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No :huh:

Non sei capace di adattarti. :huh:

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Infatti i miei me lo dicevano fin da piccola :huh:

Ti mandavano a letto senza cena se non riuscivi a toccarti il gomito destro con la mano destra? :huh:

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Ti mandavano a letto senza cena se non riuscivi a toccarti il gomito destro con la mano destra? :huh:

No...semmai ero io che non volevo cenare perchè non mi piaceva quello che c'era in tavola...insomma non mi adattavo proprio :huh:

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La tua percentuale di assertività è del 71%

Possiedi un buon livello di assertività. Tieni in considerazione le esigenze degli altri e le loro opinioni, ma anche le tue. Se i tuoi impegni te lo consentono, non ti tiri indietro nell'aiutare qualcuno; se le richieste altrui vanno oltre la tua disponibilità, con fermezza lo fai presente. Il tuo è un giusto equilibrio di rispetto per gli altri e per te stesso. Il tuo comportamento fa sì che anche gli altri ti rispettino. Scrivici se hai apprezzato questo test. :huh: stento a crederci...l'avessi fatto qualche anno fa la percentuale non sarebbe stata superiore al 30% ...come cantava Fiorella Mannoia ... http://www.youtube.com./watch?v=OJ6l01O6he...feature=related

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No...semmai ero io che non volevo cenare perchè non mi piaceva quello che c'era in tavola...insomma non mi adattavo proprio :huh:

Ah beh, allora è diverso! :huh:

Il giochino del toccarsi il gomito torna utile (spero) per esprimere un concetto che quando si è consolidato un "equilibrio", è sempre molto

difficile da esprimere, e cioè che adattarsi non è solo una questione personale, tipo di gusti o di atteggiamento o di aspettative....

Insomma... la minestra non è uguale per tutti... e a volte il problema è che non piace la propria, ma a volte è che l'equilibrio che si è

creato è tale che qualcuno per mangiarla (cioè per adattarsi) debba fare cose impossibili come toccarsi il gomito destro con la mano destra...

oppure cose quasi impossibili che si può anche fare ma che nessuno riuscirebbe a fare a lungo... (tipo, chessò, mangiarla a testa in giù...,

o usando le mani al posto del cucchiaio...).

Per tornare al "nostro" caso, la minestra di Y è diversa da quella dei suoi colleghi, da quella di Lavativo, da quella di Direttor...

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Ah beh, allora è diverso! :huh:

Il giochino del toccarsi il gomito torna utile (spero) per esprimere un concetto che quando si è consolidato un "equilibrio", è sempre molto

difficile da esprimere, e cioè che adattarsi non è solo una questione personale, tipo di gusti o di atteggiamento o di aspettative....

Insomma... la minestra non è uguale per tutti... e a volte il problema è che non piace la propria, ma a volte è che l'equilibrio che si è

creato è tale che qualcuno per mangiarla (cioè per adattarsi) debba fare cose impossibili come toccarsi il gomito destro con la mano destra...

oppure cose quasi impossibili che si può anche fare ma che nessuno riuscirebbe a fare a lungo... (tipo, chessò, mangiarla a testa in giù...,

o usando le mani al posto del cucchiaio...).

Per tornare al "nostro" caso, la minestra di Y è diversa da quella dei suoi colleghi, da quella di Lavativo, da quella di Direttor...

Alle volte la linea di demarcazione tra possibile e impossibile è molto sottile e spesso su quella linea si trova il fattibile, ecco perchè credo bisognerebbe interrogarsi anche sulla propria flessibilità.

Del resto capisco Y, fino a qualche anno fa ero anche io intransigente come lui ora. Per me esistevano due soli colori, il bianco e il nero.

Ora sicuramente la situazione che vive Y non è facile, è un po come dire...trovarsi a svolgere un lavoro che consiste principalmente nell'andare a prendere l'acqua con il cestino...

Dal mio punto di vista io farei buon viso a cattivo gioco.

