Vai al contenuto

Marito depresso


Messaggi consigliati

Perdonami sin da ora che quello che leggerai non ti aiuterà:

1) gli hai consigliato uno psicologo?

2) sta cercando seriamente lavoro?

3) dicendo questo a tuo figlio (pienamente d'accordo con le tue amiche) hai valorizzato la tesi di quest'uomo e cioè che è in diritto di trascinarlo per un braccio e menarlo con la cinghia ( almeno averne l'intenzione) perchè lui ha problemi e si deve sfogare.

4) lui ha problemi, ma tu?

5) finisci questo messaggio preoccupandoti che tuo figlio non riconosca l'autorevolezza del padre. Quale padre?

6) allontana i tuoi figli e porta tua marito da qualcuno che lo sappia aiutare, se si senti un fallito (NON DEPRESSO), cerca di trovarla tu la situazione. Non lasciare che sia lui a trovarla, non ce la farebbe. e si è visto.

non so' cosa augurare a voi, ma a tuo figlio auguro che qualcuno lo aiuti.

Ciao Lorella, le risposte alle tue domande le trovi nei post successivi, qui ti riassumo la situazione:

1) E' seguito dallo psicologo da 8 anni, ne ha cambiati 3 e l'ultimo lo segue da due, che oltre ad avergli diagnosticato ansia e attacchi di panico come i precedenti, gli ha pure diagnosticato la depressione.

2) Il lavoro lo cerca, ma questo non è certo il periodo migliore. Risposta tipica: "Ci dispiace, in questo periodo è più facile che licenziamo piuttosto che assumiamo!".

3) Le mie amiche hanno detto il contrario, e cioè che avrei dovuto difendere la reazione del padre per non far pensare a mio figlio che il padre non possa punirlo solo perchè sta passando un brutto momento. Io però non voglio che mio figlio cresca con l'idea che il padre lo possa malmenare solo perchè è suo padre.

4) Comincio ad averne anch'io, ultimamente ho avuto un crollo che mi ha portato ad essere sempre sull'orlo del pianto, anche di fronte ai miei figli, e l'ultima volta mi era successo in gravidanza, ma ora non sono incinta e questo mi ha fatto pensare...

5) In che senso? Starà male, avrà eccessi d'ira, ma rimane suo padre!

6) Ho pensato anche a questo, ma se lo abbandono sicuramente sprofonderà ed io non voglio, perchè qui vi ho raccontato solo il peggio, ma in realtà lui ha anche ottime qualità ed è sempre stato un buon marito ed un buon padre, è nell'ultimo periodo che la situazione è degenerata ed io, prima di mollare tutto, mi sento in dovere di aiutarlo o almeno provarci.

Dunque, il bipolarismo dovrebbe essere un disturbo dell'umore, per cui una persona alterna momenti di punta, euforici, a momenti di depressione.

Io personalmente sono contraria ad affibbiare etichette.

Se guardiamo i foglietti dei medicinali che prendiamo,compreso quello per i calli, c'è scritto di tutto!

La migliore è informarsi!

Allora, se ho ben capito, potrebbe avergli dato medicinali per il bipolarismo anche se non ne soffre, perchè magari lo possono aiutare comunque? Bene, questo mi mette più tranquilla, grazie!

Anche perchè, da come lo descrivi, non sembra soffra di bipolarismo, non ha questo alternarsi di euforia e depressione. E' praticamente sempre depresso, poi a volte riconosce che non ha nulla di cui lamentarsi, che ha tutto quello che si può desiderare, ma ha qualcosa che gli impedisce di essere felice e sa che è un problema suo e non degli altri. Sono momenti in cui è più tranquillo, ma non è certo euforico!

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Pubblicità


  • Risposte 57
  • Created
  • Ultima risposta

Top Posters In This Topic

Tant'è che tuttora la violenza domestica è quasi sempre riferibile a contesti degradati e disagiati, come appunto è stato quello di mio marito.

