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Prima volta da psicologo/a


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Ciao,

a 29 anni credo di aver abbandonato l'idea di risolvere un mio problema psicologico da solo.

Ora, veniamo ai dubbi che ho..

1) io lavoro dalle 9 del mattino alle 19 di sera.. ho difficoltà a chiedere permessi e simili, come posso organizzare visite regolari da uno psicologo?

2) quanto costa mediamente una visita di un'ora? (se cambiasse da zona a zona.. io andrei a Milano)

3) è necessario dare nome/cognome e altri dati personali allo psicologo?

4) come scelgo lo psicologo.. la mia idea sarebbe di andar sul sito dell'ordine degli psicologi di milano.. poi per il resto non ho idea se sia meglio una donna o un uomo.. una persona giovane o anziana.. ecc.

questi son i primi dubbi che mi sono venuti.. spero di non avervi annoiato

un abbraccio

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provo a risponderti per ciò che ne so e per esperienza:

1) quando ti recherai dallo psicologo scelto dovrai anche metterti d'accordo con lui per questa cosa...non è impossibile, non sei l'unico ad aver bisogno dello psicologo con questi orari...tutto sta nel mettersi d'accordo!

2) il costo varia a seconda di troppe variabili (tipo di psicoterapia, zona in cui lavora ed esperienza del medico...) quindi è difficile da dirsi, però posso dirti che se vai da uno psicologo conosciutissimo, di uan certa fama, che scrive libri o cose del genere allora aspettati una bella cifra...altrimenti potrebbe partire da un minimo di 40 euro a seduta....probabilmente nella tua zona qualcosa in più....

3) non lo so...credo di si, lui a te li da e poi comunque non può dare i tuoi dati a nessuno, è un tuo diritto e un suo dovere incontestabile!!! Ma poi è anche una questione di serietà!!! Stiamo parlando di un "dottore"! Non capsico qual'è il problema.

4) la tua idea è buona, in alternativa puoi chiedere al tuo medico di famiglia o all'asl più vicina...e comunque secondo il mio parere meglio sempre fare prima due o tre incontri (visto anche i ltuo problema degli orari) prima di fermarti con uno....

spero di esserti stata d'aiuto....vorrei aggiungere che andare dallo psicologo non vuol dire essere malati di mente, pazzi o senza speranze...lo psicologo è un medico come un altro, se senti di non riuscire a risolvere un problema di salute fisica chiedi aiuto allo specialista, idem se hai un problema psicologico... anzi riuscire ad arrivare alla conclusione che ne hai bisogno credo sia già di per sè un gran passo avanti verso la "guarigione" (o la risoluzione del problema...se si tratta di qualcosa di preciso).

Buona fortuna

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ho dimenticato di rispondere a un'altra cosa: uomo o donna , giovane o anziano poco conta....secondo me l'importante è sentire una certa sintonia con il medico, per questo avevo consigliato di fare più di un colloquio per poter scegliere...

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Ciao,

a 29 anni credo di aver abbandonato l'idea di risolvere un mio problema psicologico da solo.

....

4) come scelgo lo psicologo.. la mia idea sarebbe di andar sul sito dell'ordine degli psicologi di milano.. poi per il resto non ho idea se sia meglio una donna o un uomo.. una persona giovane o anziana.. ecc.

....

Salve.

Prova a guardare su www.psicologi-italiani.it le schede di chi opera a Milano.

Un saluto.

La Redazione

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Ciao,

a 29 anni credo di aver abbandonato l'idea di risolvere un mio problema psicologico da solo.

Ora, veniamo ai dubbi che ho..

1) io lavoro dalle 9 del mattino alle 19 di sera.. ho difficoltà a chiedere permessi e simili, come posso organizzare visite regolari da uno psicologo?

2) quanto costa mediamente una visita di un'ora? (se cambiasse da zona a zona.. io andrei a Milano)

3) è necessario dare nome/cognome e altri dati personali allo psicologo?

