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Che cosa fare?


Sara

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Sono stata quasi un anno con un ragazzo del quale ero (e sono ancora) innamoratissima.

Alla fine dell'estate lui mi lascia, senza una vera spiegazione, io per molto tempo sono a pezzi, non faccio altro che piangere, faccio molta fatica a reagire.

Lui per lavoro si trasferisce in un'altra città, non lontana dalla mia; si fa vivo ogni tanto per telefono, quando viene a sapere che sono uscita qualche volta con un altro fa il geloso, mi dice che mi ha lasciata perchè ha un sacco di problemi ma che mi vuole sempre bene.

Ora, all'improvviso, ricompare nella mia vita, mi propone di riprendere a vederci.

Io provo sempre per lui gli stessi sentimenti, ma ho molta paura.

Non so che cosa fare.

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Se pensi che con questo ragazzo tu possa condividere ed esprimere la tua persona, la tua individualità, il tuo essere felice senza il bisogno di lui o di una qualsiasi cosa esterna da te, io dico che devi andare. In caso contrario, credo che sia un errore...

Un errore per me è delegare la propria felicità alla presenza di un altra persona nella nostra vita, la serenità e l'equilibrio li raggiungiamo solo passando attraverso la solitudine, che deve diventare un momento per ritrovarsi da soli, non uno stato in cui passivamente si subisce l'essere soli, quest'ultimo non è solitudine ma rabbia inespressa o schermi protettivi più o meno consci. Non è un lavoro facile e breve, anzi, tutt'altro, ma credo che sia l'unico modo per poter construire un rapporto sano, costruttivo e disinteressato.

Per me l'investimento più grande che puoi fare per te stessa è lavorare su te stessa.

In bocca la lupo :wink:

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Sono stata quasi un anno con un ragazzo del quale ero (e sono ancora) innamoratissima.

Alla fine dell'estate lui mi lascia, senza una vera spiegazione, io per molto tempo sono a pezzi, non faccio altro che piangere, faccio molta fatica a reagire.

Lui per lavoro si trasferisce in un'altra città, non lontana dalla mia; si fa vivo ogni tanto per telefono, quando viene a sapere che sono uscita qualche volta con un altro fa il geloso, mi dice che mi ha lasciata perchè ha un sacco di problemi ma che mi vuole sempre bene.

Ora, all'improvviso, ricompare nella mia vita, mi propone di riprendere a vederci.

Io provo sempre per lui gli stessi sentimenti, ma ho molta paura.

Non so che cosa fare.

Paura di vivere?

Vivi

Se poi provi uno "straccio di sentimento" fosse anche di rinnovazione affettiva perchè non duplicarlo....basta fare progetti........viviamo il presente senza ipotecare il futuro..........

prima ti ha lasciato ed eri triste

ora ti cerca e sei pensiorosa.

mah ste donne :shock:

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Io intanto mi farei spiegare i reali motivi del suo allontanamento. Poi ci penserei, se tu provi ancora qualcosa è giusto che tu lo viva.

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Per XELA:

Le tue parole mi fanno riflettere!

Forse tendo a delegare la mia felicità e il mio equilibrio alla presenza di un compagno vicino a me, ma in realtà credo che quasi tutti, più o meno consapevolmente, tendiamo a farlo.

In questi mesi sono stata sola e ho riflettuto molto, sono riuscita a raggiungere un minimo di serenità, ma comunque ho sempre avvertito un senso di mancanza.

Certo, si può stare bene da single, ma la presenza di un uomo che ti ama vicino a te è qualcosa di insostituibile.

Anche se hai degli amici meravigliosi, gli amici non possono sostituire il tuo ragazzo.

Quando lui era con me ero molto più solare e felice, ora invece ci sono dei momenti in cui avverto un senso di vuoto enorme.

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Per Nello:

Sono pensierosa perché non vorrei che lui sparisse di nuovo.

Se succedesse non riuscirei a reggere di nuovo un'altro colpo!

Sono i suoi cambiamenti che mi fanno paura.

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Ospite LeGoLaS
Sono i suoi cambiamenti che mi fanno paura.

Forse lui é spaventato dal tuo equilibrio, forse vede una realzione stabile come una catena che gli impone dei doveri.. parlagli, esponigli le tue perplessità, chiaritevi :wink:

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Per XELA:

Le tue parole mi fanno riflettere!

Forse tendo a delegare la mia felicità e il mio equilibrio alla presenza di un compagno vicino a me, ma in realtà credo che quasi tutti, più o meno consapevolmente, tendiamo a farlo.

Assolutamente si, più o meno tutti lo facciamo, ed è sbagliato.

