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Problema a relazionarmi con gli altri


tissan

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Ciao a tutti, volevo parlarvi di un problema che ormai mi affligge da un po' di tempo.

Ho 26 anni, ma dimostro meno della mia età.

Quasi 3 anni fa mi sono spostata per lavoro in un'altra città e qui ho iniziato ad avvertire un forte disagio.

Per farla breve (poi se vorrete potrò spiegarvi meglio) nella mia città di origine mi trovavo molto bene, avevo tanti amici e con molti di loro ho anche stretto rapporti molto forti, affettivamente parlando. Da quando invece mi sono trasferita , non riesco a stringere legami di amicizia; ma la cosa che più mi turba non è questa: non si tratta semplicemente di non avere tanti amici, bensì di una vera e propria difficoltà a relazionarmi con gli altri. Spessissime volte vengo snobbata e vengo trattata come persona... come dire.. inferiore. E questo accade sia con persone che mi conoscono poco sia con quelle che frequento molto, per es. i miei colleghi. Questi, infatti, spesso ridacchiano di me e si lanciano occhiatine derisorie per cose secondo me assolutamente normali. Inoltre è chiaro che non hanno fiducia in me (non hanno neanche voluto lasciarmi le chiavi dell'ufficio in assenza della responsabile).

Ho pensato anche che probabilmente ho un disturbo comportamentale del quale non mi rendo conto, però non mi spiego perchè i miei amici della mia città natale non mi considerano così stupida. A questo proposito voglio precisare che la mia città di provenienza è una grande città, così come la città in cui mi sono trasferita (per la precisione mi sono trasferita dal sud al nord). Vorrei anche far presente che, anche se ho un modo di fare sicuramente umile e remissivo nell'approccio con le persone, penso di essere una ragazza abbastanza in gamba: mi sono laureata in brevissimo tempo in una facoltà non facile, conosco 2 lingue, ho nozioni di informatica abbastanza avanzate e ho raggiunto tanti traguardi nella mia vita, quali acquistare una casa alla mia abbastanza giovane età, avere il coraggio di trasferirmi lontano da famiglia e amici (ok, non è niente di eroico, lo fa tanta altra gente, ma non penso che un'idiota, dato che è questo che si pensa di me, possa riuscirci) e avere una relazione stabile e duratura con un ragazzo nei confronti dei quali gli altri hanno un'ottima considerazione (infatti ha un lavoro invidiabile).

Inoltre sono una bella ragazza....

Non so.. questa cosa mi sta corrodendo e sta facendo diminuire fortemente la mia autostima.

Possibile che il mio modo di fare spesso sottomesso, timido e remissivo influenzi così tanto le persone del nord quando entro in contatto con loro? E perchè non mi capitava prima?

O il problema può essere qualcos'altro?

Grazie

PS: Spero che, visto che ho accennato alle differenze nord/sud, non si facciano interventi di razzismo reciproco. Ho scritto su questo forum per mettere in discussione ME STESSA e non le 2 città.

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Ciao tissan.

La sensazione, a primissimo impatto, che mi ha fatto il tuo intervento, è che un'aspettativa a priori, un ideale di come dovrebbero essere le cose, influenza la tua vita nel suo complesso. Forse mi sbaglio,ma questa è la mia sensazione.

Sono dell'idea che le cose di cui parli di te, e del ragazzo che hai avuto, hanno a che vedere con una posizione sociale, con l'avere una collocazione, un ruolo, il che ci sta benissimo, ma che poco, forse, in questo tuo momento hanno che spartire con il fatto di di accettare la relazione, di guardarsi in faccia a tu per tu con una persona con cui per esempio vorresti condividere qualcosa di importante...

L'efficienza sul lavoro, il curriculum ricco...possono essere distanti mille miglia da ciò che sentiamo più urgente, e che desideriamo di più, pur avendo in ogni modo a che vedere con ciò che siamo, e che abbiamo seminato e prodotto, anche in bene.

Parli di disturbo comportamentale... non ti conosco, ti chiedo soltanto se ti è stato diagnosticato da un terapeuta, o se è una diagnosi che ti sei fatta autonomamente.

