mio 0 Share Inserito: 3 agosto 2010 Il cessare della violenza, che abbiamo appena preso in considerazione, non significa necessariamente uno stato in cui la mente sia in pace con se stessa e quindi in pace in tutti i suoi rapporti. Il rapporto tra gli esseri umani si basa sulla formazione di immagini, cioè su un meccanismo difensivo. In tutti i rapporti ciascuno di noi si crea una immagine dell'altro e il rapporto si ha tra queste due immagini, e non tra gli esseri umani. La moglie si costruisce una immagine del marito – forse non consciamente, ma tuttavia succede – e il marito si è creato una immagine della moglie.Si hanno immagini del proprio paese o di qualcuno, e le andiamo sempre più consolando con l'aggiungerne altre. Ed è tra queste immagini che intercorre il rapporto. Quando si ha questo processo di formazione di immagini il reale rapporto tra due o più esseri umani ha completamente fine. Il rapporto basato sulle immagini non può mai naturalmente assicurare la pace poiché le immagini sono fittizie e non si può vivere nell'astrazione. E tuttavia questo è ciò che noi tutti facciamo: vivere tra idee, teorie, simboli, immagini che ci siamo creati su noi e sugli altri e che non sono affatto realtà. Tutti i nostri rapporti, siano essi con la proprietà, la idee o la gente sono essenzialmente basati sulla formazione di immagini, e da ciò sempre scaturisce il conflitto. Com'è possibile allora essere totalmente in pace nel nostro intimo e nei rapporti con gli altri? Dopotutto la vita è un movimento in rapporto altrimenti non c'è alcuna vita, e se essa si basa su una astrazione, una idea, o una ipotesi speculativa, allora un tipo di vita cosi astratto deve inevitabilmente generare un rapporto che diventa un campo di battaglia. E dunque in qualche modo possibile per un uomo vivere una vita interiore realmente tranquilla senza alcuna forma di coercizione, imitazione, soppressione o di sublimazione? Può egli generare entro di sé un ordine tale, cioè un tipo di vita non trattenuto dall'impalcatura delle idee – una tranquillità interiore che non conosce mai alcun turbamento – non ambientata in un fantastico e mitico mondo astratto ma nella quotidiana vita di casa e d'ufficio? Trovo che dovremmo analizzare il problema con molta cura poiché non c'è un solo angolo nella nostra coscienza non toccato dal conflitto. In tutti i nostri rapporti, siano essi con una persona molto intima o con il vicino o con la società, esiste questo conflitto – conflitto che è contraddizione, stato di disunione. di separazione, dualità. Osservando noi e i nostri rapporti con la società ci rendiamo conto che ad ogni livello del nostro essere compare il conflitto – conflitto minore o maggiore che genera reazioni molto superficiali o effetti disastrosi. j.k. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Impa 0 Share Inserita: 4 agosto 2010 Com'è possibile allora essere totalmente in pace nel nostro intimo e nei rapporti con gli altri? Se per "essere in pace con gli altri" l'autore intende vederli in modo oggettivo e rapportarsi con loro in modo oggettivo, allora non è possibile, altrimenti contraddice tutto quello che ha detto prima. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
nello 0 Share Inserita: 4 agosto 2010 Il cessare del cesso nella violenza in cui si esprime è che abbiamo appena preso in considerazione un cesso non funzionante. Non significa necessariamente un cesso di Stato in cui la mente sia in Pace con se stessa e quindi in Pace in tutti i suoi rapporti sessuanimali. Il rapporto sessuale tra gli esseri umani si basa sulla formazione di idee-immagini, cioè su un meccanismo gigio o non gio? di tipo difensivo. In tutti i rapporti ciascuno di noi si crea una immagine-foto dell'altro e il rapporto si ha tra queste due immagini-foto, e non tra gli esseri umani. La moglie (vacca?)si costruisce una immagine del marito (puttaniero?) – forse non consciamente, ma tuttavia succede che non succede in mercede– e il marito si