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Come Dumbo? :D:

Si almeno riesco a stare a galla. :D:

Ieri come immaginavo ho rivisto Y e parlando del più e del meno non è stato difficile che lui mi raccontasse gli ultimi sviluppi della storia:

In sintesi ora la situazione è questa:

Qualche giorno dopo il mio ultimo post è stata indetta una riunione a tre in un bar ( :;): ) , Direttor, Y e Lavativo.

Nella "riunione" è stato detto da Direttor quanto sia bello per lui trovarsi a capo di persone coscenziose come Y e L e quanto l'azienda sia riconoscente a loro della serietà che mettono nello svolgere il proprio lavoro.

E' stato ribadito che la società ha necessità di uno spirito di fratellanza per andare avanti (saranno massoni? :blush: ) e bla bla di seguito...

Y non sapendo che dire ha preferito tacere e Lavativo nel frattempo ha fatto fuori tutte le noccioline che è riuscito a trovare.

Dal punto di vista pratico tutto è tornato come prima (cioè prima che Direttor si arrabbiasse con Y).

Mi sembra di capire (se c'è qualcosa che si può capire) che Direttor stia facendo leva sui sentimenti dei suoi dipendenti e, per esperienza, quando un capo si riduce così è messo male... :Idea:

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... confermo. E' assurto all'orango di vescovo. Pessimo segnale.

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visto che la mansione non ha comportato aumenti di stipendio ed è stata assegnata verbalmente....altrettanto verbalmente tale mansione puo' essere rifiutata...ma....rifiuto di che?...un rifiuto si affronta a fronte di qualcosa che si riceve...io mi comporterei da impiegato quale la mia qualifica implica...il primo errore pero' l'ha commesso il tuo amico.....sul lavoro dire sempre si è SEMPRE controproducente, si creano dei precedenti che non si cancellano piu'.....se non rifacendosi una verginita' da altra parte..imparando dagli errori del passato ovviamente...auguri per l'amico

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visto che la mansione non ha comportato aumenti di stipendio ed è stata assegnata verbalmente....altrettanto verbalmente tale mansione puo' essere rifiutata...ma....rifiuto di che?...un rifiuto si affronta a fronte di qualcosa che si riceve...io mi comporterei da impiegato quale la mia qualifica implica...il primo errore pero' l'ha commesso il tuo amico.....sul lavoro dire sempre si è SEMPRE controproducente, si creano dei precedenti che non si cancellano piu'.....se non rifacendosi una verginita' da altra parte..imparando dagli errori del passato ovviamente...auguri per l'amico

A chi, messosi a sostener le sue ragioni contro un potente, rimaneva col capo rotto, don Abbondio sapeva trovar sempre

qualche torto; cosa non difficile, perché la ragione e il torto non si dividon mai con un taglio così netto, che ogni parte abbia

soltanto dell'una o dell'altro. Sopra tutto poi, declamava contro que' suoi confratelli che, a loro rischio, prendevan le parti

d'un debole oppresso, contro un soverchiatore potente. Questo chiamava un comprarsi gl'impicci a contanti, un voler

raddirizzar le gambe ai cani; diceva anche severamente, ch'era un mischiarsi nelle cose profane, a danno della dignità del

sacro ministero. E contro questi predicava, sempre però a quattr'occhi, o in un piccolissimo crocchio, con tanto più di veemenza,

quanto più essi eran conosciuti per alieni dal risentirsi, in cosa che li toccasse personalmente. Aveva poi una sua sentenza

prediletta, con la quale sigillava sempre i discorsi su queste materie: che a un galantuomo, il qual badi a sé, e stia ne' suoi

panni, non accadon mai brutti incontri.

Un romanzo molto attuale! :fireworks:

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visto che la mansione non ha comportato aumenti di stipendio ed è stata assegnata verbalmente....altrettanto verbalmente tale mansione puo' essere rifiutata...ma....rifiuto di che?...un rifiuto si affronta a fronte di qualcosa che si riceve...io mi comporterei da impiegato quale la mia qualifica implica...il primo errore pero' l'ha commesso il tuo amico.....sul lavoro dire sempre si è SEMPRE controproducente, si creano dei precedenti che non si cancellano piu'.....se non rifacendosi una verginita' da altra parte..imparando dagli errori del passato ovviamente...auguri per l'amico

Ciao Billy,

in verità Y non è che aveva espressamente accettato questa mansione, diciamo che, come spesso accade nel mondo del lavoro, se oggi fai una cosa in più anche non dovuta domani sei diventato te l'addetto al settore :innocent:

Grazie per gli auguri :;):

