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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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Cacchio ragazzi, avete scritto un sacco di cose e vorrei commentare tutti e ho mille cose da fare prima della mia di seduta :unsure:

Brevemente:

Giusi secondo me fai bene a tornare in terapia...e capisco anche il discorso del pubblico/privato.

Ma la tua psicologa non riceve anche privatamente? E se no, potresti comunque spiegarle le tue motivazioni e farti consigliare da lei un terapeuta del quale ha stima. :;):

E si ci avevo pensato ma mi scoccia un pò, mi sembra di chiedere la carità (guardacaso!!!!!!!! Chiedere aiuto= chiedere carità!!! :(: ) e se poi mi dice che non ne ho bisogno, o non lo so, mi sto arrampicando sugli specchi!!!! -_- Comunque lei non esercita privatamente è dirigente del reparto di psicologia clinica del mio paese, non so seè perchè non sia compatibile esercitare anche privatamente o è solo una questione di impegni....

Vedrò che fare...

In bocca al lupo per la tua seduta...

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Hei te l'ho detto che non sei mica strana, leggendoti sembrava che stessi parlando di me....sapessi Arley , anch'io come te è da una vita che fingo, che cambio la mascherina a seconda di chi ho davanti facendo in modo che lui sia soddisfatto di me, non piango mai davanti a nessuno (tranne con mio marito, con lui non so perchè riesco ad abbassare le difese, eppure non sempre) davanti alla mia psicologa l'ho fatto solo una volta e non avevo nemmeno i fazzoletti :unsure: , e comunque mai uno sfogo vero e proprio e tu non sai quanto mi piacerebbe invece....chiedere aiuto per esempio? Dire ai miei quando ho bisogno di loro, dire a mio marito che così non si va avanti.

Invece cosa faccio? Sorrido, dico quello che si aspettano da me e penso che ogniuno di loro non ha tempo da dedicarmi, non ha voglia, io non interesso a nessuno...idem per la mia psicologa ce n'è voluto per capire che non era così, ma come dice oscar la sola consapevolezza non basta!!!!!

E sono qui, sola in cerca di uno psicoterapeuta che non trovo se non parecchio lontano dalla mia zona!!!! Porca miseria!!!! E siccome non vorrei far sapere a nessuno di questa miascelta devo trovare qualcuno non molto lontano per poter trovre le scuse giuste e non rivelare il vero motivo delle mie assenze...e questo non perchè mi vergogno di dire che vado da uno psicologo, no, magari fosse per questo, ma solo perchè se mi chiedono "e che problemi avresti tu"? IO non so checavolo rispondergli: Non posso mica dire a mia madre che gran parte dei miei problemi sono dovuti a lei? Che non si sono mai accorti di quanto stavo male a quattordici anni, che quando volevo uccidermi e rientrando inavvertitamente a casa nessuno si accorse che avevo un coltello in mano, che mi hanno sempre fatto sentire una nullità......non posso dirgli queste cose perchè nonostante tutto mi vogliono bene e quasiasi errore che abbiano fatto lo hanno fatto perchè mi vogliono bene, a modo loro.....

Insomma Arley, ti capisco e come, fin dal tuo primo post, non so se saremo in grado di uscire da questo mccanismo perverso in cui ci siamo immesse da sole ma so che fa tremendamente male e fasentire tremendamente soli!!!!

Giusy

...Mi fai paura :cray: . Tu sei me. Tu sei com me. Siamo cosi'. Grandi, forti, enromi, siamo dappertutto, ci siamo per chiunque. Elargiamo pezzi di noi a tutti. E per noi non ce n'è più. Non rimane nulla per noi. Qualche briciola ogni tanto. L'hai detto tu: chiedere aiuto = CHIEDERE LA CARITA'. CHIEDERE L'ELEMOSINA.

La mia vita ruota attorno a questo xxxx di principio che mi è stato inculcato e che non riesco a buttare fuori. IO NON ELEMOSINO NIENTE. IO NON CHIEDO NIENTE A NESSUNO. Ho avuto pochissimo (neanche le botte) e anche la maggior parte dei miei problemi sono riconducibili a mia madre.

Ed eccomi qua.

Questo è il risultato -_-

E, dopo 32 anni, sono crollata e ho mandato tutto il mondo a fanculo. Devo ricostruire sì...cosiì mi è stato detto....sto lavorando duro e sodo come un cane ma mi vedo sempre più nervosa, cattiva e incazzata. Per me non c'è mai niente. Tutto per gli altri ma per me niente. E' la solita vecchia storia. Gli altri hanno diritto e io no. :(:

