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E' come se mi sentissi fuori posto


Lis

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Avete mai avuto l'impressione di sentirvi "fuori posto"? :unsure:

Intendo che sono perfettamente consapevole di quello che faccio (vita relazionale, lavoro, famiglia) nel momento in cui lo faccio, alle volte lo faccio perchè devo, altre perchè voglio, però continuo a sentirmi fuori posto...

Continuo a frequentare persone con le quali ho poco o nulla in comune, continuo a fare un lavoro che mi piace in un ambiente lavorativo che non mi piace, continuo insomma a sentirmi in un contesto che non è il mio.

Potrei cambiare immagino, però da quando sono nata mi sono sempre "ritrovata" nel posto sbagliato al momento sbagliato :(:

Ecco credo di aver trovato la definizione adatta...a voi capita?

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Cara lis, siamo in due .Io sono sempre fuori posto. Mi sento sempre di troppo,sempre. E se per caso qualcuno fa qualcosa di bello per me,neanhe ci credo. Mi dico ''o fa per me?''. iN FAMIGLIA SIAMO tutti/e così. Ultima di sei fratelli,abbiamo tutti lo stesso problema, direi in maniera maniacale quasi. Penso che il nostro problema risale alla nostra infanzia. Litigate in famiglia tra i genitori, botte, strilli, sangue,abbandono del padre dopo una enesima litigata tra loro. Non riesco a mantenere le amicizie per molto tempo, le devo cambiare,perchè poi trovo sempre dei difetti in loro ,ma anche nella mia famiglia. Vorrei cambiare lavoro perchè non mi piace nessun collega.Sono terribilmente sola in quell'ufficio. Lo sono anche a casa.Apparentemente famiglia perfetta,ma mi manca il contatto, il dialogo.Vedi sono sempre fuori luogo.

Che fare?????. Sinceramente non lo so. Ma di certo non sei l'unica,anzi ne arriveranno altri che ti risponderanno cosi,vedrai.

p.s potremo creare il gruppo delle ''spostate'' :Just Kidding:

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Avete mai avuto l'impressione di sentirvi "fuori posto"? :unsure:

Intendo che sono perfettamente consapevole di quello che faccio (vita relazionale, lavoro, famiglia) nel momento in cui lo faccio, alle volte lo faccio perchè devo, altre perchè voglio, però continuo a sentirmi fuori posto...

Continuo a frequentare persone con le quali ho poco o nulla in comune, continuo a fare un lavoro che mi piace in un ambiente lavorativo che non mi piace, continuo insomma a sentirmi in un contesto che non è il mio.

Potrei cambiare immagino, però da quando sono nata mi sono sempre "ritrovata" nel posto sbagliato al momento sbagliato :(:

Ecco credo di aver trovato la definizione adatta...a voi capita?

a me sempre capita questa sensazione! ma credo che faccia parte di ognuno di noi, nessuno di noi si sente di appartenere al mondo e di essere perfetto per il mondo... c'è una frase che diceva " troppo strani per vivere, troppo rari per morire"

credo che molte persone fingano di sentirsi a proprio agio

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Cara lis, siamo in due .Io sono sempre fuori posto. Mi sento sempre di troppo,sempre. E se per caso qualcuno fa qualcosa di bello per me,neanhe ci credo. Mi dico ''o fa per me?''. iN FAMIGLIA SIAMO tutti/e così. Ultima di sei fratelli,abbiamo tutti lo stesso problema, direi in maniera maniacale quasi. Penso che il nostro problema risale alla nostra infanzia. Litigate in famiglia tra i genitori, botte, strilli, sangue,abbandono del padre dopo una enesima litigata tra loro. Non riesco a mantenere le amicizie per molto tempo, le devo cambiare,perchè poi trovo sempre dei difetti in loro ,ma anche nella mia famiglia. Vorrei cambiare lavoro perchè non mi piace nessun collega.Sono terribilmente sola in quell'ufficio. Lo sono anche a casa.Apparentemente famiglia perfetta,ma mi manca il contatto, il dialogo.Vedi sono sempre fuori luogo.