4) come scelgo lo psicologo.. la mia idea sarebbe di andar sul sito dell'ordine degli psicologi di milano.. poi per il resto non ho idea se sia meglio una donna o un uomo.. una persona giovane o anziana.. ecc.

questi son i primi dubbi che mi sono venuti.. spero di non avervi annoiato

un abbraccio

ciao timido, non sei il solo a lavorare fino a tardi, gli psi ci sono abituati e quindi non credo che avrai eccessive difficoltà a trovare uno psi che ti riceva dopo il tuo orario di lavoro

il prezzo è variabile, dipende da tante variabile e l'unica è parlarne direttamente con uno psi. cmq come diceva digi le tariffe in una grande città generalmente partono da 50€ a salire

si, è necessario dare nome e cognome come un qualsiasi altro dottore. del resto il rapporto terapeutico si basa proprio sulla fiducia quindi non fornire i propri dati mi parrebbe un controsenso,. posso chiedeti qual è il tuo problema nel dare nome e cognome ?

sulla scelta è molto personale, ti conviene magari chiedere a qualche tuo amico o collega se consoce qualche psi, in alternativa provare a chiedere al tuo medico o fare una ricerca sul sito dell'albo degli psicologici. una volta che hai indivuato uno psi farai un colloquio e vedrete entrambi se a pelle vi "piacete". non ti fermare al primo che ti capita, è importante che ci sia un certo feeling. uomo o donna non è particolarmente rilevante, dipende da te con chi ti senti più a tuo agio, dalla persona che hai di fronte, se ti piace o meno

buona ricerca !

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il prezzo è variabile, dipende da tante variabile e l'unica è parlarne direttamente con uno psi. cmq come diceva digi le tariffe in una grande città generalmente partono da 50€ a salire

:Shocked:

mii e io che pensavo di chiedere 20 euro all'ora al max :new_bow:

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ego ma non l'hai mai guardato il "tariffario" sul sito dell'ordine degli psicologi? :huh:

il tariffario non prende in considerazione ne la qualità dela terapia, ne le esigenze e le possibilità economiche del cliente.

con il presunto scopo di facciata di tutelarlo, esso serve solo a mantenere una certà elite di "dottori" sul mercato :icon_confused:

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te lo dico come paziente che fa sacrifici per pagarsi la terapia (e che avrebbe vantaggio a pagare meno...)

farsi pagare 20 euro a seduta significa svendere il proprio lavoro. a meno che non si scelga di farlo solo per qualche caso isolato di pazienti particolarmente disagiati...

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te lo dico come paziente che fa sacrifici per pagarsi la terapia (e che avrebbe vantaggio a pagare meno...)

farsi pagare 20 euro a seduta significa svendere il proprio lavoro. a meno che non si scelga di farlo solo per qualche caso isolati di pazienti particolarmente disagiati...

sono d'accordo con quello che dici

la mia psi so che ha un paziente che non paga perchè altrimenti non potrebbe permetterselo

però , a quanto mi disse una volta, credo che rivesta anche una certa importanza il fatto che il paziente paghi e abbia un impegno economico non del tutto irrilevante , fa parte del "gioco della psicoterapia"

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io ho sentito dire da un' analista junghiana che "la terapia deve essere un sacrificio per funzionare al meglio".

e comunque il mio è un discorso legato alla professionalità. quello per diventare psicoterapeuta è un percorso molto lungo e molto oneroso... trovo assurdo che uno poi svenda una professionalità duramente conquistata.

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Grazie per le risposte.. continuo a non capire una cosa perchè mai serve dar nome/cognome? non posso dar solo il nome? cosa cambia ai fini della terapia...

sinceramente andar da uno psicologo visto che è mia intenzione raccontar subito cose personali, senza girar tanto intorno al problema, almeno preferirei non dichiarar nome e cognome... non si sa mai con la sfiga che ho che magari conosce il mio capo al lavoro o cose del genere.

