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avete dei rapporti veri?


mio

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che cos'è il rapporto ?

Che rapporto avete con il mare?

con gli alberi, con i monti con le nuvole ?

quando guardate dei bambini che giocano in un campo qunado guardate una vecchia auto, che rapporto avete con tutte queste cose....

Quando vedete tutto questo, vi chiedo, qual è la vostra reazione?

molti non ci avranno mai pensato, molti diranno che non riescono a parole a dire cosa provano

guardateli come se li vedeste per la prima volta. Guardateli senza che il pensiero interferisca o vi distragga.Senza definirli chimandoli con un nomema con il cuore e con gli occhi. Appartengono alla terra come noi, come i bambini, e come quella vecchia auto.

Dar loro un nome fa parte del pensiero.

direte...

"Guardarli senza ricorrere alle parole sembra quasi impossibile, vero?".

Questo perchè le parole svolgono un ruolo molto importante nella nostra vita. Sembra che la nostra vita sia un intreccio di parole legate tra loro.

Le parole esercitano una grossa influenza su di noi: parole come dio, democrazia, libertà, totalitarismo. Evocano tutte immagini familiari. Le parole moglie e marito fanno parte delle nostre espressioni quotidiane.

Ma la parola moglie non è in realtà la persona in carne e ossa, con le sue complessità e i suoi problemi. Quindi la parola non è mai la realtà. Quando la parola assume un'importanza totalizzante, la vita, la realtà , viene trascurata.

che cos'è dunque rapportarsi ?

Quando noi avremo capito che cos'è il rapporto, sono sicuro che scopiremo anche che cosa è giusto. Che cosa significa rapporto?

Questo è quello che lei chiama rapporto. Si tratta di livelli diversi di sensazioni? di sentimenti?cambia in base alla tenerezza, attaccamento, solitudine, paura e così via ? Questo è quanto viene definito rapporto con una persona o con l'altra. Siamo in rapporto anche con gli ideali, con le speranze,con le esperienze o no?.

Tutto questo è il rapporto gli altri, gli altri che sono simile a noi, anche se da un punto di vista biologico, culturale e fisico può essere diverso. Ciò non indica forse che lei si muove sempre all'interno dell'egocentrismo e che l'altra persona agisce in maniera simile? Due vite parallele che non si incontrano mai?

c'è dunque rapporto? Diventa chiaro che non esiste un rapporto reale. Fondamentalmente ci preoccupiamo di noi stessi, del nostro piacere, cedendo all'altro per ottenere a nostra volta soddisfazione, e così via all'infinito. Diciamola in un altro modo.

Perché gli esseri umani sono così centrati su se stessi, o egoisti nei più riposti recessi del loro essere? Perché? Gli animali selvatici non sembrano tanto egocentrici quanto lo sono gli esseri umani.

Se noi dobbiamo scoprire in prima persona qual è il rapporto giusto, dobbiamo approfondire questo interrogativo. È necessario sperimentare la percezione senza movente. La maggior parte di noi trova difficile osservare senza un qualche tipo di movente. Riusciamo a esaminare insieme, con obbiettività, quel che realmente accade in un rapporto fra due persone, si tratti di un rapporto intimo o no? Quasi tutte le reazioni, specialmente quelle dolorose o piacevoli, vengono registrate nel cervello, nella coscienza o a un livello più profondo. Questa registrazione, che inizia nel momento in cui nasciamo e continua fino alla morte, costruisce lentamente un'immagine o un quadro che ognuno ha di sé. Quando ci

sposiamo o viviamo con un altro per un mese o per anni , ciascuno dei due si forma un'immagine dell'altro. Le ferite, le irritazioni, le parole dure, quelle dolci, e così via, le reazioni sensuali, le osservazioni intellettuali, il cameratismo e la tenerezza, la fantasia di realizzazione -e le associazioni culturali: tutto questo forma le diverse immagini che si riattivano

nelle diverse circostanze. A parte i rapporti fisici reali, queste immagini distorcono o ostacolano un rapporto d'amore profondo, la compassione con la capacità di comprensione profonda che essa implica.

vi chiederete : "E allora in che modo è possibile impedire la formazione di queste immagini?". Non le pare di porre una domanda sbagliata? Chi è che impedisce?

ma io chiedo voi " chi pone la domanda non sono ancora una volta un'immagine o un'idea? Non è ancora lavorare di fantasia, passando da un'immagine all'altra? Questo tipo di indagine non porta da nessuna parte. Quando una persona è colpita o ferita psicologicamente - il che accade fin dall'infanzia - le conseguenze di quella ferita sono ovvie: la paura di subire altre ferite, un ritrarsi costruendosi tutt'intorno una barriera, un ulteriore schermo isolante e così via, un processo che alimenta la nevrosi. Se e quando si ha consapevolezza di queste ferite, di questi conflitti, e li si osserva, allora istintivamente viene fatto di chiedersi in che modo sia possibile evitare di venire feriti.

L'immagine ultima è l’io , il sé con la lettera maiuscola e minuscola. Quando si arriva a cogliere il pieno significato del perché il cervello, il pensiero, formi queste immagini, la verità del perché queste immagini esistano, questa percezione stessa dissolve ogni processo di formazione delle immagini. Questa è la libertà ultima.

Forse il cervello forma le immagini per sentirsi protetto? Per essere al sicuro contro il pericolo? Per avere certezze, per evitare la confusione? Anche la più piccola parte del cervello per funzionare bene, in maniera efficiente, deve avere delle certezze, deve sentirsi al sicuro. Se poi quelle certezze e quella sicurezza sono un'illusione o un'invenzione del pensiero, come lo sono la fede o la credenza, in realtà non ha alcuna importanza, purché quell'area agitata del cervello si senta al sicuro, tranquilla, senza incertezze.

Noi moriamo in questa illusione. Accompagnato dalle immagini, come ad esempio il nazionalismo, e le immagini che si trovano in tutti i templi del mondo, l'uomo vive e porta avanti il conflitto, il piacere, il dolore.

Queste immagini vengono fabbricate a non finire.

Ma solo quando noi percepiamo che esse ostacolano e gettano un'ombra sul rapporto reale e rotondo tra noi e gli altri, tra noi e quella nuvola, tra quell'albero e quei bambini, allora soltanto può tesserci amore.

spero vi possa servire----

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Ospite filotea

Caro MIO,

seguire questa "Via" vuol dire, per prima cosa, aprirsi ad un piu' intimo rapporto con la Natura.

