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korg

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Ho 24 anni, e ho perso tutti gli amici: non erano amicizie da poco, alcuni di loro li ho conosciuti alle scuole elementari, altri nel corso degli anni. Una cosa è certa: erano dei grandi rapporti, un gruppo solido composto da persone intelligenti... mi ritenevo fortunato. Non erano tanti, ma quelle dieci persone che pensi non si trovino tutti i giorni. Parte integrante della mia vita.

E' successo però, che nel giro di poco tempo siano state messe in giro voci sul mio conto dalle uniche due persone che non frequentavo più per dissapori passati. Voci che sono in parte montate ad arte, e in parte si riferiscono ad alcuni miei errori commessi in passato, che speravo di essermi lasciato alla spalle, ma a quanto pare sono sempre lì. Fatto sta che sono rimasto solo.

In un primo tempo i rapporti si erano raffreddati fino all'inverosimile (mi hanno evitato per un paio di settimane), gettandomi nella disperazione. Successivamente ho notato un graduale riavvicinamento da parte loro nei miei confronti, quasi come a dire “non gettiamo via la sua amicizia”, ma come potete capire, non riesco a portare avanti amicizie che poggiano su queste basi, dove il rapporto non è più alla pari.

Una cosa è certa, non penso di meritarmi questo, non ho fatto torti a nessuno, neanche a loro. Vi prego di scusarmi se non entro nei particolari spiegandovi cosa è successo, ma sarebbe troppo lunga.

Non mi hanno comunque mai parlato sinceramente, e quando ho pregato uno di loro di farlo, la risposta è stato uno sfuggente “non so di cosa stai parlando”. Forse nei loro panni mi comporterei allo stesso modo, non li biasimo, non è facile neanche per loro presumo.

Vi prego però di immaginare la mia situazione: mi ritrovo solo a dover abbandonare qualsiasi hobby e passione, alle quali tengo tantissimo e grazie alle quali ho conosciuto anche altre belle persone esterne al gruppo (che ancora mi sono amiche)... dovrò defilarmi per sempre anche da loro, visto che avendo amicizie in comuni finirei per perdere anche queste nuove , e non potrei sopportarlo un'altra volta. Ogni giorno devo fronteggiare questa situazione, scappare da ogni conoscenza passata, il terrore di farne di nuove. I miei coetanei hanno generalmente ben altri problemi: io sono morto a soli 24 anni.

Potete immaginare quale sia il mio stato d'animo: distrutto, completamente svuotato, sì, la morte è l'unico mio desiderio...

Risoverei troncando con tutti loro, troncando anche le nuove amicizie relative ai miei hobby e alle mie passioni (e sarebbe una vera pugnalata)... ma cosa mi rimane di fronte? Soltanto il baratro. Non c'è una via d'uscita, se non lo stare da solo per il resto della mia vita: non ho opportunità lavorative che mi possano far cambiare aria, e non sono neanche uno capace di fare amicizia in due minuti. Devo solo fuggire da tutti loro, e dovrò farlo per sempre.

Io non odio la vita, mi piacerebbe tantissimo viverla, ma la mia è ormai andata. Posso soltanto rimanere solo nella vergogna di aver perso tutte le persone a me più care, senza meritarlo, e di non avere più un futuro.

p.s: scusate se a tratti non sono stato chiaro, ma non è facile metter tutto questo per scritto. E' una situazione complicata da capire per chi ne è al di fuori... non so bene nemmeno perché scriva qui, forse la disperazione.

ciao

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Ho 24 anni, e ho perso tutti gli amici: non erano amicizie da poco, alcuni di loro li ho conosciuti alle scuole elementari, altri nel corso degli anni. Una cosa è certa: erano dei grandi rapporti, un gruppo solido composto da persone intelligenti... mi ritenevo fortunato. Non erano tanti, ma quelle dieci persone che pensi non si trovino tutti i giorni. Parte integrante della mia vita.

E' successo però, che nel giro di poco tempo siano state messe in giro voci sul mio conto dalle uniche due persone che non frequentavo più per dissapori passati. Voci che sono in parte montate ad arte, e in parte si riferiscono ad alcuni miei errori commessi in passato, che speravo di essermi lasciato alla spalle, ma a quanto pare sono sempre lì. Fatto sta che sono rimasto solo.

In un primo tempo i rapporti si erano raffreddati fino all'inverosimile (mi hanno evitato per un paio di settimane), gettandomi nella disperazione. Successivamente ho notato un graduale riavvicinamento da parte loro nei miei confronti, quasi come a dire “non gettiamo via la sua amicizia”, ma come potete capire, non riesco a portare avanti amicizie che poggiano su queste basi, dove il rapporto non è più alla pari.