è creato una immagine della moglie. Insomma un troiaio come dicono a Viareggio. Si hanno immagini del proprio paese o di qualcuno, e le andiamo sempre più consolando con l'aggiungerne altre. Ed è tra queste immagini che intercorre il rapporto. Quando si ha questo processo di formazione di immagini il reale rapporto tra due o più esseri umani ha completamente fine. HAI BEVUTO? COME VA? CHE VINELLO USI? Il rapporto basato sulle immagini non può mai naturalmente assicurare la pace poiché le immagini sono fittizie e non si può vivere nell'astrazione. E tuttavia questo è ciò che noi tutti facciamo: vivere tra idee, teorie, simboli, immagini che ci siamo creati su noi e sugli altri e che non sono affatto realtà. Tutti i nostri rapporti, siano essi con la proprietà, la idee o la gente sono essenzialmente basati sulla formazione di immagini, e da ciò sempre scaturisce il conflitto. CASPITERINA CHE CONFLITTO DI BISCHERATE! Com'è possibile allora essere totalmente in pace nel nostro intimo e nei rapporti con gli altri? MA CHI E CHE SCRIVE? L'UOMO DELLA NOTTE? Dopotutto la vita è un movimento in rapporto altrimenti non c'è alcuna vita, e se essa si basa su una astrazione, una idea, o una ipotesi speculativa, allora un tipo di vita cosi astratto deve inevitabilmente generare un rapporto che diventa un campo di battaglia. E dunque in qualche modo possibile per un uomo vivere una vita interiore realmente tranquilla senza alcuna forma di coercizione, imitazione, soppressione o di sublimazione? Può egli generare entro di sé un ordine tale, cioè un tipo di vita non trattenuto dall'impalcatura delle idee – una tranquillità interiore che non conosce mai alcun turbamento – non ambientata in un fantastico e mitico mondo astratto ma nella quotidiana vita di casa e d'ufficio? SI PER ME SEI BI-TURBATO Trovo che dovremmo analizzare il problema con molta cura poiché non c'è un solo angolo nella nostra coscienza non toccato dal conflitto. In tutti i nostri rapporti, siano essi con una persona molto intima o con il vicino o con la società, esiste questo conflitto – conflitto che è contraddizione, stato di disunione. di separazione, dualità. Osservando noi e i nostri rapporti con la società ci rendiamo conto che ad ogni livello del nostro essere compare il conflitto – conflitto minore o maggiore che genera reazioni molto superficiali o effetti disastrosi. EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH j.k. Ma quanto hai studiato per dire questo insieme di minestrone intellettuale? UGO FOR EVER Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
nello 0 Share Inserita: 4 agosto 2010 E lo so mio è un brutto periodo inciampi nei discorsi negli autotranelli mentali. Come va MIO? Parlami dei tuoi problemi o delle tue gioie non di quelle bischerate di cui sopra! Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
zazà 0 Share Inserita: 4 agosto 2010 Nello, sei proprio terribile!! Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mio 0 Autore Share Inserita: 5 agosto 2010 Se per "essere in pace con gli altri" l'autore intende vederli in modo oggettivo e rapportarsi con loro in modo oggettivo, allora non è possibile, altrimenti contraddice tutto quello che ha detto prima. bhè credo che vederli per quello che sono, ed amarli per lo stesso sia l'unica via per noi diversa dall'inganno. io posso credere che mio marito sia X e stare con lui, ma invece ha un carattere Y e Z, la realtà è che è Y e Z, io posso scegliere se vivere una verità o una fantasia.... io scelgo la verità sempre e comunque. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mio 0 Autore Share Inserita: 5 agosto 2010 E lo so mio è un brutto periodo inciampi nei discorsi negli autotranelli mentali. Come va MIO? Parlami dei tuoi problemi o delle tue gioie non di quelle bischerate di cui sopra! bene Nello.... diciamo che mi sto riprendendo piano piano la mia vita dopo l'incidente..... vi-nello?? Bhè ci do dentro fino a fine Agosto poi devo rismettere totalmente per le visite semestrali della patente per la revisione....sai noi alcolizzati nell'attesa del processo mi rilasso con le mie idee... sai so, che non hai ne voglia ne intenzione di dedicare a quanto scritto un po' di serietà, ma so e ci metterei il mio culo sul fuoco , che ci troveresti molta verità.... tu poeta dall'animo sensibile e uomo violentato dalla vita, hai la serietà e la capacità per andar oltre...forse ti blocca solo la paura.. qui si parlava solo del "rapporto" tra noi e tutto il resto, semplicemente si diceva che noi non ci rapportiamo con la verità delle cose e del prossimo, ascoltandolo e cercando di capirlo per quello che è, ma ci costruiamo un immagine con le nostre seghe mentali, paure, speranze e proggetti, un immagine (non solo visiva, ma anche di sensazioni, di esperienze) con la quale interagiamo, alla fine dunque il rapporto e tra noi e la nostra fantasia, e poche volte, di rado, quasi mai tra noi e il cuore degli altri.... forse son xxxxxxx, non so..... qualcuno diceva "chi ha orecchie per intendere intenda) ciao BUON VECCHIO UGO DELLA VETTE Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Impa 0 Share Inserita: 5 agosto 2010 bhè credo che vederli per quello che sono, ed amarli per lo stesso sia l'unica via per noi diversa dall'inganno. io posso credere che mio marito sia X e stare con lui, ma invece ha un carattere Y e Z, la realtà è che è Y e Z, io posso scegliere se vivere una verità o una fantasia.... io scelgo la verità sempre e comunque. Il punto è un altro: se noi ci rapportiamo con gli altri in base alle immagini che ci costruiamo di essi (e penso possa anche essere vero) è perchè il nostro cervello ha dei limiti e non coglie la realtà per quello che è, ma per come la percepisce, quindi in modo soggettivo. Per cui, se una persona è Y e noi la vediamo X, non potremo mai cogliere il suo lato Y, perchè il nostro limite umano è quello di vederla attraverso ciò che noi e solo noi cogliamo di essa, e cioè X e su questo aspetto ci costruiamo l'immagine con cui ci rapportiamo. A questo punto, essendo questo un limite fisico, biologico, fisiologico e psicologico, insomma, un limite che fa parte della natura umana, dubito che ci sia qualcuno al mondo capace di detenere la verità assoluta e vedere le cose e le persone per quello che realmente sono e non per ciò che pure egli percepisce, a meno ché chi scrive non sia un extraterrestre. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mio 0 Autore Share Inserita: 5 agosto 2010 Il punto è un altro: se noi ci rapportiamo con gli altri in base alle immagini che ci costruiamo di essi (e penso possa anche essere vero) è perchè il nostro cervello ha dei limiti e non coglie la realtà per quello che è, ma per come la percepisce, quindi in modo soggettivo. BHè, ponendola così hai una conclusione prima di una sperimentazione, il che è un'altra immagine preimpostata non trovi? Per cui, se una persona è Y e noi la vediamo X, non potremo mai cogliere il suo lato Y, perchè il nostro limite umano è quello di vederla attraverso ciò che noi e solo noi cogliamo di essa, e cioè X e su questo aspetto ci costruiamo l'immagine con cui ci rapportiamo. A questo punto, essendo questo un limite fisico, biologico, fisiologico e psicologico, insomma, un limite che fa parte della natura umana, dubito che ci sia qualcuno al mondo capace di detenere la verità assoluta e vedere le cose e le persone per quello che realmente sono e non per ciò che pure egli percepisce, a meno ché chi scrive non sia un extraterrestre. io dico che è un limite di pigrizia, comodità e in fondo di stupidità... colui che parla è un uomo e non è l'unico a comprendere il prossimo per quello che è.... di solito ci riuscimo tutti quando non abbiamo odi particolari o interessi particolari.....sarà forse l'andare sempre oltre il problema? