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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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beh su questo non sono d'accordo! se un paziente (non alle prime sedute) tira fuori dei dubbi grossi la questione va affronata...in un modo o nell'altro ma va affrontata! tra l'altro io non faccio analisi e non ho uno psi "silente"...che fa? si azzittisce proprio ora?

eh no! anche perchè sono arrivata a sfiorare l'idea di lasciare la terapia, o meglio di cambiare terapia...non mi sembrano dubbi che si possono "ignorare"!!!!

no figurati manco la mia è silente, ma quando le ho mosso delle critiche ne abbiamo parlato, ma poi me le sono gestite io in qualche modo. non credo che lui ti dirà di lasciare la terapia perchè questa è una decisione che puoi prendere solo tu. tu puoi muovergli delle critiche, cercare di capire il perchè del tuo malessere, parlare con lui di quelle che tu vivi come sue mancanze, ma poi, alla fine, la decisione finale deve venire da te

ovviamente se lui pensa di non poterti aiutare perchè le tue problematiche esulano dal suo campo di azione te lo dirà, ma ho l'impressione che non sia questo il caso.

ovviamente io sto parlando senza sapere di preciso a cosa si riferiscono i tuoi dubbi o perchè pensi che lui non possa accompagnarti in questo percorso, quindi è facile che stia dicendo una macina di xxxxxxx !! :ph34r:

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ma adesso non facciamo previsioni su ciò che mi dirà...

i miei dubbi sono precisi. mi può accompagnare? si o no. mica mi aspetto che mi implori di restare...non è questo che voglio. anche perchè cambiare terapia per me è l'ultima opzione e la sceglierei solo se fosse inevitabile. sarebbe una situazione davvero dura da accettare, di sicuro non "sto facendo i capricci". ho bisogno di capire se questa terapia mi può portare dove ho bisogno di andare... mi sembra legittimo un confronto su questi temi!

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mmmh.. è stato gentile ma non come speravo.. stranamente io sono riuscita a chiedere quello che credo sia un mio diritto..

ovvero io ho sempre detto che non c'erano problemi per i ritardi, che aspettavo, però per una volta che ho un problema mi sembra giusto che lui si impegni con la paziente precedente a finire in orario no?!

e ci mancava pure che non era gentile !!

scusami jsabina, ma rischi di andare lì di corsa per fare una seduta di 15 minuti solo per "vedersi" e dargli 60 euro....

è vero juditta, mi sembra che spesso e volentieri il rapporto psi/paziente sia sbilanciato e non solo per una normale questione terapeutica, ma anche per volontà dello psi che ci marcia un po' su questa cosa

anche io jsabina non mi riferisco al tuo caso specifico, ma in generale....

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eh infatti lo penso anche io e sono abbastanza scocciata..

spero che finisca davvero nel mio orario giusto.. visto che l'ho appunto avvertito mi auguro che lo faccia e di fare quindi la mia consueta breve mezzora!!

lui in genere si scusa per tutto, però questa volta non era molto contrito :D non so come dirlo..

però si, loro in effetti si comportano un po' sempre come vogliono, come se noi fossimo sempre a "richiedere".. quando a volte sono nostri diritti.. non so, io ho questai mpressione.

In fondo noi si, siamo pazienti, vorremmo tanto, siamo in preda al transfert, però alla fine mi sembra che ci facciamo (io almeno e credo molte di voi) un sacco di problemi!!!

Con il fatto che la nostra fantasia viaggia a volte non si osa neanche "chiedere" quello che è nostro diritto..

okkei, predicozzo perchè mi sono offesa ehehe

ciaooo!

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ehm, oltretutto stasera dovrei pagarlo ma sono straordinariamente in rosso, non mi è ancora arrivato lo stipendio, quindi gli chiedo di pagarlo la prox settimana (ovvero gli impongo..)... è la prima volta che mi capita.. ovviamente mi sento in colpa e temo che lo interpreterà come chissà quale attacco alla terapia..

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leggendo questo che ha scritto digi mi domando se sono l'unica impicciona del forum !! :Whistle:

voglio dire che io sono curiosa di sapere cose della sua vita, le faccio un sacco di domande, mi piacerebbe anche incontrarla al di fuori delle sedute (anche se non sono sicura che poi saprei gestire la cosa !!)

insomma, io vorrei conoscerla come essere umano e non solo come psi e vorrei far parte della sua vita non solo come paziente, ma come persona !! mah.... :pardon:

anche io sono curiosa e anche a me piacerebbe conoscerla come essere umano... però a differenza tua non chiedo mai nulla, neppure cose banali e decisamente innocue che lei ha già detto x metà... ho paura che mi risponda che non sono affari miei, sembrarle invadente...

