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lo odio !


eufrasia77

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scusatemi per la parola forte, ma è quello che ormai provo per mio padre !

Odio !

non ne posso più di vederlo passare dalla depressione, alla rabbia, alla depressione di nuovo e alla rabbia !

è una vita ormai che non ho un dialogo che vada al di là della civile convivenza con lui , non ci parlo più, non gli dico più le mie cose come un tempo ... ormai per me se lui c'è o non c'è è uguale, anzi, sto mille volte meglio se non c'è, perché quando è in casa non si sente altro che le sue bestemmie e le sue lamentele per tutto e per tutti!

ormai sono sposata ed ho la fortuna di potermi "rifugiare " a casa mia quando non voglio vederlo o sentirlo .

però certo non posso smettere di andare a casa dei miei e nemmeno lo voglio, perché non c'è solo lui, c'è anche mia madre e non voglio nemmeno lasciarla sola a sopportarlo .

anche oggi era intrattabile, ha incominciato all'improvviso ad urlare dopo una discussione con mia madre ed io ho iniziato ad innervosirmi, il cuore mi batteva a 3000 e me ne sono uscita con la prima scusa che ho trovato !

ho fatto una camminata per scaricare la tensione, ma mi sento ancora molto agitata e nervosa e questo mio nervosismo va avanti da un po di tempo, e sempre per causa sua . . . . alcune volte mi sembra che mi si chiuda la gola e mi sembra di non riuscire più a respirare !

sento che sto perdendo il controllo della situazione e proprio ora che avrei bisogno di un po di calma per affrontare il mio ultimo esame all'università !

penso che se le cose andranno avanti così , il mio ultimo esame rimarrà lì ed io non porterò a termine l'università e rovinerò tutto come al solito !

non ho nessuno con cui confidare queste mie preoccupazioni e questi miei malesseri, perché non voglio far preoccupare mia madre, ha già altro a cui pensare e non voglio far preoccupare nemmeno mio marito !

a volte avrei voglio di gridare in faccia a mio padre tutto il disprezzo che provo per lui . vorrei rinfacciargli tutto quello che mi ha fatto passare da quando ero piccola e tutto quello che ancora mi sta facendo passare !

ma lui non capirebbe perchè è un egoista e pensa solo a se stesso e alle sue di sofferenze. non gli interessa niente di quelle ce provoca a chi gli vive, suo malgrado, accanto !

ho detto mille volte a mia madre di separarsi, di mandarlo via di casa , tanto lui non vuole farsi curare , perchè lui ha problemi seri e certe volte riesce anche ad ammetterlo, ma poi lascia le cose così come stanno ... non è mai voluto andare da uno psicologo , che forse magari potrebbe aiutarlo !

tra poco ci andrò io dallo psicologo perché non ce la faccio più a vivere così !

scusate la lunghezza dello sfogo !

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fallo!

urlagli in faccia la tua rabbia....

prendi coraggio e fallo...è un cambiamente che potrebbe portare ad una sua qualche azione....

è tutto ciò che ti consiglio...

per il resto tu hai la tua vita, un esame da affrontare e tuo marito...

vivi la tua vita...e dai questo benedetto esame altrimenti vengo li e lo prepariamo insieme okkkkkkkkk????????

joker....

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la stessa cosa succede anche a casa mia quotidianamente....

mio padre urla,bestemmia, sbatte le cose e a volte beve, non da alcolizzato ma lo fa...e cavoli se so come si sta male...piu di una volta io e mio fratello gli abbiamo detto ciò che pensiamo di lui ma tanto non cambiae la cosa piu schifosa è che è convinto delle sue ragionii....

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grazie per le vostre risposte !

io penso che non lo troverò mai il coraggio di urlargli in faccia che questo suo comportamento fa soffrire me e mia madre ! non so perché , ma non sono mai riuscita nemmeno a dirgli, come ogni tanto invece prova a fare mia madre, che dovrebbe farsi curare !

per jaja : mio padre si comporta in un modo identico al tuo .

per Jpker : cercherò di concentrarmi sullo studio , grazie per l'incoraggiamento ! :Ying Yang:

ora mi tocca andare di nuovo a casa dei miei , perché con mia madre dobbiamo andare a dar da mangiare ai nostri gatti ! speriamo si sia calmato !

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fammi sapere se si è calmato...io col mio ci parlo poco o niente, per me se è tranquillo o no poco mi cambia...

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Ciao, è incredibile come a volte le storie si somiglino. Leggendo la tua è come se tu avessi scritto quello che anch'io volevo comunicare qui da tempo. Mio padre è ipocondrico da molti anni forse da sempre e nei suoi momenti di delirio (perchè per me è delirare) anche lui è intrattabile e molte volte ho voluto fare le valigie e scappare però poi mi chiedevo "e dove vado non avendo un lavoro?". Ho pensato di lasciare pure l'università perchè a volte a casa la situazione è talmente insostenibile che nemmeno riesco a studiare. A volte dice delle cose che stenti a credere che un umano possa dire. Anch'io ho sempre detto a mia mamma di lasciarlo perchè la vita è una e va vissuta con serenità ma lei crede ancora dopo 26 anni di matrimonio che le cose un giorno cambieranno. Il problema è che anch'io non so come affrontare questa situazione perchè mi sento come impedita nel fare qualunque cosa, anzi tu hai la fortuna di non starci più a casa 24h su 24h,almeno in parte te ne sei uscita. In queste situazioni secondo me non si può fare finta di nulla perchè comunque ha fatto parte della tua vita da sempre e che tu voglia o no tutto quello che ha fatto o detto ti rimarrà dentro. Credo che nulla possa convincerlo ad andare da uno psicologo se non riconosce lui stesso di stare male. Un consiglio potrebbe essere quello di continuare a farti la tua vita, andare a trovare tua mamma (magari quando sai che lui non c'è) e soprattutto DAI L'ULTIMO ESAME così quanto meno ti sentirai più realizzata ed orgogliosa di te stessa! Un bacio ed in bocca al lupo