Vado dallo psicologo e cosa succede? Quello che ha detto Sea e che, credo, sia un po' quello che pensiamo tutte noi...Sei fiduciosa, cerchi di fare come ti viene detto, ti fidi, ti impegni (sotto ogni punto di vista) e poi...e poi? T'accorgi che ti piace anche se non ti piace, che tu lì puoi dire quello che vuoi, e che lui è li SOLO PER TE. Poi magari è pure maschio, attraente, simpatico...è perfetto! DIRLO PRIMA NOOOOOOOOO????? Ma che cavolo! Abbiamo già i nostri problemi! Ma essere trattate davvero come ignoranti, come stupide merdacce, come gente da smontare, manipolare, poi rimontare...E I NOSTRI SENTIMENTI?? QUANTO VALGONO I NOSTRI SENTIMENTI?? TRANSFER? Cos'è 'sto transfer?? Non me ne fotte niente se siamo in presenza di transfer! Fanculo! Per me transfer è che mi importa qualcosa di chi ho di fronte, che ho voglia di parlarci di riderci...ma ho bisogno di INTERAGIRE xxxx! Interagire! Siamo persone di carne ed ossa ed abbiamo grandi sentimenti e un enorme cuore! E poi ti vengono a dire che è transfer. E' normale. Niente di nuovo sotto il sole. E' da rielaborare. Te lo devono restituire il transfer....hai capito?? Ah..beh...se mi devono restituire il transfer...allora sto tranquilla dai.... :;):

Amiche dolcissime,

teniamo duro come solo noi sappiamo fare. Cerchiamo di capirci qualcosa. Non diamoci mai per vinte. Continuiamo a combattere, a cambiare, a metterci in discussione. A cercare di trovare l'equilibrio ognuno col suo xxxxx neutro imparziale superiore colto intelligente fantasmagorico terapeuta con la speranza di arrivare da qualche parte.

Giusy: cerca un altro psicologo, ricomincia daccapo con una nuova consapevolezza. Questo puo' essere anche positivo sai? Informati, chiedi. Ma, naturalmente, NON ELEMOSINARE MAI. Senno' è un guaio. ^_^

Ti abbraccio talmente forte da stritolare il video del tuo computer.

E a voi tutti, cari amici virtuali, mando un baciom enorme, un grazie di tutto e vi auguro buon fine settimana.

:abbr:

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Sei un mito Arley, mo' vado dallo psicologo e lo mando affunculo! :unsure:

Poi ti commento meglio con più calma!

scappooooooo

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Sei un mito Arley, mo' vado dallo psicologo e lo mando affunculo! -_-

Poi ti commento meglio con più calma!

scappooooooo

:unsure: No per carità!!!!

Ciao bellaaaaaaaaa e buona sedutaaaaaaaa!!!! :;):

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Sono pienamente d' accordo con sea...a volte voi psicologi date certe cose per scontate :;):

Ma la maggior parte delle persone,io per prima che non mi ritengo l'ultima degli ignoranti, quando comincia una psicoterapia, mica se lo immagina che scatteranno questi sentimenti di attaccamento verso il terapista. E quando ci si ritrova si spaventa, anche! Avvisare prima no? :unsure:

In genere nelle sedute di assestment, prima della presa in carico, si parla di alcune di queste cose, ma il transfert è utile alla terapia e non si può dire più di tanto. Provarsi ad immaginare: - senta, lei rischia di innamorarsi di me e desiderarmi fisicamente, ma questo serve in terapia, quindi stia in guardia -_- -

Una cosa è il transfert, un'altra un innamoramento profondo.

Ripeto l'esempio già fatto. Supponiamo che il terapeuta ceda alle avances e, visto il rapporto non più squilibrato fra voi, non chieda più soldi perché non se la sente, rendendo nullo il contratto fatto ad inizio terapia. Sareste due persone che si incontrano per il piacere di farlo. Sareste amanti, avendo ciascuno di voi due, come nel caso di Arley, una famiglia (marito) ignara e sarebbe un tradimento come tanti altri. Continuereste a incontrarvi gli stessi giorni e alla stessa ora (in quanto clandestini, dovreste per forza incontrarvi così), e non come fanno le normali coppie (a casa, in pizzeria, al cinema, ecc), per non destare sospetti e continuare.

Piuttosto è opportuno chiedersi:

una persona sposata che abbia la sfortuna (o la fortuna, dipende dai punti di vista e da vari fattori) di innamorarsi di un un'altra persona deve necessariamente affrontare una serie di problemi e porsi alcune domande:

perchè è successo? E' un caso che questo tizio mi ha smosso? (facile accada ad un terapeuta)

E' sintomo di crisi o di aggressività con l'attuale compagno? Devo iniziare una nuova vita? Come capisco cosa è giusto fare?

E se da questo fatto e dalle domande capisco nuove cose della relazione con il mio compagno e le cose migliorano pure con lui?

Se sia tu che il compagno siete maturi (e non ciò che credete di essere) ed avete un vero rapporto di stima e di fiducia reciproca, parlando subito fra voi subito anche delle evoluzioni della terapia, si capirebbe che è successo (sarebbe ottimale). Senza eccedere nemmeno al contrario, al bisogno immediato di confessare tutto al partner (sintomo anche di incapacità di celare e assumersi responsabilità, scaricandogli angosce e sensi di colpa).

Ciò che importa è il sapersi domandare attendibilmente e continuamente cosa comportano i nostri interventi e comportamenti.