Una cosa è certa, non penso di meritarmi questo, non ho fatto torti a nessuno, neanche a loro. Vi prego di scusarmi se non entro nei particolari spiegandovi cosa è successo, ma sarebbe troppo lunga.

Non mi hanno comunque mai parlato sinceramente, e quando ho pregato uno di loro di farlo, la risposta è stato uno sfuggente “non so di cosa stai parlando”. Forse nei loro panni mi comporterei allo stesso modo, non li biasimo, non è facile neanche per loro presumo.

Vi prego però di immaginare la mia situazione: mi ritrovo solo a dover abbandonare qualsiasi hobby e passione, alle quali tengo tantissimo e grazie alle quali ho conosciuto anche altre belle persone esterne al gruppo (che ancora mi sono amiche)... dovrò defilarmi per sempre anche da loro, visto che avendo amicizie in comuni finirei per perdere anche queste nuove , e non potrei sopportarlo un'altra volta. Ogni giorno devo fronteggiare questa situazione, scappare da ogni conoscenza passata, il terrore di farne di nuove. I miei coetanei hanno generalmente ben altri problemi: io sono morto a soli 24 anni.

Potete immaginare quale sia il mio stato d'animo: distrutto, completamente svuotato, sì, la morte è l'unico mio desiderio...

Risoverei troncando con tutti loro, troncando anche le nuove amicizie relative ai miei hobby e alle mie passioni (e sarebbe una vera pugnalata)... ma cosa mi rimane di fronte? Soltanto il baratro. Non c'è una via d'uscita, se non lo stare da solo per il resto della mia vita: non ho opportunità lavorative che mi possano far cambiare aria, e non sono neanche uno capace di fare amicizia in due minuti. Devo solo fuggire da tutti loro, e dovrò farlo per sempre.

Io non odio la vita, mi piacerebbe tantissimo viverla, ma la mia è ormai andata. Posso soltanto rimanere solo nella vergogna di aver perso tutte le persone a me più care, senza meritarlo, e di non avere più un futuro.

p.s: scusate se a tratti non sono stato chiaro, ma non è facile metter tutto questo per scritto. E' una situazione complicata da capire per chi ne è al di fuori... non so bene nemmeno perché scriva qui, forse la disperazione.

ciao

Ciao korg.

Premesso che il motivo per cui siamo qui probabilmente ci è comune.

Riguardo alla tua storia.

Io di anni ne ho 28. A 23, per una serie di comportamenti sbagliati, mi sono trovato solo. La mia famiglia per prima mi ha lasciato a me stesso, probabilmente avendone tutte le ragioni, e in breve tempo i diversi amici sono scomparsi uno ad uno. A 25 ho dovuto lasciare per 2 anni la città, ti assicuro non per un clubmed, ed ora a 28 sono tornato.

Adesso sono solo. La cosa buffa, è che gente, colleghi, vecchi amici che si sono ripresentati, mi spingono ad avere un rapporto, che io istintivamente trovo il modo di rifiutare.

La mia famiglia è presente.

Anche questa è una situazione difficile da capire per chi ne è al di fuori.

Quello che mi sento di dirti, è di non pensare nemmeno alla morte, nella quale anch' io ho a volte sperato.

Se tu riesci a gestire la tua solitudine, tra l' altro probabilmente solo momentanea, riuscirai ad avere una sicurezza in te stesso che spingerà le persone, forse non quelle che ti hanno allontanato, ma altre sicuramente, ad avvicinarsi a te. E ci sarà tra loro qualcuna a cui come te servono 5, invece di 2, minuti per fare amicizia, ed il tempo necessario sarà a disposizione.

E le passioni, gli hobby, per ora vivili da solo. Più cose lasci indietro, meno ne troverai in tasca, al momento del bisogno.

Infine, riguardo allo scrivere qui.

E' da poco anch' io che lo faccio, è al tempo stesso negativo, perchè ricorda la propria solitudine, e positivo, perchè nonostante quella permette di comunicare. Perciò, anche se non è proprio un aiuto per l' autostima, che sia.

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Ciao Korg,

non so se riuscirò a darti una risposta che possa aiutarti, ma ci provo lo stesso.

Conosco bene la solitudine, so quanto è difficile tirare avanti senza avere persone con cui confrontarci, ridere, condividere i momenti importanti della nostra vita: i 10 amici io non li ho nemmeno mai visti...le mie due, tre amicizie le ho perse dopo le scuole superiori e non le ho mai più ritrovate. E' stato molto triste per me, ma nella vita capita anche questo e mi sono accorta che molte persone si trovano a vivere periodi di totale solitudine. Poi, il tempo passa e le cose cambiano pian piano... si trova dopo un po' il coraggio e l'entusiasmo per andare incontro a nuove persone per costruire nuove amicizie, anche molto solide e profonde.

