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Generazione né-né


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Scommetto che è tutta gente che non piange ma "protesta".

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Piange un giorno sì e uno no.

O che domande fai? :o:

E' solo la prima di tutta una serie di domande che il tuo post mi solletica.

Tienti pronta che il prof Lo Curto era un micetto al mio confronto. :spiteful:

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Domanda numero due. Chi è che sostiene che in Italia ti pigliano per il collo?

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Cavolo, son cinque giorni che diciamo la tiritera, tutti quanti, giovanotto..

Ma proprio per niente. Sono diversi anni che la dite, semmai.

Che in Italia ci sia tanta gente che avrebbe piacere a pigliare per il collo non lo metto in dubbio (anzi, la indico anche),

ma per quel che ho potuto constatare io direttamente e indirettamente, e che ho provato anche a mostrare infinite volte,

la tecnica è un'altra e richiede meno capacità personali e più circostanze situazionali e aiuti volontari e involontari, ed è

quella di mettere con le spalle al muro.

Dirai che sono due metafore diverse per dire la stessa cosa, ma non è proprio così.

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Altra domanda: star lì a non far niente tutto il giorno è "triste" per chi?

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Intermezzo culturale. Un epitaffio sulla lapide di una donna della pulizie, usato da un tal Keynes

quando anni fa scriveva di questi argomenti:

Non siate tristi per me, amici

Non compiangetemi minimamente

Perché da qui all'eternità

Non farò più niente di niente.

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E' triste per chi ci sta.

Io non ci credo alla balla che questi giovani a contare le stelle con le energie che si ritrovano, siano una generazione di cervelloni contenti e convinti.

Senza un progetto di vita?

Mangio, bevo, dormo e aspetto tempi migliori?

Ma neanche i monaci del Tibet ragionano così, ma neanche l'eremita in cima al cocuzzolo della montagna. Anche lui a un certo punto si compra il manuale delle erbe e fa le tisane, ora mi fai ragionare per assurdo.

Non ho capito dove vuoi arrivare, ecco.

Ho capito che pensi facciano bene, e che la colpa è della generazione precedente che li ha messi con le spalle al muro.

E allora?

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Intermezzo culturale. Un epitaffio sulla lapide di una donna della pulizie, usato da un tal Keynes

quando anni fa scriveva di questi argomenti:

Non siate tristi per me, amici

Non compiangetemi minimamente

Perché da qui all'eternità

Non farò più niente di niente.

Intellettuali...

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E' triste per chi ci sta.

Io non ci credo alla balla che questi giovani a contare le stelle con le energie che si ritrovano, siano una generazione di cervelloni contenti e convinti.

Nessuno ha detto questo. Di sicuro hanno sufficiente cervello da comprendere le prospettive delle strade che i

gran lavoratori e gan studiatori i cui risultati sono sotto i piedi di tutti vorrebbero porre loro come alternative.

Senza un progetto di vita?

Magari ce l'hanno anche, glie l'hai mai chiesto a uno di loro?

Mangio, bevo, dormo e aspetto tempi migliori?

Vieni nel topic della Matrix, che ti mostro dove questo atteggiamento lo si trova a piene mani, e non causa domande simili.

Ma neanche i monaci del Tibet ragionano così, ma neanche l'eremita in cima al cocuzzolo della montagna. Anche lui a un certo punto si compra il manuale delle erbe e fa le tisane, ora mi fai ragionare per assurdo.

Non ho capito dove vuoi arrivare, ecco.

Perché ti fai una domanda sbagliata. Devi chiederti dove vuoi arrivare tu.

Ho capito che pensi facciano bene, e che la colpa è della generazione precedente che li ha messi con le spalle al muro.

E allora?

Non penso che facciano bene, penso che tra le varie alternative che hanno al momento è la più sensata.

E non penso che sia la generazione precedente a metterli con le spalle al muro, constato che il muro c'è.

Se leggi (again) i commenti a quell'articolo, vedi un muro di fuoco.

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Senza un progetto di vita?

avere un progetto di vita significa anche essere messi nelle condizioni di poterlo realizzare .......... con un contratto atipico, con gli affitti alle stelle, senza risorse familiari alle spalle anche la piu' tenace delle volontà puo' vacillare

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Una cosa che forse non abbiamo notato è che (pare) non si tratta di un fenomeno italiano, o solo italiano.

