Vai al contenuto

Margherita76

Membri
  • Numero di messaggi

    824
  • Registrato dal

  • Ultima visita

Contenuti inseriti da Margherita76

  1. ...certo, non sarà azzeccatissimo, ma io volevo intendere una esperienza che non si limita a quella stanza e a quei tempi, ma investe ogni aspetto della mia vita, del passato, presente e futuro. E' globalizzante, ecco, e in questo momento l'intera mia vita gravita in questa "esperienza" (...non so come meglio definirla :)))
  2. Anche io ho sperimentato una cosa analoga, ma è difficile descrivere fatti e sensazioni che, senza la loro trama, non si capirebbero. Sempre di più, mi accorgo di essere immersa nella "esperienza terapia", che è una esperienza globale.
  3. Ciao Froggyna! Sì, ero passata, perchè anche se non scrivo appena posso faccio un giretto. Baci e buon week-end!

  4. Margherita76

    Dipendenza affettiva

    La paura di stare al mondo e la necessità di avere qualcuno che ci leggittimi? Ma in questo modo torneremmo al punto di vista di Mio, e neppure l'ipotesi della necessità di possedere mi convince del tutto. Quanto alla guarigione, spero che tu abbia ragione ma, diversamente da te, non so se la consapevolezza mi abbia fatto migliorare: dall'ultima volta che mi sono infilata in un rapporto perchè senza l'amore di quell'uomo mi sembrava di non esistere, non ci ho più provato. Non ho più osato. Inoltre, mi chiedo anche se il transfert non sia una forma estrema di dipendenza affettiva. Se fosse così, non sarei affatto migliorata! Sono contenta che tu abbia capito cosa intendevo
  5. Margherita76

    Dipendenza affettiva

    la domanda è, piuttosto: se capiamo di esserci stati o di esserci dentro, e se capiamo che lo è in conseguenza di una carenza iniziale, come facciamo a recuperare una valutazione meno condizionata degli affetti? Saremo infelici per sempre?
  6. Margherita76

    Dipendenza affettiva

    E se la consapevolezza ti dicesse che non li sai gestire in maniera sana i rapporti? A me questa cosa fa soffrire molto, forse perciò uso il sarcasmo, ma rifiuto di pensare che questa sia l'unica soluzione. E se non riuscissi a capire cosa sia amore autentico e cosa compensazione del mio vuoto?
  7. Margherita76

    Dipendenza affettiva

    Ma io non ne ho idea! Solo che, alla fine, mi sembra che si arrivi sempre a mancanze di affetto inziale, quando non ci si capisce nulla. Mi chiedo e vi chiedo: non pensate sia una semplificazione? E, soprattutto, cosa saremmo, noi, se fossimo portati a mettere in atto quasi meccanicamente, inconsciamente, spinti da una necessità incontrollabile meccanismi di compensazione? Come si dovrebbe immaginare che viviamo i rapporti affettivi? Solo determinati ad agire per il nostro vissuto? Dove sarebbe la nostra personalità, dove i nostri desideri? Quello che scrivi è ciò che si pensa generalmente della questione: lo dicono gli psi, lo si legge sui libri; non uso il sarcasmo contro di te, assolutamente, ma contro la visione sconsolata che ci sarebbe, a mio modo di vedere, se quello che dici fosse vero (dato il fatto che non ho un altro modo di vedere la cosa). Non trovi sconsolante la possibilità che ciscuno di noi sia determinato da ciò che ha avuto o non ha avuto? E se domani avessimo un figlio, e per qualche motivo lui non sentisse il nostro amore incondizionato, lui è destinato ad essere un infelice? Quando possiamo "correggere" l'errore iniziale? Io posso aver anche subito una mancanza d'affetto iniziale, ma solo perchè mia madre stava male e non poteva stare più di tanto con me. Razionalmente lo so, ma fuggo dall'idea che irrazionalmente io stia continuando ad agire in conseguenza di quel fatto. Mi sentirei una sorta di bamboccio nelle mani del caso. Niente sacrasmo, Sirena, se non nel senso che, circa le questioni di questo tipo, sono sarcastica nei confronti della vita.
  8. Margherita76

    Dipendenza affettiva

    Beh, devo dire che questo forum da più risposte che una lunga psicoterapia. Ho trovato la fonte dei mei problemi: mamma e papà sono stati cattivi con me!
  9. Margherita76

    Dipendenza affettiva

    va bene, ti concedo il termine "possesso", ma ciò che si possiede, in questo caso, è qualcos che ci porta alla sofferenza o ad autodistruggerci. Possiedo la droga, quindi mi dorgo. Ma il processo non finisce lì: quello è solo il modo per affrontare il disagio. Il problema è: perchè mi drogo? Perchè ho bisogno di qualcuno che mi ricordi che esisto, che ho valore, che non sono male? Perchè ho bisogno che qualcuno mi ami per esistere? Da questp qualcuno il DIPENDO per esistere, ma non possiedo affatto...
  10. Margherita76

