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Déjà vu


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  • 2 weeks later...

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  • 3 months later...

iL dejà vu potrebbe essere un fatto soggettivo,il cervello che si auto convince per un attimo del fatto che tu abbia gia visto o vissuto tale momento sicuramente dovuto ad un ipersensibilità, o comunque causato da aspettattive inconscie? Oppure un miracolo inviato dal cielo per farti capire qualche cosa in quel dato momento?

Bho !

Mi è capitato raramente nella vita, ma in quel momento ho provato una strana sensazione, come di confusione perchè ragionavo sul fatto che quella situazione, in un determinato luogo l'avevo gia vissuta?

Vi è mai capitato di pensare che deve succedere qualche cosa e dopo qualche momento succede quella determinata cosa senza che voi nn facevate nulla per farla accadere?

Un po come prevedere il futuro, nn so se mi sono spiegato !

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potrebbe anche avere a che fare con la nozione di inconscio collettivo

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potrebbe anche avere a che fare con la nozione di inconscio collettivo

che cosa è l'inconscio collettivo S.?

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premesso che è un concetto di immane complessità,cercherò di renderlo semplicemente ma non banalmente.

l'inconscio collettivo è il terreno su cui posa l'inconscio individuale di ognuno di noi. contiene l'intera *memoria* dell'umanità e ospita tutti gli archetipi.è specie-specifico, ovvero ogni specie animale ha il proprio, come ha i propri archetipi.

tutto questo secondo Jung

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a me piace pensare che sia il "residuo" dei ricordi di una nostra vita passata che ogni tanto affiora alla coscienza :D

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l'inconscio collettivo è il terreno su cui posa l'inconscio individuale di ognuno di noi. contiene l'intera *memoria* dell'umanità e ospita tutti gli archetipi.è specie-specifico, ovvero ogni specie animale ha il proprio, come ha i propri archetipi.  

tutto questo secondo Jung

Jung ha scoperto il codice genetico.... complimentoni... :D

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Se viveva altro po' scopriva anche il manuale Cencelli! :D

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l'inconscio collettivo è il terreno su cui posa l'inconscio individuale di ognuno di noi. contiene l'intera *memoria* dell'umanità e ospita tutti gli archetipi.è specie-specifico, ovvero ogni specie animale ha il proprio, come ha i propri archetipi.  

tutto questo secondo Jung

Jung ha scoperto il codice genetico.... complimentoni... :D

pollicino ma tu non frequenti psicologia?

adesso che carotenuto è morto all'università Jung non viene neppure nominato, mi par di capire.

peccato.peccato. non sapete cosa vi perdete.

e comunque l'inconscio collettivo è una struttura psichica, pensavo fosse ovvio

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Interessante! Cosa si intende più di preciso per "struttura psichica"?

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Interessante! Cosa si intende più di preciso per "struttura psichica"?

Ste,il dna è una "cosa",giusto?

si puù toccare, vedere, spostare.

la struttura psichica no.esiste,ma non è tangibile

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Interessante! Cosa si intende più di preciso per "struttura psichica"?

Ste' date='il dna è una "cosa",giusto?

si puù toccare, vedere, spostare.

la struttura psichica no.esiste,ma non è tangibile[/color']

Si, ho capito. Ma in qualche modo si potrà percepire, identificare,

caratterizzare, per poter dire: "questa è una struttura psichica".

PS: Comunque io il DNA non l'ho mai visto davvero, quindi non so

rispondere alla prima se non per sentito dire :wink::wink:

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pollicino ma tu non frequenti psicologia?  

adesso che carotenuto è morto all'università Jung non viene neppure nominato, mi par di capire.  

peccato.peccato. non sapete cosa vi perdete.  

e comunque l'inconscio collettivo è una struttura psichica, pensavo fosse ovvio

sono al primo anno.... comunque è una struttura psichica che corrisponde a che cosa?

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hai presente l'inconscio?

bene.Jung ha suddiviso l'inconscio in personale e collettivo.

a cosa dovrebbe corrispondere?

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Si, ma come ha fatto a scoprire/stabilire(?) che l'inconscio collettivo "esiste"?

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allora.facciamo una distinzione.

a meno che non siamo nell'ambito della psicologia sperimentale, molte delle nozioni non sono nè dimostrate,nè dimostrabili secondo i normali criteri scientifici.non si possono vedere al microscopio, non ci si possono fare statistiche, non si possono misurare.

le correnti psicoterapiche si basano soprattutto su osservazioni, sono a mio parere, modi radicalmente diversi di vedere il mondo e il genere umano, ma non necessariamente si escludono a vicenda.

e veniamo a Jung. la nozione di inconscio collettivo è stata da lui elaborata nel corso di decenni di studi su culture diversissime, sulla religione, sull'alchimia,sulla storia, sull fisica prima newtoniana e poi quantistica. basandosi anche sulla sua esperienza come terapeuta, Jung ha notato che esistono dei contenuti(non sempre vengono fuori in terapia, non sempre ci si lavora)che non sono riferibili alla sola esperienza individuale.contenuti che si ripetono in ogni epoca e cultura. archetipi,insomma.

è da qui che è partito per elaborare la teoria sull'inconscio collettivo.

