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Come si interpretano i sogni?


Ospite filotea

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Ciao Mike, cavolo che sogno..si è vero i sogni sono un pò il ripercorrere di eventi, visioni o esperienze di tutti i giorni e spesso rielaborati con i l nostro stato d'animo del momento danno frutto a fantastici sogni (raramente),sogni fantasiosi, realistici o veri e propri incubi come in questo tuo caso....io creoi che l'interpretazione dei sogni si possa fare proprio in base a questa presenza delle nostre emozioni o sensazioni interiori ma va sempre preso tutto con le pinze, molti sogno sono solo il risultato di cose viste o vissute ma senza nessun filo logico....poi lasciamo perdere chi crede nei numeri........quelli si che è fantascienza!!!!! :Thinking:

I miei sogni ultimamente sono tutti rielaborazioni di ricordi dolorosi che mi fanno svegliare tra urli soffocati e lacrime....solo che io vado in bagno a lavarmi la faccia e cercare di pensare ad altro (in questo ormai ho la specializzazione!)....stavo pensando di cominciare a fumare..... :Batting Eyelashes:

anchio ho avuto ricordi dolorosi ma li ho messi da parte

parlandone con le persone interessate ma nn con mio padre

che nn ho avuto la fortuna d'incontrarlo prima che morisse.

nn fumare giusy , e' un brutto vizio ed anche puzzolente.

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"Come si interpretano i sogni?"

Per quanto ne ho capito io,quel che conta dei sogni è quel che ci vede chi li fa, cosa gli fa venire in mente..le famose libere associazioni...poi c'è l'analista che sulla base di quanto viene detto, approfondisce, fa domande, collegamenti, insomma inizia a navigarti dentro l'anima, nel tuo mondo interno,nel vissuto e rovista, rovista...sempre però grazie a quel che dice, sente il paziente...

Io tendo a pensare che i sogni non siano sempre interpretabili. Alcuni posso riflettere delle paure, angoscie, desideri e via dicendo in un modo ricostruibile...altri sono più vicini a degli "esperimenti cerebrali", dove le percezioni e le emozioni vengono rimescolate, saltano fuori cose nuove...questi non possono essere interpretati da persone sveglie, che inevitabilmente ragionano in modo - più o meno - logico, poichè si tratta di sogni che produciamo in momenti in cui non siamo in grado di costruire logicamente un pensiero o una riflessione...

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  • 2 months later...
Ospite filotea

Questa settimana ho risognato per due volte in circostanze diverse di nuovo scendere e salire le scale.Il sogno non lo ricordo bene,ricordo solo che il passaggio delle scale è stretto.

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Questa settimana ho risognato per due volte in circostanze diverse di nuovo scendere e salire le scale.Il sogno non lo ricordo bene,ricordo solo che il passaggio delle scale è stretto.

ciao filotea, io credo molto nel valore dei sogni, soprattutto se le sensazioni provate durante il sogno ci restano durante il giorno, vuol dire che il nostro inconscio ci ha voluto dare un messaggio e spesso interpretarlo non è facile ma se si impara a conoscersi e a sentirsi soprattutto ,anche interpretare i propri sogni diventa abbastanza facile....

La scala se non ricordo male è un mezzo di comunicazione con il nostro inconscio se si scende, e con la realtà intorno a noi se si sale....

Però per interpetare un sogno c'è bisogno di un pò più di particolari, anche all'apparenza insensati....prova a ricordare bene....comunque il fatto che fosse stretta probabilmente è sinonimo della tua difficoltà nell'intraprendere queste strade....

Non è molto ma uno spunto te l'ho dato...tocca a te rifletterci su...

Un abbraccio cara.... :D:

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  • 3 years later...

OK, qui non scrive nessuno da secoli ma spero che comunque qualcuno legga e mi dica la sua..

Negli ultimi mesi faccio spesso degli incubi, ma due sono le tematiche che ritornano sempre: i serpenti (a volte mi attaccano, a volte sono solo minacciosi) e qualcuno che vuole uccidermi spesso o farmi del male. Premetto che nei miei sogni raramente scappo, in genere prendo un'arma, una katana in particolare, e cerco di combattere, pianifico strategie..Ma molte volte mi va male.. I sogni si sono intensificati nell'ultimo mese, ma ammetto che sono diversi giorni che sto alla play per ore giocando ad Assassin's Creed, per chi non lo conosce è un gioco in prima persona in cui si interpreta un sicario del 1400.