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Ciao, è incredibile come a volte le storie si somiglino. Leggendo la tua è come se tu avessi scritto quello che anch'io volevo comunicare qui da tempo. Mio padre è ipocondrico da molti anni forse da sempre e nei suoi momenti di delirio (perchè per me è delirare) anche lui è intrattabile e molte volte ho voluto fare le valigie e scappare però poi mi chiedevo "e dove vado non avendo un lavoro?". Ho pensato di lasciare pure l'università perchè a volte a casa la situazione è talmente insostenibile che nemmeno riesco a studiare. A volte dice delle cose che stenti a credere che un umano possa dire. Anch'io ho sempre detto a mia mamma di lasciarlo perchè la vita è una e va vissuta con serenità ma lei crede ancora dopo 26 anni di matrimonio che le cose un giorno cambieranno. Il problema è che anch'io non so come affrontare questa situazione perchè mi sento come impedita nel fare qualunque cosa, anzi tu hai la fortuna di non starci più a casa 24h su 24h,almeno in parte te ne sei uscita. In queste situazioni secondo me non si può fare finta di nulla perchè comunque ha fatto parte della tua vita da sempre e che tu voglia o no tutto quello che ha fatto o detto ti rimarrà dentro. Credo che nulla possa convincerlo ad andare da uno psicologo se non riconosce lui stesso di stare male. Un consiglio potrebbe essere quello di continuare a farti la tua vita, andare a trovare tua mamma (magari quando sai che lui non c'è) e soprattutto DAI L'ULTIMO ESAME così quanto meno ti sentirai più realizzata ed orgogliosa di te stessa! Un bacio ed in bocca al lupo

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fammi sapere se si è calmato...io col mio ci parlo poco o niente, per me se è tranquillo o no poco mi cambia...

sì, poi ieri si era calmato per fortuna quando sono andata là !

però poi dopo cena era di nuovo nervoso ed ha sbattuto con forza una bottiglia di plastica per terra e continuava a bestemmiare !

oggi pomeriggio probabilmente, se non me ne scappo al mare o a casa mia, mi toccherà passare un altro pomeriggio di inferno, perché sicuramente lui sarà di nuovo agitato come ieri !

potrei anche fregarmene e stare a casa, ma a casa di mia madre ci sono 2 gatte, durante il giorno vanno un po seguite in quello che fanno ,perché quella più piccola è un po una peste e va sempre a dare fastidio all'altra gatta.

la notte dormono ognuno in una stanza della casa e di giorno le separiamo dentro casa così che si incontrino il meno possibile.

se io oggi me ne sto a casa, lui si mette a dormire come al solito sul divano e la gattina piccola passa tutto il pomeriggio chiusa nella sua stanza .

se io non la faccio un po uscire, mi sentirei in colpa e starei tutto il giorno a pensare a lei .... e sarebbe un pomeriggio rovinato lo stesso !

per me i gatti sono come figli e non posso pensare che soffrano in nessun modo, per cui oggi mi toccherà una giornata chiusa in casa con lui per guardare la gatta -

lui di pomeriggio non esce quasi mai ! solo per andarsi a comprare le sigarette o per fare qualche altra commissione ogni tanto !

ormai in casa non fa più niente e io per dare una mano a mia madre , la aiuto a caricare la spesa per portarla a casa e a fare quello che in casa lui non fa più !

p.s. ho letto il tuo post .

penso che dovresti andarci da uno specialista . innanzitutto per risovere il tuo problema alimentare .

anche io in passato (e anche adesso non ho fatto pace del tutto con cibo e bilancia) ho avuto dei lievi problemi alimentari e so quanto si stia male .

poi uno psicologo ti potrebbe aiutare a sbloccarti con il tuo ragazzo !

anche io da un po sto pensando di andare da uno specialista, perché sto diventando troppo ansiosa e sto di nuovo avendo degli atteggiamenti che non avevo più . . . tipo non aver voglia di fare nulla o dire nulla. oppure a volte rispondo male . questi e altri comportamenti li avevo quando stavo per cadere in depressione qualche anno fa, per causa della situazione in casa con mio padre e per altri miei problemi.

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Ciao, è incredibile come a volte le storie si somiglino. Leggendo la tua è come se tu avessi scritto quello che anch'io volevo comunicare qui da tempo. Mio padre è ipocondrico da molti anni forse da sempre e nei suoi momenti di delirio (perchè per me è delirare) anche lui è intrattabile e molte volte ho voluto fare le valigie e scappare però poi mi chiedevo "e dove vado non avendo un lavoro?". Ho pensato di lasciare pure l'università perchè a volte a casa la situazione è talmente insostenibile che nemmeno riesco a studiare. A volte dice delle cose che stenti a credere che un umano possa dire. Anch'io ho sempre detto a mia mamma di lasciarlo perchè la vita è una e va vissuta con serenità ma lei crede ancora dopo 26 anni di matrimonio che le cose un giorno cambieranno. Il problema è che anch'io non so come affrontare questa situazione perchè mi sento come impedita nel fare qualunque cosa, anzi tu hai la fortuna di non starci più a casa 24h su 24h,almeno in parte te ne sei uscita. In queste situazioni secondo me non si può fare finta di nulla perchè comunque ha fatto parte della tua vita da sempre e che tu voglia o no tutto quello che ha fatto o detto ti rimarrà dentro. Credo che nulla possa convincerlo ad andare da uno psicologo se non riconosce lui stesso di stare male. Un consiglio potrebbe essere quello di continuare a farti la tua vita, andare a trovare tua mamma (magari quando sai che lui non c'è) e soprattutto DAI L'ULTIMO ESAME così quanto meno ti sentirai più realizzata ed orgogliosa di te stessa! Un bacio ed in bocca al lupo

ciao ,

purtroppo condividiamo qualcosa di non bello ! :(

hai ragione, quello che lui ha fatto o detto mi rimarrà dentro per sempre ! ma ho sempre cercato di non farmi condizionare la vita e il carattere da lui, come lui si è fatto condizionare da sua madre !

credevo di essere riuscita a trovare un mio equilibrio , stavo bene finalmente e i suoi scatti d'ira e i suoi colpi di testa non mi provocavano più i malesseri che avevo fino a qualche anno fa .

ma ora mi sembra che in pochi giorni tutta la mia serenità si stia sgretolando . mi sembra di tornare una ragazza adolescente che sta male per quello che fa e dice suo padre, che si vergogna di lui, che piange , si dispera , quasi finisce in depressione !

questa ero io qualche anno fa .

credevo di esserne uscita, ma ora, forse perché sono in un momento in cui sono più fragile perché ho le preoccupazioni per l'università , mi sembra di tornare al punto di partenza !

mia mamma ormai credo si sia rassegnata . lei si fa la sua vita, va al lavoro, fa quello che deve fare in casa , lo tollera a stento ormai credo. però non si è mai decisa a lasciarlo e mai lo farà !

capisco benissimo come tu ti possa sentire e ti auguro di poter andare via presto da casa !

