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ciliegie?

dove?

da ragazzo nel mio giardino i duroni maturavano entro la prima decade di maggio... mentre a Como le ciliege maturavano e maturano verso fine maggio.....

ma dove sei?

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in provincia di torino...

e ne ho una "cavagna" ( cesto , in dialetto) piena!!!

gnam gnam.... troppo buone

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se posso passo in bicicletta a mangiarle....

per la distanza : non c'è problema.... basta sapere il paese però!

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tu chiedi di una casa a punta..... la capanna di Biancaneve... e non hai problemi...

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allora ci conosciamo già :

.................io sono il principe azzurro

quello con i pantaloni corti spezzati.....non quello con i pantaloni lunghi..

per la casa a punta non c'è problema : possiamo rifare un tetto alla piemontese con gronda tutta in quota.....

ciao bele' (bellezza)

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Ah no, non se ne parla, il tetto non si tocca. Figurati, non sei nemmeno arrivato che già vuoi cambiare qualcosa di casa mia.

ma lo vedi come seeeeei?? ne?

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I tetti a punta non vanno bene se non sono in montagna....

poi i nanetti vogliamo farli lavorare o devono rompere i marroni?

a proposito i marroni li hai nell'orto bottttanico....?

Qunato ai cambiamenti vedo che sei tradizionalista.....

non penserai mica di sposarti ?

io voglio fare solo bis boccia e tris d'assi :LOL:

ciao.... se mi trovo dalle tue parti

giuro che prendo una mazza e facciamo qualche lavoretto in casa.....

una ristrutturazione coi fiocchi :

intanto comincio con le demolizioni..... poi si vedrà

chiama aioblu che fa un progetto-ino....

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te la do io la mazza... in testa se solo ci rovi.

tanto per ominciare a fare bisboccia si vede poi....

io non mi sposo, ma comunque nessuno si azzardi a discutere suk mio tetto . la mia casa mi piace cosi. Se proprio hai tante energie, allora vieni munito di vanga e rastrello che ti faccio lavorare in giardino ( si ce li ho i marroni, che ti credi...)

Ha . per arrivre a casa mia c'è una salita dell'accidenti... vedi un o tu... se ti restano tante forze dopo .. per il giardino e............................... la bisboccia!!!!

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Ieri ho vinto una gara in salita..

una salita durissima....

poi per sfogarmi per la tristezza che era finita ne ho fatte altre 4

per il resto posso vangare anche il vicino con il suo giardino incluso..... a proposito i confini li hai tracciati oppure vivi in una campagna ove di notte spostate i termini?

quanto alla bis boccia ho energie da vendere anche ai petrolieri...

spero che la tua salita sia lunga almeno 17 km altrimenti è una salitina....

comunque vedo che sei tosta... non è che ti piacciono le noccioline del piemonte?

Mi sto organizzando con la motozappa............

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se vanghi il mio vicino ti bacio!!! ma ti avverto ci vuole coraggio!

la mia salita è parecchio tosta, altro che salitina!!!

e poi chi c***o saresti, tu? Coppi?, Bartali che te la tiri tanto???

I confini non ce li abbiamo, tanto per capirci, qui di notte si fa ben altro che spostarli..... li facciamo tremare!!!!!!

la motozappa non è ecologica. e poi non fare il furbo, se hadavvero tante energie, cosa vuoi che sia una vagatina?.... vicino compreso, s'intende!!!!

Ps. le noccioline del piemonte è meglio che le mangi tu.... danno energia!

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se vanghi il mio vicino ti bacio!!! ma ti avverto ci vuole coraggio!

la mia salita è parecchio tosta, altro che salitina!!!

 

e poi chi c***o saresti, tu? Coppi?, Bartali che te la tiri tanto???

 

I confini non ce li abbiamo, tanto per capirci, qui di notte si fa ben altro che spostarli..... li facciamo tremare!!!!!!

la motozappa  non è ecologica.  e poi non fare il furbo, se hadavvero tante energie, cosa vuoi che sia una vagatina?.... vicino compreso, s'intende!!!!

