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frutta e verduta


mio

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possono essere avvicinati alla pianta come suo prodotto e non parte di essa?

in fin dei conti sono quelli che poi contengono il seme come l'uovo per la gallina??

mangiare una mela, è uccidere dunque una pianta? (mela o melanzana)

si può paragonare l'uccisione di un essere che prova dolore in quanto ha un centro nervoso (cervello) a uno che non sente dolore perchè in se non ha niente che lo possa decodificare come tale??

sparate la vostra!

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^_^

Punti di vista.

Io sono per la catena alimentare vista per intero, non troncata per via di un concetto che deriva solo dal ragionamento perchè parlando dal punto di vista nutrizionale noi abbiamo bisogno di svariate sostanze e siamo congeniati per assumerle tutte.

Un mio zio non troppo lontano è stato nel guinnes dei primati per longevità, mangiava carne e beveva latte, cosa aggiungere altro.

Poi ognuno fa ciò che vuole,

certo oggi non si mangia più come una volta,

c'è il pollo alla diossina,

...ma anche il mais ogm...

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ok....

ma manca sempre la prova del 9 ossia rimettere in vita tua zio farlo vivere a verdura e frutta uova e latte e vedere se non moriva a 200 di anni....

non trovi?

io però parlavo d'altro....

ossia il frutto è pianta o appunto una sua "creazione esterna" come appunto l'uovo per la gallina o il latte per la mucca....

poi chiedevo se si può paragonare l'uccisione di un essere che prova dolore in quanto ha un centro nervoso (cervello) a uno che non sente dolore perchè in se non ha niente che lo possa decodificare come tale??

perchè allora anche respirando ingeriamo microcellule di per se vive??

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ok....

ma manca sempre la prova del 9 ossia rimettere in vita tua zio farlo vivere a verdura e frutta uova e latte e vedere se non moriva a 200 di anni....

non trovi?

si vabbè Nostradamus ^_^

io però parlavo d'altro....

ossia il frutto è pianta o appunto una sua "creazione esterna" come appunto l'uovo per la gallina o il latte per la mucca....

poi chiedevo se si può paragonare l'uccisione di un essere che prova dolore in quanto ha un centro nervoso (cervello) a uno che non sente dolore perchè in se non ha niente che lo possa decodificare come tale??

perchè allora anche respirando ingeriamo microcellule di per se vive??

il punto è che io non trovo irrispettoso uccidere un animale per la nutrizione,

se lo si trova irrispettoso si sta ragionando e non si sta seguendo il naturale flusso delle cose,

l'uomo primitivo ha ucciso per nutrirsi ora invece che è successo?

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si vabbè Nostradamus ^_^

il punto è che io non trovo irrispettoso uccidere un animale per la nutrizione,

se lo si trova irrispettoso si sta ragionando e non si sta seguendo il naturale flusso delle cose,

l'uomo primitivo ha ucciso per nutrirsi ora invece che è successo?

bhè in realtà non sappiamo quanto abbia ucciso e quanto abbia raccolto quanto la natura gli dava....

uccidere per nutrizione? Dunque lo scopo giustifica l'atto....? Potrebbe essere....

io piuttosto che morire di fame mangerei e ucciderei un qualsiasi animale.....ma ora ci siamo evoluti non trovi?

comunque facciamo ipotesi, ad oggi esistono lagher animali....non mangi cio che cacci, ma estirpano interi sistemi ecologici per perscare....

ma non hai riposto alla mia domanda anzi a nessuna....

poi come ho scritto di la ho provato a non mangiare carne e posso dire di stare moooolto meglio di mente e corpo....

ma ripeto....la mela è paragonabile ad un braccio di una scimmia o è come il latte per una capra?

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E comunque se vuoi estremizzare il frutto non è per noi,

noi mangiando il frutto stiamo rubando nuove piante alla natura.

La polpa del frutto è nutrimento per il seme che noi buttiamo via,

il latte non è per noi ma per il vitellino che invece viene lasciato con la mamma solo per non farglielo pedere e poi allontanato subito dopo aver fatto il suo dovere.

Tutto, secondo me, sta nella sostenibilità in modo da non turbare gli equilibri della natura.

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la mela è paragonabile ad un braccio di una scimmia o è come il latte per una capra?

e la stessa identica cosa, nutrimento.

solo che il braccio di una scimmia è macabro,

la melina colta dall'albero invece è carina tanto chi se ne frega se abbassiamo le probabilità di sopravvivenza della specie pianta.

Dipende tutto da come la vedi Mio, non c'è giusto o sbagliato.

