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Déjà vu


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Sono, appunto, postulati, ipotesi, teorie per spiegare fenomeni che si

ritengono correlati, attraverso l'introduzione di concetti partoriti dalla

mente dell'uomo che, *fino a prova contraria*, spiegano bene i concetti

sperimentati. Tutte le teorie sono così, anche quelle scientifiche, anche

quelle economiche, sociologiche e bla bla bla, anche quelle che alla

prova dei fatti si sono rivelate più affidabili e durevoli nel tempo.

Ma dal momento in cui iniziano ad essere poste in modo non falsificabile,

cioè dal momento in cui ammettono solo prove di conferma, cessano di

essere teorie e assurgono al rango di "religione" fondata su qualche

forma di "fede". Nulla di male in questo, basta esserne consapevoli.

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... quindi probabilmente ha passato la vita a studiare, confutare,

sviluppare e dimostrare teorie.

Gli uomini di scienza usano far questo. Le chiamano proprio così... "teorie".

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guarda Ste, se cerchi la verità assoluta non è qui.

Stiamo cercando di sviluppare il discorso sull'inconscio collettivo nel contesto del "Déjà vu"

...viceversa il discorso sui limiti delle possibilità umane di raggiungere la conoscenza assoluta è un jolly che ben si adatta a qualsiasi topic ed anche a questo: infatti è anch'esso un "Déjà vu"...ma non mi sembra utile sovrapporlo a riflessioni sul rapporto tra semiologia/olografia/Déjà vu...questo, a mio avviso, è un modo per coprire le discussioni più che per portane avanti gli spunti...

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Non ho capito se mi stai attribuendo la ricerca della verità assoluta

o il sostenere la limitatezza delle capacità di conoscenza umane.

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E' una teoria "falsificabile", per usare un'espressione usata tempo fa da  

Pollicino, nel senso che prevede controprove che se trovate o dimostrate  

la renderebbero fallace o superata?

No da come l'ha descritta S non è falsificabile.... quindi non è scientifica seguendo le argomentazioni di Popper... come l'intera psicoanalisi del resto...

Jung ha notato che esistono dei contenuti(non sempre vengono fuori in terapia, non sempre ci si lavora)che non sono riferibili alla sola esperienza individuale.contenuti che si ripetono in ogni epoca e cultura. archetipi,insomma.  

Apposta ho detto "Bella scoperta il codice genetico".... perchè quello di cui parli sembra essere appunto il codice genetico... cioè che accomune le persone è che hanno 2 braccia, 2 gambe, che alla nascita sanno nuotare e che magari hanno predisposizione ad avere paura x i serpenti, simpatia per i volti tondi etc... cioè contenuti collettivi... cioè comportamenti e forme di pensiero specie specifica..... qualunque altra accezione io la considererei misticismo di basso livello...

forse è vero, che per molti aspetti la psicologia può essere ritenuta un atto di fede

questa poi non la condivido proprio... quella di cui parli tu S si chiama filosofia... la psicologia si basa sulla scienza

ti hanno mai detto che se non ci credi la terapia non funzionerà mai?  

premettendo che nn sono un fan del comportamentismo.... quindi secondo te S se chiudo uno in una gabbia con il condizionamento qll se non ci crede nn gli succede nulla?

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Interessante! Cosa si intende più di preciso per "struttura psichica"?

Ste,il dna è una "cosa",giusto?

si puù toccare, vedere, spostare.

la struttura psichica no.esiste,ma non è tangibile"

scusate ma qualcuno di voi è psicologo?

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Jung ha notato che esistono dei contenuti(non sempre vengono fuori in terapia, non sempre ci si lavora)che non sono riferibili alla sola esperienza individuale.contenuti che si ripetono in ogni epoca e cultura. archetipi,insomma.  

Apposta ho detto "Bella scoperta il codice genetico".... perchè quello di cui parli sembra essere appunto il codice genetico... cioè che accomune le persone è che hanno 2 braccia, 2 gambe, che alla nascita sanno nuotare e che magari hanno predisposizione ad avere paura x i serpenti, simpatia per i volti tondi etc... cioè contenuti collettivi... cioè comportamenti e forme di pensiero specie specifica..... qualunque altra accezione io la considererei misticismo di basso livello...

