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spiegazioni


Vane

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ciao, sono nuova di qua quindi mi sento anche un po' in imbarazzo ma, oltre ai soliti pensieri, ne ho uno che ora mi pulsa maggiormente. parlando con mia zia è venuto fuori che la mia cuginetta di 7 anni ha fatto qualche seduta dalla psicologa su consiglio delle maestre di scuola. il tutto dovuto a delle 'crisi'. per esempio prima, che cominciasse la scuola era vietato di parlare di 'scuola' perchè aveva subito 'un nodo allo stomaco'. ha un carattere tipo 'mammina', non gioca con i suoi coetanei ma cerca sempre i bimbi più piccoli perchè dice 'hanno bisogno di me'.

nelle sedute la dottoressa la faceva disegnare; solo un disegno mi è stato raccontato, lei al centro raffigurata molto grande con scritto sotto IO e ai lati i suoi genitori disegnati molto piccoli rispetto a lei. c'è da dire un'ultima cosa, poi aspetterò con ansia una vostra risposta. nell'ottobre 2005 ci è morta una zia molto cara a tutti, ma soprattutto a lei. è quasi cresciuta con lei. ecco, i suoi genitori gliel'han fatta sempre vedere durante il decorso della malattia fino agli ultimi respiri.

ora, potrebbe essere uno shock dovuto ancora a questo? o altro? è come se fosse mia figlia e mi piange il cuore sapere questo.

grazie mille per l'ascolto e scusate per il..papiro.

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Possono mai entrare cento litri di acqua in una bottiglia da un litro? Troppo grande dovrebbe essere quell'IO ma troppo piccola è l'immagine di sè che si mutua dai genitori, perchè ancora non se ne ha una propria , compiuta...una bottiglia da un litro appena abbozzata...

Come fa una bimba a vivere una gigantesca tristezza?

Un nodo allo stomaco è una grande tristezza, qualcosa di troppo grosse dimensioni che non riesce ad andar giù...

Non credo che far assistere all'agonia della zia, fargliela seguire passo passo sia stato moltro producente per la bambina...non poteva "contenere", "metabolizzare" tutto quello che vedeva...

a che pro quindi farla assistere?

Ora la bambina "somatizza", cioè "sposta" nel corpo quello che non riesce a vivere nel suo piccolo contenitore delle emozioni...

Quindi adesso il problema è come far "smaltire" alla ragazza tutto questo surplus emotivo che ha subito...

Io credo che bisognerebbe concederle un pò di tempo per smaltire la sbornia emotiva...facendole vivere un periodo in cui lei non debba vivere ulteriori emozioni, di qualunque tipo, lasciandola serena e senza troppi stimoli esterni...andare a scuola è anch'essa attività che le dà ulteriori emozioni e problemi...io interromperei per un pò e la lascerei tranquilla di non andare a scuola...e nel frattempo di lasciar venire fuori la tutta la sua tristezza/rabbia/delusione/paura...per esempio sarei molto rassicurato se riuscisse spontaneamente a piangere in questo periodo, magari per cose banali che magari sembrano non avere rapporto con la scomparsa, o vomitare, ma soprattutto cercherei di evitare tutto ciò che può avere un impatto emotivo su di lei....

vedrei inoltre positivamente le sue somatizzazioni , senza farmi prendere dal panico, perchè le suddette somatizzazioni, in questo momento funzionano come un serbatoio di riserva dove riuscire a far esondare quello che nel suo piccolo contenitore emotivo , come abbiamo detto prima, proprio non può trovare posto...

quindi seguirla senza mostrarsi apprensivi...perchè anche l'apprensione lei la percepisce e sono altre emozioni di cui la caricheremmo...allora mostrarsi tranquilli...essere tranquilli....perchè dopo un certo periodo (uno, due, tre anni) la sbornia sarà metabolizzata naturalmente....

il gioco del " fare la mamma" è sintomo di tutto quello che abbiamo detto...lei ora è stata costretta a vivere troppo la sua parte "adulta", è stata troppo responsabilizzata...ma sta cercando di recuperare la sua parte bambina in un modo tenerissimo: gioca a fare la "adulta"...ha escogitato questo modo "terapeutico" di prendersi cura di sè e del suo essere solo una bambina....lasciamola giocare, lasciamo fare a lei...lasciamola fare...lei sa molto meglio di noi come prendersi cura di se stessa...e facciamo crescere quelle "figurine" dei genitori, che sente forse lontani dai suoi veri problemi e dinamiche emotive...i genitori non devono, in questo caso fare nulla...starle solo vicino, capire cosa succede alla ragazza e volergli tutto il bene che le vogliono senza intervenire troppo...il minimo possibile...

Ps.: spero davvero che a qualcuno non venga in mente di darle qualche psicofarmaco...dicendo di volerle allentare i sintomi....i suoi sintomi, viceversa, sono quelli che la natura ha escogitato per farle superare la attuale crisi...ma stiano tranquilli i genitori, passerà spontaneamente...se invece le cominciamo a dare medicinali avremo completato l'opera di distruzione di questa bambina...

perchè i genitori le hanno fatto seguire tutta l'evoluzione della malattia della zia?

