Margherita76

Ecco, adesso mi defenestro.

Per essere in tema, stasera ho visto il mio primo psi (l'amato) mentre andavo alla seduta col secondo. Era senza camice, come l'ho visto poche volte, bello e sorridente. Stavo per passare senza salutarlo, ma poi ho detto "buonasera" e lui mi ha risposto in maniera molto gentile; direi quasi allegra. Poi? che ho provato? Ho pensato, per tutto il tempo della mia seduta, che lui era lì fuori, da qualche parte, e il senso della sua vicinanza fisica mi faceva stare bene e, allo stesso tempo, in imbarazzo. Il problema è che mi imbarazzo non perchè è il mio medico, ma come mi imbarazzerei se sapessi che nel luogo in cui mi trovo ci fosse un uomo che mi piace. Sento quella sorta di "farfalle" nello stomaco, ecco. E so che non c'è nessuno, sul pianeta, che sa cogliere quello che mi passa nel cervello come lui. E ora, per rivederlo, devo aspettare ben 10 giorni. Qualcuno paghi un sicario per uccidermi, vi prego!

Io non lo so. Sarei curiosa...

Dai, Jude! non puoi scagliare il sassolino e nascondere la manina...Su, dacci almeno qualche briciolina :)

Cara Priscilla, in realtà sarei in linea di principio d'accordo con te, ma ho sparimentato (sebbene non col mio psi) che l'incontro "fuori" è abbastanza destabilizzante. Ti racconto. Io faccio la mia terapia in un policlinico universitario, dove ho modo di vedere, nei corridoi come nella sala d'attesa, anche altri terapeuti oltre ai miei (non so se hai letto, ma sono in una fase di transizione tra uno ed un altro e, quindi, in questo momento ne ho due) che, dopo più di un anno, sono diventate presenze abbastanza familiari. Ne conosco i nomi, li vedo lavorare: insomma, anche loro fanno parte, sebbene a latere, dell'esperienza "psicoterapia". Se non che, una sera, qualche tempo fa, uscii con un tizio e, mentre eravamo seduti sul divano di un locale, vedo entrare uno psicoterapeuta della struttura che frequento. Sebbene non fosse il mio terapeuta, in quel momento è come se avessi visto comparire un fantasma: ho smesso di parlare, l'ho fissato quasi spaurita, come se avessi visto irrompere la pricoterapia in un luogo ed in un contesto in cui non era prevista, in cui non mi sentivo preparata ad affrontare la dicotomia di fondo tra la me paziente (in quella stanza e nei corridoi annessi) e la me ragazza "normale" che stava bevendo un bicchiere di vino con un uomo. Il bello è che anche lui è rimasto per un attimo imbarazzato. Aveva in un primo momento appoggiato il suo cappotto sul divano dove eravamo seduti noi ma, dopo avermi vista, ha cambiato posto e mi si è messo di spalle. E sai che ti dico? Ne sono stata sollevata. Non era possibile, in quel momento, fare altrimenti. Dopo qualche minuto, ho chiesto al mio accompagnatore di andare da un'altra parte, con la scusa che volevo un dolce. Ma l'imbarazzo è stato immenso. Pensa se avessi visto il mio psi! Sarei scappata a gambe levate! Certo, forse sarebbe diverso se lo incontrassi per strada da solo, ma mentre fino a qualche tempo fa ero sicura che mi avrebbe fatto piacere, e anzi mi guardavo intorno speranzosa di incontrarlo, ora non ne sarei tanto sicura...

Spero tanto che siano molti, gli altri (magari li si potrebbe contrassegnare con un cartello, che ne so, in modo che sia più facile riconoscerli...)

Io ci metteri la firma. Adesso!

Chi sa perchè non mi stupisco...;) Maschietti, voi a chi pensate quando non avete troppa voglia? Non mi dite che immaginate le solite bellone, vi prego!

Domanda shock: hai mai pensato al tuo psi mentre facevi sesso con quello con cui ti stai intrattenendo?

Salve a tutte! dopo lunga assenza ritorno a comunicarvi che il mio transfert, che pensavo ingenuamente aver risolto, è tornato potentemente con l'entrata nella mia vita di una persona che mi sta "marcando stretto" e che non mi dispiace. Tuttavia, quando sono uscita la prima volta con lui, mentre mi parlava, mi sono chiesta: "cosa direbbe **** se ci fosse lui, con me, adesso?". Da qui, il mio interesse per il tipo in questione ha cominciato a scemare, congiuntamente ad un senso di colpa nei confronti del mio psi, che sento come di stare "tradendo". La domanda è: il vostro transfert ha mai influito negativamente sulla vostra vita privata?

Scusate se ripiombo qui dopo tanto tempo. Vi chiedo: qualche terapeuta ha mai espresso affetto nei vostri confronti? Se sì, usando quali parole e tenendo quale comportamento? Comincio io: una volta mi sentivo veramente di non farcela più a cercare di capire dai suoi gesti quale fossero i suoi "sentimenti" nei miei confronti. Quindi, dopo una seduta molto intima, gli chiesi "Dottore, lei mi vuole almeno un po' di bene?" aggiungendo subito: "come paziente, ovviamente". Lui rispose che mi voleva bene, "sia come paziente che come individuo", ma avrebbe potuto usare lo stesso tono se avesse detto: "due cavoli e un piede di insalata, grazie".

...che dovrebbe essere l'equivalente di quando una donna si bagna? Scondo te?

Quello che è stato scritto sul provare un orgasmo anche stando solo insieme ad una donna senza farci sesso è bellissimo, secondo me. A me non è mai capitato (cioè, non sono mai arrivata a quel punto): a qualche donzella sì?

Domande ai maschietti: vi è mai capitato di avere un orgasmo mentre facevate sesso orale alla vostra ragazza? Così, senza contatto diretto? Seconda: quanto (se) vi eccita guardare la vostra partner masturbarsi?

Il fine dovrebbe essere anche noi stessi. Forse non te ne sei accorto, ma io intuisco che molti degli utenti di questo forum sono naturalmente portati all'abnegazione, fatto che, in sè, può portare a una sfiducia profonda nella possibilità di vivere se stessi perchè sempre pronti ad essere e fare ciò che gli altri si aspettano o desidererebbero (o che noi ipotizziamo desidererebbero da noi). Io penso che, persone così (tra le quali ci sono anche io) dovrebbero imparare a chiedersi cosa vorrebbero LORO e, perchè no, fare di se stessi un sano fine (laddove non credo ci sia pericolo di "tracimare" nella libertà e nel rispetto altrui).

Probabilmente NON lo si fa per gli altri: la loro prevedibile sofferenza è un deterrente molto forte. Sarebbe un ulteriore motivo per sentirsi in colpa, anche post-mortem.

Ma la pillola anticoncezionale ormai non è dannosa per la salute. Ha dei dosaggi bassissimi! Tra l'altro oggi ci sono anche i cerotti, che rilasciando gradualmente la dose ormonale e creano porblemi ancora minori. Certo, ogni tanto bisogna sospenderla, ma intanto si respira un po'! Se poi si hanno avuto gravidanze e ci si vuole fermare lì, l'ideale so che è la spirale. Infine, c'è il metodo (non consigliabile) di una mia amica, brevettato come "metodo croce": fai quello che devi fare e poi ti fai la croce, sperando di essere stata fortunata :)