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mio

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messaggi di mio

  1. :unknw: Non chiederlo a me. Dovresti chiederlo a te stesso e a tutti quelli che lo riducono

    a un soprammobile (quando fa comodo). Oppure a quelli che "tanto non se lo caga nessuno".

    Scusa, ma questa avrebbe senso se qualcuno volesse vietare di appendere crocifissi sulle chiese, o

    in casa propria, o di portarli al collo. In questo caso, invece, sarebbe come lamentare la lesione

    del diritto di essere juventini se il governo non impone di appendere poster di Alex in luoghi pubblici.

    Diciamocelo: è un ragionamento tipico dei bambini per i quali il frignare è uno strumento di prepotenza.

    Io non riduco nulla! è un soprammobile...il che non implica che non possa avere un valore e un significato per alcuni.

    Personalemente io credo che ogni simbolismo sia dannoso per l'uomo, ma la mia visione ,come credo tu sappia, è un po' particolare. Io credo che dunque sia notevolmente significativo ed è proprio in nome di quel significato affermo che l'italiano abbia il diritto di appende il crocifisso.

    si dimentica troppo spesso che siamo Italia non in scandinavia, in Italia, dove lo stato autorizza operazioni come il contratto di matrimonio in chiesa, dove tutte le festività sono decise in base alle feste cristiane....

    secondo il tuo ragionamento anche le vie non si dovrebbero più chiamare....SALITA SAN NICOLA, PIAZZA MADONNA DELLE VERGINI, e poi dovremmo dare date laiche! Perchè un mussulmano non può andare a scuola a NATALE ma deve andarci nelle sue feste,,,,?

    siamo in italia... ....paese laico di diritto ma CRISTIANO di cultura...

    lo so, è un concetto matematicamente non comprensibile.....ma vedrai che se metti via il libro di diritto...:icon_surprised:

  2. è di fatto un adorno! Chiamarlo per nome non e' mancanza di rispetto. Non capisco perché non si possa tranquillamente ammettere che per gran parte degli italiani sia comunque significativo . Basta vedere il numero di battesimi comunioni. La laicità è un diritto non un dovere!

  3. Credo che sia proprio lo status naturale di ogni politico.....(tolto Prodi e Fassino ovviamente :icon_surprised: )

    la sentenza poi mi pare che non veda tanto l'aspetto religioso quanto quello culturale dientro al soprammobile....

    credo che tutto dipenda dall'importanza che si da all'oggetto in questione...

    io personalmente darei libertà di scelta ai presidi....d'altronde in italia c'è ancora l'ora di religione, e se è vero che si garantisce il diritto alla laicità, e si garantisce anche la laicità dello stato resta indiscusso come il nostro sia uno stato culturalmente di matrice Cattolica. Il che se visto con la giusta prospettiva , essendo valori umani più che approvabili, non vedo come possano turbare....lo stesso varrebbe se fosse buddista o induista....ma siamo in italia non in India...

  4. Si ma... al di là del todos caballeros, intendevo dire questo: se uno ritiene che "ben piazzare simboli" ha

    la sua influenza, si capisce perché voglia che vengano piazzati o rimossi (a seconda di come la pensa nel

    caso particolare). Ma se ritiene che non ha nessuna influenza... perché dovrebbe agitarsi tanto?

    se ritiene che non ha nessuna influenza..dici....stai parlando dei giudici che hanno sentenziato....?? a me non sembrano agitati...:Confused:

    a me gli unici agitati mi paiono coloro i quali sono così "fanatici" da perdere del loro tempo a discutere e spendersi per dei soprammobili....:Praying:

    soprammobili che per tradizione sono li da centinaia di anni....

    mah , io avessi tutto quel tempo farei altro....Batting%20Eyelashes.gif

  5. l'unico modo è comprendere cosa è la vita...

    non è statica, non sarebbe vita...

    la vita è movimento e trasformazione....non c'è e ci sarebbe vita senza la morte...

    non accetare la morte implica non accettare nemmeno la vita..

    la vita è quella che è e non quella che vorremmo fosse..

    solo arrendentoti a questa unica verità assoluta : la vita è quella che è....puoi trovare la pace eterna e la gioia , che è l'unico scopo della vita

  6. Si ma... al di là del todos caballeros, intendevo dire questo: se uno ritiene che "ben piazzare simboli" ha

    la sua influenza, si capisce perché voglia che vengano piazzati o rimossi (a seconda di come la pensa nel

    caso particolare). Ma se ritiene che non ha nessuna influenza... perché dovrebbe agitarsi tanto?

    chi mette i simboli?

    chi ha deciso che non sono influenti?

    non mi pare sia lo stesso soggetto....nemmeno colui che si agita tanto è lo stesso soggetto del giudicante....o no?