Ps. le noccioline del piemonte è meglio che le mangi tu.... danno energia!

quanto a tirarmela : ho fatto per 17 anni il professionista in bici o giù di lì o su di lì... non me la tiro... me la monto : la bici!

quanto all'ecologia non hai capito :

le mie motozappe funzionano con la carica a molla.... si gira, si gira,... poi parte e va come una bestia... oppure monto due zappe al posto delle ruote e pedalo e come una bestia...

comunque ho capito che abiti su uno strappetto di salita di 2 o 3 km al massimo... roba da mezze cartucce piemontesi...

quanto al vicino se vuoi lo maciullo in due giorni a bagno maria o in aceto in salmì oppure lo iscrivo ad un corso di someliè ubriacandolo a vita e narrandogli le storie dei puffi altotesini...

a proposito ti piacciono i tipi simpatici... altrimenti è dura vederci anche un paio di ore.... non vorrei che finisse come con l'ultima fidanzata che ho scherzato facendo finta di mollarla... e lei ci ha creduto... perchè non vedeva l'ora...... a proposito che ore abbiamo fatto?

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si Coppartali, mi piacciono i tipi simpatici!!!

ma tu esageri , mi fai troppo ridere.

mi sa che mi devo mettere il pannolone della nonna, senno me la faccio addosso. Ti piacciono le donne incontinenti????

La motozappa a pedali mi va benissimo. e vedrai che la mia salita altro che salitina, sono ben 25 km di pendenza terribile.

Morirai Signor Sonfichissimoinbici prima di essere giunto a metà.

Altyro che bisboccia. CDimmelo per tempo, che prenoto l'autoambulanza!!!

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Io sono pronto a raccogliere qualsiasi sfida

perchè

sono un vero agonista

dimmi solo la salita... poi ti dico quante volte l'ho già fatta.

aaahhhhhhhhhhh :LOL::wink::LOL:

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dimmi la salita please :

tipo Sestriere o altro.....ma precisa...

grazie..

dove abiti ovviamente non dirlo... altrimenti ci passo davvero con la motozappa ed il turborastrello

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Che notte stupenda,non c'è una nuvola..

le stelle luminose,e la luna magica..

Roma sei mitica..

notte a tutti....................baci cucciola...

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Colle del Nivolet (mt. 2612)

da Locana

Località di partenza:

Locana Canavese mt. 613

Località di arrivo:

Colle del Nivolet mt. 2612

Lunghezza:

km.40,5

Dislivello in salita:

mt. 1999 mt

Pendenza media:

4,9 % PENDENZE DA POLLIPendenza max. rilevata (riferita a tratti di 500 mt):

15 %

Stato del manto stradale:

Discreto sino a Ceresole Reale: il tratto conclusivo risente invece delle condizioni ambientali e ad inizio stagione può presentare crepe e fessure causate dal gelo. Possibile inoltre la presenza di terriccio e ghiaia in caso di precipitazioni, quindi in discesa occorre prestare la dovuta attenzione

Eventuali deviazioni che si possono compiere:

Nessuna deviazione possibile con la specialissima: la MTB consente invece di scendere sul versante valdostano lungo la carrareccia che discende la Valsavarenche

Eventuali suggerimenti per la visita:

La strada per il Colle del Nivolet è chiusa al traffico per gran parte dell'anno. Solitamente viene aperta nel mese di giugno e comunque la percorribilità va verificata prima di partire telefonando all'ANAS o alla APT di Ceresole Reale (Tel. 0124/953186 - 953121)

La salita è di grande impegno per la notevole lunghezza. Inutile raccomandare di affrontarla solo se ben preparati ed equipaggiati (un breve acquazzone in quota può facilmente trasformarsi in una fitta nevicata anche nel mese di agosto...): consultare sempre le previsioni meteorologiche prima di partire

La salita nel dettaglio

Un solo aggettivo può descrivere adeguatamente questa salita: interminabile!!! Con i suoi 2612 mt. il Colle del Nivolet è, dopo lo Stelvio, l'Agnello ed il Gavia, il quarto valico stradale italiano asfaltato: mette in comunicazione l'Alta Valle di Locana con la Valsavarenche e si snoda interamente entro i confini del Parco Nazionale del Gran Paradiso. L'ambiente naturale circostante è molto suggestivo, in più punti severo. Se si ha la fortuna di scalarlo all'inizio dell'estate, non appena la strada diventa praticabile, è facilissimo imbattersi in branchi di camosci e stambecchi al pascolo, ormai per niente intimoriti dalla presenza dell'uomo.