Nella storia dell'umanita' non e' mai successo, come oggi, che gli uomini camminino per loro conto, separati dalla vita della Natura.

Questo distacco crea nell'uomo uno squilibrio, degli scompensi che sono la causa maggiore di molti stati negativi e che possono diventare vere e proprie patologie: STRESS, INSICUREZZA, ANSIA, ANGOSCIA, prodotti tipici della nostra societa' moderna.

Per affrontare e superare queste situazioni di malessere e' proprio necessario tornare a vivere in armonia con la Natura, in modo piu' salutare. Del resto, se guardiamo bene, noi siamo fatti di suoi elementi: il cibo di cui ci alimentiamo, l'aria che respiriamo, l'azione benefica del sole, della sua luce e calore, l'acqua che beviamo, sono tutte sostanze naturali che ci vengono da Essa. Sono i doni preziosi della Madre Terra.

Racchiudendo tutto va fatto con il silenzio e l'ascolto.

E solo dopo dico solo dopo riusciamo a vedere e ringraziare il CREATORE dei

doni GRATUITI.

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Caro MIO,

seguire questa "Via" vuol dire, per prima cosa, aprirsi ad un piu' intimo rapporto con la Natura.

Nella storia dell'umanita' non e' mai successo, come oggi, che gli uomini camminino per loro conto, separati dalla vita della Natura.

Questo distacco crea nell'uomo uno squilibrio, degli scompensi che sono la causa maggiore di molti stati negativi e che possono diventare vere e proprie patologie: STRESS, INSICUREZZA, ANSIA, ANGOSCIA, prodotti tipici della nostra societa' moderna.

Per affrontare e superare queste situazioni di malessere e' proprio necessario tornare a vivere in armonia con la Natura, in modo piu' salutare. Del resto, se guardiamo bene, noi siamo fatti di suoi elementi: il cibo di cui ci alimentiamo, l'aria che respiriamo, l'azione benefica del sole, della sua luce e calore, l'acqua che beviamo, sono tutte sostanze naturali che ci vengono da Essa. Sono i doni preziosi della Madre Terra.

Racchiudendo tutto va fatto con il silenzio e l'ascolto.

E solo dopo dico solo dopo riusciamo a vedere e ringraziare il CREATORE dei

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:fireworks: concordo

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che cos'è il rapporto ?

Che rapporto avete con il mare?

con gli alberi, con i monti con le nuvole ?

quando guardate dei bambini che giocano in un campo qunado guardate una vecchia auto, che rapporto avete con tutte queste cose....

Quando vedete tutto questo, vi chiedo, qual è la vostra reazione?

molti non ci avranno mai pensato, molti diranno che non riescono a parole a dire cosa provano

guardateli come se li vedeste per la prima volta. Guardateli senza che il pensiero interferisca o vi distragga.Senza definirli chimandoli con un nomema con il cuore e con gli occhi. Appartengono alla terra come noi, come i bambini, e come quella vecchia auto.

Dar loro un nome fa parte del pensiero.

direte...

"Guardarli senza ricorrere alle parole sembra quasi impossibile, vero?".

Questo perchè le parole svolgono un ruolo molto importante nella nostra vita. Sembra che la nostra vita sia un intreccio di parole legate tra loro.

Le parole esercitano una grossa influenza su di noi: parole come dio, democrazia, libertà, totalitarismo. Evocano tutte immagini familiari. Le parole moglie e marito fanno parte delle nostre espressioni quotidiane.

Ma la parola moglie non è in realtà la persona in carne e ossa, con le sue complessità e i suoi problemi. Quindi la parola non è mai la realtà. Quando la parola assume un'importanza totalizzante, la vita, la realtà , viene trascurata.

che cos'è dunque rapportarsi ?

Quando noi avremo capito che cos'è il rapporto, sono sicuro che scopiremo anche che cosa è giusto. Che cosa significa rapporto?

Questo è quello che lei chiama rapporto. Si tratta di livelli diversi di sensazioni? di sentimenti?cambia in base alla tenerezza, attaccamento, solitudine, paura e così via ? Questo è quanto viene definito rapporto con una persona o con l'altra. Siamo in rapporto anche con gli ideali, con le speranze,con le esperienze o no?.

Tutto questo è il rapporto gli altri, gli altri che sono simile a noi, anche se da un punto di vista biologico, culturale e fisico può essere diverso. Ciò non indica forse che lei si muove sempre all'interno dell'egocentrismo e che l'altra persona agisce in maniera simile? Due vite parallele che non si incontrano mai?

c'è dunque rapporto? Diventa chiaro che non esiste un rapporto reale. Fondamentalmente ci preoccupiamo di noi stessi, del nostro piacere, cedendo all'altro per ottenere a nostra volta soddisfazione, e così via all'infinito. Diciamola in un altro modo.

Perché gli esseri umani sono così centrati su se stessi, o egoisti nei più riposti recessi del loro essere? Perché? Gli animali selvatici non sembrano tanto egocentrici quanto lo sono gli esseri umani.

Se noi dobbiamo scoprire in prima persona qual è il rapporto giusto, dobbiamo approfondire questo interrogativo. È necessario sperimentare la percezione senza movente. La maggior parte di noi trova difficile osservare senza un qualche tipo di movente. Riusciamo a esaminare insieme, con obbiettività, quel che realmente accade in un rapporto fra due persone, si tratti di un rapporto intimo o no? Quasi tutte le reazioni, specialmente quelle dolorose o piacevoli, vengono registrate nel cervello, nella coscienza o a un livello più profondo. Questa registrazione, che inizia nel momento in cui nasciamo e continua fino alla morte, costruisce lentamente un'immagine o un quadro che ognuno ha di sé. Quando ci

sposiamo o viviamo con un altro per un mese o per anni , ciascuno dei due si forma un'immagine dell'altro. Le ferite, le irritazioni, le parole dure, quelle dolci, e così via, le reazioni sensuali, le osservazioni intellettuali, il cameratismo e la tenerezza, la fantasia di realizzazione -e le associazioni culturali: tutto questo forma le diverse immagini che si riattivano

nelle diverse circostanze. A parte i rapporti fisici reali, queste immagini distorcono o ostacolano un rapporto d'amore profondo, la compassione con la capacità di comprensione profonda che essa implica.