  7. Alla luce dell'ultima sentenza mi sorge un dubbio: per quale motivo, ammesso e concesso che nulla dimostra

    che un simbolo ben piazzato possa influenzare chicchessia, si ha tanta ansia di piazzare simboli qui e lì?

    Domanda non retorica... qui si stanno mettendo in dubbio le fondamenta del marketing. Sento odore di eresia. Straight Face.gif

    Penso che sia il medesimo motivo , con giustificazoni opposte, di chi si infastidisce nel vederlo....:icon_surprised:

  8. allora tutti gli stupidi si dovrebbero uccidere!?

    nn credo sia un fatto di intelligenza , ma di sofferenze e di scelte!

    ps nn credo che tu possa capire Shame On You.gif

    Se il suicidio non è un atto "intelligente" cio non implica che tutti i non "intelligenti" si debbano suicidare.....non era un equazine la mia...assolutamente :girl_devil:

    io ho detto questo

    intelligenza= saper vivere in armonia con il resto qualunque esso sia...

    suicidio= non saper vivere :deadtired:

    intelligenza e suicidio non possono coesistere....Shame%20On%20You.gif

    poi tutto cio si può confutare dicendo che l'intelligenza non implica il saper vivere per esempio...ma non certo con un banale "tu non capisci"...Batting%20Eyelashes.gif

    perchè se lo scopo era avere ragione.....bastava dirlo...:icon_surprised:

  9. secondo voi il suicidio é un atto di coraggio o di viltà? È l'ultimo atto di amore per la vita, oppure l'estremo gesto di rifiuto della vita stessa, considerata come un peso non più sopportabile? Il suicida agisce in uno stato di raptus oppure programma accuratamente la sua morte fino all'attimo in cui decide di passare all'azione? :Thinking:

    so che susciterò reazioni varie, ma dirò la mia lo stesso.

    E' essenzialmente stupidità. Laddove la stupidità è assenza di comprensione e incapacità di visione della vita nella sua complessità( stupidità=non intelligenza)

    c'è sempre motivo per vivere......Suicidarsi e' sempre una reazione e io sono convinto che ogni reazioni è stupidità, le trovo figlie dell'incapacita del rapporto.

    tutto nasce sempre dalla nostra identificazione con un qualcosa che non esite, l'ego,a noi pare che si ferisca e soffra tanto da portarci a desiderare di non vivere, almeno lo crediamo inquanto è una cosa impossibile nei fatti...nella vita reale...

    il dolore , la sofferenza psicologica nasce sempre a causa di questo ego che è passato o futuro, soffre per quello che è stato o per quello che non sarà..ossia per niente....

    un uomo intelligente non si suicida....laddove l'inteligenza è la capacità di vivere....è forse altro?

    qualcuno potrebbe dire che certe situazioni sono insostenibili....ma una mente intelligente può forse trovarsici....e in tal caso non ne fuggirebbe cambiando immediatamente modo di vivere...?

  10. .....di "dipendenza affettiva" ne so qualcosa, purtroppo.....

    non credo che abbia molto a che fare con l' Amore, anche se chi è innamorato ha desiderio di condivisione con l'altro .

    La dipendenza affettiva è un bisogno , il bisogno di una persona verso qualcuno su cui riversare il proprio immaginario, il bisogno incolmabile di sentirsi "amati" e necessari.

    Forse la persona di riferimento in realtà non si ama affatto, nè si stima , ma è solo il mezzo per esprimere il disagio che si vive all'interno di sè stessi .....

    La dipendenza affettiva spesso porta chi ne soffre a struggimento, ad umiliazioni, ad una passionalità estrema che si congiunge alla propria sofferenza e ci si inganna che sia l'altro a farci soffrire, e allo stesso tempo è difficilissimo allontanarci ..... si pensa di non essere "abbastanza" e che quello che succede sia in realtà giusto.....

    L'astinenza è dura come in tutte le dipendenze.......... e si innescano gli stessi procedimenti distruttivi.

    Star bene diventa una vera lotta con sè stessi ............ la disintossicazione è una strada spinosa, ma possibile.....

    ciao indaco :air_kiss:

  11. Ciao a tutti.

    Ho trovato questo forum e mi sono sorpreso per la comprensione di molti utenti, quindi ho deciso di scrivere anch'io per cercare un po' di aiuto.