Qualcuno ha qualche idea di cosa vogliano dire?

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attenta che se ti becca uno psicanalista, sei bella che fottuta co tutti sti serpenti :muttley:

cmq il sogno prende sempre spunto, come base perlonemo, dalle attività quotidiane.

riguardo i videogames, anche io quando il mese scorso è uscito Gears of War 3, la notte mi sognavo di stare ancora in mezzo alle orde :Hypnotized:

però, a meno che non ci si voglia un attimo divertire, le informazioni più utili che si possono ottenere dai sogni in sè, sono le emozioni che hai provato al risveglio, altrimenti li si possono semplicemente usare come mezzi per ottenere altre info :ola (4):

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Anche io so che i sogni in genere sono rielaborazioni dei dati percepiti durante il giorno..Però non mi spiego questo continuo ritorno di serpenti..Mi pare che siano un simbolo piuttosto ambiguo, forse hai ragione: se mi becca uno psicoanalista non mi lascia più! Ma temo non per i serpenti u.u

A dire il vero Ego, che qualcuno entri dentro casa per uccidermi è una cosa assurda che però mi mette sempre ansia..Mi sono trasferita da poco in un'altra zona della città e ho una villetta di due piani, quando la prima estate tutti sono andati via, essendo nuova costruzione la notte si sentivano rumori davvero inquietanti..Sembravano passi sul parquet. Ci credi che ho preso la mia katana e mi sono fatta ogni stanza? -.-'' Era l'unico modo per tranquillizzarmi..E questo nei sogni torna spesso. Al risveglio..bah, più che altro resto basita, ma sono contenta di svegliarmi u.u

Grazie per aver risposto ;)

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Anche io so che i sogni in genere sono rielaborazioni dei dati percepiti durante il giorno..Però non mi spiego questo continuo ritorno di serpenti..Mi pare che siano un simbolo piuttosto ambiguo, forse hai ragione: se mi becca uno psicoanalista non mi lascia più! Ma temo non per i serpenti u.u

e beh, se proprio insisti, per uno psicoanalista il serpente è il simbolo fallico per eccellenza, e se ti becca trasformerebbe la tua paura di essere uccisa dai serpenti, in un potente desiderio di essere sommersa da chissa quanti caxxi (intesi come organi genitali maschili), con tutto quello che ne può conseguire :He He:

cmq nei tuoi sogni torna spesso la sensazione di angoscia o quella di tranqullità (una volta che hai preso la katana per difenderti)? non ho capito...

(Off Topic: a Lucca ci sarà la presentazione di Assassin's Creed Revelation..Altro che sogni!)

naaaa, i giochi di Assassin's Creed non mi hanno mai preso... ritmo di gioco troppo lento :Just Kidding:

giusto quello ambientato a Roma volevo provare (e sicuramente provrò prima o poi :Big Grin: ).

neanche il Lucca Comics mi è parso un granchè, troppo casino per niente che non si possa già trovare o vedere altrove.

conosci mica Death Note? :huh:

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e beh, se proprio insisti, per uno psicoanalista il serpente è il simbolo fallico per eccellenza, e se ti becca trasformerebbe la tua paura di essere uccisa dai serpenti, in un potente desiderio di essere sommersa da chissa quanti caxxi (intesi come organi genitali maschili), con tutto quello che ne può conseguire :He He:

Come battuta è carina ^_^

Uno psicoanalista non lo interpreta su di un forum e neanche secondo un certo simbolismo. I sogni si interpretano in un setting adeguato dando importanza alle libere associazioni del momento (neanche quelle del risveglio).

Il simbolico va ricompreso nella personalità e nella conoscenza del soggetto non come un manualetto della cabala.

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Come battuta è carina ^_^

Uno psicoanalista non lo interpreta su di un forum e neanche secondo un certo simbolismo. I sogni si interpretano in un setting adeguato dando importanza alle libere associazioni del momento (neanche quelle del risveglio).

Il simbolico va ricompreso nella personalità e nella conoscenza del soggetto non come un manualetto della cabala.

Condivido pienamente :D:

Infatti il mio vecchio analista mi consigliava di non pensarci più di tanto ma di farlo direttamente in seduta. Secondo quello attuale posso fare come mi pare, al risveglio, in seduta o in qualsiasi altro momento, non importa.......mi viene la curiosità di chiedergli il perché di questa differenza.

