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sessualità ed handicap


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adesso tieniti forte che sto per fare un paragone forte... cioè per me non lo è così tanto, però credo che per qualcuno lo sia...

perchè allora non ci "scandalizziamo" , non ci "urta" (adesso non mi vengono termini migliori, spero si intenda il senso..) che altre forme di aiuto vengano "retribuite"? ad esempio lo psicologo che accetta di entrare in un contatto veramente intimo con un'altra persona...un contatto che per me è più intimo di quello sessuale... non ci crea un dilemma morale il fatto che si faccia pagare..perchè?

perchè il fatto che ci sia di mezzo il corpo e il sesso rende la retribuzione sconveniente?

sui problemi pratici...non saprei, onestamente il business già esiste sulla prostituzione illegale praticata in italia, non vedo il settore dell'assistenza sessuale ai disabili come la possibile fonte di guadagni miliardari...

be sul fatto se sia piu' onesto o morale uno psicologo rispetto ad una prostituta io avrei i miei dubbi....del sesso posso fare a meno ma del medico se sto male no ...ora un operaio mal pagato non si puo' permettere di stare male a determinati livelli perchè il terapeuta '' buono'' gli costa piu' del suo stipendio ...........be juditta nel sesso c' è sempre un certo investimento emotivo e non so quanto faccia bene a determinati individui dover fare un po' di ginnastica senza un supporto di tipo psicologico , ma non so tu avevi parlato mi pare di leggi con persone preparate..............comunque la cosa certa è che uno specialista , al di la' delle leggi , dovrebbe distingure tra paziente e paziente e pagarsi in base al reddito , lo so che mantenersi lo studio costa , che diventa parte di te ecccc ma comunque io non mi sentirei la coscienza a posto usando per tutti lo stesso metro

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aspetta ciao...io non sto parlando di mutuabilità o cose di questo tipo... altrimenti torniamo al discorso di prima.

sto parlando della remunerazione della prestazione. facciamo finta che sia una cifra simbolica accessibile a tutti, sia quella dell'assistente sessuale per disabili che quella dello psicologo.

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Strano (e pericoloso) modo di considerare le persone secondo le loro possibilità fisiche...facendo i darwin da salotto...secondo questi ragionamenti giacomo leopardi lo dovremmo giudicare con compatimento, nella migliore delle ipotesi. Detto questo chiudo, Judy ha ragione, meglio ignorare...

pericoloso lo è ed anche odioso e da incivili ma non direi che sia strano e non frequente almeno che tu Turbo non viva in un Eden..............quando ti presenti per un posto di lavoro, ammesso che non ti chiedono prima la foto , sai cosa guardano?

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adesso tieniti forte che sto per fare un paragone forte... cioè per me non lo è così tanto, però credo che per qualcuno lo sia...

perchè allora non ci "scandalizziamo" , non ci "urta" (adesso non mi vengono termini migliori, spero si intenda il senso..) che altre forme di aiuto vengano "retribuite"? ad esempio lo psicologo che accetta di entrare in un contatto veramente intimo con un'altra persona...un contatto che per me è più intimo di quello sessuale... non ci crea un dilemma morale il fatto che si faccia pagare..perchè?

perchè il fatto che ci sia di mezzo il corpo e il sesso rende la retribuzione sconveniente?

sui problemi pratici...non saprei, onestamente il business già esiste sulla prostituzione illegale praticata in italia, non vedo il settore dell'assistenza sessuale ai disabili come la possibile fonte di guadagni miliardari...

Secondo me il paragone è un po' impreciso (se ho capito quello che volev dire) perché il rapporto intimo con lo psicologo è unilaterale (cioè il paziente di lui non sa nulla) mentre il rapporto sessuale sarebbe necessariamente reciproco.

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aspetta ciao...io non sto parlando di mutuabilità o cose di questo tipo... altrimenti torniamo al discorso di prima.

sto parlando della remunerazione della prestazione. facciamo finta che sia una cifra simbolica accessibile a tutti, sia quella dell'assistente sessuale per disabili che quella dello psicologo.

be credo che ci sia pure la sessoterapia, non sono sicuro.......comunque come qualcuno meglio di me sa nelle filosofie orientali dove la scissione cartesiana( mi pare ) mente corpo è meno rigida esistano determinate pratiche..........il discorso sarebbe lungo, bisognerebbe tornare al medioevo, alla chiesa che per impedire ai vari ecclesiastici di disperdere il patrimonio della chiesa e per impedire ai figli minori senza eredità ( mi pare fossero i minori) di andare a fare violenze ha demonizzato il sesso e la donna.........e via via tutta una letteratura cavalleresca( molto bella)

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non è mica detto, nel tipo di terapia che faccio io il mio psi mi parla di particolari anche intimi della sua vita, per cui non tutte le terapie sono unilaterali.