vi chiederete : "E allora in che modo è possibile impedire la formazione di queste immagini?". Non le pare di porre una domanda sbagliata? Chi è che impedisce?

ma io chiedo voi " chi pone la domanda non sono ancora una volta un'immagine o un'idea? Non è ancora lavorare di fantasia, passando da un'immagine all'altra? Questo tipo di indagine non porta da nessuna parte. Quando una persona è colpita o ferita psicologicamente - il che accade fin dall'infanzia - le conseguenze di quella ferita sono ovvie: la paura di subire altre ferite, un ritrarsi costruendosi tutt'intorno una barriera, un ulteriore schermo isolante e così via, un processo che alimenta la nevrosi. Se e quando si ha consapevolezza di queste ferite, di questi conflitti, e li si osserva, allora istintivamente viene fatto di chiedersi in che modo sia possibile evitare di venire feriti.

L'immagine ultima è l’io , il sé con la lettera maiuscola e minuscola. Quando si arriva a cogliere il pieno significato del perché il cervello, il pensiero, formi queste immagini, la verità del perché queste immagini esistano, questa percezione stessa dissolve ogni processo di formazione delle immagini. Questa è la libertà ultima.

Forse il cervello forma le immagini per sentirsi protetto? Per essere al sicuro contro il pericolo? Per avere certezze, per evitare la confusione? Anche la più piccola parte del cervello per funzionare bene, in maniera efficiente, deve avere delle certezze, deve sentirsi al sicuro. Se poi quelle certezze e quella sicurezza sono un'illusione o un'invenzione del pensiero, come lo sono la fede o la credenza, in realtà non ha alcuna importanza, purché quell'area agitata del cervello si senta al sicuro, tranquilla, senza incertezze.

Noi moriamo in questa illusione. Accompagnato dalle immagini, come ad esempio il nazionalismo, e le immagini che si trovano in tutti i templi del mondo, l'uomo vive e porta avanti il conflitto, il piacere, il dolore.

Queste immagini vengono fabbricate a non finire.

Ma solo quando noi percepiamo che esse ostacolano e gettano un'ombra sul rapporto reale e rotondo tra noi e gli altri, tra noi e quella nuvola, tra quell'albero e quei bambini, allora soltanto può tesserci amore.

spero vi possa servire----

Ma a questo punto il rapporto vero è isolamento dell' individuo..

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Ma a questo punto il rapporto vero è isolamento dell' individuo..

no, la cessazione dell'immagine di se stessi, che è filtro tra la nostra realtà con la verità....

se hai voglia di discuterne, lo faccio con gioia e voglia, ma dovresti argomentare un po' meglio su dove vedi e percepisci quanto hai detto...

un'abbraccio...

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Ospite filotea

MIO APPROFITTO QUI PER DIRTELO...........

TI VOGLIO BENE LO SO CHE CERTE VOLTE POSSO SEMBRARE MALEDUCATA..........

IO NON AMO ESSERE RUFFIANA E IL SENTIMENTALISMO...

TI VOGLIO BENE

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no, la cessazione dell'immagine di se stessi, che è filtro tra la nostra realtà con la verità....

se hai voglia di discuterne, lo faccio con gioia e voglia, ma dovresti argomentare un po' meglio su dove vedi e percepisci quanto hai detto...

un'abbraccio...

Io parlo solo in base a ciò che penso, sono una perfetta ignorante in materia di psicologia e filosofia, non sono nemmeno grande abbastanza da poter vantare esperienza di vita e non escludo di non aver capito nulla del tuo post.

premetto che, probabilmente per via della mia formazione scientifica, tendo a considerare la mente come un prodotto dell' evoluzione del sistema nervoso..quindi, ok ci siamo evoluti al punto da sviluppare la coscienza che ci permette di dire "sono" e "sento"... ho detto che sulla base di ciò che ho letto mi sembra di capire che una visione di quel tipo tende a isolare l' individuo perchè è attraverso le parole e le immagini che riusciamo a esprimere ciò che percepiamo... in caso contrario si tratta di qualcosa che riguarda solo chi vive quel rapporto con quella certa cosa in modo esclusivo..

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Io parlo solo in base a ciò che penso, sono una perfetta ignorante in materia di psicologia e filosofia, non sono nemmeno grande abbastanza da poter vantare esperienza di vita e non escludo di non aver capito nulla del tuo post.

premetto che, probabilmente per via della mia formazione scientifica, tendo a considerare la mente come un prodotto dell' evoluzione del sistema nervoso..quindi, ok ci siamo evoluti al punto da sviluppare la coscienza che ci permette di dire "sono" e "sento"... ho detto che sulla base di ciò che ho letto mi sembra di capire che una visione di quel tipo tende a isolare l' individuo perchè è attraverso le parole e le immagini che riusciamo a esprimere ciò che percepiamo... in caso contrario si tratta di qualcosa che riguarda solo chi vive quel rapporto con quella certa cosa in modo esclusivo..

intanto grazie filotea..... :Whistle: anche io...

per lapina...

io sono un fautore della mente...

essa è un 'ottimo strumento....essa è la perfezione, essa consente di trovare l'assoluto...

ma tu non sei il suo contenuto, fino a che ti identifichi con cio che essa contiene sei in una galera....sei morta,

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intanto grazie filotea..... :D: anche io...

per lapina...

io sono un fautore della mente...

essa è un 'ottimo strumento....essa è la perfezione, essa consente di trovare l'assoluto...

ma tu non sei il suo contenuto, fino a che ti identifichi con cio che essa contiene sei in una galera....sei morta,

quindi, se non ho capito male, la mente sarebbe un nostro strumento....sarebbe anche quello che costruise le immagini e, successivamente le parole...correggimi se sbaglio...

Noi allora che siamo secondo te?

Se mi devi rispondere che a governare la mente è l' IO spiegami che differenza ci sarebbe tra la MENTE e l' IO.