io ne sono uscita, ma non del tutto , per via di mia mamma e per via delle nostre due gatte !

come rispondevo anche a Jaja, non posso lasciare sola mia madre, non ci riesco dopo quello che lei ha fatto sempre per me . mi sento in dovere di starle vicino, di aiutarla in casa, perché lui non fa più niente .

lui purtroppo quando non è al lavoro è sempre in casa, quindi , a parte quando esce per comprare le sigarette, lui è sempre lì !

ormai quando sto nella stessa stanza con lui, come un mantra dentro di me , mi ripeto mentalmente i peggio insulti verso di lui ...... chissà, un giorno usciranno fuori questi insulti .

per ora non sono mai riuscita nemmeno a dirgli quanto mi sia pesato avere un padre come lui e quanto mi pesa tutt'ora vederlo così !

grazie per gli incoraggiamenti e in bocca al lupo anche a te per l'università !

un bacio

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stai passando più tempo a casa dei tuoi ultimamente? perchè forse il tuo malessere può dipendere molto da quello...

perchè non porti una delle gatte a casa con te?

e inoltre...se tua madre si è rassegnata perchè devi pensarci tu? lei come tu hai detto ha la sua vita; non credi che alla tua età dovresti averla anche tu?

tu hai un marito eufrasia, non so se hai dei figli...comunque del tempo che tu passi fuori di casa, con i tuoi ecc tuo marito prima o poi ne risentirà...

penso che quando si vengono a creare queste situazioni la cosa miglire è tentare del tutto per smuoverle, perchè restare immobili a guardare uno spettacolo che farà di sicuro del male a qualcuno non porta a risolvere i problemi, anzi...

io farei un atto "rivoluzionario"....cioè o non mi farei vedere per alcuni giorni oppure entrerei in casa e mi metterei a gridare come una pazza...o semplicemente inizierei ad assumere gli stessi atteggiamenti di tuo padre...

mi rendo conto che parlare e dare consigli è facile...io parlo parlo ma poi non concludo mai niente, però la situazione in cui mi trovo non è piacevole...quindi questo mi porta a pensare che ascoltare consigli per poi non metterli in pratica serve a poco o niente...insomma se davvero vuoi aiutare/aiutarti devi agire...

un abbraccio forte...

joker...

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stai passando più tempo a casa dei tuoi ultimamente? perchè forse il tuo malessere può dipendere molto da quello...

perchè non porti una delle gatte a casa con te?

e inoltre...se tua madre si è rassegnata perchè devi pensarci tu? lei come tu hai detto ha la sua vita; non credi che alla tua età dovresti averla anche tu?

tu hai un marito eufrasia, non so se hai dei figli...comunque del tempo che tu passi fuori di casa, con i tuoi ecc tuo marito prima o poi ne risentirà...

penso che quando si vengono a creare queste situazioni la cosa miglire è tentare del tutto per smuoverle, perchè restare immobili a guardare uno spettacolo che farà di sicuro del male a qualcuno non porta a risolvere i problemi, anzi...

io farei un atto "rivoluzionario"....cioè o non mi farei vedere per alcuni giorni oppure entrerei in casa e mi metterei a gridare come una pazza...o semplicemente inizierei ad assumere gli stessi atteggiamenti di tuo padre...

mi rendo conto che parlare e dare consigli è facile...io parlo parlo ma poi non concludo mai niente, però la situazione in cui mi trovo non è piacevole...quindi questo mi porta a pensare che ascoltare consigli per poi non metterli in pratica serve a poco o niente...insomma se davvero vuoi aiutare/aiutarti devi agire...

un abbraccio forte...

joker...

non sto passando più tempo a casa dei miei , semmai ce ne sto passando di meno in questi giorni.

ma il nervosismo rimane lo stesso.

sì, hai ragione, se mia madre si è rassegnata ormai, non sono io che devo pensare alla situazione di mio padre. infatti io ormai sto pensando alla mia di situazione e sto tentando di continuare ad ignorarlo come faccio ormai da qualche anno .

mi ero costruita una mia corazza nei suoi confronti, ma ora sembra che si stia sbriciolando in pochi secondi !

per ora sto riuscendo bene a non far vedere a mio marito come mi sento, perchè non voglio coinvolgerlo in questa storia senza soluzione... però non so quanto durerà prima che io crolli !

spero di riuscire a risollevare il mio umore , prima di far sapere a mio marito come mi sento veramente in questi giorni !

per fortuna non abbiamo figli ancora, perchè non so se ce la farei a sostenere tutta la situazione, dovendo pensare anche a un figlio e alla sua tranquillità !

di sicuro , se un domani avremo un figlio, voglio cercare di proteggerlo in tutti i modi da mio padre, non da lui personalmente, che è anche buono quando ci si mette, ma dal suo egoismo, dalle sue sfuriate, dai suoi attacchi isterici !

non vorrei mai che mio figlio crescesse con le mie stesse ansie , con le mie stesse paranoie e che un giorno si dovesse vergognare di suo nonno, come io mi vergogno di mio padre .

mi rendo conto solo ora che la mia intera esistenza e il mio carattere sono stati condizionati dai continui comportamenti assurdi di mio padre .

anche lui è stato oppresso per una vita da sua madre, che era una donna depressa, ansiosa, che gli ha fatto vivere un'infanzia e un'adolescenza d'inferno, perchè per colpa delle sue ansie e delle sue paure non lo faceva uscire molto.

lui ancora recrimina il fatto che mia nonna gli abbia fatto fare una vita del genere e incolpa sempre lei per ogni cosa, lui non ha mai colpe , le colpe sono sempre degli altri !

io , per distinguermi da lui in tutto e per tutto, non lo incolpo per il mio carattere e per ritrovarmi ora in questa situazione.

incolpo me stessa e la mia eccessiva insicurezza e sensibilità. incolpo sempre me stessa per non essere riuscita a crearmi una mia indipendenza economica, che mi avrebbe permesso di andare via di casa molto prima del mio matrimonio !

ma una buona a nulla come me, cosa avrebbe mai potuto fare per poter andare via di casa ?!?

in questo purtroppo sono anche troppo uguale a lui . mi abbatto alla prima difficoltà e la mia autostima è pari a zero.

in questo periodo se non riesco a studiare, fondamentalmente è perché tanto con quel pezzo di carta che mi daranno se mi laureo non ci farò niente !

ho sprecato solo del tempo e ho fatto spendere soldi a mio marito e a mia madre .

ma torniamo alla situazione attuale, sennò non la smetto più di scrivere e mi deprimo ancora di più !