Può essere simpatico discuterne in un forum, giusto per riceverne degli spunti, ma non di più.

Per esempio, questi sogni di Socrata mi hanno ricordato alcuni periodi della mia vita in cui facevo un incubo ricorrente: qualcuno m'inseguiva per cercare di uccidermi. C'era una certa corrispondenza con la vita reale, nel senso che mi pesava una situazione che mi stava molto stretta, in qualche modo mi sentivo oppressa.

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Come battuta è carina ^_^

Uno psicoanalista non lo interpreta su di un forum e neanche secondo un certo simbolismo. I sogni si interpretano in un setting adeguato dando importanza alle libere associazioni del momento (neanche quelle del risveglio).

Il simbolico va ricompreso nella personalità e nella conoscenza del soggetto non come un manualetto della cabala.

chiaro che uno psicanalista non lo interpreta in un forum, quello ci deve mettere almeno 10 anni per 3 volte alla settimana :He He:

le emozioni al momento del risveglio sono quelle più importanti (per non dire le uniche), semplicemente perchè vanno ad influenzare lo svolgimento della giornata di riferimento (e quindi svlano il vero significato/scopo del sogno).

poi certo, se si vuole passare gli anni a fare le libere associazioni per "comprendere il simbolico nella personalità del soggetto", si è liberi di farlo, ci mancherebbe :ola (4):

p.s. sei uno psicanalista Aikon? o vai da uno psicanalista magari?

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Infatti il mio vecchio analista mi consigliava di non pensarci più di tanto ma di farlo direttamente in seduta. Secondo quello attuale posso fare come mi pare, al risveglio, in seduta o in qualsiasi altro momento, non importa.......mi viene la curiosità di chiedergli il perché di questa differenza.

se posso permettermi di dare una risposta buttata li (ma neanche tanto), forse la differenza sta che col primo almeno avevate già qualcosa di cui parlare e con cui impiegare il tempo della seduta :Hug:

come mai lo hai cambiato, zaza?

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A dire il vero sapevo che questa visione che ha dato Ego è l'interpretazione di Freud, per Jung il serpente è energia, cambiamento, rivoluzione..una cosa simile.. Beh, il fatto che mi attacchi sempre è inquietante, anche perchè è l'unica cosa a cui non riesco a ribellarmi, mi paralizzo! Però non ho grandi problemi con il sesso quindi non credo che sia quello..

Ego, sinceramente sono sempre in ansia in questi sogni: più che altro perchè non sono da sola, c'è sempre qualcun'altro con me che tento di salvare.. Quando prendo un'arma poi in genere divento più combattiva, ma tranquilla..non direi.

Sai Zazà, a dire il vero anche io ho una situazione famigliare che mi va decisamente stretta e ci soffoco... e molti di questi incubi sono ambientati a casa, ma gli intrusi o uccidono prima mia madre o lei non c'è proprio. :icon_neutral:

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Condivido pienamente :D:

Infatti il mio vecchio analista mi consigliava di non pensarci più di tanto ma di farlo direttamente in seduta. Secondo quello attuale posso fare come mi pare, al risveglio, in seduta o in qualsiasi altro momento, non importa.......mi viene la curiosità di chiedergli il perché di questa differenza.

Può essere simpatico discuterne in un forum, giusto per riceverne degli spunti, ma non di più.

Per esempio, questi sogni di Socrata mi hanno ricordato alcuni periodi della mia vita in cui facevo un incubo ricorrente: qualcuno m'inseguiva per cercare di uccidermi. C'era una certa corrispondenza con la vita reale, nel senso che mi pesava una situazione che mi stava molto stretta, in qualche modo mi sentivo oppressa.

Credo che la differenza sia poca, però. Forse il primo analista ti invitava ad una maggiore spontaneità, tanto poi in seduta - se si cerca di rispettare la regola fondamentale - il significato di quel sogno lo si porta lo stesso.

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chiaro che uno psicanalista non lo interpreta in un forum, quello ci deve mettere almeno 10 anni per 3 volte alla settimana :He He:

le emozioni al momento del risveglio sono quelle più importanti (per non dire le uniche), semplicemente perchè vanno ad influenzare lo svolgimento della giornata di riferimento (e quindi svlano il vero significato/scopo del sogno).

poi certo, se si vuole passare gli anni a fare le libere associazioni per "comprendere il simbolico nella personalità del soggetto", si è liberi di farlo, ci mancherebbe :ola (4):

p.s. sei uno psicanalista Aikon? o vai da uno psicanalista magari?