Infatti più o meno tutti soffriamo per amore e crediamo che le sue pene siano la conferma del vero amore, crediamo nell'amore Romantico, amore = a sofferenza, e anche questo è sbagliato.

E non intendo che è sbagliato soffrire, certo ne faremmo volentieri a meno ;), ma è sbagliato soffrire a causa di una relazione costruita su un attaccamento dipendente che, ed è verissimo, più o meno tutti provano per un partner.

Il fatto che tutti inneschino certe dinamiche nei rapporti di coppia o provino certe sensazioni non significa che sia giusto.

il partner non deve diventare un anestetico per i nostri dolori, una sorta di droga verso il quale provare dipendenza e verso il quale si va in astinenza. Hai mai riflettuto su ciò che provi o hai provato quando ti ha lasciato il tuo ragazzo? i primi periodi? eri in down... proprio come un tossico.

il partner è qualcosa di esterno da noi, non è qualcosa che ci appartiene nel quale identificarsi, e scindersi. Solo un bambino ha bisogno della mamma e del papà, i quali sono per lui gli unici punti di riferimento indispensabili per la sua sopravvivenza, e il bambino sente proprio questo per loro, il bisogno, e il solo pensiero di perderli o di essere abbandonato da essi gli provoca un dolore lancinate...lo stesso dolore che si prova quando un partner ci lascia. abbandono.

Prova a riflettere su questi due dolori , troverai molte similitudini.

In questi mesi sono stata sola e ho riflettuto molto, sono riuscita a raggiungere un minimo di serenità, ma comunque ho sempre avvertito un senso di mancanza.

La mancanza di cui parli è un cosa molto importante sulla quale io ci rifletterei, dovresti provare ad entrarci profondamente in quella mancanza, sederti ed ascoltarla, pulirla e vederla, io credo che piano piano ti accorgerai che ha poco a che fare con lui.

Certo, si può stare bene da single, ma la presenza di un uomo che ti ama vicino a te è qualcosa di insostituibile.

Anche se hai degli amici meravigliosi, gli amici non possono sostituire il tuo ragazzo.

Certo, nessuno può sostituire nessuno, infatti il tuo ragazzo non dovrebbe sostituire il tuò papà o la tua mamma non dovrebbe sostituire un ruolo che adesso, da adulto consapevole, devi rivestire tu per te stessa.

Quando lui era con me ero molto più solare e felice, ora invece ci sono dei momenti in cui avverto un senso di vuoto enorme.

Bingo. Il vuoto.

Anch'io provo e ho provato quel vuoto di cui parli Sara.

Il vuoto è una ferita che ha origini lontanissime. Ascoltarla è doloroso e soprattutto difficile, perchè incoscientemente ce ne siamo scordati, ce ne siamo sbarazziati molto tempo fa per proteggerci. E cosa facciamo? Cerchiamo qualcuno che possa colmare il nostro vuoto che ogni tanto torna fuori, e lo cerchiamo proprio nelle relazioni, perchè in esse viene fuori quella parte di noi ferita che ha bisogno di essere coccolata, consolata e amata. Che ha bisogno di un amore che non trova appagamento. Fino a quando non Vedrai la ferita che c'è dentro di te continuerai a cercare amori dipendenti che colmino le tue mancanze ma che non riusciranno mai a farlo.

Il vuoto credo sia la sensazione più brutta che si possa provare, perchè ti senti piccolo piccolo in un universo dove il silenzio è opprimente..fai che questo silenzio diventi il motivo per ascoltare le tue sensazioni. Prendi questo vuoto e tuffatici dentro in solitudine, se resisterai arriverai a capire molte cose di te.

è che noi non siamo abituati ad acoltarci e la solitudine la vediamo in termini negativi e invece questo tipo di solitudine è un regalo che dobbiamo a noi stessi.

Io penso che vediamo la solitudine come una cosa negativa perchè abbiamo paura di stare con noi stessi, perchè questo significa sentire il dolore che ci genera la ferita antichissima che ognuno di noi ha dentro, ne abbiamo paura, e allora ricolleghiamo la solitudine al vuoto, ma per guarirci da questo vuoto dobbiamo entrarci nella solitudine, per guardalo in faccia e sconfiggerlo. e allora la solitudine non sarà più uno stato opprimente ma un ritrovarsi.

L'unica persona che può colmare quel vuoto sei tu Sara non il tuo ragazzo.

Arriva un momento nella vita in cui si ha la necessità di raccogliere la nostra energia e direzionarla verso noi stessi, per cercare di capire cosa non va e cosa ci fa soffrire , una volta vissuto questo raccoglimento, questa solitudine, si possono instaurare rapporti bellissimi e costruttivi, dove la cosa importante non è il trovare qualcuno che non ti faccia sentire il tuo dolore, ma condividere te stessa con qualcuno.