    Sono un ragazzo di 28 anni, attualmente innamorato di una donna con la quale sono in amicizia ma non ricambiato sentimentalmente.

    Sarò un po' noioso ma devo fare un breve sunto della mia vita sentimentale. In realtà c'è poco da dire: pur essendo alla soglia dei 30 anni sono uscito solo con 3 o 4 ragazze, e l'unica storia più seria che ho avuto è durata pochi mesi. Inoltre, era una relazione non molto sentita (specialmente da parte della mia compagna) che forse era anche evitabile.

    Io metto i sentimenti ai primi posti fra le cose più importanti della vita, ma per la mia timidezza e soprattutto per il fatto di essere molto introverso, ho grosse difficoltà a legare con gli altri, soprattutto sentimentalmente. Tralasciando ulteriori dettagli sulle motivazioni (che meriterebbero una discussione a parte...), il fatto è che in vita mia non ho mai ricevuto vero amore romantico da parte di una donna.

    Fin'ora ho affrontato questa cosa senza particolari problemi, vivendo per me stesso e facendomi bastare i miei interessi. Il mio mondo però è cambiato quando ho incontrato una donna della quale, per la prima volta, mi sono innamorato totalmente e perdutamente.

    Le ho confessato i miei sentimenti e siamo usciti per circa 4 mesi, poi alla fine ho ricevuto un rifiuto.

    Il tema di questa discussione non è tanto come sopportare il dolore per l'amore non corrisposto, quanto il fatto che dopo questa esperienza il mio modo di affrontare la vita è cambiato.

    Nei mesi che siamo usciti, ho intravisto la possibilità di una vita con lei e ne sono rimasto abbagliato. Sono diventato incapace di vivere solo per me stesso, e ho capito con lucidità quanto abbia bisogno di amare e essere amato, di dedicare la mia vita a qualcuno.

    Ho letto altre discussioni simili e spesso si dice che in questi casi bisogna "amare se stessi", e appoggiarsi a quello. Ci sto provando, ma è davvero difficile.

    Questa donna, che tutt'ora amo, ha quasi tutto ciò che potrei desiderare e non riesco a considerare l'idea di poter trovare qualcun'altra che possa in qualche modo sostituirla. Inoltre, non so se avrò la forza o nemmeno la possibilità di trovare qualcun'altra.

    Per concludere, non ho una domanda precisa ma non so come dovrei affrontare la situazione. Da una parte guardo la realtà, e so che per mesi o anni non potrò considerare nessun'altra e che, comunque, col mio atteggiamento introverso mi è difficilissimo trovare qualcuna adatta a me. Dall'altra parte, rassegnarmi così a rinunciare all'amore mi uccide dentro e non riesco a sopportarlo.

    So che il mio è un problema banale in confronto ad altri e mi scuso per questo, ma spero che qualcuno possa lo stesso darmi qualche consiglio.

    Se volete dei chiarimenti su qualche punto chiedetemi. Un saluto a tutti e grazie!

    amare se stessi è fare cio che ci da gioia e serenità non nutrire l'ego.

    Hai visto una luce seguila....

    la gioia viene dal rapportarsi al prossimo e dal donare tempo e attenzione a quello che accade.

  12. No quando ami il tuo scopo è essere felici insieme.

    Quando non è così le cose sono sbilanciate. Sì è egoismo, ma egoismo sano perchè volere il bene dell'amato e per arrivare a realizzare questo si massacra se stessi,ci si uccide lentamente, non è amore, è un meccanismo malato.

    Puro masochismo.

    L'amore deve avercela per forza una componente egoistica.

    Del resto a pensare ai propri bisogni e basta si ha la stessa conseguenza.

    L'equilibrio sta nel sentire che l'altro non esiste solo in base ai nostri bisogni così come noi non viviamo solo in base ai suoi.

    allora...nel dire essere felici insieme si implica che entrambi lo si vuole....se il mio amato è felice senza di me la situazione è ben diversa.

    se io sono massacrato dalla sua assenza questo è il risultato di un possesso impedito non di un amore non corrisposto...

    se io amo gioisco della gioia,,,,per me questo è amore....per me solo pochi amano....il mondo è un mondo di egoisti.

    l'amore per me esiste solo in assenza di ego...quando è l'ego l'attore delle nostre azioni , anche assistere un malato è egoismo...

    con questo posso dire che comprendo quanto dici , lo ritengo rispettabile e molto umano....semplicemente dico che quello non è amore vero....quello e l'amore dell'uomo che io definisco "piccolo"..un seme che non è mai fiorito...