L'articolo del Corriere è ispirato ad un articolo di El Pais che parla dello stesso fenomeno in Spagna, poi c'è

la Francia, dove si sa, la gente tende ad essere un po' più "testa calda" e lo si vede anche da come stanno

reagendo i più vecchi alle "soluzioni" per la "crisi"... (con metodi da codice penale: sequestri, minacce di far

saltare le aziende con le bombole del gas, eccetera). Sempre dalla Francia arriva questa cosa qui, che a

seconda di come la si vuol vedere potrebbe essere un manifesto di "né-né" meno ignavi e più combattivi,

oppure un manifesto di "né-né" più incivili, oppure un manifesto di folli impazziti.

Dalla Francia agli Usa: il libro che cambierà il mondo

"The coming insurrection" è il testo del momento, e potrebbe rappresentare per il movimento giovanile di protesta

del futuro quello che alla fine dei '90 'No Logo' ha rappresentato per i No Global, e cioè una vera e propria 'nuova

Bibbia'. Il volume spiega il rifiuto della Sinistra 'ufficiale' ed esorta all'insurrezione. Dalla Francia è arrivato nelle

università Stati Uniti, dove i ragazzi si riuniscono per condividerne la lettura in attesa della rivoluzione. I pareri sono

discordanti: se il governo d'oltralpe è preoccupato e parla di 'un manuale per terroristi', il filosofo francese Agamben

afferma che si tratta di 'uno dei più intelligenti lavori del nostro tempo'. ( continua )

Il libello, se qualcuno lo vuole leggere anche solo per vedere cosa serpeggia nel sottobosco giovanile mondiale, lo si

può leggere qui: http://www.scribd.com/doc/17342773/Insurrezione-che-viene

Per me sono folli, folli con diverse ragioni, però folli. Preferisco ancora le reazioni meno violente dei né-né nostrani,

anche se effettivamente non sono sicuro che si tratti di scelte dettate dalla non-violenza o dall'ignavia... (e poi a

me la sola idea di vivere in una "comune" fa venir voglia di buttarmi da un ponte...).

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Ma un conto è chi sta lì e 'un ha voglia di nulla, e un conto è chi teorizza un'idea di futuro, che è un'idea.

Per esempio, uno può pensare che il capitalismo diventi secondario rispetto all'ecologia, oppure chi non crede più all'uso del denaro come strumento di scambio.

L'idea delle comuni l'hanno già provata i figli dei fiori, e i movimenti anni settanta son finiti.

Certo meglio i figli dei fiori che i figli degli squali...

Diciamo che quelli che non fanno nulla dicendo che non c'è nulla da fare non convincono.

Sarebbe più coerente un bel suicidio di massa, tanto vale accopparsi.

Quello che è difficile, per tanti forse per tutti è avere l'idea di crearsi una vita futura che vuol dire tagliare il cordone ombelicale che lega alla tavola di famiglia, al letto rifatto da mamma, e ai soldi dati da babbo in cambio di che? Di nulla.

Vuoi pensare alla rivoluzione?

Cambiare la società?

Ottima cosa, ottima iniziativa, che sia concreta, che sia vera.

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Diciamo che quelli che non fanno nulla dicendo che non c'è nulla da fare non convincono.

Diciamolo pure. Però non ho capito di chi stiamo parlando. Stai parlando di Lino? Di Pino A? Pino B? Di Mio?

Non è che mettere al mondo figli e poi fare tarzan da una mammella all'altra stando bene attenti a curare il

solo non perdere la presa sia di per sé sintomo di una progettualità maggiore che evitare di farlo (o di dirlo

perché non ci si riesce e non si può dire che non ci si riesce senza essere attaccati da gente incivile).

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Ma non vorrai mica mettere in contrasto chi mette al mondo figli con chi progetta rivoluzioni,eh?

Si può fare l'uno e l'altro, xxxx, i figli sono un bel motivo per fare rivoluzioni.

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Ma non vorrai mica mettere in contrasto chi mette al mondo figli con chi progetta rivoluzioni,eh?

