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Psicosomatica.


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psicosomatica, medicina

indirizzo medico che studia i rapporti esistenti tra le malattie del

corpo e la psiche e imposta la terapia, oltre che dal punto di vista

farmacologico, anche dal punto di vista psicodinamico. Malattie

psicosomatiche, sono stati di malattia in cui le componenti psicologiche

determinano e aggravano patologie organiche.

http://www.sapere.it/gr/ArticleViewServlet...todo=LinkToFree

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E riduttivo vedere la psicosomatica come soltanto "medicina psicosomatica": il campo di indagine di questo topic si ricolllega ad una definizione più generale di psicosomatica che è maggiormente aderente alla definizione che dà Wikipedia del temine "psicosomatica"...in effetti la psicosomatica è , a livello più generale, un particolare campo di indagine della psicologia, più che della medicina, pur esistendo la "medicina psicosomatica "come derivazione dallo studio generale della psicosomatica e come campo di applicazione "pratica" a livello sia medico che psicoterapeutico , ovvero di "psicologia clinica". E' quindi deviante ridurre il concetto di psicosomatica alla sua sola interpretazione medica, interpretazione che, nonostante i passi avanti in direzione psicosomatica, tende ancora alquanto a distinguere in maniera deterministica causa ed effetto, o a distinguere psiche e corpo...sdoppiando così artificiosamente qualcosa che nella realtà costituisce invece un evento unitario, non distinguibile.

Per fare un esempio, non può esservi fattore psicologico che aggravi una patologia fisica, in quanto la patologia fisica è esattamente coincidente col fattore psicologico...cioè sono solo sue modi di vedere la medesima realtà...; ma questo ormai diventa sempre più acquisizione condivisa in campo disciplinare sia psicologico che medico.

Riporto la definizione di Wikipedia, tenedo presente che la attuale ricerca psicosomatica, come riportavo qualche post addietro, tende ad una sempre maggiore integrazione tra i due fattori "mente" e "corpo",che ormai sono visti come unità inscindibile.

La psicosomatica è una branca della psicologia medica volta a ricercare la connessione tra un disturbo somatico (anche generico) e la sua eziologia spesso di natura psicologica.

Il suo presupposto teorico è la considerazione dell'uomo come inscindibile unità psicofisica; tale principio implica che in ogni forma morbosa e fin anche nel trauma accidentale, giochino un ruolo accanto ai fattori somatici anche i fattori psicologici.

L'interconnessione tra un disturbo e la sua causa d'origine psichica si riallaccia alla visione olistica del corpo umano, all'interno della consapevolezza che corpo e la mente sono strettamente legati tra loro

http://it.wikipedia.org/wiki/Psicosomatica

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:?: esiste una psicosomatica dell'influenza, raffreddore?

per esempio ammalarsi proprio prima di un viaggio o cose del genere

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:?: esiste una psicosomatica dell'influenza, raffreddore?

per esempio ammalarsi proprio prima di un viaggio o cose del genere

è sempre bene domandarsi, se ci capita un qualche malanno mentre ci accingiamo a fare qualcosa, se quella data cosa veramente vogliamo farla, nel senso anche di capire quale problema psicologico ci sta ponendo...nel tuo esempio, Penny, bisognerebbe chiedersi se quel viaggio davvero lo vuoi fare, o quale problema ti riporta alla mente il fare un viaggio...magari l'ultimo è andato male, o non hai metabolizzato il ricordo di un viaggio che hai fatto tempo fa e nel quale sono avvenute certe cose un pò dolorose da ricordare, oppure , come ti dicevo, è proprio dove devi andare, ovvero il viaggio in sè, che ti pone qualche problema...

se ho voglia di "fermarmi" un attimo, oppure ho voglia di coccole, o non voglio fare il viaggio, è probabile che io diventi più vulnerabile al raffreddore o all'influenza...

per completezza, riporto un breve riassunto di relazioni mente/corpo...( ripeto cmq, che al di là del dato "patologico" che sarebbe sempre meglio definire "sintomatologico e basta", vi è una relazione psicosomatica in ogni cosa, anche in cose che non hanno alcuna relazione con la categoria dei cosiddetti "disturbi"...cioè, per fare solo uno tra gli innumerevoli esempi possibili, se sono triste il mio corpo si rilassa...il rilassamento "è" la tristezza...questo è altrettanto psicosomatico.

http://www.galgani.it/educazione_fisica/psicosomatica/psicosomatica.htm#2[/url]]2. QUALI SONO I DISTURBI E LE MALATTIE PSICOSOMATICHE?