Non so quanto sia vero, comunque tieni conto che per "contesto" si intende lo scenario in cui una cosa avviene, non

quello nel quale gli attori stavano dieci anni prima. Cioè, in questo caso il "contesto" di tuo marito è la famiglia in cui

vive, le persone che frequenta, il lavoro che fa, le condizioni economiche e sociali in cui versa, la città in cui vive, ecc...

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Quello a cui ti riferisci tu è il contesto attuale, ma c'è anche il contesto storico-culturale che non è meno importante ed è quello dove spesso maturano le situazioni che poi sfociano nel contesto attuale che può essere cambiato o meno.

Generalmente, in questi casi, è più determinante il contesto storico-culturale ed il modo in cui il soggetto ha reagito ad esso, rispetto a quello attuale.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Quello a cui ti riferisci tu è il contesto attuale, ma c'è anche il contesto storico-culturale che non è meno importante ed è quello dove spesso maturano le situazioni che poi sfociano nel contesto attuale che può essere cambiato o meno.

Generalmente, in questi casi, è più determinante il contesto storico-culturale ed il modo in cui il soggetto ha reagito ad esso, rispetto a quello attuale.

Perché?

Link al commento
Condividi su altri siti

 

ciao, il bipolare passa dalla depressione allo stato maniacale!

praticamente è una persona che nn ha un'equilibrio e ha continui sbalzi di umore

Link al commento
Condividi su altri siti

 

PER STE (mi sono dimenticata di quotarti!):

Perchè è in quel contesto che una persona matura il proprio carattere, le proprie inclinazioni (alla pace o alla violenza, per esempio, ma anche altre), matura le proprie paranoie, le proprie insicurezze e le proprie strategie per superare il suo vissuto.

Non tutti reagiscono allo stesso modo di fronte allo stesso evento, anche in condizioni identiche, perchè ognuno è un individuo a sé.

Visto che stiamo parlando di violenza in famiglia, continuiamo su questo discorso: chi ha subito abusi, se sopravvive, può diventare una persona violenta, oppure può reagire cercando di non emulare gli errori di chi gli ha fatto del male, oppure può chiudersi al mondo e chissà in quali altri modi può reagire. Sicuramente, comunque, sarà una persona con dei problemi.

E qui si arriva al contesto attuale: può essere rimasto nella situazione di disagio e/o degrado oppure può esserne uscito, ma se la storia personale ha forgiato una persona violenta o con delle turbe, qualunque sia la situazione che si trova a vivere anni dopo, darà comunque sfogo alla violenza o alle turbe (per turbe non intendo per forza malattie mentali, intendo anche quelle che ha mio marito, come ansia, attacchi di panico e, a quanto pare, depressione), ma le cause principi dei suoi problemi non sono certo da cercare nel contesto attuale, che può al massimo contenere o esasperare la situazione, ma sono da cercare nel suo contesto storico-culturale.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
ciao, il bipolare passa dalla depressione allo stato maniacale

Grazie Patrina, qualcosa mi avevano già detto e penso proprio che mio marito non soffra di bipolarismo, mi sono allarmata per niente! :Whew:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
 
PER STE (mi sono dimenticata di quotarti!):

Perchè è in quel contesto che una persona matura il proprio carattere, le proprie inclinazioni (alla pace o alla violenza, per esempio, ma anche altre), matura le proprie paranoie, le proprie insicurezze e le proprie strategie per superare il suo vissuto.

Non tutti reagiscono allo stesso modo di fronte allo stesso evento, anche in condizioni identiche, perchè ognuno è un individuo a sé.

Visto che stiamo parlando di violenza in famiglia, continuiamo su questo discorso: chi ha subito abusi, se sopravvive, può diventare una persona violenta, oppure può reagire cercando di non emulare gli errori di chi gli ha fatto del male, oppure può chiudersi al mondo e chissà in quali altri modi può reagire. Sicuramente, comunque, sarà una persona con dei problemi.