riguardo al vederla fuori... ultimamente capita spesso di incrociarci x strada prima della seduta, di solito mentre cerhiamo parcheggio, di solito una in macchina e l'altra a piedi o entrambe in macchina, ci salutiamo con la mano... poco tempo fa però sono scesa dalla macchina appena parcheggiata e lei proprio in quel momento stava arrivando a piedi, x arrivare allo studio c'era un pezzo di strada da fare a piedi, e a me (stranamente) è sembrato naturale farlo insieme, chiacchierando del più e del meno... peccato che dopo pochi passi mi dice che deve parlare con una collega in studio e quindi allunga il passo continuando da sola... ci sono rimasta malissimo... ovviamente io l'ho letta come una scusa x evitare di fare la strada con me, x allontanarsi in fretta, mi è sembrata un pò a disagio... stranamente la volta dopo ha parcheggiato altrove (anche io avevo meditato di farlo x evitare di incontrarci, nn avrei saputo come comportarmi e sarei stata imbarazzatissima... invece le ho telefonato... la telefonata di cui ho parlato qui qualche giorno fa...) :huh:

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Anche a me è capitato di incontrarla al portone....magari perchè era lei in ritardo...e un paio di volte siamo entrate insieme e abbiamo preso l'ascensore insieme...per me è molto imbarazzante, io sono timida e figurati se mi metto a parlare del più o del meno con l'analista in ascensore...

così quando vedo che arriva in bici mentre io sono già al portone mi allontano lentamente, facendo finta di non averla vista e le dò il tempo di salire..quindi suono...mi sembra anche un modo per evitarle di scusarsi per il ritardo...ovviamente io pretenderei che lei arrivasse in studio "prima" , che aprisse serrande e facesse telefonate per tempo in modo da aprirmi il portone quando suono senza lasciarmi balenare mille dubbi per la mente..

comunque oggi seduta: lei mi chiede se mi sento più tranquilla e le dico che sto smaltendo la faccenda...lei dice di capirmi che possono succedere delle cose che quando si è ancora nel vivo dei fatti non si riesce a raccontare..però la seduta è stata più confidenziale...lei mi ha fissato l'appuntamento per giovedì subito, a inizio seduta, per evitare intoppi...e poi siamo partite...

ho avuto un vero terremoto interiore..ma se continuiamo così, se si mantiene questo filo discreto di apertura sul problema, arriverò a parlargliene...prima però devo ricucire lo strappo a un livello più superficiale e sentire che è presente..

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ma adesso non facciamo previsioni su ciò che mi dirà...

i miei dubbi sono precisi. mi può accompagnare? si o no. mica mi aspetto che mi implori di restare...non è questo che voglio. anche perchè cambiare terapia per me è l'ultima opzione e la sceglierei solo se fosse inevitabile. sarebbe una situazione davvero dura da accettare, di sicuro non "sto facendo i capricci". ho bisogno di capire se questa terapia mi può portare dove ho bisogno di andare... mi sembra legittimo un confronto su questi temi!

Secondo me è la portata di aggressività che inibisce una domanda legittima. In fin dei conti ci si può confrontare con il proprio terapeuta sul percorso che si sta facendo, c'è un modo di esprimere i propri dubbi che non ha niente di offensivo..e anche chiedere rassicurazioni se il terapeuta sente di poterci aiutare è legittimo.

Ma è la durezza con cui si pone la faccenda che la rende difficile,ovvero la necessità di scaricare attraverso questa faccenda rabbia addosso all'analista.Almeno a me è capitato così.

Io mi sono pentita amaramente di aver nutrito una tale avversione verso la mia analista per un anno intero, ero guardinga, diffidente, moralistica, du palle...e io penso che tutto sto problema che banalizzando classifico come sindrome della pz preferita nasconde un bel senso di colpa e di vergogna per aver mancato di rispetto a una professionista dubitando aspramente e severamente di lei..

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eh infatti lo penso anche io e sono abbastanza scocciata..

spero che finisca davvero nel mio orario giusto.. visto che l'ho appunto avvertito mi auguro che lo faccia e di fare quindi la mia consueta breve mezzora!!

lui in genere si scusa per tutto, però questa volta non era molto contrito :D non so come dirlo..

però si, loro in effetti si comportano un po' sempre come vogliono, come se noi fossimo sempre a "richiedere".. quando a volte sono nostri diritti.. non so, io ho questai mpressione.

In fondo noi si, siamo pazienti, vorremmo tanto, siamo in preda al transfert, però alla fine mi sembra che ci facciamo (io almeno e credo molte di voi) un sacco di problemi!!!

Con il fatto che la nostra fantasia viaggia a volte non si osa neanche "chiedere" quello che è nostro diritto..

okkei, predicozzo perchè mi sono offesa ehehe

ciaooo!

Gli hai mai chiesto come mai le sue sedute durano mezz'ora?

Io credo che bisognerebbe chiedere, entro i limiti è giusto farlo, ci mancherebbe di inibirsi su questioni simili di fronte al terapeuta. Io, per esempio, a volte gliel'ho proprio detto, al momento in cui fissavamo la seduta successiva però: "dovrò rientrare a lavoro alle 16.30" e lei ha evitato di far iniziare la seduta alle 15.15 con il consueto quarto d'ora di ritardo.

Quindi quella che è una richiesta paradossale per uno è ragionevole per un altro: e si rendessero conto pure loro che tutto è relativo...