Ocio che a tramutare una teoria in fede inconfutabile basta un gradino,

e anche le teorie scientifiche sono quasi sempre soggette a questo

processo. In ogni caso è importante notare che non è che il gradino "in

più", se fatto, rende automaticamente non valido, inutile o addirittura

dannoso tutto il lavoro precedente e i suoi risultati. E poi nemmeno il

fatto di aver "fede" lo si può contestare... e nemmeno il fatto di volerla

diffondere... al max si può opporsi ad eventuali tentativi d'imporla, o

di farla passare per qualcosa di diverso.

PS: A me piace il nome Giacomina, e fino a pochi anni fa non mi

piaceva affatto. Predisposizione genetica, inconscio o nipotina? :wink:

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Jung ha notato che esistono dei contenuti(non sempre vengono fuori in terapia, non sempre ci si lavora)che non sono riferibili alla sola esperienza individuale.contenuti che si ripetono in ogni epoca e cultura. archetipi,insomma.  

Apposta ho detto "Bella scoperta il codice genetico".... perchè quello di cui parli sembra essere appunto il codice genetico... cioè che accomune le persone è che hanno 2 braccia, 2 gambe, che alla nascita sanno nuotare e che magari hanno predisposizione ad avere paura x i serpenti, simpatia per i volti tondi etc... cioè contenuti collettivi... cioè comportamenti e forme di pensiero specie specifica..... qualunque altra accezione io la considererei misticismo di basso livello...

Ocio che a tramutare una teoria in fede inconfutabile basta un gradino,

e anche le teorie scientifiche sono quasi sempre soggette a questo

processo. In ogni caso è importante notare che non è che il gradino "in

più", se fatto, rende automaticamente non valido, inutile o addirittura

dannoso tutto il lavoro precedente e i suoi risultati. E poi nemmeno il

fatto di aver "fede" lo si può contestare... e nemmeno il fatto di volerla

diffondere... al max si può opporsi ad eventuali tentativi d'imporla, o

di farla passare per qualcosa di diverso.

PS: A me piace il nome Giacomina, e fino a pochi anni fa non mi

piaceva affatto. Predisposizione genetica, inconscio o nipotina? :LOL:

Caro Stefano le cose non hanno sempre una spiegazione banale...anche nel caso della nipotina...restare in superficie non aiuta...è entrare dentro le cose che è un pò più difficile...per questo esiste la psicologia...ma mi sembra che tu sia un pò scettico, come al solito...non è che conti troppo solo su alcuni aspetti della cultura ( sofismo) o magari esclusivamente sulle tue "capacità" personali/buon senso per spiegarti le cose?

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Aio, mi rispondi alla domanda che t'avevo fatto in precedenza prima

di parlar di sofismi, di superficialità o cose del genere? Per cortesia.

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Non ho capito se mi stai attribuendo la ricerca della verità assoluta

o il sostenere la limitatezza delle capacità di conoscenza umane.

La domanda era questa (era una domanda, anche se non ci ho messo

il punto interrogativo).

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Aio, mi rispondi alla domanda che t'avevo fatto in precedenza prima

di parlar di sofismi, di superficialità o cose del genere? Per cortesia.

sei tu che vedi la psicologia con "spirito di sufficienza"...

Non ho capito se mi stai attribuendo la ricerca della verità assoluta

o il sostenere la limitatezza delle capacità di conoscenza umane.

Ti ho già risposto prima, quando ho parlato di semiologia e olografia.Non ho altro da aggiungere :nè domande nè risposte.

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Ajo, tu non sei la psicologia.

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Certamente. Ma parlare di dejà vù in relazione alla semiologia, jung ed alla olografia, cercando di cogliere un nesso tra le tre cose l'ho fatto, prima. Solo che tu ti attardi su aspetti che ritengo marginali, ancorchè condivisi già da tutti.

Guarda, tu in qualsiasi discorso puoi intervenire proponendo il discorso dei limiti della conoscenza umana...mi sembra ingeneroso però riproporre sempre lo stesso argomento, qualunque cosa si discuta, "oscurando" le riflessioni nel merito del topic. é come rilevare da parte mia un tuo Ot. Scusa, ma è così che la vedo.

