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Stefano Cucchi


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dal sito di amnesty italia, dal rapporto sui diritti umani in italia, aggiornato a maggio 2009

http://www.amnesty.it/Rapporto-Annuale-200...-in-Italia.html

Tortura e maltrattamenti: responsabilità della polizia per l'uso della forza e delle armi

A distanza di 20 anni dalla ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura (Cat) l'Italia resta priva di uno specifico reato di tortura nel codice penale. Di conseguenza, gli atti di tortura e maltrattamenti commessi dai pubblici ufficiali nell'esercizio delle proprie funzioni vengono perseguiti attraverso figure di reato ordinarie (lesioni, abuso d'ufficio, falso etc.) e puniti con pene non adeguatamente severe e soggetti a prescrizione. L'Italia non ha ratificato il Protocollo opzionale alla Cat, che imporrebbe l'adozione di meccanismi di prevenzione della tortura e dei maltrattamenti, tra cui un'istituzione indipendente di monitoraggio sui luoghi di detenzione e non si è dotata di un organismo per il monitoraggio sui diritti umani, né di regole per l'identificazione degli agenti di polizia durante le operazioni di ordine pubblico.

Processi per il G8 di Genova 2001

A luglio 2008, il tribunale di Genova ha condannato in primo grado 15 persone, tra cui agenti di polizia penitenziaria e medici, per le violenze contro i manifestanti detenuti nella caserma di Bolzaneto a luglio 2001. Nelle motivazioni, il tribunale chiarisce che le "condotte inumane e degradanti" compiute a Bolzaneto "avrebbero potuto senza dubbio ricomprendersi nella nozione di 'tortura' adottata nelle convenzioni internazionali", ma devono essere fatte rientrare, ai fini della condanna, in reati minori quali l'abuso d'ufficio, a causa della mancanza del reato specifico nel codice penale. A novembre 2008, lo stesso tribunale ha condannato in primo grado 13 agenti di polizia per le violenze commesse contro i manifestanti alloggiati presso la scuola Armando Diaz, per calunnia e per fabbricazione di prove false. È improbabile che i funzionari e gli agenti imputati sconteranno le condanne, a causa dell'intervento della prescrizione. In questi anni la ricerca della verità non è stata agevolata dalle istituzioni coinvolte, né nell'ambito dei processi, né attraverso l'istituzione di strumenti di monitoraggio, quali una commissione indipendente o di una commissione parlamentare d'inchiesta.

Procedimenti giudiziari aperti sulle responsabilità di agenti di polizia

È proseguito il processo per la morte di Federico Aldrovandi, morto a Ferrara nel settembre 2005 dopo essere stato fermato da quattro agenti di polizia, rinviati a giudizio per omicidio colposo. Nel corso del dibattimento sono emerse prove, presentate dal perito della famiglia che ha deposto in giudizio a gennaio 2009, relative alla morte per arresto cardiaco a seguito dei mezzi di contenimento utilizzati dalla polizia. Più di recente, i media hanno riferito dell'avvio di una seconda indagine per favoreggiamento a carico di agenti di polizia che hanno deposto nel processo. A marzo 2009 è iniziato, ad Arezzo, il processo per la morte di Gabriele Sandri, ucciso nel novembre 2007 da un colpo di pistola esploso da un agente della polizia stradale, che è ora accusato di omicidio volontario. A maggio 2009, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio di alcuni agenti della polizia municipale di Parma per il pestaggio di Emmanuel Bonsu, cittadino ghanese, avvenuto a settembre 2008. Bonsu ha denunciato insulti razzisti e riportato danni a un occhio.

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è questo modo di pensare che mette la "democrazia in pericolo". non berlusconi!

uno spacciatore come qualunque altro essere umano ha diritto a un giusto processo e a una pena che non comporti la tortura.

punto.

Secondo me c'è sempre un po' di correlazione tra le due cose, cioè tra l'accrescere dell'arroganza del potere e l'incattivirsi del clima.

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Io concordo con quello che dite, pienamente, però vedendo le cose anche dall'altra parte a volte scorgo (forse anche proiettando nel tuo caso Rensie ma non è sempre così) quell'atteggiamento che fa di tutta l'erba un fascio e anche questo incide sull'incattivirsi del clima generale, non credete?

Ecco perchè ho scritto che mi è piaciuto l'intervento di Santoro che appunto premetteva che si stava parlando dei poliziotti che delinquono e non di quelli che invece cercano di fare il lor lavoro e che molto spesso si ritrovano ad essere accusati di un delitto che non hanno commesso....un pò coem la storia di esser additati come comunisti, come fosse "solo" una cosa dispreggiativa!!!! Quando invece i comunisti sono tante persone di cui alcuni inetti e corrotti e altri che invece hanno sempre creduto negli ideali buoni di questa ideologia e hanno pure lottato per raggiungerli....

