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Psicotico? Psicopatico? Chi può dirlo?


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Se ti può consolare anche l'ipocondria è una malattia...comunque questa idea, cioè quella di non avere nessuna malattia mentale, come ti farebbe sentire? meglio o peggio? incompreso o incaxxato o sollevato?

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Mi farebbe sentire vuoto dentro e inutile. Perche significherebbe che ho sprecato 33 anni della mia vita inutilmente senza otttenere nulla srnza motivo. Se avessi qualcosa sarebbe una grossa giustificazione e avrei possibilita di dire alla gente - ho questo, tutelami! Proteggimi! Capiscimi! Agevolami! E avrei dunque un po della mia vita in pugno. Se non avessi nulla dunque sarei un perfetto xxxxxxxx in giro x il mondo, un fallito totale.

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quindi tu useresti l'idea di essere malato come autosostegno?

Mi fa venire a mente di quando speravo che scoppiasse la Terza guerra mondiale!:)

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Non lo so!

ti posso dire cosa vuol dire per me essere davvero malati.

Dunque, sei sotto tutela di altri, quindi in prigione, non puoi prendere un bus, non puoi uscire senza che qualcuno ti segua, devi seguire le prescrizioni, non sei considerato capace di intendere e di volere, sei un pazzo, perdi tutti i diritti civili e legali, se dici qualcosa non sei attendibile, una serie infinita di disgrazie.

Ti possono fare quel che vogliono, prenderti, muoverti, rinchiuderti, sei un burattino.

Non lo so come questa idea potrebbe costituire un alibi, è meglio qualunque altra cosa, meglio l'idea di falliti, di qualunque cosa, meno che questa.

E' un'idea di non vita, non la sento proprio come possibilità di autocura, cedevo alla tentazione di quest'idea catastrofica a sedici anni, quando ancora sentivo l'idea di malato come bimbo a letto con la febbretta, accudito dalla ,mamma, ma da grandi la mamma non c'è più, subentrano altri spettri.

Manco il pc c'è più, se la "mamma" società te lo leva.

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Non lo so!

ti posso dire cosa vuol dire per me essere davvero malati.

Dunque, sei sotto tutela di altri, quindi in prigione, non puoi prendere un bus, non puoi uscire senza che qualcuno ti segua, devi seguire le prescrizioni, non sei considerato capace di intendere e di volere, sei un pazzo, perdi tutti i diritti civili e legali, se dici qualcosa non sei attendibile, una serie infinita di disgrazie.

Ti possono fare quel che vogliono, prenderti, muoverti, rinchiuderti, sei un burattino.

Non lo so come questa idea potrebbe costituire un alibi, è meglio qualunque altra cosa, meglio l'idea di falliti, di qualunque cosa, meno che questa.

E' un'idea di non vita, non la sento proprio come possibilità di autocura, cedevo alla tentazione di quest'idea catastrofica a sedici anni, quando ancora sentivo l'idea di malato come bimbo a letto con la febbretta, accudito dalla ,mamma, ma da grandi la mamma non c'è più, subentrano altri spettri.

Manco il pc c'è più, se la "mamma" società te lo leva.

Cara, o caro, non ho ancora ben capito, Sea...

Devi a questo punto conoscere la mia FdV (Filosofia di Vita):

Mi dipingo solitamente come l'essere LIBERO per eccellenza. Sono libero di fare quello che voglio, quando lo voglio, se lo desidero. Non è proprio possibile ingabbiarmi. (metaforicamente intendo) Su questa concezione ruota TUTTA la mia esistenza, tutto il mio mondo, tutto il mio modo di pensare. (parolone....)

Dovrei a questo punto sentirmi come terrorizzato alla sola idea di immaginare quello che ho appena letto nel tuo messaggio, tuttavia lo ritengo una ipotesi così talmente assurda e lontana dal mio modo di vivere che mi lascia quasi indifferente. Non vedo spettri costituiti da altre persone all'infuori di me stesso. Magari gli spettri fossero gli altri, ciò significherebbe che io come persona singola ne sarei libero e dunque salvato.

Ho un amico che vive così. Abita adesso in una casa-famiglia vicino alla struttura possiamo così dire manicomiale dove è ricoverato vita natural durante. Sono stato a casa sua, ho dormito da lui una notte, da libero cittadino senza che i tutori della struttura lo sapessero. Forse mi sono anche immedesimato in lui, e per quanto ne sappia non ci ho visto granchè di strano. Ma vivere a quel modo mai. Tra l'altro lavora e gli danno qualcosa come poco più di cento euro al mese. Credo che ogni commento sia superfluo. Non sto io a farmi prendere per il kvl0 per cento euro al mese. Già ho pochissimissima voglia di fare, figuriamoci se sgobbo per quella cifra. E soprattutto per non essere libero come voglio io. Come pretendo io.