Vorrei però dire due paroline sull'atteggiamento a volte ambiguo del terapeuta:

una paziente non deve essere mai respinta. Va capita nel suo perchè sia accaduto in quanto può sentirsi anche molto ferita da un terapeuta che vive e gestisce male il suo amore per lui (qui è solo orgoglio? E cosa c'è dietro?).

Quelle più rigide intransigenti, troppo esigenti con se e con lui (a volte pure sfidanti), possono generare identificazione proiettiva della paziente, cioè di una proiezione non metabolizzata dal terapeuta, con conseguente rischio di essere rispecchiata e ributtata tal quale alla paziente, col risultato di convincerla di distorsioni spesso proprio motivo dei malesseri (per es: "è pericoloso amare" o essere respinti, "si esiste solo se si è superiori").

I terapeuti che sanno riconoscere questi sentimenti senza paura e sanno parlarne (è ovvio, anche con la collaborazione della paziente) vedono che pian piano le pazienti accettano di non poter essere ricambiate, diminuendo l'innamoramento (cosa complessa non corrispondente a un solo comportamento), soddisfacendo il loro bisogno di amore in modo più profondo diminuendo il bisogno di essere ricambiate per forza, anche in modo fisico.

In ogni caso perlarne porta benefici. Da tutti e due i lati.

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grazie Arley, è bello poter parlare con chi ti comprende DAVVERO!!! Sensa ELEMOSINARE anche un pò di comprensione....io oggi sono madre e fra gli altri problemi che mi creo è la paura di creare problemi psicologici a mio figlio come è successo per me con mia madre...non so se si capisce!!

Ogni cosa che faccio con lui mi pare sbagliata, se piange me ne faccio una colpa, se è un pò maleducato me ne faccio una colpa, se è timido me ne faccio una colpa....e no, anche così rischio di non dargli la sicurezza, l'altro giorno mentre giocavamo, io feci finta di piangere e lui che non se ne fregava niente, così gli dissi "ma come la mamma piange e tu continui a farmi i dispetti"? (per gioco), e lui serio serio, mi risponde: "tanto lo so che scherzavi, perchè I GENITORI NON PIANGONO MAI"!!!!!! A quel punto le lacrime sgorgarono davvero ma dovevo mantenere fede a ciò che mio figlio si aspettava da me e cioè che io non pianga mai....A questo punto devo perforza chiedere aiuto, se non è per me lo devofare per lui, mio figlio, voglio che mi veda serena, e egoisticamente parlando, non voglio che un giorno dica le stesse cose che io dico di mia madre....

Ma com'è complicata la vita!!!!!!

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Ospite sea

Cari amici

nel leggervi, le acque fredde del mio mare si scaldano un po’.

Nel mese che intercorre tra le sedute, anziché dormire tranquillo, questo mare gonfia e ribolle, non è burrasca, direi piuttosto maccaria, la bonaccia sorda che la precede.

Le mani mi si freddano, mentre scrivo, c’è la paura di mostrare il mio lato bambino, non cresciuto, dipendente, irrazionale. Eppure c’è, fa parte di me, ci devo fare i conti ogni giorno.

Questo ripiegamento su me stessa è fonte di rimorso, perché mi vedo a coltivare il mio giardino,

quando fuori c’è un mondo, e non solo, un mondo di cose che potrei fare se fossi migliore di quello che sono.

Qualcuno parlava di desiderio di cambiare e basta, non di volontà reale.

Ma volere non è potere.

Ci vogliono fiducia, apertura al prossimo, costanza, speranza. Le parole che sorreggono, sospingono la vita.

Ho bisogno di dirmelo, di scriverlo anche, per vedermelo davanti, nero su bianco, come un impegno preso e sottoscritto. E lo scrivo qui stasera anziché nel mio diario, perché mi va di condividerlo con qualcuno.

Buon fine settimana a tutti.

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In genere nelle sedute di assestment, prima della presa in carico, si parla di alcune di queste cose, ma il transfert è utile alla terapia e non si può dire più di tanto. Provarsi ad immaginare: - senta, lei rischia di innamorarsi di me e desiderarmi fisicamente, ma questo serve in terapia, quindi stia in guardia :D: -

..e c'hai ragione anche te... :ph34r:

Una cosa è il transfert, un'altra un innamoramento profondo.

Ripeto l'esempio già fatto. Supponiamo che il terapeuta ceda alle avances e, visto il rapporto non più squilibrato fra voi, non chieda più soldi perché non se la sente, rendendo nullo il contratto fatto ad inizio terapia. Sareste due persone che si incontrano per il piacere di farlo. Sareste amanti, avendo ciascuno di voi due, come nel caso di Arley, una famiglia (marito) ignara e sarebbe un tradimento come tanti altri. Continuereste a incontrarvi gli stessi giorni e alla stessa ora (in quanto clandestini, dovreste per forza incontrarvi così), e non come fanno le normali coppie (a casa, in pizzeria, al cinema, ecc), per non destare sospetti e continuare.