    Ok mettiamo che l'amato sia un alcolista o un tossicodipendente. Per essere veramente felice dovrebbe prendere le distanze dalla sua dipendenza. Ma siccome da solo non ne è capace, esige il tuo aiuto.

    E il tuo aiuto comporta pericoli fisici, psicologici, verbali, comporta di stare accanto a una persona malata anche mentalmente, che probabilmente ti maltratta, che riduce la tua vita s un inferno.

    Questo secondo te è amore?

    No, secondo me è solo ossessione, di amorevole non c'è niente, non c'è nulla di nobile a martirizzarsi senza ricevere nulla in cambio.

    Se il tuo amato sposa un'altra donna tu sei felice perchè lo ami e desideri che sia felice?

    Io non sarei tanto felice sinceramente!

    Noi pensiano che amare comporti per forza una componente di rinuncia, secondo me questo discorso vale fino a un certo punto.

    amore è avere nulla in cambio!...

    amore è quello verso un figlio...

    molti amano i figlio ma non amano i patner....

    amare è uno stato dell'essere non ha perchè, motivi o scopi...

  13. Essere innamorati genera dipendenza perchè non si può stare senza la persona amata. Essere dipendenti invece non significa necessariamente essere innamorati.. io sono un'ex dipendente affettiva. Posso dirti che la dipendenza generata dall'amore vero è una forma di dipendenza bella. è una droga che fa bene . Mentre la dipendenza dal bisogno di qualcuno per colmare vuoti genera solo infelicità..

    Quando ami sei per forza un pò dipendente da chi ami. Dal suo contatto e dalla sua presenza. Però per me amore significa accettare l'altro com'è, voler dare, stimarlo, fidarsi, provare ammirazione e gioia nel condividerci emozioni. Nel caso contrario diventa solo dipendenza insana e gioco al massacro.

    quindi il tuo scopo , quando ami non è il bene dell'amato, la sua gioia, ma il tuo....questo è egoismo...

    tu stai male se lei non c'è ecco il problema...chi ama sta male se l'amato non è felice.....questo è amore....

    quando ami dipendi da cosa ami nel senso che la sua felicità da a te gioia....

  14. secondo me l'innamoramento è uno stato dell'essere dove c'è comprensione assoluta....indipendente da altro all'infuori del semplice "essere vivi"...

    il resto è dipendenza del nostro "umore" in funzione di un terzo o di una cosa o di un luogo....che è il contrario dell'amore...essendo un rafforzamento dell'ego che è l'antitesi della possibilità di amare...

    amare è essere qui e ora....l'ego è cio che non potrà mai entrarci e mai potra amare....altro che se stesso...

  15. io son a favore.

    una nazione deve sempre cercare di essere indipendenti

    da altri cercando di farlo con tutte le sicurezze possibili.

    credo che adesso siano sicurisssimi e nn voglio che

    i francesi o gli svizzeri ci tagliano la corrente

    come hanno fatto una decina di anni fa' per poi trovare una scusa.

    io vivo in mezzo a 2 centrali nucleari ,una al nord e l'altra

    al southwest , nn molto distante ( forse una 60 miglia )e nn e' mai successo niente.

    epppoi se un nucleare ha problemi sino ad emettere radiazioni

    nn credo ci si possa essere sicuri solo perche' si e' distante 300

    400 miglia e con le alpi nel mezzo. .

    poi c'e' il fattore costo e l'inquinamento dell'ambiente.( scorie a parte)

    certo Tex...bisogna essere indipendenti...sono d'accordo con te.

    ma non credi che essere indipendenti sia esserlo anche contro la schivitù del consumismo...

    siamo schiavi di un sistema sbagliato prima di tutto , una schivitù che a molti impedisce di vivere....

    credo che un palazzo che cade non lo sistema facendo un piano in cima , se pur solido , devi abbatterlo e ricostruirlo da cima a fondo...

    :icon_surprised:

    ciao....

    ps. grande Juve.....traversa di Etoooooooooo! ahahahhhhh :teasin1125tc:

  16. Che ne pensate del referendum abrogativo che probabilmente si terrà il 12 giugno sul tema del nucleare? Siete favorevoli o contrari alla costruzione e messa in opera di nuove centrali atomiche in Italia? Stranamente se ne parla pochissimo. Eppure, come il quesito in materia di acque, mi sembra una cosa importante.

    io sono convinto che il modo di vivere dell'uomo sia dovuto da "stupidità" , viviamo per produrre e consumare con il pessimo risultato di una vita priva di ogni gioia e serenità....

    credo che non solo il nucleare , ma anche i pozzi di petrolio ecc..ecc...quindi :CONTRARIO.

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