Che fare?????. Sinceramente non lo so. Ma di certo non sei l'unica,anzi ne arriveranno altri che ti risponderanno cosi,vedrai.

p.s potremo creare il gruppo delle ''spostate'' :Just Kidding:

Come diceva qualcuno...mal comune mezzo gaudio :):

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a me sempre capita questa sensazione! ma credo che faccia parte di ognuno di noi, nessuno di noi si sente di appartenere al mondo e di essere perfetto per il mondo... c'è una frase che diceva " troppo strani per vivere, troppo rari per morire"

credo che molte persone fingano di sentirsi a proprio agio

Immagino possa essere così...

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tutti si dovrebbero adattare e nn sentirsi fuori in ogni occasione.

molto probabilmente c'e' tanta insicurezza e nn tanta autostima.

mi ricordo le parole di un grandissimo sofista che diceva piu' o meno

ed a a secondo della situazione che lui parlava con tutti, ricchi o poveri ,ignoranti o letterati ,

nobili o plebei...eccc .diceva che parlava col pescatore

o con l'agricoltore al loro livello ed imparava molto ascoltandoli.

nn ci deve credere di essere superiori ne inferiori perche' tutti possiamo

imparare pure da un clochard.

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tutti si dovrebbero adattare e nn sentirsi fuori in ogni occasione.

molto probabilmente c'e' tanta insicurezza e nn tanta autostima.

mi ricordo le parole di un grandissimo sofista che diceva piu' o meno

ed a a secondo della situazione che lui parlava con tutti, ricchi o poveri ,ignoranti o letterati ,

nobili o plebei...eccc .diceva che parlava col pescatore

o con l'agricoltore al loro livello ed imparava molto ascoltandoli.

nn ci deve credere di essere superiori ne inferiori perche' tutti possiamo

imparare pure da un clochard.

Quello che dici è verissimo, però la sensazione che provo non è esattamente quella di non sapermi relazionare con gli altri quanto piuttosto di non trovarmi a fare le cose giuste al momento giusto e nel posto giusto...ad esempio, vorrei essere nata in un epoca precedente a questa, in una paese diverso, lo so che è impossibile e non è nemmeno detto che poi altrove mi sarei trovata bene, che confusione :rolleyes:

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Quello che dici è verissimo, però la sensazione che provo non è esattamente quella di non sapermi relazionare con gli altri quanto piuttosto di non trovarmi a fare le cose giuste al momento giusto e nel posto giusto...

e quando è stata l'ultima volta, tipo, che ti è capitato di pensarlo? la potresti raccontare?

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e quando è stata l'ultima volta, tipo, che ti è capitato di pensarlo? la potresti raccontare?

Proprio appena sveglia, cioè 10 min fa :Cuppa: mi sono ricordata che oggi è venerdì, giorno di riunioni in azienda.

A queste riunioni mi capita spesso di chiedermi che "diavolo ci faccio io qui?"

Il lavoro non è quello che vorrei fare (non proprio insomma), le persone hanno interessi diametralmente opposti ai miei (i colleghi cercano di fregare i colleghi e i capi cercano di fregare gli altri capi oltre che i miei colleghi e me compresa ovvio)

alle riunioni di solito si parla sempre di quanto sia inutile il lavoro altrui (il proprio non lo è mai).