L'analisi dei sogni fa parte di un impianto teorico ben preciso.

Mi sembra curioso che altri orientamenti impostati su presupposti teorici ben diversi si prendano la briga di analizzare il significato di qualcosa che non contemplano.

Per la psicoanalisi il sogno è la manifestazione diretta del processo primario.

Altri orientamenti si fermano all'aspetto fenomenologico e non ontologico. Sono due concezioni della psiche profondamente diverse.

Fuori da ogni proclama chiassoso nei quali non mi ritrovo, posso dire che andare in analisi è una cura di se stesso volendosi vedere soggetto e non come oggetto. Che ci voglia dieci anni o due anni dipende sempre dalla libera volontà di chi sceglie. Perché io non potrei mai pensare ad un paziente come un automa che non riesce a capire se ciò che sta facendo da dieci anni gli è inutile, tu si invece?

E comunque forse non hai ben chiaro che non "si comprende il simbolico di una persona": come fai a criticare qualcosa che non conosci?

PS: non sapere chi sono ti impedisce di valutare se ciò che dico sia giusto o sbagliato, buono o cattivo, bello o brutto?

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L'analisi dei sogni fa parte di un impianto teorico ben preciso.

Mi sembra curioso che altri orientamenti impostati su presupposti teorici ben diversi si prendano la briga di analizzare il significato di qualcosa che non contemplano.Per la psicoanalisi il sogno è la manifestazione diretta del processo primario.

Altri orientamenti si fermano all'aspetto fenomenologico e non ontologico. Sono due concezioni della psiche profondamente diverse.

Fuori da ogni proclama chiassoso nei quali non mi ritrovo, posso dire che andare in analisi è una cura di se stesso volendosi vedere soggetto e non come oggetto. Che ci voglia dieci anni o due anni dipende sempre dalla libera volontà di chi sceglie. Perché io non potrei mai pensare ad un paziente come un automa che non riesce a capire se ciò che sta facendo da dieci anni gli è inutile, tu si invece?

E comunque forse non hai ben chiaro che non "si comprende il simbolico di una persona": come fai a criticare qualcosa che non conosci?

PS: non sapere chi sono ti impedisce di valutare se ciò che dico sia giusto o sbagliato, buono o cattivo, bello o brutto?

rispondo anzitutto al PS:

sapere chi sei non mi fornisce informazioni utili a giudicare i tuoi interventi, ma solo a capirne le motivazioni semmai. se vogliamo mettere i miei (di interventi), come "contro" la psicanalisi, i tuoi sono decisamente "a favore", e mi chiedevo come mai.

mi chiedevo, perchè dopo aver letto la parte evidenziata, che è la classica risposta "lavamani" di chi pratica la psicanalisi e simili (o anche di chi legge le carte o dice di parlare coi morti, se è per questo), mi dice che se non lo sei (psicanalista), ci stai cmq invischiato/a.

se vuoi rettificare o dare informazioni più precise, sarò ben lieto di leggerti.

per il resto, quello che io trovo veramente curioso, è il come sia possibile che ci siano cosi tante concezioni del funzionamento psichico delle persone; voglio dire, in medicina non è che ci sono diversi costrutti teorici secondo i quali per alcuni sono i piedi che pompano il sangue, e il cuore che proietta le immagini sulla retina, per dire, e chi più ne ha più ne metta. perchè per la psicologia non dovrebbe essere cosi?

riguardo la questione efficacia/inefficacia, mica lo dico io che 10 anni (minimo) di psicanalisi sono inutili (per alcuni), ma sono i pazienti stessi che dopo tutto quel tempo decidono di provare altre strade, ma non perchè fino ad allora sono stati rincojoniti che non sapevano scegliere, ma proprio perchè non sapevano che c'erano delle alternative (che queste invece poi si rivelino veramente efficaci è un altro paglio di maniche).

per tutti gli altri, bè, penso che valga la stessa questione del Roscharch (o del ristorante costoso volendola fare semplice): cavolo, ho speso tanto tempo e risorse per questa cosa, devo mollare proprio ora? e vedi che qualche utilità gliela trovano cmq :ola (4):

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se posso permettermi di dare una risposta buttata li (ma neanche tanto), forse la differenza sta che col primo almeno avevate già qualcosa di cui parlare e con cui impiegare il tempo della seduta :Hug:

come mai lo hai cambiato, zaza?

