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Senso di solitudine


lucaxxx

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Ciao,mi chiamo Luca, ho 26 anni. Premetto che non è che sono sul ciglio di un burrone, con la pistola alla tempia o la lametta ai polsi. Le sensazioni che provo sono controllate anche se ultimamente mi sta progressivamente passando la voglia di essere attivo, far delle cose. Quando non lavoro mi ritrovo spesso a letto o al pc , a volte un pò abbattuto mentalmente più che fisicamente, come se fossi un lupo solitario quasi, nonostante non lo voglia, non lo trovi affascinante , nè poetico, nè piacevole nella quotidianeità. Negli ultimi tempi mi sento spesso giù di tono, con poca voglia, mordente, triste. Non trovo più la gioia che trovavo un tempo anche nel fare un hobby che mi piace o qualsiasi altra cosa.

Vivo a parecchie centinaia di km da dove son nato e cresciuto, questo a causa del lavoro, ma non mi lamento, oggi giorno avere un lavoro è già una vincita al superenalotto. Mi ritrovo da qualche tempo in una città totalmente opposta , nella mentalità delle gente, ai modi di fare con cui son cresciuto ed abituato.

Pure su questo non posso fare una colpa a nessuno, ogni posto ha il suo stile di vita, è anche il bello di conoscere nuove culture.

Con la mia famiglia mantengo i contatti solo con mia madre, mio padre non si fa sentire quando mia madre mi telefona o io telefono a casa, neanche per capodanno e la notte del 31 sull'1. Non c'è mai stato in parecchi momenti importanti della mia vita, come battesimo, cresima etc Non sono molto religioso ed in chiesa non vado da molto, non è però la funzione religiosa l'aspetto importante ma il fatto che in determinati momenti avevo solo mia madre accanto. in quei momenti come in altri. Mio padre stava al bar. Ho provato a far io dei passi, tipo l'anno scorso, nonostante non ci fossimo sentiti per mesi e mesi al telefono l'ho chiamato per la festa del papà dandogli gli auguri. però ad ogni giro di boa, ogni mese, ogni piccola situazione, si è sempre a capo.

Con mia sorella ho un rapporto simile a quello che ho con mio padre anche se per motivi diversi.

Non ho una ragazza, anche se non mi manca la possibilità di conoscerle nè di uscire, non sono il divo che ogni sera esce con una però ogni tanto, non essendo brutto ma anzi essendo (è inutile fare i falsi modesti) carino non mi vien difficile conoscere qualcuna, anche se magari non top model.

Il difficile viene nel fatto che guardo il carattere non mi accontento del fisico, ed allora non noto i valori che vorrei: fedeltà, correttezza etc Se devo conoscere ragazze che son un pò " così" tanto vale conoscerle senza fidanzarmici.

Sul fattore amicizia stessa cosa, batoste su batoste, un amico o forse tanto amico non era, ho scoperto che parlava alle spalle, un altro gli è bastato che la ragazza lo raggiungesse nella città dove lavora per non farsi più vivo. Mi sono rimasti un paio (contati, due dita) di amici.

Mi sento solo, spesso quando finisco di lavorare non so come occupare il tempo, non posso sempre uscire solo, una volta, due va bene, tre, ma se da lunedì a domenica e poi ancora lunedì vai in giro solo poi ti senti come in un deserto.

Quando non esco mi ritrovo nella stanza, grande in quanto ci son solo ioe piccola in quanto diventa la mia carceriera, fuori c'è il mondo , gente che ha relazioni sociali e dentro ci son io.

Sono uno a cui piace l'idea di famiglia, sia originaria che quella del matrimonio ma sono un fiasco in entrambe, mi rendo conto che sicuramente almeno il 50% è anche colpa mia però non capisco come possa essere così disadattato, fuori dagli schemi, non so, eppure c'è gente che tratta gli altri a pesci in faccia e che non ha questi valori eppure ha entrambi i tipi di famiglie vicino.