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Secondo me è la portata di aggressività che inibisce una domanda legittima. In fin dei conti ci si può confrontare con il proprio terapeuta sul percorso che si sta facendo, c'è un modo di esprimere i propri dubbi che non ha niente di offensivo..e anche chiedere rassicurazioni se il terapeuta sente di poterci aiutare è legittimo.

Ma è la durezza con cui si pone la faccenda che la rende difficile,ovvero la necessità di scaricare attraverso questa faccenda rabbia addosso all'analista.Almeno a me è capitato così.

Io mi sono pentita amaramente di aver nutrito una tale avversione verso la mia analista per un anno intero, ero guardinga, diffidente, moralistica, du palle...e io penso che tutto sto problema che banalizzando classifico come sindrome della pz preferita nasconde un bel senso di colpa e di vergogna per aver mancato di rispetto a una professionista dubitando aspramente e severamente di lei..

e invece l'aggressività va portata. senza paura. è da mo' che giovanni dice che mi posso incaxxare con lui...

credo che in generale sia un grosso problema "femminile" il non sapere esprimere l'aggressività. e io pure se non parlo rischio di diventare aggressiva in maniera sorda, silenziosa, rancorosa... devo fare le mie legittime richieste, anche con quel filo di rabbia che ci può essere, piuttosto che tenermi tutto dentro e mandare definitivamente affanculo la terapia.

vediamo se ci riesco

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E........ho letto eh tutti i vs commenti!!

Siete tremende.........

Mi ritrovo molto (divago un attimo)con i dubbi sulla terapia.....di judi...pero' judi ha un bel rapporto sereno con giovanni.....

son sicura che pian piano chiarirà........

io invece quando faccio appunti lui ne risente e 'prende posizione'(dice)

Secondo me poi judi.....alla fine riuscirà a parlare perchè si creerà......la giusta energia.......

Perchè io mi dico....ma se uno fa appunti sullo psi e sulla terapia (parlo in generale)è un modo per analizzare cosa la terapia muove dentro.........nel senso noi siamo cosi' e di fronte a qs percorso reagiamo in qs modo......

Parlare della reazione.......con l'oggetto che ha provocato tale reazione secondo me......è un modo molto importante per trasmettere i ns comportamenti ai ns psi........

Mi chiedo allora...........ma perchè (adesso parlo del mio)se la prende.....?Perchè non analizza invece come funziono....e perchè funziono cosi'(se ancora funziono eh....)Pero' poi......lui dice che quando la terapia diventa il fulcro della frustrazione......è ostacolo alla terapia stessa.........

Allora si dovrebbe sempre parlare di problemi.......di vita....mai di cio' che stiamo facendo.....

Questo mi lascia un po' scettica.....perchè poi vedo..........che tutto cio' diventa un circolo vizioso.........

Poi magari sono io che ho interpretato a mio modo le sue frasi.......

Fatto sta che ci penso spesso!!!E vorrei parlargliene fino alla nausea......

La volta in cui ci siamo chiariti.......gli ho detto che quello che gli avevo detto non era un'accusa ma una frase oggetto di analisi.....ma cavoli devo......dirglielo?Non ci arriva?Evidentemente no!Ma poi ho aggiunto che le mie fantasie negative potevano essere come quelle positive........su quelle pero' non recriminava eh.......Se io gli dicessi che sognerei (glielo ho detto eh...)di venire a cena con lei......sarebbe la stessa cosa come dirle......guardi che sognerei.......che lei.......adottasse un altro metodo......

Poi gli avevo detto che (e li vi do ragione......)avrei voluto che lui mi facesse domande.......

La volta scorsa me ne ha fatte un po' di piu'.......(ma non so se è stato casuale, o voluto) e a me ha dato un po' noia(non so spiegare bene)......cioè mi sono sentita attaccata dalle sue domande.........e effettivamente......non essendo spontanea la cosa......non rispondevo....

E lui mi dice che se si comportasse come io vorrei,comunque non sarei contenta!E come dargli torto!!

Per tornare alle altre sue pz............gli ho parlato di quello che qui ho scritto.....sa benissimo che io vorrei essere non la prima,ma considerata quanto le altre.........Si,non gli ho detto proprio della ragazza dopo di me......ma tanto il succo di come mi pongo secondo me l'ha capito.........

son ben messa eh........

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E........ho letto eh tutti i vs commenti!!

Siete tremende.........

Mi ritrovo molto (divago un attimo)con i dubbi sulla terapia.....di judi...pero' judi ha un bel rapporto sereno con giovanni.....

son sicura che pian piano chiarirà........

io invece quando faccio appunti lui ne risente e 'prende posizione'(dice)

Secondo me poi judi.....alla fine riuscirà a parlare perchè si creerà......la giusta energia.......

Perchè io mi dico....ma se uno fa appunti sullo psi e sulla terapia (parlo in generale)è un modo per analizzare cosa la terapia muove dentro.........nel senso noi siamo cosi' e di fronte a qs percorso reagiamo in qs modo......

