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Come riflettiamo su di noi e sugli altri


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Quindi se ne deve trarre la conclusione che l'empatia è una capacità innata? Mi è capitato di conoscere persone che non conoscono assolutamente l'empatia, o meglio, capiscono razionalmente i sentimenti altrui ma non hanno nessuna sensibilità nel rispettarli o nel sentirne pietà.

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Quindi se ne deve trarre la conclusione che l'empatia è una capacità innata? Mi è capitato di conoscere persone che non conoscono assolutamente l'empatia, o meglio, capiscono razionalmente i sentimenti altrui ma non hanno nessuna sensibilità nel rispettarli o nel sentirne pietà.

Spesso avere pietà significa solo "colludere"...peggio ancora aspettarsi la pietà dagli altri...significa arrendersi senza condizioni e consegnarsi all'arbitrio altrui, alla metereopaticità degli altri ovvero al loro variavile umore/personalità...

P.S.: Scusa il piccolo ot ( ma forse non è nemeno un ot...),Curiosadite, mi veniva da riflettere sul tuo nick: dirigere la propria curiosità verso gli altri non potrebbe indurre alla lunga a disinteressarsi di sè...a specchiarsi negli altri?Mi era venuta questa piccola curiosità-su-di-te :) :evil:

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Spesso avere pietà significa solo "colludere"...peggio ancora aspettarsi la pietà dagli altri...significa arrendersi senza condizioni e consegnarsi all'arbitrio altrui, alla metereopaticità degli altri ovvero al loro variavile umore/personalità...

P.S.: Scusa il piccolo ot ( ma forse non è nemeno un ot...),Curiosadite, mi veniva da riflettere sul tuo nick: dirigere la propria curiosità verso gli altri non potrebbe indurre alla lunga a disinteressarsi di sè...a specchiarsi negli altri?Mi era venuta questa piccola curiosità-su-di-te :)  :evil:

Forse hai colto nel segno. Non so dirti quanto e come ma un po tendo a interessarmi più del benessere degli altri che del mio. Devo sempre fare opera di autoriflessione per occuparmi di me stessa. Perchè? Forse perchè asservita da sempre ad una madre egoista e punitiva ma non credo sia solo per questo. Di fatto tendo a circondarmi di persone da accudire e supportare in qualche modo.

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dott marinelli secondo me la domanda reale e perche la lucertola sta al sole?perche gli piace e basta!vedrai che qualche d uno scrivera oxibi ha scritto... ma perche hai tolto la bicicletta aioblu!!hi hi hi

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P.S.: Scusa il piccolo ot ( ma forse non è nemeno un ot...),Curiosadite, mi veniva da riflettere sul tuo nick: dirigere la propria curiosità verso gli altri non potrebbe indurre alla lunga a disinteressarsi di sè...a specchiarsi negli altri?Mi era venuta questa piccola curiosità-su-di-te :) :wink:

A me invece viene in mente...curiosa? Dite? (nel senso di perplessità sul fatto che sia veramente curiosa). Per il resto, non so chi mai possa veramente aspettarsi la pietà dagli altri, se non persone che purtroppo si trovano a mancare dei minimi mezzi di sussistenza. Altrimenti, è facile aspettarsi cose come rispetto, considerazione e benevolenza. Ciò non toglie che la cosa migliore è...non l'autostima (ti credevi, Aio! :cry: ) ma il vivere armoniosamente e spontaneamente se stessi. Senza richieste rivolte all'esterno...Ciao!

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dott marinelli secondo me la domanda reale e perche la lucertola sta al sole?perche gli piace e basta!vedrai che qualche d uno scrivera oxibi ha scritto... ma perche hai tolto la bicicletta aioblu!!hi hi hi

:D in fondo non ci vuole molto ad accontentare le persone....magari si può anche cercare di chiedere direttamente, senza architettare tentativi di manipolamenti vari... :D :wink:

noto comunque che ti stai esercitando per mago...fai comparire post e sparire biciclette che è una bellezza... :D :D

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Spesso avere pietà significa solo "colludere"...peggio ancora aspettarsi la pietà dagli altri...significa arrendersi senza condizioni e consegnarsi all'arbitrio altrui, alla metereopaticità degli altri ovvero al loro variavile umore/personalità...