Sono otto anni che lavoro in questa azienda e ci ero entrata per "imparare qualcosa", poi ci sono rimasta perchè non ho avuto il coraggio di andarmene e ora che lo avrei (insieme alla professionalità acquisita) non si trova nulla pertanto ora mi scuso pure con chi un lavoro non ce l'ha e lo vorrebbe :im Not Worthy:

Probabilmente è la condizione di tanti ma a me pesa, certi giorni di più certi di meno :unknw:

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A queste riunioni mi capita spesso di chiedermi che "diavolo ci faccio io qui?"

ci sono rimasta perchè non ho avuto il coraggio di andarmene e ora che lo avrei (insieme alla professionalità acquisita) non si trova nulla

bè, è normale stare in un certo posto quando non si hanno o non ci sono i requisiti per stare altrove... ma tralasciando questo aspetto, per ora, quali sono i posti in cui invece vorresti stare? :huh:

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bè, è normale stare in un certo posto quando non si hanno o non ci sono i requisiti per stare altrove... ma tralasciando questo aspetto, per ora, quali sono i posti in cui invece vorresti stare? :huh:

Sarà pure normale ma se non mi ci sento "dentro" allora mi ci sento "fuori posto", poi me ne faccio una ragione però il disagio rimane :unsure:

Mi piacerebbe lavorare in un ambiente dove ci sia più motivazione, dove si lavori per un obiettivo comune.

Ho provato io per prima a proporre dei cambiamenti, delle innovazioni che potessero far crescere l'azienda ma non gliene frega nulla a nessuno e allora amen :unknw:

In famiglia poi non mi sono mai trovata bene, posso dire che praticamente non c'è mai stato un dialogo personale, mia madre è una persona molto fredda, mio padre...preferisco non parlarne.

Vivo in un paese di provincia che non mi piace, non c'è quasi nulla che mi interessi, per qualsiasi cosa (cinema, teatri, circoli ricreativi, musei) bisogna spostarsi e tra il lavoro e le incombenze di casa di tempo me ne rimane poco.

Ricordo ancora quando da piccola mi nascondevo al buio (di solito per sfuggire ai miei) e sognavo ad occhi aperti con l'immaginazione che solo i bambini sanno avere, erano gli unici momenti di svago che avevo...

Quei sogni mi hanno dato la forza per andare avanti e ora che nessuno di quei sogni si è avverato comincio ad avere qualche serio dubbio circa la bellezza della vita :huh:

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Quello che dici è verissimo, però la sensazione che provo non è esattamente quella di non sapermi relazionare con gli altri quanto piuttosto di non trovarmi a fare le cose giuste al momento giusto e nel posto giusto...ad esempio, vorrei essere nata in un epoca precedente a questa, in una paese diverso, lo so che è impossibile e non è nemmeno detto che poi altrove mi sarei trovata bene, che confusione :rolleyes:

come ti capisco.

io vorrei vincere la lotteria stasera e se saro' al punto giusto, al tempo giusto

e cosi' via . vincero' $140 millioni di dollari.

prendi la vita come' e nn ti preoccuparee.

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come ti capisco.

io vorrei vincere la lotteria stasera e se saro' al punto giusto, al tempo giusto

e cosi' via . vincero' $140 millioni di dollari.

prendi la vita come' e nn ti preoccuparee.

Te lo auguro.

P.s. davvero vivi in America? Che bello! :):

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Te lo auguro.

P.s. davvero vivi in America? Che bello! :):

haime' nn ho vinto!!!

si vivo in america e faccio la spola fra 2

citta' totalmente diverse.

cmq, stai bene dove sei e lascia stare l'america

che a parte le tante bellezze naturali,

e' meglio sognarla che viverci.

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Proprio appena sveglia, cioè 10 min fa :Cuppa: mi sono ricordata che oggi è venerdì, giorno di riunioni in azienda.

A queste riunioni mi capita spesso di chiedermi che "diavolo ci faccio io qui?"

Il lavoro non è quello che vorrei fare (non proprio insomma), le persone hanno interessi diametralmente opposti ai miei (i colleghi cercano di fregare i colleghi e i capi cercano di fregare gli altri capi oltre che i miei colleghi e me compresa ovvio)

alle riunioni di solito si parla sempre di quanto sia inutile il lavoro altrui (il proprio non lo è mai).