Parlare della reazione.......con l'oggetto che ha provocato tale reazione secondo me......è un modo molto importante per trasmettere i ns comportamenti ai ns psi........

Mi chiedo allora...........ma perchè (adesso parlo del mio)se la prende.....?Perchè non analizza invece come funziono....e perchè funziono cosi'(se ancora funziono eh....)Pero' poi......lui dice che quando la terapia diventa il fulcro della frustrazione......è ostacolo alla terapia stessa.........

Allora si dovrebbe sempre parlare di problemi.......di vita....mai di cio' che stiamo facendo.....

Questo mi lascia un po' scettica.....perchè poi vedo..........che tutto cio' diventa un circolo vizioso.........

Poi magari sono io che ho interpretato a mio modo le sue frasi.......

Fatto sta che ci penso spesso!!!E vorrei parlargliene fino alla nausea......

La volta in cui ci siamo chiariti.......gli ho detto che quello che gli avevo detto non era un'accusa ma una frase oggetto di analisi.....ma cavoli devo......dirglielo?Non ci arriva?Evidentemente no!Ma poi ho aggiunto che le mie fantasie negative potevano essere come quelle positive........su quelle pero' non recriminava eh.......Se io gli dicessi che sognerei (glielo ho detto eh...)di venire a cena con lei......sarebbe la stessa cosa come dirle......guardi che sognerei.......che lei.......adottasse un altro metodo......

Poi gli avevo detto che (e li vi do ragione......)avrei voluto che lui mi facesse domande.......

La volta scorsa me ne ha fatte un po' di piu'.......(ma non so se è stato casuale, o voluto) e a me ha dato un po' noia(non so spiegare bene)......cioè mi sono sentita attaccata dalle sue domande.........e effettivamente......non essendo spontanea la cosa......non rispondevo....

E lui mi dice che se si comportasse come io vorrei,comunque non sarei contenta!E come dargli torto!!

Per tornare alle altre sue pz............gli ho parlato di quello che qui ho scritto.....sa benissimo che io vorrei essere non la prima,ma considerata quanto le altre.........Si,non gli ho detto proprio della ragazza dopo di me......ma tanto il succo di come mi pongo secondo me l'ha capito.........

son ben messa eh........

se ho capito quello che dici sono d'accordo: se io vivo come frustrante una situazione dell'analisi, per esempio, fa parte dell'analisi del transfert parlare di quel senso di frustrazione per magari scoprire che non ha niente a che fare con l'analisi.

la delusione che ho provato io per la dimenticanza dell'analista so che non dipende strettamente dall'analista ma dal fatto che quell' episodio ha riaperto una volta ancora un'antica ferita. parlarne con lei servirebbe soprattutto per curare quella ferita. anche se a me viene un senso di profonda solitudine,un gelo d'abbandono irreparabile perchè se l'analista è chiamata fuori dal mio dolore nonostante l'abbia evocato mi ritrovo da sola con la mia vulnerabiità di cui sono io l'unica responsabile.

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se ho capito quello che dici sono d'accordo: se io vivo come frustrante una situazione dell'analisi, per esempio, fa parte dell'analisi del transfert parlare di quel senso di frustrazione per magari scoprire che non ha niente a che fare con l'analisi.

la delusione che ho provato io per la dimenticanza dell'analista so che non dipende strettamente dall'analista ma dal fatto che quell' episodio ha riaperto una volta ancora un'antica ferita. parlarne con lei servirebbe soprattutto per curare quella ferita. anche se a me viene un senso di profonda solitudine,un gelo d'abbandono irreparabile perchè se l'analista è chiamata fuori dal mio dolore nonostante l'abbia evocato mi ritrovo da sola con la mia vulnerabiità di cui sono io l'unica responsabile.

si infatti hai capito benissimo (io a volte non mi spiego molto bene!faccio una confusione pazzesca)

Anche quello che hai vissuto te con lei......lo hai vissuto cosi,perchè sei cosi,e perchè son stati toccati certi punti,e poi l'effetto dei punti che tocca lei è ampificato (secondo me)rispetto ad una situazione normale di vita!

L'analisi dell'analisi,secondo me è essenziale!Non penso che quello che suscita il fare analisi,e il conseguente rapporto con lei/lui... sia meno importante rispetto a difficoltà o disagi di vita.......Per me è il fulcro......Secondo me risolto quello ho fi nito la terapia!

solo che io e lui abbiamo visioni diverse...... Per Freud......era cosi'........!Ed è una delle poche cose che condivido in pieno.....

Per me è il fulcro (come ho scritto prima)e per lui è un contorno..........siamo allineati eh............

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a proposito di argomenti "tosti"...ognuno ha il suo...

i miei sono i dubbi sulla terapia che ultimamente stanno virando pericolosamente verso un quasi transfert negativo...

venerdì dopo la seduta ero veramente amareggiata...questa settimana venerdì è il primo maggio, non ce la potevo fare ad aspettare fino a settimana prossima con questo stato d'animo, così per la prima volta l'ho chiamato per chiedergli di fare la seduta un altro giorno per non perderla.

non sapete che fatica per riuscire a fare sta benedetta(maledetta !) telefonata... il bello è che mo che ho voluto fare a tutti i costi sta seduta (per i soldi mi avrebbe fatto bene saltarla...) devo per forza tirare fuori tutto-tutto.

e tutto-tutto sono critiche ben precise a lui. non potete immaginare quanto sia difficile per me!