P.S.: Scusa il piccolo ot ( ma forse non è nemeno un ot...),Curiosadite, mi veniva da riflettere sul tuo nick: dirigere la propria curiosità verso gli altri non potrebbe indurre alla lunga a disinteressarsi di sè...a specchiarsi negli altri?Mi era venuta questa piccola curiosità-su-di-te :)  :wink:

Forse hai colto nel segno. Non so dirti quanto e come ma un po tendo a interessarmi più del benessere degli altri che del mio. Devo sempre fare opera di autoriflessione per occuparmi di me stessa. Perchè? Forse perchè asservita da sempre ad una madre egoista e punitiva ma non credo sia solo per questo. Di fatto tendo a circondarmi di persone da accudire e supportare in qualche modo.

Cara Curiosadite,

cercare di essere in contatto con se stessi non è facile per nessuno...dentro di noi albergano dolori e gioie così forti che non sempre troviamo il coraggio di vedere. Sono così forti questi dolori e gioie, ma anche tristezze e moti di rabbia, che non solo ci fanno paura, ma molto spesso il nostro "contenitore interno" è troppo piccolo per trattenere tutte queste emozioni ( pensa a quando si stappa una bottiglia di spumante) e così buttiamo all'esterno quello che dentro non trova posto...ma all'esterno cambia il significato...mi spiego: ciò che può essere una grande tristezza all'interno viene proiettata all'esterno come rabbia, rabbia nei confronti di qualcuno....se così è allora avrebbe una spiegazione il circondarsi di persone da accudire...loro ci sono utili perchè a furia di accudirli, ci scocciamo e così creiamo le condizioni per la rabbia, che abbiamo bisogno di buttare fuori per coprire la tristezza di cui parlavamo, e che è il nocciolo profondo della questione...non so se sono stato chiaro...in effeti il discorso è "stratificato"...sotto quello che faccio per te c'è una cosa che sto facendo per me, sotto la rabbia c'è la tristezza...o anche altro, non so, in genere anche eccitazione sessuale.

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Cara Curiosadite,

cercare di essere in contatto con se stessi non è facile per nessuno...dentro di noi albergano dolori e gioie così forti che non sempre troviamo il coraggio di vedere. Sono così forti questi dolori e gioie, ma anche tristezze e moti di rabbia, che non solo ci fanno paura, ma molto spesso il nostro "contenitore interno" è troppo piccolo per trattenere tutte queste emozioni ( pensa a quando si stappa una bottiglia di spumante) e così buttiamo all'esterno quello che dentro non trova posto...ma all'esterno cambia il significato...mi spiego: ciò che può essere una grande tristezza all'interno viene proiettata all'esterno come rabbia, rabbia nei confronti di qualcuno....se così è allora avrebbe una spiegazione il circondarsi di persone da accudire...loro ci sono utili perchè a furia di accudirli, ci scocciamo e così creiamo le condizioni per la rabbia, che abbiamo bisogno di buttare fuori per coprire la tristezza di cui parlavamo, e che è il nocciolo profondo della questione...non so se sono stato chiaro...in effeti il discorso è "stratificato"...sotto quello che faccio per te c'è una cosa che sto facendo per me, sotto la rabbia c'è la tristezza...o anche altro, non so, in genere anche eccitazione sessuale.

Difficile capire le ragioni vere di questo attegiamento. Penso comunque che vivere, o meglio, saper vivere in armonia con se stessi e con la società che ci circonda, sia piuttosto difficile per tutti. Da un lato il nostro carattere, l'educazione ricevuta, i condizionamenti morali, la esperienze di vita giovanili....dall'altra la capacità di fare delle scelte giuste, scelte che generalmente si fanno in un età in cui non si ha esperienza....insomma chi può dire di non avere rimpianti o rabbia per ciò che si poteva fare e non ha fatto? A questo punto della mia vita posso solo cercare di mettere una pietra sopra il passato, vivere al meglio i miei anni cercando di usare ragione e sentimento. :flowers

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Grazie. :)

Ci sono due scuole di pensiero:

- rassegnarsi, consolarsi.