Io non ci sono ancora arrivata a questo step, non so se ci sono vicina, ma stò facendo questo percorso, e sento con estrema certezza che è la cosa giusta.

Ciao

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Bellissimo post, Xela. :ok2

Ci arrivi, ci arrivi... :wink:

Il prossimo step...quello nel quale il vuoto è la cosa più bella che tu possa sentire...non quella più brutta... ( ammesso che esistano emozioni/sensazioni che si possano classificare con le categorie bello/brutto....) un vuoto accettato, riconosciuto come "essenza" dell'esistenza umana, come motore di ogni autenticità...come unico luogo in cui non regna la "razionalizzazione/concettualizzazione/manipolazione", come unica "casa" possibile, come condizione inevitabile, non eludibile da ogni nostro tentativo di fuggirla...

siamo sempre e solo, 24 ore al giorno in compagnia di noi stessi, del silenzio dentro di noi, laddove soltanto, ogni cosa vera può nascere...

Uno scienziato andò a trovare un maestro Zen, che gli versò del tè in una tazza, e non smetteva di versare cosicchè il tè fuoriusciva abbondantemente...

"Ma... la tazza è piena disse lo scenziato... non può versare altro tè!"

"E cosa posso aggiungere io a tutto ciò che lei già ha in testa?"

Non resta che svuotare...

http://www.nikonians.org/dcforum/User_file...9d0149e4feb.jpg

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Grazie Xela, bellissimo post, ci penserò su e proverò a seguire il tuo consiglio, anche se mi spaventa l'idea di "confrontarmi con il vuoto", perché sentirsi fragili e indifesi è bruttissimo!

E se poi questo vuoto uno non riesce a sconfiggerlo?

Di sicuro è un percorso lungo e doloroso.

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Bellissimo post, Xela. :ok2  

Ci arrivi, ci arrivi... :evil:  

Il prossimo step...quello nel quale il vuoto è la cosa più bella che tu possa sentire...non quella più brutta... ( ammesso che esistano emozioni/sensazioni che si possano classificare con le categorie bello/brutto....) un vuoto accettato, riconosciuto come "essenza" dell'esistenza umana, come motore di ogni autenticità...come unico luogo in cui non regna la "razionalizzazione/concettualizzazione/manipolazione", come unica "casa" possibile, come condizione inevitabile, non eludibile da ogni nostro tentativo di fuggirla...

siamo sempre e solo, 24 ore al giorno in compagnia di noi stessi, del silenzio dentro di noi, laddove soltanto, ogni cosa vera può nascere...

Uno scienziato andò a trovare un maestro Zen, che gli versò del tè in una tazza, e non smetteva di versare cosicchè il tè fuoriusciva abbondantemente...

"Ma... la tazza è piena disse lo scenziato... non può versare altro tè!"

"E cosa posso aggiungere io a tutto ciò che lei già ha in testa?"

Non resta che svuotare...http://www.nikonians.org/dcforum/User_files/4384d9d0149e4feb.jpg

Grazie Aio :wink:

Lo spero di arrivarci al prossimo step.

Il vuoto di cui parli è una condizione meravigliosa...

Oggi mentre ero in macchina ho avvertito una sensazione nuova, (anche ieri è capitato). Ero piena e calma, si, felice.. del Nulla.

Non c'era niente a cui stessi pensando, avevo la mente completamente vuota..c'ero io e basta. Emozionante sai? Mi sono venute le lacrime agli occhi. Davvero!

Può sem,brare una xxxxxxx, ma per me questo è molto importante, per il semplice fatto che fino ad adesso ho sempre avuto bisogno di qualcuno nei miei pensieri, qualcuno su cui "lavorare". La percezione di me stessa (negativa) è sempre stata solo fisica e quindi mentale, oggi mi sono percepita con il cuore..credo.

bella l'immagine, ne ho appena acceso uno, di incenso, come sempre.

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Grazie Xela, bellissimo post, ci penserò su e proverò a seguire il tuo consiglio, anche se mi spaventa l'idea di "confrontarmi con il vuoto", perché sentirsi fragili e indifesi è bruttissimo!

E se poi questo vuoto uno non riesce a sconfiggerlo?

Di sicuro è un percorso lungo e doloroso.

Non ringraziarmi Sara, ci tenevo a dirti ciò che ho scritto, perchè penso sia molto importante per ognuno di noi prendere coscienza di ciò che ci accade per arrivare poi a guarirsi da soli. Come te, in modo diverso, ho vissuto certe dinamiche quindi posso capirti.