non posso portare la gatta a casa mia, perchè ne ho già un altra di gatta e non tollera la visione di nessun altro gatto . e poi la casa è piccola e non potrei tenere due gatte. è già troppo una .

se avessi potuto portarmi qua una gatta, a quest'ora starei già più tranquilla ... me la sarei portata qua e le mie ore a casa dei miei sarebbero ulteriormente diminuite .

riguardo al fatto di fare un gesto "rivoluzionario" come mi hai consigliato tu, non credo ci riuscirei, perché , proprio in conseguenza del caratteraccio di mio padre e delle sue grida, io faccio di tutto per rimanere sempre calma e tranquilla e cerco di limitare al minimo indispensabile le arrabbiature.

forse è anche per questo che sono nervosa, perchè accumulo nervosismo e non lo sfogo quasi mai !

ti racconto un'ultima cosa e poi basta scrivere, sennò scrivo un poema.

domani sera dovevo andare con i miei (mio marito non c'è domani sera) ad una festa di paese qua nei dintorni.

ci andiamo ogni anno e mi piace tanto, sia la festa che il paese in cui la fanno .

beh, ho deciso di non andarci , perché non voglio che mi vada di traverso la festa e la cena ... volgio starmene a casa tranquilla.

mia madre mi ha detto che non è giusto che non ci vado, di andarci per farla contenta, perchè tanto ormai a lui il momentaccio sta passando !

e a me quando mi passa?!?

MAI !

non mi toglierò mai dalla mente le sue sfuriate, le sue grida, le sue bestemmie che tanto odio e soprattutto non potrò togliermi di dosso la vergogna che provo ad avere un padre così ed il dolore di non considerarlo più un padre ormai .

non ha ancora capito mia madre che io , tranquillo o agitato, ormai non lo sopporto più, lo voglio vedere il minimo indispensabile !

non so come lei faccia ancora a sopportarlo e a viverci in casa insieme, ma non voglio nemmeno saperlo.

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Odiare i genitori è il retaggio di un'educazione che ci ha condannato ad odiare una parte di noi.

Io ho un padre e una madre depressi, ho fatto bingo si direbbe... :3_6: .

Mio padre è orfano di padre da quando aveva 7 anni, mia madre è stata abbandonata dal padre quando aveva 6 anni. Qualcuno ha detto che chi ha subito nell'infanzia un evento traumatico, ha ottime probabilità di vivere la propria vita seguendo un copione di persona depressa. Va da se che 'sti due hanno pensato bene di accoppiarsi, daltornde quello che ci attira dell'altro rispecchia nostre caratteristiche. Il mio psicologo una volta mi disse che una sua collega che si era specializzata nelle dinamiche familiari ci sarebbe andata a nozze con la mia famiglia...

Il destino ha voluto che per miei genitori, il prendere in considerazione l'elaborazione del trauma e della conseguente depressione che stavano vivendo era fuori dalle loro possibilità. Troppo occupati a dover tirar su quell'enorme teatro nel quale poter recitare come marito e moglie (che non riescono ad appagarsi sessualmente) un paio di figli (fatti per sbaglio) una bella casa (con socera annessa) nonchè abbandonando il proprio progetto personale a favore della persecuzione di uno stile di vita scomodo ma soddisfacente dal punto di vista materiale, eppoi un divorzio e altre delusioni.

Io posso affermare con tutta sicurezza di averne avuto abbastanza, non sento più il bisogno di disprezzarmi, forse perchè anche se ho vissuto l'infanzia con due depressi ed essermi bevuto oltre il latte anche la depressione, ho realizzato che io di eventi traumatici non ne ho vissuti, quindi per quello che mi riguarda il mio copione non è lo stesso copione dei miei genitori.

Giusto l'altra sera, ho mandato 'affanculo mio padre che ancora si ostina a darmi del depresso, quando il depresso in realtà è lui. Fornendomi le sue soluzioni non richieste, che in realtà deprimono le mie necessità di crescere e diventare un uomo adulto. Gli ho detto, inoltre, che nel momento in cui avrà voglia di confrontarsi con me senza la necessità di deprimermi ed eventualmente consigliarmi sarò lieto di incontrarlo.

Anche mia madre si è presa la sua dose di xxxxxxxxxxx, nella sua idealizzazione di essere una buona persona che non ha mai fatto del male ha nessuno, ha ignorato il fatto che: anche se pensiamo di essere e di agire con bontà ed altruismo, nella realtà compiamo degli atti di rara crudeltà ed egoismo.

Io non ho bisogno di loro per sopravvivere, non ho bisogno che diventino dei genitori modello. Vivo la mia vita seguendo il mio progetto personale, sentendo i miei bisogni, relazionandomi con persone che li condividano e fottendome di chi vuole deleggittimarli.

Un abbraccio

Modificato: da datango
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datango dalle tue parole traspare quella consapevolezza di una mente lucida che sa ben distinguere il limite del coinvolgimento...

ritrovo nel tuo post parte del percorso che devo fare io, che la psicologa mi dice di fare...

in realtà per me è scontato che sia così, poi però nella realtà mi ritrovo a non dire quei xxxxxxxxxxx che invece servirebbero...non li ho detti e ora ne pago le conseguenze...e chissà ancora quanti ne dovrò soffocare...per questo eufrasia ti dico sputa sto veleno che hai...di sicuro una reazione dovrà pur scatenarla...

joker...

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datango dalle tue parole traspare quella consapevolezza di una mente lucida che sa ben distinguere il limite del coinvolgimento...

ritrovo nel tuo post parte del percorso che devo fare io, che la psicologa mi dice di fare...

in realtà per me è scontato che sia così, poi però nella realtà mi ritrovo a non dire quei xxxxxxxxxxx che invece servirebbero...non li ho detti e ora ne pago le conseguenze...e chissà ancora quanti ne dovrò soffocare...per questo eufrasia ti dico sputa sto veleno che hai...di sicuro una reazione dovrà pur scatenarla...

joker...

Ciao Joker, capisco quello che dici. Io ho passato buona parte della mia vita deprimendomi e di conseguenza deprimendo la mia voce. Il problema era che non riuscivo ad identificare da dove provenissero le tensioni che chiudevano la gola. Nel non capire sussiste il non riuscire a collegare ed elaborare, questo genera quindi l'incapacità di scaricare le tensioni che spesso accumuliamo accogliendo anche pesi altrui.