E' difficile e doloroso accettare di aver perso, forse solo momentaneamente, i propri amici, ma questa condizione non sarà eterna, perchè l'amicizia e l'amore sono fiori che crescono e continueranno a crescere finchè c'è vita, nonostante alcuni neghino la loro presenza e seminino sfiducia e pessimismo.

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grazie per le risposte giunte fin qui.

sono sempre stato capace di gestire la solitudine, ma il pensiero delle persone con cui ho trascorso l'infanzia che mi evitano o fanno battute su di me, mi toglie la forza di svolgere una qualsiasi attività. Erano amicizie che davo per scontate, che pensavo di avere al mio fianco fino alla mia morte... persone che conosco da 20 anni.

Grazie agli hobby di cui sopra (la musica più di altri) avevo fatto alcune amicizie nuove che per me erano un segno di speranza e di fiducia per il futuro... dovermi allontanare da loro (prima che siano loro a farlo, o anche solo per non vedere gli amici in comune) è la peggiore delle pugnalate, un senso di fallimento totale che mi toglie ogni speranza per il futuro.

Quello che voglio dire, è che quando ti levano la dignità, quando la tua autostima è talmente assente da cominciare a pensare di non essere più questa grande persona che dentro di te sai essere, è difficile superarlo. Puoi superare anche la morte di un caro, ma non il suo rifiuto improvviso. Puoi anche accettare il fatto che il destino non ti abbia riservato una gran quantità di amici, ma non il fatto che quelli là fuori che ti conoscono adesso siano felici di non vederti, quando sai di esser sempre stato un buon amico per loro e che lo saresti stato anche in futuro.

e quanto vorrei riuscire a scrivere quello che ho in mente, ma rileggendo, ogni frase assume un significato diverso da quello che vorrei dare.

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grazie per le risposte giunte fin qui.

sono sempre stato capace di gestire la solitudine, ma il pensiero delle persone con cui ho trascorso l'infanzia che mi evitano o fanno battute su di me, mi toglie la forza di svolgere una qualsiasi attività. Erano amicizie che davo per scontate, che pensavo di avere al mio fianco fino alla mia morte... persone che conosco da 20 anni.

Grazie agli hobby di cui sopra (la musica più di altri) avevo fatto alcune amicizie nuove che per me erano un segno di speranza e di fiducia per il futuro... dovermi allontanare da loro (prima che siano loro a farlo, o anche solo per non vedere gli amici in comune) è la peggiore delle pugnalate, un senso di fallimento totale che mi toglie ogni speranza per il futuro.

Quello che voglio dire, è che quando ti levano la dignità, quando la tua autostima è talmente assente da cominciare a pensare di non essere più questa grande persona che dentro di te sai essere, è difficile superarlo. Puoi superare anche la morte di un caro, ma non il suo rifiuto improvviso. Puoi anche accettare il fatto che il destino non ti abbia riservato una gran quantità di amici, ma non il fatto che quelli là fuori che ti conoscono adesso siano felici di non vederti, quando sai di esser sempre stato un buon amico per loro e che lo saresti stato anche in futuro.

e quanto vorrei riuscire a scrivere quello che ho in mente, ma rileggendo, ogni frase assume un significato diverso da quello che vorrei dare.

Se ti evitano, e tu ritieni di non aver fatto nulla di male, non penso che il problema sia tuo. Potranno ravvedersi in futuro e capire che hanno commesso un errore nell'agire così. Non sempre la colpa è nostra, non sempre siamo noi nel torto, anche se 10, 100, 1000 persone dicono il contrario: solo noi possiamo sapere se "meritiamo" o meno l'amicizia degli altri.

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Ciao Korg,

posso chiederti di raccontarci più approfonditamente per capire meglio? Dici che sarebbe troppo lungo, ma non penso che nessuno di noi ti leggerebbe malvolentieri.

Buona serata

T.

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Ho 24 anni, e ho perso tutti gli amici: non erano amicizie da poco, alcuni di loro li ho conosciuti alle scuole elementari, altri nel corso degli anni. Una cosa è certa: erano dei grandi rapporti, un gruppo solido composto da persone intelligenti... mi ritenevo fortunato. Non erano tanti, ma quelle dieci persone che pensi non si trovino tutti i giorni. Parte integrante della mia vita.

E' successo però, che nel giro di poco tempo siano state messe in giro voci sul mio conto dalle uniche due persone che non frequentavo più per dissapori passati. Voci che sono in parte montate ad arte, e in parte si riferiscono ad alcuni miei errori commessi in passato, che speravo di essermi lasciato alla spalle, ma a quanto pare sono sempre lì. Fatto sta che sono rimasto solo.