La varietà dei modelli interpretativi consente solo in modo approssimativo di elencare e classificare le malattie e i disturbi psicosomatici. In ogni caso le malattie che più frequentemente sono state interpretate come psicosomatiche sono l'ipertensione arteriosa, l'asma bronchiale, la colite ulcerosa, l'ulcera gastro-duodenale e l'eczema.

Ultimamente questo elenco è andato via via infoltendosi, fino a comprendere:

i disturbi dell'alimentazione, che si evidenziano intorno ai due eccessi rappresentati dall'anoressia e dalla bulimia;  

 

le malattie e i sintomi psicosomatici a carico del sistema gastrointestinale, dove tra le malattie c'è, oltre alla colite ulcerosa e all'ulcera gastro-duodenale, la rettocolite emorragica, mentre tra i disturbi psicosomatici sono presenti la gastrite cronica, l'iperacidità gastrica, il pilorospasmo, il colon irritabile o spastico, la stipsi, la nausea e il vomito, la diarrea (da emozione, da "esami");  

 

le malattie e i sintomi psicosomatici a carico del sistema respiratorio, ad  

esempio la già citata asma bronchiale, la sindrome iperventilatoria, la dispnea, il singhiozzo;  

 

le malattie e i sintomi psicosomatici a carico del sistema cardiovascolare, ad esempio le aritmie, le crisi tachicardiache, le coronopatie (angina pectoris, insufficienza coronarica, infarto), l'ipertensione arteriosa, la cefalea emicranica, la nevrosi cardiaca, le algie precordiali;  

 

le malattie e i sintomi psicosomatici relativi al sistema cutaneo, ad esempio la psoriasi, l'eritema pudico (rossore da emozione), l'acne, la dermatite atopica, il prurito, la neurodermatosi, l'iperidriosi, l'orticaria, la canizie, la secchezza della cute e delle mucose, la sudorazione profusa;  

 

le malattie e i sintomi psicosomatici relativi al sistema muscolo-scheletrico, ad esempio la cefalea tensiva, i crampi muscolari, il torcicollo, la mialgia, l'artrite, dolori al rachide (cervicale e lombo-sacrale), la cefalea nucale;  

 

le malattie e i sintomi psicosomatici relativi al sistema genito-urinario, ad esempio dolori mestruali, disturbi minzionali, enuresi, impotenza;  

 

le malattie e i sintomi psicosomatici relativi al sistema endocrino, ad esempio ipopituitarismo, iper o ipotiroidismo, ipoglicemia, diabete mellito.

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Chi di voi si è accorto di una tendenza personale a subìre "incidenti" prevalentemente in una determinata parte del corpo, per cui la coincidenza diventa difficile e si potrebbe ricercare un motivo di fondo...

Si! tempo fa mi ferivo accidentalmente negli occhi..la stessa cosa accadeva a mia madre.....capitava spesso. Ho sempre trovato un sacco di similutidini fisiche tra me e mia madre...

come invitarsi a chiudere gli occhi: non ti resta che sentire a quel punto...

infatti gli occhi che "vedono" troppo, non sentono...

come un desiderio di abbandonare la logica e lasciarsi andare a se stessi...

come un abbraccio dimenticato tra una madre ed una figlia...ad occhi chiusi.

è molto bello ciò che hai scritto Aio. mi fa riflettere e penso mi appartenga. la difficolta nel sentire è un grosso scoglio per me, stò cercando, ci provo, e alcune cose che mi sono accadute, mi fanno capire che c'è una parte di me, consapevole, che ci sta provando. come del resto c'è una parte di me che ha molta paura, a condividere, mostrare, far uscire.

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Quando mi "taglio" lo faccio quasi sempre negli stessi punti...ma sono IO che scelgo...

...cosa intendi esattamente quando dici che sei tu che scegli?

Ciao Xela,

io sono autolesionista...nel vero senso della parola...provo piacere o meglio riacquisto serenità tagliandomi o pungendomi...tempo fa avevo aperto un topic sull'autolesionismo...

Di solito lo faccio quando sono nervosa oppure arrabbiata...vedere il mio sangue che esce è un pò come vedere la mia rabbia che va via...