Io ho vissuto per anni senza parlare con nessuno al di fuori del lavoro, senza amici e senza relazione, e adesso è la seconda volta che cambio città.... e sono solo. Cerco, almeno per quel che mi riguarda, e non so se faccio bene, di impormi da un lato delle piccole regole, dall'altro, oltre alla terapia, di sbagliare, provare... e affrontare il rifiuto, se deve succedere.

Sei sottomessa, timida, e remissiva, oppure pensi che essere ricettivi e accoglienti significhi essere sottomessi? Che essere empatici significhi essere timidi, che essere capaci di sopportare,e di aspettare significhi essere remissivi?

Le parole hanno un loro significato...

Un abbraccio, che tu conosca o non conosca due lingue, che tu sia brava (???!!!) o non brava(???!!!)...non mi importa, non è questo il punto.

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Ciao,

innanzitutto grazie per la risposta.

Anch'io sono dell'idea che il curriculum e la posizione sociale hanno poco a che spartire con quelle che possono essere le relazioni tra persone, però mi sono sentita ugualmente di tirare in ballo tali cose perchè spesso sono queste le motivazioni per cui si viene snobbati (purtroppo), ma non credo nel mio caso.

Ho parlato di disturbo comportamentale semplicemente perchè non so più che pensare e che motivazione dare, ma non c'è mai stato nessun terapeuta a parlarmi di ciò.

Grazie ancora

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Ciao,

innanzitutto grazie per la risposta.

Anch'io sono dell'idea che il curriculum e la posizione sociale hanno poco a che spartire con quelle che possono essere le relazioni tra persone, però mi sono sentita ugualmente di tirare in ballo tali cose perchè spesso sono queste le motivazioni per cui si viene snobbati (purtroppo), ma non credo nel mio caso.

Ho parlato di disturbo comportamentale semplicemente perchè non so più che pensare e che motivazione dare, ma non c'è mai stato nessun terapeuta a parlarmi di ciò.

Grazie ancora

L' insieme di pensiero e di atteggiamenti variano, da luogo a luogo.

In alcune zone, e' inutile nascondersello, le influenze sul comportamento generale di molti stereotipi e' piu' invadente che non in altre. I copioni personali si strecciano con quelli famigliari e sociali e formano un tessuto che puo' avere delle pieghe piuttosto visibili, e percepibili.

Il fatto che tu dimastra meno degli anni che hai, e che abbia un carattere schivo certamente lascia spazio a chi vuol sentirsi migliore. Se poi sanno dei tuoi titoli, allora qualcuno ha una ragione in piu' per screditarti, perche', come sai, l'arma di chi si sente minacciato e spesso la derisione e il discredito.

A casa tua tutto cio' non c'era, perche' vivevi anche dell'aurea magica e protettiva dei legami famigliari. Si sa chi sei, da dove provieni, quele e' il tuo gruppa parentale, ecc.

In altre parole sei contestualizzata. Ma mentre, nella nuova sede, non lo sei.

Quindi rischi di essere il capro espiatorio delle tensioni e delle frustrazioni del gruppo. L'elemento esterno. Il corpo estraneo.

Ma penso anche che sia un passaggio provvisorio.

Sicuramente con un po' di intelligenza, e senza la fretta di compiacere a tutti i costi, vedrai che avrai il tuo spazio e formerai una rete di conoscenze, per esile che sia.

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Ciao,

quello che dici è quello che pensavo inizialmente, ossia che da luogo a luogo la percezione del concetto di amicizia, nonchè il senso di diffidenza nei confronti dell'elemento estraneo cambiano.

Tuttavia ormai è passato parecchio tempo, mi sono trasferita da quasi 3 anni... è questo che mi destabilizza.

A volte cerco di fregarmene, ma lo sguardo di sdegno e derisorio degli altri mi mette parecchio a disagio.....

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che cos'hanno da ridere secondo te?

Beh, ho la netta sensazione che si sentano superiori di me, come se fossi una cretina...

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Beh, ho la netta sensazione che si sentano superiori di me, come se fossi una cretina...

solo un cretino ride di un cretino.

se tu fossi una cretina e loro ridessero di te non sarebbero sicuramente superiori a te.