Beh, Judi diciamo che questa seduta "aggiuntiva" darà il via, poi non è detto, magari di sedute ce ne vogliono 10 o più per tirar fuori "tutto-tutto" o per parlarne come Dio comanda..Diciamo che così ti sei messa nella situazione di "non ritorno" e questo è già buono....

Riguardo a quest'argomento mi è venuto in mente che nella seduta di mercoledì Ste' mi ha detto: "per come è fatta, lei avrebbe dovuto fare analisi freudiana....sente il bisogno del lettino???"...Ma come???? :Shocked: Io ci sono un pò rimasta......Io che qui blateravo e scrivevo sul fatto che forse per me sarebbe stato meglio fare analisi bella e distesa, che forse la terapia che stavo facendo non mi rappresentava, ecc, ecc, ecc ( pure resistenze palesate in seduta)...toh!!! Vado là e trovo lo Psi che mi legge nel pensiero colludendo con le mie resistenze!!!..Ovviamente io ci sono rimasta: ma scusa, che vuol dire??? :49: Che lui non "glielafàpiù" a seguirmi???...O magari mi vuole sbolognare a qualche collega......a questo punto spero figo e libero..vista la potenza del transfert freudiano!!!

PS: ma questi Psi sanno quel che dicono?? Perchè io ci scherzo ma il dubbio mi rimane...e mercoledì lo tiro fuori!

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Riguardo a quest'argomento mi è venuto in mente che nella seduta di mercoledì Ste' mi ha detto: "per come è fatta, lei avrebbe dovuto fare analisi freudiana....sente il bisogno del lettino???"...Ma come???? :Shocked: Io ci sono un pò rimasta......Io che qui blateravo e scrivevo sul fatto che forse per me sarebbe stato meglio fare analisi bella e distesa, che forse la terapia che stavo facendo non mi rappresentava, ecc, ecc, ecc ( pure resistenze palesate in seduta)...toh!!! Vado là e trovo lo Psi che mi legge nel pensiero colludendo con le mie resistenze!!!..Ovviamente io ci sono rimasta: ma scusa, che vuol dire??? :49: Che lui non "glielafàpiù" a seguirmi???...O magari mi vuole sbolognare a qualche collega......a questo punto spero figo e libero..vista la potenza del transfert freudiano!!!

PS: ma questi Psi sanno quel che dicono?? Perchè io ci scherzo ma il dubbio mi rimane...e mercoledì lo tiro fuori!

Magari ha semplicemente letto il forum, ti ha riconosciuta e ha cercato di venire incontro ai tuoi desideri.

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è possibile ma non so quanto sia auspicabile, bisogna imparare a far procedere poesia-sogno e realtà a braccetto, una sana convivenza.

Io sono felice di essermi liberata di tante idealizzazioni.

Poi sei veramente felice quando riesci a dire senza remore superando timori e pregiudizi.

I viaggi alla scoperta di nuovi spazi, scopri che puoi farli comunque.

Si, beh...non intendevo "idealizzare"...anzi, ho ben presente la realtà, solo che mi piace pensare che "nel mio spazio" non mi devo porre il problema di farci i conti. Ad esempio riguardo al transfert...so benissimo che Ste ha una sua vita, degli amici, dei parenti, una moglie (con cui probabilmente fa uno splendido ed esplosivo sesso :sweat: )...tutto questo scompare alle 18 di ogni mercoledì e ricompare alle 19..in quell'ora esistiamo noi due in uno spazio immune da contaminazioni...una sorta di nido protettivo dove posso tirar fuori senza remore tutte le gioie ed i dolori...senza far i conti con nulla..se non ancora con me stessa...E quel momento mi cambia, e la realtà che ritrovo dopo è senz'altro un pò diversa, in eterno movimento come se nella torre di controllo (il mio setting)fossero stati premuti altri inaspettati pulsanti...

Riguardo alla possibilità di movimento e di "libertà" nel quotidiano..questo è un altro discorso...o forse è lo stesso...ma mi piace pensare di avere comunque sempre un ritorno in uno spazio di protezione e di intesa, doper essere andata per nuovi mondi!!!

Mi dispiace solo che l ascolto e l elaborazione passi sempre e solo dalle parole e da una asettica stretta di mano...alle volte (non sempre) vorrei bere assieme un "riscaldante" tè, :Cuppa: oppure stare più vicini :friends: , o ancora un abbraccio o sentire la condivisione di uno stato d'animo :Rose: ....ma so, lo so, lo so...questa non sarebbe psicoterapia!!