Ciao :wink:

Ciao Oltre, si mi ricordo, infatti con la mia domanda intendevo dire un altra cosa, quando hai scritto che sei tu che scegli, la tua frase l'ho letta come se volessi dire che scegli di tagliarti e che se vuoi non lo fai..infatti ti ho chiesto cosa intendessi.

Intendevo che scelgo dove tagliarmi...in riferimento alla domanda di Turbociclo sulle parti del corpo dove ci feriamo più spesso.

Certo che anche la scelta di tagliarmi o meno è mia...alle volte provo a resistere...e dopo essermi tagliata mi dico sempre che sarà l'ultima volta...

Io credo in una nostra innata e completa padronanza e controllo su ciò che facciamo, trovo che subire gli eventi sia una scelta non una nostra impossibilità di reagire o gestire una determinata situazione.. sei d'accordo?

Si, senza dubbio siamo sempre noi che agiamo...anche quando non ce ne rendiamo conto e ci sembra di aver agito di riflesso...in realtà in una frazione di secondo il nostro cervello ha fatto tutto...incredibile quanto è complesso...il cervello umano mi affascina tantissimo...e tante sono le cose che ancora non sappiamo su di esso...

è che spesso riconoscere questa nostra "dote" non è affatto facile, ci vuole un sacco di lavoro e sopratutto consapevolezza, lucidità.. credo sia la parola esatta.

Ciao :LOL:

Ciao :LOL:

credo che tagliarsi sia un mezzo per sentirsi. io lo percepisco così.

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E riduttivo vedere la psicosomatica come [...

Questa è una riduzione:

[...]tenedo presente che la attuale ricerca psicosomatica, come riportavo qualche post addietro, tende ad una sempre maggiore integrazione tra i due fattori "mente" e "corpo",che ormai sono visti come unità inscindibile.

Una semplificazione terribile, che porta, partendo dall'ipotesi per cui il

sintomo fisico deriva dall'interazione tra fisico e mente, a terapie che

cercano di risolvere il problema mettendo in contatto mente e fisico.

Un po' come farsi una doccia per risolvere il problema dei capelli bagnati.

Se l'ipotesi eziologica è fondata - come spesso è, probabilmente - vuol

dire che mente e fisico sono già in contatto.

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a parte le aggettivazioni personali, il corpo è la mente, e la mente è il corpo...non c'è confine, non c'è distinzione, se non artificiosa...quindi non "interazione" ma "coincidenza"...

ill termine "integrazione" che ho usato rimanda al processo storico di rivalutazione sempre maggiore dell'unità psicofisica, che è approdata già in tanti noti studi, anche "scientifici", alla ammissione della coincidenza dei due fattori...quindi più che in contatto...che possa far piacere o no... ;come si vede non ho mai parlato di interazione, se non per recepire una difficoltà residua diffusa in certi spazi della cultura odierna. In conclusione: coincidenza.

P.S.: E' utile, per chiarirsi maggiormente le idee su questi concetti, fare riferimento agli studi sul cosiddetto "cervello diffuso". Ometto la sterminata bibliografia sulla psicosomatica che è comunque rintracciabile anche con una semplice ricerca su internet.

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a parte le aggettivazioni personali,

Prego indicarle :wink:

il corpo è la mente, e la mente è il corpo...non c'è confine, non c'è distinzione, se non artificiosa...quindi non "interazione" ma "coincidenza"...

Questo è un assunto, un assioma, che stranamente coincide con ciò

che si vuole dimostrare partendo da esso.

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terribile...scemenze etc...etc....etc...

questa è solo la cultura moderna...assiomi o verità...è l'oggi...che ti sfugge, come è ormai noto...

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terribile...scemenze etc...etc....etc...

questa è solo la cultura moderna...assiomi o verità...è l'oggi...che ti sfugge, come è ormai noto...

"Semplificazione terribile": l'aggettivo è applicato a "semplificazione".

"Scemenze": l'aggettivo è applicato al concetto espresso (ma in questo

topic non è stato utilizzato).

Forse a te sfugge qualcosa: il significato della parola "vittimismo"?

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terribile...scemenze etc...etc....etc...

questa è solo la cultura moderna...assiomi o verità...è l'oggi...che ti sfugge, come è ormai noto...

"Semplificazione terribile": l'aggettivo è applicato a "semplificazione".

"Scemenze": l'aggettivo è applicato al concetto espresso (ma in questo

topic non è stato utilizzato).