Piuttosto è opportuno chiedersi:

una persona sposata che abbia la sfortuna (o la fortuna, dipende dai punti di vista e da vari fattori) di innamorarsi di un un'altra persona deve necessariamente affrontare una serie di problemi e porsi alcune domande:

perchè è successo? E' un caso che questo tizio mi ha smosso? (facile accada ad un terapeuta)

E' sintomo di crisi o di aggressività con l'attuale compagno? Devo iniziare un

a nuova vita? Come capisco cosa è giusto fare?

E se da questo fatto e dalle domande capisco nuove cose della relazione con il mio compagno e le cose migliorano pure con lui?

Se sia tu che il compagno siete maturi (e non ciò che credete di essere) ed avete un vero rapporto di stima e di fiducia reciproca, parlando subito fra voi subito anche delle evoluzioni della terapia, si capirebbe che è successo (sarebbe ottimale). Senza eccedere nemmeno al contrario, al bisogno immediato di confessare tutto al partner (sintomo anche di incapacità di celare e assumersi responsabilità, scaricandogli angosce e sensi di colpa).

Ciò che importa è il sapersi domandare attendibilmente e continuamente cosa comportano i nostri interventi e comportamenti.

Vorrei però dire due paroline sull'atteggiamento a volte ambiguo del terapeuta:

una paziente non deve essere mai respinta. Va capita nel suo perchè sia accaduto in quanto può sentirsi anche molto ferita da un terapeuta che vive e gestisce male il suo amore per lui (qui è solo orgoglio? E cosa c'è dietro?).

Quelle più rigide intransigenti, troppo esigenti con se e con lui (a volte pure sfidanti), possono generare identificazione proiettiva della paziente, cioè di una proiezione non metabolizzata dal terapeuta, con conseguente rischio di essere rispecchiata e ributtata tal quale alla paziente, col risultato di convincerla di distorsioni spesso proprio motivo dei malesseri (per es: "è pericoloso amare" o essere respinti, "si esiste solo se si è superiori").

I terapeuti che sanno riconoscere questi sentimenti senza paura e sanno parlarne (è ovvio, anche con la collaborazione della paziente) vedono che pian piano le pazienti accettano di non poter essere ricambiate, diminuendo l'innamoramento (cosa complessa non corrispondente a un solo comportamento), soddisfacendo il loro bisogno di amore in modo più profondo diminuendo il bisogno di essere ricambiate per forza, anche in modo fisico.

In ogni caso perlarne porta benefici. Da tutti e due i lati.

Adesso non ho tempo di stare al computer per risponderti più approfonditamente...

comunque volevo dirti: grazie per la pazienza che dimostri a rispiegare mille volte lo stesso concetto a noi pazienti innamorate, zuccone, che non ci vogliamo rassegnare :D:

:Whistle:

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Eccomi qua

:;):

Come è andata la mia seduta?

Bene :spiteful:

Mi stupisco io stessa…qui settimana scorsa ho lasciato dei commenti rabbiosi. Ero incavolata come una iena, frustrata per l’ imparità del rapporto tra paziente e terapista. Mi sentivo inferiore. Mi sentivo un caso… :huh:

E invece davanti a lui...assolutamente tranquilla, a mio agio.

Vi avevo raccontato di aver avuto una seduta particolarmente importante qualche settimana fa. Inaspettatamente anche per me stessa avevo tirato fuori un argomento davvero PESANTE.

Voi (probabilmente più esperti di me) vi siete complimentati…però io inizio ora,dopo un paio di sedute, ad afferrare che da quella volta è effettivamente cambiato qualcosa. Io non so se è scattato qualcosa in me o se è cambiato l’ approccio dello psicologo, fatto sta che in seduta io sono molto più tranquilla…E non sento quella distanza di cui mi lamentavo qui. Non lo sento distante, non lo sento superiore. Mi sento davvero molto vicina a lui. Sarà questa la famosa “alleanza terapeutica?

Sono stupita io per prima di questo cambiamento. Forse il mio psicologo è maggico come quello di datango. -_-

Un bacione a tutti

:rofl:

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In genere nelle sedute di assestment, prima della presa in carico, si parla di alcune di queste cose, ma il transfert è utile alla terapia e non si può dire più di tanto. Provarsi ad immaginare: - senta, lei rischia di innamorarsi di me e desiderarmi fisicamente, ma questo serve in terapia, quindi stia in guardia :rofl: -

Una cosa è il transfert, un'altra un innamoramento profondo.

Ripeto l'esempio già fatto. Supponiamo che il terapeuta ceda alle avances e, visto il rapporto non più squilibrato fra voi, non chieda più soldi perché non se la sente, rendendo nullo il contratto fatto ad inizio terapia. Sareste due persone che si incontrano per il piacere di farlo. Sareste amanti, avendo ciascuno di voi due, come nel caso di Arley, una famiglia (marito) ignara e sarebbe un tradimento come tanti altri. Continuereste a incontrarvi gli stessi giorni e alla stessa ora (in quanto clandestini, dovreste per forza incontrarvi così), e non come fanno le normali coppie (a casa, in pizzeria, al cinema, ecc), per non destare sospetti e continuare.