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ah ah ah.... (risata compiaciuta).....

mio sa sconquassare per bene tutti con le sue vere verità.....

ciò che posso aggiungere io è superfluo..... ma basterebbe considerarlo un superfluo utile per capire ciò che dice mio:

"ognuno deve cercare personalmente, domandarsi personalmente, capire personalmente e risvegliarsi personalmente."

detto zen

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"ognuno deve cercare personalmente, domandarsi personalmente, capire personalmente e risvegliarsi personalmente."

detto zen

partendo da questo presupposto , vero di sospiro, che significa che nulla di cio che ti dirò potra farti comprendere,

un po' come se tu non avessi consapevolezza di cosa significa "il bagnato" e io con la mano sotto l'acqua ti dicessi e ti spiegassi com'è la sensazione...

nulla di cio che ti direi potrebbe farti avere la stessa sensazione che provesti mettendo tu stessa la mano sotto l'acqua....

detto cio vediamo....se riesco a convincerti ad allungare la mano....

quando dici "io" cosa intendi? L'intero della tua "psiche"?

se perdessi totalmente la memoria saresti completamente nuova, senza ricordi, senza carattere formato eppure saresti "tu"......senza però avere l'immagine di te stessa....

L'io è il risultato di tutto il contenuto della tua memoria.....

diciamo che la mente , che noi siamo come tubi....

le esperienze formano un tappo...."l'iO"....li tutto si accumula e si cresce......

la mente così e piena, e da dentro guarda fuori.....

io non ho tappo......in me il fuori flutta dentro....

dunque io sono il fuori quando esso è dentro, attimo dopo attimo,

ora ti sembra che io non abbia rapporti....?

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Non è questione di sconquassamento.. io sono una persona, mio è un ' altra persona, io ho avuto la mia esperienza, mio ha avuto la sua, io ho maturato delle idee lui ne ha maturato delle altre...è normale perdersi nei pensieri altrui!

Mio hai senz' altro una mente meravigliosa, ti apprezzo tantissimo, è un piacere ascoltarti e imparare da te ma penso di non dire qualcosa che non sai se sostengo che il tuo è un punto di vista...

Però se le esperienze sono un tappo dei nostri tubi e i tuoi tubi sono perfettamente pervi devi essere una persona veramente in pace con se stessa.

Per concludere vorrei solo farti una domanda... tu che sei un fautore della mente... dove metti il confine tra la fisiologia del sistema nervoso e la mente?

Ad ogni modo mi ha fatto un immenso piacere interagire con te, spero ci siano altre occasioni.

Un bacione.

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Non è questione di sconquassamento.. io sono una persona, mio è un ' altra persona, io ho avuto la mia esperienza, mio ha avuto la sua, io ho maturato delle idee lui ne ha maturato delle altre...è normale perdersi nei pensieri altrui!

mio ha avuto la sua eperienza, vero! Ma non è in base a quella che mio ti scrive....

mio ti scrive in base a cio che vede innanzi a se...

Mio hai senz' altro una mente meravigliosa, ti apprezzo tantissimo, è un piacere ascoltarti e imparare da te ma penso di non dire qualcosa che non sai se sostengo che il tuo è un punto di vista...

Però se le esperienze sono un tappo dei nostri tubi e i tuoi tubi sono perfettamente pervi devi essere una persona veramente in pace con se stessa.

Io non ho punti di vista,,,,,vedo il sole, non lo vorrei descrivere, descriverlo è un punto di vista, io ti dico :Guarda......è quello!

per il resto si diciamo che sono in pace, con me stesso, non so saerbbe bello definire me stesso, io non trovo mai nessuno......il me stesso sarebbe appunto il tappo....

Per concludere vorrei solo farti una domanda... tu che sei un fautore della mente... dove metti il confine tra la fisiologia del sistema nervoso e la mente?

Ad ogni modo mi ha fatto un immenso piacere interagire con te, spero ci siano altre occasioni.

Un bacione.

mente, nervi, perchè dividi?

io ti dico mente-corpo-vita(spirito)

padre-figlio-spiritosanto-

molte religioni hanno metaforicamente inteso l'unità e la scissione che l'uomo crea. Dio si è fatto uomo.

Io sono unito tra mente.corpo.spirito, non vi è tre in uno, ma unicità....

i problemi nascono da una visione frammentaria che è tipica di chi vede tramite il contenuto (l'io) che per sua sicurezza e praticità

divide e cataloga...

a tal fine Gesu disse:

"quando farete dei due l'uno, direte alla montagna "spostati" e lei si sposterà...."

io ti chiedo può essere una mente senza i nervi....o viceversa,.....dunque perchè dividi?

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Ospite filotea

CIAO mio scusami,

una domanda.

Capisco il tuo pensiero ELEVATO,

ma non rischi di vivere in maniera passiva?

O addiritura travisare il PENSIERO.

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io ti chiedo può essere una mente senza i nervi....o viceversa,.....dunque perchè dividi?

nervi senza una mente? certo che si può... malattie neurodegenerative ad esempio; mente senza nervi? ....hai parlato di Dio....

Non è una divisione.. per me solo una conseguenza... Abbiamo un sistema nervoso indubbiamente molto più complesso degli organismi non pensanti.. ci siamo evoluti al punto da sviluppare la consapevolezza.

Non vorrei assolutamente indisporti, perchè sei indubbiamente più grande di me e un sapiente, si vede ma....ad esempio...sai perchè ti rapporti con l' albero, con le nuvole ecc, ecc?

...semplicemente perchè la luce, ad una certa lunghezza d'onda colpisce i tuoi recettori della retina provocando una corrente elettrica che giunge fino ad una certa zona della corteccia cerebrale...

il tutto è elaborato dai centri superiori e integrato con modalità che vengono studiate dalla neuropsicobiologia... ne hai mai sentito parlare?

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CIAO mio scusami,

una domanda.

Capisco il tuo pensiero ELEVATO,

ma non rischi di vivere in maniera passiva?

O addiritura travisare il PENSIERO.

pensiero elevato.....

travisare il pensiero...

in realtà è tutto molto più semplice, semplicemente vi sono pensieri che sono sempre la continuazione di cio che ti è accaduto, e pensieri nuovi che nascono da cio che è nell'adesso...

diciamo che vivo "spensierato" e nel provare a trasmettere l'intrasmettibile che nascono inevitabili contraddizioni....

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Ospite filotea

MIO con te ci rinuncio,

non riesco a capirti......

Vabbè sarà che oggi sono stanca.........

CIAO Mimì.

