Vai al contenuto

COME AFFRONTARE LE NOSTRE PAURE


Messaggi consigliati

CIAO A TUTTI!

SU CONSIGLIO DI MIO HO APERTO UNA NUOVA DISCUSSIONE SU UN ARGOMENTO PER ME IMPORTANTE. LE PAURE.

IO MI RITENGO UNA FIFONA IN GENERALE, HO SEMPRE LA SENSAZIONE CHE DEBBA ACCADERE QUALCOSA DI BRUTTO NELLA MIA VITA.

AD ESEMPIO IN QUESTO PERIODO MI FACCIO SEMPRE DEI FILM NELLA TESTA IN CUI SUCCEDE QUALCOSA AL MIO COMPAGNO (D'ORA IN POI LO CHIAMERO' MARITO ANCHE SE CONVIVIAMO O LUCA CHE E'' IL SUO NOME). MAGARI GUARDANDO IN TV IL TELEGIORNALE O UN FILM ECCO CHE I PENSIERI MI ASSALGONO FACENDOMI ANDARE IN CRISI.

PER ESEMPIO L'ALTRA SERA A "CHI L'HA VISTO" C'ERA LA STORIA CHE IN SARDEGNA DELLE PERSONE HANNO BUTTATO IN UN POZZO UN RAGAZZO E UNA DONNA CHE HANNO POI TROVATO MORTI. BHE SICCOME LUCA VA QUASI OGNI MESE IN SARDEGNA PER LAVORO E IN ZONE PERIFERICHE, HO INIZIATO A PIANGERE COME UNA PAZZA E A CHIEDERGLI DI NON ANDARCI PIU'!!! LUI SI E' ARRABBIATO E MI DICEVA DI SMETTERLA DI PIANGERE.....VI SEMBRO NORMALE?

OPPURE SPESSO QUANDO STO GUIDANDO MI IMMAGINO UN INCIDENTE SPAVENTOSO MIO E A VOLTE SUO.

COME POSSO VIVERE BENE SE LE MIE PAURE ROVINANO ANCHE I MIEI MOMENTI DI SERENITA'? TUTTO CIO' E' LEGATO ALLA PIU' GRANDE PAURA CHE E' LA MORTE. IL FATTO DI NON POTER SAPERE QUALE SIA L'ULTIMO GIORNO DELLA MIA VITA E ANCHE DELLE PERSONE CHE AMO MI RIEMPIE DI ANGOSCIA.

MI DITE COSA PENSATE DI TUTTO QUESTO? ASPETTO VOSTRI COMMENTI! CIAO RAGAZZI, :chair:

STELLINA :unsure:

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Pubblicità


  • Risposte 60
  • Created
  • Ultima risposta

Top Posters In This Topic

CIAO A TUTTI!

......... MAGARI GUARDANDO IN TV IL TELEGIORNALE O UN FILM ECCO CHE I PENSIERI MI ASSALGONO FACENDOMI ANDARE IN CRISI. ..........STELLINA :unsure:

Ciao Stellina, quello che tu illustri è un problema che attanaglia la nostra civiltà: la percezione del futuro come minaccia e non come speranza.

La colpa di questo disagio collettivo, secondo me è da attribuire ad una scorretta o addirittura mancante educazione emotiva. Educazione che doveva, a suo tempo, essere impartita da genitori prima e dagli insegnanti poi, ma vuoi per un motivo (pigrizia) vuoi per un altro (indifferenza), il compito non è stato assolto e adesso ci ritroviamo una società che corre ai ripari, andando dallo psicologo o andando in farmacia a comprare stabilizzatori dell'umore oppure legandosi a qualche esotica pratica meditativa.

I media sono amplificatori di questo malessere, cercano con notizie emozionanti spesso a sfondo tragico, di attirare l'attenzione di una mente sopita alle emozioni perchè, non comprendendole le ha relegate nelle cavità più nascoste del nostro sentire. Va da se che la natura e quindi il nostro corpo sono perfetti, quindi tutte queste emozioni/tensioni in qualche modo prendono una strada, da cui attacchi di panico, ansia, gesti compulsivi di varia e inspiegabile natura che affollano poi i notiziari.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Ciao Stellina, quello che tu illustri è un problema che attanaglia la nostra civiltà: la percezione del futuro come minaccia e non come speranza.

La colpa di questo disagio collettivo, secondo me è da attribuire ad una scorretta o addirittura mancante educazione emotiva. Educazione che doveva, a suo tempo, essere impartita da genitori prima e dagli insegnanti poi, ma vuoi per un motivo (pigrizia) vuoi per un altro (indifferenza), il compito non è stato assolto e adesso ci ritroviamo una società che corre ai ripari, andando dallo psicologo o andando in farmacia a comprare stabilizzatori dell'umore oppure legandosi a qualche esotica pratica meditativa.

I media sono amplificatori di questo malessere, cercano con notizie emozionanti spesso a sfondo targico, di attirare l'attenzione di una mente sopita alle emozioni perchè, non comprendendole le ha relegate nelle cavità più nascoste del nostro sentire. Va da se che la natura e quindi il nostro corpo sono perfetti, quindi tutte queste emozioni/tensioni in qualche modo prendono una strada, da cui attacchi di panico, ansia, gesti compulsivi di varia e inspiegabile natura che affollano poi i notiziari.

sono d'accordo con quanto dici Daniele, però volevo dirti che i nostri genitori anche loro sono stati figli e spesso anche loro non hanno avuto la stessa educazione emozionale che manca a noi, solo che allora si pensava a sopravvivere oggi invece che la vita è più comoda e come ben dici abbiamo i media che ci bombardano quotidianamente con notizie sconvolgenti, tutto viene amplifiacato non concedendoci scampo.....

A te stellina consiglierei proprio una seduta da uno psicologo, magari lui potrebbe aiutarti a capire l'origine della tua paura permettendoti superarla...sai una mia amica aveva più o meno le tue stesse paure però legate soprattutto al figlio, soffriva anche di attacchi di panico abbastanza invalidanti...non faceva vivere tranquillamente il bambino era troppo ansiosa e apprensiva....poi ha deciso di farsi aiutare, andando in terapia...e devo dire che a differenza di sei - sette mesi si vedevano già i risultati...era molto più serena e anche suo figlio risentiva della minor pressione che gli faceva.....non sottovalutare i tuoi problemi....

ciao

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Ciao stellina,

noi tutti siamo sperimentatori (volontari o meno) di emozioni, fa parte della natura umana.

Forse capisco il tuo stato d’animo: ti attanaglia la paura di non riuscire a controllare il tuo futuro e/o le cose (o persone) che ti circondano, mentre a te piacerebbe avere tutto sotto il tuo controllo (magari mi sbaglio, sto solo supponendo…). Ti immagino una persona razionale e ordinata, ma la tua razionalità viene meno quando ti scontri col disordine del mondo: hai paura del cambiamento che può giocare a tuo sfavore (o perlomeno a sfavore dei TUOI SENTIMENTI!)