Piuttosto è opportuno chiedersi:

una persona sposata che abbia la sfortuna (o la fortuna, dipende dai punti di vista e da vari fattori) di innamorarsi di un un'altra persona deve necessariamente affrontare una serie di problemi e porsi alcune domande:

perchè è successo? E' un caso che questo tizio mi ha smosso? (facile accada ad un terapeuta)

E' sintomo di crisi o di aggressività con l'attuale compagno? Devo iniziare una nuova vita? Come capisco cosa è giusto fare?

E se da questo fatto e dalle domande capisco nuove cose della relazione con il mio compagno e le cose migliorano pure con lui?

Se sia tu che il compagno siete maturi (e non ciò che credete di essere) ed avete un vero rapporto di stima e di fiducia reciproca, parlando subito fra voi subito anche delle evoluzioni della terapia, si capirebbe che è successo (sarebbe ottimale). Senza eccedere nemmeno al contrario, al bisogno immediato di confessare tutto al partner (sintomo anche di incapacità di celare e assumersi responsabilità, scaricandogli angosce e sensi di colpa).

Ciò che importa è il sapersi domandare attendibilmente e continuamente cosa comportano i nostri interventi e comportamenti.

Vorrei però dire due paroline sull'atteggiamento a volte ambiguo del terapeuta:

una paziente non deve essere mai respinta. Va capita nel suo perchè sia accaduto in quanto può sentirsi anche molto ferita da un terapeuta che vive e gestisce male il suo amore per lui (qui è solo orgoglio? E cosa c'è dietro?).

Quelle più rigide intransigenti, troppo esigenti con se e con lui (a volte pure sfidanti), possono generare identificazione proiettiva della paziente, cioè di una proiezione non metabolizzata dal terapeuta, con conseguente rischio di essere rispecchiata e ributtata tal quale alla paziente, col risultato di convincerla di distorsioni spesso proprio motivo dei malesseri (per es: "è pericoloso amare" o essere respinti, "si esiste solo se si è superiori").

I terapeuti che sanno riconoscere questi sentimenti senza paura e sanno parlarne (è ovvio, anche con la collaborazione della paziente) vedono che pian piano le pazienti accettano di non poter essere ricambiate, diminuendo l'innamoramento (cosa complessa non corrispondente a un solo comportamento), soddisfacendo il loro bisogno di amore in modo più profondo diminuendo il bisogno di essere ricambiate per forza, anche in modo fisico.

In ogni caso perlarne porta benefici. Da tutti e due i lati.

...Sì Oscar anche io ti ringrazio ...anche se certe cose non le condivido molto....

O forse è soltanto che in questo periodo ho le scatole abbastanza piene di belle parole e di concetti astratti come transfer, controtransfer, proiezione e robe così... :spiteful:

Sai, sto soffrendo molto perchè ho capito che mi sono legata ed affezionata al mio psicologo. Ho capito che ho bisogno di lui e che voglio la sua presenza....mi rivedo patetica: e qui si inceppa il meccanismo e m'incazzo. Non lo tollero, non me lo spiego e bla bla bla....insomma....vi ho già fatto una testa come una mongolfiera......

Percio' caro Oscar, e amici cari, vi prego di avere pazienza con me! Spero che parlandone con lui e confidandomi, oltre a sentirmi magari umiliata o svalutata, io possa anche riuscire a superare tutto questo. E spero, alla fine, di poter diventare una persona migliore.

Grazie ancora e un bacio grandissimo a tutti :;):

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Eccomi qua

:;):

Come è andata la mia seduta?

Bene :spiteful:

Mi stupisco io stessa…qui settimana scorsa ho lasciato dei commenti rabbiosi. Ero incavolata come una iena, frustrata per l’ impurità del rapporto tra paziente e terapista. Mi sentivo inferiore. Mi sentivo un caso… :huh:

E invece davanti a lui...assolutamente tranquilla, a mio agio.

Vi avevo raccontato di aver avuto una seduta particolarmente importante qualche settimana fa. Inaspettatamente anche per me stessa avevo tirato fuori un argomento davvero PESANTE.

Voi (probabilmente più esperti di me) vi siete complimentati…però io inizio ora,dopo un paio di sedute, ad afferrare che da quella volta è effettivamente cambiato qualcosa. Io non so se è scattato qualcosa in me o se è cambiato l’ approccio dello psicologo, fatto sta che in seduta io sono molto più tranquilla…E non sento quella distanza di cui mi lamentavo qui. Non lo sento distante, non lo sento superiore. Mi sento davvero molto vicina a lui. Sarà questa la famosa “alleanza terapeutica?

Sono stupita io per prima di questo cambiamento. Forse il mio psicologo è maggico come quello di datango. -_-

Un bacione a tutti

:rofl:

Wow! Ecco...anche io vorrei arrivare a questo punto!