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dipende da cosa intendi per scienza,Pollicino.

secondo me studiare psicologia con un'impostazione scientista non porta lontano.ammiro Jung perchè essendo un grande scenziato ha dato spazio all'irrazionale, ne ha cercato il significato, laddove quasi tutti lo snobbavano.

per inciso:Jung non è psicanalisi. quella è freud.

per inciso/2:Jung ha dimostrato l'esistenza dei complessi(da cui il famigerato *complessuale*)attraverso gli esperimenti di associazione verbale.

Mica pizza e fichi

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Certamente. Ma parlare di dejà vù in relazione alla semiologia, jung ed alla olografia, cercando di cogliere un nesso tra le tre cose l'ho fatto, prima. Solo che tu ti attardi su aspetti che ritengo marginali, ancorchè condivisi già da tutti.

Guarda, tu in qualsiasi discorso puoi intervenire proponendo il discorso dei limiti della conoscenza umana...mi sembra ingeneroso però riproporre sempre lo stesso argomento, qualunque cosa si discuta, "oscurando" le riflessioni nel merito del topic. é come rilevare da parte mia un tuo Ot. Scusa, ma è così che la vedo.

Ma non m'avevi detto che stavo cercando verità assolute? :shock:

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dipende da cosa intendi per scienza' date='Pollicino.

secondo me studiare psicologia con un'impostazione scientista non porta lontano.ammiro Jung perchè essendo un grande scenziato ha dato spazio all'irrazionale, ne ha cercato il significato, laddove quasi tutti lo snobbavano.

per inciso:Jung non è psicanalisi. quella è freud.

per inciso/2:Jung ha dimostrato l'esistenza dei complessi(da cui il famigerato *complessuale*)attraverso gli esperimenti di associazione verbale.

Mica pizza e fichi[/color']

Chiedo scusa a Pollicino se rispondo al posto suo (semmai lo autorizzo

a fustigarmi :LOL: ). Scienza è proprio quello che racconti del lavoro di

Jung: esperimenti, osservazioni, teorizzazione di assunti e postulati

ragionevolmente congruenti con l'osservato, ideazione di concetti e

teorie valide sotto l'ipotesi fatte, verifica pratica, superamento del

preesistente. Questo è scienza. Il lavoro di Jung è scienza. Il lavoro

di Freud è scienza.

Infatti la contestazione non era al suo lavoro ma alla sua pretesa

inconfutabilità (e anche questo è un deja vu, ricorrente nella storia

della conoscenza).

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mi sono chiesta spesso anch'io da cosa nascesse la sensazione del déjà vu... e sono arrivata ad ad una mia personale conclusione (sottolineo personale ;))

io credo che esistano momenti che in qualche modo registriamo inconsciamente, senza però immagazzinarne tutti i dettagli.... a volte poi capita per una serie di coincidenze di avere delle percezioni sensoriali che vanno a rievocare questi ricordi e a risvegliare un'emozione passata che emerge improvvisamente dandoci questa sensazione di già vissuto...

solitamente per quanto si possa avere una routine nella vita, è quasi impossibile vivere esperienze identiche, ci sarà sempre qualche variante in noi, nel nostro pensiero, nel nostro stato d'animo ed allo stesso modo all'esterno, dalla tonalità di luce, all'odore nell'aria, ecc... ma alcune volte invece per un breve istante ed in modo del tutto casuale ci si ritrova a rivivere lo stesso (non so come chiamarlo) diciamo "contesto"...e questo fa si che in noi si attivi un ricordo però non definito...ma molto vivido...

m'è capitato spesso di avere più di una volta lo stesso déjà vu.... un po' come se fosse un sogno-sveglio ricorrente.... potrebbe anche essere un messaggio del nostro inconscio?

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E' interessante la tua teoria personale, Summer! Mi sembra molto

sensata, chissà se è mai stata presa in considerazione e approfondita

da chi studia questi fenomeni. A me convince abbastanza anche perché

mi sembra evidente (sottolineo "sembra") che la maggior parte delle

sensazioni che raccogliamo anche da svegli, le percepiamo in maniera

inconsapevole. Però le percepiamo.

Tanto per fare un esempio, sono concentrato sul PC da 15 minuti e solo

ora mi rendo conto che in questa stanza fa un freddo cane!