-verificarsi sempre perchè tutto è sempre possibile.

Non credo la prima possa avere valenza psicoterapeutica, se non nel senso di accettarsi.

Il discorso allora diventa se davvero desideriamo quel qualcosa, o si tratta solo di un modo per vivere cose che nei fatti non ci appartengono.

In sintesi io credo che l'unica rassegnazione possibile sia quella che ci conduca in ogni caso al nostro vero desiderio. Il che significa contattare la parte più vera di noi, cosa non facile come dicevamo( magari attraverso un percorso di autoconsapevolezza...).

Ma daltronde non credo che "abdicare" ci faccia mai star bene...personalmente davvero non ho rimpianti, soprattutto perchè sono convinto che se una cosa non l'ho fatta è semplicemente perchè non la volevo davvero...viceversa quello che ho fatto, , era esattamente quello che desideravo, ovvero di cui avevo bisogno, anche se ho impiegato poi un pò di tempo per rendermene conto, cominciando col rinunciare alle recriminazioni e cercando un contatto più vero/profondo con me stesso...

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  • 1 year later...
I neuroni specchio hanno un ruolo centrale nello sviluppo del comportamento sociale e...

http://www.psiconline.it/article.php?sid=5323

Stamani, nell'aula magna della facoltà di scienze della S.U.N. si è tenuto il CONVEGNO ' IL SEGRETO DEL CERVELLO: SO QUEL CHE FAI ' con Giacomo RIZZOLATTI (candidato al premio Nobel) che insieme ai suoi collaboratori è lo scopritore dei sistemi mirror nel cervello sia di scimmia che umano (i famosi neuroni specchio). Questi sistemi servono a 'simulare' eventi come azioni ed emozioni nel cervello dell'osservatore facilitandone la comprensione.Questa scoperta si sta applicando a diversi aspetti psicologici e sta diventando una importante e nuova teoria della mente.

Si è solo all'inizio della ricerca, ma si spera di essere utili, per esempio, nei casi di autismo, dove molti, sia pur con alti quozienti intellettivi, non riescono a socializzare normalmente.

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  • 3 weeks later...

ciao a tutti, sono appena iscritta, mi aiutate per favore a capire qualcosa del funzionamento....

help mi sento nei pasticci, e questo sito mi intriga tantissimo

smack

nuccia

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Stamani, nell'aula magna della facoltà di scienze della S.U.N. si è tenuto il CONVEGNO ' IL SEGRETO DEL CERVELLO: SO QUEL CHE FAI ' con Giacomo RIZZOLATTI (candidato al premio Nobel) che insieme ai suoi collaboratori è lo scopritore dei sistemi mirror nel cervello sia di scimmia che umano (i famosi neuroni specchio). Questi sistemi servono a 'simulare' eventi come azioni ed emozioni nel cervello dell'osservatore facilitandone la comprensione.Questa scoperta si sta applicando a diversi aspetti psicologici e sta diventando una importante e nuova teoria della mente.

Si è solo all'inizio della ricerca, ma si spera di essere utili, per esempio, nei casi di autismo, dove molti, sia pur con alti quozienti intellettivi, non riescono a socializzare normalmente.

Un giorno forse si scoprirà la nostra comune origine dall'Assoluto, come Anime uguali che si incarnano differenziandosi poi all'infinito. I neuroni specchio ritengo siano una delle prime tracce di questa uguaglianza di fondo. La scienza si avvicina sempre di più alla spiritualità, e, come disse qualcuno, sulla vetta della conoscenza scientifica troveremo prima o poi un santone in meditazione... :Big Grin:

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ciao a tutti, sono appena iscritta, mi aiutate per favore a capire qualcosa del funzionamento....

help mi sento nei pasticci, e questo sito mi intriga tantissimo

smack

nuccia

funzionamento di cosa, più specificamente, nuccia? Del forum in generale, o di cosa?

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