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nervi senza una mente? certo che si può... malattie neurodegenerative ad esempio; mente senza nervi? ....hai parlato di Dio....

Non è una divisione.. per me solo una conseguenza... Abbiamo un sistema nervoso indubbiamente molto più complesso degli organismi non pensanti.. ci siamo evoluti al punto da sviluppare la consapevolezza.

Non vorrei assolutamente indisporti, perchè sei indubbiamente più grande di me e un sapiente, si vede ma....ad esempio...sai perchè ti rapporti con l' albero, con le nuvole ecc, ecc?

...semplicemente perchè la luce, ad una certa lunghezza d'onda colpisce i tuoi recettori della retina provocando una corrente elettrica che giunge fino ad una certa zona della corteccia cerebrale...

il tutto è elaborato dai centri superiori e integrato con modalità che vengono studiate dalla neuropsicobiologia... ne hai mai sentito parlare?

certo mente malattie appunto.....in quel caso l'unicità e pura mente .....

ma non intendevo quello.....

quando parlo di Dio dico che alcune persone che probabilmente hanno "visto e vissuto nel qui e ora" hanno cercato di raccontarlo generando poi il falso del Dio come idea........

non mi indisponi, non c'è nessuno da indisporre tranquilla.....

parliamo della vista? Benissimo ....

posso guardare un albero e la mentre traduce l'immagine in parola, il mio cervello elabora e dietro a quella parola, o a quell'immagine il mio cervello richiama una serie di sensazioni esperienze passate, che è parte del mio ego, ed io vedo l'albero attraverso quello schermo, che è appunto il mio "ego"

oppure posso semplicemente vedere una cosa, un'essere vivente strutturato in una certa maniera, che definiamo con la parola albero, ma posso farlo senza richiamare nulla, semplicemente non c'è io che vedo è l'albero c'è solo "il vedere l'albero nell'istante presente".....

ti riporto un brano di J.k. sull'ascolto ma puoi applicarlo al vedere....

Saper ascoltare*

Vi siete mai seduti in silenzio senza fermare l'attenzione su una cosa qualsiasi, senza fare il minimo sforzo per concentrarvi, con

una mente davvero calma? Se lo fate, potete ascoltare i rumori lontani e quelli vicinissimi a voi: siete in contatto coi suoni.

Allora state veramente ascoltando. La vostra mente non si limita a funzionare attraverso un solo insufficiente canale. Quando

ascoltate in questo modo, con grande tranquillità, senza sforzo, scoprite che dentro di voi avviene un cambiamento straordinario,

un cambiamento che non dipende dalla vostra volontà e che si produce senza che voi lo chiediate; è un cambiamento che porta

con sé l'immensa bellezza di una percezione profonda.

*Ascoltare senza schermi*

Come ascoltate? Ascoltate attraverso le vostre proiezioni, le vostre ambizioni, i desideri, le paure, le angosce? Ascoltate

solo quello che volete sentire, solo quello che vi soddisfa o che vi lusinga? Ascoltate solo quello che vi conforta e che attenua

momentaneamente la vostra sofferenza? Se ascoltate attraverso lo schermo dei vostri desideri è ovvio che state ascoltando solo la

vostra voce: state ascoltando solo i vostri desideri. Ma esiste un altro modo di ascoltare? Non è forse importante scoprire come

si possa ascoltare, non solo quello che dicono gli altri, ma qualunque cosa: il rumore della strada, il cinguettio degli

uccelli, lo sferragliare del tram, il fragore delle onde, la voce di vostro marito o di vostra moglie o quella dei vostri amici, il

pianto di un bambino? Ascoltare diventa importante quando smettiamo di proiettare i nostri desideri. Possiamo mettere da parte tutti gli schermi che ci impediscono di ascoltare veramente?

*Il rumore delle parole*

Ascoltare è un'arte che non è facile acquisire, ma che porta con sé bellezza e comprensione profonda. Ascoltiamo dalle profondità

del nostro essere, ma il nostro ascolto è sempre alterato da preconcetti o dai nostri particolari punti di vista. Non siamo

capaci di ascoltare direttamente, con semplicità; in noi l'ascolto avviene sempre attraverso lo schermo dei nostri

pensieri, delle nostre impressioni, dei nostri pregiudizi... Per poter ascoltare ci deve essere calma dentro di noi, un'attenzione

distesa, e non deve esserci il minimo sforzo tendente ad acquisire qualcosa. Questo stato vigile e tuttavia passivo è in grado di ascoltare quello che è al di là dei significati delle parole. Le parole portano confusione; sono solo un mezzo di comunicazione esteriore, ma per trovarsi al di là del rumore

delle parole è necessario ascoltare in uno stato di vigile passività. Coloro che amano sono capaci di ascoltare, ma è estremamente raro trovare chi sia capace di farlo. La maggior parte di noi è troppo occupata a raggiungere degli obiettivi, a ottenere dei risultati; stiamo sempre cercando di andare oltre,

di conquistare qualcosa, così non siamo in grado di ascoltare. Solo chi ascolta veramente può cogliere la melodia delle parole.

*Non lasciate spazio al pensiero*

Avete mai ascoltato il canto di un uccello? Per poter ascoltare, la mente deve essere calma, una calma che non c'entra nulla col

misticismo. Io vi parlo e voi, se volete ascoltarmi, dovete stare in silenzio; non potete farvi ronzare nella testa le idee più

diverse. Quando guardate un fiore, guardatelo senza dargli un nome, senza classificarlo, senza stabilire a quale specie

appartenga; solo così potete guardarlo veramente. Ma farlo è una delle cose più difficili, proprio come è estremamente difficile

saper ascoltare: ascoltare un comunista, un socialista, un politico, un capitalista; oppure vostra moglie, i vostri figli, il vostro vicino, A conducente dell'autobus, il canto di un uccello. Potete ascoltare con estrema semplicità solo quando non date spazio a un'idea o a un pensiero: allora può esserci contatto diretto; e quando siete in contatto, capite se quello che vi dicono è vero o falso. Non avete bisogno di discutere.

*Il vero ascolto porta con sé la libertà*

State davvero ascoltando quando vi sforzate di farlo? E vostro sforzo non è forse una distrazione che impedisce l'ascolto? Dovete forse sforzarvi per ascoltare qualcosa che vi rallegra? Finché la vostra mente sarà impegnata a fare sforzi, a confrontare, a giustificare, a condannare, non potrete rendervi

conto della verità, non potrete vedere il falso per quello che è...