E qui si arriva al contesto attuale: può essere rimasto nella situazione di disagio e/o degrado oppure può esserne uscito, ma se la storia personale ha forgiato una persona violenta o con delle turbe, qualunque sia la situazione che si trova a vivere anni dopo, darà comunque sfogo alla violenza o alle turbe (per turbe non intendo per forza malattie mentali, intendo anche quelle che ha mio marito, come ansia, attacchi di panico e, a quanto pare, depressione), ma le cause principi dei suoi problemi non sono certo da cercare nel contesto attuale, che può al massimo contenere o esasperare la situazione,

... a dir la verità, il contesto attuale "è" la situazione. I contesti storico-culturali delle persone coinvolte sicuramente

hanno la loro importanza per comprendere come la vivono e come reagiscono, ma è un'importanza che rimane sempre

e comunque inferiore a quella della situazione in sé. Se tuo marito è un uomo vicino alla rottamazione, è chiaro che

le sue reazioni, e anche le tue e quelle del resto delle persone a lui legate dipendono anche dalle loro storie personali,

ma soprattutto dipendono dal fatto che è un uomo vicino alla rottamazione (poi c'è da dire che le reazioni dipendono

anche dalle reazioni che dipendono dalle reazioni ecc ecc).

ma sono da cercare nel suo contesto storico-culturale.

Non mi hai risposto alla domanda "perché", hai solo ripetuto questa affermazione in modo più articolato.

Sei sicura che non sia un modo per allontanare le cose dalla propria sfera? Cioè.. che la vera risposta a

quel "perché?" non sia "perché il contesto storico-culturale è più lontano"? E' una reazione molto comune

nel nostro contesto storico-culturale, temo.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
... a dir la verità, il contesto attuale "è" la situazione. I contesti storico-culturali delle persone coinvolte sicuramente

hanno la loro importanza per comprendere come la vivono e come reagiscono, ma è un'importanza che rimane sempre

e comunque inferiore a quella della situazione in sé. Se tuo marito è un uomo vicino alla rottamazione, è chiaro che

le sue reazioni, e anche le tue e quelle del resto delle persone a lui legate dipendono anche dalle loro storie personali,

ma soprattutto dipendono dal fatto che è un uomo vicino alla rottamazione (poi c'è da dire che le reazioni dipendono

anche dalle reazioni che dipendono dalle reazioni ecc ecc).

E' su questo punto che la pensiamo diversamente: il contesto attuale (o situazione, anche se per me non coincidono perfettamente) può essere affrontato in molti modi, che dipendono dalla persona che si è, che a sua volta dipende dal proprio vissuto.

Se una persona è vicina alla rottamazione, non dipende dalla situazione che sta vivendo, ma da come la affronta e questo dipende dal suo carattere e dalle sue esperienze. Una persona che va in depressione è una persona che si lascia sopraffarre dai problemi, li subisce, non ha gli elementi per affrontarli ed il perchè sta nel suo passato, non nel problema che deve affrontare. Chi non ha problemi nella vita? C'è chi si lascia buttare giù per delle cose che un altro affronterebbe a muso duro e c'è chi riesce a superare dei drammi che ammazzerebbero la maggior parte delle persone. Il problema è della persona e la situazione non solo non è il problema, ma non è neanche la causa principale, solo quella scatenante: se uno è depresso, o violento, o ha attacchi di panico o chessò io, questa condizione verrebbe fuori comunque con un'altra scusa. Infatti a mio marito i problemi psicosomatici sono iniziati 8 anni fa quando siamo andati a casa sua (evidentemente quel ritorno a casa gli ha scatenato emozioni represse) ma quello non è stato altro che il manifestarsi fisico di un problema che lui aveva da un pezzo e che non aveva mai affrontato, solo subìto.