Non posso dire con certezza quali siano le cause del tuo “malessere”, se è dovuto ad una scorretta educazione durante l’infanzia o chissà cosa, in questo caso io considero futili le cause perché anche pur conoscendole, non gioverebbero al tuo stato d’animo: io vorrei provare a farti fare un ragionamento sulla vita reale, però forse dicendoti ciò che ti sto per dire potrei peggiorare le tua situazione, quindi se non ti va, non leggere oltre.

La prima cosa da dire è che nessuno può controllare l’andamento della propria vita. Figuriamoci della vita altrui…

Chi non ha paura della morte? Mah… il ragionamento sarebbe troppo complesso, ma se passi tutta la vita angosciata dalla morte, quando trovi il tempo per gioire della vita?

Vedi, noi esseri umani abbiamo una grande fortuna: il progresso ci permette di superare molte delle barriere della sofferenza fisica… Capita a tutti di ammalarsi, ma fortunatamente possiamo usare le medicine per curarci (non parlo dei casi incurabili). Molti stati di malessere fisico sono poi accompagnati da malessere psicologico ovviamente, e viceversa.

Ora quello che voglio farti capire è che non esiste cura al di fuori di te stessa che possa aiutarti a “guarire” dalle tue paure: un mal di denti lo combatti con un antidolorifico magari, ma un malessere psicologico con che cosa lo combatti se non con uno strumento della mente? (anche gli psicofarmaci hanno solo un effetto temporaneo, quindi non è una cura per l’estirpazione definitiva del proprio male).

Ho notato che a questo mondo in pochi si accorgono di avere i mezzi per superere da soli le proprie paure, e anche facendo loro presente questo, non comprendono appieno il loro potenziale.

Non bisogna abbandonarsi ai propri pensieri negativi, non mi stancherò mai di dire che i pensieri che noi abbiamo in testa NON SONO noi stessi, sono solo i nostri pensieri: chi pensa che il proprio essere sia l’insieme di tutte le proprie esperienze vissute e/o dei propri sentimenti, limita fortemente se stesso!

Se tu aspetti di sentirti dire da uno psicologo qualcosa che ti possa essere d’aiuto, allora vai da quest’ultimo, se invece non vuoi aggrapparti agli altri perché credi che in te stessa ci siano tutti i mezzi per superare gli ostacoli della mente, allora puoi cominciare sedendoti in silenzio e cominciare a ridere delle tue paure… All’inizio sarà difficile perchè se tutto fosse facile, nulla sarebbe facile!

Il mio è stato solo un discorso generale: non ho voluto mostrarti un metodo in specifico ma se vuoi posso farlo…

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Ciao stellina,

noi tutti siamo sperimentatori (volontari o meno) di emozioni, fa parte della natura umana.

Forse capisco il tuo stato d’animo: ti attanaglia la paura di non riuscire a controllare il tuo futuro e/o le cose (o persone) che ti circondano, mentre a te piacerebbe avere tutto sotto il tuo controllo (magari mi sbaglio, sto solo supponendo…). Ti immagino una persona razionale e ordinata, ma la tua razionalità viene meno quando ti scontri col disordine del mondo: hai paura del cambiamento che può giocare a tuo sfavore (o perlomeno a sfavore dei TUOI SENTIMENTI!)

Non posso dire con certezza quali siano le cause del tuo “malessere”, se è dovuto ad una scorretta educazione durante l’infanzia o chissà cosa, in questo caso io considero futili le cause perché anche pur conoscendole, non gioverebbero al tuo stato d’animo: io vorrei provare a farti fare un ragionamento sulla vita reale, però forse dicendoti ciò che ti sto per dire potrei peggiorare le tua situazione, quindi se non ti va, non leggere oltre.

La prima cosa da dire è che nessuno può controllare l’andamento della propria vita. Figuriamoci della vita altrui…

Chi non ha paura della morte? Mah… il ragionamento sarebbe troppo complesso, ma se passi tutta la vita angosciata dalla morte, quando trovi il tempo per gioire della vita?

Vedi, noi esseri umani abbiamo una grande fortuna: il progresso ci permette di superare molte delle barriere della sofferenza fisica… Capita a tutti di ammalarsi, ma fortunatamente possiamo usare le medicine per curarci (non parlo dei casi incurabili). Molti stati di malessere fisico sono poi accompagnati da malessere psicologico ovviamente, e viceversa.

Ora quello che voglio farti capire è che non esiste cura al di fuori di te stessa che possa aiutarti a “guarire” dalle tue paure: un mal di denti lo combatti con un antidolorifico magari, ma un malessere psicologico con che cosa lo combatti se non con uno strumento della mente? (anche gli psicofarmaci hanno solo un effetto temporaneo, quindi non è una cura per l’estirpazione definitiva del proprio male).

Ho notato che a questo mondo in pochi si accorgono di avere i mezzi per superere da soli le proprie paure, e anche facendo loro presente questo, non comprendono appieno il loro potenziale.

Non bisogna abbandonarsi ai propri pensieri negativi, non mi stancherò mai di dire che i pensieri che noi abbiamo in testa NON SONO noi stessi, sono solo i nostri pensieri: chi pensa che il proprio essere sia l’insieme di tutte le proprie esperienze vissute e/o dei propri sentimenti, limita fortemente se stesso!

Se tu aspetti di sentirti dire da uno psicologo qualcosa che ti possa essere d’aiuto, allora vai da quest’ultimo, se invece non vuoi aggrapparti agli altri perché credi che in te stessa ci siano tutti i mezzi per superare gli ostacoli della mente, allora puoi cominciare sedendoti in silenzio e cominciare a ridere delle tue paure… All’inizio sarà difficile perchè se tutto fosse facile, nulla sarebbe facile!

Il mio è stato solo un discorso generale: non ho voluto mostrarti un metodo in specifico ma se vuoi posso farlo…

ciao sospiro, grazie per il tuo intervento e la tua opinione, ti informo che ho letto tutto il tuo messaggio e penso che in generale tu abbia ragione, l'unica cosa è la parte sulla razionalità. bhe' io non credo di essere razionale anzi, sembra che sia l'opposto. Te lo dico xche' so che luca è la razionalità in persona ed io mi sento il contrario, xo' sai potrei avere della razionalità spiccata solo riguardo alle mie paure....Cioè per quanto riguarda i sentimenti e la vita quotidiana io sono molto emotiva ed è anche una cosa di cui vorrei parlare, mentre per quanto riguarda il mio futuro magari sì vorrei avere tutto sotto controllo, sapere piu' di quanto ogni persona possa sapere....

So anche che i mezzi per affrontare e guarire queste mie paure sono dentro di me, ma so anche che l'aiuto di una persona competente possa essere fondamentale per farmi usare correttamenti questi mezzi. Non so se mi sono spiegata, lo spero.

