in Parliamo di Psicologia
Inserita:
e perchè mai dovresti difenderti da qualcosa che credi si difenda a sua volta scusa?
il narcisismo del terapeuta gioca un ruolo maggiore nel caso espone se stesso e il suo metodo al giudizio del paziente, o in quello dove, per tutelarlo naturalmente (
), si sostituisce ad esso reputandolo un interdetto incapace di intendere e di volere? 