Come ha detto Aio quel vuoto si trasformerà in una presa di coscienza, arriverai a sentire te stessa, imparerai ad ascoltarti.

sono convinta che se ti poni come obiettivo la ricerca della verità - la tua - il cammino non avrà esito negativo.

ci vuole costanza, ci vuole tempo, ma ce la farai.

Un abbraccio :evil:

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"Essere solo è la natura. Sei nato solo, solo morirai. E stai vivendo solo senza capirlo, senza esserne consapevole.

Tu fraintendi l'essere solo con la solitudine; è semplicemente un fraintendimento. Tu basti a te stesso: il periodo di transizione è un pò doloroso e difficile a causa delle vecchie abitudini, ma non durerà a lungo. E il modo per renderlo corto, sopportabile, è goderti il tuo essere solo, sempre di più. Puoi rendere il tuo essere solo sempre più forte. Così tutto il tuo sforzo deve essere molto positivo. Nutri e alimenta il tuo essere solo con tutto ciò che hai, riversaci il tuo amore, e sarai sorpreso di scoprire che tutti quei vuoti di tristezza e di irritabilità non verranno più, perchè non avrai più energia per loro e non sarai più disposto a dare loro il benvenuto.

Infatti, solo una persona che vive benissimo il suo essere solo è in grado di entrare in relazione, perchè il suo non è un bisogno. Quella persona non è un mendicante, non ti chiede nulla, nemmeno la tua compagnia.

È una persona che dona. Condivide semplicemente, forte della sua abbondanza di gioia, di pace, di silenzio, di beatitudine.

È allora che l'amore ha tutto un altro aroma, allora è una condivisione. E se entrambe le persone conoscono la bellezza dell'essere soli, allora l'amore raggiunge il suo punto più alto, cosa che raramente è stata possibile. È allora che l'amore giunge fino alle stelle.

Essere soli non significa che non puoi avere relazioni. Significa semplicemente che dovrai entrare in relazione in una maniera completamente differente, che non crea sofferenza e tristezza, che non crea conflitti, che non è uno sforzo - diretto o indiretto - di dominare l'altro, di renderlo schiavo. Perchè non deriva dalla paura. È solo vita.”

(Osho - The New Dawn)

"L'unico modo che abbiamo per ottenere la libertà è quello di attraversare la paura e il dolore dell'abbandono, della privazione, del vuoto"

"Fino a quando la nostra ferita da privazione non è guarita e non abbiamo imparato ad accettare completamente il nostro essere soli non possiamo essere liberi"

(Krishananda - A tu per tu con la paura)

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"Essere solo è la natura. Sei nato solo, solo morirai. E stai vivendo solo senza capirlo, senza esserne consapevole.

Tu fraintendi l'essere solo con la solitudine; è semplicemente un fraintendimento. Tu basti a te stesso: il periodo di transizione è un pò doloroso e difficile a causa delle vecchie abitudini, ma non durerà a lungo. E il modo per renderlo corto, sopportabile, è goderti il tuo essere solo, sempre di più. Puoi rendere il tuo essere solo sempre più forte. Così tutto il tuo sforzo deve essere molto positivo. Nutri e alimenta il tuo essere solo con tutto ciò che hai, riversaci il tuo amore, e sarai sorpreso di scoprire che tutti quei vuoti di tristezza e di irritabilità non verranno più, perchè non avrai più energia per loro e non sarai più disposto a dare loro il benvenuto.

Infatti, solo una persona che vive benissimo il suo essere solo è in grado di entrare in relazione, perchè il suo non è un bisogno. Quella persona non è un mendicante, non ti chiede nulla, nemmeno la tua compagnia.

È una persona che dona. Condivide semplicemente, forte della sua abbondanza di gioia, di pace, di silenzio, di beatitudine.

È allora che l'amore ha tutto un altro aroma, allora è una condivisione. E se entrambe le persone conoscono la bellezza dell'essere soli, allora l'amore raggiunge il suo punto più alto, cosa che raramente è stata possibile. È allora che l'amore giunge fino alle stelle.

Essere  soli non significa che non puoi avere relazioni. Significa semplicemente che dovrai entrare in relazione in una maniera completamente differente, che non crea sofferenza e tristezza, che non crea conflitti, che non è uno sforzo - diretto o indiretto - di dominare l'altro, di renderlo schiavo. Perchè non deriva dalla paura. È solo vita.”

(Osho - The New Dawn)

"L'unico modo che abbiamo per ottenere la libertà è quello di attraversare la paura e il dolore dell'abbandono, della privazione, del vuoto"

"Fino a quando la nostra ferita da privazione non è guarita e non abbiamo imparato ad accettare completamente il nostro essere soli non possiamo essere liberi"

(Krishananda - A  tu per tu con la paura)

nel leggere quanto scritto mi viene da piangere !

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