Non mi hai risposto alla domanda "perché", hai solo ripetuto questa affermazione in modo più articolato.

Sei sicura che non sia un modo per allontanare le cose dalla propria sfera? Cioè.. che la vera risposta a

quel "perché?" non sia "perché il contesto storico-culturale è più lontano"? E' una reazione molto comune

nel nostro contesto storico-culturale, temo.

Perchè non ti ho risposto? E' tutto scritto nelle prime righe del mio post.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
E' su questo punto che la pensiamo diversamente: il contesto attuale (o situazione, anche se per me non coincidono perfettamente) può essere affrontato in molti modi, che dipendono dalla persona che si è, che a sua volta dipende dal proprio vissuto

Si, ma per affrontare una situazione attuale, come primo accorgimento minimale è necessario sforzarsi di non escluderla...

e partire col presupposto che dipende tutto dal vissuto (soprattutto lontano) è un modo per escluderla. E per non affrontarla

affrontando invece altro, spesso fantasmi (magari nemmeno fantasmi propri).

Perchè non ti ho risposto? E' tutto scritto nelle prime righe del mio post.

Perché io t'avevo chiesto il perché di questa affermazione: "è più determinante il contesto storico-culturale ed il modo in cui il

soggetto ha reagito ad esso, rispetto a quello attuale.", e nella tua risposta non c'è nulla a supporto di questa presunta maggiore

importanza. Ci sono solo cose a supporto dell'importanza del contesto storico-culturale.... ma è cosa ben diversa. Se tu m'avessi

detto che il vissuto di una persona è importante nelle sue reazioni al presente non t'avrei chiesto alcun perché...

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Si, ma per affrontare una situazione attuale, come primo accorgimento minimale è necessario sforzarsi di non escluderla...

e partire col presupposto che dipende tutto dal vissuto (soprattutto lontano) è un modo per escluderla. E per non affrontarla

affrontando invece altro, spesso fantasmi (magari nemmeno fantasmi propri).

Forse ora ho capito: stiamo parlando di due cose diverse. Tu parli delle reazioni a qualcosa, mentre io parlo del perchè di quelle reazioni.

Dici che un uomo vicino alla rottamazione reagisce in un certo modo perchè è vicino alla rottamazione, e fin qui siamo d'accordo, ma io pensavo che tu dicessi che il motivo della sua rottamazione fosse da cercare nelle situazioni più prossime, mentre secondo me è da ricercare più spesso nel suo vissuto.

Per esempio: mio marito ha 3 fratelli che vivono nella nostra città. Nessuno dei 3 fratelli ha mai perso il lavoro, hanno famiglia, escono, si divertono, non ci sono problemi di salute, ecc. ecc. Insomma, una vita normale, in apparenza. Però i due fratelli maggiori in passato hanno picchiato sistematicamente le mogli, che subivano sottomesse, erano mariti-padroni, ad una era persino proibito leggere! Questo finché le mogli non sono state spronate a reagire, ci sono state liti e botte furibonde, una ha tentato il suicidio e ultimamente sembra che la violenza sia finita, almeno spero! Il fratello minore, invece, da quello che so non ha mai toccato la compagna e i suoi figli, però è alcolizzato, nonostante non sia violento terrorizza i suoi figli perchè spesso cade per terra completamente sbronzo, l'abbiamo convinto ad andare dallo psicologo che gli ha diagnosticato una depressione fortissima e ha detto anche che è a rischio di autolesione o suicidio!

Sono reazioni diverse a situazioni che, ti assicuro, non hanno problemi oggettivi: i soldi non mancano, il lavoro ce l'hanno, la casa pure, hanno una vita sociale normale. Io penso che la loro infanzia c'entri qualcosa...