Per quanto riguarda la mia emotività, bhe' a volte mi ritengo troppo emotiva xchè diciamo che ho la lacrima facile, io piango quando litigo con luca (anche per una cavolata), mentre scrivo qualcosa relativa alla mia via,o una lettera, quando qualcuno mi riprende, per spiegarmi meglio, anche uno sguardo mi fa piangere. E' come se l'emotività fosse lì dietro la porta con la mano già sulla maniglia e basta un movimento per farla comparire....Con lo psicologo non ho mai parlato di questo ma credo che sarà uno degli argomenti che tirero' fuori. Magari poi è solo una parte del mio carattere, cioè sono io e sono così, non saprei!

Accetto ogni vostra opinione!

Ciao a tutti, grazie sospiro, grazie per vostri consigli! Stellina :abbr:

PS:per sospiro: se ne hai voglia io il metodo specifico vorrei conoscerlo!

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Per quanto riguarda la mia emotività, bhe' a volte mi ritengo troppo emotiva xchè diciamo che ho la lacrima facile, io piango quando litigo con luca (anche per una cavolata), mentre scrivo qualcosa relativa alla mia via,o una lettera, quando qualcuno mi riprende, per spiegarmi meglio, anche uno sguardo mi fa piangere. E' come se l'emotività fosse lì dietro la porta con la mano già sulla maniglia e basta un movimento per farla comparire....

Posso considerarti la mia versione femminile... Sono sempre stato un ragazzo molto emotivo e sensibile, ho passato tanto tempo a farmi domande che poi ho scoperto inutili (ora ci rido su con gusto)... tutte le mie storie d'amore sono finite male, sono sempre stato lasciato, ho passato un paio d'anni a scrivere poesie, trovando la malinconia nascosta in ogni angolo del mondo, poi d'improvviso ho scoperto la natura vuota delle cose... è stata una rivelazione: è come se mi fossi ricordato qual'era il mio stato d'animo di bambino, ho scoperto "l'intuizione" della realtà, anzi a dire il vero l'ho ricordata perchè quando me la sono trovata davanti era come se fosse sempre stata lì, come se da bambino avessi sempre fatto uso di quest'"intuzione" nel comprendere le cose e le situazioni.

Ti ho introdotto questo per farti capire che l’autorealizzazione è una via piena di insidie che io personalmente non sono ancora riuscito a scorgere appieno, la mia via può sembrare completamente diversa dalla tua: io ho avuto la fortuna di imbattermi in un libro giusto una volta dove c’era scritto che non c’è niente e nessuno che possa farmi comprendere l’autorealizzazione, quest’ultima la si può soltanto intuire da sé. Lo so è un controsenso ma io lo definisco il più bel controsenso che abbia mai sentito (un po’ fa ridere…): un libro per l’autorealizzazione che ti insegna che non si può spiegare l’autorealizzazione… Fantastico!

Se non esiste libro che ti possa aiutare a sviluppare la forza della tua mente, perché dovrebbe esistere qualcuno in grado di farlo? Al massimo quella persona (psicologo o chi per esso) può indicarti la via: tu non devi fermarti a guardare il suo dito che indica ma ti devi voltare ed imboccare questa via, ricordando che quest’ultima la si percorre da soli (può sembrare triste ma è realmente così…).

Vorrei citarti 2 storielle zen seguite dalla relativa poesia di Mumon: di una ti spigherò il significato (così dicendo sbaglio perché queste storielle non le si devono spiegare, si raccontano da sé), dell’altra non ti spiego il significato vorrei che tu la comprendessi (è questo il metodo con cui vorrei farti capire che da soli si possono abbattere tutte le barriere della mente, è fondamentale che tu la voglia davvero capire però, può sembrare uno scherzo senza senso di primo acchito, invece scrutando meglio ci si accorge che è profonda saggezza).

Un monaco disse a Joshu: <Sono nuovo del monastero. Ti prego di insegnarmi.>

Joshu domandò: <Hai mangiato la tua zuppa di riso?>

Il monaco rispose: <Si, l’ho mangiata!>

Joshu disse: <Allora faresti bene a lavare la tua ciotola.>

Poesia di Mumon:

E’ troppo chiaro e perciò è difficile vederlo.

Uno sciocco una volta cercava un fuoco con la lanterna accesa.

Se avesse saputo che cos’era il fuoco,

Avrebbe potuto cuocere il suo riso molto prima.

Questo è quello di cui ti stavo parlando, la chiave di lettura è la seguente: Joshu non ha potuto fare niente per il monaco che cercava di alleviare le proprie sofferenze mentali (non aveva nulla da insegnargli), eppure ha fatto molto, ha mostrato al monaco la via per la corretta presenza mentale, Joshu non ha potuto uccidere la sofferenza dentro il monaco, gli ha però suggerito il modo per compiere un gesto semplice con coscienza. Mentre il monaco andava a lavare la sua ciotola col cuore affranto per la scarsa (a prima vista) risposta del maestro, si accorse che la sofferenza dentro di lui era scomparsa perché la sua dedizione nella pulizia della ciotola era l’unica cosa che letteralmente aveva in mente. Ecco che una cosa semplice (troppo chiara per essere vista) ha realmente saziato il monaco di beatitudine (le parole del maestro sono valse di più di tutto il riso che si era mangiato!). Wow… E’ stato il monaco ad uccidere la propria sofferenza…

Hyakujo voleva mandare un monaco ad aprire un nuovo monastero. Disse ai suoi allievi che avrebbe affidato l’incarico a chi avesse risposto con più acutezza a una domanda. Posò un vaso sul pavimento e domandò: <Chi sa dire che cos’è questo senza nominarlo?>

L’abate disse: <Nessuno può dire che sia una scarpa di legno!>

Isan, il monaco cuciniere, rovesciò il vaso con una pedata e se ne andò.

Hyakujo sorrise e disse: <L’abate ha perso!>

E Isan divenne il maestro del nuovo monastero.

La mia domanda è: Stellina, perché Isan, rompendo il vaso, ha risposto in maniera corretta?

La risposta è dentro di te, e quella giusta sarà quella che ti darai senza chiederti se sia giusta o meno, perché non avrai bisogno di chiedertelo quando sarà davvero quella giusta (scusa il gioco di parole)… magari adesso ti starai chiedendo: Come può questa pu*****ta farmi sconfiggere le mie paure? Bhè basta che ti porti dietro questa storiella ogni istante in cui non sai cosa fare, prima di andare a dormire, che ne so, il momento giusto potrebbe essere quando cominci a star male… quando più ti senti pronta per pensarci… e poi forse, lentamente, capirai…

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Posso considerarti la mia versione femminile... Sono sempre stato un ragazzo molto emotivo e sensibile, ho passato tanto tempo a farmi domande che poi ho scoperto inutili (ora ci rido su con gusto)... tutte le mie storie d'amore sono finite male, sono sempre stato lasciato, ho passato un paio d'anni a scrivere poesie, trovando la malinconia nascosta in ogni angolo del mondo, poi d'improvviso ho scoperto la natura vuota delle cose... è stata una rivelazione: è come se mi fossi ricordato qual'era il mio stato d'animo di bambino, ho scoperto "l'intuizione" della realtà, anzi a dire il vero l'ho ricordata perchè quando me la sono trovata davanti era come se fosse sempre stata lì, come se da bambino avessi sempre fatto uso di quest'"intuzione" nel comprendere le cose e le situazioni.

