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catechismo si o no??


mio

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hai fatto, bene, grazie piuttosto....

come mi avessi detto "fai più attenzione"

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La pina lascia perdere lui come altri seguono il motto

"ho la pensi come me ho hai torto"

non ricominciare....

lo sai che non è cosi' .

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io sono in parte daccordo,,,,ma solo in parte.....

ti sei chiesta perchè questi bambini deridevano gli altri.......sarà forse per quello che quei "stolti" dei genitori fanno vedere loro....

io avevo preso un cartone "il diario di Barbie" dove si presentava la medesima situazione,,,,,,io guardo prima delle mie figlie i cartoni e poi decido io cosa possono o non possono vedere.....

Mia figlia si veste firmata, ma sa che è una fortuna, sa che con un suo maglione ci mangerebbe una famiglia una settimana lo sa perchè io genitore glielo spiego, glielo dico, il mio compito è educare i miei figli alla vita, devo far si che essi abbiano il miglior approccio psicologico alla vita..

Vedi io sarai contrario al discorso delle multinazionali....perchè fai sentire un cane un bambino con le nike e perchè magari guarderebbe male un altro con le spesse paia di scarpe....magari detto (non sarà il tuo caso) da degli insegnati che poi le indossano....

Il miglior condizionamento verso un bambino è L'ESEMPIO che noi gli diamo, il discorso poteva essere affrontato in modo diverso, spiegare che chi si vanta per una conquista altrui (nel loro caso dei genitori) è un meschino, che chi si vanta non è bravo ma è come il cattivo dei cartoni animati (bhè ma se guardano cartoni dove l'eroe picchia e uccide......siamo messi male) Io alle mie che litigavano per chi fosse Candy in un gioco o fatto capire loro che i loro atteggiamenti erano più simili ai due fratelli cattivi e ho chiesto loro come si sarebbe comportata Candy , la grande mi ha detto "bhè lei voleva la felicità degli altri".....dunque visto che giocavo anch'io è avevo scelto (ovviamente dico) il ruolo più sfigato.....mia figlia ha detto "mi sa che devi fare tu Candy)......che gioia aveva capito.....

Io ritengo che la scuola debba dare l'esempio tu mi dici un prete da l'esempio....bhè molto più di parecchi professori e insegnati....tu hai parlato di cellulari e multinazionali.....sicura di non usarli.....io non lo avrei mai fatto, nella nostra società basata sul successo l'ambizione che già a scuola insegnate dando i voti a bambini di 6 anni (il che per me fa schifo è creare la competizione nella vita) parlare di multinazionali è come raccontare di noi stessi.....ma noi siamo come le tre scimmie, non vedo, non sento , non parlo....e sono felice.....educare dovrebbe essere compito di persone coerenti....altrimenti che si limitassero a dire cosa è accaduto tremila anni fa.....

un prete ....ah sinceramente non mi voglio abbassare a fare un paragone così meschino.....paragonarsi a uno che sceglie di vivere per aiutare gli altri, magari guidato razionalmente da false convizioni, ma nel profondo dall'amore....sinceramente non lo fate, fate brutta figura.

scusa ilaria non era tivolto a te, mi sembri tra l'altro una adatta a insegnare,,,,,,ma al mondo che gira dal lato opposto a quanto pare.....

Non ti preoccupare, non mi offendo, :Talking Ear Off: però rispondo perchè forse può essere interessante...