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e invece l'aggressività va portata. senza paura. è da mo' che giovanni dice che mi posso incaxxare con lui...

credo che in generale sia un grosso problema "femminile" il non sapere esprimere l'aggressività. e io pure se non parlo rischio di diventare aggressiva in maniera sorda, silenziosa, rancorosa... devo fare le mie legittime richieste, anche con quel filo di rabbia che ci può essere, piuttosto che tenermi tutto dentro e mandare definitivamente affanculo la terapia.

vediamo se ci riesco

Concordo pienamente. Non saprei dire se è un fatto culturale o di natura. Ma è un fatto che le donne possono esprimersi più facilmente attraverso il pianto e gli uomini attraverso l'aggressività. Probabilmente è una tendenza naturale che poi l'educazione accentua nell'irrigidimento dei ruoli.

Mi rendo conto che può essere più difficile esprimere aggressività nei confronti dello psi con cui hai un buon rapporto in generale, cioè proprio il tuo caso.

Anch'io, avendo un ottimo rapporto con enzo, poi forse difficilmente riuscivo ad esprimere un disagio nei suoi confronti.

Pensate che......credo fosse nell'ultimo anno di terapia.....qualche volta mi era balenata la fantasia di cambiare analista, credo perchè sentivo il bisogno di qualcosa di diverso, come se lui non avesse più la stessa capacità di stimolarmi rispetto a prima. Oggi non saprei dire se avevo ragione oppure ero io che ero entrata in un torpore vagamente depressivo e facevo a scarica barile. Fatto sta che non esternai chiaramente questa faccenda, una volta sola mi lamentai dell'analisi in sè e lui molto duramente disse che l'analisi non cura, l'analisi informa e che fondamentalmente non si cambia......un discorso complesso a cui saprei dare solo risposte parziali....

Più di una volta mi disse che avevo un conto in sospeso con lui ed io tendevo a minimizzare, ne parlavo anche ma non vedevo grossi problemi.

Oggi sono un po' pentita di non essere andata in fondo a questi argomenti e spiego il perchè.

Circa sei mesi fa mi è successo di fare un sogno in cui lui era morto non per malattia ma perchè una paziente lo aveva condannato a morte, non si sa bene per quale torto subito ed io, nel sogno, dissentivo con lei. Al risveglio ho pianto con un dolore nel petto che non credo di aver provato mai, mai un sogno mi ha ferito a tal punto! Sentivo di aver ferito la sua memoria, in qualche modo di averlo tradito. Ne ho parlato molto con Ric, qui non posso dire di più e oltretutto sono riuscita a spiegarmelo solo in parte.

Paradossalmente è stato più facile affrontare Ric, perchè non è ancora un rapporto affettivo consolidato.

Tutti i mille dubbi che ho avuto su di lui, sono riuscita ad esprimerli.

Per chi si ricorda, anche argomenti quali quello d'incontrarsi per strada.....

Forse la differenza che ho rispetto ad alcune di noi che espongono problemi simili, sta nel mio modo di pormi rispetto allo psi, che poi è il mio modo di pensare.

Cioè sono tendenzialmente molto dubbiosa su ciò che sento e che vivo per cui, se ho qualche timore, dubbio su di lui, glielo racconto ponendomi ad una certa distanza da me stessa, dalle mie emozioni.

Faccio sempre la premessa: non so se è una mia impressione derivante da proiezioni o se è effettivamente così.

In effetti mi pongo diplomaticamente anche quando avrei voglia di essere aggressiva senza starci troppo a pensare. Sono certa che una componente fondamentale di questo atteggiamento è la paura di non essere accettata, la paura di sbagliare e conseguentemente di sentirmi una cretina e bla bla. Ma è pur ben presente il dubbio vero che sto esagerando, che mi sto facendo un mucchio di fantasie che cercano sfogo nella realtà (tipo: vivo un rifiuto interiore e allora non vedo l'ora che la realtà rispecchi questa situazione per soffrire. Così la mia economia psichica rimane ferma e intatta e non devo fare nessuna fatica per cambiare alcunchè).

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Magari ha semplicemente letto il forum, ti ha riconosciuta e ha cercato di venire incontro ai tuoi desideri.

Non credo proprio sia il tipo che va a cercarsi il forum (ce ne sono tanti!!!) ed in più perda tempo ad individuarmi tra le numerose persone che lo affollano...non ha nessuna coordinata.....poi non credo lo farebbe, c'ha milioni di cose da fare ed io non sono così importante!!! MAGARI LO FOSSI!!!

Mò vado a dormì...buonanotte!!!! :Four Leaf Clover:

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Si, beh...non intendevo "idealizzare"...anzi, ho ben presente la realtà, solo che mi piace pensare che "nel mio spazio" non mi devo porre il problema di farci i conti. Ad esempio riguardo al transfert...so benissimo che Ste ha una sua vita, degli amici, dei parenti, una moglie (con cui probabilmente fa uno splendido ed esplosivo sesso :sweat: )...tutto questo scompare alle 18 di ogni mercoledì e ricompare alle 19..in quell'ora esistiamo noi due in uno spazio immune da contaminazioni...una sorta di nido protettivo dove posso tirar fuori senza remore tutte le gioie ed i dolori...senza far i conti con nulla..se non ancora con me stessa...E quel momento mi cambia, e la realtà che ritrovo dopo è senz'altro un pò diversa, in eterno movimento come se nella torre di controllo (il mio setting)fossero stati premuti altri inaspettati pulsanti...