Io ti faccio davvero i miei complimenti! Perchè, oltre al fatto di avere, è evidente, un terapista moooolto preparato e molto bravo, devo dire che pero' anche tu la tua parte la fai benissimo :;):

Cara Juditta, ti auguro di risolvere ogni tua problematica, ti auguro un percorso sereno e soddisfacente e ti auguro, soprattutto, di essere felice.

Bacio graaaaaaaaaaaande! :):

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grazie Arley, è bello poter parlare con chi ti comprende DAVVERO!!! Sensa ELEMOSINARE anche un pò di comprensione....io oggi sono madre e fra gli altri problemi che mi creo è la paura di creare problemi psicologici a mio figlio come è successo per me con mia madre...non so se si capisce!!

Ogni cosa che faccio con lui mi pare sbagliata, se piange me ne faccio una colpa, se è un pò maleducato me ne faccio una colpa, se è timido me ne faccio una colpa....e no, anche così rischio di non dargli la sicurezza, l'altro giorno mentre giocavamo, io feci finta di piangere e lui che non se ne fregava niente, così gli dissi "ma come la mamma piange e tu continui a farmi i dispetti"? (per gioco), e lui serio serio, mi risponde: "tanto lo so che scherzavi, perchè I GENITORI NON PIANGONO MAI"!!!!!! A quel punto le lacrime sgorgarono davvero ma dovevo mantenere fede a ciò che mio figlio si aspettava da me e cioè che io non pianga mai....A questo punto devo perforza chiedere aiuto, se non è per me lo devofare per lui, mio figlio, voglio che mi veda serena, e egoisticamente parlando, non voglio che un giorno dica le stesse cose che io dico di mia madre....

Ma com'è complicata la vita!!!!!!

....Mannaggia...saranno gli ormoni ma anche oggi ho la lacrimuccia facile.... :spiteful:

Giusy, un bacio grande e buon lunedì!

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Cari amici

nel leggervi, le acque fredde del mio mare si scaldano un po’.

Nel mese che intercorre tra le sedute, anziché dormire tranquillo, questo mare gonfia e ribolle, non è burrasca, direi piuttosto maccaria, la bonaccia sorda che la precede.

Le mani mi si freddano, mentre scrivo, c’è la paura di mostrare il mio lato bambino, non cresciuto, dipendente, irrazionale. Eppure c’è, fa parte di me, ci devo fare i conti ogni giorno.

Questo ripiegamento su me stessa è fonte di rimorso, perché mi vedo a coltivare il mio giardino,

quando fuori c’è un mondo, e non solo, un mondo di cose che potrei fare se fossi migliore di quello che sono.

Qualcuno parlava di desiderio di cambiare e basta, non di volontà reale.

Ma volere non è potere.

Ci vogliono fiducia, apertura al prossimo, costanza, speranza. Le parole che sorreggono, sospingono la vita.

Ho bisogno di dirmelo, di scriverlo anche, per vedermelo davanti, nero su bianco, come un impegno preso e sottoscritto. E lo scrivo qui stasera anziché nel mio diario, perché mi va di condividerlo con qualcuno.

Buon fine settimana a tutti.

...mmmm....Sea....chiudo gli occhi e mi sembra di sentirlo il profumo di questo mare così agitato....lo sento amico sai? Mi ricorda la mia di anima...cosi' burrascosa....e poi viene fuori anche la mia di parte bambina...che detesto....e che pero', come il tuo mare, è tutta cuore. Un cuore grandissimo...quasi spropositato...che capta tutto e tutto troppo forte....e cosi' è destinato a farmi amare e a farmi soffrire in modo esasperato.....

Oh!

Buona giornata a tutti! :):

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...Sì Oscar anche io ti ringrazio ...anche se certe cose non le condivido molto....

O forse è soltanto che in questo periodo ho le scatole abbastanza piene di belle parole e di concetti astratti come transfer, controtransfer, proiezione e robe così... :):

Sai, sto soffrendo molto perchè ho capito che mi sono legata ed affezionata al mio psicologo. Ho capito che ho bisogno di lui e che voglio la sua presenza....mi rivedo patetica: e qui si inceppa il meccanismo e m'incazzo. Non lo tollero, non me lo spiego e bla bla bla....insomma....vi ho già fatto una testa come una mongolfiera......

Percio' caro Oscar, e amici cari, vi prego di avere pazienza con me! Spero che parlandone con lui e confidandomi, oltre a sentirmi magari umiliata o svalutata, io possa anche riuscire a superare tutto questo. E spero, alla fine, di poter diventare una persona migliore.

Grazie ancora e un bacio grandissimo a tutti :blush:

Anche l'innamoramento è un concetto astratto... finchè le sue conseguenze non sono reali.

Potrei dirti quello che vuoi sentirti dire, ma spero che tu possa aiutarti gestendo la frustrazione in modo produttivo, vedendola come una svolta ed opportunità di vero cambiamento e crescita.

Rispetto alla pazienza perchè ce la chiedi?

Ti vogliamo bene e non ci siamo mai posti questo problema, e scriviamo volentieri per te!