Durante le prime sedute lo psicologo si era accorto della tensione che avevo alla gola, mi ha raccontato che lui stesso rischiò di procurarsi dei danni molto gravi alla laringe... è stato bravissimo nel farmi venire delle "salutari" paranoie :3_6: .

Con il procedere della terapia ho imparato a masticare ed ingoiare, liberarando così la gola. Poi ho dovuto lavorare sulla digestione e ora sono all'evacuazione. Alla fine mi rendo conto che è tutto molto naturale basta concedersi lo spazio e tempo necessari affinchè avvenga questo processo.

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Giusto l'altra sera, ho mandato 'affanculo mio padre che ancora si ostina a darmi del depresso, quando il depresso in realtà è lui. Fornendomi le sue soluzioni non richieste, che in realtà deprimono le mie necessità di crescere e diventare un uomo adulto. Gli ho detto, inoltre, che nel momento in cui avrà voglia di confrontarsi con me senza la necessità di deprimermi ed eventualmente consigliarmi sarò lieto di incontrarlo.

Anche mia madre si è presa la sua dose di xxxxxxxxxxx, nella sua idealizzazione di essere una buona persona che non ha mai fatto del male ha nessuno, ha ignorato il fatto che: anche se pensiamo di essere e di agire con bontà ed altruismo, nella realtà compiamo degli atti di rara crudeltà ed egoismo.

Io non ho bisogno di loro per sopravvivere, non ho bisogno che diventino dei genitori modello. Vivo la mia vita seguendo il mio progetto personale, sentendo i miei bisogni, relazionandomi con persone che li condividano e fottendome di chi vuole deleggittimarli.

Un abbraccio

io ho continui scontri con loro che vivono nella certezza di avere sempre ragione( non sono mai uniti ma nell'andarmi contro vanno piu che d'accordo), cerco di vivere la mia vita di sbattermene di loro, delle sparate a zero di mio padre e dei pianti a dirotto di mia madre ma il risultato è esattamente sempre lo stesso...non cambia niente, l'unico modo è andarmene via trovarmi una casa col mio fidanzato lontana da loro e dalla loro negatività e tristezza ma siccome siamo in italia finchè non hai una grande stabilità economica da parte di entrambe le persone conviventi, via di casa non ci si puo andare quindi devo aspettare e pazientare ancora un po.......................................

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Odiare i genitori è il retaggio di un'educazione che ci ha condannato ad odiare una parte di noi.

Io ho un padre e una madre depressi, ho fatto bingo si direbbe... :3_6: .

Mio padre è orfano di padre da quando aveva 7 anni, mia madre è stata abbandonata dal padre quando aveva 6 anni. Qualcuno ha detto che chi ha subito nell'infanzia un evento traumatico, ha ottime probabilità di vivere la propria vita seguendo un copione di persona depressa. Va da se che 'sti due hanno pensato bene di accoppiarsi, daltornde quello che ci attira dell'altro rispecchia nostre caratteristiche. Il mio psicologo una volta mi disse che una sua collega che si era specializzata nelle dinamiche familiari ci sarebbe andata a nozze con la mia famiglia...

Il destino ha voluto che per miei genitori, il prendere in considerazione l'elaborazione del trauma e della conseguente depressione che stavano vivendo era fuori dalle loro possibilità. Troppo occupati a dover tirar su quell'enorme teatro nel quale poter recitare come marito e moglie (che non riescono ad appagarsi sessualmente) un paio di figli (fatti per sbaglio) una bella casa (con socera annessa) nonchè abbandonando il proprio progetto personale a favore della persecuzione di uno stile di vita scomodo ma soddisfacente dal punto di vista materiale, eppoi un divorzio e altre delusioni.

Io posso affermare con tutta sicurezza di averne avuto abbastanza, non sento più il bisogno di disprezzarmi, forse perchè anche se ho vissuto l'infanzia con due depressi ed essermi bevuto oltre il latte anche la depressione, ho realizzato che io di eventi traumatici non ne ho vissuti, quindi per quello che mi riguarda il mio copione non è lo stesso copione dei miei genitori.

Giusto l'altra sera, ho mandato 'affanculo mio padre che ancora si ostina a darmi del depresso, quando il depresso in realtà è lui. Fornendomi le sue soluzioni non richieste, che in realtà deprimono le mie necessità di crescere e diventare un uomo adulto. Gli ho detto, inoltre, che nel momento in cui avrà voglia di confrontarsi con me senza la necessità di deprimermi ed eventualmente consigliarmi sarò lieto di incontrarlo.

Anche mia madre si è presa la sua dose di xxxxxxxxxxx, nella sua idealizzazione di essere una buona persona che non ha mai fatto del male ha nessuno, ha ignorato il fatto che: anche se pensiamo di essere e di agire con bontà ed altruismo, nella realtà compiamo degli atti di rara crudeltà ed egoismo.

Io non ho bisogno di loro per sopravvivere, non ho bisogno che diventino dei genitori modello. Vivo la mia vita seguendo il mio progetto personale, sentendo i miei bisogni, relazionandomi con persone che li condividano e fottendome di chi vuole deleggittimarli.

Un abbraccio

grazie per la tua risposta, molto illuminante direi !

nemmeno io di eventi traumatici ne ho vissuti nella mia infanzia, se si esclude il trauma che può provocare in una bambina piccola e poi in un'adolescente, i continui attacchi isterici di un genitore e la sua depressione, proprio quando si ha di più il bisogno di avere accanto delle persone forti e determianate per prenderne esempio !

bell'esempio ho avuto io invece !

gli eventi dell'infanzia li ho dimenticati quasi tutti, ho dei vaghi ricordi che ogni tanto riaffiorano, come una volta in cui , in uno dei suoi momenti d'ira, mi diede uno sganassone su una coscia che ancora me lo ricordo .

però, oltre a quell'episodio , non mi ha mai toccato con un dito. . . almeno quello !

però com'è stata l'adolescenza me lo ricordo bene e mi ricordo che ero un po come lui . avevo anche io i miei momenti di rabbia, in cui con me non si poteva ragionare e sono stata anche io "depressa" per un po !

ma appena ho avuto un po di cervello , dopo i 20 anni, ho detto BASTA !

Basta farmi rovinare la vita da lui, basta comportarmi come lui ed essere depressa e pessimista come lui !

Ho iniziato piano piano un percorso verso la serenità !

ed ero arrivata a buon punto . ma ora non so cosa mi stia succedendo, perché mi sembra di tornare indietro !

Sto cercando solo di tornare a fottermene (citando una tua appropriata espressione) di lui e de suoi comportamenti da psicopatico !