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grazie!...ti confesso che sentendovi tutti così preparati in materia temevo di dire qualche banalità... la psicologia mi incuriosisce molto ma ho fatto studi completamente diversi...e riconosco di saperne proprio poco! ...ma è sempre interssante il confronto ;)

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grazie!...ti confesso che sentendovi tutti così preparati in materia temevo di dire qualche banalità... la psicologia mi incuriosisce molto ma ho fatto studi completamente diversi...e riconosco di saperne proprio poco! ...ma è sempre interssante il confronto ;)

:shock: Sono quasi tentato di dirti di non aver timore di dire banalità,

ma e se fosse proprio quel timore a farti pensare e scrivere cose così

sensate? Io non ho timore di scrivere (pur non essendo preparato) e

ogni volta che mi rileggo ho un deja vu... mi sento deficiente :LOL: :LOL:

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:LOL: Allora evito di svicolare e spiegami un po' meglio quel concetto

che hai tirato fuori nel topic sul deja vu. Catechizzami: cosa vuol dire

"queste non sono teorie ma è scienza"? Che messaggio contiene?

Il noto, recente, esperimento del fisico Aspect dimostra che due fotoni scelgono la medesima direzione, senza che vi sia stata una "comunicazione" tra essi che sia avvenuta nello spazio/tempo. Questo dimostra, per via scientifica, ( cioè sperimentabile in laboratorio, secondo la connotazione classica del temine "scienza", ovvero "falsificabile" secondo altri tipi di postulati ) che esistono forme di comunicazioni cosiddette "non locali", che rappresentano quindi una caratteristica interna degli elementi, che attuano un deteminato evento in maniera identica, prescindendo da un messaggio che sia intercorso tra essi. Il rapporto con gli archetipi, l'inconscio collettivo, la semiologia sembrano evidenti. Alla luce di questo ragionamento è possibile concepire il dejà vù non solo come l'improvviso emergere di dati accumulati nella nostra esperienza, come suggerisce Summer, ma come l'emergere di informazioni interne che ognuno di noi possiede a prescindere dallo spazio/tempo ( da non confondere con il discorso sulla genetica...).

Non a caso oggi ho comprato un Cd dal titolo "Summer collection" :D

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:LOL: Allora evito di svicolare e spiegami un po' meglio quel concetto

che hai tirato fuori nel topic sul deja vu. Catechizzami: cosa vuol dire

"queste non sono teorie ma è scienza"? Che messaggio contiene?

Il noto, recente, esperimento del fisico Aspect dimostra che due fotoni scelgono la medesima direzione, senza che vi sia stata una "comunicazione" tra essi che sia avvenuta nello spazio/tempo. Questo dimostra, per via scientifica, ( cioè sperimentabile in laboratorio, secondo la connotazione classica del temine "scienza", ovvero "falsificabile" secondo altri tipi di postulati ) che esistono forme di comunicazioni cosiddette "non locali", che rappresentano quindi una caratteristica interna degli elementi, che attuano un deteminato evento in maniera identica, prescindendo da un messaggio che sia intercorso tra essi. Il rapporto con gli archetipi, l'inconscio collettivo, la semiologia sembrano evidenti. Alla luce di questo ragionamento è possibile concepire il dejà vù non solo come l'improvviso emergere di dati accumulati nella nostra esperienza, come suggerisce Summer, ma come l'emergere di informazioni interne che ognuno di noi possiede a prescindere dallo spazio/tempo ( da non confondere con il discorso sulla genetica...).

Non a caso oggi ho comprato un Cd dal titolo "Summer collection" :D

Ho evidenziato un po' di parole chiave. Comunque... ma certo! Non mi

sembra che qualcuno abbia mai sostenuto che sia possibile/plausibile

una teoria che ipotizza l'esistenza di informazioni innate, anche

esternamente al DNA, anche nell'iperspazio, anche sotto i sassi. Non

l'ho sostenuto io, almeno.

In ogni caso, se non c'è passaggio di informazioni ma se sono dati che

si possiede a prescindere... è molto dura parlare di "comunicazione",

che nella sua essenza è "trasferimento di informazioni" (Almeno su

questo, ho una laurea e sono considerato un mezzo mostro dai miei

colleghi... concedimi un minimo di autorevolezza).

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