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ciao timido, lo psicologo, almeno lo psicologo che rispetta la legge, ti rilascia una regolare fattura fiscale, quindi deve per forza conoscere il tuo nome e cognome. e se anche conoscesse il tuo capo, non potrebbe MAI dire ne a lui ne a nessuno che tu sei un suo paziente in quanto deve rispettare la tua privacy, pena essere radiato dall'ordine degli psicologi.

ci sono regole bel precise che deve rispettare!

piuttosto ti faccio notare che se non sei pronto a dare a questa persona la fiducia necessaria nemmeno per dirgli il tuo cognome.... dubito che la terapia potrà funzionare. un requisito indispensabile perchè la terapia funzioni è proprio la fiducia!

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Non voglio spaventarvi, ma il mio psicologo prendeva ben 150 € all'ora. Sto parlando del 2001 (o 2002) subito dopo il passaggio dalla lira all'euro, quindi non escluderei che adesso possa chiedere il doppio!

E tra l'altro era in una città del sud, dove di solito tutto costa meno....

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Non voglio spaventarvi, ma il mio psicologo prendeva ben 150 € all'ora. Sto parlando del 2001 (o 2002) subito dopo il passaggio dalla lira all'euro, quindi non escluderei che adesso possa chiedere il doppio!

E tra l'altro era in una città del sud, dove di solito tutto costa meno....

forse era uno psichiatra ?

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sono d'accordo con quello che dici

la mia psi so che ha un paziente che non paga perchè altrimenti non potrebbe permetterselo

però , a quanto mi disse una volta, credo che rivesta anche una certa importanza il fatto che il paziente paghi e abbia un impegno economico non del tutto irrilevante , fa parte del "gioco della psicoterapia"

bè, questo per lo stesso meccanismo che si innesca in noi quando... magari siamo a un ristorante molto caro, prendiamo un cibo molto costoso e anche se non ci piace lo mandiamo giù, perchè giustamente lo abbiamo pagato :icon_mrgreen::ola (4):

x juditta: secondo te risolvere un problema ad una persona, anche gratuitamente, significa svendere il proprio lavoro?

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Pagarmi lo psicologo va al di là delle mie possibilità, nonostante voglia mantenere la continuità con il percorso terapeutico.

Tra analisi, e una specializzazione che richiede obbligatoriamente l'analisi a mie spese (anche se ho cominciato ben prima ad andare dallo psicologo) mi trovo a sostenere qualcosa di più grande di me. I miei risparmi di anni si sono già prosciugati,e sto spendendo il resto.

Qualcosa, effettivamente, in questo sistema non funziona, il che mi sa di mooooooooooolto marcio....il mio giudizio non è però rivolto al lavoro psicoterapeutico in sé. Credo in questo investimento, che sto facendo sulla mia persona...

Condivido abbastanza il tuo discorso, egocentrum, ma non il paragone con il ristorante.. tuttavia, forse, qualcosa di vero c'è, ma dipende dalla buona fede dell'analista (garantita in base a cosa?)

E' altrettanto vero che se il paziente affronta uno sforzo abbastanza rilevante economicamente, può percepire maggiormente l'importanza e la responsabilità del suo investimento (pure questo, è vero in parte, e sarei più fiducioso se qualcuno fosse in grado di distinguere chi utilizza quest'affermazione in buona fede, da chi la utilizza come alibi...la deontologia è in grado di prevenire abusi?)

Trai motivi per cui avevo abbandonato una recedente terapia, vi era stata anche un'affermazione del mio precedente analista che la mia spesa faceva parte del gioco....andrei molto piano con queste affermazioni.

Trovo molto più ragionevole che dopo un pò di lavoro assieme all'analista, se ci sono delle difficoltà, si possa venire incontro ai problemi economici del paziente, a patto che egli non venga meno il suo impegno, e la sua disposizione.

Se non si trovano delle soluzioni che alleggeriscano il carico economico c'è anche il rischio che l'analisi diventi un lusso, un lavoro da salotto (usando un'espressione un pò forte) che non risponde al disagio individuale,e sociale, che non è commisurabile alla disponibilità di portafoglio.