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Quindi l'inconscio collettivo non "esiste", se non nell'ambito di una teoria

Come la forza di gravità, del resto...

E Jung ne ha ... teorizzato (o dedotto, anzi meglio... indotto) l'esistenza in

modo indiretto partendo da segnali "esperibili".

Newton ha fatto lo stesso con la forza di gravità, credo...

E' una teoria "falsificabile", per usare un'espressione usata tempo fa da

Pollicino, nel senso che prevede controprove che se trovate o dimostrate

la renderebbero fallace o superata?

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Quindi l'inconscio collettivo non "esiste", se non nell'ambito di una teoria

Come la forza di gravità, del resto...

E Jung ne ha ... teorizzato (o dedotto, anzi meglio... indotto) l'esistenza in

modo indiretto partendo da segnali "esperibili".

Newton ha fatto lo stesso con la forza di gravità, credo...

E' una teoria "falsificabile", per usare un'espressione usata tempo fa da

Pollicino, nel senso che prevede controprove che se trovate o dimostrate

la renderebbero fallace o superata?

su questo punto non sono molto ferrata...ma credo che sia molto più facile verificarla che falsificarla. diciamo che se si cerca l'inconscio collettivo è dietro l'angolo, se non lo si cerca, non si troverà mai.

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Si, ma se è così tratta di religione, di fede. Senza con questo voler dare

connotazioni negative, eh!

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forse è vero, che per molti aspetti la psicologia può essere ritenuta un atto di fede. ti hanno mai detto che se non ci credi la terapia non funzionerà mai?

in questo caso credo che la questione abbia a che fare con la direzione in cui si cerca. non so come abbia cominciato Jung, so che da quando io ho incontrato questa nozione, mi sono trovata davanti l'inconscio collettivo, e per me è una realtà. profondissima, molto difficile da afferrare.ma c'è.

non è una questione di fede in questo caso, dipende solo da cosa stai cercando.forse lui in quel momento aveva bisogno di determimanti universali(che comunque esistono,questo è innegabile)e determinanti universali ha trovato.

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Si, forse è meglio fare una distinzione tra quello che è il lavoro di

ricerca e di costruzione di una teoria organica di un grande pensatore-

pioniere (in questo caso Jung), di qualunque ambito conoscitivo (in

questo caso la psicologia), ed i termini e le modalità con cui il suo

lavoro viene assorbito, utilizzato, promosso, difeso.

Provo a spiegarmi meglio. Prendi un'argomentazione come questa:

diciamo che se si cerca l'inconscio collettivo è dietro l'angolo,  

se non lo si cerca, non si troverà mai.

e sostituisci al termine "inconscio collettivo" il termine Dio, o Allah, o

Geova, o Buddha, o Gaia, o Manitù, o l'insieme degli Dei dell'Olimpo,

o quello che preferisci (magari anche nomi di uomini in carne e ossa),

e poi rileggila.

Che effetto fa?

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Il concetto di inconscio collettivo oltre a poter essere ritrovato nel lavoro di Jung è un concetto che pervade tutti gli studi di semiologia, laddove si pensi al rapporto langue/paròle, intentendo come langue un'insieme di regole e codificazioni storiche e con paròle l'"apporto" di ogni singolo individuo al patrimonio "universale" già codificato da un dato codice semiologico ( ovvero "linguaggio" nel senso più generale che è possibile dare al termine). Ma la ricerca che appare più interessante ancora da rapportare al suddetto concetto di inconscio collettivo, a me sembrano gli studi condotti dal Prof.David Bohm, fisico di fama mondiale, e studioso di psicologia. Bohm, con i suoi studi sull'olografia ha dato un fondamento "scientifico" alla questione, parlando di comunicazione "non locale", cioè che non è influenzata dallo spazio/tempo ( superando così le teorie di Einstein); le sue teorie sono basate sugli esperimenti di Aspect, altro noto fisico, che dimostrano la reale esistenza del suddetto tipo di comunicazione "non locale". Tutto questo si racchiude nel postulato "tutto è uno", cioè ogni cosa contiene le informazioni dell'intero cosmo...cioè esistono tutta una serie di "leggi interne" ad ogni oggetto o essere, che possono scattare indipendentemente da stimoli esterni e che racchiudono tutto il patrimonio universale dello scibile.

A questo riguardo, per esempio, cito il famoso evento delle scimmie che imparano una certa cosa, attraverso una certa esperienza casuale e la stessa cosa si scopre che cominciano a fare gruppi di scimmie a migliaia di chilometri di distanza, cioè senza che vi sia stata "comunicazione" apparente tra i due gruppi di scimmie. I nuovi tipi di computer stanno cominciando ad utilizzare lescoperte sulla olografia, rendendo ad esempio più sicuri gli scambi internet che richiedono un protocollo di sicurezza, utilizzando le capacità "autoinformative" dei fotoni ( come dimostrano gli esperimenti di Aspect).

Bisognerebbe pertanto, anche alla luce di quanto detto, perchè attecchiscono le "mode"...attraverso quali meccanismi in una data epoca si instaura un certo "stile artistico", etc.: Renato De Fusco, noto semiologo nonchè docente di Storia dell'Architettura, parla nelle sue teorie critico/estetiche di "storicità della fantasia"...

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