Perché io t'avevo chiesto il perché di questa affermazione: "è più determinante il contesto storico-culturale ed il modo in cui il

soggetto ha reagito ad esso, rispetto a quello attuale.", e nella tua risposta non c'è nulla a supporto di questa presunta maggiore

importanza. Ci sono solo cose a supporto dell'importanza del contesto storico-culturale.... ma è cosa ben diversa. Se tu m'avessi

detto che il vissuto di una persona è importante nelle sue reazioni al presente non t'avrei chiesto alcun perché...

Scusa, e qui che c'è scritto?!

"Perchè è in quel contesto che una persona matura il proprio carattere, le proprie inclinazioni (alla pace o alla violenza, per esempio, ma anche altre), matura le proprie paranoie, le proprie insicurezze e le proprie strategie per superare il suo vissuto.

Non tutti reagiscono allo stesso modo di fronte allo stesso evento, anche in condizioni identiche, perchè ognuno è un individuo a sé."

Carattere, inclinazioni, paranoie, insicurezze, stategie... non fa tutto parte di ciò che poi determina la reazione ad una determinata situazione?

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Forse ora ho capito: stiamo parlando di due cose diverse. Tu parli delle reazioni a qualcosa, mentre io parlo del perchè di quelle reazioni.

Dici che un uomo vicino alla rottamazione reagisce in un certo modo perchè è vicino alla rottamazione, e fin qui siamo d'accordo, ma io pensavo che tu dicessi che il motivo della sua rottamazione fosse da cercare nelle situazioni più prossime, mentre secondo me è da ricercare più spesso nel suo vissuto.

Per esempio: mio marito ha 3 fratelli che vivono nella nostra città. Nessuno dei 3 fratelli ha mai perso il lavoro, hanno famiglia, escono, si divertono, non ci sono problemi di salute, ecc. ecc. Insomma, una vita normale, in apparenza. Però i due fratelli maggiori in passato hanno picchiato sistematicamente le mogli, che subivano sottomesse, erano mariti-padroni, ad una era persino proibito leggere! Questo finché le mogli non sono state spronate a reagire, ci sono state liti e botte furibonde, una ha tentato il suicidio e ultimamente sembra che la violenza sia finita, almeno spero! Il fratello minore, invece, da quello che so non ha mai toccato la compagna e i suoi figli, però è alcolizzato, nonostante non sia violento terrorizza i suoi figli perchè spesso cade per terra completamente sbronzo, l'abbiamo convinto ad andare dallo psicologo che gli ha diagnosticato una depressione fortissima e ha detto anche che è a rischio di autolesione o suicidio!

Sono reazioni diverse a situazioni che, ti assicuro, non hanno problemi oggettivi: i soldi non mancano, il lavoro ce l'hanno, la casa pure, hanno una vita sociale normale. Io penso che la loro infanzia c'entri qualcosa...

Mmhhh... :Thinking: Io lo terrei lontano dal cercare nel suo vissuto, se fossi in te. Potrebbe scoprire o finire per

credere che avrebbe fatto meglio, per il proprio bene, a vivere come i suoi fratelli. Un pensiero anche questo che

temo che stia passando per la testa a tanti... Non è che gli stai attribuendo il vissuto dei suoi fratelli, per caso?

Scusa, e qui che c'è scritto?!

"Perchè è in quel contesto che una persona matura il proprio carattere, le proprie inclinazioni (alla pace o alla violenza, per esempio, ma anche altre), matura le proprie paranoie, le proprie insicurezze e le proprie strategie per superare il suo vissuto.

Non tutti reagiscono allo stesso modo di fronte allo stesso evento, anche in condizioni identiche, perchè ognuno è un individuo a sé."

Carattere, inclinazioni, paranoie, insicurezze, stategie... non fa tutto parte di ciò che poi determina la reazione ad una determinata situazione?

Si, ma come dicevo prima, non è una risposta a "perché A sarebbe più importante di B", ma una spiegazione del

"perché A è importante".

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Tra l'altro, con un approccio del genere teso a liquidare rapidamente B (cioè le situazioni) perché poco determinante

rispetto ad A (il vissuto), mi domando quanto approfondita possa essere una valutazione del tipo "di fronte allo stesso

evento e in condizioni identiche".