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Trovo molto più ragionevole che dopo un pò di lavoro assieme all'analista, se ci sono delle difficoltà, si possa venire incontro ai problemi economici del paziente, a patto che egli non venga meno il suo impegno, e la sua disposizione.

il pagamento è molto importante per instaurare il transfert (soprattutto nelle discipline che lo sfruttano ai fini della terapia come la psicoanalisi); inoltre il pagamento conferisce una certa "autorità" allo psicoterapeuta (per il meccanismo che ho semplificato con il ristorante), di fatti pò capitare che le stesse parole abbiano differenti effetti a seconda se sono pagate o meno :icon_biggrin:

in ogni caso è modo di pensare diffuso, in ogni ambito, quello del "più costa più e buono" :Shame On You:

ogni disturbo richiede una differente mole di lavoro da parte del terapeuta, ogni paziente richiede tempi diversi per la risoluzione dei sintomi e tante altre differenze individuali e contestuali.

per questo, a mio avviso, la rigidità del tariffario non è adatta a questo tipo di professione, in quanto va ad invalidare il principio base su cui la disciplina si fonda.

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bè, questo per lo stesso meccanismo che si innesca in noi quando... magari siamo a un ristorante molto caro, prendiamo un cibo molto costoso e anche se non ci piace lo mandiamo giù, perchè giustamente lo abbiamo pagato :icon_mrgreen::ola (4):

x juditta: secondo te risolvere un problema ad una persona, anche gratuitamente, significa svendere il proprio lavoro?

attento che si scivola pure qui...

non si sta parlando di aiutare una persona (tanti psi hanno dei pazienti che seguono pro bono, diciamo. io pure pago la metà di ciò che chiede abitualmente il mio psi)

si parla di avere una tariffa "base" molto bassa.

son due cose ben diverse, non facciamo i finti tonti che lo sai che con me non attacca!

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Pagarmi lo psicologo va al di là delle mie possibilità, nonostante voglia mantenere la continuità con il percorso terapeutico.

Tra analisi, e una specializzazione che richiede obbligatoriamente l'analisi a mie spese (anche se ho cominciato ben prima ad andare dallo psicologo) mi trovo a sostenere qualcosa di più grande di me. I miei risparmi di anni si sono già prosciugati,e sto spendendo il resto.

Qualcosa, effettivamente, in questo sistema non funziona, il che mi sa di mooooooooooolto marcio....il mio giudizio non è però rivolto al lavoro psicoterapeutico in sé. Credo in questo investimento, che sto facendo sulla mia persona...

Condivido abbastanza il tuo discorso, egocentrum, ma non il paragone con il ristorante.. tuttavia, forse, qualcosa di vero c'è, ma dipende dalla buona fede dell'analista (garantita in base a cosa?)

E' altrettanto vero che se il paziente affronta uno sforzo abbastanza rilevante economicamente, può percepire maggiormente l'importanza e la responsabilità del suo investimento (pure questo, è vero in parte, e sarei più fiducioso se qualcuno fosse in grado di distinguere chi utilizza quest'affermazione in buona fede, da chi la utilizza come alibi...la deontologia è in grado di prevenire abusi?)

Trai motivi per cui avevo abbandonato una recedente terapia, vi era stata anche un'affermazione del mio precedente analista che la mia spesa faceva parte del gioco....andrei molto piano con queste affermazioni.

Trovo molto più ragionevole che dopo un pò di lavoro assieme all'analista, se ci sono delle difficoltà, si possa venire incontro ai problemi economici del paziente, a patto che egli non venga meno il suo impegno, e la sua disposizione.

Se non si trovano delle soluzioni che alleggeriscano il carico economico c'è anche il rischio che l'analisi diventi un lusso, un lavoro da salotto (usando un'espressione un pò forte) che non risponde al disagio individuale,e sociale, che non è commisurabile alla disponibilità di portafoglio.

c'è una parte di perplessità che condivido...

io posso testimoniare che questa flessibilità esiste, il mio psicologo mi fa pagare molto meno di ciò che chiede di solito, e qualche volta che ho avuto problemi mi è venuto incontro. una volta, non so, deve aver percepito la mia angoscia rispetto all'argomento, mi disse che non mi avrebbe aumentato la tariffa per tutta la durata della mia terapia...