Ti ho introdotto questo per farti capire che l’autorealizzazione è una via piena di insidie che io personalmente non sono ancora riuscito a scorgere appieno, la mia via può sembrare completamente diversa dalla tua: io ho avuto la fortuna di imbattermi in un libro giusto una volta dove c’era scritto che non c’è niente e nessuno che possa farmi comprendere l’autorealizzazione, quest’ultima la si può soltanto intuire da sé. Lo so è un controsenso ma io lo definisco il più bel controsenso che abbia mai sentito (un po’ fa ridere…): un libro per l’autorealizzazione che ti insegna che non si può spiegare l’autorealizzazione… Fantastico!

Se non esiste libro che ti possa aiutare a sviluppare la forza della tua mente, perché dovrebbe esistere qualcuno in grado di farlo? Al massimo quella persona (psicologo o chi per esso) può indicarti la via: tu non devi fermarti a guardare il suo dito che indica ma ti devi voltare ed imboccare questa via, ricordando che quest’ultima la si percorre da soli (può sembrare triste ma è realmente così…).

Vorrei citarti 2 storielle zen seguite dalla relativa poesia di Mumon: di una ti spigherò il significato (così dicendo sbaglio perché queste storielle non le si devono spiegare, si raccontano da sé), dell’altra non ti spiego il significato vorrei che tu la comprendessi (è questo il metodo con cui vorrei farti capire che da soli si possono abbattere tutte le barriere della mente, è fondamentale che tu la voglia davvero capire però, può sembrare uno scherzo senza senso di primo acchito, invece scrutando meglio ci si accorge che è profonda saggezza).

Un monaco disse a Joshu: <Sono nuovo del monastero. Ti prego di insegnarmi.>

Joshu domandò: <Hai mangiato la tua zuppa di riso?>

Il monaco rispose: <Si, l’ho mangiata!>

Joshu disse: <Allora faresti bene a lavare la tua ciotola.>

Poesia di Mumon:

E’ troppo chiaro e perciò è difficile vederlo.

Uno sciocco una volta cercava un fuoco con la lanterna accesa.

Se avesse saputo che cos’era il fuoco,

Avrebbe potuto cuocere il suo riso molto prima.

Questo è quello di cui ti stavo parlando, la chiave di lettura è la seguente: Joshu non ha potuto fare niente per il monaco che cercava di alleviare le proprie sofferenze mentali (non aveva nulla da insegnargli), eppure ha fatto molto, ha mostrato al monaco la via per la corretta presenza mentale, Joshu non ha potuto uccidere la sofferenza dentro il monaco, gli ha però suggerito il modo per compiere un gesto semplice con coscienza. Mentre il monaco andava a lavare la sua ciotola col cuore affranto per la scarsa (a prima vista) risposta del maestro, si accorse che la sofferenza dentro di lui era scomparsa perché la sua dedizione nella pulizia della ciotola era l’unica cosa che letteralmente aveva in mente. Ecco che una cosa semplice (troppo chiara per essere vista) ha realmente saziato il monaco di beatitudine (le parole del maestro sono valse di più di tutto il riso che si era mangiato!). Wow… E’ stato il monaco ad uccidere la propria sofferenza…

Hyakujo voleva mandare un monaco ad aprire un nuovo monastero. Disse ai suoi allievi che avrebbe affidato l’incarico a chi avesse risposto con più acutezza a una domanda. Posò un vaso sul pavimento e domandò: <Chi sa dire che cos’è questo senza nominarlo?>

L’abate disse: <Nessuno può dire che sia una scarpa di legno!>

Isan, il monaco cuciniere, rovesciò il vaso con una pedata e se ne andò.

Hyakujo sorrise e disse: <L’abate ha perso!>

E Isan divenne il maestro del nuovo monastero.

La mia domanda è: Stellina, perché Isan, rompendo il vaso, ha risposto in maniera corretta?

La risposta è dentro di te, e quella giusta sarà quella che ti darai senza chiederti se sia giusta o meno, perché non avrai bisogno di chiedertelo quando sarà davvero quella giusta (scusa il gioco di parole)… magari adesso ti starai chiedendo: Come può questa pu*****ta farmi sconfiggere le mie paure? Bhè basta che ti porti dietro questa storiella ogni istante in cui non sai cosa fare, prima di andare a dormire, che ne so, il momento giusto potrebbe essere quando cominci a star male… quando più ti senti pronta per pensarci… e poi forse, lentamente, capirai…

CIAO SOSPIRO TI RINGRAZIO, CREDO CHE QUESTA STORIELLA MI ACCOMPAGNERA' PER UN PO' E FORSE QUANDO MENO ME LO ASPETTO LA RISPOSTA ARRIVERA' DA SE'.

QUESTO PUO' ESSERE L'INIZIO DI UNA PROFONDA RICERCA DI ME STESSA, GRAZIE ANCORA, TI FARO' SAPERE!!

STELLINA :rolleyes:

Link al commento
Condividi su altri siti

 

la paura??

Una mente che ha paura, vive nella confusione, nel conflitto. Non osa distaccarsi dai suoi caratteristici modelli di pensiero e perciò diventa falsa. diciamo che immagina ingannandosi. Questà è l'unica cosa certa che mi sento di dire sulla paura....

perchè chiedimoci, cosa è la paura? avete mai provato a osservarle

nella maggioranza dei casi abbiamo:

paura di perdere le persone che ci sono care

paura delle malattie

Paura di perdere il lavoro,

Paura di non avere denaro a sufficienza,

paura di ciò che gli altri pensano di noi,

paura di essere ridicolizzati, disprezzati, , ,

e spesso di venire meno all’immagine che gli altri si sono creata di noi ecc…

bhè io direi a tutti che la paura è la sensazione che si prova davanti all'insicurezza di cio che sarà.