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Mmhhh... :Thinking: Io lo terrei lontano dal cercare nel suo vissuto, se fossi in te. Potrebbe scoprire o finire per

credere che avrebbe fatto meglio, per il proprio bene, a vivere come i suoi fratelli. Un pensiero anche questo che

temo che stia passando per la testa a tanti... Non è che gli stai attribuendo il vissuto dei suoi fratelli, per caso?

In realtà ha già vissuto come i suoi fratelli, come il minore, almeno (che è anche quello che ha il carattere più simile al suo, timido e insicuro, mentre gli altri due sono più sicuri di sé e aggressivi): quando l'ho conosciuto era spesso ubriaco, diventava molesto con tutti, aveva reazioni assurde per delle cose banalissime (una volta mi ricordo che mi aggredì verbalmente in modo molto violento per un commento ad un film che stavamo guardando!). Con la convivenza è migliorato, anche se continuava a bere saltuariamente, dall'alcolismo è uscito con la nascita del nostro primo figlio: sono 6 anni che non lo vedo più ubriaco, per fortuna. Poi, col viaggio, sono venuti fuori tutti i problemi che ho già scritto.

Comunque, su una cosa ti devo dare ragione: le reazioni violente che ha avuto con nostro figlio sono state positive! Dall'ultima l'ho visto spesso in terrazza a fumare e riflettere, poi ho notato il cambiamento: è calmo, tranquillo, paziente e sembra anche più sereno.

Gliene ho parlato e mi ha confermato che ha pensato molto a tutto, si è visto come suo padre e non vuole diventare così, ha toccato il fondo, sono saltati fuori episodi che non voleva ricordare, ma stavolta non è stato male, li ha affrontati e, in un certo senso, ha perdonato chi gli ha fatto del male. Dico in un certo senso perchè il padre è morto, però è come se avesse fatto la pace con lui. Ti riporto parole sue, non mie.

Non so, è tutto così repentino che mi sembra quasi strano, però devo ammettere che non sono solo parole al vento, il cambiamento c'è e si vede. E' come se, dall'ultimo attacco d'ira, qualcosa avesse fatto click dentro di lui. Sicuramente è stato fondamentale anche il fatto che dopo pochi giorni sia andato dallo psicologo.

Spero solo che duri e non ci ricada.

Si, ma come dicevo prima, non è una risposta a "perché A sarebbe più importante di B", ma una spiegazione del

"perché A è importante".

La risposta del perchè A è più importante di B è questa:

"E qui si arriva al contesto attuale: può essere rimasto nella situazione di disagio e/o degrado oppure può esserne uscito, ma se la storia personale ha forgiato una persona violenta o con delle turbe, qualunque sia la situazione che si trova a vivere anni dopo, darà comunque sfogo alla violenza o alle turbe "

"Una persona che va in depressione è una persona che si lascia sopraffarre dai problemi, li subisce, non ha gli elementi per affrontarli ed il perchè sta nel suo passato, non nel problema che deve affrontare. Chi non ha problemi nella vita?.......... Il problema è della persona e la situazione non solo non è il problema, ma non è neanche la causa principale, solo quella scatenante: se uno è depresso, o violento, o ha attacchi di panico o chessò io, questa condizione verrebbe fuori comunque con un'altra scusa."

Link al commento
Condividi su altri siti

 
La risposta del perchè A è più importante di B è questa:

"E qui si arriva al contesto attuale: può essere rimasto nella situazione di disagio e/o degrado oppure può esserne uscito, ma se la storia personale ha forgiato una persona violenta o con delle turbe, qualunque sia la situazione che si trova a vivere anni dopo, darà comunque sfogo alla violenza o alle turbe "

"Una persona che va in depressione è una persona che si lascia sopraffarre dai problemi, li subisce, non ha gli elementi per affrontarli ed il perchè sta nel suo passato, non nel problema che deve affrontare. Chi non ha problemi nella vita?.......... Il problema è della persona e la situazione non solo non è il problema, ma non è neanche la causa principale, solo quella scatenante: se uno è depresso, o violento, o ha attacchi di panico o chessò io, questa condizione verrebbe fuori comunque con un'altra scusa."