La storia della progettata strada di comunicazione con la Valle d'Aosta è tristemente nota: un'utopia di scellerati decisi - nel nome del progresso di pochi - a contaminare irrimediabilmente una delle aree più suggestive d'Italia. Non sta certamente a me giudicare, ma resta il fatto che la strada esiste e quindi va a mio parere regolamentata: un'idea - o forse un'utopia - quella di lasciarla nelle mani di noi ciclisti e di chi la montagna la sa amare e rispettare sul serio....

Per eseguire un buon riscaldamento conviene partire dal fondovalle, per esempio da Castellamonte (345 mt.), città ben nota per le sue ceramiche artistiche. Il primo tratto di trasferimento consente di pedalare in assoluto relax, superando Cuorgnè (mt. 414), dove la strada diventa addirittura a due corsie, larga ed invitante. Si incontra qualche breve strappettino - che superiamo di slancio con un deciso 53x17 - e si giunge a Sparone (552 mt.) dove la carreggiata si va decisamente restringendo. Si continua comunque in prevalente falsopiano sino a Locana (613 mt.) ove cominciano a vedersi le prime pendenze significative e dove iniziamo anche i rilievi altimetrici. C'è da dire che in questo primo tratto il panorama non è un gran che: la vallata è assai chiusa e segnata spesso dai dissesti idrogeologici delle recenti alluvioni. Non resta che concentrarsi sulla strada e così continuiamo di buona lena incontrando le prime vere rampe di salita nei pressi di Noasca (1063 mt.)

Superato il centro del paese iniziano i primi dolori. Quattro micidiali tornanti al 10-12% prima dell'imbocco della nuova galleria impongono il 39x23. Il lungo tunnel (3,5 km) è ben illuminato ed asfaltato: presenta pendenze costanti (alcuni cartelli indicano addirittura tratti al 15% ma in realtà raramente si sale oltre il 10%) e non presenta dunque problemi se il traffico è limitato, ma di domenica deve essere un calvario pedalare tra i fumi di scarico di centinaia di automobili!!

A onore di cronaca c'è da dire che il tunnel può essere evitato percorrendo la vecchia strada che si inerpica a stretti tornanti di fianco alla galleria: in questo caso occorre tenere conto del manto stradale molto malridotto e spesso ostruito da massi e pietre franate dalla montagna, ovviamente mai rimossi visto che la strada è abbandonata: Ad un certo punto si deve comunque entrare nella nuova galleria e percorrerla per circa 100 metri prima di uscire nuovamente allo scoperto.

Con grande sollievo si esce dalla galleria e si sbuca a Ceresole Reale (mt. 1620). Ci troviamo al cospetto di una vasta conca dominata dal grande lago brulicante di surf: la strada lo costeggia con alcuni saliscendi e inizia a risalire la vallata dell'Orco.

Un primo tratto quasi in falsopiano ci conduce alla frazioncina di Chiapili (mt. 1657), dove il paesaggio diventa veramente incantevole: nonostante i 1000 mt di dislivello già superati è da qui che comincia in pratica la vera e propria salita al Col del Nivolet, distante ancora 15 km!!! Di fronte all'estasiato ciclista - in un vallone di selvaggia bellezza - una serie infinita di tornanti, di pendenza assai sostenuta che spesso tocca il 10%. Si raggiunge così la diga ed il lago artificiale di Serrù (mt. 2275), con una suggestiva chiesetta che domina la valle: da qui si perdono circa 100 mt di dislivello in discesa sino a giungere all'altro bacino artificiale, il lago Agnel.

Qui ha inizio l'ultimo tratto di salita, con pendenze decisamente più abbordabili. Ma a questo punto può subentrare la fatica per i tanti chilometri percorsi, unita alla rarefazione dell'aria che può creare un certo affanno, ma ci si abitua presto e poi la meta è ormai vicina!! Ora si pedala tra immense pietraie e radi pascoli sino al Colle, incassato fra le rocce.