Forse a te sfugge qualcosa: il significato della parola "vittimismo"?

vittimìsmo

sm. [sec. XX; da vittima]. L'atteggiarsi a vittima, a perseguitato,  

cercando il compatimento altrui.

http://www.sapere.it/gr/ArticleViewServlet...todo=LinkToFree

Risolto il problema, si può proseguire argomentando sull'argomento.

Prima di tutto proietti.

Poi: la tua distruttività è infinita...

La tua rabbia ancora più grande...infatti sei una delle persone più violente che io abbia mai avuto modo di conoscere...una violenza che tenti di reprimere ma che inevitabilmente traspare da tutti i tuoi messaggi...

Inquini il topic...e non solo questo ma tutti i miei topic...con insulti e ot...relegando riflessioni nel merito a pagine che vengono subissate dalle tue monotone, farneticanti accuse...oltre che fuori del merito della discussione...sempre a margine, e sempre sul solito problema relativista/ sofista sofisticato ( nel senso alimentare) , proprio di chi non vuole esprimersi, nè ha nulla da dire o parlare se non della sua psicosi latente...

Ti sfugge daltronde la netiquette, non solo la cultura psicologica moderna...

Decidi tu quando un problema è risolto...

Qui si parla di psicosomatica

non delle tue...(come le chiamavi prima?) terribili scemenze...

per quanto poi riguarda il vittimismo ti rimando alla tematica stessa del mobbing e quindi a tutti i tuoi post relativi...

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:shock: Proietti nel senso di "Gigi"?

Cerca di essere serio.

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ecco sì , proietti...

...infatti, smettila un pò con l'ironia, assurta a sistema ossessivo di comunicazione, perchè è solo distruttività, e, "abbi pazienza", vai a giocare da un'altra parte.

Così ci lasci liberi di parlare un pò di psicosomatica...

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La violenza esiste davvero. Alzati e fatti un giro e riprendi il contatto

con la realtà che ti circonda, che se percepisci come "violenta" una

persona solo perché usa espressioni come "terribile" per aggettivare

una semplificazione... terribile... o "scemenza" per aggettivare delle

"opinioni" che altro non sono che metodi per screditare comportamenti

da ragazza in gamba...

... beh ...

allora probabilmente siamo di fronte a un caso che sarebbe degno

d'interesse per la "psicosomatica" (il sintomo è la violenza percepita).

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io non scredito nulla e nessuno, cerco di parlare di un argomento e di capire...di approfondire sul piano psicologico le varie questioni...non ho soluzioni preconfezionate, e non so dire se uno è bravo o cattivo ragazzo...ne tantomeno a priori...riesco meglio a capire se soffre o meno...tu invece ti screditi da solo...la psicologia resta invece lì intatta, non toccata di un millimetro dalle tue osservazioni...

la violenza è quella che non fai altro che distruggere i topic, le conversazioni...inducendo a dover parlare di cose che non hanno alcuna attinenza col tema...

la violenza è la tua monotona ironia che ignora...la superbia di chi vuol parlare senza aver approfondito...senza aver fatto alcun serio sforzo per entrare nell'evento...

la violenza è come ti poni, oltre quello che dici...

la violenza è quella che non vuoi vedere dentro di te...

la violenza è che continui imperterrito ad offendere, e a non far proseguire il discorso...davvero ce n'è abbastanza per confermare tutti i tuoi malesseri...ti auguro di riflettere "seriamente"...

e seriamente vorrei che la smettessi una buona volta per sempre con gli ot. e con la rabbiosa, ossessiva ironia e sofismi che utilizzi per distruggere i topic.

Certo che così non può continuare...sempre con la solita solfa...

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io non scredito nulla e nessuno, cerco di parlare di un argomento e di capire...di approfondire sul piano psicologico le varie questioni...non ho soluzioni preconfezionate, e non so dire se uno è bravo o cattivo ragazzo...ne tantomeno a priori...riesco meglio a capire se soffre o meno...tu invece ti screditi da solo...la psicologia resta invece lì intatta, non toccata di un millimetro dalle tue osservazioni...

la violenza è quella che non fai altro che distruggere i topic, le conversazioni...inducendo a dover parlare di cose che non hanno alcuna attinenza col tema...

la violenza è la tua monotona ironia che ignora...la superbia di chi vuol parlare senza aver approfondito...senza aver fatto alcun serio sforzo per entrare nell'evento...

la violenza è come ti poni, oltre quello che dici...

la violenza è quella che non vuoi vedere dentro di te...

la violenza è che continui imperterrito ad offendere, e a non far proseguire il discorso...davvero ce n'è abbastanza per confermare tutti i tuoi malesseri...ti auguro di riflettere "seriamente"...

e seriamente vorrei che la smettessi una buona volta per sempre con gli ot. e con la rabbiosa, ossessiva ironia che utilizzi per distruggere i topic.