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Alle volte la linea di demarcazione tra possibile e impossibile è molto sottile e spesso su quella linea si trova il fattibile, ecco perchè credo bisognerebbe interrogarsi anche sulla propria flessibilità.

Del resto capisco Y, fino a qualche anno fa ero anche io intransigente come lui ora. Per me esistevano due soli colori, il bianco e il nero.

Ora sicuramente la situazione che vive Y non è facile, è un po come dire...trovarsi a svolgere un lavoro che consiste principalmente nell'andare a prendere l'acqua con il cestino...

Dal mio punto di vista io farei buon viso a cattivo gioco.

Che fuor di metafora consisterebbe in fare cosa?

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Che fuor di metafora consisterebbe in fare cosa?

Beh...quello che fanno Direttor, Lavativo e Funghetto: nulla :Secret:

Allora il programma manutentivo prevede che io (cioè io se fossi al posto di Y) dia delle direttive ai miei tre cagnoglini (Lavativo e gli Altri2) io gli dò le direttive (per iscritto facendomele controfirmare per ricevuta) e poi gli Altri2 seguono il programma mentre Lavativo no.

Tutto questo andrà avanti per 1 2 3 4 ...giorni finchè non arriva il giorno (non so ogni quanto avvenga) in cui debbo fare rapporto a Direttor e il rapporto che gli farò sarà il lavoro di tre uomini svolto da due.

Direttor si arrabbierà e io assumerò un aria da circostanza (tipo funerale vecchia zia)...et voila al nulla rispondo con il nulla.

Ora esiste la remota possibilità che Direttor alla fine mi licenzi, dovrebbe però in tal caso:

1)cercare un'altra persona

2)istruire l'altra persona appena trovata

3)rischiare un impugnamento da parte mia del licenziamento in base alle "prove" nel frattempo raccolte

Certo non è salutare lavorare in un ambiente del genere...però o mangi questa minestra o salti dalla finestra ^_^

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Si, una linea che più o meno condivido. Potrebbe essere ulteriormente semplificata con una comunicazione sola nella direzione di Direttor

senza dare direttive (perché in mancanza di investiture ufficiali potrebbero ritorcersi contro Y come "ingerenze" indebite), ma mettendosi in

attesa di direttive da Direttor e garantendo nel frattempo il proseguimento di tutte le altre attività "non direzionali". Esplicitando questa linea

per iscritto e documentando poi il fatto di averla seguita, ovviamente. A questo punto la palla passa a Direttor ancora prima.

Però ci sono alcuni punti delicati nella strategia - che, per inciso, è quella che ho seguito anche io, nella variante che ho detto - che vale la

pena di approfondire un po' nel caso specifico. Esempio:

- La possibilità del licenziamento potrebbe essere tutt'altro che remota, ma molto concreta. Poi? Il licenziamento attualmente è come la lettera

scarlatta: un aspetto da non sottovalutare pensando al "dopo", quando la minestra che piaccia o meno non ci sarà più.

- Il rischio di impugnamento è presente, ma le condizioni al contorno potrebbero scoraggiarlo un po', e Direttor potrebbe esserne conscio.

- L'applicabilità pratica potrebbe essere molto più difficile di ciò che sembra. Come fare ad esempio a dare direttive ottenendo ricevuta, se

malauguratamente i "cagnolini" dovessero iniziare a fare come Direttor? (Cioè a non concedere "udienza", e men che meno ricevuta, facendo

gli offesi ad ogni richiesta, lasciando passare qualche giorno e poi comportandosi come nulla fosse... e strategie simili...).

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Si, una linea che più o meno condivido. Potrebbe essere ulteriormente semplificata con una comunicazione sola nella direzione di Direttor

senza dare direttive (perché in mancanza di investiture ufficiali potrebbero ritorcersi contro Y come "ingerenze" indebite), ma mettendosi in

attesa di direttive da Direttor e garantendo nel frattempo il proseguimento di tutte le altre attività "non direzionali". Esplicitando questa linea

per iscritto e documentando poi il fatto di averla seguita, ovviamente. A questo punto la palla passa a Direttor ancora prima.