Dal Colle si può scendere sul versante valdostano sino al Pianoro del Nivolet (circa 1 km) , ove sorge il capiente ed attrezzato rifugio Savoia, al termine dell'asfalto.

Un'ultimo sguardo al panorama incantevole, qualche barretta energetica e, inforcata la mantellina, giù a capofitto... Si pedala poco sino a Noasca, poi il tipico vento di convezione che sale dalla pianura ostacola fortemente la marcia sino al fondovalle

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Nuvoloso,ma gli uccellini cantano...I'm so happy! :-)

L'impotante è essere felici sempre anche se fuori diluvia...

buongiorno phil...

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Ospite LeGoLaS

:sole di fuoco per il III giorno consecutivo -.-

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Colle del Nivolet (mt. 2612)  

da Locana

Località di partenza:

Locana Canavese mt. 613

Località di arrivo:

Colle del Nivolet mt. 2612

Lunghezza:  

km.40,5

Dislivello in salita:

mt. 1999 mt

Pendenza media:

4,9 %  PENDENZE DA POLLIPendenza max. rilevata (riferita a tratti di 500 mt):

15 %

Stato del manto stradale:

Discreto sino a Ceresole Reale: il tratto conclusivo risente invece delle condizioni ambientali e ad inizio stagione può presentare crepe e fessure causate dal gelo. Possibile inoltre la presenza di terriccio e ghiaia in caso di precipitazioni, quindi in discesa occorre prestare la dovuta attenzione

Eventuali deviazioni che si possono compiere:

Nessuna deviazione possibile con la specialissima: la MTB consente invece di scendere sul versante valdostano lungo la carrareccia che discende la Valsavarenche

Eventuali suggerimenti per la visita:

La strada per il Colle del Nivolet è chiusa al traffico per gran parte dell'anno. Solitamente viene aperta nel mese di giugno e comunque la percorribilità va verificata prima di partire telefonando all'ANAS o alla APT di Ceresole Reale (Tel. 0124/953186 - 953121)

La salita è di grande impegno per la notevole lunghezza. Inutile raccomandare di affrontarla solo se ben preparati ed equipaggiati (un breve acquazzone in quota può facilmente trasformarsi in una fitta nevicata anche nel mese di agosto...): consultare sempre le previsioni meteorologiche prima di partire  

La salita nel dettaglio

Un solo aggettivo può descrivere adeguatamente questa salita: interminabile!!! Con i suoi 2612 mt. il Colle del Nivolet è, dopo lo Stelvio, l'Agnello ed il Gavia,  il quarto valico stradale italiano asfaltato: mette in comunicazione l'Alta Valle di Locana con la Valsavarenche e si snoda interamente entro i confini del Parco Nazionale del Gran Paradiso. L'ambiente naturale circostante è molto suggestivo, in più punti severo. Se si ha la fortuna di scalarlo all'inizio dell'estate, non appena la strada diventa praticabile,  è facilissimo imbattersi in branchi di camosci e stambecchi al pascolo, ormai per niente intimoriti dalla presenza dell'uomo.

La storia della progettata strada di comunicazione con la Valle d'Aosta è tristemente nota: un'utopia di scellerati decisi - nel nome del progresso di pochi - a contaminare irrimediabilmente una delle aree più suggestive d'Italia. Non sta certamente a me giudicare, ma resta il fatto che la strada esiste e quindi va a mio parere regolamentata: un'idea - o forse un'utopia - quella di lasciarla nelle mani di noi ciclisti e di chi la montagna la sa amare e rispettare sul serio....

Per eseguire un buon riscaldamento conviene partire dal fondovalle, per esempio da Castellamonte (345 mt.), città ben nota per le sue ceramiche artistiche. Il primo tratto di trasferimento consente di pedalare in assoluto relax, superando Cuorgnè (mt. 414), dove la strada diventa addirittura a due corsie, larga ed invitante. Si incontra qualche breve strappettino - che superiamo di slancio con un deciso 53x17 - e si giunge a Sparone (552 mt.)   dove la carreggiata si va decisamente restringendo. Si continua comunque in prevalente falsopiano sino a Locana (613 mt.) ove cominciano a vedersi le prime pendenze significative e dove iniziamo anche i rilievi altimetrici. C'è da dire che in questo primo tratto il panorama non è un gran che: la vallata è assai chiusa e segnata spesso dai dissesti idrogeologici  delle recenti alluvioni. Non resta che concentrarsi sulla strada e così continuiamo di buona lena incontrando le prime vere rampe di salita nei pressi di Noasca (1063 mt.)