Io credo che dovrebbero interrogarsi pure loro....senza colpevolizzarsi, ma cercando di individuare quali dinamiche li hanno portati a "responsabilizzare" troppo la ragazza...

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spesso me lo sono chiesta pure io perchè farle seguire il tutto davanti ai suoi occhi. non lo so. quando ero là provavo a portarla fuori, un gelato, un po' di tv, ma nel giro di pochi minuti eri costretta a riportarla là altrimenti succedeva il pandemonio! il giorno che è morta, oltre averle dato un bacio e averle messo un suo disegno nella tomba, viene in braccio a me e dice 'tata ho versato solo una lacrima sai?' quando quasi tutti eravamo in preda ad una disperazione acuta. se poi abbia pianto da sola o davanti a me e in silenzio questo non lo so, cerco di parlare poco di quei momenti o della zia, anche se non so se è la cosa migliore.

i miei zii, soprattutto mia zia è molto ma molto apprensiva. la bambina da un colpo di tosse? giù con gli antibiotici subito! mi è stato detto da mia mamma (sempre parlando con mia zia) che la bambina, l'ultimo giorno di scuola si è girata con la madre dicendo 'mamma sono stufa d'andare sempre dai dottori' con la risposta 'è per non farti prendere delle medicine, sono solo delle sedute'. questa risposta perchè la bambina va, oltre dalla psicologa, dalla logopedista e dall'osteopata, per delle cavolate (secondo me). è normale che la bambina si sia rivolta così? la vedo solo alla domenica oltre alle feste e qualche telefonata in settimana, ma settimana prossima passeremo tutto un giorno insieme e vorrei farla stare bene. cosa posso fare o dirle?

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spesso me lo sono chiesta pure io perchè farle seguire il tutto davanti ai suoi occhi. non lo so. quando ero là provavo a portarla fuori' date=' un gelato, un po' di tv, ma nel giro di pochi minuti eri costretta a riportarla là altrimenti succedeva il pandemonio!

Scusa , non ho capito bene: chi è che faceva il pandemonio?

il giorno che è morta, oltre averle dato un bacio e averle messo un suo disegno nella tomba, viene in braccio a me e dice 'tata ho versato solo una lacrima sai?' quando quasi tutti eravamo in preda ad una disperazione acuta.

Lei "gioca" a fare la grande, a fare la mamma apprensiva....l'input educativo è TROPPO FORTE....

se poi abbia pianto da sola o davanti a me e in silenzio questo non lo so, cerco di parlare poco di quei momenti o della zia, anche se non so se è la cosa migliore.

Ascoltala se ne parla lei...senza commentare se non con interlocuzioni esclamative... tipo : ah si? davvero? etc...lasciale dire tutto quello che vorrebbe dire....non aggiungerci di tuo...non prendere tu l'iniziativa...

i miei zii, soprattutto mia zia è molto ma molto apprensiva. la bambina da un colpo di tosse? giù con gli antibiotici subito! mi è stato detto da mia mamma (sempre parlando con mia zia) che la bambina, l'ultimo giorno di scuola si è girata con la madre dicendo 'mamma sono stufa d'andare sempre dai dottori' con la risposta 'è per non farti prendere delle medicine, sono solo delle sedute'. questa risposta perchè la bambina va, oltre dalla psicologa, dalla logopedista e dall'osteopata, per delle cavolate (secondo me).

Sono perfettamente daccordo con quanto dici...cerchiamo di lasciarla respirare questa bambina...più che con lei, parliamo un pò con i genitori, con questa mamma ansiosa....

è normale che la bambina si sia rivolta così?

Mi sembra il minimo...lei sa molto meglio della mamma quale è il suo bene....un adulto come minimo l'avrebbe mandata a quel paese, no? Lei, la bambina, non ha bisogno di antibiotici, nè di psicofarmaci, nè di psicologi, nè di medici, nè di troppe attenzioni....ha bisogno di essere lasciata un pò in pace... basta, davvero basta con questo via vai...lasciatela a casa tranquilla per un pò...interrompete anche la scuola per un pò...e soprattutto curate i genitori....altrimenti la vedo davvero dura per la ragazza....

la vedo solo alla domenica oltre alle feste e qualche telefonata in settimana, ma settimana prossima passeremo tutto un giorno insieme e vorrei farla stare bene. cosa posso fare o dirle?

Non dirle niente, o meglio ascoltala e rispondi senza che questo rispondere le procuri emozioni forti...questa bambina ha bisogno di meno non di più...non so se sono chiaro....come dicevi tu, un gelato, un pò di tv, una passeggiata, farle compagnia...niente di più....