Questa è l'affermazione che "A è più importante di B"... :rolleyes: ... ma lasciamo perdere che sennò si entra in

un circolo vizioso, e usciamo da qui:

"non ha gli elementi per affrontarli ed il perchè sta nel suo passato, non nel problema che deve affrontare."

Mi stai dicendo, in pratica, che si concentra un po' troppo su A? O bella... e come mai? E' una fissa sua o è mal consigliato?

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Questa è l'affermazione che "A è più importante di B"... :rolleyes: ... ma lasciamo perdere che sennò si entra in

un circolo vizioso, e usciamo da qui:

Non riesco a capire cosa non capisci, mi sembra che il mio discorso sia abbastanza chiaro. Dimmi cosa non condividi, così provo a spiegarmi meglio.

Anzi, ora che ci penso, io ti ho detto (o almeno ci ho provato) perchè per me è più importante A di B, ma tu non mi hai detto perchè per te è più importante B di A. Ti limiti a farmi le domande, ma non dai nessuna spiegazione del tuo pensiero.

"non ha gli elementi per affrontarli ed il perchè sta nel suo passato, non nel problema che deve affrontare."

Mi stai dicendo, in pratica, che si concentra un po' troppo su A? O bella... e come mai? E' una fissa sua o è mal consigliato?

Veramente ho detto l'esatto contrario, e cioè che non si concentra su A e per questo non supera il problema.

E poi di chi stavi parlando? Di mio marito o in generale? Se parlavi di mio marito, sembra che i fatti mi diano ragione, perchè da quando si è finalmente messo ad affrontare quello che gli è accaduto è anche cambiato positivamente, sembra un altro.

Poi non so se l'abbia fatto spontaneamente, visto che dopo pochi giorni ha visto lo psicologo è facile che sia stato lui a spingerlo in quella direzione, fatto sta che sta funzionando e alla fine per me è questo l'importante! :):

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Veramente ho detto l'esatto contrario, e cioè che non si concentra su A e per questo non supera il problema.

E' vero... :D: Chiedo scusa ho letto di fretta a causa del pranzo incombente.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Non riesco a capire cosa non capisci, mi sembra che il mio discorso sia abbastanza chiaro. Dimmi cosa non condividi, così provo a spiegarmi meglio.

Anzi, ora che ci penso, io ti ho detto (o almeno ci ho provato) perchè per me è più importante A di B, ma tu non mi hai detto perchè per te è più importante B di A. Ti limiti a farmi le domande, ma non dai nessuna spiegazione del tuo pensiero.

Beh, questo invece non è vero. Ad esempio:

"Si, ma per affrontare una situazione attuale, come primo accorgimento minimale è necessario sforzarsi di non escluderla...

e partire col presupposto che dipende tutto dal vissuto (soprattutto lontano) è un modo per escluderla. E per non affrontarla

affrontando invece altro, spesso fantasmi (magari nemmeno fantasmi propri)."

Se poi una volta scacciati i fantasmi, la situazione è risolta, ottimo. Però attenta che a volte non è risolta la situazione ma la

sovrasituazione introdotta con i fantasmi.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
E' vero... :D: Chiedo scusa ho letto di fretta a causa del pranzo incombente.

La fame gioca brutti scherzi! :Smug:

Ora però hai la pancia piena quindi niente scuse e rispondi: perchè B è più importante di A? :icon_question:

Link al commento
Condividi su altri siti

 
La fame gioca brutti scherzi! :Smug:

Ora però hai la pancia piena quindi niente scuse e rispondi: perchè B è più importante di A? :icon_question:

Leggi sopra. Io a dir la verità però non sostengo che B è più importante di A, ma che sarebbe opportuno stare

attenti a non escludere B nella foga di dare troppa importanza ad A.