Per quanto riguarda invece mia madre, lei non è depressa, ma ansiosa ed apprensiva al massimo nei miei confronti, anche ora che sono sposata -

mi ha sempre soffocato con i suoi consigli, anche quando non richiesti, con il suo pessimismo e le sue ansie.

ha contribuito a rendermi insicura, se non ci ero già riuscita da sola a diventarlo !

lei credeva di proteggermi comportandosi in quel modo, quando in realtà mi soffocava e basta !

come vedi pure io in quanto a genitori non mi sono fatta mancare niente !

sono anche delle brave persone e non mi hanno mai fato mancare niente, materialmente e moralmente, però per alcune cose mi hanno rovinato l'esistenza !

ma ora spero di tornare a non permetterglielo più !

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datango dalle tue parole traspare quella consapevolezza di una mente lucida che sa ben distinguere il limite del coinvolgimento...

ritrovo nel tuo post parte del percorso che devo fare io, che la psicologa mi dice di fare...

in realtà per me è scontato che sia così, poi però nella realtà mi ritrovo a non dire quei xxxxxxxxxxx che invece servirebbero...non li ho detti e ora ne pago le conseguenze...e chissà ancora quanti ne dovrò soffocare...per questo eufrasia ti dico sputa sto veleno che hai...di sicuro una reazione dovrà pur scatenarla...

joker...

non sai quanto lo vorrei sputare questo veleno ... ma non ce la faccio , è più forte di me !

con mia madre ogni tanto ci ho provato a dirle come la penso su di lui, sul loro matrimonio , che secondo me dovrebbe essere finito da un pezzo, ma lei vuole avere sempre ragione.

quando le parlo di certe cose si altera subito e nemmeno ascolta quello che le dico. o continua a fare i suoi discorsi oppure smette semplicemente di rispondermi e mi ignora !

con lei è così, o le dai ragione , oppure non parli !

con lui è inutile tirare fuori quello che ho da dire, perché mi rendo conto che è malato mentalmente ma lui non se ne rende nemeno conto, oppure se ne rende conto ma cerca di rimuovere la cosa !

se io gli buttassi in faccia tutto quello che penso di lui, sono quasi sicura che otterrei solo uno dei suoi scatti isterici .

e siccome io è proprio quelli che voglio evitare . . . continuerò ad ignorarlo, sperando di riuscire presto a ritrovare il giusto distacco da loro e dalle loro paranoie !

lo so che porto avanti un rapporto ipocrita così e sarebbe meglio che io fossi sincera, con me stessa e con loro, però non ci riesco e sarebbe anche peggio per me scatenare un casino in casa ... io sto cercando tranquillità e non di creare altro casino !

anche tu forse ti trovi un po nella mia stessa situazione , credo di capirlo dai tuoi xxxxxxxxxxx non detti, quindi puoi capirmi, puoi capire che non è facile dirli !

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Io credo che il problema della generazione dei nostri genitori, sia stato perloppiù quello di non essere riusciti ad emanciparsi come persone adulte, da cui l'impossibilità di realizzare con loro un confronto adulto.

Loro hanno cercato le loro risposte secondo quello che proponeva la società dello sviluppo tecnologico: raggiungere la felicità tramite l'accumulo di beni materiali, avere un bell'aspetto fisico e un istruzione che garantisse uno sviluppo solo a livello intellettuale quindi un lavoro più qualificato rispetto ad un lavoro manuale.

Hanno tralasciato qualcosa però: l'imparare a riconoscere, tramite l'elaborazione delle emozioni, i loro bisogni nucleari, noi figli ne subiamo le conseguenze.

I farmaci più venduti nelle farmacie sono quelli psicotropi (lexotan & Co), la facoltà che ha decuplicato il numero di iscritti è psicologia, gli studi di analisi hanno la lista d'attesa, spuntano psicologi in ogni trasmissione tv e non si contano i libri con le più svariate metodologie che circolano in libreria. Adesso corriamo ai ripari sotto l'ombrello della psicologia, ma la merda è gia piovuta, per scrollarcela di dosso bisogna faticare, ma la vita è fatta anche di fatica e sofferenza oltre che di speranza e felicità, basta avere il coraggio di affrontarla senza nascondersi dietro un ombra.

Per jaja, secondo me quello che lascerai nella casa dei genitori te lo ritroverai nella casa con il tuo fidanzato, passerai da una dipendenza all'altra con il risultato di deprimere le tue capacità di renderti autosufficente.

Tu jaja, sentendone il bisogno puoi compiere i tuoi passi senza la necessità di essere accompagnata, questo è necessario sia per stabilire i tuoi confini/limiti sia per riconoscere i tuoi reali bisogni, stimolando di conseguenza le tue capacità per soddisfarli. Il detto: due mani lavano meglio che una sola, lascia intendere implicitamente che una da sola riesce a lavarsi.

Per eufrasia, a mio parere quello che hai lasciato nella casa dei genitori sta riemergendo perchè non hai assunto un identità definita rispetto a chi ti ha generato. Tu consiglieresti a jaja di aspettare di avere "una grande stabilità economica" per andare fuori dalla casa dei genitori?.

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Io credo che il problema della generazione dei nostri genitori, sia stato perloppiù quello di non essere riusciti ad emanciparsi come persone adulte, da cui l'impossibilità di realizzare con loro un confronto adulto.

Loro hanno cercato le loro risposte secondo quello che proponeva la società dello sviluppo tecnologico: raggiungere la felicità tramite l'accumulo di beni materiali, avere un bell'aspetto fisico e un istruzione che garantisse uno sviluppo solo a livello intellettuale quindi un lavoro più qualificato rispetto ad un lavoro manuale.

Hanno tralasciato qualcosa però: l'imparare a riconoscere, tramite l'elaborazione delle emozioni, i loro bisogni nucleari, noi figli ne subiamo le conseguenze.

I farmaci più venduti nelle farmacie sono quelli psicotropi (lexotan & Co), la facoltà che ha decuplicato il numero di iscritti è psicologia, gli studi di analisi hanno la lista d'attesa, spuntano psicologi in ogni trasmissione tv e non si contano i libri con le più svariate metodologie che circolano in libreria. Adesso corriamo ai ripari sotto l'ombrello della psicologia, ma la merda è gia piovuta, per scrollarcela di dosso bisogna faticare, ma la vita è fatta anche di fatica e sofferenza oltre che di speranza e felicità, basta avere il coraggio di affrontarla senza nascondersi dietro un ombra.