Prima arriva la libertà di fare quello che mi pare, poi arriva la società. (molto dopo)...

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La tua descrizione per me equivarrebbe a sentirmi fare il ritratto di un mostro .il mostro e colui che si sente libero di seguire ogni suo desiderio senza vedere gli altri la societa

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Veramente e'in tutti i libri e in tutti i film.la liberta di essere al di sopra della societa genera mostri.

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Ah, ho capito. Io mi sento libero di fare come voglio non nei riguardi delle persone, ma nei riguardi di me stesso. Cioè, di vivere a modo mio in sostanza. Se infatti tirassi un pugno ad un passante avrei fatto come voglio, ma siccome non è una cosa che riguarda esclusivamente me ma altre persone, di conseguenza so che ci sono delle conseguenze e mi astengo dal farlo. Ad ogni modo, guarderò qualche film di questo tipo (non guardo quasi mai film) per capire 'sta cosa del mostro.

E di cosa si intende per mostro, soprattutto..

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mah, ho visto le schede su Wikipedia di questi film. Ma sinceramente non ho ben capito cosa ci azzeccano col mio caso...vabbè. Semmai mi spiegherai..

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Va bene se sei certo di non incidere sulla vita di alcuno,se sei un meteorite che non incontrerai mai un altro pianeta.

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sarà che io ho bisogno di tanta gente per vivere, per me non è una minchiata.

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Io una visione completamente diversa, spesso farei a meno della gente, anzi, il prossimo in genere mi dà ansia, escluso tre persone, quindi per gli altri ritengo che sono indispensabili perchè mi tollerano semplicemente, nessuno li obbliga, è una loro scelta che fanno per dovere!

Se tutti ragionassero come me, cioè che la gente è fonte di ansia comunque, credo non ci sarebbe società, nè ospedali, nè lavoro, una giungla!

Mi salvo solo perchè credo quando esco che la gente non provi per fortuna quello che provo io, sia molto diversa da me, e questo dato come assunto, ma non è scontato, mi consente di uscire!

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Io una visione completamente diversa, spesso farei a meno della gente, anzi, il prossimo in genere mi dà ansia, escluso tre persone, quindi per gli altri ritengo che sono indispensabili perchè mi tollerano semplicemente, nessuno li obbliga, è una loro scelta che fanno per dovere!

Se tutti ragionassero come me, cioè che la gente è fonte di ansia comunque, credo non ci sarebbe società, nè ospedali, nè lavoro, una giungla!

Mi salvo solo perchè credo quando esco che la gente non provi per fortuna quello che provo io, sia molto diversa da me, e questo dato come assunto, ma non è scontato, mi consente di uscire!

Ti consente di uscire il sapere che c'è gente in qualche modo migliore di te e superiore....beh complimenti...se io dovessi uscire di casa con queste premesse preferirei spararmi in volto.

Senza offesa, per quanto io possa non offendere.

Il mio rapporto col prossimo è di un qualcosa che non comprendo nelle sue fondamenta, che mi piacerebbe fosse facile per me capire ed al quale adattarmi, e spessissimo esco di casa dicendo: ok, adesso esco, molto serenamente, vado in tale posto, andrà tutto ok, parlerò con la gente, starò bene e tornerò a casa soddisfatto. Poi puntualmente ciò non avviene. Però il fatto di illudermi che andrà tutto nel modo migliore, ecco è quello che mi spinge automaticamente ad uscire. Anzi, spesso esco per il semplice fatto che mi sono annoiato di stare in casa e voglio allargare il mio campo d'azione dal semplice camera-bagno-salotto.

Ad ogni modo cerco di "salvarmi" a prescindere dagli altri. Se devo fare affidamento sulla gente è finita...

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la tua mi pare una visione ancora più pessimistica della mia.

così, leggendo, parti sempre con un'idea ottimista e questa puntualmente te la smentisci, perchè poi non si sa cosa significhi, secondo me, le cose andate nel modo migliore, ecco.

Comunque grazie per le risposte!

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Se io uscissi di casa e ritornassi successivamente in casa soddisfatto di quello che ho fatto......non scriverei nei forum x sapere se sono o meno psicopatico.

Ma grazie x quali risposte?

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