L'atto di ascoltare è completo in se stesso; il semplice atto di ascoltare porta con sé la libertà. Ma a voi interessa veramente ascoltare? Oppure quello che vi importa è intervenire per tentare di modificare la confusione che vi portate dentro? Se ascoltaste... cioè se vi rendeste conto delle vostre

contraddizioni, dei vostri conflitti, senza preoccuparvi di costringerli a entrare in un particolare schema di pensiero, forse questi finirebbero.

Vedete, noi stiamo sempre cercando di essere qualcosa, di raggiungere uno stato particolare; vorremmo fare determinate esperienze ed evitarne accuratamente altre. Ma in questo modo la nostra mente rimane sempre occupata, non è mai tranquilla, non è mai in grado di ascoltare il rumore delle sue lotte e delle sue pene. Siate semplici... non cercate di diventare qualcosa o di aggrapparvi a qualche esperienza.

*Guarda intensamente*

Ho l'impressione che tanto l'atto di imparare, quanto l'atto di ascoltare ci risultino straordinariamente difficili. Noi non ascoltiamo mai veramente, perché la nostra mente non è libera; le nostre orecchie sono imbottite di tutta la conoscenza che portiamo sempre con noi, così ascoltare diventa

straordinariamente difficile. Penso - anzi, è un fatto - che se potessimo ascoltare con tutto il nostro essere, con una vigorosa vitalità, allora l'atto di ascoltare diverrebbe un fattore di liberazione. Ma sfortunatamente voi non ascoltate, perché non avete mai imparato a farlo. In fondo, potete imparare qualcosa

solo quando vi impegnate con tutto il vostro essere. Imparate la matematica solo quando vi ci dedicate totalmente; ma se vivete in uno stato di contraddizione, cioè se venite forzati ad imparare mentre non avete alcuna intenzione di farlo, allora l'imparare si riduce ad un vuoto processo di accumulazione.

Quando leggete un romanzo nel quale si muovono innumerevoli personaggi, se volete seguirne le vicende, dovete impegnare tutta la vostra attenzione; non potete pensare ad altre cose. E' di un'attenzione simile che avete bisogno per imparare. Se volete sapere come è fatta una foglia, una foglia di primavera o una foglia d'estate, dovete guardarla per vederne la simmetria, l'intessersi delle fibre, per sentirne la qualità. Una foglia è

viva. In ogni foglia c'è bellezza, vigore, vitalità. Se volete imparare qualcosa che riguardi una foglia, un fiore, una nuvola, un tramonto o un essere umano, dovete guardarli con tutta l'intensità del vostro cuore

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MIO con te ci rinuncio,

non riesco a capirti......

Vabbè sarà che oggi sono stanca.........

CIAO Mimì.

e che cio che intendo io non si può capire o lo fai o puff,,,,,,,

spiega il bagnato a qualcuno che non ha mai visto l'acqua,....ma fallo bene...

poi prendici una mano e mettila sotto un rubinetto e chiedigli se immaginava solo lontanamente fosse la stessa cosa...

se vuoi capire non provare a capire prova a vivere cio che ti dico...

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Ospite filotea

MIO ci proverò,

ho bisogno di silenzio per meditare su ciò.

Adesso devo andare.........ci vediamo domani.

Dimmi solo un'altra cosa, perchè quando scrivi non parli di TE ma parli di NOI.

Intendo come esperienze tipo questo che scrivi.

La mia ,chiamiamola pedagogia è diversa dalla tua,ho un altro tipo di approccio.

CIAO CARISSIMO

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MIO ci proverò,

ho bisogno di silenzio per meditare su ciò.

Adesso devo andare.........ci vediamo domani.

Dimmi solo un'altra cosa, perchè quando scrivi non parli di TE ma parli di NOI.

Intendo come esperienze tipo questo che scrivi.

La mia ,chiamiamola pedagogia è diversa dalla tua,ho un altro tipo di approccio.

CIAO CARISSIMO

intedo "l'uomo".....

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certo mente malattie appunto.....in quel caso l'unicità e pura mente .....

ma non intendevo quello.....

quando parlo di Dio dico che alcune persone che probabilmente hanno "visto e vissuto nel qui e ora" hanno cercato di raccontarlo generando poi il falso del Dio come idea........

non mi indisponi, non c'è nessuno da indisporre tranquilla.....

parliamo della vista? Benissimo ....

posso guardare un albero e la mentre traduce l'immagine in parola, il mio cervello elabora e dietro a quella parola, o a quell'immagine il mio cervello richiama una serie di sensazioni esperienze passate, che è parte del mio ego, ed io vedo l'albero attraverso quello schermo, che è appunto il mio "ego"

oppure posso semplicemente vedere una cosa, un'essere vivente strutturato in una certa maniera, che definiamo con la parola albero, ma posso farlo senza richiamare nulla, semplicemente non c'è io che vedo è l'albero c'è solo "il vedere l'albero nell'istante presente".....

ti riporto un brano di J.k. sull'ascolto ma puoi applicarlo al vedere....

Saper ascoltare*

Vi siete mai seduti in silenzio senza fermare l'attenzione su una cosa qualsiasi, senza fare il minimo sforzo per concentrarvi, con

una mente davvero calma? Se lo fate, potete ascoltare i rumori lontani e quelli vicinissimi a voi: siete in contatto coi suoni.

Allora state veramente ascoltando. La vostra mente non si limita a funzionare attraverso un solo insufficiente canale. Quando

ascoltate in questo modo, con grande tranquillità, senza sforzo, scoprite che dentro di voi avviene un cambiamento straordinario,

un cambiamento che non dipende dalla vostra volontà e che si produce senza che voi lo chiediate; è un cambiamento che porta

con sé l'immensa bellezza di una percezione profonda.