Questo racconto mi dà modo di riflettere sulle madri "persecutrici", qualcuno le chiama "ghost mothers", madri fantasma, nel senso che la loro eccessiva presenza è nei fatti una assenza, una assenza dal reale ruolo materno di interessamento all'emotività del figlio e non della propria...

mi spiego meglio...spesso i genitori danno degli input "educativi" e/o "protettivi" che sono solo la estrinsecazione delle proprie paure...usano cioè inibire il figlio per risolvere le proprie ansie relative al figlio, ma che non sono del figlio, il quale ha altri problemi, altre esigenze, che non vengono viste, che vengono messe in secondo ordine rispetto a quelle dei genitori...succede così che il bambino comincia a dover fare l'adulto , ( in una età in cui non ne è evidentemente capace, con tutte le conseguenze del caso...) e gli adulti si comportano da bambini, pensando prima alla loro "bua" col fare finta di interessarsi del figlio...in effetti le indicazioni che danno servono a tranquillizzare loro stessi, non il figlio.

Sarebbe molto utile che qualcuno cercasse di spiegare queste cose alla zia di Vale...la quale potrebbe essa stessa, parlo di Vale, diventare , per così dire, la zia adottiva della cuginetta...una zia che alla bambina serviva per cercare di ripararsi in qualche modo delle eccessive/angosciose attenzioni della mamma....ora la bambina, giocando a fare la grande sta interpretando, oltre che la mamma apprensiva, anche la zia che si prende cura dei bambini...insomma sta chiedendo che qualcuno davvero si prenda cura di lei: ripeto, col lasciarla un pò in pace....magari sta pure, col suo scimmiottarli, dicendo ai genitori di far luce e di interessarsi un pò delle loro angosce e delle loro dinamiche psicologiche...dallo psicologo potrebbero andarci loro , molto più utilmente per loro e per la loro figlia....

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- il pandemonio lo faceva la bambina perchè 'tata devo correre di la perchè hanno bisogno di me'.

- in che senso l'input educativo è troppo forte? nel senso che la trattano come fosse un'adulta quando è ancora una bimba?

- ne ha parlato molto subito dopo la morte, ricordandola, poi sempre meno.

- ho paura a parlare con mia zia. è orafana di entrambi i genitori, e ha perso il padre un mese prima della nascita della bimba. è come dire 'strana'. pensi solo che appena nata la bimba faceva fatica a parlare con me e mia sorella che siamo in pratica cresciute con lei. poi una domenica ci chiama e ci chiede 'scusa' per il suo comportamento. a volte la bimba dice che prende delle pastiglie..cosa siano non so però.

- alla bimba piace imparare, è bravissima a scuola, molto intelligente per la sua età. l'unica cosa è che non ha amiche, le evitano (l'ho visto con i miei occhi alla recita di natale) e la chiamano 'suocerina'.

- l'ascolto sempre nelle sue confidenze, un bimbo che le piace, un gioco che adora, la musica che ascolta sempre.

c'è da dire che mio zio, o almeno, come sembra a me, non dica niente. sembra quasi sottomesso da sua moglie. per carità la bimba la adora, però c'è anche da dire che è arrivata dopo 14 anni di matrimonio e secondo me per ripicca verso la sorella (di mia zia).

è un po' incasinata (mi scusi per l'espressione) come situazione, la bambina ne risente. sto provando il tutto e per tutto per aiutarla a crescere in modo sereno ma mi accorgo che non è molto facile.

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Ciao Vane!

Che la bambina abbia un disagio interiore, questo è evidente. E che la madre possa essere almeno in parte 'colpevole' di questo disagio, è anch'esso abbastanza chiaro. Quello che è meno facile da capire è come intervenire....

Beh, una cosa che ti posso consigliare è di parlare molto con la bambina e di parlare di tutto, soprattutto dei problemi e di quello che non va. Per es., dicevi che lei potrebbe aver risentito della lunga malattia e morte della zia e dicevi anche di evitare volontariamente l'argomento per non farla soffrire.... Sbagliato! Dovete parlare anche di questo, perchè se è vero che lei ha avuto un trauma, se non lo tira fuori adesso, se lo porterà con sè crescendo. E più si andrà avanti e più diventerà difficile (se non impossibile) rimuoverlo.

E' un errore comune molto frequente quello di mettere al bando alcuni argomenti per il terrore che questi possano far male; ma in tal modo si finisce con il lasciare l'altro (nel caso specifico la tua nipotina) da solo con il proprio dolore, con il risultato che questo si accresce dentro di noi....

Lo so che tu lo fai in buona fede, ma secondo me quest'atteggiamento è molto nocivo :cry: .

Ciao!

V.

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ci si è aggiunta anche la morte della cagnolina. domenica quando l'ho vista sembrava uno zoombie! l'ho coccolata e l'ho fatta parlare. ha parlato solo della cognolina, senza menzionare altro. vorrei prendergliene un'altra, le tiene compagnia..è una compagna di giochi.

ho provato a parlare con mio zio del resto, nulla da fare. ciò che dice sua moglie è oro.

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