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A chi, messosi a sostener le sue ragioni contro un potente, rimaneva col capo rotto, don Abbondio sapeva trovar sempre

qualche torto; cosa non difficile, perché la ragione e il torto non si dividon mai con un taglio così netto, che ogni parte abbia

soltanto dell'una o dell'altro. Sopra tutto poi, declamava contro que' suoi confratelli che, a loro rischio, prendevan le parti

d'un debole oppresso, contro un soverchiatore potente. Questo chiamava un comprarsi gl'impicci a contanti, un voler

raddirizzar le gambe ai cani; diceva anche severamente, ch'era un mischiarsi nelle cose profane, a danno della dignità del

sacro ministero. E contro questi predicava, sempre però a quattr'occhi, o in un piccolissimo crocchio, con tanto più di veemenza,

quanto più essi eran conosciuti per alieni dal risentirsi, in cosa che li toccasse personalmente. Aveva poi una sua sentenza

prediletta, con la quale sigillava sempre i discorsi su queste materie: che a un galantuomo, il qual badi a sé, e stia ne' suoi

panni, non accadon mai brutti incontri.

Un romanzo molto attuale! :innocent:

La stessa cosa che dice sempre mio padre :;):

...e che naturalmente io non condivido

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La stessa cosa che dice sempre mio padre <_<

...e che naturalmente io non condivido

Ma leggi quest'altro pezzo qui... sempre dal primo capitolo...

L'uomo che vuole offendere, o che teme, ogni momento, d'essere offeso, cerca naturalmente alleati e compagni. Quindi era, in que'

tempi, portata al massimo punto la tendenza degl'individui a tenersi collegati in classi, a formarne delle nuove, e a procurare ognuno

la maggior potenza di quella a cui apparteneva. Il clero vegliava a sostenere e ad estendere le sue immunità, la nobiltà i suoi

privilegi, il militare le sue esenzioni. I mercanti, gli artigiani erano arrolati in maestranze e in confraternite, i giurisperiti

formavano una lega, i medici stessi una corporazione. Ognuna di queste piccole oligarchie aveva una sua forza speciale e propria; in

ognuna l'individuo trovava il vantaggio d'impiegar per sé, a proporzione della sua autorità e della sua destrezza, le forze riunite di

molti. I più onesti si valevan di questo vantaggio a difesa soltanto; gli astuti e i facinorosi ne approfittavano, per condurre a

termine ribalderie, alle quali i loro mezzi personali non sarebber bastati, e per assicurarsene l'impunità. Le forze però di queste

varie leghe eran molto disuguali; e, nelle campagne principalmente, il nobile dovizioso e violento, con intorno uno stuolo di bravi,

e una popolazione di contadini avvezzi, per tradizione famigliare, e interessati o forzati a riguardarsi quasi come sudditi e soldati

del padrone, esercitava un potere, a cui difficilmente nessun'altra frazione di lega avrebbe ivi potuto resistere.

:Worried:

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Ma leggi quest'altro pezzo qui... sempre dal primo capitolo...

L'uomo che vuole offendere, o che teme, ogni momento, d'essere offeso, cerca naturalmente alleati e compagni. Quindi era, in que'

tempi, portata al massimo punto la tendenza degl'individui a tenersi collegati in classi, a formarne delle nuove, e a procurare ognuno

la maggior potenza di quella a cui apparteneva. Il clero vegliava a sostenere e ad estendere le sue immunità, la nobiltà i suoi

privilegi, il militare le sue esenzioni. I mercanti, gli artigiani erano arrolati in maestranze e in confraternite, i giurisperiti

formavano una lega, i medici stessi una corporazione. Ognuna di queste piccole oligarchie aveva una sua forza speciale e propria; in

ognuna l'individuo trovava il vantaggio d'impiegar per sé, a proporzione della sua autorità e della sua destrezza, le forze riunite di

molti. I più onesti si valevan di questo vantaggio a difesa soltanto; gli astuti e i facinorosi ne approfittavano, per condurre a

termine ribalderie, alle quali i loro mezzi personali non sarebber bastati, e per assicurarsene l'impunità. Le forze però di queste

varie leghe eran molto disuguali; e, nelle campagne principalmente, il nobile dovizioso e violento, con intorno uno stuolo di bravi,

e una popolazione di contadini avvezzi, per tradizione famigliare, e interessati o forzati a riguardarsi quasi come sudditi e soldati

del padrone, esercitava un potere, a cui difficilmente nessun'altra frazione di lega avrebbe ivi potuto resistere.

:D:

La democrazia c'era già a quei tempi? :Whistle:

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La democrazia c'era già a quei tempi? :huh:

La democrazia c'era già ai tempi dell'antica Atene... :D:

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