*Ascoltare senza schermi*

Come ascoltate? Ascoltate attraverso le vostre proiezioni, le vostre ambizioni, i desideri, le paure, le angosce? Ascoltate

solo quello che volete sentire, solo quello che vi soddisfa o che vi lusinga? Ascoltate solo quello che vi conforta e che attenua

momentaneamente la vostra sofferenza? Se ascoltate attraverso lo schermo dei vostri desideri è ovvio che state ascoltando solo la

vostra voce: state ascoltando solo i vostri desideri. Ma esiste un altro modo di ascoltare? Non è forse importante scoprire come

si possa ascoltare, non solo quello che dicono gli altri, ma qualunque cosa: il rumore della strada, il cinguettio degli

uccelli, lo sferragliare del tram, il fragore delle onde, la voce di vostro marito o di vostra moglie o quella dei vostri amici, il

pianto di un bambino? Ascoltare diventa importante quando smettiamo di proiettare i nostri desideri. Possiamo mettere da parte tutti gli schermi che ci impediscono di ascoltare veramente?

*Il rumore delle parole*

Ascoltare è un'arte che non è facile acquisire, ma che porta con sé bellezza e comprensione profonda. Ascoltiamo dalle profondità

del nostro essere, ma il nostro ascolto è sempre alterato da preconcetti o dai nostri particolari punti di vista. Non siamo

capaci di ascoltare direttamente, con semplicità; in noi l'ascolto avviene sempre attraverso lo schermo dei nostri

pensieri, delle nostre impressioni, dei nostri pregiudizi... Per poter ascoltare ci deve essere calma dentro di noi, un'attenzione

distesa, e non deve esserci il minimo sforzo tendente ad acquisire qualcosa. Questo stato vigile e tuttavia passivo è in grado di ascoltare quello che è al di là dei significati delle parole. Le parole portano confusione; sono solo un mezzo di comunicazione esteriore, ma per trovarsi al di là del rumore

delle parole è necessario ascoltare in uno stato di vigile passività. Coloro che amano sono capaci di ascoltare, ma è estremamente raro trovare chi sia capace di farlo. La maggior parte di noi è troppo occupata a raggiungere degli obiettivi, a ottenere dei risultati; stiamo sempre cercando di andare oltre,

di conquistare qualcosa, così non siamo in grado di ascoltare. Solo chi ascolta veramente può cogliere la melodia delle parole.

*Non lasciate spazio al pensiero*

Avete mai ascoltato il canto di un uccello? Per poter ascoltare, la mente deve essere calma, una calma che non c'entra nulla col

misticismo. Io vi parlo e voi, se volete ascoltarmi, dovete stare in silenzio; non potete farvi ronzare nella testa le idee più

diverse. Quando guardate un fiore, guardatelo senza dargli un nome, senza classificarlo, senza stabilire a quale specie

appartenga; solo così potete guardarlo veramente. Ma farlo è una delle cose più difficili, proprio come è estremamente difficile

saper ascoltare: ascoltare un comunista, un socialista, un politico, un capitalista; oppure vostra moglie, i vostri figli, il vostro vicino, A conducente dell'autobus, il canto di un uccello. Potete ascoltare con estrema semplicità solo quando non date spazio a un'idea o a un pensiero: allora può esserci contatto diretto; e quando siete in contatto, capite se quello che vi dicono è vero o falso. Non avete bisogno di discutere.

*Il vero ascolto porta con sé la libertà*

State davvero ascoltando quando vi sforzate di farlo? E vostro sforzo non è forse una distrazione che impedisce l'ascolto? Dovete forse sforzarvi per ascoltare qualcosa che vi rallegra? Finché la vostra mente sarà impegnata a fare sforzi, a confrontare, a giustificare, a condannare, non potrete rendervi

conto della verità, non potrete vedere il falso per quello che è...

L'atto di ascoltare è completo in se stesso; il semplice atto di ascoltare porta con sé la libertà. Ma a voi interessa veramente ascoltare? Oppure quello che vi importa è intervenire per tentare di modificare la confusione che vi portate dentro? Se ascoltaste... cioè se vi rendeste conto delle vostre

contraddizioni, dei vostri conflitti, senza preoccuparvi di costringerli a entrare in un particolare schema di pensiero, forse questi finirebbero.

Vedete, noi stiamo sempre cercando di essere qualcosa, di raggiungere uno stato particolare; vorremmo fare determinate esperienze ed evitarne accuratamente altre. Ma in questo modo la nostra mente rimane sempre occupata, non è mai tranquilla, non è mai in grado di ascoltare il rumore delle sue lotte e delle sue pene. Siate semplici... non cercate di diventare qualcosa o di aggrapparvi a qualche esperienza.

*Guarda intensamente*

Ho l'impressione che tanto l'atto di imparare, quanto l'atto di ascoltare ci risultino straordinariamente difficili. Noi non ascoltiamo mai veramente, perché la nostra mente non è libera; le nostre orecchie sono imbottite di tutta la conoscenza che portiamo sempre con noi, così ascoltare diventa

straordinariamente difficile. Penso - anzi, è un fatto - che se potessimo ascoltare con tutto il nostro essere, con una vigorosa vitalità, allora l'atto di ascoltare diverrebbe un fattore di liberazione. Ma sfortunatamente voi non ascoltate, perché non avete mai imparato a farlo. In fondo, potete imparare qualcosa

solo quando vi impegnate con tutto il vostro essere. Imparate la matematica solo quando vi ci dedicate totalmente; ma se vivete in uno stato di contraddizione, cioè se venite forzati ad imparare mentre non avete alcuna intenzione di farlo, allora l'imparare si riduce ad un vuoto processo di accumulazione.

Quando leggete un romanzo nel quale si muovono innumerevoli personaggi, se volete seguirne le vicende, dovete impegnare tutta la vostra attenzione; non potete pensare ad altre cose. E' di un'attenzione simile che avete bisogno per imparare. Se volete sapere come è fatta una foglia, una foglia di primavera o una foglia d'estate, dovete guardarla per vederne la simmetria, l'intessersi delle fibre, per sentirne la qualità. Una foglia è

viva. In ogni foglia c'è bellezza, vigore, vitalità. Se volete imparare qualcosa che riguardi una foglia, un fiore, una nuvola, un tramonto o un essere umano, dovete guardarli con tutta l'intensità del vostro cuore

Penso di aver capito cosa intendi... ma per spiegarmelo hai dovuto usare parole e immagini, questo significa che il rapporto può essere ciò che dici tu ma....