Non mi sento di accusare i genitori.Certo ci sono delle responsabilità, ma si distribuiscono anche oltre la famiglia.Io vedo molti genitori con l'affanno, molti genitori che stanno imparando a fare i genitori, perchè non sono nati imparati,alcuni di loro sono spiazzati dai loro figli, non sanno entrare in contatto con loro, ci provano, si tormentano, incontrano vere difficoltà.Noi, a scuola, ci facciamo carico dei figli, così come sono, e nel pensare agli interventi "dovremmo" riuscire a coinvolgere in un patto educativo anche i genitori evitando gli scontri frontali, le provocazioni che portano solo ad irrigidimenti.Empatia, dovrebbe essere la parola.Proprio ieri le mie colleghe hanno chiamato una mamma ( ovviamente l'hanno deciso tra di loro senza consultarmi) e al momento dell'incontro si sono presentate con due quaderni tolti alla bimba la mattina in classe. Hanno preso a sventolare sotto il naso della mamma quei due quaderni, pasticciati, strappati, come se lei non li avesse mai visti. Questo atto di violenza è stato assolutamente gratuito perchè la madre era pienamente consapevole delle difficoltà delle bimba, e lei stessa era in difficoltà con sua figlia, e parlando dei suoi comportamenti indecifrabili, delle sue lamentele e delle sue crisi le venivano i lucciconi agli occhi. Io avrei fatto a pezzi le mie due colleghe che hanno sottoposto a un'inutile tortura un genitore già torturato. Comprensione reciproca e non reciproci atti d'accusa, che sennò non si va avanti.

Tu dici che "bisognava spiegare ai bambini che chi si vanta per una conquista altrui ( i genitori) è un meschino.Non sono daccordo.Dare del meschino è giudicare, pesantemente. Noi non volevamo fare processi a nessuno...non c'era nessun diretto accusato.L' episodio successo in classe è rimasto sullo sfondo, ha funzionato da sollecitatore, ma l'intervento era volutamente improntato a una riflessione sui costumi di tutti, di tutti noi, e non di alcuni in particolare..anche se speravamo avesse una ricaduta di utilità sulle dinamiche della classe...ma non so se questo è successo ...vedremo.

Quanto al discorso sulle multinazionali...: abbiamo corso il rischio, un rischio che corri ogni volta che prendi una posizione ( e quanto a inculcare sensi di colpa...la chiesa - non la religione- ne sa qualcosa).Abbiamo cercato di muoverci, nei nostri limiti, con sensibilità e con ironia, senza trattare tutto troppo "seriosamente",onestamente dichiarandoci di parte.Noi insegnanti ci siamo rappresentate "dentro al processo": pure noi condizionabili, pure noi a volte poco informate, e consapevoli che dei nani possono poco, all'inizio, di fronte ai giganti e pertanto è assurdo pretendere coerenza. Non ci interessava fare del moralismo, nè condannare,ci interessava illustrare un percorso che portasse a scoprire come mai sono nate le carte internazionali dei diritti dei bambini, e come mai esiste il commercio equo e solidale e i gas e in che cosa consiste la fondamentale differenza tra loro e le multinazionali...

Non si tratta di fare un voto di francescanesimo:per esempio si tratta di non ritenere indispensabile avere il cellulare a 9 anni, di non farsi intortare dalle false offerte delle compagnie di telefonia che ti inducono a telefonare più di quanto tu non abbia realmente bisogno ( e a spendere più soldi) per raggiungere il tetto di spesa necessario per ricevere un "presunto" bonus..Questo poi è un affare pericolosissimo perchè induce abitudini compulsive che, specie nei giovani sono dannose e difficili da togliere..(c'è letteratura specifica a riguardo)

Io non sono dentro alla testa dei bimbi e non posso valutare gli effetti di quell'intervento se non dai loro comportamenti osservabili: e ho notato che la loro identificazione è scattata verso "l'eroe positivo", la vittima da riscattare.L'indignazione è stata forte, e ancora non mi spiego perchè: senza che noi glielo chiedessimo si sono attivati a fare dei cartelloni sul lavoro minorile,hanno trovato un progetto di città eco-sostenibile e l'hanno riprodotto, si sono inventati delle pubblicità contro le pubblicità..

Comunque il mio esempio voleva volare più basso e più in topic con il tema del post: non credo sia sufficiente affidarsi al buonsenso del bambino, come dotazione naturale, piuttosto occorre sollecitare lo spirito critico. Tutti coloro che hanno un compito educativo, dal loro punto di vista dovrebbero tenerlo presente.

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