:abbr:

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Eccomi qua

................ Forse il mio psicologo è maggico come quello di datango. :;):

Buongiorno Juditta ; si si è uno psicomago... ^_^,

L'hai preso il libro di Jodoroswki :blush: ? :;):

La mia seduta è andata bene, ho esordito con una cosa che mi ero preparato nel mentre arrivavo al "non luogo", gli detto ho che ero felice della terapia e che lo consideravo un bravo terapeuta, lui mi ha ringraziato del complimento, poi gli ho detto che avevo problemi economici e che avrei pagato la seduta la prox volta, lui ha detto che non c'era problema, poi gli ho detto che i complimenti che gli avevo fatto forse erano tattiche seduttive per ottenere la proroga del pagamento, lui mi ha detto che invece per lui erano modalità adulte per comunicare quello che sentivo. Mi ha lasciato secco :):

l abbiamo parlato dei sogni che ho fatto dopo l'esperienza immaginativa fatta la volta prima; da essi emerge che la terapia procede bene.

:abbr:

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Cari amici

nel leggervi, le acque fredde del mio mare si scaldano un po’.

Nel mese che intercorre tra le sedute, anziché dormire tranquillo, questo mare gonfia e ribolle, non è burrasca, direi piuttosto maccaria, la bonaccia sorda che la precede.

Le mani mi si freddano, mentre scrivo, c’è la paura di mostrare il mio lato bambino, non cresciuto, dipendente, irrazionale. Eppure c’è, fa parte di me, ci devo fare i conti ogni giorno.

Questo ripiegamento su me stessa è fonte di rimorso, perché mi vedo a coltivare il mio giardino,

quando fuori c’è un mondo, e non solo, un mondo di cose che potrei fare se fossi migliore di quello che sono.

Qualcuno parlava di desiderio di cambiare e basta, non di volontà reale.

Ma volere non è potere.

Ci vogliono fiducia, apertura al prossimo, costanza, speranza. Le parole che sorreggono, sospingono la vita.

Ho bisogno di dirmelo, di scriverlo anche, per vedermelo davanti, nero su bianco, come un impegno preso e sottoscritto. E lo scrivo qui stasera anziché nel mio diario, perché mi va di condividerlo con qualcuno.

Buon fine settimana a tutti.

:): .............. "quanto" hai trasmesso con queste semplici parole!

....ecco ........ riconosco in ANELLI come questi la bellezza del Forum........ ci siamo Tutti/e ........ siamo qui .........e "ci" cerchiamo

........e post come QUESTO riescono a donarmi mooooltooo......

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Buongiorno Juditta ; si si è uno psicomago... ^_^,

L'hai preso il libro di Jodoroswki :;): ? :;):

ehm :;): non ancora ^_^

Sto leggendo questo di cui mi ha parlato il mio psicologo...Però giuro che l'ho messo in lista,e che lo leggerò... :blush:

La mia seduta è andata bene, ho esordito con una cosa che mi ero preparato nel mentre arrivavo al "non luogo", gli detto ho che ero felice della terapia e che lo consideravo un bravo terapeuta, lui mi ha ringraziato del complimento, poi gli ho detto che avevo problemi economici e che avrei pagato la seduta la prox volta, lui ha detto che non c'era problema, poi gli ho detto che i complimenti che gli avevo fatto forse erano tattiche seduttive per ottenere la proroga del pagamento, lui mi ha detto che invece per lui erano modalità adulte per comunicare quello che sentivo. Non ho parole è miticco :):

l abbiamo parlato dei sogni che ho fatto dopo l'esperienza immaginativa fatta la volta prima; da essi emerge che la terapia procede bene.

:yahoo:

Da come parli del tuo psicologo mi sta troppo simpatico :D: .

Sono contenta che la tua terapia vada bene, e spero tanto che anche la mia stia finalmente ingranando...

:abbr:

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ehm :blush: non ancora :abbr:

Sto leggendo questo di cui mi ha parlato il mio psicologo...

Uh Hilman :;): , ho letto la prefazione sembra mooolto interessante...acquisireeeeeeee :):

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Uh Hilman :blush: , ho letto la prefazione sembra mooolto interessante...acquisireeeeeeee :):

Devo ancora iniziarlo, ma sembra davvero molto interessante.

Poi magari ne parliamo nel topic sui libri letti...

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Qualcuno parlava di desiderio di cambiare e basta, non di volontà reale.

Ma volere non è potere.

Si, l'ho scritto io qua

Ci vogliono fiducia, apertura al prossimo, costanza, speranza. Le parole che sorreggono, sospingono la vita.

si, tutte cose che oltre all'energia, sorreggono una scelta vera che comporta costi e rinunce a qualcos'altro e non un semplice desiderio.

Ho bisogno di dirmelo, di scriverlo anche, per vedermelo davanti, nero su bianco, come un impegno preso e sottoscritto. E lo scrivo qui stasera anziché nel mio diario, perché mi va di condividerlo con qualcuno.