Ma a questo punto il rapporto vero è isolamento dell' individuo..
perchè dentro te puoi far fluire tranquillamente l' essenza di tutto ciò che vuoi in maniera pura e incorrotta ma non puoi assolutamente condividerla senza servirti di immagini e parole... a meno che tu, e chi come te, siate dotati di porta usb cefalica..

hai perfettamente ragione quando dici che spiegare la sensazione del bagnato è diverso da mettere la mano sotto il rubinetto.. ma chi lo dice che io sento la stessa cosa che senti tu mettendo la mano sotto il rubinetto...

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Penso di aver capito cosa intendi... ma per spiegarmelo hai dovuto usare parole e immagini, questo significa che il rapporto può essere ciò che dici tu ma....

perchè dentro te puoi far fluire tranquillamente l' essenza di tutto ciò che vuoi in maniera pura e incorrotta ma non puoi assolutamente condividerla senza servirti di immagini e parole... a meno che tu, e chi come te, siate dotati di porta usb cefalica..

hai perfettamente ragione quando dici che spiegare la sensazione del bagnato è diverso da mettere la mano sotto il rubinetto.. ma chi lo dice che io sento la stessa cosa che senti tu mettendo la mano sotto il rubinetto...

ma per comunicarse serve la parola.....ebbene sì servirebbe solo a quello ma....

io sento diverso? Bhè fino a che c'è un io che sente.......mi pare d'obbligo.....

porta Usb? :He He: bella metafora.......

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mio è troppo magnanimo a spargere quel veleno che uccide l'ego... si perchè UCCIDENDO L'EGO nasce la nostra vera natura... non vedetela come una cosa negativa l'uccidere l'ego, e nemmeno doveter pensare che chi usa un po' di logica applicata alla vera visione della realtà sia un mostruso genio capace di fare stupefacenti discorsi...

nervi senza una mente? certo che si può... malattie neurodegenerative ad esempio; mente senza nervi? ....hai parlato di Dio....

Non è una divisione.. per me solo una conseguenza... Abbiamo un sistema nervoso indubbiamente molto più complesso degli organismi non pensanti.. ci siamo evoluti al punto da sviluppare la consapevolezza.

Non vorrei assolutamente indisporti, perchè sei indubbiamente più grande di me e un sapiente, si vede ma....ad esempio...sai perchè ti rapporti con l' albero, con le nuvole ecc, ecc?

...semplicemente perchè la luce, ad una certa lunghezza d'onda colpisce i tuoi recettori della retina provocando una corrente elettrica che giunge fino ad una certa zona della corteccia cerebrale...

il tutto è elaborato dai centri superiori e integrato con modalità che vengono studiate dalla neuropsicobiologia... ne hai mai sentito parlare?

Ottima analisi, ma ti sei mai chiesta perché non ti paragoni a ciò che non puoi vedere?

La risposta è perché credi che non esista oppure, anche se sai che esiste quel qualcosa che la nostra limitata vista (udito, tatto, ecc…) non può cogliere, perché pensi che non sia possibile, poiché non puoi avere un idea di ciò che non percepisci.

Di ogni cosa che percepisci con i sensi è come se vedessi soltanto la vetta della montagna: una vetta per il monitor che hai davanti, una vetta per i tasti che pigi sulla tastiera…

Se si analizza profondamente un qualsiasi oggetto o situazione (metteteci tutto ciò che si può analizzare), si riuscirà a vedere che le vette delle montagne sono tutte unite alla stessa base, terminano tutte sulla terra, se guardi in alto le vette sono molte, se guardi in basso le vette non sono più.

Esistono tanti punti di vista quante sono le entità di questo mondo, ad esempio:

Dal punto di vista di un sasso morte e vita non sono percepite.

Dal tuo punto di vista la morte è dolore.

Dal punto di vista di mio è frustrante non riuscire a farsi capire totalmente. (sono solo congetture mio, non so se sei davvero frustrato...)

Quindi esistono infiniti mondi, ma allo stesso tempo ne esiste uno, quello reale, dove un sasso è una montagna, dove la montagna è un pianeta, dove il pianeta è un sistema solare, dove un sistema solare è una galassia, dove una galassia è l’intero universo. Il mondo in cui un sasso è un intero universo, dove non c’è distinzione poiché la distinzione deriva da chi percepisce. Dove il nostro ego pensa di essere il mondo reale mentre in realtà è un granello di polvere. Prova a convincere un sasso che prima o poi non sarà più lo stesso. Prova a chiedergli quando è nato.

E’ quando si entra in contrasto con qualcosa che non ha i nostri stessi punti di riferimento che si comincia a comprendere la limitatezza del nostro punto di vista.

Se ci si pone una domanda difficile è più difficile capire che è impossibile rispondere alla domanda esaurientemente, né su questo forum, né altrove.

Se ci si pone una domanda semplice è più semplice capire che è impossibile rispondere per lo stesso motivo che ho elencato sopra…

Quindi chiedere “cos’è l’ego?” o “perché corpo e mente sono la stessa cosa come dice mio?” o “qual è il confine tra mente e sistema nervoso?” ricercando una risposta esterna è inizialmente sbagliato….

Poiché se si ricerca una risposta nel mondo in base alle conoscenze ricevute, la risposta sarà sempre la fetta più piccola della torta. Sarebbe come dire che un granello di mais dovrebbe sfamarci per tutta la vita. C’è chi si accontenta di poco è sta bene comunque (trattasi di persone che hanno realizzato sé stessi fin dalla nascita… veri geni) poi ci sono quelli che si accontentano di poco e DICONO di star bene comunque anche se in realtà non è vero, poi ci sono quelli che non si accontentano mai e soffrono della loro eterna fame di sapere, poi ci sono quelli che non si accontentano finchè si accorgono che non serve a nulla non-accontentarsi… questi ultimi hanno trovato la risposta che va bene per tutte le domande, e sono in pace con il mondo e con sè stessi!

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Ciao Sospiro,

io penso che la verità in senso assoluto non esista, penso che invece esista il confronto tra persone disposte a confrontarsi.

Come hai ben detto tu c'è chi si accontenta e chi invece ha sete di verità... quasi a voler dire che chi ha sete di verità E' PIU' di chi invece "si accontenta"... chi lo dice che invece non sia il contrario... chi lo dice che in realtà chi "si accontenta" non si è fatto "fregare" dalle potenzialità della mente...

E' un discorso generale, non fraintendermi.

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