Sono otto anni che lavoro in questa azienda e ci ero entrata per "imparare qualcosa", poi ci sono rimasta perchè non ho avuto il coraggio di andarmene e ora che lo avrei (insieme alla professionalità acquisita) non si trova nulla pertanto ora mi scuso pure con chi un lavoro non ce l'ha e lo vorrebbe :im Not Worthy:

Probabilmente è la condizione di tanti ma a me pesa, certi giorni di più certi di meno :unknw:

Esattamente la fotocopia del mio ufficio, e di come mi sento io a stare li dentro, con in più le colleghe (la maggior parte sono donne tra l'altro) che mi trattano da nullità, come ho scritto nel post a cui mi hai risposto.....

A volte, anche io scusandomi con chi un lavoro non c'è l'ha e lo cerca disperatamente, o con chi si rompre la schiena per pochi euro, nei momenti di incazzatura avrei una voglia folle di mandare tutto a remengo, reimbracciare la chitarra che ho riposto nella custodia 10 anni fa, e prendere un biglietto d'aereo per andarmene il più lontano possibile, e ricominciare a suonare alla faccia di tutto e tutti..... Però arrivato all'età a cui sono arrivato, e soprattutto con le fragilità mentali che mi hanno pervaso in questi ultimi anni, mi mancano le palle per farlo, e trovo mille scuse con me stesso! E' comunque da quando ho lasciato la musica che mi sono sempre sentito fuori luogo ovunque, a fare cose che non erano "le mie".....

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..... Ed infatti mentre sto davanti al PC a lavoro, quando mi ritrovo al distributore a prendere un caffè sentendo certi discorsi del c...., ecc, ecc, nella mia testa gira costantemente il pensiero "Ma che ci faccio qua.... Io dovrei starmene in uno studio di registrazione, a scrivere musica, sul booklet di un cd con capelloni lunghi, giubbino di pelle, assieme ad altri ceffi come me" :crazy: ...., con una malinconia che delle volte quasi sento che mi stanno per arrivare le lacrime.

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haime' nn ho vinto!!!

si vivo in america e faccio la spola fra 2

citta' totalmente diverse.

cmq, stai bene dove sei e lascia stare l'america

che a parte le tante bellezze naturali,

e' meglio sognarla che viverci.

Ma del resto quasi tutti i sogni alla fine è meglio sognarli che viverli :):

Comunque spero un giorno di poterci venire almeno da turista :American Flag:

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..... Ed infatti mentre sto davanti al PC a lavoro, quando mi ritrovo al distributore a prendere un caffè sentendo certi discorsi del c...., ecc, ecc, nella mia testa gira costantemente il pensiero "Ma che ci faccio qua.... Io dovrei starmene in uno studio di registrazione, a scrivere musica, sul booklet di un cd con capelloni lunghi, giubbino di pelle, assieme ad altri ceffi come me" :crazy: ...., con una malinconia che delle volte quasi sento che mi stanno per arrivare le lacrime.

La cosa peggiore, secondo me, non è quando non sai che fare della tua vita ma quando sai cosa vorresti fare e non lo puoi fare.

Detto ciò, quello che ti piace non potresti provare a trasformarlo in hobby?

Magari potresti provare ad entrare in qualche circolo amatoriale, suonare alle feste, oppure potresti collaborare con qualche radio, magari fare il dj, potrebbe anche essere un modo per incontrare persone di certo più simpatiche di quelle che frequenti.

P.s. per il lavoro non sò quale sia la tua posizione ne l'ambito ecc però se te lo puoi permettere senza rischiare (visti i tempi) non farti mettere i piedi in testa.

Ho notato, a spese personali, che se la gente ti vede mansueto per qualche strano motivo pensa di poterti passare sopra senza neanche chiderti permesso mentre se ti dimostri forte e pronto a reagire almeno qualche scrupolo prima di maltrattarti se lo fanno.

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La cosa peggiore, secondo me, non è quando non sai che fare della tua vita ma quando sai cosa vorresti fare e non lo puoi fare.