Certo che così non può continuare...sempre con la solita solfa...

Tu non screditi. La "violenza" è la solita solfa. :shock:

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Ho svolto personalmente una indagine sulle malattie da cui sono afflitti gli extracomunitari, in qualche nosocomio locale, in particolare in relazione alle donne dell'est europeo. Uno dei risultati che voglio riportare è che sono in pauroso aumento i casi di cancro all'utero delle immigrate dall'est, ma non solo quelle dell'est.

Una direzione di indagine per capire i motivi di questo fenomeno porta immediatamente ad indagare il tipo di rapporto che le immigrate hanno col sesso, ovvero il tipo di rapporto che si trovano a vivere in un paese diverso dal loro, per mentalità e storia, tipo di cultura, sensibilità, inserimento sociale, etc. I polacchi, gli ucraini, hanno una idea del sesso più "spirituale" nella loro tradizione storica, ora si trovano a vivere il sesso molto spesso come merce di scambio utilizzata per raggiungere una condizione economico/sociale meno pesante. Ecco che compare il sintomo localizzato nelle zone genitali. Data la gravità/severità del sintomo, esso ci parla chiaramente di una condizione "esistenziale" davvero difficile, dolorosa...per quanto non reclamizzata, in silenzio.

Ora, è ben nota la tendenza all'alcoolismo, superiore alle medie,da parte degli immigrati...quindi malattie al fegato ed all'apparato digerente...il fegato è un "centro di rivitalizzazione" del corpo...quindi come una disperata percezione di fragilità, ma nello stesso tempo un desiderio di farla finita.

Mettendo insieme le due cose, malattie alle sfera genitale e agli apparati di smaltimento, riequilibrio, rivitalizzazione, sembra quasi di udire una sottile, disperata invocazione di morte. Un altissimo, silenzioso, dignitosissimo grido di dolore.

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Ho svolto personalmente una indagine sulle malattie da cui sono afflitti gli extracomunitari, in qualche nosocomio locale, in particolare in relazione alle donne dell'est europeo. Uno dei risultati che voglio riportare è che sono in pauroso aumento i casi di cancro all'utero delle immigrate dall'est, ma non solo quelle dell'est.

Una direzione di indagine per capire i motivi di questo fenomeno porta immediatamente ad indagare il tipo di rapporto che le immigrate hanno col sesso, ovvero il tipo di rapporto che si trovano a vivere  in un paese diverso dal loro, per mentalità e storia, tipo di cultura, sensibilità, inserimento sociale, etc. I polacchi, gli ucraini, hanno una idea del sesso più "spirituale" nella loro tradizione storica, ora si trovano a vivere il sesso molto spesso come merce di scambio utilizzata per  raggiungere una condizione economico/sociale meno pesante. Ecco che compare il sintomo localizzato nelle zone genitali. Data la gravità/severità del sintomo, esso ci parla chiaramente di una condizione "esistenziale" davvero difficile, dolorosa...per quanto non reclamizzata, in silenzio.

Ora, è ben nota la tendenza  all'alcoolismo, superiore alle medie,da parte degli immigrati...quindi malattie al fegato ed all'apparato digerente...il fegato è un "centro di rivitalizzazione" del corpo...quindi come una disperata percezione di fragilità, ma nello stesso tempo un desiderio di farla finita.  

Mettendo insieme le due cose, malattie alle sfera genitale e agli apparati di smaltimento, riequilibrio, rivitalizzazione, sembra quasi di udire una sottile, disperata invocazione di morte. Un altissimo, silenzioso, dignitosissimo grido di dolore.

Come una specie di "rassegnazione" verso condizioni di vita che

percepiscono di non poter migliorare?