Se ho capito bene ciò che dici (non ho capito cosa c'entra l'abbraccio), non credo fosse così perché all'epoca ne avevo sin troppe di cose da dire, il tempo non mi bastava mai. Non mancavano nè argomenti, nè emozioni, anzi!!!! :sweat:

L'ho cambiato perché è morto.

Tu non lo sai perché non segui il megatopic, ma io sono approdata su questo forum anche per digerire questo lutto. Anche se avevo ripreso con un altro analista, non mi bastava quello spazio, avevo bisogno di una condivisione più ampia con persone che mi potessero comprendere facilmente. Provo grande gratitudine per tutte le persone che qui mi sono state a sentire con partecipazione, mi hanno fatto del bene!

A dire il vero sapevo che questa visione che ha dato Ego è l'interpretazione di Freud, per Jung il serpente è energia, cambiamento, rivoluzione..una cosa simile.. Beh, il fatto che mi attacchi sempre è inquietante, anche perchè è l'unica cosa a cui non riesco a ribellarmi, mi paralizzo! Però non ho grandi problemi con il sesso quindi non credo che sia quello..

Ego, sinceramente sono sempre in ansia in questi sogni: più che altro perchè non sono da sola, c'è sempre qualcun'altro con me che tento di salvare.. Quando prendo un'arma poi in genere divento più combattiva, ma tranquilla..non direi.

Sai Zazà, a dire il vero anche io ho una situazione famigliare che mi va decisamente stretta e ci soffoco... e molti di questi incubi sono ambientati a casa, ma gli intrusi o uccidono prima mia madre o lei non c'è proprio. :icon_neutral:

Ecco, vedi? Non sappiamo se ci sia davvero un'attinenza tra sogno e realtà, tuttavia la mia osservazione ti è servita per riportare l'attenzione su un problema reale che devi cercare di risolvere.

Credo che la differenza sia poca, però. Forse il primo analista ti invitava ad una maggiore spontaneità, tanto poi in seduta - se si cerca di rispettare la regola fondamentale - il significato di quel sogno lo si porta lo stesso.

Anche io non vedo troppa differenza. E riguardo la spontaneità avrei anche qualcosa da aggiungere: l'imbarazzo può essere d'ostacolo. Per esempio per quanto riguarda le fantasie sessuali. Può succedere che un sogno al risveglio mi ecciti, sento il bisogno di masturbarmi e partono fantasie per raggiungere l'orgasmo. Dopo cerco di annotare queste fantasie perché so che molto probabilmente in seduta le "dimenticherò" (mi è successo). Portando lo scritto in seduta salvaguardo la mia spontaneità :;):

In ogni caso vale sempre la regola che ciò che importante ritorna. Se dimentico di raccontare qualche particolare, se questo è importante prima o poi mi ritorna in mente.

E c'è anche da dire che col tempo (e quanto!!) certi sogni non sono più un mistero per me, progredisce l'autoanalisi.

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rispondo anzitutto al PS:

sapere chi sei non mi fornisce informazioni utili a giudicare i tuoi interventi, ma solo a capirne le motivazioni semmai. se vogliamo mettere i miei (di interventi), come "contro" la psicanalisi, i tuoi sono decisamente "a favore", e mi chiedevo come mai.

mi chiedevo, perchè dopo aver letto la parte evidenziata, che è la classica risposta "lavamani" di chi pratica la psicanalisi e simili (o anche di chi legge le carte o dice di parlare coi morti, se è per questo), mi dice che se non lo sei (psicanalista), ci stai cmq invischiato/a.

se vuoi rettificare o dare informazioni più precise, sarò ben lieto di leggerti.

per il resto, quello che io trovo veramente curioso, è il come sia possibile che ci siano cosi tante concezioni del funzionamento psichico delle persone; voglio dire, in medicina non è che ci sono diversi costrutti teorici secondo i quali per alcuni sono i piedi che pompano il sangue, e il cuore che proietta le immagini sulla retina, per dire, e chi più ne ha più ne metta. perchè per la psicologia non dovrebbe essere cosi?