Adesso sto bene, vivo in pace è vorrei che tutto durasse in eterno.....bhè accendo la Tv...sento che c'è stato uno che ha messo una bomba al supermarket.....inizia allora una serie di immagine, dei miei figli, di mia madre, immagino che ci fossero anche loro, e sale l'angoscia, sale innarrestabile.....

bhè direi dunque che abbiamo paura non di cio che è, mai , ma piuttosto di cio che potrebbe essere.......

essenzialmente possiamo ed abbiamo paura esclusivamente di cio che non conosciamo, ossia di cio che non è...

abbiamo insomma paura di perdere qualcosa , sia esso uno stato emotivo, sia esso un parente o un amico, o un amante....

paura di sentirsi persi senza di esso,,,,

ma perchè abbiamo un senso d'angoscia continuo, anche quando lo "abbiamo"?

forse perchè il nostro "essere" sa che in realtà non lo possiede e mai potrà farlo....

il possesso altro non è che un pensiero e quando il nostro essere si accorge che il pensiero non è un fatto reale ma una idea , un'immaginazione allora interviene il panico....

in realtà esiste anche la paura fisica, ma quella è una reazione simile a quella degli animali.

ma noi ci occupiamo della paura psicologica. Quando avremo capito le paure psicologiche profondamente radicate dentro di noi, allora potremo affrontare le paure animali, mentre occuparsi prima della paura animale non ci è di alcun aiuto per comprendere le paure psicologiche.

dunque si può dire che non esiste la paura in astratto, essa è sempre in rapporto a qualche cosa, che noi immaginiamo ma non è.

il vero problema e che in genere le fuggiamo, ma fuggire dalla paura significa farla crescere.Una delle principali paure è che abbiamo paura di affrontarle. Ma che cosa è la paura realmente? Che cosa intendiamo veramente quando diciamo la parola paura?

Conduciamo un certo tipo di vita, pensiamo secondo un certo modello e non vogliamo che questi modelli e non vogliamo che cambi nulla perchè sono fortemente in noi.

Se venissero a meno ci troveremmo in una situazione di ignoranza e quindi di insicurezza. Noi vogliamo essere ragionevolmente sicuri dello stato di cose a cui andiamo incontro. Perciò il pensiero ha creato un modello e si rifiuta di crearne un altro che potrebbe essere insicuro.

Prendiamo ora le nostre particolari forme di paura, guardiamole ed osserviamo quali sono le nostre reazioni ad esse.

riuscite a guardarle senza ricorrere alla fuga, alle giustificazioni?

provaci stellina poi dimmi!

RIPORTO UN BRANO

LA PAURA E’ UN UNICO MOVIMENTO CHE SI ESPRIME IN MODI DIVERSI?

Possiamo guardare la nostra paura senza tentare di risolverla,

senza introdurre al suo posto il coraggio, senza sfuggirla?

Quando siamo in contatto diretto con la paura allora la nostra mente

può percepire quella che è la paura totale e non quello di cui abbiamo paura.

Se ci perderemo a guardare gli aspetti particolari della paura, uno per volta,

non arriveremo mai al problema centrale che è l’imparare a vivere con la paura.

Se riusciremo a vivere con una cosa così viva come la paura, il che richiede

una mente e un cuore straordinariamente acuti, che non giungono a

conclusioni, ma seguono ogni movimento della paura, allora inevitabilmente

ci chiederemo “chi è l’entità che vive con la paura? “

“Chi è che osserva la paura?”

L’osservatore dice “Ho paura” è forse separato dalla paura?

L’osservatore è la paura stessa e quando si comprende ciò non vi è più

alcun spreco di energia nel tentativo di sbarazzarcene.

Quando vediamo che noi siamo parte della paura, che noi siamo la paura,

allora non possiamo farci niente. Solo così la paura può giungere totalmente

alla fine.

j.k. by MIo

Link al commento
Condividi su altri siti

 
la paura??

Una mente che ha paura, vive nella confusione, nel conflitto. Non osa distaccarsi dai suoi caratteristici modelli di pensiero e perciò diventa falsa. diciamo che immagina ingannandosi. Questà è l'unica cosa certa che mi sento di dire sulla paura....

perchè chiedimoci, cosa è la paura? avete mai provato a osservarle

nella maggioranza dei casi abbiamo:

paura di perdere le persone che ci sono care

paura delle malattie

Paura di perdere il lavoro,

Paura di non avere denaro a sufficienza,

paura di ciò che gli altri pensano di noi,

paura di essere ridicolizzati, disprezzati, , ,

e spesso di venire meno all’immagine che gli altri si sono creata di noi ecc…

bhè io direi a tutti che la paura è la sensazione che si prova davanti all'insicurezza di cio che sarà.

Adesso sto bene, vivo in pace è vorrei che tutto durasse in eterno.....bhè accendo la Tv...sento che c'è stato uno che ha messo una bomba al supermarket.....inizia allora una serie di immagine, dei miei figli, di mia madre, immagino che ci fossero anche loro, e sale l'angoscia, sale innarrestabile.....

bhè direi dunque che abbiamo paura non di cio che è, mai , ma piuttosto di cio che potrebbe essere.......

essenzialmente possiamo ed abbiamo paura esclusivamente di cio che non conosciamo, ossia di cio che non è...

abbiamo insomma paura di perdere qualcosa , sia esso uno stato emotivo, sia esso un parente o un amico, o un amante....

paura di sentirsi persi senza di esso,,,,

ma perchè abbiamo un senso d'angoscia continuo, anche quando lo "abbiamo"?

forse perchè il nostro "essere" sa che in realtà non lo possiede e mai potrà farlo....

il possesso altro non è che un pensiero e quando il nostro essere si accorge che il pensiero non è un fatto reale ma una idea , un'immaginazione allora interviene il panico....

in realtà esiste anche la paura fisica, ma quella è una reazione simile a quella degli animali.

ma noi ci occupiamo della paura psicologica. Quando avremo capito le paure psicologiche profondamente radicate dentro di noi, allora potremo affrontare le paure animali, mentre occuparsi prima della paura animale non ci è di alcun aiuto per comprendere le paure psicologiche.

dunque si può dire che non esiste la paura in astratto, essa è sempre in rapporto a qualche cosa, che noi immaginiamo ma non è.

il vero problema e che in genere le fuggiamo, ma fuggire dalla paura significa farla crescere.Una delle principali paure è che abbiamo paura di affrontarle. Ma che cosa è la paura realmente? Che cosa intendiamo veramente quando diciamo la parola paura?

Conduciamo un certo tipo di vita, pensiamo secondo un certo modello e non vogliamo che questi modelli e non vogliamo che cambi nulla perchè sono fortemente in noi.

Se venissero a meno ci troveremmo in una situazione di ignoranza e quindi di insicurezza. Noi vogliamo essere ragionevolmente sicuri dello stato di cose a cui andiamo incontro. Perciò il pensiero ha creato un modello e si rifiuta di crearne un altro che potrebbe essere insicuro.

Prendiamo ora le nostre particolari forme di paura, guardiamole ed osserviamo quali sono le nostre reazioni ad esse.

riuscite a guardarle senza ricorrere alla fuga, alle giustificazioni?

provaci stellina poi dimmi!

RIPORTO UN BRANO

LA PAURA E’ UN UNICO MOVIMENTO CHE SI ESPRIME IN MODI DIVERSI?

Possiamo guardare la nostra paura senza tentare di risolverla,

senza introdurre al suo posto il coraggio, senza sfuggirla?