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sai, il cancro e le epatopatie gravi più che altro conducono alla morte...quindi un forte desiderio autodistruttivo...un non riuscire a vedere uno sbocco, un travisamento troppo forte delle proprie abitudini che non ti fa credere in una possibile soluzione, quindi un lasciarsi andare...un abbandonare silenziosamente la vita...senza clamore. Ci si rassegna a qualcosa che può costituire un minimo vitale, nel caso di cui ho parlato invece credo sia evidente che si è oltre la semplice rassegnazione...un vero e proprio deisderio di morte...un suicidio che non si ha il coraggio di confessare nemmeno a se stessi...

Molte malattie in realtà sono suicidi non confessati...o se si vuole vedere dall'altro lato, omicidi da parte di chi contribuisce a determinare certe situazioni.

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sai, il cancro e le epatopatie gravi più che altro conducono alla morte...quindi un forte desiderio autodistruttivo...un non riuscire a vedere uno sbocco, un travisamento troppo forte delle proprie abitudini che non ti fa credere in una possibile soluzione, quindi un lasciarsi andare...un abbandonare silenziosamente la vita...senza clamore. Ci si rassegna a qualcosa che può costituire un minimo vitale, nel caso di cui ho parlato invece credo sia evidente che si è oltre la semplice rassegnazione...un vero  e proprio deisderio di morte...un suicidio che non si ha il coraggio di confessare nemmeno a se stessi...

Molte malattie in realtà sono suicidi non confessati...o se si vuole vedere dall'altro lato, omicidi da parte di chi contribuisce a determinare certe situazioni.

E' possibilissimo. Anzi, credo che sia riconosciuto anche dalla medicina

ufficiale che tanto disprezzi.

Ma le loro condizioni di vita... quali sono? Da cosa sono determinate?

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No, la medicina "ufficiale" si limita alle cause "oggettive" individuate nell'assunzione di alcool e ti dà la medicina per il fegato o ti fà la chemioterapia in caso di cancro... ma ora si sta svegliando, un pò di pazienza e guarisce anche la "medicina ufficiale"...il trattamento sta riuscendo...e cominciano a capire in quale modo curare chi si trova in condizioni per le quali le medicine non serviranno mai a niente...come del resto credo che non servano a nulla in generale...ma queste ultime sono considerazioni che sono oggetto di altri topic.

P.S.: "disprezzare" è un termine che non mi appartiene...inoltre mia figlia è medico... :)

Ma le loro condizioni di vita... quali sono?

senza dubbio, in generale, di notevole malessere psicologico...visto i risvolti di questa situazione, di cui accennavo prima

Da cosa sono determinate?

questo penso possa essere più oggetto di uno specifico topic...il problema riguarda più la sociologia...qui cerchiamo di capire ed approfondire il rapporto mente/corpo... anche se si potrebbe inquadrare la domanda sotto il profilo della psicosomatica a livello sociale...un pò lo studio delle malattie endemiche come emblematiche di specifiche condizioni psicologiche a livello di un dato contesto sociale.....ma andremmo troppo lontano forse...;sarebbe interessante cmq approfondire in che modo ci rapportiamo con il mondo dell'immigrazione...studiarne le connesse dinamiche psicologiche di interazione tra il nostro mondo ed il loro...non in cerca di colpevoli...ma di un diverso rapporto, anche a livello di villaggio globale...quando si parla di razzismo si parla di qualcosa di generico ancorchè rimosso come fenomeno, per la maggior parte della sua entità...parliamo da un lato della incapacità/paura di accogliere e dall'altro lato della difficoltà maggiore di adattarsi in un contesto nei fatti poco accogliente...

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Da cosa sono determinate?

questo penso possa essere più oggetto di uno specifico topic...

il problema riguarda più la sociologia...

Si, è vero. Riguarda la sociologia, la politica, la giustizia ecc. ecc.

Chiedo scusa per la domanda, effettivamente spingeva OT.

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Un posto dove indagare i propri piccoli/grandi malesseri fisici, tentando di vederne il significato psicologico...il segnale di qualcosa che, a livello più generale del semplice aspetto fisico, avviene dentro di noi...

ciao Aio! tempo fa ho aperto un post omonimo... anche se la mia attenzione non era rivolta alla malattia (che secondo me ne rappresenta un estremo), ma alla conformazione fisica in generale... quello che principalmente mi domandavo era: quanto del nostro aspetto è Genetico, quanto è determinato dall'ambiente esterno e quanto invece è il frutto del nostro vissuto e delle nostre emozioni?

secondo me molto...

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