riguardo la questione efficacia/inefficacia, mica lo dico io che 10 anni (minimo) di psicanalisi sono inutili (per alcuni), ma sono i pazienti stessi che dopo tutto quel tempo decidono di provare altre strade, ma non perchè fino ad allora sono stati rincojoniti che non sapevano scegliere, ma proprio perchè non sapevano che c'erano delle alternative (che queste invece poi si rivelino veramente efficaci è un altro paglio di maniche).

per tutti gli altri, bè, penso che valga la stessa questione del Roscharch (o del ristorante costoso volendola fare semplice): cavolo, ho speso tanto tempo e risorse per questa cosa, devo mollare proprio ora? e vedi che qualche utilità gliela trovano cmq :ola (4):

Se ti occorre sapere che lavoro faccio per capire le mie motivazioni per le quali scrivo qui capisco la tua tendenza al riduzionismo, sia per le questioni tecniche che di giudizio su argomenti e persone. Vedi, a differenza tua, anche se tu mi dicessi il lavoro o gli studi che fai/hai fatto non mi sentirei di avere la pretesa di sapere le motivazioni per cui sei qui,perché ti considerei ancora più complesso di un lavoro o di alcuni interessi personali. Ed è certo che non mi voglio sentire neanch'io in qualche modo giudicata, incasellata in etichette o in riduzionismi vari. Vuoi sapere le mie motivazioni? Conoscimi (ammesso che anch'io voglia conoscerti e farmi conoscere da te) e poi forse le potrai capire.

Tu consideri quello evidenziato un modo per lavarsi le mani, ma non hai comunque esplicitato il perché dei tuoi interventi sull'interpretazione dei sogni se non credi ad una conoscenza ontologica degli stessi. Sono un'inguaribile ottimista e pertanto resto in attesa di leggere qualcosa di costruttivo da parte tua nel merito (che non siano slogan o considerazioni paradossali perché, ti facilito il compito, con me non hanno effetto).

A fronte delle testimonianze di pazienti che riporti, te ne potrei portare altrettante (se non superiori) che riguardano invece percorsi felicemente conclusi oppure altrettante testimonianze di pazienti che arrivano da altri tipi di percorso e che non hanno risolto, avvertendo uno spostamento sintomatico se non peggio.

Credo che queste argomentazioni si annullino a vicenda per la loro impossibilità ad essere verificate. Ci sono critiche alla psicoanalisi ben più costruttive di queste.

Per quanto riguarda i tuoi rilievi sulle differenze teoriche sulla psiche è una questione antica, almeno da quando la medicina capì che l'isteria non aveva cause organiche, ma solo manifestazioni.

Trovi le ragioni di queste differenze nell'epistemologia alla base dei vari orientamenti. La psicoanalisi ha, nel corso della sua storia, fornito un quadro completo circa il funzionamento psichico; il cognitivismo ha una sua teoria della mente che personalmente apprezzo molto e che si avvicina tantissimo a quello della psicoanalisi relazionale; altri orientamenti sono molto più deboli al riguardo e questo, secondo me, è la causa della loro storicizzazione e della loro probabile futura scomparsa se non approfondiranno questi aspetti.

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Se ho capito bene ciò che dici (non ho capito cosa c'entra l'abbraccio), non credo fosse così perché all'epoca ne avevo sin troppe di cose da dire, il tempo non mi bastava mai. Non mancavano nè argomenti, nè emozioni, anzi!!!! :sweat:

L'ho cambiato perché è morto.

Tu non lo sai perché non segui il megatopic, ma io sono approdata su questo forum anche per digerire questo lutto. Anche se avevo ripreso con un altro analista, non mi bastava quello spazio, avevo bisogno di una condivisione più ampia con persone che mi potessero comprendere facilmente. Provo grande gratitudine per tutte le persone che qui mi sono state a sentire con partecipazione, mi hanno fatto del bene!

Ecco, vedi? Non sappiamo se ci sia davvero un'attinenza tra sogno e realtà, tuttavia la mia osservazione ti è servita per riportare l'attenzione su un problema reale che devi cercare di risolvere.

Anche io non vedo troppa differenza. E riguardo la spontaneità avrei anche qualcosa da aggiungere: l'imbarazzo può essere d'ostacolo. Per esempio per quanto riguarda le fantasie sessuali. Può succedere che un sogno al risveglio mi ecciti, sento il bisogno di masturbarmi e partono fantasie per raggiungere l'orgasmo. Dopo cerco di annotare queste fantasie perché so che molto probabilmente in seduta le "dimenticherò" (mi è successo). Portando lo scritto in seduta salvaguardo la mia spontaneità :;):

In ogni caso vale sempre la regola che ciò che importante ritorna. Se dimentico di raccontare qualche particolare, se questo è importante prima o poi mi ritorna in mente.