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adesso tieniti forte che sto per fare un paragone forte... cioè per me non lo è così tanto, però credo che per qualcuno lo sia...

perchè allora non ci "scandalizziamo" , non ci "urta" (adesso non mi vengono termini migliori, spero si intenda il senso..) che altre forme di aiuto vengano "retribuite"? ad esempio lo psicologo che accetta di entrare in un contatto veramente intimo con un'altra persona...un contatto che per me è più intimo di quello sessuale... non ci crea un dilemma morale il fatto che si faccia pagare..perchè?

perchè il fatto che ci sia di mezzo il corpo e il sesso rende la retribuzione sconveniente?

sui problemi pratici...non saprei, onestamente il business già esiste sulla prostituzione illegale praticata in italia, non vedo il settore dell'assistenza sessuale ai disabili come la possibile fonte di guadagni miliardari...

Perché secondo me sono due cose diverse. Provo, se ci riesco, a spiegarmi con un esempio. Vado dallo psicologo per cercare di risolvere i miei problemi psicologici…senza farla troppo lunga (scusate la sintesi) e non gli chiedo di compensare l’ amore che non ho, il padre che mi è mancato… ecc… semmai ho bisogno che mi aiuti a cercare gli strumenti per affrontare la vita comunque e meglio di quanto non farei da me sola. Per quanto riguarda il diritto di una persona con handicap, ha diritto all’ amore, alle cure, all’ affetto che non si possono (sempre secondo me) limitare ad una pratica meccanica come potrebbe essere una sega, pure costretti a pagare per ottenerlo. Non so se rendo l’ idea… ho letto due righe di una tale Tika che diceva”a volte mi dicono che si sono innamorati di me ma i spiego loro che questo non è possibile”.

Per quanto riguarda invece il discorso del business, è una realtà molto marcia e malata quella dell’ assistenza privata… purtroppo nel mio precedente lavoro sono stata costretta a confrontarmici… sapere quanto vale la vita di una persona, se conviene o meno tenerla attaccata al filo … ho pagato in prima persona e onestamente credo che questi parametri distorti sarebbero applicabili parimenti anche all’ assistenza sessuale.

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ma infatti anche nell'intervista che ho copia-incollato, quel tipo di assistenza non si vuole sostituire alle esigenze psicologiche e relazionali. non è qualcosa pensato come unica risposta. è pensato come aiuto per quelle persone disabili che abbiano anche il bisogno di soddisfare questo tipo di esigenza.

e secondo me torniamo alla domanda iniziale che ancora non trova risposta: riconosciamo la sofferenza dovuta alla privazione della sessualità? o meglio riconosciamo che per alcuni la privazione della sessualità provoca una sofferenza legittima e riconosciamo il loro diritto a cercare un modo per alleviare almeno in parte quella sofferenza?

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ma infatti anche nell'intervista che ho copia-incollato, quel tipo di assistenza non si vuole sostituire alle esigenze psicologiche e relazionali. non è qualcosa pensato come unica risposta. è pensato come aiuto per quelle persone disabili che abbiano anche il bisogno di soddisfare questo tipo di esigenza.

e secondo me torniamo alla domanda iniziale che ancora non trova risposta: riconosciamo la sofferenza dovuta alla privazione della sessualità? o meglio riconosciamo che per alcuni la privazione della sessualità provoca una sofferenza legittima e riconosciamo il loro diritto a cercare un modo per alleviare almeno in parte quella sofferenza?