Spero che il mio intervento sia chiaro....Per me Stefano Cucchi era certamente una persona, ma non facciamo un processo mediatico agli agenti, semplicemente io chiederei che la giustizia fosse davvero tale e che le leggi ci garantissero la condanna per chi ha sbagiato o taciuto.

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Io concordo con quello che dite, pienamente, però vedendo le cose anche dall'altra parte a volte scorgo (forse anche proiettando nel tuo caso Rensie ma non è sempre così) quell'atteggiamento che fa di tutta l'erba un fascio e anche questo incide sull'incattivirsi del clima generale, non credete?

non sono sicura di aver capito :icon_confused:

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purtroppo è l'impunità che genera la sfiducia e l'effetto "tutta l'erba un fascio"

se gli agenti condannati per l'omicidio aldrovandi, ad esempio, fossero stati licenziati ..sarebbe più facile per la gente credere che all'interno della polizia c'è riprovazione per questo genere di azioni.

ma questo non avviene...

mi dispiace se ti puoi sentire toccata, ma questo è uno di quei casi in cui la corda troppo tirata si rompe. se mi chiedi se ho fiducia in poliziotti e carabinieri ora come ora ti dico di no.

se venissi arrestata, ad esempio in una manifestazione..io sarei terrorizzata, convinta di prendere un sacco di botte... come purtroppo mi è stato raccontato da troppa gente che conosco.

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però vedendo le cose anche dall'altra parte a volte scorgo (forse anche proiettando nel tuo caso Rensie ma non è sempre così) quell'atteggiamento che fa di tutta l'erba un fascio e anche questo incide sull'incattivirsi del clima generale, non credete?

allora avevo capito... scusa digi ma io non ho espresso nessuna opinione sulle forze dell' ordine, non credo di aver neppure toccato l' argomento se non nel merito dei fatti accaduti e soprattutto prendendo atto della sequenza temporale riferita al caso Cucchi. Vale per un’ accusa nei confronti della categoria?non capisco :unsure:

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cioè almeno non mi negate la possibilità di accusare qualcuno in maniera diretta perché se tutte le volte che dico qualcosa senza farlo mi dite che lo sto facendo allora se decidessi di farlo che valore avrebbe? Capito no?

Non lo so ma c’ è qualcosa che non mi torna…

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non so...

io parlando di sfiducia parlavo di me, non ti "inglobavo" nel mio discorso..

volevo precisare che il mio discorso di sfiducia verso gli organi di polizia non significa condannare il "singolo" poliziotto/carabiniere ...però quello che provo è questo, sarei ipocrita se affermassi il contrario.

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lo so, io mi riferivo a quello che ha scritto Digi a proposito dei miei interventi, lei si riferiva a me (c' è scritto) parlando della generalizzazione ... comunque ragazze io comincio ad avere seri problemi di comunicazione, devo preoccuparmi?:cray:

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egocentrum .. abbi rispetto per favore.

il mio rispetto lo stò portando nel considerare la sua morte per quello che è, e non come un pretesto per buttare fango o ottenere dei vantaggi.

quando si avranno altri elementi a disposizione ne potremmo parlare.

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hai decine di topic in cui spararlare... non ti bastano?

e poi parli di empatia, quando nemmeno la morte di una persona ti fa considerare di esprimerti in termini più rispettosi.

e non rispondere con altre boiate, perchè il tuo intervento qui (che l'hanno lasciato morire perchè chiesto da lui) è stato solo oltraggioso e offensivo.

invito me stessa e chiunque altro a ignorare commenti volutamente provocatori su questo tema, è un argomento troppo delicato per lasciare spazio a provocazioni di bassissimo livello.

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che io sappia, lui non ha chiesto di essere lasciato morire, ma ha rifiutato di essere aiutato.

poteva sapere o non sapere la fine che avrebbe fatto, ma la possibilità di porre fine a quello che gli stava accadendo (ripeto, io non sono a conoscenza di quello che gli è successo, e credo nemmeno voi), gli è stata data.

avrà avuto le sue ragioni e in attesa di comprenderle dobbiamo (o dovremmo cmq) rispettarle.

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ego.. ma che dici . gli è stata data la possibilità di porre fine a cosa ?...

al suo malessere quanto meno. da cosa fosse causato è sconosciuto al momento.

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ego ce ne sono tanti di forum frequentati da ragazzetti che si credono arguti... credo che ti troveresti più a tuo agio li.