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Impa 0 Share Inserita: 5 agosto 2010 BHè, ponendola così hai una conclusione prima di una sperimentazione, il che è un'altra immagine preimpostata non trovi? io dico che è un limite di pigrizia, comodità e in fondo di stupidità... colui che parla è un uomo e non è l'unico a comprendere il prossimo per quello che è.... di solito ci riuscimo tutti quando non abbiamo odi particolari o interessi particolari.....sarà forse l'andare sempre oltre il problema? Ok, tu hai sperimentato, mi sembra di capire. E come fai ad essere sicuro che ciò che vedi di tua moglie, ad esempio, sia ciò che lei è veramente e non ciò che tu cogli di lei? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ransie 0 Share Inserita: 5 agosto 2010 ciò che lei è veramente scusate, ma chi è che lo stabilisce? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Impa 0 Share Inserita: 5 agosto 2010 scusate, ma chi è che lo stabilisce? Appunto, è quello che sto cercando di spiegare: è tutto soggettivo, non credo che al mondo esista qualcuno che possa stabilirlo in modo oggettivo. Chi dice di farlo, secondo me, pecca di presunzione. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ransie 0 Share Inserita: 5 agosto 2010 Appunto, è quello che sto cercando di spiegare: è tutto soggettivo, non credo che al mondo esista qualcuno che possa stabilirlo in modo oggettivo. Chi dice di farlo, secondo me, pecca di presunzione. o lo fa di professione... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Impa 0 Share Inserita: 5 agosto 2010 o lo fa di professione... Eh, già, anche quello è un modo per vivere... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mio 0 Autore Share Inserita: 5 agosto 2010 Ok, tu hai sperimentato, mi sembra di capire. E come fai ad essere sicuro che ciò che vedi di tua moglie, ad esempio, sia ciò che lei è veramente e non ciò che tu cogli di lei? che io abbia sperimentato o meno, non ha assoluta importanza. Anzi affermarlo contribuirebbe solo a creare nuove immagini... il punto che dobbiamo trattare è : io (ognuno rivolto a sestesso) posso abbandonare ogni preconcetto, paura, idee ,speranza, scopo, fini, sforzo, quando ascolto e osservo qualcuno? io dico che quando ascoltiamo qualcuno e vogliamo davvero comprenderlo o al contrario quando non abbiamo alcun tipo di interesse lo facciamo. facciamo così anche quando arriviamo in un nuovo luogo che ci siamo immaginati per molto tempo. DI certo lo abbiamo immaginato in un modo, ma gli odori, la sensazione del posto, il viverlo risveglia in noi una percettibilità della cosa completamente nuova,,,,,,ovviamente sino a che non creiamo un'immagine di questo posto, ora in questo caso è vera ovviamente la sensazione dovuta all'impatto con il posto o persona completamente sconosciuti, in quanto senza filtro (del conosciuto, delle esperienze ecc.)....ed è falsato il rapporto quando ci rapportiamo con l'idea già preconfezionata di esso.... perchè? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mio 0 Autore Share Inserita: 5 agosto 2010 non vorrei finire su insulti impliciti, lo scopo della discussione in questo caso dovrebbe essere ... cio che dice l'autore è vero? e proprio partendo da quanto dice, dovremme chiederci, eliminanado quando già penso, e osservando la cosa per quello che è., ha ragione o meno..?? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ste 0 Share Inserita: 5 agosto 2010 Meno? (Non so... sparo...) Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mio 0 Autore Share Inserita: 5 agosto 2010 io consiglio di non sparare se interessa. Appunto se... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Impa 0 Share Inserita: 5 agosto 2010 cio che dice l'autore è vero? Io ho già risposto: per me è vero che ciò con cui ci rapportiamo è soggettivo, però non è possibile fare altrimenti, quindi non credo che né l'autore, né nessun altro ci riescano. E' un limite della razza umana. Anzi, direi che è un limite di ogni essere terrestre. Indipendentemente da preconcetti, paure, sforzi, idee, paragoni, ecc. ecc., ciò che tu percepisci di qualcuno dipende dal tuo sistema sensoriale, che è tuo e solo tuo, quindi non sarà mai uguale a ciò che percepisco io. E allora: chi percepisce la verità assoluta? Nessuno, quindi il rapporto non può essere basato su qualcosa di oggettivo. Vorrei sapere come fa qualcuno a dire che si rapporta con la vera essenza di una persona: e chi l'ha detto che quella che vede lui è la vera essenza? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ste 0 Share Inserita: 5 agosto 2010 io consiglio di non sparare se interessa. Appunto se... Per non sparare dovrei pensarci su... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ransie 0 Share Inserita: 5 agosto 2010 La risposta è dentro di te. E però è sbagliata. citazione. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mio 0 Autore Share Inserita: 5 agosto 2010 Io ho già risposto: per me è vero che ciò con cui ci rapportiamo è soggettivo, però non è possibile fare altrimenti, quindi non credo che né l'autore, né nessun altro ci riescano. E' un limite della razza umana. Anzi, direi che è un limite di ogni essere terrestre. ok... E io riprendo spunto da quanto affermi affermando che io sono certo che tu credi a quelli che dici. Ma appunto che siamo difronte a quanto affermo l'autore (punto con il quale tu concordi mi pare) che si tratta di un rapporto tra te e quanto asserito falsato. Ossia il rapporto non è tra te e il fatto, ma tra te e quanto pensi del fatto. Per fa sì che si tratti di un non credo ma di un rapporto reale, dovresti perlomeno provare a farlo e se non ci riesci provare a comprendere la fonte di ogni giudizio. io posso affermare che non è una cosa facile comprendere ciò che è al di fuori dei nostri giudizi, ma posso altresì affermre che comprendere che ho sempre un rapporto tra me e cio che penso e non tra me e chi ho difronte è gia un primo passo lunghissimo Indipendentemente da preconcetti, paure, sforzi, idee, paragoni, ecc. ecc., ciò che tu percepisci di qualcuno dipende dal tuo sistema sensoriale, che è tuo e solo tuo, quindi non sarà mai uguale a ciò che percepisco io. E allora: chi percepisce la verità assoluta? Nessuno, quindi il rapporto non può essere basato su qualcosa di oggettivo. Vorrei sapere come fa qualcuno a dire che si rapporta con la vera essenza di una persona: e chi l'ha detto che quella che vede lui è la vera essenza? ok.. però sarebbe almeno quello che percepisci realmente. Poi essere così puri da percepire Verità e una cosa molto lontana credo. ma per arriva alla montagna bisogna inizia a camminare. se stiamo qui a parlarne fantastichiamo. per capire se chi dice che sulla montagna c'è una casa dobbiamo iniziare a camminare... p.s. è un piacere far due chiacchere con te Impa. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mio 0 Autore Share Inserita: 5 agosto 2010 La risposta è dentro di te. E però è sbagliata. citazione. anche " la mamma dello scemo e sempre incinta" è una citazione... cio non toglie che chi lo afferma dobrebbe perlomeno chiedersi le motivazioni che glielo portano ad affermare.. così facendo avrebbe un quadro della sua sensibilità più completo e forse scenderebbe un po' dal gradino in cui si sente, Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mio 0 Autore Share Inserita: 5 agosto 2010 Per non sparare dovrei pensarci su... caro Ste.... mi cadi sul pensare....da te non me lo sarei aspettato... se ti dico " senti che sapore ha una cosa" puoi solo assaggiare.... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Ste 0 Share Inserita: 5 agosto 2010 caro Ste.... mi cadi sul pensare....da te non me lo sarei aspettato... se ti dico " senti che sapore ha una cosa" puoi solo assaggiare.... Posso assaggiare oppure decidere di non assaggiare. Ma tu non hai detto "senti che sapore ha una cosa"... hai chiesto se è "vero o meno" il contenuto di uno scritto. Non lo vorrei mettere in bocca... l'ho passata da qualche anno quella fase! Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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