Però ci sono alcuni punti delicati nella strategia - che, per inciso, è quella che ho seguito anche io, nella variante che ho detto - che vale la

pena di approfondire un po' nel caso specifico. Esempio:

- La possibilità del licenziamento potrebbe essere tutt'altro che remota, ma molto concreta. Poi? Il licenziamento attualmente è come la lettera

scarlatta: un aspetto da non sottovalutare pensando al "dopo", quando la minestra che piaccia o meno non ci sarà più.

- Il rischio di impugnamento è presente, ma le condizioni al contorno potrebbero scoraggiarlo un po', e Direttor potrebbe esserne conscio.

- L'applicabilità pratica potrebbe essere molto più difficile di ciò che sembra. Come fare ad esempio a dare direttive ottenendo ricevuta, se

malauguratamente i "cagnolini" dovessero iniziare a fare come Direttor? (Cioè a non concedere "udienza", e men che meno ricevuta, facendo

gli offesi ad ogni richiesta, lasciando passare qualche giorno e poi comportandosi come nulla fosse... e strategie simili...).

Ottima idea quella di chiedere direttive a Direttor...del resto scritta in maniera servizievole potrebbe risultare più una lettera di compiacimento che di lamentela :;):

Per il resto certo che tutto ciò che dici è possibile, anzi direi che nulla è impossibile :huh:

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Ottima idea quella di chiedere direttive a Direttor...del resto scritta in maniera servizievole potrebbe risultare più una lettera di compiacimento che di lamentela :unsure:

Non so se conviene scriverla in maniera servizievole... potrebbe essere scambiata per una presa per il culo.

Già il fatto di vedersi passare la patata bollente è ritenuto offensivo da Direttor, mi pare d'aver capito...

Per il resto certo che tutto ciò che dici è possibile, anzi direi che nulla è impossibile :;):

Ah, beh... tutto è possibile, anche che gli asini volino attraverso i muri facendo effetto tunnel! :blush:

Forse è meglio inquadrare le cose come "molto probabili", "poco probabili" ecc... :huh:

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Non so se conviene scriverla in maniera servizievole... potrebbe essere scambiata per una presa per il culo.

Già il fatto di vedersi passare la patata bollente è ritenuto offensivo da Direttor, mi pare d'aver capito...

E' proprio l'effetto presa per il deretano cui mirerei io.

Ma ovviamente io parlo così perchè da un posto del genere cercherei di andarmene alla svelta. <_<

Ah, beh... tutto è possibile, anche che gli asini volino attraverso i muri facendo effetto tunnel! :D:

Forse è meglio inquadrare le cose come "molto probabili", "poco probabili" ecc... :):

Davvero? :huh: intendo hai visto un asino volare attraverso un muro? :o:

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Davvero? :huh: intendo hai visto un asino volare attraverso un muro? :o:

No, però ne ho visti molti volarci dentro. -_-

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Per caso prima avevi digiunato per 40 giorni? -_-

No, non sono il tipo. :abbr:

Tornando a Y, in linea di principio sono d'accordo con te: anche io cambierei aria al più presto, e prima di farlo sfodererei

tutte le mie armi ironico/sarcastiche contro l'ambiente da lasciare. Quest'ultima cosa la farei anche controvoglia, per vari

motivi "pratici"... primo (ma non unico) quello di lasciarmi dietro "veleno" che non m'appartiene.

Però la linea di principio va adattata al contesto, e il contesto purtroppo è questo:

http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/e...porto-cgil.html

http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/e...-dirigente.html

http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/s...i-sprecati.html

http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/e...i-conviene.html

Cioè... la probabilità che l'aria altrove sia diversa non mi sembra poi molto alta...

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No, non sono il tipo. :(:

Tornando a Y, in linea di principio sono d'accordo con te: anche io cambierei aria al più presto, e prima di farlo sfodererei

tutte le mie armi ironico/sarcastiche contro l'ambiente da lasciare. Quest'ultima cosa la farei anche controvoglia, per vari

motivi "pratici"... primo (ma non unico) quello di lasciarmi dietro "veleno" che non m'appartiene.

