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lapina

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messaggi di lapina

  1. già giusto ....son d' accordo lapina.

    quando tu ti mostri debole l' altro si sente più forte...e se tu ti mostri forte l'altro un pò ti teme.

    ma non sempre si ha la forza e la sicurezza per farlo......

    ...cerco di tirar fuori le pallette,,,,:-P

    in realtà se capisci che le cose vanno così e stai bene con te stesso automaticamente hai quella forza a prescindere dallo sforzo di volontà.

    ma dall'altra parte quella forza potrebbe essere comunque recepita come superiorità.

    a tal proposito vorrei citare una frase che secondo me è carica di significato:

    "gli uomini si fanno condizionare non dalle cose ma da come essi vedono le cose"

    non ricordo di chi sia,

    ad ogni modo riguarda tutto.

    chi si "sente" debole è perchè per un motivo o per l'altro vede le cose in un certo modo

    chi si "sente" forte forse ha degli appigli o delle strategie che lo fanno sentire tale

    chi è realmente forte non sente proprio niente, vive e basta, compreso o meno se ne sbatte e continua a vivere.

  2. Penso che tra tutte le risposte...il tuo intervento sia quello che ci abbia azzeccato di più...hai perfettamente centrato la situazione!

    bene sono contenta di esserti stata utile,

    ma purtroppo sul dal farsi da questo in punto in poi non so proprio che dirti se non "forza e coraggio".

    sono nella tua stessa situazione anche se per motivi apparentemente diversi.

    tutto sta nell'accettare la nostra debolezza e far si non tanto che scompaia ma che diventi irrilevante.

    ci riusciremo solo riportando il baricentro su noi stessi,

    perchè solo in quel momento ci renderemo conto di non aver bisogno di "poggiarci" da nessuna parte.

    inizialmente la cosa è un pò artificiale, per paura di poggiarci finisce che ci chiudiamo un pò in noi stessi,

    ma è una fase,

    se non ci passiamo in mezzo non capiamo l'importanza di essere un "organismo vivente" che comunica con l'esterno senza perdere la sua individualità.

  3. ciao elvix,

    ho dato uno sguardo a tutto il topic.

    da quanto ho capito metti in atto questi comportamenti con le persone che più hai vicino perchè in un certo senso senti di averne il controllo e forse vuoi capire fino a che punto riesci ad averne l'effettivo controllo.

    dici che se non ti fanno un torto tu resti tranquillo, ma in realtà mi sembra di aver capito che ne vuoi la minima scusa.

    fossi in te mi chiederei:

    "a che mi serve avere il controllo?"

    il controllo non esiste, è solo una ricerca disperata di sicurezza, che anch'essa non esiste.

    ma proprio non ce la facciamo a rassegnarci al fatto che la sicurezza non esiste e la finiamo per attaccarci a qualcosa che ci assomiglia:

    controllo, cibo, amore, sesso, alcool, fumo, droga...... casualmente tutte cose che di base danno piacere..

    la dipendenza è un circolo vizioso senza senso che genera frustrazione:

    la ricerca di sicurezza è ricerca di gratificazione,

    la gratificazione è insaziabile,

    l'insaziabilità è continua ricerca,

    la continua ricerca è aspettativa,

    l'aspettativa è ricerca di sicurezza.

    purtroppo capirlo non basta e fa rabbia vedere quanto l'essere pensanti ci faccia perdere in un bicchiere d'acqua..

  4. parlargli della tua esperienza ma con cautela...si potrebbe innescare un meccanismo antipatico: scarica i suoi problemi su di te.

    io non ho fatto esperienza di psicoterapia ma ho avuto comunque un percorso di analisi personale, il mio ex aveva dei problemi ma ogni volta la metteva sul piano che ero io quella strana...

  5. ciao maggy quanto mi ci ritrovo in ciò che dici..

    il fatto è che dipende tutto dalla nostra ottica.

    noi per primi siam fatti come gli altri perchè non possiamo sentire ciò che sentono gli altri così come sentiamo noi stessi.

    se stiamo bene con noi stessi abbiamo tanto da offrire e quasi nulla ci scalfisce, gli altri ci vedon forti e si sentono di poter esercitare il loro egoismo perchè in quel momento si sentono deboli o meglio più deboli;

    se siamo deboli ci va male tutto e abbiamo poco da offrire, teoricamente non rappresentiamo un pericolo per gli altri e anzi siamo un modo attraverso il quale in buona o cattiva fede possiamo far sentire meglio gli altri..

    nel rapporto con gli altri si innesca un meccanismo vizioso che possiamo contrastare solo facendo leva su noi stessi.

  6. Per come la vedo io, vivere non è facile, basta solo pensare alla forza di gravità che costantemente vorrebbe farci sprofondare nella terra. Il problema che talvolta nell'idea di semplificare e di evitare di crearsi casini/pippe mentali semplicemente cerchiamo di rimuovere l'angoscia , il fatto è che oltre quello rimuoviamo anche la vita.