Mi son reso conto che spesso quando faccio una battuta (a meno che non sia veramente di buon umore) ho la faccia che si sforza di sorridere, a parte il contenuto è come se fossi al funerale, se cerco di avere un tono allegro mi sforzo, tutta scena per far vedere che sto bene e non far capire a colleghi o conoscenti che come relazioni sociali sono un fallito. A meno che non sia veramente di buon umore mi vien difficile una situazione di ironia (finta a questo punto) vera.

Non capisco in cosa sbaglio, so di sbagliare in qualcosa, non può essere il mondo che va storto ed io son dritto, se tutti vivono bene ed io sono un ragazzo solo un motivo ci sarà. Non capisco in cosa. Sul lavoro sono disponibile, in un negozio, bar etc mi rendo gentile con i venditori o gli altri clienti, non faccio del male per primo (veramente non per simulare gesù cristo) , ho un carattere testardo, orgoglioso questo sì.

Penso che sia una vita di M**** , permettetemi la parola, lavorare, tornare a casa, mangiare, dormire, lavorare... Ho interessi, hobby, ma mi muovo sempre solo, vado ad eseguire i miei hobby solo e torno solo, anche se son hobby che vedono il coinvolgimento di varie persone (tipo palestra etc), stessa cosa per il resto delle altre attività, lavorative e non. Posso andare anche dove ci stanno 1000 persone, arrivo solo, faccio quel che devo fare solo e me ne torno solo.

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... mi sta progressivamente passando la voglia di essere attivo, far delle cose. Quando non lavoro mi ritrovo spesso a letto o al pc , a volte un pò abbattuto mentalmente più che fisicamente, come se fossi un lupo solitario quasi, nonostante non lo voglia, non lo trovi affascinante , nè poetico, nè piacevole nella quotidianeità. Negli ultimi tempi mi sento spesso giù di tono, con poca voglia, mordente, triste. Non trovo più la gioia che trovavo un tempo anche nel fare un hobby che mi piace o qualsiasi altra cosa.

Mi sento solo, spesso quando finisco di lavorare non so come occupare il tempo, non posso sempre uscire solo, una volta, due va bene, tre, ma se da lunedì a domenica e poi ancora lunedì vai in giro solo poi ti senti come in un deserto.

Quando non esco mi ritrovo nella stanza, grande in quanto ci son solo ioe piccola in quanto diventa la mia carceriera, fuori c'è il mondo , gente che ha relazioni sociali e dentro ci son io.

Sono uno a cui piace l'idea di famiglia, sia originaria che quella del matrimonio ma sono un fiasco in entrambe, mi rendo conto che sicuramente almeno il 50% è anche colpa mia però non capisco come possa essere così disadattato, fuori dagli schemi, non so, eppure c'è gente che tratta gli altri a pesci in faccia e che non ha questi valori eppure ha entrambi i tipi di famiglie vicino.

Non capisco in cosa sbaglio, so di sbagliare in qualcosa, non può essere il mondo che va storto ed io son dritto, se tutti vivono bene ed io sono un ragazzo solo un motivo ci sarà. Non capisco in cosa. Sul lavoro sono disponibile, in un negozio, bar etc mi rendo gentile con i venditori o gli altri clienti, non faccio del male per primo (veramente non per simulare gesù cristo) , ho un carattere testardo, orgoglioso questo sì.

Il senso di solitudine non deve spaventare: esso ci vuol far capire che siamo persone uniche col le nostre peculiarietà, i nostri sentimenti, le nostre pulsioni.

Il sentirsi < fuori posto> o addirittura il sentirsi come se fossimo distaccati dalla realtà che ci circonda,è un modo che la nostra anima utilizza per farci capire molte cose:

ad esempio che stiamo frequentando persone o luoghi poco compatibili col nostro modo di vedere il mondo, col nostro essere più autentico.

Questo serve essenzialmente per farci capire meglio chi siamo.

Le emozioni non devono essere fuggite o controllate o addirittura colpevolizzate: cercare a tutti i costi di controllare e/o fuggire e/o reprimere le emozioni può portarci col tempo a vivere sentimenti di ansia o attacchi di panico ingiustificati.