Superato il centro del paese  iniziano i primi dolori. Quattro micidiali   tornanti al 10-12% prima dell'imbocco della nuova galleria impongono il 39x23. Il lungo tunnel (3,5 km) è  ben illuminato ed asfaltato: presenta pendenze costanti (alcuni cartelli indicano addirittura tratti al 15% ma in realtà raramente si sale oltre il 10%) e non presenta dunque problemi se il traffico è limitato, ma di domenica deve essere un  calvario pedalare tra i fumi di scarico di centinaia di automobili!!

A onore di cronaca c'è da dire che il tunnel può essere evitato percorrendo la vecchia strada che si inerpica a stretti tornanti di fianco alla galleria: in questo caso occorre tenere conto del manto stradale molto malridotto e spesso ostruito da massi e pietre franate dalla montagna, ovviamente mai rimossi visto che la strada è abbandonata: Ad un certo punto si deve comunque entrare nella nuova galleria e percorrerla per circa 100 metri prima di uscire nuovamente allo scoperto.

Con grande sollievo si esce dalla galleria e si sbuca a Ceresole Reale (mt. 1620). Ci troviamo al cospetto di una vasta conca dominata dal grande lago brulicante di surf: la strada lo costeggia con alcuni saliscendi e inizia a risalire la vallata dell'Orco.

Un primo tratto quasi in falsopiano ci conduce alla frazioncina di Chiapili (mt. 1657), dove il paesaggio diventa veramente incantevole: nonostante i 1000 mt di dislivello già superati è  da qui che comincia in pratica la vera e propria salita al Col del Nivolet, distante ancora 15 km!!! Di fronte all'estasiato ciclista - in un vallone di selvaggia bellezza - una serie infinita di tornanti, di pendenza assai sostenuta che spesso tocca il 10%. Si raggiunge così la diga ed il lago artificiale di Serrù (mt. 2275), con una suggestiva chiesetta che domina la valle: da qui si perdono circa 100 mt di dislivello in discesa sino a giungere all'altro bacino artificiale, il lago Agnel.

Qui ha inizio l'ultimo tratto di salita, con pendenze decisamente più abbordabili. Ma a questo punto può subentrare la fatica per i tanti chilometri percorsi, unita alla rarefazione dell'aria che può creare un certo affanno, ma ci si abitua presto e poi la meta è ormai vicina!! Ora si pedala tra immense pietraie e radi pascoli sino al Colle, incassato fra le rocce.  

Dal Colle si può scendere sul versante valdostano sino al Pianoro del Nivolet (circa 1 km) , ove sorge il capiente ed attrezzato rifugio Savoia, al termine dell'asfalto.  

Un'ultimo sguardo al panorama incantevole, qualche barretta energetica e, inforcata la mantellina,  giù a capofitto... Si pedala poco sino a Noasca, poi il tipico vento di convezione che sale dalla pianura ostacola fortemente la marcia sino al fondovalle

hai pooco da fare il super figo..... tutte informazioni rintracciabilissi me su internet. vacci e fatti una foto con marmotta

:marm

e cartello dei vari laghi se vuoi che ci creda..... io non sono mica una polla!!!! :twisted:

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a me piace il vento da morie....

ti accaezza i capelli, ti porta profumi lontani, è un po come una immensa caezza della Natura, un respiro degli alberi.

Il vento sussurra... lo senti? fa scricchiolare le assi, porte e finestre, penetra nelle fessure...

Certo, porta scompiglio, sdolleva le gonne, le mareee, ma si sente ed è avvolgente. Lo trovo molto sensuale, anche quando è fortissimo mi piace. .....Oddio a 130 Km avrei qualche problema!! ma in condizioni normali mi piace da morire.

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