Detto ciò, quello che ti piace non potresti provare a trasformarlo in hobby?

Magari potresti provare ad entrare in qualche circolo amatoriale, suonare alle feste, oppure potresti collaborare con qualche radio, magari fare il dj, potrebbe anche essere un modo per incontrare persone di certo più simpatiche di quelle che frequenti.

P.s. per il lavoro non sò quale sia la tua posizione ne l'ambito ecc però se te lo puoi permettere senza rischiare (visti i tempi) non farti mettere i piedi in testa.

Ho notato, a spese personali, che se la gente ti vede mansueto per qualche strano motivo pensa di poterti passare sopra senza neanche chiderti permesso mentre se ti dimostri forte e pronto a reagire almeno qualche scrupolo prima di maltrattarti se lo fanno.

Ma sai, l'ho scritto ieri negli ultimi due post del topic che ho aperto, la musica a suo tempo stava diventando il mio lavoro, in quanto io sono figlio di due musicisti ed insegnanti di pianoforte, i nonni erano musicisti, nonchè un ex-studente di conservatorio (non terminato), ex chitarrista rock, e nel 95' assieme al gruppo in cui suonavo andai a registrare anche un album negli States per una major discografica di allora (ci sono caricati su YouTube anche i brani di quel disco, che poi non fece molta strada, anche se i commenti lasciati da chi oggi ascolta per caso quelle canzoni sono eccellenti), ma poi ho deciso io di mollare tutto a causa di problemi sentimentali (di cui porto ancora qualche strasco dentro)..... Ora in effetti lasciare il posto fisso che ho, dove sono un semplice impiegato in ogni caso, con i tempi che corrono è un rischio non da poco di finire a fare il clochard (che non è deto sia poi tanto peggio).... I miei genitori mi stanno ad esempio spronando perchè mi metta a dare lezioni di chitarra, però non vado oltre, perchè sono off-topic.....

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Ho notato, a spese personali, che se la gente ti vede mansueto per qualche strano motivo pensa di poterti passare sopra senza neanche chiderti permesso mentre se ti dimostri forte e pronto a reagire almeno qualche scrupolo prima di maltrattarti se lo fanno.

Beh, io dopo anni di silenzio in cui mi tenevo tutto, ho cominciato a tirare fuori la testa dalla sabbia, anche se ancora lo faccio a singhiozzo devo dire, e con conseguenti sensi di colpa poi per aver maltrattato qualcuno, però è andata a finire che sono stato etichettato come uno schizzato, maleducato e cafone, dicendo di me che me ne vado in giro a menare i colleghi.... In ufficio c'è addirittura "una leggenda" su di me: durante una visita medica che l'ufficio di routine organizza in determinati periodi, io avrei avuto un diverbio can la dottoressa in questione, aggredendola e prendendola a calci!! :starwars: Non importa se poi ci sono colleghe che tornano brille dalla pausa pranzo, gente che origlia dietro le porte e poi va a riportare ai capi in maniera distorta ciò che ha sentito, gente che passa la mattinata al bar che c'è sotto l'ufficio.... Quello fuori sono diventato io.

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Ma sai, l'ho scritto ieri negli ultimi due post del topic che ho aperto, la musica a suo tempo stava diventando il mio lavoro, in quanto io sono figlio di due musicisti ed insegnanti di pianoforte, i nonni erano musicisti, nonchè un ex-studente di conservatorio (non terminato), ex chitarrista rock, e nel 95' assieme al gruppo in cui suonavo andai a registrare anche un album negli States per una major discografica di allora (ci sono caricati su YouTube anche i brani di quel disco, che poi non fece molta strada, anche se i commenti lasciati da chi oggi ascolta per caso quelle canzoni sono eccellenti), ma poi ho deciso io di mollare tutto a causa di problemi sentimentali (di cui porto ancora qualche strasco dentro)..... Ora in effetti lasciare il posto fisso che ho, dove sono un semplice impiegato in ogni caso, con i tempi che corrono è un rischio non da poco di finire a fare il clochard (che non è deto sia poi tanto peggio).... I miei genitori mi stanno ad esempio spronando perchè mi metta a dare lezioni di chitarra, però non vado oltre, perchè sono off-topic.....