Si può fare l'uno e l'altro, xxxx, i figli sono un bel motivo per fare rivoluzioni.

Si, su se stessi...

Non ho mica detto che voglio mettere in contrasto gli uni e gli altri... al massimo potrei mostrare che c'è qualche

dubbio che stiano facendo di tutto per mettersi loro nelle condizioni di non far altro che finire col menarsi a sangue,

ma non ho la presunzione di essere in grado di vedere cose che anche loro sono in grado di vedere (se vogliono).

Chiedevo solo se quel "Diciamo che quelli che non fanno nulla dicendo che non c'è nulla da fare non convincono."

può essere applicato anche ad altri oltre che ai "né-né"... cioè... provo a spiegarmi meglio. Tu probabilmente

intendi "non far nulla" come sinonimo di "non studiare né lavorare". Io invece lo intendo in senso un po' più esteso,

e cioè come sinonimo di "non attivarsi, non affrontare". Studiare e lavorare possono essere delle ottime via di

fuga, e chiunque ha lavorato almeno una volta nella vita sa che il "tanto funziona così" è l'argomento principe

per non far nulla (spesso condito l'aggiunta di "dappertutto" e la sottrazione di ogni disponibilità alla verifica).

Esempio: http://www.psiconline.it/forum/index.php?s...st&p=103062

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Tra l'altro assomiglia ad un pensiero di Kant... (non che io abbia mai letto Kant, eh!).

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le cose viste da fuori sembrano sempre facili.

lo sai come fanno ad " aprire negozi dal nulla"? Lo sai come vivono? Da dove prendono i soldi?

per quanto riguarda i lavori più usuranti, nella maggior parte dei casi si finisce per diventare manovalanza tenuta in nero e a basso costo. Infatti gli immigrati, ancor meglio se clandestini, sono risorse preziose per l' imprenditorialità italiana.

ma i giovani italiani non hanno voglia di fare un c...

Adattarsi per principio e accettare ogni condizione imposta perchè c' è la crisi, perchè è di buon senso accontentarsi e tutte le altre menate di luoghi comuni che vengono sciorinati con tanta facilità da qualcuno che sta ancora vivendo degli strascichi di un benessere stantio, non mi pare proprio una soluzione.

un'italiano che non lavora è uno sfaticato....

il resto son palle.

se ne conosci uno a genova mandamelo....1000 euro su 10 ore di lavoro in regola gli trovo il lavoro ieri....

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un'italiano che non lavora è uno sfaticato....

il resto son palle.

se ne conosci uno a genova mandamelo....1000 euro su 10 ore di lavoro in regola gli trovo il lavoro ieri....

10 ore di lavoro al giorno o per 10 ore di lavoro?

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dove ho mollato io 600 euro al mese , 6 ore di pulizie scale al giorno , non trovano da 12 anni.....

chi on lavora vuole il successo senza fare i gradini della scala...

un po' di fame e si ridimensionerebbero....

hanno tutto sti nè nè----lavorare non è una parola del loro vocabolario.....ma a me va bene non gravano sulle mie di spalle.

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Cavolo, son cinque giorni che diciamo la tiritera, tutti quanti, giovanotto..

io no , sto bene....

lavoro normalmente e guadagno abbastanza per fare ciò che desidero,,,

per me siamo un paese perfetto economicamente

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10 ore di lavoro al giorno o per 10 ore di lavoro?

10 ore per 22 giorni....

caro mio i soldi non li trovi per strada....

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Mi interessava di più l'altro. 10 ore di lavoro al giorno o 10 ore di lavoro in tutto? E in cosa consiste?

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dove ho mollato io 600 euro al mese , 6 ore di pulizie scale al giorno , non trovano da 12 anni.....

chi on lavora vuole il successo senza fare i gradini della scala...

un po' di fame e si ridimensionerebbero....

hanno tutto sti nè nè----lavorare non è una parola del loro vocabolario.....ma a me va bene non gravano sulle mie di spalle.

facendo un calcolo 600 euro per un 150 ore mensili di lavoro (circa) significa 4 euro all'ora...non trovano perchè sono dei ladri sfruttatori, ecco perchè non trovano!

mi dici come si mantiene fuori di casa una persona con 600 euro? sai quanto costano gli affitti

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