Questo vale anche per il sentimento della tristezza: quando si sente triste accolga la tristezza in tutta la sua pienezza: è un sentimento che fa parte dell'essere umano e spesso è una <spinta> emotiva che ci può aiutare a trasformare il nostro stile di vita o il nostro modo di rapportarci col mondo.

Se non ha voglia di uscire non esca.

Se non ha voglia di fare nulla, non faccia nulla, ma proprio nulla.

Stare da soli è un'ottima terapia per l'anima ,spesso.

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Ciao, grazie ad entrambi per le risposte.

Stefano, star solo forse può essere un'ottima terapia ma non è la mia. O forse lo può essere in certi momenti o circostanze, quando però da terapia momentanea passa a situazione cronica e statica allora qualcosa non va. Ogni emozione secondo me fa parte della vita e va accettata e vissuta, quando però comincia ad ingigantirsi credo che ci sia qualcosa che non va.

Concordo con te sul fatto che può essere una spinta a modificare lo stile di vita, solo che osservandomi non vedo granchè di fuori posto, nel senso che la mia routine giornaliera è come quella di tanti altri coetanei, i tratti caratteriali con qualche difetto e qualche pregio anche... Eppure non so.

Comunque scrivere questo thread e parlarne mi ha sollevato il morale.

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Se devo conoscere ragazze che son un pò " così" tanto vale conoscerle senza fidanzarmici.

Cioè? Cosa vuol dire quel "così" virgolettato? Su cosa si basa quella valutazione del "cosi"?Se non sono troppo indiscreta, sarei curiosa di saperlo...

Scusa se te lo chiedo, ma l'uscire da solo, è un problema per te, oppure perchè gli altri vedendoti solo chissa cosa possono pensare? Grazie e ciao!

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Se devo conoscere ragazze che son un pò " così" tanto vale conoscerle senza fidanzarmici.

Cioè? Cosa vuol dire quel "così" virgolettato? Su cosa si basa quella valutazione del "cosi"?Se non sono troppo indiscreta, sarei curiosa di saperlo...

Scusa se te lo chiedo, ma l'uscire da solo, è un problema per te, oppure perchè gli altri vedendoti solo chissa cosa possono pensare? Grazie e ciao!

Ciao, comincio con l'ultima domanda: no, non ho problemi ad esser visto solo, non lo è mai stato , ho abbastanza stima di me stesso e non ho bisogno del branco a farmi da protezione. Però come ho detto nel mio messaggio non ho scritto per una questione di immagine o di insicurezza, per me sono importanti alcuni elementi (famiglia, amicizie, amore) che in questo periodo abbastanza lungo son carenti o per meglio dire assenti.

Riferendomi alla tua prima domanda, se ho urtato al tua sensibilità femminile me ne scuso :-) Non intendevo essere sessista o far di tutta l'erba un fascio, non mi esprimo su tutte le persone presenti sulla terra ma sulle mie esperienze degli ultimi tempi( e non intendo giorni, settimane, pochi mesi, anche se neanche tanti anni).

Mi è capitato di uscire con donne sposate o fidanzate e solo in un secondo momento scoprire che avevano già qualcuno che le aspettava etc Onestamente son comportamenti che non approvo, non mi piacciono queste cose. Ne ho conosciute Altre con cui non c'era feeling caratteriale per altri motivi che taccio perchè non mi va di scrivere un romanzo rosa :Four Leaf Clover:

Non dico che l'universo femminile sia così, in questo periodo non mi è capitato di conoscere una ragazza di tipo diverso tutto quà. :-)

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Ciao Luca ,

non te ne va dritta una ma non è sfortuna , hai capito che c'è un problema.

Ti serve solo capire se questo problema sono gli altri o sei tu.

E' la seconda opzione..non ti accorgi che questo tuo malessere interiore , che cerchi quotidianamente di nascondere con un falso sorriso , in realtà gli altri lo percepiscono..eccome se lo percepisco! Sei solo , solo con il tuo "male di vivere" perchè la verità è che sei scontento della tua vita e di tutte le giornate che la compongono e non sai come venirne fuori! Allora devi come prima cosa agire e iniziare a fare ciò che ti piace fare.