Credo anche io che non convenga assolutamente lasciare il proprio posto di lavoro di questi tempi a meno che non si abbia una valida alternativa.

L'idea dei tuoi non è male, anzi, potresti farlo nel tempo libero se ne hai, magari il sabato o la domenica.

Potresti mettere qualche annuncio su un giornale locale.

Sono felice che almeno la tua famiglia ti sia accanto, credimi è tanto :):

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Beh, io dopo anni di silenzio in cui mi tenevo tutto, ho cominciato a tirare fuori la testa dalla sabbia, anche se ancora lo faccio a singhiozzo devo dire, e con conseguenti sensi di colpa poi per aver maltrattato qualcuno, però è andata a finire che sono stato etichettato come uno schizzato, maleducato e cafone, dicendo di me che me ne vado in giro a menare i colleghi.... In ufficio c'è addirittura "una leggenda" su di me: durante una visita medica che l'ufficio di routine organizza in determinati periodi, io avrei avuto un diverbio can la dottoressa in questione, aggredendola e prendendola a calci!! :starwars: Non importa se poi ci sono colleghe che tornano brille dalla pausa pranzo, gente che origlia dietro le porte e poi va a riportare ai capi in maniera distorta ciò che ha sentito, gente che passa la mattinata al bar che c'è sotto l'ufficio.... Quello fuori sono diventato io.

La gente spesso quando non sa di cosa parlare lascia libero spazio alla fantasia.

E più uno è riservato più credono che nasconda chissà quali oscuri segreti. :blink:

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Sono felice che almeno la tua famiglia ti sia accanto, credimi è tanto :):

Si si su questo hai ragione.... In famiglia, come in tutte credo, ci sono stati problemi, però mi riputo molto molto fortunato: per me crescere in mezzo a due pianoforti, pile di spartiti, il contrabbasso del nonno, arie liriche dallo stereo di casa, più di 3000 dischi in vinile, le mie chitarre, i miei ampli, le pedaliere dopo, è stato comunque un grande privilegio che non tutti possono purtroppo avere. Ecco, parlando di sentirsi fuori posto, in famiglia non mi sono mai sentito fuori posto, perchè anche se i miei genitori erano musicisti classici, hanno sempre approvato di avere in casa un musicista rockettaro e metallaro, ed ascoltavano quello che suonavo con piacere, senza nemmeno dirmi mai di abbassare il volume dell'amplificatore.... Anzi, io all'inizio studiavo pianoforte, e fu proprio mio papà che nel lontanissimo 1984, quando avevo 10 anni, mi fece ascoltare il 33 giri Isolation dei Toto, e da quel momento decisi che dovevo suonare la chitarra.... E mio papà approvò appieno la mia scelta, tanto che poi mi fece ascoltare i Van Halen, Pat Metheny.... L'unico loro rammarico che non ho terminato il conservatorio, e conseguito il diploma in chitarra classica, questo si, gli è dispiaciuto molto. Vabbè.....

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Direi che allora hai un motivo in più per ricercare la tua felicità in qualsiasi ambito (lavorativo, sentimentale, musicale) se ti vedranno soddisfatto lo saranno anche loro.

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In famiglia poi non mi sono mai trovata bene, posso dire che praticamente non c'è mai stato un dialogo personale, mia madre è una persona molto fredda, mio padre...preferisco non parlarne.

e chi te l'ha chiesto infatti :Tounge:

cmq, ci sono mai stati, in vita tua, dei posti, o delle persone, in/con cui ti sei trovata bene? se si li puoi desrcivere?

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