In passato ero più vendicativa e soprattutto rimuginavo sui torti (o presunti tali) subiti.

Con l'età sto cambiando e di sicuro non farei nulla di "cattivo" ma creerei solo qualche equivoco divertente e satirico che alla fine i nostri Direttor & C. non capirebbero nemmeno giacchè credo che la satira e l'ironia necessitino di un minimo di intelligenza per essere comprese.

(Apro una parentesi sulla comicità, ti sei chiesto perchè i film comici di oggi sono diversi da quelli di una volta, sono più volgari e meno allusivi? io temo che la risposta vada ricercata in un decadimento delle facoltà umane e non in un decadimento della censura come ci vorrebbero far credere) :D:

Però la linea di principio va adattata al contesto, e il contesto purtroppo è questo:

http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/e...porto-cgil.html

http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/e...-dirigente.html

http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/s...i-sprecati.html

http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/e...i-conviene.html

Cioè... la probabilità che l'aria altrove sia diversa non mi sembra poi molto alta...

Purtroppo non è assolutamente facile trovare lavoro e me ne rendo perfettamente conto. :(:

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In passato ero più vendicativa e soprattutto rimuginavo sui torti (o presunti tali) subiti.

Con l'età sto cambiando e di sicuro non farei nulla di "cattivo" ma creerei solo qualche equivoco divertente e satirico che alla fine i nostri Direttor & C. non capirebbero nemmeno giacchè credo che la satira e l'ironia necessitino di un minimo di intelligenza per essere comprese.

O predisposizione d'animo...

(Apro una parentesi sulla comicità, ti sei chiesto perchè i film comici di oggi sono diversi da quelli di una volta, sono più volgari e meno allusivi? io temo che la risposta vada ricercata in un decadimento delle facoltà umane e non in un decadimento della censura come ci vorrebbero far credere) :(:

Non so... non credo molto al livello di facoltà umane che si percepisce, perché mi sembra evidente che sia condizionato da come l'ambiente

premia e punisce. Sicuramente guardando la comicità si capisce molto di un ambiente o di un epoca...

Espressioni come questa: http://it.wikipedia.org/wiki/Risata_verde sono facilmente correlabili all'andazzo dell'epoca in cui nacquero.

Tra l'altro, ora che mi ci fai pensare, una volta avevo letto su un testo di mobbing qualcosa di simile, che una reazione frequente osservata

nei soggetti mobbizzati è un aumento del livello di ironia... Dopo pranzo magari la cerco...

Purtroppo non è assolutamente facile trovare lavoro e me ne rendo perfettamente conto. :(:

Non è facile nemmeno conservarlo e conservarcisi... le cose sono correlate tra loro. Anche molti comportamenti odiosi sul lavoro, seppur

non giustificabili, sono in un certo senso comprensibili in questo contesto.

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Dopo pranzo magari la cerco...

... trovato. Il libro è questo.

Nella loro indagine Hogh e Dofradottir (2001) hanno preso in considerazione un numero maggiore di possibili strategie di

coping attuate sul posto di lavoro: problem solving attivo, meccanismi di attenzione selettiva, rassegnazione passiva, ironia,

ricerca del supporto da parte di colleghi e familiari, razionalizzazione basata sul fatto che in fondo "potrebbe andare peggio",

ricerca di un aiuto concreto interno e/o esterno. I risultati mostrano una buona correlazione fra l'essere sottoposti ad azioni

mobbizzanti e il più frequente uso di humour e ironia, ma anche di strategie di negazione del problema, da parte delle

persone che si definiscono vittime di mobbing o che ritengono di aver subito azioni negative, rispetto a quanto affermino le

persone che non si definiscono vessate. Gli autori sottolineano comunque la difficoltà a stabilire in uno studio cross-section

se le persone impieghino determinate strategie di coping perché sottoposte a mobbing o se siano soggette a mobbing perché

generalmente usano quelle specifiche strategie. In linea di massima, le conclusioni di questa ricerca confermano lo studio di

Niedl [altro studio citato precedentemente nel capitolo, ndste]. Risulta, infatti, che le persone soggette a mobbing non si

arrendono di fronte ai primi fallimenti di soluzione del problema, ma attivano un vero e proprio processo di coping che inizia

con strategie di problem solving attivo.