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attento che si scivola pure qui...

non si sta parlando di aiutare una persona (tanti psi hanno dei pazienti che seguono pro bono, diciamo. io pure pago la metà di ciò che chiede abitualmente il mio psi)

si parla di avere una tariffa "base" molto bassa.

son due cose ben diverse, non facciamo i finti tonti che lo sai che con me non attacca!

perchè sei cosi prevenuta nei miei confronti? :Broken Heart:

cmq se ti riferisci ai miei ipotetici 20 euro, questi hanno diverse ragioni, sia professionali che commerciali :ola (4):

1- perchè sfido chiunque ad andare da uno psicologo neolaureato potenzialmente neanche iscritto all'albo a prezzo "standard" :thumbdown:

2- perchè un "prodotto" nuovo sul mercato si deve da far conoscere e se vuole qualche chanche deve essere venduto ad un prezzo più basso della concorrenza :Big Grin:

poi se vuoi un prototipo di una mia ipotetica tariffa, me la farei proporzionale, sia rispetto alle possibilità economiche del paziente, sia rispetto ai risultati eventualmente ottenuti :innocent:

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perchè sei cosi prevenuta nei miei confronti? :Broken Heart:

cmq se ti riferisci ai miei ipotetici 20 euro, questi hanno diverse ragioni, sia professionali che commerciali :ola (4):

1- perchè sfido chiunque ad andare da uno psicologo neolaureato potenzialmente neanche iscritto all'albo a prezzo "standard" :thumbdown:

2- perchè un "prodotto" nuovo sul mercato si deve da far conoscere e se vuole qualche chanche deve essere venduto ad un prezzo più basso della concorrenza :Big Grin:

poi se vuoi un prototipo di una mia ipotetica tariffa, me la farei proporzionale, sia rispetto alle possibilità economiche del paziente, sia rispetto ai risultati eventualmente ottenuti :innocent:

ciao Ego, io posso dirti che la mia psi è circa 4-5 anni più grande di me, quindi non è da molto "sul mercato" (come dici tu), pensa che siccome mi fu consigliata dalla psi dell'asl da cui andavo prima di decidere di intraprendere un percorso serio, io me l'immaginavo sua coetanea (l ex psi è una donna di circa 55 anni, con evidente esperienza).

Quando la vidi, la prima cosa che le contestai (a modo mio) fu proprio la sua età, tra l'altro lavora in casa e quando cominciai ad andare io, era chiaro che ero, se non la prima, una delle prime pazienti in privato, perchè la stanza adibita a studio era ancora in "allestimento" e le fatture che mi dava erano di numero consequenziale, tra l'altro io cominciai la terapia ad aprile e la fattura era la numero 1 :Raised Eyebrow: ...

Avevo paura che non avendo esperienza avrebbe potuto non essere all'"altezza" del lavoro che andava fatto....le sue tariffe erano di 40 € a seduta con regolare fattura!

E onestamente all'inizio io sono stata molto diffidente......ma molto molto eh!!!!

Però il tempo mi ha dato torto e devo dire che nonostante l'esperienza della precedente psi, e il transfert che mi ero beccata, la nuova psi ha saputo scalfirmi e trovare il modo di "conquistarmi", poi a riprova della sua professionalità c'è anche il mio cambiamento il circa 1,5 anni di terapia...mi sento davvero un'altra e in meglio!!!

Quindi hai ragione a dire che non è facile iniziare senza avere esperienze alle spalle che possano farti pubblicità....ma è anche vero che chi cerca uno psicoterapeuta ha bisogno di sentirsi al sicuro....e io non dico che devi chiedere tariffe da sballo, specialmente se noti che il paziente ha problemi economici ma prendersi troppo poco può essere segno di insicurezza, che un paziente non gradisce tanto...