E' una nota tecnica, quella di dirsi e "scriversi" gli impegni che si intende sottoscrivere con se. E il rileggerselo su un forum può pure aiutare, perchè violare il patto implicherebbe rimangiarsi l'impegno preso anche con gli altri lettori.

Auguri, sea! :):

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Ci vogliono fiducia, apertura al prossimo, costanza, speranza. Le parole che sorreggono, sospingono la vita.

Ho bisogno di dirmelo, di scriverlo anche, per vedermelo davanti, nero su bianco, come un impegno preso e sottoscritto. E lo scrivo qui stasera anziché nel mio diario, perché mi va di condividerlo con qualcuno.

E' quello che ho sentito durante l'ultima seduta: fiducia, apertura, speranza.

E sono sentimenti così nuovi per me. E mi riempiono di gioia e di paura nello stesso tempo. Paura per questo salto nel vuoto che è amare senza aspettarsi niente in cambio. Anzi niente di ciò che IO vorrei in cambio.

Solo così posso accogliere ciò che lui mi può dare, che è T.A.N.T.I.S.S.I.M.O.

Ho paura perché so che un giorno il nostro rapporto si interromperà, che mi dirà: la terapia è finita!

E non lo rivedrò mai più.

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E' quello che ho sentito durante l'ultima seduta: fiducia, apertura, speranza.

E sono sentimenti così nuovi per me. E mi riempiono di gioia e di paura nello stesso tempo. Paura per questo salto nel vuoto che è amare senza aspettarsi niente in cambio. Anzi niente di ciò che IO vorrei in cambio.

Solo così posso accogliere ciò che lui mi può dare, che è T.A.N.T.I.S.S.I.M.O.

Ho paura perché so che un giorno il nostro rapporto si interromperà, che mi dirà: la terapia è finita!

E non lo rivedrò mai più.

Quando la terapia sarà finita tu Juditta, avrai integrato in te lo psicologo che ora ti guida nel tuo percorso, egli sarà presente come non mai, perchè sarà una parte di te che guiderà i tuoi gesti nel compiere quella passeggiata che corrisponde alla nostra vita. :):

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Quando la terapia sarà finita tu Juditta, avrai integrato in te lo psicologo che ora ti guida nel tuo percorso, egli sarà presente come non mai, perchè sarà una parte di te che guiderà i tuoi gesti nel compiere il tuo percorso personale di vita. :):

al punto in cui sono faccio davvero fatica a vedere così lontano, a immaginare quel momento che per me è ancora utopia...

Però...tu non pensi che tu mancherà il tuo terapeuta COME PERSONA? Cioè LUI, Proprio lui, con il suo modo di scherzare, di muoversi, di parlare? Io, all'idea che un giorno non lo rivedrò più mi sento rimpicciolire il cuore. All'idea, ci sto già male...mi mancherà così tanto, anche se dentro di me ci sarà la sua guida.

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al punto in cui sono faccio davvero fatica a vedere così lontano, a immaginare quel momento che per me è ancora utopia...

Però...tu non pensi che tu mancherà il tuo terapeuta COME PERSONA? Cioè LUI, Proprio lui, con il suo modo di scherzare, di muoversi, di parlare? Io, all'idea che un giorno non lo rivedrò più mi sento rimpicciolire il cuore. All'idea, ci sto già male...mi mancherà così tanto, anche se dentro di me ci sarà la sua guida.

Non so come spiegartelo, un po di metafisica può essere utile forse.

La percezione sensoriale che io stia in questo momento dove sono è qualcosa di soggettivo, quello che ho imparato a riconoscere come vero dipende dal mio condizionamento emotivo, il nostro cervello può percepire come reale la presenza anche di persone che non occupano lo spazio insieme a me nello stesso momento, l'esempio è nel contrario, occupare nello stesso tempo lo spazio e non percepire la persona che è li insieme a te per quello che realmente è.

Credo che sia una cosa molto potente riuscire ad integrare nella nostra coscienza, la presenza di persone (che poi sono parti di noi) che incontriamo nel nostro cammino.

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Non so come spiegartelo, un po di metafisica può essere utile forse.

La percezione sensoriale che io stia in questo momento dove sono è qualcosa di soggettivo, quello che ho imparato a riconoscere come vero dipende dal mio condizionamento emotivo, il nostro cervello può percepire come reale la presenza anche di persone che non occupano lo spazio insieme a me nello stesso momento, l'esempio è nel contrario, occupare nello stesso tempo lo spazio e non percepire la persona che è li insieme a te per quello che realmente è.

Credo che sia una cosa molto potente riuscire ad integrare nella nostra coscienza, la presenza di persone (che poi sono parti di noi) che incontriamo nel nostro cammino.

è difficile da capire, difficile.

C'è una briciolina di me che intuisce quello che vuoi dire. Ma è proprio un briciola...

E ancora vince il sentimento di possesso. Anche se è per un ora a settimana. Anche se è a pagamento.Per quel ora è mio, tutto mio. E quei momenti sono così speciali...

Mammamia come sono possessiva :unsure:

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