Io, al posto loro, ti avrei invidiata come nel secolo scorso qui da noi si invidiava lo zio in America!... e ti avrei supplicato di portarmi con te!
Caspiterina! dai, ammettilo, tutto sommato sei stata dei 12 la più fortunata, o no?
Si, comprensibilissima la tua reazione... Ma la mia domanda voleva essere una provocazione che suggerisse altre ipotesi.
Per esempio:
se consideri che all'epoca della tua adozione, non esisteva l'obbligo di dire tutta la verità all'adottato, come invece esiste oggi, forse riusciresti a giustificare i tuoi genitori adottivi per la scelta che hanno fatto. E quindi a smorzare la tua rabbia verso di loro. Staresti meno male, no?
Questo stratagemma, di metterci cioè nei panni dell'altro, o nella mente dell'altro (per quanto possibile, eh!) ci può aiutare a vedere ogni situazione anche da altri punti di vista. Per questo te lo suggerisco...
Tornando al tuo caso, e collocandolo all'epoca dell'adozione, appunto, quali potrebbero essere stati i motivi della loro scelta di mentirti sui tuoi genitori veri?
Ipotizziamo che ti avessero detto che i tuoi genitori biologici erano vivi e che sei stata data in adozione. Questo, l'avresti trovato meno inquietante?
Sapere che sei stata, dei 12, l'unica abbandonata...Sapere che sono vivi e che non ti cercano, non sarebbe pure distruttivo?
Inoltre, di fatto, tutti e quattro i tuoi genitori hanno voluto, nonostante tutte le loro imperfezioni umane, per te, il meglio... Quelli biologici risparmiandoti quell' ambiente familiare diciamo... squallido? quelli adottivi uno ancora peggiore, l'orfanatrofio, non credi?
Riflettere su come sarebbero andate le cose a seguito di scelte diverse, a volte, aiuta...
Ora ti racconto un altro pezzetto della mia vita. Avevo circa 6 o 7 anni. Un signore molto distinto, un notaio molto stimato della mia zona, che non poteva avere figli, si presentò con la moglie a casa dei miei per chiedere la mia "adozione". Aveva notato alcuni miei quaderni di scuola e mi voleva per darmi la possibilità di studiare e quindi una vita con più prospettive... Mia madre, mi disse in seguito, rifiutò perché questo accordo comportava anche il cambiare il mio cognome!
Mia madre disse "NO" in base al suo parametro di onestà...o di orgoglio?... che ancora oggi discuto, considerando la "miseria" affettiva ed economica in cui mi ha abbandonato...
Tu non sai, Silvia, quanto mi è dispiaciuto!
Penso ancora oggi con rammarico all'opportunità persa... eppure... non ho forse fatto lo stesso io, quando mi volevano strappare il mio bambino per darlo in adozione? Avevo 15 anni, sola, senza casa e senza lavoro (ché in collegio non mi potevano più tenere)... eppure ho difeso e lottato per il mio diritto di madre... senza tener conto del futuro molto incerto che avrei dato a mio figlio stesso... (come di fatto è stato, purtroppo)
Morale: (scrivila tu...)
P.S. Che regali hai ricevuto per il tuo compleanno?
P.P.S. Posso farti un'altra domanda?