Il lavoro non ti entusiasma ma ti fa arrivare a fine mese ed avere una vita dignitosa quindi te lo fai piacere e se posso dirtelo sei bravo perchè non è da tutti.

Hai degli hobby degli interessi e questi sono la parte dalla quale devi cominciare.Quando sei in palestra perchè invece di limitarti a fare da solo i tuoi esercizi ad osservare gli altri a ripeterti quanto triste ti senti dentro non ti sforzi di attaccare serenamente e tranquillamente bottone iniziando una conversazione? Basta poco le prime volte ti devi buttare rischiando anche di non ricevere risposta , capita a tutti ma almeno ci hai provato.. Devi essere fiducioso in te stesso e questa tua voglia di non dover più sopportare questa triste solitudine ti darà la forza di esserlo.

Quando sei al lavoro prendi le cose con più leggerezza e non importi di ridere o di fare una battuta se non ne hai voglia ma se prendi la giornata con positività essendo SEMPLICEMENTE te stesso vedrai che ti verrà più facile fare dell'ironia con i colleghi e perchè no anche un pò di auto-ironia.

Quando troverai il giusto equilibrio con la tua vita vedendo le cose con occhi positivi e apprezzando ciò hai potrai iniziare a voler aggiustare tutti i pezzetti non ancora ben incastrati nella tua vita come quello per esempio di andare a trovare tuo padre e capire cosa lo ha trattenuto fino ad ora dal dimostrarti di volerti bene.Lo stesso con tua sorella si vede che ne soffri ma se siete sempre allo stesso punto è colpa di entrambi e qualcuno deve fare il primo passo.Se lo farai tu per primo ti sentirai dopo sicuramente più sereno , anche solo per averci provato!

Dipende tutto da te e prima ti allontanerai da questa tua tristezza interiore meno cose rimpiangerai di non aver fatto!

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Non capisco in cosa sbaglio, so di sbagliare in qualcosa, non può essere il mondo che va storto ed io son dritto, se tutti vivono bene ed io sono un ragazzo solo un motivo ci sarà.

Cosa ti fa pensare che tutti gli altri vivano bene?

Nulla di più inesatto...se ti fai un giretto per il forum noterai che siamo in tanti a sentirci soli o comunque a vivere qualche disagio.

Questo non vuol dire che non si debba cercare di stare meglio, anzi tutto il contrario, però spesso l'apparenza inganna, le persone che ti sembrano felici e irraggiungibili alle volte non lo sono affatto.

Viviamo in un mondo così ambiguo...la tecnologia ci permette di parlare con persone all'altro capo del mondo, stiamo abbattendo quasi tutte le barriere della comunicazione eppure facciamo fatica a parlare con chi abbiamo accanto, con chi possiamo toccare con mano.

Credo esista un problema di fondo nella comunicazione oggigiorno, tanti rapporti superficiali, nessuna voglia di approfondire, sempre più tempo che deve passare per "conoscere" realmente qualcuno.

Non saprei che consigli darti e comunque non credo che funzionino visto che, come dicevo in un altro post, ho solo un'amica e mezzo...ho scritto per dirti che non sei tu a sbagliare.

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Grazie per la risposta... non è che mi avessi urtato in maniera particolare, ero per il momento curiosa di sapere.... (infatti mi piacerebbe leggere questo tuo "romanzo rosa")

A leggerti, mi sono resa conto che io a differenza tua, non ho evidentemente molta autostima, dato che penso sempre a quello che potrebbero pensare gli altri (ma evito il branco, non è certo con loro che mi sento protetta poi...anzi) e paranoica.