Per jaja, secondo me quello che lascerai nella casa dei genitori te lo ritroverai nella casa con il tuo fidanzato, passerai da una dipendenza all'altra con il risultato di deprimere le tue capacità di renderti autosufficente.

Tu jaja, sentendone il bisogno puoi compiere i tuoi passi senza la necessità di essere accompagnata, questo è necessario sia per stabilire i tuoi confini/limiti sia per riconoscere i tuoi reali bisogni, stimolando di conseguenza le tue capacità per soddisfarli. Il detto: due mani lavano meglio che una sola, lascia intendere implicitamente che una da sola riesce a lavarsi.

Per eufrasia, a mio parere quello che hai lasciato nella casa dei genitori sta riemergendo perchè non hai assunto un identità definita rispetto a chi ti ha generato. Tu consiglieresti a jaja di aspettare di avere "una grande stabilità economica" per andare fuori dalla casa dei genitori?.

forse hai ragione, non ho assunto un identità definita nei confronti di chi mi ha generato .

hai qualche consiglio per raggiungerla ?

io sono forse la persona meno adatta per consigliare gli altri.

da una parte consiglierei a Jaja di fuggire subito dalla casa dei suoi, dall'altra le consiglierei di aspettare di avere, non dico una buona posizione econimica, perché al giorno d'oggi non si naviga nessuno nell'oro, ma almeno qualche soldo che le permetta di andare avanti e di non finire sotto un ponte !

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forse hai ragione, non ho assunto un identità definita nei confronti di chi mi ha generato .

hai qualche consiglio per raggiungerla ?

io sono forse la persona meno adatta per consigliare gli altri.

da una parte consiglierei a Jaja di fuggire subito dalla casa dei suoi, dall'altra le consiglierei di aspettare di avere, non dico una buona posizione econimica, perché al giorno d'oggi non si naviga nessuno nell'oro, ma almeno qualche soldo che le permetta di andare avanti e di non finire sotto un ponte !

Il mio consiglio è quello di acquisire informazioni e strumenti per identificare le nostre modalità relazionali. Io ho fatto una terapia di tre anni per raggiungere questo obbiettivo, i frutti di questo lavoro li sto cominciando a cogliere, alcuni sono amari come ad esempio l'abbandonare un percorso che mi avrebbe garantito un agio economico, che tuttavia non soddifaceva i miei bisogni. I soldi, nella mia bilancia emotiva, ormai non contano un xxxx (detto in francese), estremizzando preferisco essere un barbone realizzato piuttosto che un ricco depresso.

Io credo che per seguire il nostro percorso personale dobbiamo compiere delle scelte, se percepiamo che quello che scegliamo soddifa i nostri bisogni profondi allora sarà la scelta giusta. Io questa percezione la affido perloppiù a quello che comunica il mio corpo. In fondo l'Alex, del film di Stanley Kubric "Arancia meccanica", mi assomiglia con i suoi mal di stomaco da rifiuto. :;):

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scusatemi per la parola forte, ma è quello che ormai provo per mio padre !

Odio !

non ne posso più di vederlo passare dalla depressione, alla rabbia, alla depressione di nuovo e alla rabbia !

è una vita ormai che non ho un dialogo che vada al di là della civile convivenza con lui , non ci parlo più, non gli dico più le mie cose come un tempo ... ormai per me se lui c'è o non c'è è uguale, anzi, sto mille volte meglio se non c'è, perché quando è in casa non si sente altro che le sue bestemmie e le sue lamentele per tutto e per tutti!

ormai sono sposata ed ho la fortuna di potermi "rifugiare " a casa mia quando non voglio vederlo o sentirlo .

però certo non posso smettere di andare a casa dei miei e nemmeno lo voglio, perché non c'è solo lui, c'è anche mia madre e non voglio nemmeno lasciarla sola a sopportarlo .

anche oggi era intrattabile, ha incominciato all'improvviso ad urlare dopo una discussione con mia madre ed io ho iniziato ad innervosirmi, il cuore mi batteva a 3000 e me ne sono uscita con la prima scusa che ho trovato !

ho fatto una camminata per scaricare la tensione, ma mi sento ancora molto agitata e nervosa e questo mio nervosismo va avanti da un po di tempo, e sempre per causa sua . . . . alcune volte mi sembra che mi si chiuda la gola e mi sembra di non riuscire più a respirare !

sento che sto perdendo il controllo della situazione e proprio ora che avrei bisogno di un po di calma per affrontare il mio ultimo esame all'università !

penso che se le cose andranno avanti così , il mio ultimo esame rimarrà lì ed io non porterò a termine l'università e rovinerò tutto come al solito !

non ho nessuno con cui confidare queste mie preoccupazioni e questi miei malesseri, perché non voglio far preoccupare mia madre, ha già altro a cui pensare e non voglio far preoccupare nemmeno mio marito !

a volte avrei voglio di gridare in faccia a mio padre tutto il disprezzo che provo per lui . vorrei rinfacciargli tutto quello che mi ha fatto passare da quando ero piccola e tutto quello che ancora mi sta facendo passare !

ma lui non capirebbe perchè è un egoista e pensa solo a se stesso e alle sue di sofferenze. non gli interessa niente di quelle ce provoca a chi gli vive, suo malgrado, accanto !

ho detto mille volte a mia madre di separarsi, di mandarlo via di casa , tanto lui non vuole farsi curare , perchè lui ha problemi seri e certe volte riesce anche ad ammetterlo, ma poi lascia le cose così come stanno ... non è mai voluto andare da uno psicologo , che forse magari potrebbe aiutarlo !

tra poco ci andrò io dallo psicologo perché non ce la faccio più a vivere così !

scusate la lunghezza dello sfogo !

Ciao, ti scrivo per dirti che ti capisco e ti sono vicina, ho anch'io una situazione simile, con un padre che non esito a dichiarare pazzo, irascibile, depresso e inevitabilmente un fallito. Una personalità schiacciante, che calpesta chiunque gli capiti a tiro e che ha fatto di me e mia madre due infelici.

Contrariamente a quello che ti dicono gli altri, urlare, gridare in faccia, non serve a nulla, se non a peggiorare la condizione di chi è vittima di queste vessazioni, in questo caso tua (mia) madre che ci vive insieme e tu (io).

Non c'è molto da fare, purtroppo, forse solo cercare di ridurre al massimo il tempo da passarci insieme e stare il più possibile vicino a tua madre, aiutandola a distrarsi e a stemperare i momenti critici.