("Mobbing: quando la prevenzione è intervento", a cura di Marco Depolo, FrancoAngeli, 2004)

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... trovato. Il libro è questo.

Nella loro indagine Hogh e Dofradottir (2001) hanno preso in considerazione un numero maggiore di possibili strategie di

coping attuate sul posto di lavoro: problem solving attivo, meccanismi di attenzione selettiva, rassegnazione passiva, ironia,

ricerca del supporto da parte di colleghi e familiari, razionalizzazione basata sul fatto che in fondo "potrebbe andare peggio",

ricerca di un aiuto concreto interno e/o esterno. I risultati mostrano una buona correlazione fra l'essere sottoposti ad azioni

mobbizzanti e il più frequente uso di humour e ironia, ma anche di strategie di negazione del problema, da parte delle

persone che si definiscono vittime di mobbing o che ritengono di aver subito azioni negative, rispetto a quanto affermino le

persone che non si definiscono vessate. Gli autori sottolineano comunque la difficoltà a stabilire in uno studio cross-section

se le persone impieghino determinate strategie di coping perché sottoposte a mobbing o se siano soggette a mobbing perché

generalmente usano quelle specifiche strategie. In linea di massima, le conclusioni di questa ricerca confermano lo studio di

Niedl [altro studio citato precedentemente nel capitolo, ndste]. Risulta, infatti, che le persone soggette a mobbing non si

arrendono di fronte ai primi fallimenti di soluzione del problema, ma attivano un vero e proprio processo di coping che inizia

con strategie di problem solving attivo.

("Mobbing: quando la prevenzione è intervento", a cura di Marco Depolo, FrancoAngeli, 2004)

Questa frase è quella che maggiormente mi colpisce tu che ne pensi? :B):

Per il resto è un pò quello che succede in tutti gli ambiti relazionali.

Le difficoltà della vita in generale ognuno di noi le affronta in maniera diversa e quì includo anche chi non le affronta proprio con la cosiddetta fuga o estraeazione dalla realtà.

C'è chi piange, chi beve, chi ironizza e chi fugge, chi ingrassa venti chili o ne dimagrisce dieci...e così via.

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Questa frase è quella che maggiormente mi colpisce tu che ne pensi? :flowers2:

Io non credo molto al modo di esprimersi come causa per un attacco di gruppo, al massimo come pretesto, come "casus belli"

(spero di non aver cannato il latino!). Nel caso particolare dell'ironia penso che sia generalmente più conseguenza, che causa,

per vari motivi, anche se non escluderei che una volta attivato il processo di mobbing, molti degli atti mobbizzanti siano spesso

motivati da una necessità di neutralizzazione/prevenzione dell'ironia, reale o percepita che sia.

C'è secondo me da osservare una cosa interessante... l'ironia è un "particolare modo di esprimersi che conferisce alle parole un

significato opposto o diverso da quello letterale, lasciando però intravedere la realtà" (preso dal De Mauro). Un suo uso più frequente

del normale ha forse qualche correlazione con un noto meccanismo di difesa (la proiezione), che in un ambiente poco sicuro, dove

si rischia un attacco di gruppo, potrebbe essere molto attivo nelle persone.

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  • 4 weeks later...

Olt, come prosegue l'avventura di Y?

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Olt, come prosegue l'avventura di Y?

Ciao Ste,

ad essere sincera è da un po che non lo sento...ma probabilmente ci vedremo domenica in piscina, di certo vorrei evitare di fargli delle domande (proprio di domenica) ma sarò tutta orecchi :B):

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