Riguardo alla possibilità di movimento e di "libertà" nel quotidiano..questo è un altro discorso...o forse è lo stesso...ma mi piace pensare di avere comunque sempre un ritorno in uno spazio di protezione e di intesa, doper essere andata per nuovi mondi!!!

Mi dispiace solo che l ascolto e l elaborazione passi sempre e solo dalle parole e da una asettica stretta di mano...alle volte (non sempre) vorrei bere assieme un "riscaldante" tè, :Cuppa: oppure stare più vicini :friends: , o ancora un abbraccio o sentire la condivisione di uno stato d'animo :Rose: ....ma so, lo so, lo so...questa non sarebbe psicoterapia!!

Una stanza dell'amore che ci dà nutrimento.

Una base solida che ci dà fiducia e da cui partire per conquistare il mondo.

Scusate se vaneggio, ho la scusa che sono stanca......

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Mi dispiace: un'interruzione lunga, "fuori stagione", è davvero tosta da sopportare.

Speriamo si rimetta presto!!E che pensi a un recupero..la mia lo fece quando si operò..

Durissima.....e non credo che avrà tempo di recuperare!

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Concordo pienamente. Non saprei dire se è un fatto culturale o di natura. Ma è un fatto che le donne possono esprimersi più facilmente attraverso il pianto e gli uomini attraverso l'aggressività. Probabilmente è una tendenza naturale che poi l'educazione accentua nell'irrigidimento dei ruoli.

Mi rendo conto che può essere più difficile esprimere aggressività nei confronti dello psi con cui hai un buon rapporto in generale, cioè proprio il tuo caso.

Anch'io, avendo un ottimo rapporto con enzo, poi forse difficilmente riuscivo ad esprimere un disagio nei suoi confronti.

Pensate che......credo fosse nell'ultimo anno di terapia.....qualche volta mi era balenata la fantasia di cambiare analista, credo perchè sentivo il bisogno di qualcosa di diverso, come se lui non avesse più la stessa capacità di stimolarmi rispetto a prima. Oggi non saprei dire se avevo ragione oppure ero io che ero entrata in un torpore vagamente depressivo e facevo a scarica barile. Fatto sta che non esternai chiaramente questa faccenda, una volta sola mi lamentai dell'analisi in sè e lui molto duramente disse che l'analisi non cura, l'analisi informa e che fondamentalmente non si cambia......un discorso complesso a cui saprei dare solo risposte parziali....

Più di una volta mi disse che avevo un conto in sospeso con lui ed io tendevo a minimizzare, ne parlavo anche ma non vedevo grossi problemi.

Oggi sono un po' pentita di non essere andata in fondo a questi argomenti e spiego il perchè.

Circa sei mesi fa mi è successo di fare un sogno in cui lui era morto non per malattia ma perchè una paziente lo aveva condannato a morte, non si sa bene per quale torto subito ed io, nel sogno, dissentivo con lei. Al risveglio ho pianto con un dolore nel petto che non credo di aver provato mai, mai un sogno mi ha ferito a tal punto! Sentivo di aver ferito la sua memoria, in qualche modo di averlo tradito. Ne ho parlato molto con Ric, qui non posso dire di più e oltretutto sono riuscita a spiegarmelo solo in parte.

Paradossalmente è stato più facile affrontare Ric, perchè non è ancora un rapporto affettivo consolidato.

Tutti i mille dubbi che ho avuto su di lui, sono riuscita ad esprimerli.

Per chi si ricorda, anche argomenti quali quello d'incontrarsi per strada.....

Forse la differenza che ho rispetto ad alcune di noi che espongono problemi simili, sta nel mio modo di pormi rispetto allo psi, che poi è il mio modo di pensare.

Cioè sono tendenzialmente molto dubbiosa su ciò che sento e che vivo per cui, se ho qualche timore, dubbio su di lui, glielo racconto ponendomi ad una certa distanza da me stessa, dalle mie emozioni.

Faccio sempre la premessa: non so se è una mia impressione derivante da proiezioni o se è effettivamente così.

In effetti mi pongo diplomaticamente anche quando avrei voglia di essere aggressiva senza starci troppo a pensare. Sono certa che una componente fondamentale di questo atteggiamento è la paura di non essere accettata, la paura di sbagliare e conseguentemente di sentirmi una cretina e bla bla. Ma è pur ben presente il dubbio vero che sto esagerando, che mi sto facendo un mucchio di fantasie che cercano sfogo nella realtà (tipo: vivo un rifiuto interiore e allora non vedo l'ora che la realtà rispecchi questa situazione per soffrire. Così la mia economia psichica rimane ferma e intatta e non devo fare nessuna fatica per cambiare alcunchè).

stamattina mi sono letta il tuo messaggio prima di andare in seduta. l'ho usato per motivarmi. hai ragione! è dura "attaccare" un terapeuta verso il quale si ha un forte legame d'affetto.