Sapere in base a cosa si giudica una persona con "così", mi avrebbe fatto capire qualcosa in più (e invece non mi hai rivelato nulla di nuovo che già non sapessi :-P :-D )... e la domanda successiva era proprio perchè mi sono immedesimata nella tua situazione, e l unico problema nell uscire sola per me è quello che ti ho detto "cosa potrebbero pensare gli altri".. pensa un po' te! Infatti, ad eccezione di questo, io starei bene ad uscire da sola, almeno credo... sicuramente ad ascoltare i gruppi musicali.. ho tutte amiche che mi parlano tutto il tempo, anzichè ascoltare.... e non so come dirglielo : scusa, posso ascoltare il gruppo? ...se lo dico seria, s'incavolano. E se lo dico sorridente, la prendono come na presa per i fondelli (come se sto scherzando) e nn mi lasciano cmq ascoltare... FFFFFF ..e allora meglio star a casa da sola ad ascoltare reperti introvabili su youtube... tipo sabato, mi piacerebbe ascoltare un tizio, ma loro dopo la mostra, andranno ad ascoltare revival italiano... bello, ma niente di nuovo insomma... una volta ogni tanto lo posso anche fare, per amicizia o per far contenti ipotetici nuovi amici, ma perchè poi nessuno fa contento me? quindi molte volte m'arrangio :-) certo che essere donna è ancora più d'ostacolo ad uscire sole...

ps anche se glielo dico , che voglio stare ad ascoltare il gruppo e loro la prendono come una mia cattiveria, poi nn mi chiamano piu fuori oppure non sono di "buona compagnia"...

scusa se mi sono dilungata con le mie cose che non ti riguardano.. ma spero di averti convinto a dirci qualcosa di piu sulle tue esperienze "rosa" ... grazie ciao

(ahahah il mio intervento ci sta a pennello con quello che è scritto sopra da Lis... tutti abbiamo disagi infatti....-eccomequa-... l'erba del vicino SEMBRA più verde.. ma non lo è!!! ciaociaooo)

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Ciao a tutti, questo è il mio 1° post sul forum :)

Ho 43 anni e vivo da solo da circa 4 anni. Sono single e ho pochissimi amici; spesso soffro molto la solitudine.

Ho fatto molti anni di terapia con diversi psicologi, tra i quali solo gli ultimi che m'hanno seguito sono riusciti a farmi raggiungere dei progressi nella gestione dei miei disagi psicologici. Con questi ultimi counselors sono riuscito ad accrescere la mia autoconsapevolezza, e quindi la mia autostima.

Questo giusto per dare un "flash" su di me e dire a Luca che comprendo e condivido molti dei suoi disagi.

Anzitutto, condivido quanto scritto da stefano e da vindla:

caro Luca, sforzarsi di essere simpatico e divertente a tutti i costi è inutile (gli altri sentono comunque il tuo stato interiore, la tua tristezza) e controproducente (ti senti frustrato perchè vedi che i tuoi sforzi non vanno a segno). PERMETTITI di comportarti come vuoi, coerentemente al tuo sentire.

Se ti senti profondamente "depresso" (uso le virgolette perchè questo è un termine che ha una precisa valenza clinica ed è spesso usato del tutto impropriamente), puoi scegliere di non uscire, di restare a casa; uscirai quando ti sentirai meglio, meno preoccupato. Questo perchè — parlo per la mia esperienza — la stragrande maggioranza delle persone non gradisce la "compagnia" di persone che stanno giù. E, probabilmente, non solo è un loro diritto non gradirla, ma ne hanno buoni motivi.

Da ciò che scrivi, Luca, dimostri un discreto senso di autocritica, oltre che un buon equilibrio, nel complesso.

Quindi, 2° me, parti bene per risolvere le tue difficoltà.

Tuttavia, penso che la radice di queste ultime stia in te (allo stesso modo in cui so essere in me la mia), e mi spiego. Sei sicuro di avere una buona autostima? Di porti agli altri con apertura, fiducia in loro, desiderio di conoscerli? Spesso ci blocchiamo, privandoci della possibilità di fare nuove conoscenze, perchè temiamo di non piacere all'altro. Ci sono due possibilità in tal senso. La prima è che davvero all'altro non piaci; è una possibilità concreta e, se ci rifletti, plausibile: non possiamo piacere a tutti. Tra parentesi, giacchè nella società moderna l'estetica conta molto, il fatto che tu sia carino è un vantaggio che sottovaluti. Per capire se occorre la prima possibilità c'è un solo modo: provare a conoscerlo, l'altro; se non si mostra affabile con te, allora è molto probabile che tu non gli piaccia. La seconda possibilità di non piacere all'altro è perversa: tu non provi affatto a conoscerlo perchè ti immagini che non gli piacerai; hai deciso tu per lui/lei.