ma certo e ritornaiamo sempre li quando uno è cosciente e sa quello che vuole e libero di alleviare la sua sofferenza come gli pare e se c'è una legge che gli e lo impedisce la trasgredisce..........................riguardo a pratiche come la prostituzione lebera , la droga non si deve essere restrittivi ma neanche troppo di manica larga , lo stato ha il dovere di tutelare la salute del cittadino perche' non tutti quelli che si avvicinano a determinate pratiche sono maturi, coscienti di quello che fanno , la cosa non si deve sempre ridurre a una questione di moralita', di criminalita' eccc

facciamo l'esempio delle canne, le so tutte le tiritere che sono meno dannose dell' alcool , che molti studi psicologigi non riescano a individuare particolari danni pero' certi adolescenti quando iniziano a fumare smettono di fare sport ( e fanno bene iihihihi scherzo) smettono di studiare e iniziano a rilassarsi troppo..........che ne so anche con la prostituzione ( al di la dell' eventuale disagio di chi eroga la prestazione) ci si potrebbe accomodare rinunciando a provare altri modo...........poi certo il tossicomane che non riesce a smettere , quello che vuole fare sesso ma non trova una via si in questo caso si potrebbero trovare dell forme di regolamentazione ,,,,,,,ma sono cose che avete gia' detto voi stessi

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però il paragone canne/sesso non è che abbia molto senso, soprattutto all'interno di questo discorso.

mica uno diventa dipendente dalle seghe... o se lo diventasse lo diventrebbe sia che fossero gratuite che a pagamento.

insomma: che c'entra?

semmai l'assistenza sessuale in alcuni paesi è stata introdotta proprio per il riconoscimento di una sofferenza psico-fisica, e quindi di porblematiche legate alla salute. fare sesso sicuro non fa male alla salute.

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ma infatti anche nell'intervista che ho copia-incollato, quel tipo di assistenza non si vuole sostituire alle esigenze psicologiche e relazionali. non è qualcosa pensato come unica risposta. è pensato come aiuto per quelle persone disabili che abbiano anche il bisogno di soddisfare questo tipo di esigenza.

e secondo me torniamo alla domanda iniziale che ancora non trova risposta: riconosciamo la sofferenza dovuta alla privazione della sessualità? o meglio riconosciamo che per alcuni la privazione della sessualità provoca una sofferenza legittima e riconosciamo il loro diritto a cercare un modo per alleviare almeno in parte quella sofferenza?

quello che sto cercando di dire dall’ inizio e che probabilmente non sono riuscita a spigare provo, facendone un concentrato simbolico è questo: non si può parlare della categoria “handicappati”. Per i casi in cui, il libero arbitrio sia osteggiato da fattori oggettivi tali da ritenere che non si possa compiere una scelta autonoma, bisogna che intervenga la scienza e l’ etica. Per capirci meglio, io posso anche innamorarmi follemente di uno a cui mancano le gambe perché magari ha una testa e un cuore che invece gli funzionano benissimo e il fatto che gli manchino le gambe non gli impedisce di ricambiarmi o meno. Uno le gambe le può pure perdere strada facendo e magari prima c’ aveva oltre alle gambe una moglie ecc… Quindi, i casi “clinici” non siamo in grado di dire noi su due piedi il cosa –problema e il come-soluzione. Negli altri casi si tratta di aprirsi e non considerarli come persone a cui non è più concesso di avere relazioni. Che fatica. :Confused:

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e vogliate apprezzare lo sforzo per cercare di spiegarmi in maniera meno "violenta"... :D:

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E chi dice il contrario Ransie, dove hai letto che pensiamo che chi ha un handicap non può avere una noglie o figli o uan vita sessuale appagante? Io conosco una perona che è su una sedia a rotelle e ha una vita privata molto più intesa di ragazzi senza handicap!!!

Mica si sta dicendo che chi ha handicap è destinata a una nvita vuota, nella quale il massimo delle concessioni è il sesso a pagamento!!!!

qui si tratta di lasciare la libertà di scelta nei casi i ncui questo non è possibile....e il che non vuol dire che non si devono incentivare altri tipi di discorsi e provvedimenti affinchè ci sia maggiore possibilità di integrazione per tutti o meglio direi "fra tutti"!!!

Ma, e questo stimo cercando di metterlo in evidenza dall'inizio, perchè negare a chi invece sentissi l'esigenza di avere un aiuto anche in questo senso?

Mica è un obbligo...

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la penso come giusy e anch'io è dall'inizio che cerco di spiegarlo in tutti i modi.

io penso che da un lato non si possono etichettare in una macrocategoria tutti i disabili negando che alcuni di loro possano avere una normale e appagante vita sessuale...ma nemmeno dall'altro negare la scomoda verità che per alcuni di loro non è così e che forse potrebbe essere giusto concedere loro la scelta di un piallativo qualora ne sentissero il bisogno.

perchè altrimenti finiamo per negare le difficoltà di chi le ha con la scusa del politically correct (l'esempio del mio amico che si chiede quale abilità diversa lui abbia...)