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E comunque se vuoi estremizzare il frutto non è per noi,

noi mangiando il frutto stiamo rubando nuove piante alla natura.

La polpa del frutto è nutrimento per il seme che noi buttiamo via,

il latte non è per noi ma per il vitellino che invece viene lasciato con la mamma solo per non farglielo pedere e poi allontanato subito dopo aver fatto il suo dovere.

Tutto, secondo me, sta nella sostenibilità in modo da non turbare gli equilibri della natura.

continui a fuggire le risposte.... ^_^

poi se ogni frutto generasse un albero l'albero generante morirebbe entro brevissimo tempo...

le galline fanno le uova anche se non fecondate

e le mucche fanno molto più latte di quanto dovuto per i vitelli, e morirebbero se nessuno glielo tirasse....

se vuoi rispondere... ^_^

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Dipende tutto da come la vedi Mio, non c'è giusto o sbagliato.

non parlo di giusto o sbagliato....c'è solo cio che fai...,,,il giusto o lo sbagliato sono mere opinioni....

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continui a fuggire le risposte.... :;):

poi se ogni frutto generasse un albero l'albero generante morirebbe entro brevissimo tempo...

le galline fanno le uova anche se non fecondate

e le mucche fanno molto più latte di quanto dovuto per i vitelli, e morirebbero se nessuno glielo tirasse....

se vuoi rispondere... :cray:

:Yawn:

certo le mucche morirebbero se nessuno gli tirasse il latte...

infatti quando ancora non c'era l'uomo sulla terra la principale causa di morte nelle mucche era il troppo latte nelle tette

^_^^_^

non sto fuggendo le risposte, semplicemente tu la vedi su scala di singola generazione io un pò più su scala ecologica.

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c'è solo cio che fai...,,,il giusto o lo sbagliato sono mere opinioni....

infatti non ti sto dicendo che sbagli, anzi son contenta per te, stiamo solo scambiando opinioni!

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:blink:

certo le mucche morirebbero se nessuno gli tirasse il latte...

infatti quando ancora non c'era l'uomo sulla terra la principale causa di morte nelle mucche era il troppo latte nelle tette

:ph34r::(:

non sto fuggendo le risposte, semplicemente tu la vedi su scala di singola generazione io un pò più su scala ecologica.

quando l'uomo non c'era non c'erano gli animali domestici erano diversi sicuramente....

comunque sembri sostenere che "rubare del latte" a una mucca equivale a macellare un cavallo, la differenza tra i due atti è semplicemente mentale...

per me non è così, così come mangiare una mela non equivale a tagliare un albero e tagliare un albero non è come uccidere un cane...

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Mimmo scusami ma non posso intervenire,francamente non ho capito un fico secco,ma è un

problema mio.

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Mimmo scusami ma non posso intervenire,francamente non ho capito un fico secco,ma è un

problema mio.

bhè banalmente si paragonava e discuteva sul fatto che non mangiar carne per non uccidere implichi l'uccisione delle piante...

io sostengo invece che non si mangiano le piante ma i frutti che esse regalano sia come frutta sia come verdura...affermando che il frutto di una pianta, es. una mela sia da paragnare all'uovo o al latte e non ad un pezzo dell'animale.... :blink:

sostengo inoltre che uccidere un animale con tanto di cervello in grando di "sentire e analizzare" il dolore non sia comunque la stessa cosa che uccidere una pianta.... :(:

La Pina sosteneva che la differenza che io trovo sia dovuta esclusivamente a concetti mentali e non a differenze pratiche... :ph34r:

tu cosa ne pensi..?

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Io penso che se staccassi una mela da un albero l' effetto che avrebbe l' albero sarebbe lo stesso che farebbe su di te se ti staccassi un pelo.

E' una produzione esterna....io la vedo così :huh:

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Io penso che se staccassi una mela da un albero l' effetto che avrebbe l' albero sarebbe lo stesso che farebbe su di te se ti staccassi un pelo.

E' una produzione esterna....io la vedo così :huh:

infatti anch'io....e lo darei volentieri per nutrire...anzi sarebbe un'aiuto alla depilazione.....senza contare che il frutto maturo si stacca da solo

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EH OGGI...

pere, banane, pizza.....

sera

minestrone, mozzarelle, pomodori.....

iauhhhhhhhh!

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possono essere avvicinati alla pianta come suo prodotto e non parte di essa?

in fin dei conti sono quelli che poi contengono il seme come l'uovo per la gallina??