Quando siamo in contatto diretto con la paura allora la nostra mente

può percepire quella che è la paura totale e non quello di cui abbiamo paura.

Se ci perderemo a guardare gli aspetti particolari della paura, uno per volta,

non arriveremo mai al problema centrale che è l’imparare a vivere con la paura.

Se riusciremo a vivere con una cosa così viva come la paura, il che richiede

una mente e un cuore straordinariamente acuti, che non giungono a

conclusioni, ma seguono ogni movimento della paura, allora inevitabilmente

ci chiederemo “chi è l’entità che vive con la paura? “

“Chi è che osserva la paura?”

L’osservatore dice “Ho paura” è forse separato dalla paura?

L’osservatore è la paura stessa e quando si comprende ciò non vi è più

alcun spreco di energia nel tentativo di sbarazzarcene.

Quando vediamo che noi siamo parte della paura, che noi siamo la paura,

allora non possiamo farci niente. Solo così la paura può giungere totalmente

alla fine.

j.k. by MIo

ciao mio, è sempre un piacere sentirti. Che riflessione profonda che hai fatto, mi piacerebbe avere la mente così aperta e cogliere come tutte queste verità.

Quello che mi ha colpito e che mi ha fatto riflettere è come le nostre convinzioni e i nostri pensieri condizionino i nostri stati d'animo. per esempio hai detto: " forse perchè il nostro "essere" sa che in realtà non lo possiede e mai potrà farlo....

il possesso altro non è che un pensiero e quando il nostro essere si accorge che il pensiero non è un fatto reale ma una idea , un'immaginazione allora interviene il panico....". Non mi ero mai fermata a riflettere su cio'. ^_^ A volte ci si sente tranquilli perche' si è convinti di possedere qualcuno, ma in realta' è solo una questione psicologica xchè effettivamente non si puo' possedere fisicamente una persona, ma l'idea di possedere ci fa sentire piu' forti e piu' sicuri :blink: . Ecco invece che avendo delle convinzioni e delle idee negative, come pensare di poter perdere qualcuno o il non sapere cosa ti riserva il futuro, la paura ti assale e non sai come affrontarla :Star: . Questo è quello che ho capito io, premettendo che non ho ancora la mente molto aperta per questo tipo di riflessioni.

Mio fammi sapere cosa ne pensi del mio ragionamento, se potrebbe filare....Grazieeeee!

Stellina :;):

Link al commento
Condividi su altri siti

 
ciao mio, è sempre un piacere sentirti. Che riflessione profonda che hai fatto, mi piacerebbe avere la mente così aperta e cogliere come tutte queste verità.

Quello che mi ha colpito e che mi ha fatto riflettere è come le nostre convinzioni e i nostri pensieri condizionino i nostri stati d'animo. per esempio hai detto: " forse perchè il nostro "essere" sa che in realtà non lo possiede e mai potrà farlo....

il possesso altro non è che un pensiero e quando il nostro essere si accorge che il pensiero non è un fatto reale ma una idea , un'immaginazione allora interviene il panico....". Non mi ero mai fermata a riflettere su cio'. ^_^ A volte ci si sente tranquilli perche' si è convinti di possedere qualcuno, ma in realta' è solo una questione psicologica xchè effettivamente non si puo' possedere fisicamente una persona, ma l'idea di possedere ci fa sentire piu' forti e piu' sicuri :blink: . Ecco invece che avendo delle convinzioni e delle idee negative, come pensare di poter perdere qualcuno o il non sapere cosa ti riserva il futuro, la paura ti assale e non sai come affrontarla :Star: . Questo è quello che ho capito io, premettendo che non ho ancora la mente molto aperta per questo tipo di riflessioni.

Mio fammi sapere cosa ne pensi del mio ragionamento, se potrebbe filare....Grazieeeee!

Stellina :;):

nel testo che dopo ti ho riportato k. ti dice

"

ci chiederemo “chi è l’entità che vive con la paura? “

“Chi è che osserva la paura?”

L’osservatore dice “Ho paura” è forse separato dalla paura?

l'unico cosa che ti suggerisco è non pensare logicamente se cio che dico è vero cerca di vederlo nella realtà....

in realtà i nostri stati d'animo dipendono molto da fatti esterni che sono input poi a nostri ragionamenti dovuti ad associazione e dunque memoria, pensa leggi di una che viene violentata ed hai paura.........ma è il leggere a dare il via...al pensiero il pensiero crea una fantasia , è tu temi che sia verità.....

Link al commento
Condividi su altri siti

 
... i nostri genitori anche loro sono stati figli e spesso anche loro non hanno avuto la stessa educazione emozionale che manca a noi, solo che allora si pensava a sopravvivere oggi invece che la vita è più comoda e come ben dici abbiamo i media che ci bombardano quotidianamente con notizie sconvolgenti, tutto viene amplifiacato non concedendoci scampo...

E' vero Giusy, però all'epoca dei nostri genitori sussiteva una cosa, la speranza che la felicità fosse una meta, e il saziare i nostri bisogni materiali il mezzo per raggiungerla.

La nostra disillusione è scoprire che la felicità non corrisponde a quello. Privata di quel senso a cui è stata educata, la nostra generazione vive la confusione dei suoi bisogni, saziati materialmente affamati emotivamente.

Come ho detto: psicologi psicofarmaci guru della meditazione o della commercializzazione sono utili solo come surrogato di quell'affetto negato, a noi è stata donata la possibilità di comprendere, il futuro sono le generazioni che vivranno appoggiandosi a questa consapevolezza e si spingeranno oltre.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
nel testo che dopo ti ho riportato k. ti dice

"

ci chiederemo “chi è l’entità che vive con la paura? “

“Chi è che osserva la paura?”

L’osservatore dice “Ho paura” è forse separato dalla paura?

l'unico cosa che ti suggerisco è non pensare logicamente se cio che dico è vero cerca di vederlo nella realtà....

in realtà i nostri stati d'animo dipendono molto da fatti esterni che sono input poi a nostri ragionamenti dovuti ad associazione e dunque memoria, pensa leggi di una che viene violentata ed hai paura.........ma è il leggere a dare il via...al pensiero il pensiero crea una fantasia , è tu temi che sia verità.....