Ti sono vicina

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Ciao, ti scrivo per dirti che ti capisco e ti sono vicina, ho anch'io una situazione simile, con un padre che non esito a dichiarare pazzo, irascibile, depresso e inevitabilmente un fallito. Una personalità schiacciante, che calpesta chiunque gli capiti a tiro e che ha fatto di me e mia madre due infelici.

Contrariamente a quello che ti dicono gli altri, urlare, gridare in faccia, non serve a nulla, se non a peggiorare la condizione di chi è vittima di queste vessazioni, in questo caso tua (mia) madre che ci vive insieme e tu (io).

Non c'è molto da fare, purtroppo, forse solo cercare di ridurre al massimo il tempo da passarci insieme e stare il più possibile vicino a tua madre, aiutandola a distrarsi e a stemperare i momenti critici.

Ti sono vicina

Ciao mjuana, quello che hai scritto mi ha ricordato questa canzone di Carmen Consoli te la linko..."signor tentenna"

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Io credo che per seguire il nostro percorso personale dobbiamo compiere delle scelte, se percepiamo che quello che scegliamo soddifa i nostri bisogni profondi allora sarà la scelta giusta. Io questa percezione la affido perloppiù a quello che comunica il mio corpo. In fondo l'Alex, del film di Stanley Kubric "Arancia meccanica", mi assomiglia con i suoi mal di stomaco da rifiuto. :;):

anch'io penso che bisgogna fare delle scelte nella nostra vita...però mai come in questo momento sento il bisogno di dire che queste scelte devono riguardare SOLO LA NOSTRA PERSONA...mi spiego meglio...io della mia vita cosa devo fare, io dovo voglio andare...ecc ma IO... basta pensare a "e poi lascio mia madre in qesta condizione?" "e mio padre?"....basta...come dice la mia psicologa "restane fuori, fatti i cavoli tuoi, la vita è loro, dei loro litigi o affiatamenti non deve importarti"...

all'inizio pensavo che sbagliasse, perchè non erano cavoli loro ma anche i miei...raccontando poi tutta la nostra storia di famiglia ho capito che a volte bisogna restare fuori dalle questioni dei nostri genitori o nonni...fuori dalla loro identità di coppia...altrimenti si finisce a passare una vita cercando di ricomporre un vaso andato in frantumi, senza però riuscirci mai, e per di più in compenso ci si ammala perchè ci si rende conto di essere incapaci, o buoni a nulla, o colpevoli di qualcosa...

quindi...prima che la malattia vi attanagli...è meglio prendere un qualche provvedimento...rimanere in questa situazione non ha senso...e ad ogni cosa c'è rimedio...almeno che non riguardi la morte....ma questo è un altro discorso...

joker...

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Il mio consiglio è quello di acquisire informazioni e strumenti per identificare le nostre modalità relazionali. Io ho fatto una terapia di tre anni per raggiungere questo obbiettivo, i frutti di questo lavoro li sto cominciando a cogliere, alcuni sono amari come ad esempio l'abbandonare un percorso che mi avrebbe garantito un agio economico, che tuttavia non soddifaceva i miei bisogni. I soldi, nella mia bilancia emotiva, ormai non contano un xxxx (detto in francese), estremizzando preferisco essere un barbone realizzato piuttosto che un ricco depresso.

Io credo che per seguire il nostro percorso personale dobbiamo compiere delle scelte, se percepiamo che quello che scegliamo soddifa i nostri bisogni profondi allora sarà la scelta giusta. Io questa percezione la affido perloppiù a quello che comunica il mio corpo. In fondo l'Alex, del film di Stanley Kubric "Arancia meccanica", mi assomiglia con i suoi mal di stomaco da rifiuto. :;):

Anche io credo che bisogna fare le nostre scelte , seguendo per prima cosa i nostri bisogni più profondi . ed io nel fare le mie scelte ho seguito sempre l'istinto . a volte ho fatto delle scelte sbagliate, tipo la scuola che ho fatto, che non mi piaceva .

un'altra scelta sbagliata è stata quella di non lavorare l'estate dopo la scuola , come facevano alcune mie compagne di scuola. se lo avessi fatto, adesso avrei un po di quell'esperienza lavorativa che mi servirebbe per trovare un lavoro e non sentirmi una totale fallita !

invece ora mi ritrovo a fare la studentessa/casalinga e dopo la laurea spero di non ritrovarmi a fare solo la casalinga.

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Ciao, ti scrivo per dirti che ti capisco e ti sono vicina, ho anch'io una situazione simile, con un padre che non esito a dichiarare pazzo, irascibile, depresso e inevitabilmente un fallito. Una personalità schiacciante, che calpesta chiunque gli capiti a tiro e che ha fatto di me e mia madre due infelici.

Contrariamente a quello che ti dicono gli altri, urlare, gridare in faccia, non serve a nulla, se non a peggiorare la condizione di chi è vittima di queste vessazioni, in questo caso tua (mia) madre che ci vive insieme e tu (io).

Non c'è molto da fare, purtroppo, forse solo cercare di ridurre al massimo il tempo da passarci insieme e stare il più possibile vicino a tua madre, aiutandola a distrarsi e a stemperare i momenti critici.

Ti sono vicina

ciao !

anche io ormai la penso esattamente come te .

è inutile urlare (e scendere così al livello dei nostri padri) o mettersi contro ai nostri padri.

serve solo a peggiorare la situazione. anche mia madre ormai , quando vede che mio padre parte per una delle sue sfuriate deliranti, non gli risponde quasi più, sta zitta o risponde a monosillabi, per evitare di "caricarlo" ancora di più con qualche risposta fuori luogo, secondo la logica distorta di mio padre !

all'inizio mia madre rispondeva a tono a mio padre e si metteva a gridare anche lei, ma quando si è resa conto che peggiorava solo le cose, ha smesso !

io da parte mia , quando mi sono trovata in mezzo alle loro discussioni, la sola cosa che sono riuscita a fare era andarmene in un'altra stanza o fuori casa e cercare di ridurre al minimo lo stress che questa situazione mi ha sempre provocato !

ora credo che ridurrò ulteriormente il contatto con lui , perché non lo posso proprio vedere in questi giorni. ho una rabbia dentro che, solo chi è in una situazione simile, può capire !

però questa rabbia la soffoco, perché non voglio diventare una persona collerica come lui !

non voglio rimuginare sulle cose, come fa lui .

insomma, voglio diventare una persona totalmente diversa da come è lui !

per quanto riguarda mia madre, cerco di aiutarla e starle vicino più che posso !

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