    Dipendenza affettiva

    Perdonami, ma il problema è porprio questo: é questo "se lo osservi...vedi". Tu vedi questo problema in questa angolazione, ma non tieni conto che potrebbe trattarsi di qualcosa che non "piace", ma di cui si ha "bisogno", magari per motivi che per anni, in piena consapevolezza, cerchiamo di trovare e non riusciamo ad individuare. Si può essere anche dipendenti da una affettività distorta, a qualcuno che offre dolore, ci fa stare male. La domanda è: perchè accade? Sei sicuro che se accadesse accadrebbe "stupidamente"? Non sarebbe più appropriato dire "inconsciamente"? Mica si decide se dipendere affettivamente da qualcuno o meno. Se accade (a te no, come scrivi) penso che la mia risposta (se ce l'avessi) non sarebbe adatta per nessun altro. Anche l'alcool è una dipendenza. E' così semplice inquadrare le cause dell'innesco di una tale patologia per tutti gli alcolisti? Sono tutti individui che "vigliaccamente", "stupidamente" si attaccano alla bottiglia perchè non hanno il coraggio di affrontare la realtà? Uno che dipende da cocaina è solo un vip viziato che si da agli stravizi? Chi dipende da sonniferi è pazzo? Le dipendenze portano sofferenza prima di tutto a chi le vive, io penso, e non ci trovo nulla di "semplice" nè di "stupido". E' complesso e doloroso. E' il sintomo di un disagio profondo, non di un capriccio (come penso che potrebbe esserlo qualcosa che si vuole "stupidamente" possedere). Non ti prendo per il culo: avrei potuto non rispondere affatto. Era solo che trovo curioso il tuo modo di procedere e (forse le cose solo collegate) i "saggi" mi spaventano a morte. Io so solo di non sapere nulla, in primo luogo di me stessa, e come tale cerco di pormi le domande e le questioni in maniera problematica, ecco tutto. Siamo diversi, il che non implica una dimensione di giudizio.
  11. Margherita76

    Dipendenza affettiva

    Non è un attacco, Mio: solo l'esortazione a prendere almeno in considerazione che ciò che è chiaro nel tuo sistema, non lo è necessariamente per me, ad esempio, e la tua esperienza non è necessariamente sovrapponibile alla mia. Non pensi che un argomento complesso come quello proposto da Filotea meriti almeno qualche dubbio?
  12. Margherita76

    Dipendenza affettiva

    Cosa è cosa? Stai parlando di ciò che E' (con la maiuscola) sul serio? Sei in contatto con l'essenza delle cose o piuttosto hai trovato un tuo equlibrio in cui si conciliano le tue (solo tue) letture della realtà?
  13. Margherita76

    Dipendenza affettiva

    Mi viene in mente un aforisma poco urbano di Luciano De Crescenzo: "Solo gli imbecilli non hanno dubbi" "Sei sicuro? " "Non ho alcun dubbio". (Luciano De Crescenzo, Il Dubbio) Inoltre, pensando al dubbbio come unico strumento di conoscenza, mi viene il mente il relativismo e una sua popolare definizione: "Il relativismo è una posizione filosofica che nega l'esistenza di verità assolute, o mette criticamente in discussione la possibilità di giungere a una loro definizione assoluta e definitiva". é solo una riflessione, un po' come "fuggi dall'uomo che ha letto un solo libro" e analoghe. Un tentativo di trovare una legittimazione teorica alla mia condizione perenne di dubbio e mancanza di risposte.
  14. Scusate se mi intrometto, anche perchè questo messaggio non è indirizzato a me, ma mi chiedo perchè, oscar, ti stia ponendo in questa posizione che direi quasi provocatoria. Forse vuole essere maieutica? Ma se fosse così, perchè pensi di essere investito del compito di esplorare qualcosa (ammesso che qualcosa possa essere scovato così) di noi di cui nessuna ha liberamente deciso di condividere con gli altri?
  15. Il web è una immensa fonte di informazioni...Cerca di metterti in contatto, cerca di fare in modo di non apparire il freddo entomologo che trova una univoca e preconcetta lettura per tutto. Cerca di essere accogliente, dimentica una dimensione che potrebbe essere quella del giudizio. Certo, se vuoi.

  16. No, non sono su forumsalute. E' questo l'unico che frequento.

  17. Sul "nuovo" acquisto trovi info su internet (www.ilmiolibro.it)

  18. Imparare a vivere serenamente: sei tu?

  19. Insomma, come sempre sono logorroica. Volevo solo dire che, oltre a far soffrire anche moltissimo, ho scoperto che l'amore cura.
  20. Neppure io sono d'accordo. Cioè, per me non è(stato) così.
  21. Aggiungerei anche che l'intuizione del riconoscimento dell'altro non ha incertezze. Non ci sono dubbi, non posso sussistere ripensamenti, non c'è pensiero. Nasce come una scopera e una necessità improrogabile, in cui anche solo la possibilità di "gestire" il modo di darsi è esclusa. E' l'imperativo categorico dell'unione di due anime e di due corpi che non si scoprono, ma si riconoscono. Devo dire che è una delle sensazioni più divine che penso si possano provare e che sono stata così fortunata da provare per ben due volte nella mia vita: nella prima anche l'altro è stato colto dalla stessa intuizione; diversamente nella seconda, di cui mi porterò a vita il dubbio che sarebbe potuto essere meraviglioso.
  22. Complimenti! sim-patia, anti-patia, em-patia: mi sembra un'ottima argomentazione.

×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.