QUINDI BISOGNEREBBE CAPIRE QUALI "INPUT" TENERE IN CONSIDERAZIONE NELLA NOSTRA VITA E QUALI NO? LA MENTE E' UN MECCANISMO COSI' COMPLESSO CHE SPESSO NON TI LASCIA IL TEMPO DI DIFENDERTI DA CERTI "INPUT" CHE SEI GIA' IN LORO BALIA..... :blush:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
QUINDI BISOGNEREBBE CAPIRE QUALI "INPUT" TENERE IN CONSIDERAZIONE NELLA NOSTRA VITA E QUALI NO? LA MENTE E' UN MECCANISMO COSI' COMPLESSO CHE SPESSO NON TI LASCIA IL TEMPO DI DIFENDERTI DA CERTI "INPUT" CHE SEI GIA' IN LORO BALIA..... :chair:

più che altro comprendere le reazioni che da essi dipendono, in quanto su essi nulla si può, mentre la reazione implica essere identificati con il nostro contenuto,,,,(ricordi, memoria, sensazioni , esperienze....insomma il famoso "io")

Link al commento
Condividi su altri siti

 
più che altro comprendere le reazioni che da essi dipendono, in quanto su essi nulla si può, mentre la reazione implica essere identificati con il nostro contenuto,,,,(ricordi, memoria, sensazioni , esperienze....insomma il famoso "io")

AMMAZZA!! SCUSA MA NON CAPISCO "mentre la reazione implica essere identificati con il nostro contenuto,,,,(ricordi, memoria, sensazioni , esperienze....insomma il famoso "io")". :chair:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
AMMAZZA!! SCUSA MA NON CAPISCO "mentre la reazione implica essere identificati con il nostro contenuto,,,,(ricordi, memoria, sensazioni , esperienze....insomma il famoso "io")". :chair:

perchè reagisci ad uno stimolo.....con un determinato pensiero....

Link al commento
Condividi su altri siti

 
perchè reagisci ad uno stimolo.....con un determinato pensiero....

POTREBBE ESSERE CHE TUTTO STA A NON FARSI INFLUENZARE NEGATIVAMENTE DA CONDIZIONI ESTERNE LONTANE DALLA NOSTRA REALTA', NEL SENSO CHE E' IMPROBABILE CHE SUCCEDANO?

IO SONO MOLTO BRAVA A CREARMI NELLA TESTA DELLE BRUTTE SITUAZIONI (DICIAMO CHE MI FACCIO I FILM) E QUESTO NON FA CHE APRIRE LA PORTA ALLA PAURA......E' COME SE LA MI METTESSI ALLA PROVA XCHE' VORREI CAPIRE COME MI SENTIREI SE DOVESSE SUCCEDERE QUALCOSA DI BRUTTO, DICIAMO CHE NON VORREI ESSERE IMPREPARATA MA SO CHE NON SERVE A NIENTE, ANZI SERVE SOLO A FARMI STARE PIU' MALE E PIU' IN ANSIA....

MA XCHE' M IVENGONO QUESTI PENSIERI??? :chair:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
POTREBBE ESSERE CHE TUTTO STA A NON FARSI INFLUENZARE NEGATIVAMENTE DA CONDIZIONI ESTERNE LONTANE DALLA NOSTRA REALTA', NEL SENSO CHE E' IMPROBABILE CHE SUCCEDANO?

IO SONO MOLTO BRAVA A CREARMI NELLA TESTA DELLE BRUTTE SITUAZIONI (DICIAMO CHE MI FACCIO I FILM) E QUESTO NON FA CHE APRIRE LA PORTA ALLA PAURA......E' COME SE LA MI METTESSI ALLA PROVA XCHE' VORREI CAPIRE COME MI SENTIREI SE DOVESSE SUCCEDERE QUALCOSA DI BRUTTO, DICIAMO CHE NON VORREI ESSERE IMPREPARATA MA SO CHE NON SERVE A NIENTE, ANZI SERVE SOLO A FARMI STARE PIU' MALE E PIU' IN ANSIA....

MA XCHE' M IVENGONO QUESTI PENSIERI??? :chair:

Cosa accade....quando ti fai un film...

pensa al desiderio invece della paura....funziona allo stesso modo....

vedi una cosa che ti piace....e....cosa accade nella mente?? :good:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
POTREBBE ESSERE CHE TUTTO STA A NON FARSI INFLUENZARE NEGATIVAMENTE DA CONDIZIONI ESTERNE LONTANE DALLA NOSTRA REALTA', NEL SENSO CHE E' IMPROBABILE CHE SUCCEDANO? ....

MA XCHE' M IVENGONO QUESTI PENSIERI??? :chair:

Ciao Stellina, io credo che quei pensieri sono tensioni corporee non opportunamente scaricate.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Ho letto tutti i vostri messaggi. Che mal di testa :chair: .Ammetto che sono concetti ostici per me...

Io sono arrivata alla consapevolezza che la mia vita è in ostaggio della paura.Anche lo psicologo ha capito che sono terrorizzata dal cambiamento. E con cambiamento intendo dire in positivo. Non sono in una situazione di benessere che ho paura di perdere. Sono in una condizione di malessere che avrei tutto di guadagnato a cambiare. Eppure la paura mi frena. Preferisco rimanere in una situazione di merda piuttosto che affrontare il cambiamento. I discorsi filosofici hanno poco senso per me. sono astrazioni che non riesco ad applicare a me stessa.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Ciao Stellina, io credo che quei pensieri sono tensioni corporee non opportunamente scaricate.

Il mio psicologo ha sempre sostenuto la tesi che io sia tesa, sono un tronco, non mi rilasso mai....quindi questo puo' essere una causa dei "miei pensieri". Ma io a volte mi faccio questa domanda: sono una ragazza giovane di 28 anni, non posso dire di essere brutta, salute.... diciamo buona, compagno stupendo, lavoro che mi piace, ma xchè mi complico la vita?

Se penso a chi non ha o non ha avuto tutto cio' che ho io mi sento una M.!!!

Eppure è talmente spontaneo il meccanismo che mi gira nella testa che non mi fa ragionare.....Come sono distorta!!! :chair:

uuufffiiiii!!!!

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Cosa accade....quando ti fai un film...

pensa al desiderio invece della paura....funziona allo stesso modo....

vedi una cosa che ti piace....e....cosa accade nella mente?? :chair:

Se vedo qualcosa che mi piace, nella mia mente penso che che lo vorrei.....quindi?

Devo sostituire il desiderio alla paura nei miei film?? Come?

Link al commento
Condividi su altri siti

 

allora non devi sostituira la paura con i desideri...

dico che il meccanismo per cui "temiamo" o " abbiamo terrore di una cosa....è lo stesso per cui desideriamo...

ti riporto un brano di K. sul desiderio....

E' importante capire che cos’è il desiderio invece di sopprimerlo, di controllarlo, di dargli un orientamento particolare che forse potrebbe concedervi un po’ di pace.

Quando osservare il desiderio, lo state osservando come se foste al di fuori di esso? Oppure lo osservate nel momento in cui sorge, non come se fosse qualcosa di separato da voi?

Voi siete desiderio. Capite la differenza? Posso osservare il desiderio sorgere in me quando guardo in una vetrina qualcosa che mi piace e che desidero comprare. L’oggetto che desidero è diverso da me. L’oggetto è diverso. Ma il desiderio sono io stesso.

Così c’è una percezione del desiderio senza che ci sia un osservatore separato dal desiderio. Guardo un albero. “Albero” è la parola mediante in quale riconosco quella cosa laggiù nel campo. E so anche che la parola “albero” non è l’albero.