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per ampliare il discorso:

Teramo"Abbiamo rischiato una rivolta perché il negro ha visto tutto. Un detenuto non si massacra in sezione, si massacra sotto...". Parole dal carcere di Castrogno a Teramo, parole registrate all'interno di uno degli uffici degli agenti di polizia penitenziaria. Frasi spaventose impresse in un nastro. Ora questo audio è nelle mani della Procura della Repubblica di Teramo che ha aperto un'inchiesta sulla vicenda. Sono parole che raccontano di un "pestaggio" ai danni di un detenuto, quasi come fosse la "prassi", un episodio che rientra nella "normalità" della gestione del penitenziario. Un concitato dialogo tra un superiore e un agente che svelerebbe un gravissimo retroscena all'interno di un carcere già alle prese con carenze di organico e difficoltà strutturali.

http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/c...gio-teramo.html

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Secondo me c'è sempre un po' di correlazione tra le due cose, cioè tra l'accrescere dell'arroganza del potere e l'incattivirsi del clima.

ti quoto per risponderti

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lo so, io mi riferivo a quello che ha scritto Digi a proposito dei miei interventi, lei si riferiva a me (c' è scritto) parlando della generalizzazione ... comunque ragazze io comincio ad avere seri problemi di comunicazione, devo preoccuparmi?:cray:

rensie non hai alcun problema di comunicazione, anzi, mi sono riletta e in effetti quel passaggio è poco comprensibile, fermo restando quello che penso sul fare di tutta l'erba un fascio che di solito avviene quando succedono queste cose, volevo nella parentesi di quella frase dire che in effetti forse riguardo al tuo discorso ero io ad aver fatto mie proiezioni personali, perchè l'argomento mi tocca molto. Ma approfittandone della cose ho espresso i lmio parere su questo fatto del fare di tutta l'erba un fascio, non intendevo dire che lo hai fatto tu...spero adesso si capisca...

Juditta tu hai espresso molto bene il concetto, ma non credo che in giro sia chiara la differenza fra gli organi di polizia e il "singolo"!!!!

L'esempio che tufai è legittimo, e credo anche che ci sia molto cameratismo fra i poliziotti, sono la prima ad ammetterlo.

Sugli organi di polizia in generale, i vertici diciamo, anche gli stessi poliziotti ultimamente nutrono grande sfiducia...è il clima che in effetti si è inasprito... Queste cose poi invece di essere chiarite generano ancora più caos nel tentativo di coprire qualcosa che è fin troppo evidente...e chi ne paga sono coloro che invece ci credono nella loro professione che è uno schifo totale, nemmeno vi immaginate!!!!

Comunque mi rendo conto che non è facile riuscire a essere parziale quando ci si sente coinvolti. Grazie per il confronto serio a entrambe.

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Sugli organi di polizia in generale, i vertici diciamo, anche gli stessi poliziotti ultimamente nutrono grande sfiducia...è il clima che in effetti si è inasprito... Queste cose poi invece di essere chiarite generano ancora più caos nel tentativo di coprire qualcosa che è fin troppo evidente...e chi ne paga sono coloro che invece ci credono nella loro professione che è uno schifo totale, nemmeno vi immaginate!!!!

non avrei trovato parole più adeguate, grazie digi.

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speriamo in una pena severissima per dare esempio ad altri.

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novità sul caso:

http://temporeale.libero.it/libero/fdg/3005269.html

ROMA - Stefano Cucchi sarebbe stato picchiato da almeno due agenti di polizia penitenziaria mentre era nella cella del palazzo di Giustizia di Roma, in attesa del suo processo per direttissima. E' la testimonianza, secondo quanto riferiscono alcuni quotidiani, resa ai magistrati da un immigrato clandestino di 31 anni, arrestato il 15 ottobre per stupefacenti. Sarebbe lui il testimone che il 3 novembre ha raccontato al pm Vincenzo Barba il pestaggio di Stefano Cucchi. Secondo il racconto dell'avvocato di S.Y., Francesco Olivieri, il 16 ottobre il suo assistito e' in una delle celle del palazzo di Giustizia, in attesa del processo. Di fronte alla sua c'e' quella in cui viene rinchiuso Cucchi.

E' attraverso lo spioncino della sua cella che ''in tarda mattinata'' S.Y., allarmato dalle ''grida'' che sente, si affaccia e vede due agenti di polizia penitenziaria picchiare Cucchi che, uscito di cella per andare in bagno, non voleva piu' tornare in camera di sicurezza. Secondo il racconto del detenuto, che oggi si trova al Regina Coeli, Cucchi sarebbe stato colpito prima con due manrovesci che l'hanno gettato in terra, poi preso a calci mentre era steso sul pavimento. Infine trascinato in cella dagli agenti. Dopo i processi per direttissima, S.Y. e Stefano Cucchi vengono sistemati nella stessa cella. Qui, S.Y. avrebbe visto i lividi che gonfiano il volto di Cucchi. Infine, entrambi vengono portati al Regina Coeli, i polsi legati con le stesse manette. E' in questo momento, sempre secondo quanto riferisce l'avvocato Olivieri, che Cucchi sussurra a S.Y.: ''Hai visto questi bastardi come mi hanno ridotto?''.

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