E c'è anche da dire che col tempo (e quanto!!) certi sogni non sono più un mistero per me, progredisce l'autoanalisi.

Esatto. Non solo, ma anche non ricordarsi i sogni ha un significato che si porta comunque in seduta.

E' vero che poi, man mano che si acquisisce conoscenza su se stessi, i sogni si riescono anche ad autoanalizzarli. Ma forse é sempre un'autoanalisi se si considera il fatto che le interpretazioni sbagliate non "si sentono addosso" e non innescano nessun insight (bruttissima parola e bruttissimo concetto, ma è per capirsi).

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Vuoi sapere le mie motivazioni? Conoscimi (ammesso che anch'io voglia conoscerti e farmi conoscere da te) e poi forse le potrai capire.

ma guarda, te la tiri pure come loro :He He:

le ragioni dei miei interventi le ho esplicitate post addietro: ci si poteva divertire ad interpretarli o li si poteva usare com tramite per ottenere altre info (che è quello che stiamo dicendo tutti, almeno questo).

e csoi mi sono messo a scherzare di fare lo psicanalista, ma poi sei arrivato te a fare l'offeso e siamo finiti a parlare di questo :Hug:

riguardo agli slogan, ad averli tirati in ballo sei stato te, la risposta lavamani rientra in questa categoria, in quando viene fornita quasi in automatico quando si parla di certi argomenti con certe persone.

e sulla questione del lavoro, non è tanto il lavoro in se, ma come dicevo di energie e risorse investite. chiaramente il lavoro ne pretende tante, e non voler pensare che queste influenzino e orientino i pensieri e i comportamenti, mi sembra un pò ingenuo (altro che non-ristrettezza o quello che volevi dire tu).

A fronte delle testimonianze di pazienti che riporti, te ne potrei portare altrettante (se non superiori) che riguardano invece percorsi felicemente conclusi oppure altrettante testimonianze di pazienti che arrivano da altri tipi di percorso e che non hanno risolto, avvertendo uno spostamento sintomatico se non peggio.

Credo che queste argomentazioni si annullino a vicenda per la loro impossibilità ad essere verificate. Ci sono critiche alla psicoanalisi ben più costruttive di queste.

per felicemente conclusi che intendi? perchè non so quanto possa essere felice "convivere meglio col problema" (e grazie, dopo 10 anni) rispetto al non averlo affatto (ove possibile naturalmente) :Thinking:

poi voglio dire, è innegabile che sempre dopo i soliti 10 anni 3 volte alla settimana, si instauri un rapporto particolare con il terapeuta, e con certi pazienti, questo può essere molto importante, solo che cosi si rischia di scatenare di quei fenomeni osservabili anche in questo forum, che alla fine non so quanto possano essere funzionali alla terapia,

in quanto, paradossalmente questa si dovrebbe ritenere efficace proprio quando il terapeuta/medico non serve più, non quando diventa indispensabile, per lo meno per quanto riguarda quelle terapie non assistenziali... non trovi? (se lo trovi, dunque, non mi sembrano cosi inveribicabili certe questioni).

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Se ho capito bene ciò che dici (non ho capito cosa c'entra l'abbraccio), non credo fosse così perché all'epoca ne avevo sin troppe di cose da dire, il tempo non mi bastava mai. Non mancavano nè argomenti, nè emozioni, anzi!!!! :sweat:

il mio intervento non era rivolto a te, nel senso te hai chiesto una possibile spiegazione del comportamento del tuo terapeuta e io te ne ho data una, che era riferita a lui:

quello di dirti di tenerti i sogni per le sedute poteva dunque essere un modo per contenerti (molto soft tra l'altro) nella seduta, e ansiolitizzare (nel senso di ridurre l'ansia) da entrambe le parti, magari proprio in virtu di questo tuo bisogno di "vomitare" (passami il termine) sin troppe cose li dentro.

ovviamente è una possibile spiegazione tra tante (la prima che mi è venuta in mente :Tounge: ) che non necessariamente corrisponde alla realtà :good:

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PS: non sapere chi sono ti impedisce di valutare se ciò che dico sia giusto o sbagliato, buono o cattivo, bello o brutto?

mi ritrovo d'accordo con Ego, incredibile ma vero. nel senso che non trovo al sua domanda fuori luogo, anzi!

secondo me non presentarsi è innanzitutto un gesto maleducato. tu hai iniziato a scrivere sul forum dal nulla, senza dire nulla di te ne presentandoti in alcun modo... e l'hai fatto con interventi molto specifici riguardo la psicoterapia. la netiquette di quasi tutti i forum prevede una presentazione prima di iniziare a partecipare alla vita del forum stesso. poi non è mica che si debbano dare gli estremi dei documenti o il codice fiscale, eh... però se si entra nello specifico di certe argomentazioni, anche e soprattutto nei topic nei quali si danno dei "consigli" e pareri, andrebbero date un minimo di indicazioni sul ruolo, e di conseguenza le competenze, che si hanno.

onestamente non capisco perchè ci siano forum con psicologi e psicoterapeuti che scrivono usando nome e cognome e mettendoci la faccia, mentre in questo forum ci debba essere 'sto gran mistero... :Thinking:

(a parte Ego che pur essendo neolaureato la faccia ce l'ha messa, beh non solo la faccia :LMAO:)

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ma guarda, te la tiri pure come loro :He He:

le ragioni dei miei interventi le ho esplicitate post addietro: ci si poteva divertire ad interpretarli o li si poteva usare com tramite per ottenere altre info (che è quello che stiamo dicendo tutti, almeno questo).

e csoi mi sono messo a scherzare di fare lo psicanalista, ma poi sei arrivato te a fare l'offeso e siamo finiti a parlare di questo :Hug:

riguardo agli slogan, ad averli tirati in ballo sei stato te, la risposta lavamani rientra in questa categoria, in quando viene fornita quasi in automatico quando si parla di certi argomenti con certe persone.

e sulla questione del lavoro, non è tanto il lavoro in se, ma come dicevo di energie e risorse investite. chiaramente il lavoro ne pretende tante, e non voler pensare che queste influenzino e orientino i pensieri e i comportamenti, mi sembra un pò ingenuo (altro che non-ristrettezza o quello che volevi dire tu).

Non so dove hai visto che mi sono offesa, forse hai interpretato male i miei posts che ti invito a rileggere.

Gradirei parlare di argomenti e non di attacchi personali, se non ti spiace e se ne hai.

per felicemente conclusi che intendi? perchè non so quanto possa essere felice "convivere meglio col problema" (e grazie, dopo 10 anni) rispetto al non averlo affatto (ove possibile naturalmente) :Thinking:

Intendo conclusi con soddisfazione del paziente e del terapeuta. Ci sono analisi che terminano prima di dieci anni e non prevedono "convivere meglio col problema", ma trasformazioni (Bion c'ha scritto pure un libro su questo,oltre ad averci intessuto la sua teorizzazione).

poi voglio dire, è innegabile che sempre dopo i soliti 10 anni 3 volte alla settimana, si instauri un rapporto particolare con il terapeuta, e con certi pazienti, questo può essere molto importante, solo che cosi si rischia di scatenare di quei fenomeni osservabili anche in questo forum, che alla fine non so quanto possano essere funzionali alla terapia,

L'alleanza terapeutica è uno dei fattori aspecifici considerata ormai da tutti gli interventi psicoterapeutici, non solo dalla psicoanalisi. In analisi ci sono strumenti tecnici per poterla analizzare a differenza degli altri orientamenti. I fenomeni osservabili anche in questo forum non sfuggono all'analisi e a chi sa interpretarli; sfuggono a chi non ha strumenti per poterli comprendere.

in quanto, paradossalmente questa si dovrebbe ritenere efficace proprio quando il terapeuta/medico non serve più, non quando diventa indispensabile, per lo meno per quanto riguarda quelle terapie non assistenziali... non trovi? (se lo trovi, dunque, non mi sembrano cosi inveribicabili certe questioni).

In realtà altre terapie partono dal presupposto di essere "terapie supportive", per cui il terapeuta è già visto come soggetto direttivo sul paziente e tanto più assistenziale di un analista. Fammi tu un esempio dove il terapeuta non è un supporto, a differenza dell'analisi nella quale il terapeuta è un soggetto supposto sapere (Lacan).

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