In un primo tempo i rapporti si erano raffreddati fino all'inverosimile (mi hanno evitato per un paio di settimane), gettandomi nella disperazione. Successivamente ho notato un graduale riavvicinamento da parte loro nei miei confronti, quasi come a dire “non gettiamo via la sua amicizia”, ma come potete capire, non riesco a portare avanti amicizie che poggiano su queste basi, dove il rapporto non è più alla pari.

Una cosa è certa, non penso di meritarmi questo, non ho fatto torti a nessuno, neanche a loro. Vi prego di scusarmi se non entro nei particolari spiegandovi cosa è successo, ma sarebbe troppo lunga.

Non mi hanno comunque mai parlato sinceramente, e quando ho pregato uno di loro di farlo, la risposta è stato uno sfuggente “non so di cosa stai parlando”. Forse nei loro panni mi comporterei allo stesso modo, non li biasimo, non è facile neanche per loro presumo.

Vi prego però di immaginare la mia situazione: mi ritrovo solo a dover abbandonare qualsiasi hobby e passione, alle quali tengo tantissimo e grazie alle quali ho conosciuto anche altre belle persone esterne al gruppo (che ancora mi sono amiche)... dovrò defilarmi per sempre anche da loro, visto che avendo amicizie in comuni finirei per perdere anche queste nuove , e non potrei sopportarlo un'altra volta. Ogni giorno devo fronteggiare questa situazione, scappare da ogni conoscenza passata, il terrore di farne di nuove. I miei coetanei hanno generalmente ben altri problemi: io sono morto a soli 24 anni.

Potete immaginare quale sia il mio stato d'animo: distrutto, completamente svuotato, sì, la morte è l'unico mio desiderio...

Risoverei troncando con tutti loro, troncando anche le nuove amicizie relative ai miei hobby e alle mie passioni (e sarebbe una vera pugnalata)... ma cosa mi rimane di fronte? Soltanto il baratro. Non c'è una via d'uscita, se non lo stare da solo per il resto della mia vita: non ho opportunità lavorative che mi possano far cambiare aria, e non sono neanche uno capace di fare amicizia in due minuti. Devo solo fuggire da tutti loro, e dovrò farlo per sempre.

Io non odio la vita, mi piacerebbe tantissimo viverla, ma la mia è ormai andata. Posso soltanto rimanere solo nella vergogna di aver perso tutte le persone a me più care, senza meritarlo, e di non avere più un futuro.

p.s: scusate se a tratti non sono stato chiaro, ma non è facile metter tutto questo per scritto. E' una situazione complicata da capire per chi ne è al di fuori... non so bene nemmeno perché scriva qui, forse la disperazione.

ciao

ciao,

ho letto, si potrebbero dare tante risposte punto per punto ma posso solo dirti che la serenità viene da dentro te stesso, quella che porta l'esterno è falsa e fittizzia, oltre che come ha i potuto toccare con mano precaria....

fai pace con te stesso, altrimenti non cambierà mai nulla...

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mio, chi ti dice che non sia in pace con me stesso? Mi ritengo estremamente in pace ed equilibrato, ma è proprio pensandoci razionalmente, che questa situazione mi fa star male...

Prima di tutto perché nessuno è in grado di sopportare l'odio delle persone più care... e oltretutto nella mia situazione si mischia la frustrazione per il dover pagare dei vecchi errori che dovrebbero non interferire più con la mia vita (da qui la sfiducia verso il futuro, che non potrà che vedere il ripetersi di tutto questo), alla rabbia per esser stato "fatto fuori" da persone a cui non andavo a genio.

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grazie per le risposte giunte fin qui.

sono sempre stato capace di gestire la solitudine, ma il pensiero delle persone con cui ho trascorso l'infanzia che mi evitano o fanno battute su di me, mi toglie la forza di svolgere una qualsiasi attività. Erano amicizie che davo per scontate, che pensavo di avere al mio fianco fino alla mia morte... persone che conosco da 20 anni.

ciao korg, io ti capisco molto bene perche' ho provato le tue stesse esperienza

sulla mia pelle. la prima lezione che ho impartito e trasmesso ai miei figli e' di avere amici

ma mai fidarsi o contare su nessuno . ho anche suggerito a loro che se un giorno succedesse

qualcosa di grave o illegale , l'amico sara' quello che lo tradira' per salvare se stesso.

il mio suggerimento e' di lasciarli stare e di cercare altre conoscenze quando sei in grado di farlo.

il bello e' che quando vengo in italia e li vedo per strada............io me la rido

perche' a modo mio ho avuto la mia rivincita.

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