... può darsi che siano invidiosi e con un cervello atrofizzato tanto da non saper cogliere il bello della diversità.

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solo un cretino ride di un cretino.

se tu fossi una cretina e loro ridessero di te non sarebbero sicuramente superiori a te.

... può darsi che siano invidiosi e con un cervello atrofizzato tanto da non saper cogliere il bello della diversità.

Speriamo sia così... Grazie mille per l'incoraggiamento, ti auguro una buona giornata!

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secondo me il ridere dietro agli altri è una pratica sempre + diffusa e me ne accorgo lavorando a contatto con la gente e girando postlavoro.son una persona sensibile e son sempre stato attento a ciò che mi succede attorno assorbendo un pò tutto.Credo che faccia molto male essere irriso anche xchè in un sol attimo pare che ti cada tutto il palazzo che ti 6 construito con le tue certezze o presunte tali.La spiegazione credo che sia nel male che c'è in ognuno di noi...una sorta di io son meglio di quello.Il diverso fa parlare di sè.

Può anche essere un qualche particolare del tuo aspetto ad influenzare le risa altrui.

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(per la precisione mi sono trasferita dal sud al nord). PS: Spero che, visto che ho accennato alle differenze nord/sud, non si facciano interventi di razzismo reciproco. Ho scritto su questo forum per mettere in discussione ME STESSA e non le 2 città.

io credo che questo sia il vero problema....molto probabilmente hai anche un'accento del sud

mentre parli italiano. anchio (come miglioni di emigranti) ho avuto lo stesso problema,

nn parlavo inglese bene ,adesso lo parlo bene ma con l'accento italiano che nn riesco

a liberarmi. cerca di parlare piano e scandire le parole in pieno ma nn per soddisfare gli altri.

poi se hai virtu' lavorative superiore a loro, vedrai che sarai tu a ridere alla fine.

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Cara Tissan,

ma sei sicura che ridano di te? e da tre anni lo fanno? A tutti capita prima o poi di essere derisi, per un motivo o per un altro.

Se tu non ti senti stupida, perchè fai caso al loro comportamento? Inoltre, a volte possiamo suggestionarci: non sono tutti concentrati

su di noi, non siamo così degni di attenzione. Poi, se anche ridessero davvero di te...che importa? Ti senti stupida perchè dei deficienti frustrati e superficiali si fanno stupide risatine? No. Tu hai avuto tanto: un ragazzo, degli amici nel paese di origine e che ti vogliono bene, pensa a loro e ignora chi non merita la tua attenzione.

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Grazie a tutti veramente. Avete ragione, dovrei fregarmene di coloro che mi deridono.

Tex, ho messo in conto che possa essere un particolare del mio viso/fisico a far suscitare tale puerile reazione, e in effetti è per questo che mi sto tormentando: mi metto in discussione, mi guardo con occhio critico (e lo sono molto), ma non trovo nulla che possa giustificare il loro comportamento. Poi chissà.

Escluderei però, Renee, che mi stia suggestionando, anche perchè si tratta di un comportamento abbastanza sfacciato.

A questo punto inoltre vorrei anche precisare che non si tratta solo di risatine (quelle fortunatamente le fanno solo i miei colleghi e ovviamente non sempre), bensì per lo più di un "semplice" snobbismo che mi fa soffrire. E poi a volte mi accorgo che spesso le persone che mi circondano con gli altri hanno un comportamento, mentre con me ne hanno un altro (si prendono confidenza e mi umiliano con frasettine che non si permetterebbero di dire ad un'altra ragazza).

Pazienza.

Grazie di cuore a tutti

Tissan

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Grazie a tutti veramente. Avete ragione, dovrei fregarmene di coloro che mi deridono.

Tex, ho messo in conto che possa essere un particolare del mio viso/fisico a far suscitare tale puerile reazione, e in effetti è per questo che mi sto tormentando: mi metto in discussione, mi guardo con occhio critico (e lo sono molto),

benvenuto cellini aveva molti problemi estetici ma e' stato un gran maestro

e ha imposto la sua virtu' con i sorrisini puerili che giornalmente riceveva.

nn devi programmare la tua vita su cosa pensa la gente dii te

tanto nn puoi contrallarli.

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