Mia moglie non è una parola. Ma ho fatto diventare la parola mia moglie! Non so se riuscite a cogliere tutte le sottigliezze di questa faccenda.

Fin dall’inizio devo capire con estrema chiarezza che la parola non è la cosa. La parola “desiderio” non è la percezione del desiderio, non è quell’energia straordinaria che sta dietro a questa reazione. Così devo stare molto attento a non farmi intrappolare dalle parole.

E anche il cervello deve stare molto all’erta per accorgersi che un oggetto può creare il desiderio. Ma il desiderio è separato dall’oggetto. Ci rendiamo conto che la parola non è la cosa? E che il desiderio non è separato dall’osservatore che lo sta guardando? Ci rendiamo conto che l’oggetto può creare il desiderio ma che c’è un desiderio indipendente dall’oggetto?

Come fiorisce il desiderio? Perché dietro il desiderio c’è un energia così straordinariamente potente? Se non capiamo a fondo la natura del desiderio, saremo sempre in conflitto tra noi. Io posso desiderare una cosa, mia moglie ne può desiderare un’altra, e i miei figli ne possono desiderare altre ancora completamente diverse.

Così stiamo sempre bisticciando. E questo continuo litigio, questa battaglia, li chiamiamo relazione, li chiamiamo amore. Chiediamoci: qual è la sorgente del desiderio? Il desiderio, a meno che non se ne capisca la radice, è straordinariamente sottile e ingannevole; quindi dobbiamo essere molto chiari e onesti nella nostra indagine.

Per tutti noi le sensazioni, le risposte dei sensi, sono importanti: il tatto, il gusto, l’olfatto, l’udito, la vista. E per la maggior parte di noi una particolare risposta dei sensi è più importante delle altre. Se abbiamo un temperamento artistico, abbiamo un nostro modo di vedere le cose.

Se siamo ingegneri i nostri sensi risponderanno in un modo diverso. Così non osserviamo mai in modo completo, con tutti i nostri sensi. I nostri sensi reagiscono, ma queste reazioni sono in qualche modo diverse tra loro. Ma è possibile rispondere completamente, con tutti i nostri sensi in azione?

Capite l’importanza di questo punto?

Nel momento in cui rispondiamo completamente con tutti i nostri sensi, scompare l’osservatore separato. Ma quando reagiamo a qualcosa di particolare, separandolo da tutto il resto, allora ha inizio la divisione. Scopritelo. quando uscite da questa tenda, quando guardate il fiume, il rapido scorrere delle sue acque, la luce sull’acqua. Scoprite se potete guardare con la totalità dei vostri sensi.

Non chiedetemi come si fa, altrimenti tutto diventerebbe meccanico Ma so dite a voi stessi: “Guardiamo, scopriamo”, allora educate voi stessi a capire come reagiscono i vostri sensi. Quando guardate qualcosa, l’atto di vedere produce una reazione. Vedete una camicia verde, o un vestito verde, l’atto di vedere risveglia la reazione.

Così ha luogo il contatto; e da quel contatto il pensiero crea l’immagine di voi che state indossando quella camicia o quel vestito. Oppure vedete una macchina per strada; ha una bella linea, è splendente, si vede che ha un motore potente. Allora le girate intorno, la esaminate e a quel punto il pensiero crea l’immagine di voi che salite su quella macchina, accendete il motore schiacciate l’acceleratore e partite. Così comincia il desiderio; il sorgere del desiderio è nel momento in cui il pensiero crea l’immagine.

Fino a quel momento non c’è desiderio. C’è la risposta dei sensi, che è del tutto normale: ma quando il pensiero crea l’immagine, da quell’istante comincia il desiderio. Ora, è possibile che il pensiero non crei alcuna immagine? Questo significa imparare come funziona il desiderio, e questo imparate è disciplina in se stesso.

Capire come funziona il desiderio è disciplina, e non l’imporsi di controllare il desiderio. Imparare come funziona il desiderio, o imparare a proposito di qualunque altra cosa, è tutto quello che serve. Ma se dite: “Devo controllare il desiderio”, allora entrate in un campo completamente diverso. Quando vedrete tutto questo movimento nel suo insieme, capirete che il pensiero non interverrà con le sue immagini. Allora vedrete, avrete sensazioni e basta.

Che c'è che non va in questo? Vedete, noi siamo tutti così presi dal desiderio! Vogliamo realizzarci dando soddisfazione ai nostri desideri. Ma non vediamo quale spaventosa rovina il desiderio ha provocato nel mondo, il desiderio di una sicurezza individuale, il desiderio di un successo, di un potere, di un prestigio individuale.

Non ci rendiamo conto che siamo completamente responsabili di qualsiasi cosa facciamo. Dove va a collocarsi il desiderio, quando ne comprendiamo la natura? Ha un posto dove c’è amore? E l’amore è qualcosa di così completamente estraneo all’umana esistenza, da non avere in realtà per noi alcun valore?

O è perché non vediamo la bellezza, la profondità, la grandezza, la santità di quello che sta dietro questa parola, che ci manca l’energia, il tempo, la passione per studiare, per educare noi stessi a capire di cosa si tratta? Se ci mancano l’amore, la compassione e la loro intelligenza, allora la meditazione avrà ben poco significato.

Senza quel profumo, quello che è eterno non potrà mai essere trovato. Per questo è tanto importante mettere completamente in ordine la nostra casa, non solo la casa in la in cui abitiamo, ma la casa della nostra vita, del nostro essere, delle nostre lotte.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
 
Il mio psicologo ha sempre sostenuto la tesi che io sia tesa...

uuufffiiiii!!!!

:blush:... la tensione fa parte di noi, l'abbiamo usata per stare dritti contro le intemperie della vita. La paura che senza di essa ci saremmo accasciati a terra, oppone resistenza al cederla proprio ora che ce ne vogliamo liberare perchè ci fa stare male, quei frequenti mal di testa, dolori cervicali, articolazioni fragili, dolori epigastrici, la mente e le sue tensioni si ripercuotono sul nostro corpo che sentitamente ci biasima. :cray:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
allora non devi sostituira la paura con i desideri...

dico che il meccanismo per cui "temiamo" o " abbiamo terrore di una cosa....è lo stesso per cui desideriamo...

ti riporto un brano di K. sul desiderio....

Devo ammettere che per me è una lettura complicata....mi sento stupida! :blush: Mi dici per favore chi è questo K.?

Grazie!!!

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Unisciti alla conversazione

Adesso puoi postare e registrarti più tardi. Se hai un account, registrati adesso per inserire messaggi con il tuo account.

Ospite
Rispondi

×   Incolla come testo formattato.   Incolla invece come testo normale

  Sono permesse un massimo di 75 faccine.

×   Il tuo link è stato inserito automaticamente.   Visualizza invece come link

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Editor trasparente

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.



×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.