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però il paragone canne/sesso non è che abbia molto senso, soprattutto all'interno di questo discorso.

mica uno diventa dipendente dalle seghe... o se lo diventasse lo diventrebbe sia che fossero gratuite che a pagamento.

insomma: che c'entra?

semmai l'assistenza sessuale in alcuni paesi è stata introdotta proprio per il riconoscimento di una sofferenza psico-fisica, e quindi di porblematiche legate alla salute. fare sesso sicuro non fa male alla salute.

hai ragione .........io intendevo piu' superficialmente sesso a pagamento uguale meno tentativi per procurarselo in altri modi di carattere piu' affettivo.

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vabbè... ma io non credo che nessuno sano o disabile rinunci a cercare l'affetto perchè esiste la possibilità di fare sesso a pagamento.

anche perchè con l'offerta attuale ci dovremmo essere arresi tutti, uomini e donne...

dai, non semplifichiamo oltre il limite...

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vabbè... ma io non credo che nessuno sano o disabile rinunci a cercare l'affetto perchè esiste la possibilità di fare sesso a pagamento.

anche perchè con l'offerta attuale ci dovremmo essere arresi tutti, uomini e donne...

dai, non semplifichiamo oltre il limite...

be diciamo che solo che il sesso a pagamento potrebbe diventare compulsivo.....comunque non vorrei uscire fuori tema alla fine si diviene compulsivi pure con le sigarette........... e il sesso puo' andare anche senza affetto ma non ne sono tanto convinto o si pagando in fondo magari l'affetto me lo creo nella mia testa, ma succede cosi anche all' innamorato non corrisposto

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pericoloso lo è ed anche odioso e da incivili ma non direi che sia strano e non frequente almeno che tu Turbo non viva in un Eden..............quando ti presenti per un posto di lavoro, ammesso che non ti chiedono prima la foto , sai cosa guardano?

Naturalmente parlavo di giudizio PERSONALE, giudizio DI VALORE come persona, è ovvio che un handicappato fisico non può fare il muratore...ma Giacomo Leopardi resta un genio, seppure handicappato fisico. E' pure ovvio che un handicappato fisico può comunque svolgere un numero limitato di lavori. Non mi pare ci sia bisogno di dirlo, qui si parlava di un'altra questione, non capisco perché tu pensi che io viva in un eden, al contrario mi sento piuttosto cinico, forse troppo disilluso... :Confused:

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Naturalmente parlavo di giudizio PERSONALE, giudizio DI VALORE come persona, è ovvio che un handicappato fisico non può fare il muratore...ma Giacomo Leopardi resta un genio, seppure handicappato fisico. E' pure ovvio che un handicappato fisico può comunque svolgere un numero limitato di lavori. Non mi pare ci sia bisogno di dirlo, qui si parlava di un'altra questione, non capisco perché tu pensi che io viva in un eden, al contrario mi sento piuttosto cinico, forse troppo disilluso... :Confused:

no mi stupiva il fatto che tu ritenessi strano l' essere giudicati fisicamente,,,,,,non so forse avevo interpretato male..........comunque nella societa' spesso questo giudizio offusca ogni altro valore al di la dell' handicap

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no mi stupiva il fatto che tu ritenessi strano l' essere giudicati fisicamente,,,,,,non so forse avevo interpretato male..........comunque nella societa' spesso questo giudizio offusca ogni altro valore al di la dell' handicap

Se dirigessi un gruppo di elettricisti dovrei giudicare ANCHE per le qualità fisiche, magari sarei costretto a rifiutare un tecnico anche bravo, perché soffre di vertigini e potrebbe morire cadendo da una scala. Diverso è giudicare un essere COME PERSONA, a causa dei suoi problemi fisici, purtroppo qui qualcuno mi sembra lo abbia fatto...

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peccato che te tocca assumere l'elettricista con vertigini, perchè tutti devono avere le stesse possibilità, magari a scapito di uno che non ce l'ha e che avrebbe saputo svolgere il suo lavoro che a te serviva indubbiamente meglio (è senza vertigini) :Hypnotized:

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cosi, mi chiedevo come mai avete scritto solo una pagina da quando avete deciso di ignorare a Ego :Big Grin:

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