non so se sono riuscita a tirar fuori tutto, ma la cosa fondamentale è che abbia fatto qualcosa di diverso dal mio solito (chiudermi in me stessa) e che abbia chiamato per recuperare sta seduta. e lui infatti l'ha notato ( :He He: )

e gli ho fatto presenta la mia arrabbiatura per sto cavolo di argomento che ronzava nell'aria da un po' (i sogni negativi sulla terapia) e per la sua affermazione di venerdi (per analizzare i sogni devo andare da uno psicanalista).

allora...io non lo so se ho avuto tutto le risposte di cui ho bisogno e se ho espresso tutti i miei dubbi...però è già un successo aver espresso l' aggressività che avevo (soprattutto riguardo alla risposta sulla psicanalisi). e lui ha detto che mi accompagna si, e quindi fidiamoci, no? per adesso ho deciso che mi fido, tanto il mio senso critico rimane e se dovessi continuare ad avere dubbi gliene parlerò ancora...

una cosa è chiara: non faccio psicanalisi. è per quello che a volte cerco di prendere le distanze da ciò che leggo qui...se paragono la mia terapia alle vostre le differenze sono evidenti, ma io non devo farmi condizionare da questo. insomma con questi paragoni rischio di darmi la zappa sui piedi da sola.

poi la seduta ha preso un'altra piega (o no? forse è tutto collegato...). ed è stata positiva.

riguardo al tuo messaggio zazà, magari non c'entra nulla ma il tuo sogno mi ha fatto venire in mente questo libro:

http://www.astrolabio-ubaldini.com/dattagl...kopp&ID=257

insomma forse ogni terapeuta va "condannato a morte" a un certo punto dei nostri percorsi. e forse è uno dei passaggi più difficili.

mi rendo conto però che la mia è una interpretazione assolutamente arbitraria delle tue parole...

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e invece l'aggressività va portata. senza paura. è da mo' che giovanni dice che mi posso incaxxare con lui...

credo che in generale sia un grosso problema "femminile" il non sapere esprimere l'aggressività. e io pure se non parlo rischio di diventare aggressiva in maniera sorda, silenziosa, rancorosa... devo fare le mie legittime richieste, anche con quel filo di rabbia che ci può essere, piuttosto che tenermi tutto dentro e mandare definitivamente affanculo la terapia.

vediamo se ci riesco

L'aggressività va di certo portata se e quando la si prova, e trattenere l'aggressività vuol dire senz'altro spalancare la porta alla depressione. Io cercavo di dire qualcosa di diverso e che riguarda me ....ciò che mi ha messo a disagio con la mia dott. è stata la proiezione su di lei di un motivo che mi ha suscitato aggressività .. mi è dispiaciuto che una scarica di violenza che nasce da motivi che sono dentro di me si sia trasformata in un attacco alla terapia.certo loro sono lì per questo...vero...

ma proprio questo mi dà la misura di cosa io possa combinare quando sono tra le persone e "allucino" qualcosa di mio contro di loro.. ho degli attacchi di rabbia micidiali e per motivi più persecutori e paranoici che reali, poi me ne accorgo, vedo cosa ho combinato a qualcuno e mi sento profondamente a disagio con me stessa.

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La rabbia che a volte proviamo verso chi ci sembra detenere un potere sulle nostre fragili menti...possedere una visione ampia sui nostri problemi che a noi sfuggono...è un rapporto a senso unico. Almeno a volte ci si vive così, dipendenti in tutto e per tutto. Ma la vera rabbia è contro noi stessi...

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L'aggressività va di certo portata se e quando la si prova, e trattenere l'aggressività vuol dire senz'altro spalancare la porta alla depressione. Io cercavo di dire qualcosa di diverso e che riguarda me ....ciò che mi ha messo a disagio con la mia dott. è stata la proiezione su di lei di un motivo che mi ha suscitato aggressività .. mi è dispiaciuto che una scarica di violenza che nasce da motivi che sono dentro di me si sia trasformata in un attacco alla terapia.certo loro sono lì per questo...vero...

ma proprio questo mi dà la misura di cosa io possa combinare quando sono tra le persone e "allucino" qualcosa di mio contro di loro.. ho degli attacchi di rabbia micidiali e per motivi più persecutori e paranoici che reali, poi me ne accorgo, vedo cosa ho combinato a qualcuno e mi sento profondamente a disagio con me stessa.

nel mio caso il problema non è "trattenere l'aggressività" ma semmai riscire a manifestarla verso qualcuno a cui voglio bene senza temere..boh...di perderlo (questo forse si ricollega al messaggio di zazà)

secondo me è perfetto invece che tu abbia proiettato sulla terapia questo tuo "motivo". perchè li è un luogo protetto dove lo puoi fare (e analizzare) senza fare i danni che invece faresti nella vita "reale".

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nel mio caso il problema non è "trattenere l'aggressività" ma semmai riscire a manifestarla verso qualcuno a cui voglio bene senza temere..boh...di perderlo (questo forse si ricollega al messaggio di zazà)

idem! :friends:

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