In tal caso, ti fai fregare da quella che tecnicamente si chiama eteropercezione: ciò che penso l'altro pensa di me.

Ciò che dovrebbe contare molto più dell'eteropercezione nelle nostre scelte è l'autopercezione o immagine di sè: ciò che penso di me. Se non hai una autoimmagine valida, cioè aderente il più possibile alla realtà, è un bel casino. Spesso la nostra autoimmagine è distorta, svaluta le nostre capacità/potenzialità.

Ti invito a riflettere su questi punti, ed eventualmente a leggerti "Psicocibernetica" di Maltz, Astrolabio.

Hope, credo che questi aspetti possano esserti utili, visto che affermi di preoccuparti per cosa gli altri possano pensare vedendoti in giro da sola.

Anch'io vado sempre da solo a fare le mie cose e torno sempre da solo.

Sto iniziando a pensare che possa essere normale, per quanto sgradevole.

Oggi, infatti, temo si riesca con grande difficoltà, soprattutto quando si diventa più grandi (come me, rispetto a te, ma l'età anagrafica potrebbe essere ininfluente...), a conoscere persone "in linea" con la nostra visione.

Ecco perchè ho pochi amici, oltre al fatto che non sono aperto al prossimo come dovrei/vorrei essere.

Anche questo, almeno in una certa misura, può essere fisiologico.

Il problema nasce quando questo stato crea grande sofferenza (solitudine).

L'uomo è un animale sociale e non può prescindere dalle relazioni col suo prossimo.

Quindi, caro Luca, dobbiamo cercare di aprirci a loro. Sembra una frase fatta, ma è la semplice verità: puoi riuscirci solo se stai bene con te stesso (buona autoimmagine). Se hai una buona autoimmagine, automaticamente avrai una visione degli altri e del mondo alquanto positiva ed agire non sarà un problema ;)

Sull'argomento, come spesso accade in ambito psicologico, si potrebbe discutere a lungo.

Avendo però io la tendenza a scrivere tanto (s'era notato?), mi fermo qui.

Se qualcosa non è chiaro, chiedi pure.

Un caro saluto a tutti :)

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Hope,

credo di intendere cosa significhi per Luca una ragazza "così".

Luca parla di valori quali fedeltà e correttezza, che oggi non vanno più di moda.

Premetto che non sono affatto maschilista e riconosco ai sessi piena parità.

Purtroppo, però, temo che nella società contemporanea le donne si siano "mascolinizzate".

Che voglio dire? Che hanno acquisito quegli elementi che una volta erano distintivi dell'uomo, come, ad esempio, l'infedeltà.

In generale, ho notato che con l'emancipazione e l'indipendenza economica le donne siano divenute molto "epicuree": mirano, talvolta sfacciatamente, al proprio interesse, perseguono il piacere materiale. Inoltre, sempre a mio modesto avviso, hanno perso l'antica capacità di accontentarsi, giungere a compromessi, scegliere la rinuncia del piacere immediato a favore di un piacere, ben maggiore, a medio/lungo termine. In altre parole, sono diventate molto esigenti e poco tolleranti. I valori di riferimento che hanno adottato sono ben altri rispetto a quelli della scorsa generazione o forse di due generazioni fa, senza, ovviamente, andare nell'eccesso opposto, vale a dire l'accettazione supina di unruolo subalterno rispetto all'uomo.

Non so se la mia visione sia corretta. Mi auguro che non lo sia; in tal caso gradirei suggerimenti per modificarla in meglio :)

Luca, c'ho preso?

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