    Per quel che ne so, concederci la possibilità di non far degenerare in ossesione l'angoscia o in insensibilità (accade questo quando si rimuove), permette di prendere coscienza del nostro peso specifico, quel peso che grava sul famoso "chiodo" o mondo e che permetterà al "quadro" o destino di compiersi ...ac-cadere. Confortante per me è sapere che il tempo è relativo e che la memoria si compone di momenti profondi, quei momenti in cui ti senti un po più vivo e percepisci che intorno a te la realtà compie una meravigliosa danza... e 'sta cosa è proprio bella :).

    concordo ma che ci vuoi fare son testarda come un mulo :80:

  7. Ti svelo un segreto....il mare non esiste. O vivi o non vivi.

    lo sospettavo...

    la metafora tipicamente francese che ho fatto relativamente al mare è indice di qualcosa che ignoravo..

    c'è una qualche forma di piacere perverso in quel mare ed è per quello che mi ci perdo :huh:

    ... continuando a perdermici :LOL:

  8. potete provare a girare per strada nudi per assorbire meglio l'inquinamento e vedere che cosa succede...

    scherzi a parte si parla spesso di modificazioni dovute al cambiamento dell'ambiente..

    si parla per esempio della tendenza della mandibola ad assottigliarsi con le generazioni perchè siamo abituati a cibi dalla consistenza più morbida rispetto a quella che avevano in passato..

  9. vuol dire che ci ho sbattuto la testa e la prossima volta ci starò più attenta..

    neanche questo mi sembra cazzeggiante potrebbe venirne fuori di tutto..

  10. penso che riuscire a bastare totalmente a se stessi non rientra nemmeno nel concetto di essere umano, anche la persona piu' ''sana'' ha bisogno di condividere delle emozioni, situazioni per non lasciare affogare tutto nel vuoto...............certo sapersi mettere in contatto con l' universo, con la natura e appagante ma dopo un po' puo' divenire desolante.................capisco pure che spesso ci si puo' sentire soli nel cuore anche se circondati da persone e quanto costi riuiscire a sforzarsi per stare in comunione, per adattare la propria mente a quella altrui....................è vero che tutto il mondo esiste perchè abbiamo i sensi per percepirlo ma finche' questi sensi esisteranno perche' sforzarsi a chiudersi nella tomba di se se stessi............solo biosognerebbe cercare di non disperare troppo della solitudine, anche se in alcuni casi la disperazione puo' essere una '' disperazione divina''.

    è ciò che ho evidenziato che sbagliamo completamente

    star soli o meglio saper stare soli non significa isolarsi o affogare nel vuoto

    ma creare un equilibrio tale per cui riusciamo ad interagire con il mondo in modo armonioso

    senza dipendenze e aspettative

    dentro di noi si crea il vuoto perchè spostiamo il baricentro fuori da noi

    ma capirlo non basta.

  11. Come mai tutti i fantasmi sono simpatici?.......................non ho resistito alla tentazione di un topic ''cazzeggiante'' :icon_surprised:

    tanto cazzeggiante non mi sembra :)

    credo sia un modo per esorcizzare la morte..

  12. secondo te quindi il bisogno se non è vitale e mentale..

    dividendo tra bisogni primari e altro..

    e che significa mentale? che è una cosa superflua ?.

    non ho parlato di superfluo..

    ma forse stando alla tua metafora capisci qual'è il mio discorso.

    se mangio nutro il mio corpo affinchè non muoia;

    se soddisfo un bisogno sessuale fine a se stesso cosa nutro? e cosa muore se non lo faccio?

  13. cioè mi stai dicendo che se ha bisogno di mangiare invece di mangiare ti domandi perchè..?

    cioè non vuoi accettare l' idea che esistano dei bisogni psicofisici ?

    quì perdonami ma stai confondendo ciò che è vitale da ciò che è mentale...

  14. il vuoto è umano.

    scacciare via come demoni i propri bisogni no.

    li entriamo nel campo della religione estrema

    ma quale religione..

    tu la stai mettendo sul piano che l'uomo ha dei bisogni e anzichè capire perchè ce li ha si rassegna al fatto ce li ha e se ne infischia

    il punto è che chi ha aperto il topic non se ne infischia e anzi soffre di questa situazione

  15. aggiungerei anche che tutto ciò che è accordo nella coppia è un'altro discorso.

    mi sembra di capire che nell'esordio del topic non si parli di accordi ma di un disagio personale che parte dalla necessità di colmare un vuoto.

    e secondo me il tradimento nasce proprio da un disagio personale che ho riassunto nei due punti.

  16. allora il tradimento è quando tu conosci una persona ci stai insieme e contemporaneamente continui la relazione col partner.

    questa condizione possiamo definirla tradimento.

    secondo il tuo ragionamento quindi un qualcosa di occasionale non è tradimento...

    io invece la vedo in modo diverso, secondo me il tradimento comincia quando si sente un vuoto da colmare e si pensa solo a scacciare questo vuoto cercando soddisfazione.

    il senso di colpa lo si avverte a due livelli:

    1.verso l'altro perchè non si è stati onesti con l'altra persona

    2.verso se stessi perchè ci si rende conto della propria debolezza

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