..per quel che ho potuto studiare a botanica il frutto funge da protezione "temporanea" per il seme... nota come, anche gli animali, quando mangiano ad esempio le mele, trattengono nel loro organismo la parte che qui stiamo definendo "frutto", ma espellono con le feci il seme, che in tal modo potrà essere sparso dovunque grazie al trasporto inconsapevole dell'animale stesso... le piante si diffondono sul pianeta anche grazie a questi meccanismi di spostamente "biologico"..

da Encarta:

Frutto Organo delle piante angiosperme derivante dall’accrescimento e dalla trasformazione dell’ovario del fiore, con la funzione di proteggere i semi e contribuire alla loro dispersione nell’ambiente. La definizione è appropriata per tutti i frutti tradizionalmente definiti veri frutti, come la drupa, la bacca e l’achenio; nel caso in cui non sia l’ovario a ingrossarsi, invece, ma l’intero ricettacolo, si parla di falsi frutti; è il caso dei pomi, come la mela e la pera, di cui il vero frutto in realtà è la porzione volgarmente chiamata torsolo.

Secondo alcuni autori, si può definire frutto la struttura protettiva dei semi di tutte le piante spermatofite (gimnosperme e angiosperme) e non solo delle angiosperme; in base a questa più ampia definizione, vengono considerate frutti anche le pigne delle conifere.

mangiare una mela, è uccidere dunque una pianta? (mela o melanzana)

..no, in realtà gli sto facendo un favore evolutivo... :LOL::(:

si può paragonare l'uccisione di un essere che prova dolore in quanto ha un centro nervoso (cervello) a uno che non sente dolore perchè in se non ha niente che lo possa decodificare come tale??

...riporto lo stralcio di un articolo "sperimentale" (reperito su Yahoo)... non è l'unico sull'argomento... poi semmai dirò la mia (l'articolo già è alquanto lungo di per sé)...

New York, 1996. Fu in questa megalopoli che, nell’ufficio di Cleve Backster, uno dei maggiori esperti di poligrafia, ebbe inizio l’affascinante avventura tra l’uomo e una possibile percezione extrasensoriale delle piante.

La poligrafia è la tecnica, basata su sensibilissimi strumenti elettronici, che consente, con basso margine di errore, di evidenziare uno stato psico-fisico anomalo, e quindi eventuali menzogne, in soggetti implicati in casi giudiziari, rilevando variazioni del ritmo di traspirazione, resistenza cutanea, pressione del flusso sanguigno, ecc.

Backster, infatti, spinto da uno di quegli strani impulsi che spesso inducono l’uomo a compiere azioni apparentemente irrazionali, applicò gli elettrodi del suo poligrafo ad una comune pianta da appartamento: la Dracaena massangeana. Lo scopo del suo inconsueto esperimento era quello di vedere quale reazione avrebbe registrato il poligrafo versando acqua sulle radici della pianta. Essendo il poligrafo sostanzialmente un Ohmetro, cioè un misuratore di resistenza elettrica, ci si sarebbe aspettata appunto una diminuzione della resistenza intrinseca della pianta, dovuta all’aumento del tasso di acqua assorbita. In realtà lo strumento registrò delle variazioni impulsive della conducibilità, come se la Dracaena fosse stata sottoposta ad un breve ma intenso stimolo… “emotivo”.

“Il modo più efficace per provare nell’uomo una reazione tanto forte da far ‘saltare’ il galvanometro, – scrivono Tompkins e Bird in La vita segreta delle piante – è quello di minacciare il suo benessere. Backster volle fare lo stesso con la pianta. Immerse una foglia di Dracaena nella sua tazza di caffè bollente: l’apparecchio, stranamente, non registrò reazioni. Egli studiò il problema per diversi minuti; poi concepì una minaccia ben peggiore: avrebbe bruciato proprio la foglia dove stavano attaccati gli elettrodi.

Non appena ebbe l’immagine mentale della fiamma, e ancor prima di muoversi per prendere il fiammifero, il disegno sul grafico registrò un vivissimo cambiamento e la penna fece uno scatto prolungato verso l’alto… Possibile che la pianta avesse letto nel suo pensiero?”.

Pare proprio di sì, a giudicare dai suoi successivi esperimenti. La Dracaena, ed altre piante su cui sperimentò, si mostrarono in grado non solo di esplicare facoltà “telepatiche” ma anche di “distinguere”, per vie misteriose, tra intenzione vera o simulata.

Nel 1968 Backster rese pubblico uno dei suoi più strani e stupefacenti esperimenti: alcune piante, collegate a poligrafi, erano in grado di percepire e “memorizzare” il momento in cui alcuni gamberetti vivi, in un’altra stanza, venivano gettati in un recipiente di acqua bollente.