Poi venire incontro ai problemi economici dei pazienti e averne qualcuno anche gratis (specialmente all'inizio che non sarai super-impegnato), è sicuramente una cosa auspicabile da parte di un buon terapeuta....

Almeno questo è il mio parere da paziente....

(che vuol dire neanche iscritto all'albo? :Raised Eyebrow: mica puoi esercitare così???)

Approposito che tipo di psicoterapia faresti tu? Se non sbaglio tu non hai fatto un percorso terapeutico tuo vero? Non pensi (è una domanda non un'insinuazione!!!) che prima di esercitare sarebbe priam il caso di passare per primo tu, dalla poltrona del paziente?

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ma infatti...non credo che uno psicologo non iscritto all'albo possa ricevere pazienti in privato. ci sarebbe il tirocinio, no?

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Quindi hai ragione a dire che non è facile iniziare senza avere esperienze alle spalle che possano farti pubblicità....ma è anche vero che chi cerca uno psicoterapeuta ha bisogno di sentirsi al sicuro....e io non dico che devi chiedere tariffe da sballo, specialmente se noti che il paziente ha problemi economici ma prendersi troppo poco può essere segno di insicurezza, che un paziente non gradisce tanto...

Poi venire incontro ai problemi economici dei pazienti e averne qualcuno anche gratis (specialmente all'inizio che non sarai super-impegnato), è sicuramente una cosa auspicabile da parte di un buon terapeuta....

Almeno questo è il mio parere da paziente....

(che vuol dire neanche iscritto all'albo? :Raised Eyebrow: mica puoi esercitare così???)

Approposito che tipo di psicoterapia faresti tu? Se non sbaglio tu non hai fatto un percorso terapeutico tuo vero? Non pensi (è una domanda non un'insinuazione!!!) che prima di esercitare sarebbe priam il caso di passare per primo tu, dalla poltrona del paziente?

ma se non ho capito male la tua psico attuale ti è stata raccomandata da quella precedente, cosa non da poco, anzi :Batting Eyelashes:

cmq per me 20 euro non mi sembrano mica cosi pochi... sarà che non vedo passare soldi a fiumi quindi non mi so regolare :Talking Ear Off:

in ogni caso ritengo che mantenere un prezzo di "abbordaggio" al di sotto della media sia molto importante, anche perchè la fetta più grande del mercato, è formata da gente che ne potrebbe avere bisogno ma non ci va, vuoi perchè si vergogna vuoi perchè pensa costi troppo (quelli che stanno al limite e pagano ad occhi chiusi sono una percentuale molto minore).

inoltre l'analisi personale non è necessaria per esercitare la professione, basta la laurea ed essere iscritti all'albo (la leggenda dell'obbligatorietà di questa cosa serve solo a riempire le pancie dei baroni che hanno le scuole di specializzazione). una supervisione può essere sicuramente utile, ma raggiungibile in molti altri modi.

io al momento ho solo la laurea triennale e sto facendo la specialistica, quindi avoja prima che faccia pagare 20 euro :sorry: però ritengo molto importante la conoscenza del funzionamento fisiologico dell'individuo che si combina con le meccaniche relazionali, quindi al momento direi che la psicoterapia cognitivo-comportamentale mi si addice di più (con l'aggiunta della psicoanalisi per passione :Big Grin: ) però so già, per come sono fatto, che non riuscirò a inquadrarmi in una "corrente" :innocent:.

si sa mai che con la ragazza che studia neuroscienze si riesca a elaborare qualche terapia nuova e magari più efficiente :winner

se fra un paio d'anni avrete ancora bisogno, sapete dove trovarmi :muttley:

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so che ci sono scuole che non prevedono l'analisi personale, ma il lavoro di analisi su se stessi è talmente duro e doloroso... che non accetterei mai di essere accompagnata da qualcuno che che non l'ha fatto prima su di se.

troppo facile mettersi in cattedra (o poltrona) senza prima essersi sporcati le mani...

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