A dirla tutta è vero anche che a volte potrebbe essere salutare fare una cosa del genere, magari nel caso in cui

B sia un falso problema o un problema puramente di blocco psicologico... ma accade anche che B non sia nulla

di tutto ciò e in tal caso potrebbe essere devastante.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Leggi sopra. Io a dir la verità però non sostengo che B è più importante di A, ma che sarebbe opportuno stare

attenti a non escludere B nella foga di dare troppa importanza ad A.

A dirla tutta è vero anche che a volte potrebbe essere salutare fare una cosa del genere, magari nel caso in cui

B sia un falso problema o un problema puramente di blocco psicologico... ma accade anche che B non sia nulla

di tutto ciò e in tal caso potrebbe essere devastante.

Su questo sono assolutamente d'accordo! Ed infatti non ho minimizzato il fatto che sia stato licenziato, ho scritto chiaramente che la situazione è peggiorata da lì. Però è peggiorata, non cominciata, il suo inizio è molto più remoto, quindi deve esserci per forza qualcosa d'altro.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
Su questo sono assolutamente d'accordo! Ed infatti non ho minimizzato il fatto che sia stato licenziato, ho scritto chiaramente che la situazione è peggiorata da lì. Però è peggiorata, non cominciata, il suo inizio è molto più remoto, quindi deve esserci per forza qualcosa d'altro.

Beh, tieni conto che qualcos'altro c'è sempre in ogni caso.

Link al commento
Condividi su altri siti

 

la tua situazione mi ha ricordato quello che ho vissuto tempo fa.. un marito depresso che diventa poco a poco irascibile, nervoso e violento.. un bambino disorientato che non capiva più le sue reazioni e una mia ansia terribile... una paura latente per me e i miei figli... il suo psicologo inarrivabile e a mio parere inutile..

magari le nostre situazioni sono diverse (non ho letto tutta la discussione) ma capisco le sensazioni che provi, come madre, per tuo figlio. ti faccio un in bocca al lupo e ti abbraccio, spero che tu possa ritrovare la serenità.

Link al commento
Condividi su altri siti

 
la tua situazione mi ha ricordato quello che ho vissuto tempo fa.. un marito depresso che diventa poco a poco irascibile, nervoso e violento.. un bambino disorientato che non capiva più le sue reazioni e una mia ansia terribile... una paura latente per me e i miei figli... il suo psicologo inarrivabile e a mio parere inutile..

magari le nostre situazioni sono diverse (non ho letto tutta la discussione) ma capisco le sensazioni che provi, come madre, per tuo figlio. ti faccio un in bocca al lupo e ti abbraccio, spero che tu possa ritrovare la serenità.

Ti ringrazio per la solidarietà, primula.

Spero che tu sia riuscita ad uscirne bene.

Da me per fortuna la situazione è nettamente migliorata, tanto che mi sono ritrovata un marito come non ho mai avuto.

In questi ultimi giorni, però, si sta nuovamente rabbuiando, è tornato nervoso, anche se a livelli accettabili. Per fortuna che giovedì rivede lo psicologo!

Link al commento
Condividi su altri siti

 

Unisciti alla conversazione

Adesso puoi postare e registrarti più tardi. Se hai un account, registrati adesso per inserire messaggi con il tuo account.

Ospite
Rispondi

×   Incolla come testo formattato.   Incolla invece come testo normale

  Sono permesse un massimo di 75 faccine.

×   Il tuo link è stato inserito automaticamente.   Visualizza invece come link

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Editor trasparente

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

  • Navigazione recente   0 utenti

    • Non ci sono utenti registrati da visualizzare in questa pagina.

Pubblicità



×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.