La polemica, dopo tali rivelazioni, scoppiò furiosa. E non da parte dei soliti ‘animalisti’ ad oltranza! Migliaia di scienziati gli scrissero per avere maggiori dettagli sulle sue esperienze e sulle sue modalità di esecuzione.

Tuttavia le idee propugnate dal Backster, non erano completamente nuove per la scienza occidentale. Già vari anni prima sir Jagadis Chandra Bose, scienziato indiano, sulle idee del quale l’Encyclopedia Britannica scrisse: “… che erano tanto progredite per il suo tempo da non poter essere esattamente valutate.”, aveva concluso dopo lunghi studi, che la sola maniera per evidenziare “gli invisibili mutamenti che avvengono nelle piante” – per determinare cioè il loro stato di “eccitazione” o di “depressione” – era quello di “scoprire una forza coercitiva che faccia dare alla pianta un segnale di risposta. In secondo luogo, dobbiamo fornire i mezzi per una conversione automatica di questi segnali in un documento intelligente. E, per ultimo, noi stessi dobbiamo imparare la natura di quei ‘geroglifici’ ”.

Nelle sue esperienze dimostrò che anche le piante possiedono una sorta di sistema nervoso, di carattere, di sensibilità “emotiva”. Accertò che le piante esalano “l’ultimo respiro” costatando che esse, nei loro ultimi istanti di vita, rabbrividiscono in maniera del tutto simile agli spasmi della morte negli animali. Poté inoltre rilevare che, nel momento della morte, alcune piante sono in grado di liberare una sorta di “anima” sotto forma di energia elettrica e che, come egli scrisse, “cinquecento semi di legumi freschi potevano sviluppare cinquecento volt”. Una differenza di potenziale notevole, anche se lo scienziato indiano non spiega come ottenerli…

Pubblicò, nel 1906, i risultati delle sue osservazioni in due volumi dal titolo Plant Response as a Means of Physiological Investigation nei quali dimostrò come le piante possedessero una struttura straordinariamente simile al nostro sistema nervoso. Ciò non poté non procurargli la manifesta ostilità dei fisiologi e botanici che contestarono vivamente idee così rivoluzionarie.

In un suo successivo scritto Comparative Electro Physiology sostenne, per nulla turbato dalle precedenti critiche, che il nervo vegetale isolato non è distinguibile dal nervo animale.

:LOL:

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Bello l'esperimento,,,

ma ripeto che per mangiare frutta e la maggior parte della verdura non si uccide nulla....

poi nonostante tutto sinceramente tra strappare una foglia e uccidere un cane, seppur si dimostra qualsiasi cosa, non riesco a provare la stessa cosa, pur non strappando foglie....nel limite del possibile, perchè in camnpagna mi riscaldo con la legna, perchè ho mobili di legno, perchè..perchè....perchè....

perchè c'è un cerchio della vita che è anche dolore, sofferenza.....io ritengo che il vero "errore" è crearne di inutile.

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Bello l'esperimento,,,

ma ripeto che per mangiare frutta e la maggior parte della verdura non si uccide nulla....

poi nonostante tutto sinceramente tra strappare una foglia e uccidere un cane, seppur si dimostra qualsiasi cosa, non riesco a provare la stessa cosa, pur non strappando foglie....nel limite del possibile, perchè in camnpagna mi riscaldo con la legna, perchè ho mobili di legno, perchè..perchè....perchè....

perchè c'è un cerchio della vita che è anche dolore, sofferenza.....io ritengo che il vero "errore" è crearne di inutile.

...sono d'accordo... la pianta resta "viva" anche se usufruiamo di alcune sue "prestazioni" biologiche... e sappiamo anche che una bella potatura può servire a fortificarla... così come anche a noi esseri umani le sofferenze spesso ci fanno diventare "migliori" (in senso lato)... importante è non eccedere nelle cose e nutrire rispetto per la vita in qualsiasi modo essa si manifesti... poi, ovviamente ciascuno pensa ed agisce come sente più appropriato a sé stesso... :40:

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...sono d'accordo... la pianta resta "viva" anche se usufruiamo di alcune sue "prestazioni" biologiche... e sappiamo anche che una bella potatura può servire a fortificarla... così come anche a noi esseri umani le sofferenze spesso ci fanno diventare "migliori" (in senso lato)... importante è non eccedere nelle cose e nutrire rispetto per la vita in qualsiasi modo essa si manifesti... poi, ovviamente ciascuno pensa ed agisce come sente più appropriato a sé stesso... :):

come sei bella :wub::40:

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